Vittorio è imprendibile per tutto il weekend, a Thomas basta il successo del sabato per mettere al sicuro la coppa. La coppia PK Carsport vince in casa in Belgio i titoli PRO e OPEN della NASCAR Euro Series
Malgrado non sia filato tutto liscio attorno a loro, a Zolder il gran finale della stagione 2025 della NASCAR Euro Series è andato secondo pronostico con i leader della classifica generale a difendere la posizione andando all’attacco, vincendo e conquistando in prima persona i punti decisivi.
Nella categoria PRO, Vittorio Ghirelli è stato imprendibile per tutto il fine settimana e con la doppietta in Belgio si è confermato campione davanti al connazionale Gianmarco Ercoli e al francese Jouffreau, ko al via in gara1. Nella OPEN, al sabato il greco Thomas Krasonis ha vinto e convinto ancora una volta e, soprattutto grazie ai punti conquistati sugli avversari ad Oschersleben, si è garantito una domenica tranquilla in cui doveva solo tagliare il traguardo. Due titoli dunque per PK Carsport, il team gestito dalla leggenda Anthony Kumpen e che vede come driver coach l’altrettanto fenomenale Alon Day.
Prove libere
Si arriva al gran finale della stagione della NASCAR Euro Series e il luogo è quello ormai tradizionale di Zolder, tranquilla all’apparenza ma sempre ricca di colpi di scena.
La prima grande attesa è quella per la entry list, infatti da essa si capirà quanto in forze sarà il gruppo e quanti punti si potranno perdere al massimo rispetto ai 176 (80 per ciascuna vittoria più 8 per i due bonus per la miglior rimonta) disponibili.
La risposta è notevole: 24 auto per la PRO e 22 per la OPEN, anche se in seguito i numeri cambieranno. Da notare però anche il numero di piloti “fuori classifica” e dunque trasparenti ai fini del punteggio in quanto, come da regolamento, schierati per la prima volta solo nei playoff: ben cinque ad esempio in PRO.
Praticamente tutti gli altri 20 della PRO sono gli stessi degli ultimi appuntamenti, dunque attenzione alle cinque novità: Speedhouse schiera sulla #20 il macedone Stefanovsky, CAAL Racing sulla #75 il rientrante Max Lanza (ancora evidentemente a svolgere test su una vettura sperimentale), il Team Bleekemolen sulla #76 porta al debutto il giovane inglese Chase Fernandez proveniente dalla F4 UK mentre Marko Stipp conferma la sua presenza con due vetture, sulla #47 stavolta sì l’ucraino Sokolovskiy mentre sulla #48 c’è il ritorno di Ryan Vargas, già a tempo pieno l’anno scorso in Euro Series e che quest’anno ha disputato gran parte della NASCAR Canada (un podio, settimo in generale) e che poche ore prima aveva clamorosamente annunciato che sarebbe stato per due tappe al volante di El Toro Loco nel Monster Jam (!).
Per la OPEN, invece, i volti nuovi sono Nick Strickler sulla #21, Reza Sarseha sulla #48 e il debuttante Francesco Leogrande sulla #22 proveniente dal mondo delle corse in salita. All’ultimo su questa vettura per la classe PRO viene chiamato il veterano Marc Goossens. La ventina di auto valide per entrambe le categorie lascia dunque al massimo 54 punti recuperabili per ciascuna delle due gare, mettendo definitivamente fuori dai giochi chi sia arrivato a Zolder sotto quota -108.
Il weekend decisivo di Zolder inizia al giovedì con una giornata interamente dedicata al Rookie Challenge per la quinta e ultima gara stagionale. Jose Peñalta arriva in Belgio dopo un 4/4 in campionato, tuttavia nell’ultima tappa, in condizioni miste e in via di asciugamento, non è perfetto nelle prove di regolarità e rischia grosso. Maxime Van Laere fa cappotto, tuttavia lo spagnolo si difende e alla fine mantiene un margine di due punti, sufficienti per essere incoronato campione 2025 del Rookie Challenge.

Venerdì è anche giornata di annunci in ottica 2026. Il calendario prende infatti la seguente forma:
- Valencia 16, 18-19/4 (incluso prologo)
- TBA 23-24/5 (tappa che sarà in una pista inedita e su una nazione mai toccata dalla NASCAR Euro Series, dunque niente Venray, né Oschersleben dopo la scadenza del contratto)
- Brands Hatch 6-7/6
- Most 29-30/8
- Vallelunga 19-20/9 (semifinali playoff)
- Zolder 17-18/10 (finali playoff)
Nel frattempo si è scesi in pista per le consuete due sessioni di libere da 30′ per ciascuna categoria.
Il venerdì è letteralmente dominato dal PK Carsport: in PRO Vittorio Ghirelli nella classifica combinata fissa il nuovo record della pista in 1’36.784″ e precede Jouffreau, Hezemans, Toffel, Krasonis, Armetta, Ercoli, Lowe, Doubek e Kajaia, stessa cosa succede in OPEN con Thomas Krasonis che con il suo 1’37.525″ riscrive il record per la categoria precedendo Linster, Mulders, Tavartkiladze, Gambarotto, Toffel, Dombrowski, Doubek, Cappelli e De Groot. Da annotare solo qualche guaio e inconveniente per le vetture #9, #20 e #77.

Qualifiche
Come ormai da tradizione, Zolder si risveglia al sabato con un cielo coperto ed un rischio pioggia basso ma non nullo; non cadrà tuttavia alcuna goccia.
È tempo di qualifiche con il solito format, su due turni per la PRO, uno per la OPEN. Ad aprire le danze è la PRO con il primo dei due gruppi da 10′ in cui da notare c’è solo il crono cancellato per track limits a Cappelli che lo mette quasi in fondo al gruppo. Il miglior tempo provvisorio è per Julien Rehberg (1’38.197″) che batte di soli 0.074″ il rientrante Goossens e di 0.076″ Sebastiaan Bleekemolen, ad oltre quattro decimi Vargas a precedere la sorpresa Chase Fernandez.
Ma il big sono tutti nel gruppo2 e la pista si anima man mano che i giri passano. Il primo squillo è di Mulders che a 4’30” dalla bandiera a scacchi si porta in prima posizione battendo di quasi mezzo secondo Rehberg. Al giro successivo il giovane olandese si migliora abbassando il limite a 1’37.388″. Cambia solo una cifra, ma la vetta passa a Ghirelli che scende a 1’37.338″ con Ercoli che si inserisce al terzo posto a soli 0.086″. La strada si fa in salita per Lowe, anch’egli frenato da un crono cancellato per track limits.
Mentre Ghirelli si migliora ancora scendendo a 1’37.023″, Hezemans sbaglia probabilmente i tempi dato che nel lungo treno è l’ultimo a scendere in pista, ma anche il primo a prendere bandiera. Gli ultimi passaggi sul traguardo vedono in pratica solo il miglioramento di Jouffreau.
Pole provvisoria dunque per Ghirelli con circa un decimo sul francese, poi ad accedere alla Superpole anche Mulders, Ercoli, Toffel, Krasonis, Hezemans, Lowe (ottimo spunto finale per salvarsi), Armetta e Rehberg. Definito, invece, il resto della griglia con Goossens a precedere S.Bleekemolen, Kajaia, Tziortzis, un Doubek sottotono, Vargas, Fernandez, Maggi, Lanza, Davidson, Cappelli, Delsaux, Sokolovskiy, Stefanovsky e Monti.
Si scende in pista per la Superpole sui due giri lanciati ed il regolamento prevede l’uscita dai box nello stesso ordine di classifica e Jouffreau prova la manovra psicologica, nel giro di lancio segue come un’ombra Ghirelli e gli rimane incollato fino al momento del via dei due giri veloci. E da qui la #24 mette il turbo: già dal T1, infatti, si capisce che per la #3 non ce n’è. Il problema è che non ce n’è per nessun’altra vettura. Il primo crono di Vittorio è un 1’36.521″ (record in qualifica a Zolder) che stacca di addirittura 0.820″ Mulders e di oltre 1″ tutti gli altri.
Le buone notizie non arrivano al secondo giro dato che Ghirelli si migliora ancora e con il suo 1’36.454″ strappa una clamorosa pole position precedendo di 0.793″ un Jouffreau in ripresa dopo il deludente primo giro e di 0.887″ Mulders. Da un ottimo Lowe in giù tutti ad oltre 1″; completano la top10 Toffel, Krasonis, Hezemans, Ercoli (solo ottavo), Armetta e Rehberg.
A seguire, è tempo delle qualifiche della OPEN, sempre su due gruppi. Nel primo niente da rilevare con Beers in pole provvisoria con quasi tre decimi su un buon Marzi. Nel gruppo2 è il solito Mulders il primo a battere la #1 seguito da Dombrowski, poi il miglior tempo di Bruno viene migliorato da Toffel per appena 0.001″ con Krasonis che sale al terzo posto. Mulders fa appena in tempo a tornare al comando per soli 0.078″ quando arriva una bandiera rossa a 2’46” dal termine: Cappelli si è insabbiato alla prima chicane.
Dopo aver rimesso in pista l’italiano e riportato il cronometro a 3′ per garantire a tutti un ultimo giro lanciato, si riparte. Nel botta e risposta tutti si migliorano, il primo è Mulders, poi però arrivano Krasonis e, grazie ad un T2 clamoroso, Toffel. Pole dunque per lo svizzero (1’37.041″) con ben 0.365″ sul greco e 0.460″ su Bruno. A seguire Dombrowski, Doubek, Tavartkiladze, Linster, Schober, De Groot e Beers; completano la griglia Cappelli, Marzi, Gambarotto, Frulio, Strickler, Richard, Schaak, M.Bleekemolen, Sardeha, Happinessa e Leogrande, Van Laere senza tempo.

Gara1 EuroNASCAR PRO
Sotto un cielo coperto ci sono in programma i 18 giri della categoria PRO, la corsa più ricca di tensione del weekend in quanto Ghirelli scatta con soli quattro punti di margine su Jouffreau e 18 su Ercoli. La lotta sembra ristretta fra loro tre, anche se in corsa matematicamente ci sono ancora Lowe (-46), Krasonis (-55), Hezemans (-63), Bleekemolen (-63), Doubek (-68) e Tziortzis (-72). Il clima pre-gara, tuttavia, viene anche un po’ avvelenato dalle dichiarazioni in diretta di Ercoli, il quale pubblicamente dice che, secondo lui, la vettura di Ghirelli è irregolare visto il vantaggio del venerdì e del sabato mattina. Un peccato chiudere un campionato in questo modo, anche perché dopo gara1 la #24 passerà i controlli tecnici.
Pronti via e alla prima curva succede il solito patatrac: sul momento si vede solo Mulders che centra Jouffreau, poi al replay si capisce che a innescare l’incidente è stato Toffel che ha tamponato la #72 che a sua volta ha preso la #3 in pieno sulla posteriore sinistra. Paga dazio anche Lowe, costretto ad andare nella ghiaia per evitare le vetture fuori controllo.
Ghirelli, che quest’anno si è salvato, precede Toffel, Ercoli (da ottavo a terzo), Hezemans, Rehberg, Krasonis, Armetta (superato dal greco alla prima chicane), S.Bleekemolen, Goossens e Kajaia. E il titolo della PRO praticamente si è quasi deciso, infatti Jouffreau accosta a bordo strada e si ritira nel T2 alla seconda chicane. Ko anche Mulders che scende subito dalla vettura, ma il caos non è finito: mentre Doubek sta tornando pure lui ammaccato ai box, in curva8 Monti finisce a muro. FCY obbligatoria per recuperare tre vetture.
La FCY diventa SC e arriva immediata la penalità per Toffel di 30″, raddoppiati come da regolamento essendo l’incidente arrivato al primo giro. Poco dopo la ripartenza arriverà sorte analoga anche per Lowe: nella foga della rimonta era stato lui a tamponare Monti in frenata. Comunicato anche il fatto che la corsa verrà allungata di tre giri e che, a sorpresa, si ripartirà ai -16 in doppia fila.
A schieramento già pronto, Toffel prende la via dei box per riparare i danni, tanto ormai la sua corsa competitiva è finita. Ne beneficia Hezemans che si trova strada libera nello scatto, ma non riesce a guadagnare, infatti a seguire Ghirelli in curva1 è Ercoli; Rehberg e Krasonis completano la top5. L’unico ulteriore sorpasso è quello del giovane Fernandez su Tziortzis per l’undicesima posizione mentre Doubek prova la rimonta dal fondo.
La ripartenza permette anche la conta dei danni dei superstiti, ma a parte il muso svolazzante di Armetta e quello storto di Goossens non si nota nulla. Ghirelli intanto allunga fin da subito e il settimo giro è già quello che fa capire il clima: 1″ netto guadagnato su Ercoli, Hezemans e Rehberg, 1.5″ su Krasonis.
Hezemans capisce che Ercoli non ha il ritmo buono e così ai -13 attacca subito alla prima chicane prendendosi sì il secondo posto, ma già a 3.7″ da Ghirelli. Gianmarco ora deve persino guardarsi da Rehberg e Krasonis. L’italiano si stacca e così la lotta rimane solo per il terzo gradino del podio mentre Ghirelli firma altri GPV in successione. La stagione storta di Cappelli prosegue con una sosta non prevista ai box.
Al giro di boa (11 giri totali completati, 10 al traguardo allungato) Ghirelli guida con 4.5″ su Hezemans, poi Ercoli (+7.5″), Rehberg (+8.3″), Krasonis (+8.6″), S.Bleekemolen (+9.8″), Armetta (+11.1″), Kajaia (+11.4″), Goossens (+13.3″) e Davidson (+16.0″).
Dopo una prima fase molto positiva, Rehberg inizia a cedere alla distanza e Krasonis lo punta, ai -9 si fa vedere alla prima chicane, i due anche si toccano leggermente in frenata e la #77 è costretta al taglio (NFA dalla direzione gara). Poco male, perché poche curve più tardi il greco è già di nuovo in scia. Ercoli ringrazia e può respirare mentre Bleekemolen vede la #13. Poco più dietro, battaglia anche fra Fernandez, Tziortzis e Davidson con l’inglese che perde due posizioni in un sol giro ai -8.
Ai -7 Krasonis si fa solo vedere in curva1, ma il leggero largo di Rehberg permette il sorpasso da parte di Thomas alla piega successiva; il greco ora ha circa 1.1″ di ritardo da un Ercoli non ancora performante. Prosegue anche la lotta per la top10 con Fernandez che ora deve andare in difesa su Tziortzis, Davidson, un Doubek in rimonta e persino la coppia USA composta da Vargas e Lowe. Jack torna davanti al cipriota in curva2 permettendo anche l’attacco di Martin, il quale non va a buon fine permettendo la minifuga di Fernandez e Davidson. Davanti, non inquadrato, Sebastiaan Bleekemolen ha superato Rehberg per il quinto posto.
La notizia più importante però è che in un solo passaggio Krasonis è andato a riprendere Ercoli e gli ultimi sei giri saranno di fuoco, infatti Thomas (malgrado abbia detto poco prima di non voler interferire nella battaglia per il campionato) potrebbe con un sorpasso togliere due punti a quello che è diventato in pratica l’unico avversario del compagno di squadra Ghirelli nella caccia al titolo.
Krasonis è scatenato e subito si fa vedere in frenata, Ercoli non è preciso e arriva anche al bloccaggio in curva8, ma resiste. Non resiste invece Davidson, passato anche da Doubek. La difesa ad oltranza della #11 permette anche il riavvicinamento di Bleekemolen, senza però interferenze. Mulders esce dai box e stampa un buon giro in ottica gara2.
Ai -3 il greco perde qualche metro ed Ercoli sembra poter respirare. La tregua però dura appena un giro, poi ricomincia la Linea Maginot. Ai -2 Krasonis addirittura ci prova in curva2, qui Ercoli si difende come alla seconda chicane e alla penultima curva, sempre rimanendo sul podio virtuale mentre si riaggancia anche Rehberg.
All’ultimo giro, mentre Kajaia supera un Armetta il cui cofano è ormai andato, non ci sono veri attacchi, infatti Krasonis non vuole ricorrere a mosse disperate e nemmeno un leggero largo di Ercoli in curva8 gli fornisce la chance desiderata. Chi viene beffato, invece, è Fernandez che si ferma a bordo pista a poche centinaia di metri dal traguardo.
Vittorio Ghirelli domina gara1 della PRO precedendo Hezemans (+9.2″), Ercoli (+13.7″), Krasonis (+14.0″), S.Bleekemolen (+15.1″), Rehberg (+15.5″), Kajaia (+17.5″), Armetta (+18.4″), Goossens (+18.8″) e Tziortzis (+31.7″); a seguire Doubek, Davidson, Vargas (che ha voluto evitare guai), Maggi, Delsaux, Sokolovskiy, Stefanovsky, il penalizzato Lowe, Fernandez (-1), Lanza (-2), poi i ritirati Cappelli, Toffel, Mulders, Jouffreau e Monti.
Per Ghirelli questa appare come un’ipoteca sul titolo, infatti non solo è volato a +30 su Ercoli (ancora velenoso nei confronti della #24 nell’intervista prima del podio) e +52 su Jouffreau (con 54 punti recuperabili al massimo, lui invece a punzecchiare Toffel dicendo che commette sempre gli stessi errori), ma sarà anche in pole per gara2, dunque la posizione migliore per difendere il titolo di un anno fa.
Gara1 EuroNASCAR OPEN
Sotto un cielo sempre grigio ma asciutto, i 15 giri di gara1 per la categoria OPEN sembrano già un primo match point per Thomas Krasonis dato che in classifica generale parte con 35 punti di margine su Doubek, 48 su Mulders, 54 su Dombrowski, 61 su Tavartkiladze, 65 su De Groot e 70 su Schober visto quanto dimostrato fra venerdì e sabato mattina. La griglia di partenza non vede Schober con la #3, segno che i meccanici non sono riusciti a riparare in tempo la vettura dopo l’incidente di Jouffreau, tuttavia l’austriaco entrerà in gara solo con qualche minuto di ritardo.
Bandiera verde… e Toffel ne combina un’altra delle sue: Krasonis sì scatta bene, ma è comunque dietro allo svizzero che arriva lungo ed impiccato alla prima curva e qui perde il controllo da solo. Il greco ringrazia e precede Dombrowski, Linster e Tavartkiladze che ha superato Doubek e questo rende ancora più facile il compito al leader. Toffel riprende la pista dopo il testacoda in coda al gruppo.

Già fin dalle prime fasi si capisce l’antifona: Krasonis ha un metro di vantaggio sulla coppia Mulders-Dombrowski, mentre Linster si stacca leggermente e Doubek punta da subito la vettura del georgiano. Per la settima e ottava posizione c’è anche la lotta fra De Groot e Cappelli per il titolo nella classifica Legend, tuttavia all’italiano servirebbe una piccola impresa per il ribaltone, anche perché prima bisogna difendersi da un Gambarotto in continua progressione.
Il giovane Mulders, tuttavia, fa capire ancora una volta di essere di talento e rimane vicino a Krasonis. La lotta per la vittoria diventa a tre visto che Linster non ne ha e al terzo giro si vede negli specchietti Doubek che ha superato Tavartkiladze alla prima chicane. Rimonta anche Toffel, già in top15.
Dal quarto giro in poi Dombrowski non riesce a sfruttare al meglio il potenziale visto dalla #24 nella OPEN, tuttavia un ragionamento si può fare, dato che è possibile che il PK Carsport abbia assettato la vettura un po’ più secondo le direttive di Ghirelli che per quelle del francese, più lontano nelle speranze di vittoria finale. Krasonis continua a firmare giri più veloci, ma il guadagno è sempre di centesimi o al massimo 1-2 decimi.
Al quinto giro Doubek passa all’attacco e all’ultima chicane inizia una manovra che poi ha compimento sulla linea del traguardo e in curva1. Linster scende al quinto posto mentre per il ceco ci sono oltre 5″ da recuperare al leader e quasi 3″ a Dombrowski. Il lussemburghese cede di colpo e alla prima chicane viene infilato anche da Tavartkiladze. Il primo vero ritiro è quello della #1 di Beers, con la vettura che si ferma a bordo pista con un po’ di fumo che esce e qualche ritorno di fiamma dagli scarichi.
Nel complesso Krasonis non scappa via, tuttavia pare in grado di gestire un Mulders che è sempre a meno di un secondo di ritardo. Ai -8 Dombrowski sbaglia sicuramente qualcosa perché perde quasi 1.5″ in un sol passaggio, soprattutto da Doubek che firma il giro più veloce della corsa ed è già quasi nella sua scia.
Al giro di boa di metà gara (otto giri in archivio, sette al traguardo) Krasonis e con in nuovo GPV si porta a 1.7″ da Mulders, seguono Dombrowski (+5.7″), Doubek (+6.5″), Tavartkiladze (+8.3″), Linster (+9.5″), De Groot (+13.8″), Cappelli (+13.9″), Gambarotto (+17.3″) e Toffel clamorosamente tornato in top10. Ah no, Thomas ne ha combinata un’altra delle sue: colpisce la pila di gomme all’ultima chicane e poi finisce nuovamente in testacoda in curva1 prendendo subito la via che porta a dietro alle barriere per un prematuro ritiro. Anche Marzi va ai box.
Viene esposta la FCY per rimettere a posto le gomme, poi si riparte con un quintetto di testa che si è ricompattato più del previsto. Krasonis non si lascia spaventare e gestisce la situazione, Tavartkiladze si stacca poco dopo e rimangono ai -5 in quattro a contendersi vittoria e podio.
I giri che portano al finale di corsa sono relativamente tranquilli, da notare per ora solo una penalità per Strickler di 5″ per speeding durante la FCY. Dombrowski ai -4 alza nuovamente i tempi e si formano così due coppie separate da 1.3″. Doubek capisce subito la situazione e in curva8 [quella a destra che porta all’ultima chicane e dal nome impossibile, nda] infila il francese sulla #24. Ai -3 il ceco ha 1.8″ di ritardo da Mulders che si è staccato da Krasonis, il quale ora può gestire tutto.
Mentre Cappelli è sempre vicino a De Groot ma non riesce a trovare il varco e i leader devono doppiare una Happinessa reduce da ben quattro testacoda in fondo al gruppo, Krasonis non solo gestisce, ma scappa via perché i tempi di Mulders crollano e Doubek lo ha improvvisamente raggiunto. Bruno non ne ha più e capitola nel T2 all’ultimo giro.
Thomas Krasonis vince dunque gara1 a Zolder (sesto successo in 11 prove) precedendo sul traguardo Doubek (+3.9″), Mulders (+4.5″), Dombrowski (+5.0″), Tavartkiladze (+5.8″), Linster (+6.3), De Groot (+13.0″), Cappelli (+13.1″), Gambarotto (+20.8″) e Schaak (+41.3″); a seguire Stricker (che ha perso la top10 per la penalità), Frulio, Richard, M.Bleekemolen, Sardeha, Van Laere, Leogrande, Happinessa e Schober a -1, poi i ritirati Toffel, Marzi e Beers.
La situazione in classifica è cambiata invece: Doubek con i due sorpassi nel finale ha tenuto aperti i giochi, ma solo per la matematica. Infatti, in caso di vittoria per Martin in gara2 (la questione bonus per la miglior rimonta è esclusa dalla logica vista la partenza in prima fila), a Krasonis basterebbe un 19° posto per portare a casa il titolo, e in corsa ci sono sole 20 auto “valide” per i punti. Per il greco, che si prende anche la pole per la domenica, in sintesi, manca solo il sigillo su una stagione straordinaria.
Warmup
Domenica è tempo di assegnazione dei titoli, anche se la strada sembra ben inviata verso PK Carsport. Nel veloce warmup mattutino, il miglior tempo è ancora per la #24 (con Ghirelli o Dombrowski al volante) in 1’37.064″ a precedere di oltre quattro decimi la #3 (Jouffreau/Schober) di RDV Competition e di sei la #7 (Doubek) di Hendriks Motorsports; a seguire #72, #55, #9, #30, #11, #69 e #64. 22 auto in pista sulle 23 presenti in graduatoria, unica senza tempo la #1 del team di Alex Caffi.
Gara2 EuroNASCAR OPEN
Domenica mattina il cielo di Zolder è sempre lo stesso, grigio ma non piovoso. Splende il sole in casa Krasonis dato che il +45 in classifica generale (tutti gli altri out) gli permette una gestione ancora maggiore di gara1. La griglia di partenza, poi, vede il greco in pole position davanti a Doubek, Mulders, Toffel, Tavartkiladze, Dombrowski, Linster, De Groot, Schober e Cappelli.
Alla bandiera verde (Sardeha DNS) la #13 parte bene, ma dietro scatta l’incidente con Linster che tocca Dombrowski e lo spedisce nella ghiaia. Per Thomas gara finita immediatamente accostando dopo curva4 e questo risultato per la #24 è decisivo potenzialmente sia per il titolo Masters del francese, sia per il titolo Endurance dato che finora nel weekend la #69 del Team Bleekemolen non ha avuto problemi.

Krasonis non vuole assolutamente prendersi rischi e così Doubek ne approfitta, tiene l’esterno in curva1 e nel cambio di direzione passa al comando dall’interno; completano la top5 Toffel, Mulders e Tavartkiladze. Problemi per Strickler che, evidentemente in seguito ad un contatto, si vede il cofano aprirsi e coprire integralmente il parabrezza. Nick riuscirà a tornare ai box insieme a Linster (muso quasi distrutto) mentre la #75 di Frulio accosta a bordo strada alla seconda chicane.
In sesta posizione dopo il primo giro ci sarebbe Gambarotto, tuttavia l’italiano finisce largo alla prima curva e viene passato da Schober, Beers e Cappelli. Davanti, intanto, Doubek mette qualche metro sulla coppia Krasonis-Toffel. Strickler torna in pista con il muso scotchato alla bell’e meglio, ma ben presto il cofano salterà via (stavolta del tutto).
Con questi risultati, per Krasonis il titolo è già praticamente in tasca, gli basterebbe completare un altro paio di giri per risultare classificato e dunque prendere punteggio pieno, ma ovviamente i piloti non ragionano così. Dunque Thomas gestisce la situazione solo senza rischi, tuttavia così facendo permette il rientro di Mulders. Nessun problema anche per De Groot, a cui basta tenere d’occhio Cappelli per la classifica Legend.
La condotta di gara di Krasonis appare chiara al quarto giro quando, dopo un leggero largo in curva4, non si azzarda nemmeno a difendersi dall’attacco (visto anche il sabato dello svizzero) di Toffel alla successiva chicane. Doubek ringrazia e così ha 2.6″ di margine sull’altro Thomas. Toffel poi sbaglia l’ultima curva e così Krasonis non perde nemmeno tempo mentre pure Tavartkiladze si riaggancia. De Groot supera Gambarotto e così la #69 è una posizione dietro a Cappelli.
Mentre al quinto giro Toffel firma il giro più veloce, ma non recupera molto al leader, Beers salta quando era settimo; una successiva penalità di 10″ comminata a Cappelli fa intuire un contatto, probabilmente in curva1 visti i detriti simili a quelli della #1 inquadrati in seguito. Andres scende al decimo posto dietro a Gambarotto.
Al sesto giro arriva una FCY: Happinessa perde il controllo alla seconda chicane, taglia sull’erba, travolge la pila di gomme e poi finisce nella via di fuga. Malgrado la dinamica abbastanza spaventosa, pilota ok.
Quando si riparte, mancano esattamente sette giri al traguardo, Gambarotto prova ad approfittare della situazione, ma i tentativi in curva1, 2 e 3 non vanno a buon fine. Più avanti, invece, Schober ha riagganciato Tavartkiladze e in almeno un paio di occasioni finta l’attacco verso la prima chicane, ma l’austriaco non è mai a distanza di sorpasso.
Su Zolder compare addirittura un timido raggio di sole quando si arriva ai -5 con Doubek sempre primo su Toffel (+2.3″), Krasonis (+2.9″), Mulders (+3.3″), Tavartkiladze (+5.1″), Schober (+5.9″), Cappelli (+9.9″), De Groot (+10.6″), Gambarotto (+12.2″) e Beers (+17.4″).
Krasonis capisce che può anche spingere ora e il GPV ai -4 è il segnale giusto per scrollarsi di dosso Mulders. Doubek in vetta inizia invece a perdere qualche decimo dato che Toffel deve spingere pure lui vedendo il greco più grande negli specchietti verso la prima chicane. Il ceco allora reagisce e col nuovo GPV ai -2 chiude la contesa.

Martin Doubek chiude sì la stagione abdicando, ma lo fa con una vittoria precedendo sul traguardo Toffel di 2.2″ e di 2.9″ il nuovo campione della NASCAR Euro Series OPEN, Thomas Krasonis. A seguire Mulders (+3.6″, suo il titolo Masters), Tavartkiladze (+5.6″) Schober (+6.3″), Cappelli (+13.5″, poi ovviamente penalizzato), De Groot (+14.3″, suo il titolo Legend), Gambarotto (+21.8″) e Beers (+22.1″), Marzi, Richard, Schaak, M.Bleekemolen, Van Laere, Leogrande, Strickler (-3) e i ritirati Happinessa (suo il titolo Lady per mancanza di avversarie dopo l’infortunio di Arianna Casoli a Vallelunga), Linster, Dombrowski e Frulio.
La classifica finale vede Thomas Krasonis chiudere a quota 544 punti, 33 in più di Doubek (il quale annuncia sì il ritorno nel 2026, ma anche che salterà la gara della PRO concedendosi un meritato riposo non essendo in lotta per nulla), poi il sorprendente debuttante Mulders (-62), l’altrettanto piacevole sorpresa Tavarkiladze (-81), De Groot (-93), Dombrowski (-102), Schober (-114), Cappelli (-126), Toffel (-147) e Schaak (-148).

Gara2 EuroNASCAR PRO
18 giri per concludere la stagione. Tutto in 18 giri, anche se la strada è tracciata: a Vittorio Ghirelli basta un ottavo posto per rimanere campione facendo il bis dopo il 2024, un 12° se Ercoli non dovesse guadagnare bonus, fatto più che probabile visto che Jouffreau scatta in coda dopo l’incidente in gara1. Ghirelli parte pure dalla pole davanti a Toffel, Hezemans, Krasonis, Goossens, Kajaia, Mulders, Ercoli, Armetta e S.Bleekemolen.
La griglia però non è completa: Doubek conferma il forfait dando appuntamento al party della serata a base di birre, assenti anche la #20 di Stefanovsky e la #75 di Lanza, dunque a Ghirelli potrebbe bastare ancora meno, ma cambierebbe relativamente poco nell’economia generale di gara2.
Alla bandiera verde Ghirelli scatta bene, ma Toffel è subito vicino al suo paraurti. Se nelle prime posizioni scorre tutto tranquillo, è a centro gruppo che avviene il grave incidente. Non si capisce chi tocchi Davidson, ma di sicuro lo scozzese (partito 14°) perde un passaruota in curva2, quasi certamente quello anteriore sinistro.
Alla piega successiva il contatto: la #21 tocca Maggi (scattato 11°) sulla posteriore destra. Non si può dire se la mancanza del passaruota abbia contribuito o no, ma la sensazione personale è che con la carrozzeria completa le due vetture sarebbero scivolate via meglio e non si sarebbero agganciate; per Ryan Vargas -testimone oculare – la differenza la farebbe invece la foratura in seguito al contatto. La dinamica prende immediatamente una piega pericolosa, dato che la #33 dello svizzero inizia a sollevarsi subito dopo la toccata, quando è ancora sull’asfalto.
Nei metri che seguono è come se Davidson col muso involontariamente sostenesse Maggi mentre tutti (incluso l’incolpevole Cappelli all’esterno) vanno per la tangente. Il problema però è che le ruote di Maggi stanno ancora sterzando verso destra e dunque non c’è rotolamento, quindi la #33 si pianta al limitare dell’asfalto e appena tocca l’erba completa il primo mezzo flip. Adesso bisogna fermarsi e la fisica prende il sopravvento: la vettura dello svizzero prosegue il rotolamento nella ghiaia.
Uno, due, tre… il tutto a velocità quasi supersoniche. La #33 perde pezzi di carrozzeria ad ogni contatto con i sassi. Fiancate andate, tettuccio pure, paraurti e muso idem. Incredibilmente si salvano solo cofano e baule. Quattro, cinque, sei… Questo incidente non vuole proprio finire e tutti hanno già il fiato sospeso da qualche secondo. Sette, otto e nove. Per fortuna quello che rimane della #33 atterra sulle quattro ruote.
Dopo un breve stacco sul gruppo (in cui altre vetture sono leggermente danneggiate, la conta parlerà almeno di Jouffreau, Vargas e Lowe, tutti finiti in un tamponamento a catena nato dalla frenata improvvisa come reazione all’incidente), le telecamere tornano sul relitto della #33 e la buona notizia è che Maggi non solo è cosciente, ma si sta muovendo e sta cercando di scendere dalla vettura. Lo farà in maniera autonoma, poi una volta in piedi si incamminerà a passo non spedito verso l’ambulanza.
Viene esposta immediatamente la FCY che diventa al termine del giro bandiera rossa per prestare soccorso a Maggi ma anche per spostare le tre auto (inclusi Davidson e Cappelli) che devono abbandonare la gara. Lo svizzero viene intanto visitato al centro medico, poi viene portato in ospedale per accertamenti, ma nel complesso sembra in buone condizioni, vigile e di buon umore.
Dopo circa 20′ di interruzione, si riparte con una situazione un po’ anomala, dietro la SC (per un giro), in fila indiana senza tornate completate, ma con la classifica ottenuta alla FCY e non con una ripartenza da zero. Dunque, Ghirelli è sì al comando, ma davanti a Toffel, Krasonis, Hezemans, Ercoli, Kajaia, Goossens, Mulders, Armetta e S.Bleekemolen e con appena 19 vetture superstiti.
Bandiera verde, dunque, ai -17 con Ghirelli che deve nuovamente controllare la situazione comunque a lui favorevole. Krasonis punta subito Toffel in una fila indiana che non è per nulla indiana (Fernandez col muso tenuto con lo scotch si prende 10″ di penalità per falsa partenza), ma non passa. Ricomincia la conta dei danni (da notare Bleekemolen con la fiancata di sinistra svolazzante) e, nonostante tutto, Jouffreau inizia la rimonta superando Vargas al secondo tentativo; in curva1 lo seguirà Lowe grazie ad un largo di Ryan. Tornano dunque vicini il commentatore tecnico ed il pilota nei mercoledì della eNASCAR.
Ghirelli mette qualche centimetro su Toffel mentre Ercoli ci prova a passare Hezemans, tuttavia Liam copre senza problemi alla prima chicane. I colpi di scena non sono finiti però: all’inizio del terzo giro in curva4 Krasonis tira dritto e finisce duramente nelle gomme. Sul momento non si capisce se sia stato un errore, il post gara chiarirà tutto: c’è stato una piccola toccata sul paraurti da parte di Hezemans, tuttavia Thomas capisce che è non c’è stata intenzionalità, ma solo un errore di calcolo dell’olandese, quindi fra i due è tutto ok.
Viene esposta nuovamente la FCY, poi si passa alla SC per spostare la #13 in posizione di (relativa) sicurezza. Ripartenza, stavolta in fila indiana, con Ghirelli davanti a Toffel, Hezemans, Ercoli, Kajaia, Goossens, Mulders, Armetta, Bleekemolen e Fernandez, Jouffreau 13° sulle 18 auto superstiti. Bandiera verde ai -12, ma dato il tempo perso con la bandiera rossa, stavolta non ci saranno recuperi.
Alla ripartenza le posizioni non cambiano sul momento, poi ricominciano i guai: sul rettilineo opposto Kajaia genera un po’ di panico finendo largo in curva4 e alle sue spalle sul rettilineo opposto si toccano Fernandez (che con Goossens si prenderà 10″ di penalità per ripartenza irregolare) ed Armetta che taglia la prima chicane. Entrambi tornano ai box a passo d’uomo con danni pesanti.
Mentre avviene questo, ci si perde inevitabilmente il sorpasso di Mulders su Ercoli che relega Gianmarco al quinto posto e che avvicina ulteriormente Ghirelli verso il titolo mentre Vittorio allunga in vetta. Jouffreau prosegue nella rimonta e, passando Rehberg, entra in top10.
Ercoli perde qualche metro da Mulders (il quale punta Hezemans alla prima chicane e passerà alla seconda), segno che il cambio di assetto da sabato a domenica non ha dato gli effetti sperati. Jouffreau supera anche Bleekemolen. A metà corsa Ghirelli guida davanti a Toffel (+1.7″ con lo svizzero che ha gomme più fresche dopo il ritiro di sabato), Mulders (+2.2″), Hezemans (+3.1″), Ercoli (+3.7″), Goossens (+4.9″), Kajaia (+6.9″), Jouffreau (+7.6″), S.Bleekemolen (+8.7″) e Rehberg (+9.2″).
Toffel non molla e recupera terreno, ben quattro decimi in un sol passaggio anche perché Mulders alle sue spalle firma il GPV. Jouffreau si fa vedere subito su Kajaia, ma guadagna una posizione perché Goossens ha un problema, forse meccanico, e rientra ai box. Gli fa compagnia Delsaux e la gara a eliminazione lascia in pista sole 14 delle 25 vetture iscritte.
Mentre Paul fatica con il georgiano (ce la farà in accelerazione da curva8 ai -7), anche dietro c’è lotta con Rehberg a difendersi da Lowe mentre Bleekemolen ha perso posizioni. Ghirelli inizia a sentire il fiato sul collo ed ai -6 Toffel è a soli 0.8″ dall’italiano, Ercoli si riprende e aggancia invece Hezemans.
I giri seguenti sono un tira e molla di giri veloci fra la #24 e la #33 e nel complesso l’italiano mantiene il margine. Hezemans invece respinge l’arrivo di Ercoli che, a sua volta, deve vedersela dal recupero dell’arrembante Jouffreau che firma il GPV ai -4.
Ai -3 lo strappo decisivo di Ghirelli che vola a 2.2″ e da qui in poi può davvero pensare ai festeggiamenti, infatti anche con un ritiro e con Ercoli al quarto posto, il titolo sarebbe suo. Ercoli, nel frattempo, si sta difendendo, anche se un po’ impiccato, da Jouffreau che si fa vedere soprattutto negli ultimi due giri, ma lo stesso deve fare Toffel con Mulders.
Vittorio Ghirelli vince gara e titolo PRO a Zolder precedendo sul traguardo Toffel (+1.1″), Mulders (+1.5″, il più giovane di sempre a podio nella top class EuroNASCAR), Hezemans (+9.1″), Ercoli (+10.1″), Jouffreau (+10.3″, suo il titolo Junior), Kajaia (+17.0″ e che approfitta del KO di Cappelli per vincere il titolo Challenge), Rehberg (+18.2″), Lowe (+18.7″) e S.Bleekemolen (+23.7″). 11° è Vargas che batte di appena 0.002″ Tziortzis in una clamorosa volata. Poi al traguardo solo Sokolovskiy e Monti.
Mentre Ghirelli festeggia con burnout e con famiglia stretta e allargata, si iniziano a fare gli ultimi conti. Sono stati assegnati tutti i titoli tranne uno, quello a squadre col formato Endurance. E l’incidente di Dombrowski nella OPEN è stato decisivo, infatti la #69 ha avuto un weekend pulito ed il secondo posto di tappa dietro agli strabilianti georgiani vale il titolo per il Team Bleekemolen davanti alla #24 di Ghirelli-Dombrowski e alla #99 di Lowe-Schaak.

Vittorio Ghirelli dunque si conferma campione chiudendo con 542 punti. I principali inseguitori si sono invece scambiati di posto rispetto al 2024: Gianmarco Ercoli è vicecampione (-46) mentre Jouffreau è terzo (-62); a seguire Hezemans (-87), S.Bleekemolen (-105), l’ottimo Lowe (-106), Krasonis (-107), Tziortzis (-126), Rehberg (-145) e Doubek (-154).
I prossimi appuntamenti
Si chiude così la stagione 2025 della NASCAR Euro Series. Dopo il banchetto di fine anno negli USA che si terrà a Charlotte il 21 novembre insieme a tutte le categorie NASCAR (tranne Cup, Xfinity e Truck Series), l’appuntamento in pista è per il 16 aprile a Valencia per il prologo del campionato 2026 in vista poi del primo weekend con punti in palio.
Immagine: Media NASCAR Euro Series
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