Kevin rimane in testa per 92 dei 161 giri e soffre solo nelle ripartenze finali. Buescher (20°) partirà oggi in pole in gara2
L’attesa per questa gara che apre il gran finale della regular season è tanta, un double header che potrebbe decidere molto per gli ultimi posti ai playoff. Poi le notizie delle settimana, soprattutto l’introduzione della regola del choose cone testata nella All-Star Race, aggiungono molto hype. Poi purtroppo la gara della Xfinity (approfondita meglio nell’articolo di domani insieme a gara2) durata quasi 5 ore a causa di caution e fulmini, regala appena 6 minuti fra una corsa e l’altra e la Cup Series inizia quasi in corsa con 45′ di ritardo, tuttavia regala spettacolo per tutti i 500 km (e non 400 miglia come previsto in origine) alleviando la stanchezza di quasi 8 ore consecutive di Nascar. A vincere, anzi dominare, è stato Kevin Harvick, al quinto successo stagionale.
La gara
L’attenzione di tutti non è sull’ultima griglia decisa per sorteggio (un Logano ancora fortunato pesca la pole), bensì sul choose cone, ovvero la regola che permette in sintesi ai piloti – in ordine di classifica – di scegliere la corsia da cui ripartire aprendo strategie e nuove possibilità. E se alla All-Star Race il risultato era stato poco incisivo, in questo caso gli effetti positivi si notano. L’unica nota negativa riguarda il fatto che la Nascar ancora una volta cambi le regole in corsa.
Al via Logano prende il testimone da Cindric, vincitore come detto pochissimi minuti prima a Road America, e rimane in testa mentre Almirola cede la seconda posizione ad Hamlin, ovviamente favorito insieme ad Harvick. Joey soffre molto i primi giri, sia per una presunta vibrazione proveniente dalla trasmissione sia per la mancanza di grip. La #22 resiste alla #11 per 14 giri e tre quarti, poi finisce larga in curva3 ed Hamlin lo passa, ma Logano reagisce, gli prende la scia e torna in testa in curva1 appena in tempo per essere al comando al momento della competition caution; dietro di loro ci sono Harvick, Bowman e Ku.Busch mentre Blaney anticipa la sosta.
Almirola, sceso in decima posizione, guida un gruppetto ai box e dunque alla bandiera verde dei -21 le prime posizioni sono immutate. Hamlin sceglie l’interno e Reddick dietro di lui lo spinge in testa. Poco dopo lo stesso Tyler e Truex si toccano leggermente ed in sequenza la #19 fora la anteriore destra salvandosi in curva3 e la #8 la posteriore sinistra; entrambi perdono un giro e Martin, pur non capendo come sia successo vista la lievità del contatto, si assume la colpa. Davanti Hamlin resta al comando mentre Logano entra in crisi di assetto e precipita aprendo la porta a ad Harvick che di slancio raggiunge e sorpassa pure Denny. I due vanno in fuga ed il rimontante Blaney quando passa in terza posizione davanti a Kurt Busch ai -8 è a 2.5″ dalla vetta. Harvick vince dunque la prima stage davanti ad Hamlin, Blaney, Ku.Busch e Keselowski.
La pit lane si apre ed Hamlin ne esce in testa, poi alla ripartenza Keselowski sceglie l’interno e si porta al suo fianco, tuttavia Brad non riesce a scavalcare Denny e lascia terreno ad Harvick e Blaney che poi a sorpresa con due mosse in successione da terzo passa primo. Hamlin paga il sorpasso subito e deve lottare con Kurt Busch e Jones per rimanere nella top5. E’ una fase di gara molto bella con Blaney, Harvick, Keselowski, Jones, Hamlin e Kurt Busch tutti in 2″ a lottare per i piazzamenti migliori, con sorpassi e controsorpassi in scia. La gara così vola via e mancano di già soltanto 100 giri alla fine (ne sono passati 56).
Alla lunga Blaney ed Harvick approfittano dei bisticci dietro di loro per allungare e solo il rallentamento della #12 permette prima a Jones e poi ad Hamlin di riagganciarli. Si capisce che Kevin sia più veloce di Ryan e giro dopo giro il suo muso è sempre più avanti al paraurti di Blaney all’interno di curva2. Il momento propizio arriva a 9 giri dalla fine della stage: Blaney deve doppiare Poole ed esita un attimo nel passarlo, Harvick implacabile scavalca entrambi andando a vincere la stage davanti allo stesso Blaney, Hamlin, Jones e Keselowski protagonista di sorpasso e controsorpasso subito da Denny con i due prima di traverso e poi molto vicini; malgrado le difficoltà Truex e Reddick (wave around fallita per una foratura) tornano a pieni giri.
Il giro di soste lascia Harvick in testa ma Hamlin è secondo e Denny sceglie pure l’interno per la ripartenza ai -65. Il suo piano funziona perché Jones da dietro lo spinge al comando. Dura poco però, perché Harvick dall’esterno torna davanti alle due Toyota del JGR. A fermare tutto ci pensa Buescher (penalizzato con il compagno di squadra Newman di 20 punti prima della gara per spoiler irregolare) che manda in testacoda il fino a quel momento ottimo Nemechek che via radio risponde piccato a Chris. In pochi vanno ai box e così ai -58 Hamlin sceglie ancora l’interno (Keselowski davanti a lui preferisce seguire Harvick), ma stavolta non paga.
Come si suol dire “cautions breed cautions” e così mentre Harvick e Keselowski cercano la fuga a due Nemechek finisce ancora in testacoda per i danni subiti in precedenza fermandosi nello stesso punto di prima. Stavolta la finestra per l’ultimo pieno si è aperta e quindi tutti vanno ai box. E la situazione si ribalta, infatti le tre Toyota di Kyle Busch, del neo-non riconfermato Jones e di Truex solo rabboccano e si portano davanti ad Harvick che invece cambia le due gomme di sinistra. Alla nuova scelta al cono (virtuale, è solo dipinto un segnale sull’asfalto), i piloti del JGR vanno all’esterno e così Harvick ne approfitta per mettersi in prima fila e alla bandiera verde dei -46 si porta prima in seconda posizione e poi poco dopo di nuovo al comando.
Il long run successivo favorisce Kevin che sembra nemmeno forzare, gli basta guadagnare un decimo al giro su Kyle Busch per staccarlo pian piano mentre i rivali che aveva in precedenza (Blaney, Keselowski ed Hamlin) sono nel traffico. I giri passano in fretta e per Harvick c’è già profumo di vittoria. Purtroppo c’è anche puzza d’olio (Poole rompe il motore) e gomma bruciata (altri problemi per Nemechek) e così a 25 giri dalla fine arriva un’altra caution. A sorpresa Logano e Blaney sono fra i pochi che vanno ai box – nel senso che una sosta così tardiva sembra un suicidio – ma vogliono aggiustare definitivamente un assetto rimesso in piedi dopo un inizio disastroso (#22) e non correre rischi di finire sulle corde come successo in precedenza a Reddick visto che lo stint finale, specialmente per le Toyota, sarebbe ancora più lungo e c’è la possibilità di capitalizzare (#12).
Purtroppo per loro il finale sarà ricco di caution (anche lunghe come questa qua per una pulizia prolungata della pista) e quindi davanti riusciranno a gestire gli pneumatici, tuttavia Blaney saprà sfruttare le ripartenze. Alla prima ai -18 Blaney passa da 20° a 10° mentre là davanti Elliott prima sceglie l’interno e poi con la spinta di Keselowski passa in testa. Harvick lo segue come un’ombra e sembra aspettare il momento perfetto per scavalcarlo – come fatto in precedenza con Blaney – ma a fermare la sua caccia ci pensa Preece che toccato da dietro da Reddick e viene mandato a muro pur salvando la vettura per una caution preventiva e forse non necessaria.
Si riparte a 9 giri dalla fine ed il trio Kyle Busch – Hamlin – Jones sceglie in blocco l’interno cercando un colpo di mano JGR e questo funziona, infatti Rowdy si porta in testa mentre Harvick si libera di Elliottt mettendosi al suo inseguimento. In curva4 Kevin ha un attimo di sottosterzo e si allarga verso la #18. Dopo mille replay non si capisce se la #4 tolga l’aria dallo spoiler di Busch oppure se ci sia un contatto millimetrico, ma la sostanza è che Harvick passa mentre Kyle finisce quasi a muro perdendo molte posizioni; dietro intanto Custer fora dopo un tire rub e finisce a muro. I fluidi persi dalla #41 impongono una breve bandiera rossa.
Altra scelta, alla ripartenza, siamo ormai ai -3 ed Hamlin (terzo dietro ad Elliott) sceglie l’interno con Wallace e Keselowski mentre Blaney 4° tiene l’esterno. Tuttavia ora Kevin ha preso le misure e nessuno riesce a mettersi davanti a lui, né in questa occasione annullata dall’incidente di A.Dillon (toccato da Bell), Newman e McDowell, né all’overtime che ne consegue in cui invece in prima fila al suo fianco c’è Keselowski.
Harvick vince per la terza volta nelle ultime quattro gare in Michigan davanti a Keselowski, Truex (ottima rimonta dopo la foratura), Blaney, Kyle Busch, Hamlin, Elliott, Logano (buon rimbalzo), Wallace e Kurt Busch. Nella selezione finale delle caution a prendersi il 20° posto e la pole per gara2 è Chris Buescher.
In campionato Harvick torna in vetta alla griglia playoff con la quinta vittoria che pareggia quelle di Hamlin ma ha più punti all’attivo; in coda alla top16 Jones guadagna qualche punto a Byron ed è a 16 lunghezze dalla qualificazione, ma questi sono tutti discorsi che ha poco senso fare, tra poche ore tutto sarà di nuovo in discussione.
Le altre categorie
Nella gara della Truck Series prima vittoria in carriera per Zane Smith in un finale falsato dalla direzione gara a causa del tramonto imminente. Il programma prevede infatti una gara da 200 miglia alle 18:00 del Michigan con il tramonto alle 20:48, dunque ci sarebbe tutto il tempo a disposizione, ma il destino (o come lo volete chiamare) punisce una organizzazione miope con 11 caution per 51 giri, una bandiera rossa da 10′ e due overtime che sarebbero dovuti essere (almeno) tre perché i commissari alla fine chiudono gli occhi su ben due incidenti e lasciano andare la gara in porto per gli ultimi due giri.
La gara è l’ultima che vede il sorteggio (Chandler Smith dalla pole) e la prima ufficiale con la regola del choose cone alle ripartenze. La prima stage interrotta da tre caution (subito Hutchens e Reaume nell’erba, poi testacoda di Eckes in curva2 e infine quello di Poole in curva4) viene dominata da Brett Moffitt che nel giorno del suo compleanno si prende il traguardo intermedio davanti a Creed, Rhodes, un arrembante Crafton e Kraus.
Le varie strategie mettono in testa di nuovo Chandler Smith davanti al compagno di squadra Lessard e Gilliland. Il primo parte (ancora) male sulla spinta di Todd e scarta a sinistra verso Lessard ed i due si toccano permettendo al terzo incomodo di provare ad andare in testa. Sullo slancio però a portarsi davanti sono il canadese e Sauter. Pochi giri più tardi tuttavia Lessard fora come conseguenza del contatto alla ripartenza e così Sauter – penalizzato per la terza volta di 10 punti per irregolarità tecnica nel pre gara – passa al comando e conquista una tranquilla seconda stage ed il suo primo playoff point stagionale davanti a un Moffitt in rimonta, Gilliland, Enfinger e Gray.
L’ultima stage da 60 giri (saranno poi 67) è un continuo stop&go, al punto che lo stint più lungo è di soli 9 giri. Il giro di soste mette al comando Gilliland ma alla ripartenza Hill è più rapido e grazie al choose cone da quarto passa in prima fila all’interno e poi al comando. Passa poco e sul traguardo le traiettorie di Friesen ed Eckes si incrociano e ad avere la peggio è ancora volta Stewart mentre finiscono ai box per riparazione danni anche Crafton, il rookie Gravel, Majeski e Ryan Truex. Si riparte e Creed imita – con l’aiuto di Sauter – quanto fatto prima da Hill e da quarto col choose cone si presenta in prima fila e passa poi al comando, tuttavia Hill reagisce e si riprende la prima posizione. Nel frattempo Chandler Smith si gira sul muso di Rhodes danneggiandogli pure il muso, la #51 rimbalza contro il muro e prosegue quasi indisturbata al punto che Ben non ci vede più dalla rabbia e pochi metri più avanti spedisce il rivale a muro. Altra caution e per Chandler la gara è finita.
Questa caution permette a tutti di andare ai box per l’ultimo pieno e alla ripartenza a 36 giri dalla fine in testa ci sono i compagni di squadra Sauter ed Enfinger, tuttavia alla bandiera verde Nemechek li beffa per qualche giro prima di tornare dietro ai due del Thorsport, con Grant che ha passato Johnny, che vanno in fuga per ben due volte, prima e dopo l’incidente di Self approfittando di due green di 8 e 9 giri. Sul long run però Sauter è nettamente più veloce di Enfinger e lo si vede chiaramente sia quando lo affianca proprio mentre Self finisce a muro, sia quando dopo la stessa distanza riattacca Grant, solo che Johnny perde il controllo in curva2 finendo contro le barriere buttando via l’occasione più grande per ribaltare la griglia playoff.
Si riparte ai -11 e non si vede chi possa fermare Enfinger sulla strada verso la vittoria, ma ci penseranno ripartenze e caution. Alla prima Grant tiene a bada Gray (che finisce nel mezzo fra le due file), Nemechek (che sceglie solo l’interno) e soprattutto Creed, poi Ciccarelli finisce a muro e arriva un’altra caution. Ci si riprova ai -6 e, a posizioni invertite rispetto a prima, Gray spinge Nemechek quasi in testa ma Enfinger ancora una volta rimane al comando in curva3 prima dell’escursione nell’erba di Tyler Hill che manda tutti all’overtime.
La dinamica del primo supplementare è identica a quella della ripartenza precedente, con Nemechek che a lungo è affiancato ad Enfinger, solo che stavolta rischia di passare al comando in curva3, tuttavia dietro di loro si scatena l’incidente che coinvolge Poole, Jeb Burton e Crafton; il motore della #30 perde olio e quindi arriva pure la bandiera rossa. La gara ormai si è dilungata al punto che alla partenza del secondo overtime mancano solo 11′ al tramonto e si vede chiaramente che la visibilità sta diminuendo. Alla bandiera verde Hill (non c’è più Creed per problemi alla batteria) prova a mettere lo zampino fra Enfinger e Nemechek e Grant chiude la porta ad Austin troppo tardi ed i tre si dirigono verso il muro interno all’altezza della fine della pit lane. Basterebbe questo per chiamare una caution ma i commissari lasciano correre così come poco più tardi sul rettilineo opposto per il testacoda di Hutchens. Nella confusione generale a prendere il comando è Eckes seguito da Gray e Lessard, ma Gilliland all’interno spinge Zane Smith in seconda posizione.
Il vantaggio di Eckes su Smith all’ultimo giro è notevole, quasi troppo, infatti Zane gli prende la scia e lo passa di slancio in curva1 andando a vincere poi la prima gara in carriera davanti allo stesso Eckes, Gray, Ankrum, Gilliland, Moffitt (invisibile nella stage finale), Lessard, Kraus, Kligerman e Gravel. All’intervista un quasi commosso Smith (campione della ARCA Series ma che ha rischiato di smettere per mancanza di fondi) festeggia la prima vittoria e quasi dispiace che sia arrivata in circostanze non regolarissime, ma la colpa non è sua. In campionato Zane ufficializza un posto nei playoff che già pareva quasi suo mentre Sauter mastica amaro e resta ancora molto lontano dalla qualificazione.
I risultati odierni
La classifica della “FireKeepers Casino 400” (la corsa ha mantenuto il nome originale malgrado il cambio di lunghezza da 400 mi a 500 km per la modifica del format)
La classifica generale
Così il campionato a 5 gare dai playoff
I prossimi appuntamenti
Oggi in Michigan alle 22:30 gara2 della Cup Series. Il prossimo weekend ci sarà il debutto della Nascar sul Road Course di Daytona: sabato gara della Xfinity Series, domenica invece Truck e Cup Series.
Immagine: nascarmedia.com
Leggi anche
Partecipa al sondaggio su P300.it
Tutte le ultime News di P300.it
È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.