NASCAR | Ganassi sceglie a sorpresa Matt Kenseth per sostituire Larson

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
27 Aprile 2020 - 20:45
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Con la ripresa della stagione sempre più vicina, e al momento indicata per il 17 maggio ma non ancora confermata, il Chip Ganassi Racing è stato costretto ad accelerare i tempi per decidere il nome del sostituto di Kyle Larson sulla Chevrolet #42. Il nome quasi certo sembrava essere quello di Ross Chastain, già sotto contratto con il team dall’inizio del 2019 quando il pilota della Florida avrebbe dovuto correre a tempo pieno in Xfinity Series prima dei guai giudiziari della DC Solar. Un punto a favore di Chastain inoltre sembrava essere anche il fatto di aver disputato tutte e quattro le gare in Cup Series finora, pronto eventualmente anche ad un cambio di categoria in cui prendere punti dalla Xfinity alla Cup Series, ma alla fine Chip ha stupito tutti, seguendo il suo mantra “I like winners”.

Nel pomeriggio odierno dunque è arrivato l’annuncio ufficiale di Matt Kenseth, il campione della Cup Series del 2003 e che all’età di 48 anni compiuti lo scorso mese ancora di appendere il casco al chiodo non ha intenzione. A dire il vero Matt aveva annunciato il ritiro al termine della stagione 2017 quando Joe Gibbs non gli rinnovò il contratto per far spazio al giovane Erik Jones, ma sei mesi dopo era di nuovo già al volante per sostituire il non performante Trevor Bayne sulla #6 del Roush Fenway Racing. Poi alla fine del 2018 fu ingaggiato Newman a tempo pieno e quindi Kenseth ritornò ad essere senza un sedile, ma non annunciò un secondo ritiro.

A questo proposito Chip Ganassi ha dichiarato: “Ho sempre detto che quando devi mettere qualcuno su un sedile, un ruolo per il quale ho degli obblighi nei confronti del team, dei nostri sponsor e dei nostri tifosi, bisogna scegliere il miglior pilota disponibile. E noi stiamo facendo esattamente questo con Matt. Durante la mia presenza in Nascar ho sempre ammirato il modo di correre di Matt Kenseth. Ha dimostrato di essere costantemente un vincitore, un avversario forte e un pilota da rispettare e io sono grato di poter aggiungere un altro campione al team per il resto della stagione.” E alla Associated Press ha aggiunto: “Penso che Matt ora ci possa dare le migliori chance di correre nelle prime posizioni, lottare per i successi e infine vincere. […] E ora è il pilota che darà ai nostri sponsor quello che vogliono. Stabilità, nessun bagaglio ingombrante, un padre di famiglia, un vincitore della Daytona500, un campione.”

Ganassi, che ha anche contattato Carl Edwards il quale poi ha declinato la possibilità di un ritorno dopo averci riflettuto, ha confermato che esistono dei piani per il futuro di Chastain ma indubbiamente questo è un brutto colpo per il suo morale in quanto non ritenuto all’altezza della situazione anche se – indubbiamente – il confronto con un seppur 48enne Kenseth è perso sotto il punto dell’esperienza. Non è chiaro inoltre se siano sorti dei problemi con il Kaulig Racing, il team con cui corre Chastain in Xfinity Series quest’anno per vincere il titolo, perché Chip voleva un pilota in grado di competere per il titolo, anche se non è ancora chiaro se Kenseth sarà in grado di farlo.

Kenseth così si riunisce così a due ricordi del passato. Uno è il compagno di squadra Kurt Busch, con lui all’allora Roush Racing dal 2000 al 2005 negli anni gloriosi del team Ford visto che i due regalarono al team owner Jack Roush gli unici due titoli piloti in Cup Series, prima Kenseth nel 2003 e poi Busch 2004. Il secondo ricordo è lo sponsor McDonald’s (che insieme a Credit One, Clover e Advent Health ha riconfermato oggi il sostegno al team Ganassi) che era sulla vettura #94 dell’Elliott-Marino Motorsports al suo debutto in Cup Series quando il titolare del team e del sedile Bill Elliott dovette saltare la gara di Dover per recarsi al funerale del padre.

Per Kenseth quello di quest’anno sarà anche il suo debutto in Cup Series su una Chevrolet, dato che finora aveva sempre guidato una Ford nella parte di carriera al Roush Racing ed una Toyota al Joe Gibbs Racing, diventando così uno dei pochi piloti ad avere guidato per tutti e tre i costruttori attualmente presenti in Nascar.

A questo proposito Matt ha commentato così il suo ritorno: “Questa è sicuramente un’opportunità che non mi aspettavo. Non posso dire che un mio ritorno in pista fosse nelle mie previsioni due settimane fa. Dopo averci riflettuto per un po’ viste le circostanze particolari che ci circondano in questo momento, mi è sembrato che questi fossero il momento e l’opportunità giusti per tornare. So che ho molto lavoro davanti a me per tornare alla pari in un breve lasso di tempo, ma sono pronto ad affrontare questa sfida. Sono molto contento di tornare a lavorare con Kurt [Busch] e di incontrare tutti i membri del Chip Ganassi Racing e non vedo l’ora di tornare al volante di una Chevrolet. Nel 1988 ho iniziato la mia carriera su una Camaro ed ora finalmente potrò guidarne una in Cup Series. Devo anche ringraziare Chip ed i suoi partner per questa opportunità. Per fortuna saremo presto di nuovo in pista.”

Visto che la prossima gara di Kenseth in Cup Series sarà la numero 666 in carriera, si potrebbe dire che il piano di Chip Ganassi sia stato quasi diabolico. Vedremo se avrà avuto ragione lui, di sicuro il team potrà ripartire con basi solide derivanti dall’esperienza e dalle ben 39 vittorie, l’ultima a Phoenix nel novembre del 2017, che Matt ha ottenuto.

Immagine: Getty Images per nascarmedia.com

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