Nella tappa italiana della NASCAR Euro Series a Vallelunga quattro vincitori diversi in quattro gare e classifiche generali molto ristrette, ma il team belga fa 2/4 e doppietta nel trofeo Endurance
da Vallelunga
Quello di Vallelunga è stato un weekend caldo più in pista che fuori, anche se alla domenica il sole ha creato qualche grattacapo ai piloti. La pista laziale è sempre una delle più apprezzate dai piloti per la sua difficoltà, ma anche per le possibilità che offre per attacchi in staccata o anche in punti più improbabili. È stato anche un weekend molto equilibrato con quattro vincitori diversi (Paul Jouffreau e Vittorio Ghirelli nella categoria PRO, Thomas Krasonis e Martin Doubek nella OPEN) in quattro gare, ma nel complesso a svettare è stato il team belga PK Carsport che ha portato a casa la metà delle corse e le prime due posizioni sul podio nella classifica Endurance. Da notare anche come il meteo favorevole abbia attratto moltissimi tifosi con 12000 biglietti – gratuiti – staccati nel weekend e tribuna principale più grid walk praticamente piene di appassionati.
Prove libere e qualifiche
A Vallelunga è un bel weekend di tarda primavera, anche se potenzialmente insidioso. Già dal venerdì mattina, malgrado il sole, tira un vento intenso a folate in direzione contraria al rettilineo principale. Ma questo non disturba i primi piloti che scendono in pista nella mattinata, quelli del Rookie Challenge. Ai 13 piloti iscritti al campionato destinato ai giovani e che punta più – per regolamento – alla regolarità che alla velocità, si aggiungono altri tre debuttanti fuori concorso ma comunque rookie, l’italiano Valerio Marzi, il giovane americano Garrett Lowe e la leggenda Yvan Muller con questi due anche iscritti alla categoria PRO.
Nella prima delle tre sessioni da 30′ (quella in cui i piloti stabiliscono il proprio tempo di riferimento da raggiungere) è proprio Muller il più veloce davanti a Lowe; problemi per la #72 di Mulders che si ferma sull’erba prima del Tornantino con la sospensione ko, tuttavia i danni non sono rilevanti e la vettura, riportata ai box a fine turno, tornerà presto in pista.
La seconda sessione non vede problemi a parte più di qualche bloccaggio in frenata. Nella seconda sessione (in cui si iniziano a stabilire i tempi di regolarità) Muller si conferma davanti a Lowe mentre nella terza è l’americano (che si divide fra corse reali, sim racing a livello professionistico e laurea in ingegneria) il più veloce. Tuttavia i due sono, come detto, fuori campionato e poi bisogna guardare ai tempi prefissati e così, a conti fatti, lo spagnolo Peñalta conquista la seconda tappa consecutiva dopo Valencia precedendo il compagno di squadra austriaco Kuchelbacher e l’italo-russo Shapka.
Nel pomeriggio è tempo di prove libere per le due categorie principali con due sessioni da 30′ ciascuna in rapida successione. Ad iniziare è la categoria PRO e ci sono già due colpi di scena: al Semaforo Lowe finisce dritto con il cambio bloccato fra quarta e terza e la #99 termina nelle gomme danneggiando la anteriore sinistra; l’americano, inoltre, per cercare fino all’ultimo di mandare in testacoda la #99, tiene il volante fino all’ultimo facendosi leggermente male al pollice. Nel finale, invece, Muller si ferma a bordo pista alla Trincea con una boccola della sospensione anteriore destra rotta. Vittorio Ghirelli inizia al meglio il weekend di casa con il miglior tempo (1’42.117″) davanti al compagno di squadra Krasonis, poi Armetta, Hezemans e Jouffreau.

Poi si passa subito alla categoria OPEN e, sfruttando la mezz’ora precedente dato che il ceco disputa entrambe le categorie, Martin Doubek scappa via in classifica (1’42.473″) e solo nel finale sempre Krasonis ricuce il ritardo a tre decimi; a completare la top5 ci sono Cappelli, Dombrowski (sulla #24 e quindi ha preso la vettura da Ghirelli) e Mulders. Problemi per Beers, che esce in pista ma poi non torna ai box, e per la #88 di Benedetti che torna ai box perdendo olio dalla pompa del differenziale.
In rapida successione si ripete il programma con le FP2 per entrambe le categorie, senza grossi problemi tranne qualche guaio ai trasponder. Nella categoria PRO Gianmarco Ercoli ottiene il miglior tempo (1’41.289″) davanti a Ghirelli, Krasonis, Hezemans e Doubek.
Nella OPEN si ripete Doubek (1’42.061″) che precede Cappelli, di nuovo Krasonis, Dombrowski e Toffel. Da notare i pochi giri percorsi da Gil Linster, leader del campionato dopo Valencia grazie all’aver evitato guai, sulla #30 perché non in ottime condizioni fisiche che proseguiranno per tutto il resto del weekend.
Sabato mattina le condizioni meteo sono simile al venerdì e quindi i piloti sono nella situazione ideale per le qualifiche. Si inizia con la PRO che mette in scena la sua Superpole con le auto che scendono in pista sgranate a gruppetti di quattro (massimo cinque) in ordine inverso della graduatoria combinata delle libere per due giri lanciati consecutivi e cercare di ottenere il miglior giro possibile.
Il primo tempo di rilievo è quello di Lowe (1’42.558″) che regge fino al terzo gruppo quando viene battuto da Cappelli (1’42.113″) e Tziortsis, poi nel quarto arriva l’uragano Paul Jouffreau (che non era stato velocissimo nelle libere), il quale con uno strabiliante 1’40.945″ stacca di addirittura 0.951″ Doubek e oltre 1″ Sebastiaan Bleekemolen con Cappelli che scende al quarto posto. A questo punto solo uno fra Hezemans, Krasonis, Ghirelli ed Ercoli può batterlo, ma nessuno ce la farà, anche se si infileranno tutti in quel varco lasciato fra la #3 e la #7.
Pole position, ed è pure la seconda in due gare stagionali, per Jouffreau che precede Krasonis (+0.228″), Ghirelli (+0.294″), Ercoli (+0.534″) e un Hezemans che ancora deve trovare la quadra nello scaldare le gomme col nuovo format (+0.876″); a completare la top10 Doubek, S.Bleekemolen, Cappelli, Armetta e Tziortzis; Muller, a differenza di Valencia, invece è indietro e scatta solo dal 14° posto.
A seguire ci sono le qualifiche della OPEN con il “vecchio” format con tutte le auto in pista per 15′. Escluso Linster che salta la sessione e quindi sarà costretto a partire dal fondo in gara1, l’unico guaio è una FCY a 9′ dalla fine della sessione per la #22 di Faraonio ferma poco dopo il traguardo. Uno dei piloti penalizzati è Doubek che stava proprio per uscire in pista in quel momento e che perde quindi giri preziosi.
E infatti la pole position gli sfugge e va a Thomas Krasonis (ancora assistito da un Alon Day che presto tornerà in America per disputare tre gare in ARCA Series con Venturini Motorsports, 1’41.339″) che precede Cappelli (+0.176″), Toffel su una #34 rivitalizzata (+0.499″), lo stesso Doubek (+0.513″) e Schober (+0.659″); a completare la top10 Dombrowski, Mulders, Benedetti, De Groot e il georgiano Tavartkiladze che porta al debutto il team in house tutto georgiano nato in pochi giorni dopo che il Marko Stipp Motorsport dopo Valencia ha deciso di prendersi una pausa di riflessione per riorganizzarsi dal punto di vista delle prestazioni.

Gara1 EuroNASCAR PRO
Primo pomeriggio del sabato e a Vallelunga i motori sono pronti per rombare sotto un bel sole e ancora qualche folata di vento che sta portando però delle nuvole inattese rispetto alle ultime previsioni della vigilia. Piccolo momento “WTF”, ma anche di inesperienza, prima del via: la #9 del citato team georgiano con Davit Kajaia al volante esce dalla pit lane con semaforo rosso già esposto, poi evidentemente una volta capito l’errore si ferma pochi metri più avanti e viene riportata in pit lane; prenderà il via con ritardo e completerà alla fine solo cinque giri.
Alla bandiera verde (18 i giri in programma) Ghirelli spinge bene Jouffreau e poi, prima del Curvone, prova ad infilarsi nel mezzo fra la #3 e la #13 del compagno di squadra greco, ma deve riaccodarsi al francese. L’italiano non molla e, in staccata ai Cimini, si prende la seconda posizione da Krasonis; dietro di loro ci sono Ercoli e poi Hezemans che approfitta del largo nella stessa curva di Doubek. Ancora più largo finisce Rehberg che finisce nelle posizioni di coda, ma questo non gli impedirà una rimonta poco apprezzata a prima vista.
Il primo giro è solo all’inizio: verso la Campagnano Krasonis prova a ripassare Ghirelli, tuttavia è all’esterno e tutto rimane invariato, anche se il divario in vetta si riduce improvvisamente perché in uscita di curva Jouffreau mette due ruote sull’erba e la coppia PK Carsport gli si fa sotto. Alla Soratte tanti brividi ma nessun contatto, poi anche al Tornantino fila via liscio il gruppo. Dall’infield ne escono alla fine in vantaggio Jouffreau e Ghirelli che staccano leggermente Krasonis ed Ercoli.
Ai Cimini al secondo giro, praticamente, si decide la corsa: Jouffreau si deve difendere all’interno da Vittorio che ha preso la scia e tenta l’attacco. Il francese, tuttavia, arriva al bloccaggio in frenata su un Ghirelli che invece ha staccato molto bene ma, forse, ha chiuso un po’ presto la traiettoria. La #3 pizzica leggermente il cordolo e questo può solo che accentuare la linea che sta andando verso la tangente e dovuta al bloccaggio della anteriore destra. Fra le due auto c’è un contatto e Ghirelli – per sua fortuna – finisce solo largo nella via di fuga in asfalto, tuttavia così facendo perde immediatamente la posizione da Krasonis (che non riesce a passare di slancio Jouffreau alla Campagnano), stessa cosa per Ercoli con Ghirelli mentre Doubek riesce a tornare davanti ad Hezemans.
La crisi sembra finita per Jouffreau, ma evidentemente la gomma si fa sentire e arriva lungo alla Soratte e così, un gruppo che sembrava spezzato pochi secondi prima, torna di nuovo clamorosamente compatto. Krasonis si fa vedere al Semaforo, tuttavia la #3 chiude la porta al pelo, Ghirelli si affaccia all’esterno del compagno di squadra ma, non trovando il modo di chiudere il sorpasso, offre il fianco ad Ercoli che si tuffa al tornantino e, pur saltando sul cordolo e forse toccando la #24, supera Vittorio riuscendo persino ad attaccare Krasonis alle Esse. Thomas ha perso il ritmo e sta facendo da tappo a tutti (Jouffreau ringrazia e mette subito 2″ di margine), sbaglia anche l’approccio alla Roma e così Ercoli lo supera sul traguardo seguito da Ghirelli al Curvone e da Doubek ai Cimini.
Torna – forse – la calma nel gruppo anche se la sorpresa è che Ghirelli si vede attaccato da Doubek verso la Campagnano al terzo giro, ma così facendo permette a Krasonis di riprendere il ceco. Questo momento di difficoltà ulteriore sarà però la chiave del giorno successivo: Vittorio, infatti, si riorganizza, approfitta del distacco preso da Ercoli e al quinto firma quello che resterà come giro più veloce della corsa, dato che quindi gli vale la pole position per gara2. Nel frattempo, Yvan Muller, in ogni caso fuori dalla top10, si prende 5″ di penalità per falsa partenza. La situazione per l’alsaziano peggiora quando, dopo un errore ai Cimini, si vede superato per la 12esima posizione da Davidson e poi rimane sotto l’attacco di un Rehberg in recupero e che ci prova di forza al Tornantino.
Davanti, nel frattempo, inizia la lotta: Ercoli sembra non averne di più e dietro di sé ha il gruppetto con Ghirelli, Doubek, Krasonis ed Hezemans, più staccata invece la coppia Bleekemolen-Cappelli, a completare la top10 Armetta e Lowe. C’è comunque un po’ di elastico con i cinque che si spezzano ed i due italiani che provano a staccare gli avversari. A metà corsa Jouffreau ha 2.6″ su Ercoli, 3.2″ su Ghirelli, 3.8″ su Doubek, 4.5″ su Krasonis, 4.9″ su Hezemans, 7.2″ su S.Bleekemolen, 7.8″ su Cappelli, 9.1″ su Armetta e 10.8″ su Lowe.
Nel giro successivo però colpi di scena a ripetizione: Hezemans colpisce con troppa foga un sausage kerb e la sospensione anteriore destra finisce ko al punto che fa l’ultimo settore quasi tutto nell’erba, viene superato anche da Davidson e Muller che… anche loro vanno ai box con problemi meccanici!
Per il podio rimangono dunque in quattro per due gradini, anche se col passare dei giri Krasonis si staccherà e cederà addirittura 7″ negli ultimi sette giri. Jouffreau invece può gestire mentre Ercoli deve difendersi ad ogni curva dal connazionale malgrado Vittorio debba anche guardarsi da Doubek ed ai -7 blocca l’anteriore sinistra al Tornantino. Ai -5 finisce ko, sempre con problemi alla sospensione, Cappelli che perde così una top10 agevole.
Nel finale non succede nulla di drammatico rispetto all’inizio: Ghirelli è vicino sì ad Ercoli, ma Gianmarco non concede praticamente mai la chance per un attacco pulito, né Vittorio forza la mano. Paul Jouffreu, al secondo successo stagionale, vince dunque gara1 davanti ad Ercoli (+2.3″), Ghirelli (+3.2″), Doubek (+3.7″), Krasonis (+10.0″), S.Bleekemolen (+12.1″), Armetta (+12.9″), Lowe (+14.7″), Tziortzis (+15.3″) e Rehberg (+28.6″).

Gara1 EuroNASCAR OPEN
Nelle due ore che intercorrono fra PRO ed OPEN il cielo si copre decisamente e a 90′ dalla bandiera verde inizia a cadere qualche inaspettata goccia di pioggia. Sembra nulla di che (infatti smette pochi minuti dopo), ma a 1h dalla green il secondo scroscio è più intenso al punto che l’asfalto inizia a cambiare colore.
Il peggio sembra passato, anche se i team iniziano a tirare fuori i treni di gomme wet. A 30′ dal via altro breve scroscio al punto che Shapka, in borghese in pit lane, dice “Se non fosse stato per queste gocce avrei detto slick. Ora invece direi wet”. Invece, per la terza volta, il cielo non insiste e così le gomme da bagnato vengono portate in griglia, ma non montate in macchina malgrado la direzione gara abbia dichiarato la corsa bagnata (dando quindi libertà di scelta ai team). La sensazione è quella di una gara asciutta, anche se secondo il radar di Anthony Kumpen, gran capo di PK Carsport, potrebbe tornare a breve la pioggia.
Si va così verso un cruciale giro di formazione (Linster si schiera in fondo praticamente per onore di firma, completerà appena quattro giri per guadagnare qualche punto in più) prima di una corsa sulle 15 tornate. Ma ci sarà una lunga attesa prima di vedere la bandiera a scacchi.
Alla green Krasonis scatta bene, tuttavia il curvone migliore è quello di Cappelli che per poco non completa il sorpasso. I due si tirano la staccata e così aprono la porta a Doubek che supera l’italiano; in coda Gambarotto (sulla #11 del team di Gianmarco Ercoli) finisce lungo in staccata alla Cimini 1 e va in testacoda all’interno di Marzi.
Cappelli prova a riprendersi la posizione alla Campagnano dall’esterno, tuttavia in uscita mette due ruote sull’erba finendo sotto l’attacco di Toffel che è puntato anche da Schober che ha scavalcato Dombrowski. Le traiettorie si incrociano e poi in staccata lo svizzero finisce lunghissimo, passa Cappelli e tampona Doubek con i due che eseguono un perfetto 180° sincronizzato alla Soratte; il ceco prosegue la strada verso il 360°, Toffel invece deve fare manovra e ripartire nelle retrovie.
E non è finita qua: di tutta la confusione, oltre ovviamente a Krasonis, ne ha approfittato anche Mulders che si è lasciato alle spalle Dombrowski, Cappelli, De Groot e Schober. L’austriaco ci prova sulla #69 al Semaforo e poi sulla #24 al Tornantino, ma Dombrowski a ruote fumanti spedisce Patrick sul banking in erba. Riassumendo, dopo il primo giro Krasonis ha 3.2″ su Mulders, 4.4″ su Cappelli, 5.5″ su Dombrowski, 6.1″ su Mario Ercoli (sulla #21 di Lux Motorsports), 6.6″ su De Groot, 7.0″ su Marzi, 7.1″ su Doubek 7.3″ su Schober e 7.8″ su Benedetti.
Ma è tutto inutile perché al Curvone si verifica un grosso incidente: Toffel sta cercando la rimonta dopo l’errore precedente e attacca per il 17esimo posto Racing Happinessa, lo svizzero è più veloce, si infila e si allarga in uscita, la ragazza tedesca (stando alla versione dei commissari dopo aver visionato gli on board) chiude leggermente anziché proseguire dritta. In sintesi, le due traiettorie si incrociano e le due auto entrano in contatto finendo contro le barriere all’interno di curva3. La #77 di Happinessa si incastra nelle gomme sbalzandole, la #34 invece rimbalza verso la pista dove stanno sopraggiungendo nel polverone le ultime auto del gruppo. Qui, purtroppo, Arianna Casoli non riesce a evitare la vettura dello svizzero (e va già bene così perché l’impatto poteva essere ben peggiore) e quindi un brutto incidente diventa un big one.
Arriva quasi immediatamente la FCY che si trasforma dopo qualche secondo in bandiera rossa. I tre piloti scendono in maniera autonoma dalle auto. Toffel ed Happinessa sono ok (anche se la ragazza è parecchio arrabbiata per la manovra di Thomas), per Arianna purtroppo si rende necessario, dopo il passaggio al centro medico, anche uno in ospedale. Per la Casoli il referto medico della domenica mattina riporta una frattura composta al radio in attesa di ulteriori accertamenti che sono avvenuti nella giornata di ieri. A lei i migliori auguri per una pronta guarigione da tutta la redazione di p300.it.
A vetture – distrutte – riportate in pit lane e dopo circa 30′ di bandiera rossa per la riparazione delle barriere e la pulizia dei detriti, si riparte praticamente da zero (dunque ancora 15 giri in programma e i 40′ di tempo non consumati), solo dopo due giri dietro la safety car e con restart in fila indiana con la classifica acquisita alla fine del primo giro.


Al restart, dunque, dei -13 Krasonis guida su Mulders che viene attaccato all’esterno dei Cimini da Cappelli, ma l’italiano non passa e deve guardarsi da Dombrowski che passa verso la Soratte dopo che la #5 ha messo due ruote sull’erba. Mario Ercoli finisce largo alla Campagnano, viene passato da De Groot e Doubek e finisce sotto l’attacco di Marzi con i due che arrivano al contatto al Tornantino. Purtroppo per la #21 c’è una foratura alla posteriore sinistra ed Ercoli si insabbia alla Roma. Nuova FCY.
Si riparte con circa 10 giri e mezzo da completare e Cappelli sullo scatto viene fregato alla Soratte con un attacco di forza da De Groot con Doubek che ne approfitta e l’italiano scivola così al sesto posto con anche Schober che inizia a puntarlo dalla Roma. Il ceco non si ferma qua e al giro successivo scavalca la #69 alla Soratte, stesso punto in cui Cappelli si deve ancora difendere dalla #3 dopo essere andato largo nell’erba. Arrivano intanto poi le penalità: 5″ per Schaak per falsa (ri)partenza, poi arriveranno 10″ per Marzi per il contatto con Ercoli ed un tris per Toffel: 5″ per falsa partenza e due drive through convertiti in 30+30″.
La sorpresa di questa fase è che Krasonis non stia scappando, anzi Mulders si mantiene a circa 1″ di ritardo con Dombrowski nei paraggi mentre Doubek è a 4″ ed ha staccato il terzetto De Groot – Cappelli – Schober. Claudio ci prova alla Roma ai -9 e completa la manovra al Curvone; Patrick lo segue alla Campagnano ma l’olandese resiste all’esterno e alla Soratte si rimette dietro l’austriaco (che alla Roma fuma praticamente sempre per un tire rub. Al giro successivo Schober arriva lungo ai Cimini, tocca leggermente De Groot ma il contatto è leggero e perdono solo qualche decimo permettendo a Benedetti di riprenderli. Patrick ci prova nuovamente fra Tornantino, Esse e Roma, ma niente da fare.
Il giro successivo, quello dei -6, non è dei migliori per il team Bleekemolen: ai Cimini De Groot finisce largo ed apre la porta a Schober, alla Campagnano Mulders finisce pure lui leggermente fuori traiettoria e apre per un attimo la porta a Dombrowski (e questo permette il riaggancio di Doubek). Ma alla fine della tornata le posizioni non sono cambiate perché persino Melvin è tornato a precedere Patrick.
Ai -4, tuttavia, altra FCY con la #1 di Beers ferma per un problema meccanico alla Soratte. Con il gruppo che procede a velocità ridotta, c’è una vettura che procede ancora più lentamente, troppo lentamente: Martin Doubek parcheggia a bordo strada in uscita dalla Campagnano per un guaio che il team per parecchio tempo faticherà a diagnosticare. E così il ceco deve salutare ancora una volta con troppo anticipo, come a Valencia, la corsa.
Si riparte con poco più di due giri da disputare e una nuova sorpresa: Mulders è ancora secondo, ma la fiancata di sinistra (evidentemente per un contatto precedente con la #24) sembra essere diventata un’ala di gabbiano, ma si va avanti. Il problema è solo aerodinamico e così Dombrowski può tornare sotto alla #72 dopo aver perso qualche metro nel restart.
Davanti Thomas Krasonis è tranquillo e va a vincere gara1 della categoria OPEN. Dietro arrivo con una clamorosa volata: Dombrowski ci prova alla Campagnano, alla Soratte, al Tornantino e alla Roma (dove l’olandese si difende troppo), ma sul traguardo si deve arrendere per appena 0.030″.

Dunque Mulders conquista un sorprendente secondo posto (+8.84″) mentre Dombrowski è terzo (+8.87″); a seguire Cappelli (+14.1″), De Groot (+15.9″), Schober (+17.2″), Benedetti (+20.3″), Richard (+21.9″), Tavartkiladze (+22.3″) e Gambarotto (+29.3″) al termine di una buona rimonta dopo il testacoda iniziale.
E, solo dopo i festeggiamenti, può scatenarsi il vero acquazzone con annesso arcobaleno. Solo in serata arriverà la parziale rivincita: se Francia e Grecia hanno battuto l’Italia in pista, a Basilea nell’Eurovision Song Contest l’Italia è quinta proprio davanti a Grecia e Francia.
Gara2 EuroNASCAR OPEN
Domenica mattina è tornato il sole, pure senza vento. La pista è asciutta e le temperature si stanno alzando, fatto che tradirà più di qualche piloti togliendo un bel po’ del grip rispetto al giorno precedente. Il warmup da 10′ è più una conta dei danni visto il modo in cui si è chiuso il sabato. E il bollettino è pesante visto che la #14, la #34 e la #77 non sono riparabili e quindi Delsaux-Casoli, Muller-Toffel e Rehberg-Happinessa sono costretti a saltare la domenica. E questo dato ha un’amara conseguenza: le coppe del Lady Trophy per il weekend non vengono assegnate e a fine weekend saranno tristemente appoggiate nel box dell’organizzazione. In pista, intanto, miglior tempo per la #3 (al volante Jouffreau) davanti alla #24 e alla #55.

Una griglia ridotta a 18 auto (con Linster ancora in coda a mezzo servizio) nella categoria OPEN prende il via con Krasonis in pole position davanti a Doubek, Dombrowski, Cappelli, Mulders, De Groot e Schober. Pronti via e al Curvone subito caos con la #1 di Beers che stringe sull’erba la #11 di Gambarotto e dietro di loro finiscono nella ghiaia anche Mario Ercoli e Linster. Nel frattempo sempre al Curvone Doubek era riuscito a prendere la prima posizione e pure Cappelli era riuscito a passare il greco; più staccata la coppia del team Bleekemolen prima dell’arrivo di una FCY perché Gambarotto si è insabbiato.
Si riparte a 13 giri (+ la curva Roma, e qui la direzione gara avrebbe potuto aspettare qualche secondo in più per una procedura più equa) da disputare e Krasonis viene colto di sorpresa (a suo dire Cappelli ha fatto un piccolo brake check) e viene infilato a destra da Mulders e a sinistra da De Groot (dunque le due auto di Bleekemolen sono affiancate all’ultima curva) mentre Dombrowski si deve riaccodare.
La #72 e la #69 viaggiano affiancate fino al Curvone dove Mulders si prende il terzo posto mentre De Groot viene infilato ai Cimini da Krasonis e Dombrowski. L’olandese si lancia all’inseguimento di un altro podio mentre Cappelli preme su Doubek. Mulders si tuffa di forza al Tornantino e passa la #5, tuttavia Cappelli non ci sta e tenta di restituire il favore con un bump&run alle Esse, ma Claudio sbaglia i modi più che i tempi, la spinta è eccessiva e arriva lo spin sincro della #72 e della #5 con Krasonis che evita l’italiano per un pelo. FCY per Mulders nella sabbia e 30″ di penalità per Cappelli per comportamento antisportivo.

La bandiera verde torna a sventolare a 10 giri e mezzo dalla fine e Krasonis viene completamente preso di sorpresa perdendo addirittura tre posizioni da Dombrowski, De Groot e Schober. Rischio, invece, alla Soratte dove un Mario Ercoli col muso danneggiato passa Schaak e quasi Faraonio con un divebomb. Alle Esse De Groot si intraversa sulla pressione di Schober che si infila alla Roma e poi al Curvone completa il sorpasso del quale ne approfitta anche Krasonis ai Cimini. Linster ringrazia tutto ciò per salire addirittura al nono posto, ma a metà gara il lussemburghese sarà costretto ad alzare bandiera bianca.
Intanto, però, la coppia composta da Doubek (nemmeno lui molto reattivo al restart) e Dombrowski è scappata via lasciando a oltre 3″ Schober e Krasonis. Ma la gara non è destinata ad andare avanti: ai -9 Schaak si insabbia alla seconda piega dei Cimini, forse dopo una toccata subita da Richard. L’intervento del trattore rende necessaria la trasformazione della FCY in VSC e quindi il gruppo si ricompatta dietro al leader Doubek in vista della ripartenza che arriva a sette giri dalla fine.
Krasonis non scatta ancora bene e così vede i tre davanti a lui allungare mentre De Groot allargarsi negli specchietti, ma il greco non ha problemi a riprendere l’austriaco. Faraonio al giro successivo si ferma fuori pista ai Cimini e perde la top10 appena guadagnata per lo stop di Linster e così arriva un’altra FCY.
Ennesima ripartenza ai -4 (+ la Roma) e Schober chiude la porta subito a Krasonis che si vede nuovamente attaccato da De Groot all’esterno, tuttavia Thomas ha la traiettoria migliore al Curvone; dietro di loro Tavartkiladze ed un Cappelli che già sa della penalità passano un Benedetti in difficoltà col grip; Roberto poi verrà passato anche dal doppiato Mulders e da Marzi.
Siamo ai -3 e Doubek ha 2.1″ su Dombrowski e 3.6″ sulla coppia Schober-Krasonis con la #3 in completa difesa sull’arrembante greco. Ma qui non si sa ancora di cosa sta succedendo alla #7. In questo momento il leader inizia ad accusare problemi al cambio e Martin di lì a breve rimarrà senza seconda e terza marcia. Sul momento il campione in carica non solo limita i danni, ma ai -2 aumenta il margine a 3.1″ sulla #24 e 4.1″ su #3-#13.
Doubek inizia l’ultimo giro ancora con 3.6″ di margine e Dombrowski sembra più in pericolo da Schober che pensare a davanti. Ma il cambio della #7 ormai è agli ultimi momenti di vita. Al Tornantino il ceco ha ancora margine, ma gli è rimasto solamente la quarta marcia con cui deve accelerare dalla Esse e affrontare la Roma e rettilineo di partenza. L’auto che secondo la definizione di Enzo Ferrari sarebbe perfetta regge fin sul traguardo e lo fa tagliandolo in prima posizione per appena 0.6″ su Dombrowski, 1.2″ su Schober, 1.5″ su Krasonis e 2.7″ su De Groot; in top10 anche Benedetti (+7.3″), Marzi (+7.8″), Tavartkiladze (+8.8″), M.Ercoli (+13.6″) e Richard (+14.0″).
Il cambio della #7 saluta tutti definitivamente nel giro di rientro e Doubek non riesce nemmeno ad arrivare sotto il podio dove la TV, i giornalisti, i fotografi, i tifosi ed il cerimoniale lo aspettano. Si aspetta e si aspetta fino alle scena madre che strappa applausi e risate: Martin arriva a tutta velocità… in monopattino per una delle victory lane più incredibili della storia.

Un movimentato weekend di Vallelunga mantiene la classifica della categoria OPEN ancora compatta: Thomas Krasonis passa al comando con 131 punti, tre in più di Dombrowski e Schober, seguono De Groot (-5), Doubek (-10 malgrado due ritiri), Tavartkiladze (-12), Mulders (-13), Benedetti (-16), Linster (-23 dopo aver pagato il malanno fisico) e Richard (-32).
Gara2 EuroNASCAR PRO
Il weekend di Vallelunga della NASCAR Euro Series si chiude con una gara2 della categoria PRO sotto un sole che inizia a picchiare e scaldare molto la pista. Come detto, Ghirelli ha conquistato la pole position davanti a Hezemans, Krasonis, Ercoli, Doubek (cambio sostituito a tempo di record), Jouffreau, Cappelli, S.Bleekemolen, Armetta e Lowe; la #89 di Marzorati, invece, lascia la griglia prima ancora dell’accensione dei motori per un problema tecnico.
Alla bandiera verde Ghirelli mantiene il comando seguito come un’ombra da Krasonis che però deve alzare il piede al Curvone e lasciar passare di nuovo Hezemans; Doubek ed Ercoli completano la top5 mentre Cappelli si è messo alle spalle uno Jouffreau che si trova così in una situazione opposta rispetto a gara1. Bagarre a centro gruppo con Lowe, Armetta e Sebastiaan Bleekemolen che arrivano 3-wide alla Soratte; l’olandese finisce largo e perde terreno mentre l’italiano si mette dietro l’americano e punta addirittura Jouffreau.
La vera sorpresa di questo inizio pulito di corsa è proprio Jouffreau che paga dazio e finisce leggermente largo al Curvone perdendo metri da Cappelli e venendo pressato da Armetta e Lowe; Claudio ringrazia e va addirittura a riprendere col passare dei minuti Ercoli. Pochi istanti più tardi Davidson, in scia a Goossens, sbaglia le misure e finisce sull’erba in curva3 riuscendo però a non andare lungo ai Cimini.
Davanti Ghirelli prova l’allungo dopo un paio di giri, tuttavia dal quinto passaggio in poi Hezemans riesce a fare pace con le gomme, ringrazia il fatto che siano più fresche di quelle dei suoi avversari (bisogna sempre ricordare che, a meno di guai, il set per le qualifiche e le due gare è sempre lo stesso) dopo il problema alla sospensione nella prima corsa e quindi stacca Krasonis e riguadagna il terreno perduto dal campione in carica.
La corsa nelle prima fasi scorre via tranquilla, non ci sono grossi attacchi ma solo tante masterclass difensive come quella di Ercoli su un Cappelli combattivo, ma anche quella di Armetta su Lowe. Prosegue invece il weekend no per la #21 con Davidson che torna ai box seguito un paio di passaggi più tardi anche dalla #1 di Goossens.
Il gruppo dei big ad un terzo di gara (giro 6/18) si è spezzato in 2+2+3: Ghirelli ha 0.5″ su Hezemans, poi a 1.6″ Krasonis con Doubek nei paraggi e a 4.3″ il terzetto composto da Ercoli, Cappelli e Jouffreau. Tziortzis approfitta dei guai davanti a lui per entrare in top10.
Anche Ghirelli, dunque, deve guardarsi alle spalle da un Liam ritrovato, tuttavia il riaggancio completo non arriva ed il margine oscilla più o meno fra i quattro ed i cinque decimi, al massimo sette, con scambio reciproco di centesimi sul giro. Ai -10 Cappelli ci prova alla Campagnano su Ercoli, ma Gianmarco accelera bene e restituisce il favore alla Soratte. A parte il tempo perso, non cambia quindi nulla. È l’ultimo vero spunto per Claudio che due giri più tardi verrà scavalcato – non inquadrato – da Jouffreau. Krasonis, invece, ha staccato definitivamente Doubek e tiene nel mirino la coppia al comando.
Se Ercoli ha dovuto sudare con Cappelli, per gli ultimi sette giri si trova un avversario ancora più ostico come Jouffreau alle spalle. Il francese inizia subito a puntare la vettura del campione 2023 mentre Cappelli viene lasciato sul posto. Ad ogni curva la #11 deve cercare una traiettoria leggermente alternativa per non dare opportunità al rivale.
Ai -4 Hezemans si avvicina ulteriormente a Ghirelli e alla Campagnano è sul paraurti della #24, ma l’olandese nelle curve successive non troverà il varco per un attacco. Varco che Jouffreau, invece, cerca sempre inutilmente all’esterno del Semaforo. Ghirelli nel frattempo ha rimesso qualche centimetro di vantaggio, ai -2 ha 0.441″ di margine, all’inizio dell’ultimo giro 0.309″. Nell’ultimo passaggio non arriva un vero attacco, solo tanta pressione che però Vittorio riesce a sostenere.
0.185″ basteranno per un successo che il pilota italiano voleva fortemente come lo dimostra con i festeggiamenti in victory lane davanti ai suoi tifosi (anche stavolta non fila tutto liscio qui: lo striscione si arrotola sulla anteriore destra). Festeggia anche il gran capo Anthony Kumpen e chissà se il belga sa cosa sta succedendo negli stessi momenti a Imola al figlio di sua cugina (un certo Max Verstappen) per una doppia gioia in famiglia.
Ghirelli come detto vince gara2 della PRO davanti ad Hezemans, a seguire Krasonis (+5.2″), Doubek (+9.9″), Ercoli (+12.9″), Jouffreau (+13.3″), Cappelli (+15.1″), Armetta (+16.9″), Lowe (+19.5″) e Tziortzis (+20.3″). Per PK Carsport, inoltre, c’è la doppietta nella classifica Endurance che somma i risultati delle quattro gare: vittoria per la #24 di Ghirelli-Dombrowski davanti alla #13 di Krasonis(x2), a chiudere il podio la #3 di RDV Competition di Jouffreau-Schober.

In campionato anche qui gara2 ricompatta tutto: Paul Jouffreau è passato sì al comando della generale, ma con appena tre punti su Ghirelli e quattro su Krasonis, poi Ercoli (-19), S.Bleekemolen (-25), Lowe (-27), Hezemans (-29), Tziortzis (-35), Armetta (-40) e Doubek (-48). Ma quello che conta, per il momento, è che i 12000 di Vallelunga possano cantare l’Inno di Mameli dalla tribuna e da sotto il podio.
I prossimi appuntamenti
La NASCAR Euro Series tornerà in pista fra tre settimane per il classico appuntamento inglese di Brands Hatch, layout Indy. In pista ci saranno le categorie PRO ed OPEN mentre il Rookie Challenge si prende una lunga pausa fino alla tappa di Most a fine agosto.
Immagine: Media NASCAR Euro Series; Gabriele Dri
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