NASCAR | Harvick vince a Bristol dopo un magnifico duello con Kyle Busch

NASCAR
Tempo di lettura: 13 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
20 Settembre 2020 - 18:45
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I due fenomeni impongono un ritmo insostenibile per gli altri e si contendono la vittoria nel finale. Eliminati dai playoff Custer, Byron, Blaney e DiBenedetto


La classica gara in notturna di Bristol non ha regalato tanti incidenti, colpi di scena invece sì, ma comunque a tenere gli occhi incollati allo schermo è stato il ritmo folle imposto dai leader, specialmente Kevin Harvick e Kyle Busch, i quali hanno scremato il gruppo mandando ko parecchi piloti. Alla fine, anche grazie a una caution nel mezzo dell’ultimo giro di soste, sono rimasti a pieni giri soltanto in sei e a contendersi la vittoria sono stati proprio Harvick e Busch, con il primo che ha negato a Rowdy la gioia del primo successo stagionale.

La gara

La notte serena di Bristol inizia con i guai del JGR che anche qui ha problemi ai controlli tecnici, falliti in questo caso per due volte. Truex si salva, Hamlin e Jones possono far spallucce per la penalità perché uno è già qualificato al “Round of 12” e l’altro non è ai playoff mentre Kyle Busch rischia di pagare caro la partenza dal fondo dato che così si espone a numerosi rischi nel gruppo anche se gli bastano pochi punti per passare il turno.

Con tre piloti già qualificati (Harvick, Keselowski ed il già citato Hamlin), con molti a cui basta praticamente fare una gara normale per avere il biglietto per il round successivo (Logano, Truex, A.Dillon, Elliott e Bowman), l’attenzione è tutta sui sei piloti che cercano di non essere due degli eliminati visto che gli altri due, DiBenedetto e Blaney, in pratica sono obbligati a vincere per ribaltare la classifica.

L’algoritmo restituisce la pole al vincitore di Richmond Keselowski seguito da due dei piloti più in forma in questo momento, ovvero Logano e Truex, mentre Harvick completa la seconda fila. La gara si preannuncia accesa visto che il poco traction compound applicato rende lo short track monotraiettoria e quindi per sorpassare servirà il contributo anche del paraurti. Al via Logano dalla corsia interna non riesce a mantenere la seconda posizione che passa ad Harvick il quale si mette subito in coda a Keselowski. Al giro 9 Joey Gase viene già doppiato e ciò sarà un segnale che le auto più lente saranno un fattore importante con il passare della gara.

Il primo a pagare la differenza di velocità è Hamlin che, nella sua rimonta dal fondo, fa un po’ di flipper fra Sorenson e il muro ma prosegue senza gravi danni. Il recupero suo e di Kyle Busch avviene soprattutto sulla corsia esterna, non ancora rischiata dai leader perché poco gommata e quindi non ci sono grossi ostacoli fra loro e la top25. Sorenson è anche la causa indiretta del primo cambio di leader, infatti al giro 18 Keselowski cerca di doppiarlo all’esterno, finisce loose e Harvick lo scavalca.

Al giro 30 ci sarebbe in programma una competition caution ma ad anticiparla ci pensa involontariamente Stenhouse, che viene toccato da Johnson il quale si sposta a sinistra per doppiare Davison ma non si accorge che Ricky è già in quel posto. La #47 parte verso il muro interno e l’incidente ne provoca il ritiro dopo appena 28 giri completati. La pit lane si apre per il primo giro di soste e DiBenedetto (insieme a Reddick ed Hamlin) decide già di fare all in cambiando solo due gomme andando al comando; nel gruppo Kyle Busch, tornato già nella top20, si trova intrappolato nello stallo da Suarez (e il team radio non è dei più concilianti) e perde gran parte di quanto guadagnato fino a quel momento mentre Harvick viene scavalcato da Keselowski e Logano.

Si riparte con ben 85 giri da disputare nella prima stage e – purtroppo per la strategia di DiBenedetto – saranno tutti sotto green. Alla bandiera verde Reddick scatta male e così a seguire la #21 sono Keselowski e Logano mentre Harvick è costretto a rimontare dal fondo della top10 visto che si è trovato Tyler davanti. Matt resiste al comando giusto un paio di giri poi Keselowski lo scavalca andando in fuga (circa 2.5″ al massimo) perché DiBenedetto resiste davanti a Logano e a tutti gli altri. In questo gruppo si fa notare Blaney che con i primi bump&run della gara si porta nella top5 regalandogli un po’ di speranza.

La crisi di sovrasterzo di Bowyer manda Clint in coda al gruppo dei 16 (ci sono due soli intrusi là davanti, Bell e Reddick) scavalcato anche da Kyle Busch che, ripartito 25°, uno alla volta sta sorpassando tutti; il pilota della #14 viene seguito poco più tardi verso il fondo dal compagno di squadra Custer. Come spesso capita le auto di Penske vanno bene più sullo short run e così Keselowski non guadagna più, Logano viene scavalcato da Elliott ai -40 prima ancora di passare DiBenedetto e Blaney inizia la veloce discesa negli inferi.

Chase, una volta portatosi in seconda posizione, colma in fretta il divario che lo separa da Brad e ai -18 lo sorpassa approfittando del doppiaggio difficile a Newman. Dietro di loro, seppur staccato di 3″, non c’è più Logano bensì uno strepitoso Kyle Busch che approfitta del cedimento di Keselowski per mettersi in caccia anche di Chase ma non riuscirà a raggiungerlo. Elliott vince la prima stage davanti a Ky.Busch, Harvick, Bowman, l’ottimo Bell, Ku.Busch, Keselowski, Byron, Logano (che malgrado il cedimento diventa il quarto qualificato al “Round of 12”) e Wallace mentre DiBenedetto è 12° e dunque la sua strategia non ha portato benefici e Blaney è precipitato addirittura in 23esima posizione a due passi dal doppiaggio.

Il giro di soste premia Kyle Busch che passa in testa anche perché davanti a lui in pit lane non c’è più Suarez, sorpassato da LaJoie a pochi metri dal break e che quindi ha perso il lucky dog, ad ostacolarlo involontariamente. Alla bandiera verde al choose cone Bowman sceglie l’interno e così guadagna due posizioni virtuali che sul momento diventano anche effettive, poi però Alex non ha il ritmo e viene riassorbito velocemente. Ciò permette di far emergere i tre veri favoriti della gara, con Kyle Busch in testa davanti a Elliott ed Harvick tutti racchiusi in 1″ mentre Logano si candida ad essere il primo degli altri tenendo a bada Kurt Busch, Bowman, Hamlin e Keselowski (per lui aggiustamento sbagliato dal team alla sosta) ma a oltre 3″.

Chase nelle fasi iniziali sembra poter attaccare Busch ma più passano i giri e più deve guardarsi da Harvick mentre Kyle guadagna centesimi su centesimi. Siamo al giro 175 (di 500, a 75 dalla fine della stage) ed iniziano ora i veri colpi di scena della gara. Il primo a pagare pegno è DiBenedetto, costretto ad una sosta imprevista a causa di una ruota mal fissata che gli fa perdere tre giri; sembra che la sua corsa sia finita ma non sarà così. In testa Busch fatica a doppiare Custer e così Logano ed Hamlin si riagganciano al trio di testa, tuttavia Rowdy apre la porta di forza su Cole e il trio riallunga.

Il secondo a pagare una ruota mal fissata è Truex, il quale poco dopo essere stato doppiato va ai box. Questa sosta avrà conseguenze incredibili poco più tardi: all’uscita dai box, a gomme fredde e pressioni delle gomme basse, la #19 Martin – anch’egli pluridoppiato -tocca il banking con lo splitter e va per la tangente in uscita di curva. Truex frena ed evita il muro ma dietro di lui c’è Hamlin che non può evitarlo e lo tampona. Denny prosegue col muso ammaccato ma la sua ambizione di vittoria è terminata. Nel frattempo al comando c’è ancora Busch però stavolta dietro di lui c’è Harvick che ha passato Elliott poco prima dei -30.

Uno dopo l’altro i big cadono: l’errore della pit crew di Keselowski ha conseguenze ben più gravi sul suo long run al punto che ai -20 viene doppiato ma Brad si salva perché arriva una caution e la vittima dell’incidente è Byron. Non ci sono immagini ma pare che Gase, in quel momento già staccato di numerosi giri, freni troppo in mezzo al rettilineo e Bell per evitarlo deve inchiodare e William non può evitare la #95 mandando ko muso e radiatore. Byron avrebbe una minima chance di tentare di riparare i danni ma anziché fermarsi in pit lane va direttamente nel garage e questo per il regolamento mette fine, diciamo con 6 minuti di anticipo sull’inevitabile, alla sua gara. Al momento dell’incidente Byron è alla pari con Bowyer giusto a cavallo della linea rossa e basta che Clint conquisti un solo punto in più e per la #24 i playoff sono finiti.

Tutti vanno ai box per lo sprint finale ed Elliott perde anche la posizione da Logano; Chase però la recupera poco più tardi alla bandiera verde dei -9. Non succede molto in questi istanti se non il testacoda di Newman che chiude in anticipo la seconda stage vinta dunque da Ky.Busch davanti ad Harvick, Elliott (quinto qualificato al round successivo), Logano, Ku.Busch, Bowman, Almirola, Bowyer (che dunque elimina matematicamente Byron), Jones ed A.Dillon; DiBenedetto torna incredibilmente a pieni giri dopo una wave around ed un lucky dog.

Al break di metà gara pochi vanno o tornano ai box e così si riparte a prime posizioni invariate. Se Bowyer ha eliminato Byron, ora però deve fare lo stesso – oltre a Blaney e DiBenedetto che però devono vincere obbligatoriamente – con Custer, il quale è staccato di 11 punti, tuttavia Cole non è mai stato davanti a Clint che dunque deve solo arrivare al traguardo. La bandiera verde viene sventolata ai -240 e lo farà addirittura per i successivi 147 giri, un long run incredibile per Bristol. E ciò farà saltare la gara.

Kyle Busch resta al comando davanti ad Harvick, stavolta Logano dalla corsia interna riesce a mettersi davanti ad Elliott e ciò farà staccare nelle fasi iniziali Chase mentre Ku.Busch completa la top5; ci sono 25 auto a pieni giri ma ad ogni giro che passa il ritmo imposto dalla coppia Busch-Harvick è impressionante e quando Elliott ripassa Logano è già a 3″. Pochi istanti dopo questo sorpasso ce n’è un altro ben più importante, dato che Harvick comincia a tastare la corsia esterna e grazie a questa traiettoria al giro 281 passa al comando.

Gli ammaccati cominciano a pagare dazio: Hamlin finisce doppiato così come DiBenedetto, anche Custer ha qualche danno al muso e perde un giro, poi Keselowski rimane senza servosterzo (così come Cindric il giorno prima, solo che qui mancano 200 giri alla fine e non 30 e quindi Brad deve alzare bandiera bianca), Bowman ha una ruota mal fissata (o almeno lo crede dato che i meccanici diranno che la causa della vibrazione è un altra) e si deve fermare ai box, Kurt Busch va in difficoltà e anticipa la sosta (sempre ruota mal fissata), infine si ha la consueta debacle Penkse sul long run, prima con Blaney e poi con Logano. Tutto questo avviene in appena 20′, pari ad 80 giri.

A 125 giri dalla fine, ovvero metà stage e un quarto di gara dal traguardo, subito dopo la sosta programmata di Logano, sono rimasti a pieni giri appena in nove: Harvick ha messo fra di sé e Ky.Busch addirittura 4.3″, poi Elliott è a 7″ con Bowyer vicino a 7.4″, Reddick è a 11.3″, Johnson a 13.8″, Jones a 14.5″, Almirola a 14.9″ e A.Dillon a 15.1″. Bell, Wallace, Hamlin vanno ai box ma i leader no, come se sentissero che una caution sta arrivando, tuttavia qualcuno prima o poi si deve arrendere. Il primo a farlo è Elliott e appena lo fa ai -93 A.Dillon tocca Davison che ha rallentato perché Harvick a sua volta sta frenando per entrare in pit lane e manda James a muro.

Ricostruire la classifica in momenti così convulsi non è semplice ma alla fine si capisce che ci sono solo sei piloti a pieni giri, Harvick, Ky.Busch, Bowyer, Reddick, Almirola e Jones; A.Dillon sarebbe stato il lucky dog ma l’aver provocato la caution glielo toglie e così nella posizione buona alla ripartenza per tornare a pieni giri c’è DiBenedetto, a un giro come Elliott, Logano e Blaney mentre Ku.Busch, Bowman, Hamlin e Custer sono a due giri.

L’ultima bandiera verde arriva ai -82 e praticamente tutti gli altri spariscono, rimangono solo Harvick e Kyle Busch. Rowdy stavolta non affonda come fatto in precedenza sul long run e riesce a rimanere attaccato a Kevin. Dopo una serie di tentativi e incroci poco fruttuosi è il traffico a regalare delle chance. Ai -42 Harvick deve doppiare Sorenson e Blaney, non trova i tempi giusti e così Busch lo sorpassa all’interno di curva3 andando al comando. Il sogno di Rowdy dura appena 10 giri, poi c’è da doppiare un osso duro come Logano che cerca di rimanere a un giro nella speranza di una wave around. Joey tiene l’esterno e Kyle non riesce mai ad incrociare la traiettoria, cosa che invece fa Harvick il quale dunque torna al comando.

Gli ultimi 32 giri sono da vivere senza fiato, anche se non ci sono mai attacchi veri di Busch, né bump&run perché non è mai a pochi centimetri dal paraurti della #4 anche se non è mai a più di una lunghezza. Ci spera pure Jones che essendo terzo a meno di 2″ in caso di contatto fra i due erediterebbe una vittoria rigeneratrice della sua stagione. I doppiati passano, Bell bacia il muro, DiBenedetto fora e completa la gara storta, nemmeno un buco causato da un detrito al muso della vettura di Harvick e che provoca sottosterzo alla #4 impediscono a Kevin di conquistare una fantastica vittoria.

Harvick vince la nona gara stagionale davanti ad un Kyle Busch che rimane ancora secco, sul momento anche di parole ma in conferenza stampa regalerà spettacolo come sempre, Jones, Reddick, Almirola e Bowyer; ad un giro Elliott, Buescher e Preece, a due giri McDowell completa la top10. E’ facile capire chi siano i quattro eliminati: Blaney (13° a due giri) e DiBenedetto (19° a tre giri) non fanno il miracolo, Byron è finito ko e Custer chiude solo 23° a tre giri e dunque sono loro quelli che salutano il titolo. Ora si resetta ed Harvick fa ancora più paura, dopo aver iniziato i playoff con 57 punti bonus in questo “Round of 16” Kevin ne ha accumulati altri 10 e con una incredibile combinazione di risultati potrebbe andare al “Round of 8” già dopo Las Vegas anche senza vincere.

I risultati odierni

La classifica della “Bass Pro Shops NRA Night Race”

La classifica generale

Questa la griglia playoff al termine del “Round of 16”

Così invece la classifica dopo il reset all’inizio del “Round of 12”

La classifica completa

I prossimi appuntamenti

La Nascar il prossimo weekend entra nei playoff con tutte e tre le categorie e lo farà a Las Vegas con un’altra tripla notturna. Venerdì sarà la volta dei Truck, sabato della Xfinity e infine domenica notte la Cup Series.

Immagine: nascarmedia.com

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