Per ben 38 volte Kevin Harvick era andato in bianco a Pocono, 19 anni di sconfitte su una pista che nonostante tutto si adatta bene alle sue qualità di pilota straordinario. Alla fine c’è voluto questo storico e anomalo 2020, con la novità di due corse sull’ovale triangolare della Pennsylvania in 24 ore, per fargli portare a casa un successo storico e che ora lo lascia solo con due piste da conquistare in tutto il calendario, Kentucky e Roval di Charlotte (oltre a Rockingham dove però non si corre più dal 2004).
La gara
Non può esserci weekend a Pocono senza pioggia. E infatti il sabato si apre con pista già bagnata e temporali sparsi che fanno saltare subito la gara della Truck Series. Quando è l’ora della Cup Series la pista vede ancora qualche chiazza di umido ma sono soprattutto i cosiddetti weepers, i rigagnoli che scendono dalla SAFER Barrier uniti alla risalita dell’acqua del terrapieno del banking fin sull’asfalto, che rimandano la bandiera verde di circa 50′. Poi al momento dei giri di formazione arriva un altro brevissimo scroscio al quale la Nascar reagisce lasciando le auto in pista a scaldare l’asfalto e così – a sorpresa e malgrado qualche voce contraria come Hamlin – finalmente si riesce a partire con ulteriori 15′ di ritardo.
Il sorteggio premia ancora una volta Almirola, solo che stavolta non parte secondo (come già successo in tre occasioni) bensì dalla pole position. Al via Blaney prova ad attaccarlo all’interno ma finisce loose e quindi deve lasciare via libera ad Aric e pure a Kyle Busch. La #10 allunga leggermente su un terzetto formato da Rowdy, Blaney e Logano, poi Joey sorpassa le due vetture che ha davanti ma la competition caution del giro 12 frena la sua rincorsa. Le strategie a Pocono sono sempre interessanti perché permettono moltissime scelte diverse. E infatti il gruppo si spacca subito, con Johnson, Truex, Harvick, Byron e molti altri che vanno in pit lane lasciando le prime posizioni immutate.
Alla ripartenza dei -9 succede ben poco visto che dopo mezzo giro Houff perde il controllo in curva2 e finisce a muro. Ci si riprova ai -5 e Almirola sceglie l’esterno lasciando così Blaney a spingere il compagno di squadra Logano mandandolo in testa alla gara. Prima della fine della stage ai box vanno Hamlin, Harvick, Bell e Stenhouse per anticipare la sosta e ripartire davanti in seguito, ma la loro strategia non sarà fruttuosa. Logano vince la prima stage davanti ad Almirola, Blaney, Kyle Busch ed Elliott.
La strategia citata non va a buon fine perché Logano, Almirola, Blaney, Elliott, Ku.Busch e DiBenedetto non si fermano nemmeno in questa occasione e la loro tattica pare chiara a questo punto: divideranno la breve gara da 130 giri in tre stint. Alla bandiera verde Joey sbaglia tutto perché come Almirola in precedenza sceglie l’esterno prendendo come aiuto da dietro Elliott. Già i rapporti con Chase non sono buoni, poi la #9 ha problemi al cambio nel passaggio dalla terza alla quarta marcia e quindi Almirola torna al comando con la spinta di Blaney.
Dopo pochi giri a scaglioni i sei appena citati vanno ai box per la loro prima sosta – e Almirola guadagna tanti secondi in questa fase da leader virtuale – lasciando la prima posizione a Truex, il quale perde 1.5″ di vantaggio che ha su Hamlin subendo il sorpasso di Denny al giro 60. Nel frattempo si apre il giro di soste anche per tutti gli altri piloti e comincia una lunga fase di pit stop. In questo momento si ferma ai box Bilicki e quando sta per ripartire arriva da dietro Johnson che ha il suo stallo poco più avanti. Jimmie riesce ad evitare Josh ma arriva lungo e la sosta eterna lo fa finire doppiato.
Poco più tardi un John Hunter Nemechek in rimonta dopo una sosta anticipata si tuffa all’interno del più lento Yeley in curva3 e le fiancate si toccano. Per il rookie c’è il passaruota posteriore destro ammaccato mentre per JJ c’è la foratura della anteriore sinistra che esplodendo sparge detriti sul rettilineo di partenza che obbligano i commissari a chiamare la caution ma soprattutto fa perdere molte posizioni alla decina di vetture (fra cui Hamlin, Ky.Busch, Jones, Bell, Harvick e Keselowski) che dovevano ancora fermarsi ai box.
Si riparte dopo il completamento delle soste con Almirola di nuovo in testa davanti a Logano, Blaney, Elliott e Truex ma anche in questo caso la green dura ben poco: nel caos della ripartenza in uscita di curva3 Kurt Busch deve alzare il piede, Jones che è dietro di lui rallenta a sua volta e si sposta leggermente a sinistra, ma da dietro arriva Reddick (reduce da una penalità nei giri precedenti) di gran rincorsa avendo spazio libero e non ha tempo di reagire alla mossa di Erik. Il contatto è inevitabile e le due vetture finiscono violentemente contro il muretto interno, allungato per fortuna qualche anno fa dopo il pauroso incidente di Kahne che finì in pit lane. Per la #20 è gara finita, per la #8 ci sarà un 30° posto, per entrambi un brutto colpo in vista dei playoff.
C’è tempo per un altro spavento, con Stenhouse che viaggia in senso contrario in pit lane con la pressione della benzina a zero per tornare nel garage proprio mentre Ku.Busch, Byron, Johnson e Preece stanno facendo la loro sosta, poi si riparte per lo sprint finale di due giri che procede senza grosse emozioni: Almirola vince la seconda stage davanti a Logano, Truex, Blaney e DiBenedetto.
L’ultima stage da circa 50 giri è ancora un mucchio di strategie diverse: solo una caution lunga permetterebbe di non fare ulteriori soste, ma nonostante ciò qualcuno al break opta per un pit stop. Blaney, Elliott, T.Dillon, Byron e Suarez sono gli unici ad andare in pit lane per il pieno e quattro gomme fresche con l’obiettivo poi di fare solo uno splash&go, ma non pagherà. Davanti rimangono così in tre (Almirola, Logano e DiBenedetto) sulla strategia originaria a due soste, ma dopo pochi giri dovranno fare una sosta completa.
Si riparte ai -48 e Harvick piazza la mossa decisiva andando 3-wide verso curva2 sorpassando Logano e DiBenedetto (con Joey che perde tanto all’esterno, venendo passato anche da Truex ed Hamlin e uscendo dalla lotta per la vittoria), portandosi in seconda posizione e andando in fuga con Almirola.
I primi ad andare ai box per la sosta finale a 40 giri dalla fine sono Bell, Blaney e A.Dillon seguiti a ruota nel corso dei giri successivi da tutti i big. Ai -36 scacco matto di Harvick che entra ai box poco dietro al compagno di squadra Almirola ma ne esce nettamente davanti, infatti ha cambiato solo 2 gomme contro le 4 di Aric. Il distacco in uscita dai box è di una decina di lunghezze, al traguardo sarà addirittura di 15″.
Risolta la lotta per la leadership virtuale, rimane la battaglia per quella effettiva. Un gruppetto di piloti guidato da Newman infatti vede delle nuvole nere avvicinarsi in curva3 e gioca la carta della pioggia ma questa non arriverà. Anzi, Ryan prima della sua sosta viene addirittura passato da McDowell che si fa un giro in testa prima di cedere il comando a Buescher, il quale vinse qui nel 2016 proprio grazie al maltempo (in quel caso la nebbia).
Quando il giro di soste si completa a 16 giri dalla fine Harvick passa in testa con 2″ su Hamlin (ne ha avuti anche 2.5″), 12″ su Almirola – guadagnati in appena 20 giri e con due gomme più usurate – 13.5″ su Truex, 14″ su Bell e Ky.Busch. Rimane così solo il duello per la vittoria: Harvick fatica più del dovuto con i doppiati ed Hamlin gli si avvicina nonostante una fastidiosa vibrazione. Ai -10 la #11 è a meno di 1″ dalla vetta, poi Kevin riguadagna dando l’impressione di essere in totale controllo della situazione, ma non è finita, infatti il doppiaggio di Wallace si dimostra più impegnativo del previsto e ai -3 Hamlin si rifà sotto.
Harvick ai -2 è costretto a spostarsi a sinistra per togliere la scia ad un Hamlin arrivato ormai a soli tre decimi, ma l’attacco di Denny non arriva mai e così l’ultimo giro di Kevin è tranquillo. Harvick vince la prima gara in carriera a Pocono, la 52esima in carriera, davanti ad Hamlin (+0.7″), Almirola (+15.2″), un fantastico Bell (+17.1″), Ky.Busch (+18.9″), Truex (+25.1″) crollato nel finale, Bowyer (+26.0″), l’incredibile McDowell (+26.8″), Keselowski (+27.4″) e Buescher (+30.0″). A partire dalla pole oggi sarà Preece, esattamente come successo a Darlington/2, che ha ottenuto il 20° posto non avendo avuto difficoltà a tenere a bada un Johnson spento. Problemi nel finale invece per Bowman e Logano, entrambi mandati ko da una foratura, spiegabile per Alex (contatto a muro secondo lui causato da Keselowski che invece nega), più strano per Joey invece che all’ultima sosta aveva cambiato quattro gomme perdendo ulteriore tempo rispetto agli avversari.
In campionato Harvick si riprende ancora una volta il comando anche della griglia playoff con la terza vittoria stagionale e ampliando il vantaggio approfittando dei citati guai di Elliott (appena 25° e doppiato) e Logano; in coda alla top16 invece boccata d’ossigeno per DiBenedetto (13° ma con tanti punti nelle stage) e Byron (14°) che hanno approfittato dell’incidente di Reddick e Jones. Ma per tutti fra poche ore ci sarà chance di rivincita.
I risultati odierni
La classifica della “Pocono Organics 325”
La classifica generale
Così il campionato a 12 gare dalla fine della regular season
I prossimi appuntamenti
Oggi a Pocono si fa il tris nella stessa giornata, meteo permettendo, sulla stessa pista per la prima volta nella storia: alle 15:30 ci sarà la gara della Truck Series, alle 18:30 ci sarà la corsa della Xfinity Series e infine alle 22:00 gara2 della Cup Series.
Immagine: nascarmedia.com
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