NASCAR | Gara2: ruoli invertiti, a Pocono Hamlin batte Harvick

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di Gabriele Dri @NascarLiveITA
29 Giugno 2020 - 15:20
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Per citare il recentemente scomparso Joel Schumacher, la domenica di Pocono è stata “Un giorno di ordinaria follia”. La prima volta nella storia della Nascar con tre gare nello stesso giorno sulla stessa pista hanno portato 26 caution, quattro bandiere rosse, uno scontato posticipo per pioggia, tanti big eliminati, qualche spavento, un paio di polemiche e 727.5 miglia di corsa (2.5 in più del previsto) spalmate su quasi 12 ore e portate a compimento cinque minuti dopo il tramonto astronomico ufficiale. La Cup Series ha avuto gli stessi protagonisti del sabato, soltanto stavolta a posizioni invertite con Hamlin davanti ad Harvick.

La gara

Il lungo programma della domenica di Pocono prevede la Cup Series alle 22:00 italiane, le 16:00 della Pennsylvania. Tuttavia ancora il meteo si mette di traverso: i motori si accendono, le auto si avviano verso i giri di formazione e la perturbazione che ha lambito la pista scarica un fulmine entro le otto miglia dal circuito. Il lightning hold è obbligatorio e tutte le attività sono sospese per mezz’ora, poi si riparte ma al secondo tentativo – sempre con le auto già avviate verso la partenza – cadono già le prime gocce di pioggia del secondo fronte in arrivo. Tra pareri favorevoli e contrari la Nascar decide di dare ugualmente il via.

A conquistare la pole per l’inversione della griglia è Ryan Preece, ma ancora una volta la sfortuna si accanisce su di lui e a causa del cambio del motore è costretto a partire dal fondo insieme a molti altri (Byron, Elliott, Bowman, Logano, Reddick, Houff e McLeod) per i problemi di gara1. In prima fila alle 23:02 si presentano così A.Dillon e Ku.Busch e la gara può partire, con la #1 che passa in testa subito.

La gara però dura ben poco, infatti dopo tre giri la pioggia arriva con la conseguente caution e dopo una breve resistenza pure la bandiera rossa. In questa breve fase di corsa c’è tempo per un problema meccanico: una cinghia del motore di Reddick salta e manda ko sul momento il servosterzo e poi rischia di far rompere tutto il motore, ma la caution lo salva. Perderà molti giri e chiuderà 35°.

Lo scroscio è breve e a mezzanotte si accendono per la terza volta i motori, ma per la terza volta i giri di formazione vedono qualche goccia di pioggia ed un rinvio della bandiera verde finché la Nascar decide di prendere con decisione il comando della situazione e alle 0:15 la gara può ricominciare con 11 giri completati. La competizione dura però ben poco, infatti McDowell fora in curva2 e finisce violentemente a muro arrabbiandosi non poco con Elliott che un paio di giri prima gli ha dato una spinta di troppo sul rettilineo di partenza mandandolo contro il muro. La pit lane si apre e le strategie già si moltiplicano, ma i leader non si fermano.

Alla bandiera verde Blaney non riesce ad attaccare Kurt Busch, ma i due allungano sul terzetto composto da Buescher, Bell e Harvick già quinto dopo essere partito 20°. Dietro invece Logano cerca la rimonta ma per poco non imita quanto fatto da Lessard poche ore prima, toccando l’erba all’interno di curva3 salvando però splitter e gara. Le strategie aumentano con le soste di Kenseth, Johnson (che finisce doppiato ma prenderà il lucky dog), Bowyer, Almirola e Stenhouse prima del break ma i leader tirano dritto e così Ku.Busch vince la prima stage davanti a Blaney, Bell, Harvick e Keselowski visto il crollo nel finale di Buescher.

Seguendo la strategia del giorno precedente né Kurt né Ryan vanno ai box e quindi ripartono davanti a tutti. Seguirà una seconda stage di fuoco. Allo scatto Keselowski riesce a spingere Blaney in testa e poi a sua volta scavalcare Kurt Busch e portarsi in seconda posizione; nel frattempo Hamlin è preoccupato per la sua anteriore destra per il muso leggermente ammaccati in corsia box, ma arriverà una serie di caution per analizzare il danno.

Il primo a finire a muro in curva2 è Bell, che perde la vettura per sovrasterzo e sbatte trasformando la sua Toyota Camry da una tre ad una due volumi, e quando succede questo il ritiro è inevitabile. Kurt Busch decide di fermarsi ai box (insieme a molti altri, specialmente per rabboccare) mentre Blaney prosegue ancora. Si riparte con la #12 ancora in testa ma la tregua dura poco infatti Buescher fa un 360° in uscita di curva3 grattugiando il posteriore contro il muro ma per fortuna tutti lo evitano. Mentre proseguono le soste sparse tranne che per il solito Blaney, diventa sempre più chiaro che il problema non è più la pioggia bensì l’oscurità. A forza di caution infatti sono stati percorsi solo 50 giri e al tramonto mancano 90 minuti con 90 giri da completare. E col passare del tempo la preoccupazione sale.

Blaney alla bandiera verde rimane in testa seguito da Truex, Ky.Busch, Wallace e DiBenedetto, ma per tutti è in arrivo un giro di soste molto scaglionato. Lo apre ovviamente Blaney che cede la prima posizione a Rowdy che ha scavalcato Truex insieme ad un Hamlin in rimonta. Quando la prima fase di pit stop si completa ad essere in testa è Denny con 5″ su Harvick ed in pratica ricomincia da qui il duello del sabato. Passa inosservata più in fondo invece la lotta fra Blaney e Ky.Busch per quella che è la leadership virtuale, i due pare che siano molto vicini per una decina di giri fino al fattaccio: i due si avvicinano a Smithley da doppiare in curva2, Garrett si tiene leggermente all’esterno, abbastanza largo per far passare Kyle Busch all’interno, ma Rowdy sbaglia evidentemente qualcosa nell’avvicinamento e rallenta bruscamente per non finire contro alla #53. Da dietro arriva così Blaney come un baleno che, non prevedendo che Busch rallenti così tanto, tampona Kyle spedendolo a muro.

Altra caution, altro giro di soste, altre strategie e alla ripartenza davanti c’è Keselowski, ma il gruppo dietro di lui è disorganizzato e così alla prima curva passa in testa Almirola. Tuttavia non c’è fine agli incidenti e alla solita curva2 Preece perde il controllo appoggiandosi al muro ma soprattutto facendo fare un numero da circo a Wallace per evitarlo. Ne risulta uno sprint finale di due giri in cui Brad ritorna il favore ad Aric: Keselowski vince la seconda stage davanti ad Almirola, Newman, Truex e Stenhouse; dietro di loro Elliott ed Hamlin quasi fanno a sportellate per l’ultimo punto, Denny lo prende e Chase non è felice.

Mancano 55 giri alla fine ed appena 50′ minuti al tramonto ed è chiaro che la gara può andare fino in fondo soltanto se non ci saranno più caution. Ed incredibilmente succede questo. Keselowski non si ferma ancora e riparte davanti a Newman ma Harvick è già terzo ed Hamlin sesto. Gli ultimi 51 giri sono molto simili al giorno precedente, con un ultimo turno di soste che si spalma su circa 25 giri e la leadership che passa di mano in mano a seconda delle strategie.

Appena si apre la finestra per l’ultima sosta ai -45 il primo ad andare in pit lane è ovviamente Brad che lascia la prima posizione ad Harvick che è seguito a circa 1″ da Hamlin. Kevin poi raddoppia il vantaggio fino alla sua sosta ai -36 e qui perde la gara, infatti malgrado cambi solo due gomme finisce nel traffico e nel 2020 se non hai pista libera ma finisci nelle turbolenze è difficile sfruttare tutto il potenziale. E infatti Hamlin tira dritto e va ai box soltanto ai -20, quando può permettersi di fare solo uno splash&go e quando torna in pista è leader virtuale (manca all’appello solo Truex) per 2.5″ su un Harvick che ha faticato a passare Stehnouse.

Gli ultimi giri sono un replay del giorno prima solo a posizioni invertite: Hamlin è in testa a gestire, dietro Harvick a inseguire lamentandosi di una ruota mal fissata. C’è un terzo incomodo, ovvero Keselowski che recupera fino ad arrivare fino a meno di 2″ da Kevin, ma al box hanno incredibilmente sbagliato la sosta e Brad deve andare ai box ai -4 per non rimanere a secco.

Intanto a Pocono sono arrivate le 20:38, le 2:38 in Italia, e al momento del tramonto astronomico Hamlin è a cinque giri e mezzo dal traguardo ed ha ancora 2″ di margine su Harvick. Per fortuna c’è ancora abbastanza luce (poca, ma c’è) per andare fino in fondo e così Denny può conquistare la sesta vittoria in carriera a Pocono, eguagliando il record di Jeff Gordon. Hamlin vince davanti ad Harvick (+3.0″), Jones (+16.7″), Elliott (+23.2″), Almirola (+25.3″), DiBenedetto (+25.6″), Byron (+27.6″), Bowyer (+28.3″) che batte Bowman di soli tre millesimi in un remake di Craven vs. Ku.Busch a Darlington 2003, e Truex (+28.4″).

Per Hamlin è il quarto successo stagionale che gli permette di tornare in vetta alla griglia playoff; dietro di lui ci sono sempre Harvick e la coppia Penske, ma con Keselowski davanti a un Logano disastroso nel weekend. In coda altro buono risultato per DiBenedetto mentre Jones, a differenza di Reddick, si rilancia dopo un sabato difficile.

Le altre categorie

Nella gara della Truck Series, rimandata dal sabato pomeriggio alla domenica mattina per la pioggia, prima vittoria nella categoria per Brandon Jones. La gara è molto travagliata, con ben due bandiere rosse, nove caution per 29 giri sui 60 di gara. La pole va a Sauter ma Johnny non sarà mai in lotta per la vittoria infatti dopo pochi metri Creed lo ha già passato; più problemi ha il compagno di squadra Crafton che, penalizzato da una posizione di partenza non esaltante, viene centrato subito da Rohrbaugh per la caution #1.

La #2 arriva dopo tre curve alla ripartenza: Lessard taglia troppo curva3 per evitare un rallentamento davanti a lui, finisce sull’erba, lo splitter si pianta e parte per la tangente travolgendo Self che era stato coinvolto anche all’incidente precedente. Dopo la prima bandiera rossa per pulizia terra si riparte ma appena per un paio di giri, poi Majeski (passato da 19° e 3° in poco tempo) stringe troppo Enfinger che non può sparire ed il contatto è inevitabile; Ty finisce violentemente a muro ma è ok. Dopo la caution #3 e la bandiera rossa #2 si riparte con uno sprint di un solo giro che Creed vince tenendo l’esterno di Hill per tutto il giro.

La seconda stage è leggermente migliore: la prima caution la causa Poole che prima bacia il muro e poi forando ci finisce davvero, la seconda è per un testacoda di Anderson che chiude la stage in anticipo consegnando i 10 punti ancora a Creed. Al giro di soste c’è un contatto fra Purdy ed Eckes che risulta fatale al primo subito e al secondo in seguito. Con Creed che ha perso posizioni in pit lane, in poco il nuovo favorito della gara diventa proprio Eckes che con il compagno di squadra Brandon Jones, dopo un’altra caution per Gray che travolge Fogleman, si porta davanti a tutti.

Ai -12 il colpo di scena: Eckes fora in curva2 a causa del contatto precedente e va a muro aprendo la strada verso la vittoria a Brandon Jones. Gli unici problemi per lui sono un Austin Hill combattivo alle ripartenze, l’ultima ai -2 per il testacoda di Viens, ed un Creed aggressivo che nello sprint finale prova il 3-wide ma si deve arrendere. Jones vince dunque per la prima volta nei Truck davanti a Hill che precede Creed di soli 14 millesimi, Gilliland (in recupero dopo una foratura) e Rhodes. Enfinger rimane l’unico con vittorie valide per i playoff ma perde ancora punti da Hill per l’11° posto al traguardo dopo una penalità


Nella gara ad eliminazione della Xfinity Series quarto successo per Chase Briscoe, il quale vola così in classifica. Dalla pole per sorteggio scatta Gragson ma Noah non sarà mai in gara, infatti i dominatori saranno Cindric e Chastain, i quali sono in lotta per l’ultimo bonus da 100’000$ del Dash4Cash con Haley ed il sorprendente Labbé. La gara inizia subito col botto: in uscita di curva1 c’è un 3-wide con Jones, Chastain ed Hemric e Brandon alza leggermente il piede per non perdere il controllo ma Cindric gli è troppo vicino e non riesce ad evitarlo mandando a muro il vincitore dei Truck di appena un’ora prima.

Pronti via ed Hemric tocca Williams spedendolo contro le barriere in uscita sempre di curva1 e a finire ko è pure Graf. Al terzo tentativo Chastain esagera – come spesso gli accade e in curva1 attacca Allgaier finendo però lungo (e Justin gli darà dell’idiota), Gragson deve rallentare e così Cindric ne approfitta per andare in testa. In coda invece esplode il serbatoio dell’olio di Brown sempre in curva1, i piloti si lamentano della pista viscida ma per la Nascar è tutto ok. Ovviamente l’olio c’è (per la grande incompetenza dei commissari) e a finire ko, dopo un salvataggio incredibile di Allgaier, è Burton che va a sbattere nello stesso punto del compagno di squadra Jones.

Dopo la bandiera rossa in cui la pista viene trasformata in una spiaggia per colpa del filler, si riparte per uno sprint di tre giri che viene troncato a poco dalla fine dal testacoda di Labbé sempre in curva1 che consegna sotto caution la prima stage a Cindric davanti a Chastain, Allgaier, Snider e Annett. La lunga pulizia e le diverse strategie favoriscono in una seconda stage decisamente più tranquilla prima Chastain e poi Allgaier che conquista il traguardo intermedio davanti a Cindric, Gragson, Hemric ed Herbst.

La selezione non è finita e si fa ancora più intensa nella stage finale. Alla bandiera verde ai -46 Chastain è davanti ad Haley e Cindric ma Allgaier si inserisce nella lotta per la vittoria e in poco torna in testa. Poi il primo fattaccio: una piccola scaramuccia (se si può definire di tale dato che non sembra nulla di che) fra Herbst ed Haley, fa andare di matto Justin che sul rettilineo principale spedisce volontariamente – e con una dinamica così non c’è nemmeno il beneficio del dubbio – a muro Herbst. Per la #18 per fortuna c’è solo un muso ammaccato, per la #11 una sacrosanta penalità di due giri per guida aggressiva che gli costa anche il bonus in denaro.

Il gruppo si divide in pit lane e molti, fra cui il favorito Cindric dopo il calo di Chastain, vanno ai box per rabboccare. Sarà la mossa decisiva, ovviamente purtroppo per Austin che nell’ultimo mese si è sempre trovato dal lato sbagliato della fortuna. Alla ripartenza infatti Gragson prima quasi si gira sul muso di Snider, il quale reagisce memore anche di quanto successo a Las Vegas, e spinge Noah di traverso. La carambola che si innesca travolge anche Allgaier, Hemric e Cindric.

Con Cindric ritirato, Labbé ammaccato e Haley doppiato, la strada per il premio in denaro è spianata per Chastain. Lo sembra anche quella per la vittoria visto che Allgaier deve riparare qualche danno. Ma a sorpresa spunta fuori Briscoe, il quale sta rimontando dopo una penalità. Gli ultimi 30 giri sono un duello fra di loro, con Snider a fasi alterne nel mezzo fra di loro e che resiste bene alla pressione di Ross. Ai -20 però un altro colpo di scena: Briscoe fora quando è in testa in curva2 e perde il controllo, ma a differenza di Eckes nei Truck salva la vettura.

Snider resta in pista, Chastain cambia gomme, Briscoe riparte a metà gruppo, ma tutti i big sono finiti ko e quindi in fretta ricomincia il duello che diventa incredibile fra i -14 ed il traguardo. Fra sorpassi e controsorpassi non c’è un attimo di respiro, tranne quando a poco dalla fine – con Briscoe che sembrava al sicuro – Finchum va a muro. L’overtime decide la corsa: Chastain scatta meglio, ma la sua vettura non è a posto come inizio gara, Briscoe lo sorpassa di nuovo e va a vincere davanti allo stesso Chastain (che porta a casa il bonus), Clements, Snider (ottimo malgrado la macchia dell’incidente) e Annett che non ha opposto resistenza, anzi. In campionato Briscoe allunga in vetta mentre Snider approfitta del ko di Brown per entrare nella top12.

I risultati odierni

La classifica della “Pocono 350”

La classifica generale

Così il campionato a 11 gare dalla fine della regular season

I prossimi appuntamenti

Il prossimo weekend la Nascar per il weekend del 4 luglio farà tappa per la prima volta nella sua storia non a Daytona bensì ad Indianapolis e grazie/a causa della pandemia ci sarà la compresenza della IndyCar. Dunque sabato prossimo sul circuito stradale ci saranno l’IndyGP e la gara della Xfinity Series mentre domenica sull’ovale la classica Brickyard400. I Truck torneranno invece l’11 luglio in Kentucky.

Immagine: nascarmedia.com

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