NASCAR

NASCAR Euro Series | Most 2025: pari e patta fra Ercoli e Ghirelli in PRO, doppietta Krasonis fra gli incidenti in OPEN

Autore: Gabriele Dri
NascarLiveITA
Pubblicato il 2 Settembre 2025 - 09:00
Tempo di lettura: 23 minuti
NASCAR Euro Series | Most 2025: pari e patta fra Ercoli e Ghirelli in PRO, doppietta Krasonis fra gli incidenti in OPEN
Home  »  NASCARTop

Italia ancora grande protagonista in NASCAR Euro Series PRO a Most. Ercoli e Ghirelli si dividono le vittorie e arrivano ai playoff in vetta al campionato a pari punti


Most è sempre una pista in grado di creare spettacolo e sorprese nella NASCAR Euro Series. Molto dipende, ovviamente, dalla temutissima prima chicane che al via è sempre un punto critico per incidenti e altri problemi. Così è stato in un crescendo dal sabato alla domenica culminato in gara2 della categoria PRO in cui al traguardo sono arrivate una dozzina di vetture e non tutte indenni. Lo spettacolo non è mancato per gli oltre 40’000 spettatori che hanno affollato le colline della Repubblica Ceca per vedere le vetture NASCAR ma anche il campionato europeo dei camion.

Passando ai risultati, nella categoria PRO ancora una doppietta italiana, al sabato vittoria per un Gianmarco Ercoli di nuovo al massimo della forma, alla domenica per Vittorio Ghirelli che ha approfittato, suo malgrado, del ritiro in gara1 per avere gomme più fresche in seguito. E così, alla fine della regular season dopo lo scarto del peggior risultato, i due si presentano all’inizio dei playoff (quattro gare a punteggio raddoppiato) a pari punti in vetta alla classifica. Nella sempre movimentata OPEN, doppietta per il greco Thomas Krasonis, in gara1 approfittando di incidenti e penalizzazioni, in gara2 sopravvivendo agli incidenti alle sue spalle.

Prove libere

La NASCAR Euro Series torna in pista dopo oltre due mesi di (involontaria) pausa estiva, infatti a fine giugno era prevista la tappa olandese sull’ovale di Venray, cancellata perché la pista non avrebbe ricevuto in tempo l’omologazione della FIA.

Il format del campionato, dunque, è cambiato leggermente: Most, quarto weekend stagionale, rimane la tappa conclusiva della regular season, tuttavia bisogna cancellare prima dei playoff e del reset del punteggio solo il peggior risultato conseguito nelle prime otto gare. Dunque, ad esempio per la categoria PRO, iniziano già i conti con la calcolatrice: il leader del campionato Vittorio Ghirelli (reduce dalla sfortunata trasferta nella NASCAR Canada a Trois-Rivéres, chiusa in anticipo per un principio di incendio alla vettura a metà gara) è “messo male” perché dovrebbe togliere dal computo un quarto posto a Valencia, Ercoli leggermente meglio con un ottavo sempre in terra spagnola mentre i principali inseguitori, Jouffreau e Krasonis, hanno entrambi un ko da scartare. Messo peggio, invece, Hezemans che ha da scegliere fra uno dei due 19esimi posti ottenuti finora.

La entry list per Most è in larga parte quella tradizionale della stagione 2025: nella categoria PRO torna la #14, riparata dopo l’incidente di Vallelunga con il titolare Delsaux, mentre fa il debutto la terza vettura del team Bleekemolen (la #76) con al volante il pilota di casa, già visto in GT e TCR, Michal Makes. Se la #14 è di nuovo in forma, meno lo è la #88 dopo l’incidente di Brands Hatch. Max Lanza scende in pista con un altro telaio e per l’occasione, in seguito ad un accordo con organizzatore e gommista, gareggia con la #89 fuori campionato portando a Most una nuova mescola Hoosier da testare.

Per la OPEN, invece, sulla #14 in sostituzione di una Arianna Casoli ancora non al meglio con il polso infortunato nel big one di Vallelunga, sale in vettura il monegasco Fabrice Pantani. Sulla #21 e la #22 confermati i due americani Mike Wise e Jordan O’Brien. Torna al volante anche il veterano Michael Bleekemolen sulla #76 mentre sulla #89 c’è Davide Frulio.

Torna in pista, dopo aver saltato la tappa inglese, anche il Rookie Challenge con ben 17 (due fuori classifica) auto iscritte. Da notare ad appena 15 anni il debutto di Robin Bleekemolen, figlia di Sebastiaan e nipote di Michael, dunque a Most si scrive la storia con ben tre generazioni della stessa famiglia presenti insieme.

Ed è proprio in occasione del Rookie Challenge di venerdì mattina che a Most piove. Ci si aspettano sorprese su una pista che va via via asciugandosi (bisogna ricordare che questa categoria è una prova di regolarità) e invece José Peñalta firma il terzo successo in tre appuntamenti stagionali.

Nel pomeriggio è invece tempo di prove libere per le due categorie principali. Le FP1 della categoria PRO sono le più bagnate, ma anche per la OPEN i tempi della prima sessione sono praticamente da non tenere in considerazione.

Nella categoria PRO il miglior tempo è per Thomas Krasonis (1’41.534″) davanti a Ercoli, Jouffreau, Doubek (che il giorno precedente ha fatto da autista in pista niente meno per il presidente ceco Petr Pavel, ma che al venerdì paga un problema ad una gomma), Ghirelli (con la #24 che per tutto il giorno accusa problemi ai freni), Hezemans, un Davidson completamente cambiato da una dieta che gli ha fatto perdere pare una ventina di kg, Armetta, Cappelli e Lowe; in coda Toffel per la rottura del motore.

Nella categoria OPEN, invece Doubek nettamente al comando (+0.806″) da padrone di casa su Krasonis, Mulders, Linster (tornato in forma fisica dopo Vallelunga e Brands Hatch, mentre stavolta è il compagno di vettura Hezemans a non essere al top), il leader del campionato De Groot, Dombrowski, Tavartkiladze, Schober, Marzi e Gambarotto.

Qualifiche

Sabato mattina a Most splende il sole ed il rischio pioggia sembra escluso per il resto del weekend. In programma per prime ci sono le qualifiche della categoria PRO, con gli iscritti divisi in due gruppi in ordine inverso dalla classifica delle libere, 10′ a disposizione per ciascuna suddivisione e i migliori dieci della graduatoria combinata che vanno alla superpole con due giri consecutivi a disposizione.

I tempi scendono in fretta, non per la #77 di Rehberg (la vettura non si accende)m né per la #72 di Mulders che finisce fuori pista alla penultima curva con la sospensione anteriore sinistra collassata. Alla fine del gruppo1 Sebastiaan Bleekemolen al comando (1’41.965″) davanti a Tziortzis e Makes.

Poi arriva il gruppo2 ed Ercoli ruba la scena chiudendo con la pole provvisoria (1’41.016″) ed oltre tre decimi di vantaggio sul sorprendente rookie Garrett Lowe, a seguire Doubek, Jouffreau, Hezemans, Krasonis, Davidson, Armetta, S.Bleekemolen e Vittorio Ghirelli che è tornato in anticipo ai box, ancora con problemi ai freni, e che si è qualificato per la superpole per appena 0.014″ su Tziortzis. A completare la griglia Makes, Cappelli, Maggi, Mulders, Toffel, Kajaia, Lanza, Delsaux, Monti e Rehberg.

La superpole non cambia la storia: il primo giro di Ercoli è subito un 1’40.867″ che stacca gli avversari (in prima istanza Krasonis) di oltre sei decimi, poi nel secondo giro la #11 si migliora ulteriormente e Gianmarco stampa un 1’40.724″ che vale la pole position e che lascia la “sorpresa che si conferma” Lowe a ben 0.582″, a seguire Doubek (+0.670″), Jouffreau (+0.734″), Krasonis (+0.790″), Armetta (+0.849″), Davidson (+0.877″), Hezemans (+1.086″), Bleekemolen (+1.281″) ed un Ghirelli che prova lo stesso a scendere in pista, completa un giro come può (+1.667″) e poi torna a passo d’uomo ai box.

Nella OPEN, il format è simile ma senza superpole. I 10’+10′ scorrono via tranquilli, dopo il gruppo1 O’Brien è in pole provvisoria, ma alla fine il miglior tempo è per l’idolo di casa Martin Doubek che batte di soli 0.076″ Krasonis e di 0.136″ Mulders sulla #72 che è stata velocemente riparata; a seguire Linster, De Groot, Schober, un Gambarotto in crescita, Dombrowski (#24 riparata per quanto possibile), O’Brien e Tavartkiladze a completare la top10.

Gara1 EuroNASCAR PRO

Nel pomeriggio di Most il cielo è coperto, ma le nuvole minacciose sono in allontanamento e di questo se ne dispiace Jouffreau che voleva la pioggia. Doubek invece ha un piano chiaro per la gara di casa: prudenza al via per puntare al podio. E anche la direzione gara ha in mente la linea da adottare: per ogni penalità derivante da incidenti al primo giro, specialmente alla prima chicane in fondo al rettilineo di partenza, le sanzioni saranno raddoppiate. In griglia manca all’appello la #9 di Kajaia che prende il via dalla pit lane.

Alla bandiera verde (17 giri in programma) Ercoli scatta bene e viene seguito da Lowe, tuttavia Doubek lo attacca e sorpassa per il secondo posto. A seguire un 3-wide con Krasonis che emerge quarto. E tutto fila incredibilmente liscio. Di questa situazione ne approfitta Armetta che supera Jouffreau alla seconda chicane. Nel settore centrale Krasonis preme su Lowe, si fa anche vedere alla penultima curva ma si deve riaccodare. Chi non si riaccoda è Hezemans che cerca l’attacco su Jouffreau, ma i due si toccano e Liam finisce nella ghiaia.

Dunque, al termine del primo giro, Ercoli guida su Doubek, Lowe, Krasonis, Armetta, Bleekemolen, Jouffreau, Ghirelli, Davidson e Maggi con Hezemans sceso al 12° posto. Se Paul ha scampato l’incidente al primo giro, tira invece dritto curva1 al secondo e perde tempo nella ghiaia per tornare in pista al decimo posto. Problemi anche per Rehberg che tira dritto e riprende poi la pista. Ercoli intanto allunga leggermente su Doubek che stacca di 2″ il gruppo tenuto dietro da Lowe.

A capire la difficoltà iniziare della #99 è Krasonis che ci prova in curva1 al terzo giro e le due auto rimangono affiancate fino alla seconda chicane dove il greco sale sul podio virtuale. Di questa lotta ne approfittano Bleekemolen e Ghirelli che riagganciano il trenino. Quasi di slancio Vittorio al quarto giro esce meglio dall’ultima curva, tuttavia Sebastiaan difende l’interno alla staccata. Se Krasonis è passato, Armetta invece si stacca leggermente e così Lowe può respirare. Krasonis a sua volta non guadagna e dopo quattro giri ha 5″ da Ercoli e 4″ da Doubek. Più dietro, Jouffreau tenta la rimonta e supera Maggi, la coppia Makes-Hezemans scavalca Cappelli; al giro successivo lo farà anche Mulders.

Arrivano le prime penalità: Kajaia riceve un +30″ per aver tagliato la chicane e quindi rimane in coda. Ai -12, mentre Hezemans supera Makes, il colpo di scena: Ghirelli accusa ancora problemi meccanici ai freni, rallenta e va ai box. Intanto Ercoli va in progressione e stacca anche Doubek.

Mentre i commissari aprono una investigazione sull’incidente fra Jouffreau ed Hezemans al primo giro, il francese si avvicina a Davidson per il settimo posto. Ma chi arriva a sorpresa è Lowe che riprende Krasonis al settimo giro, ci prova all’esterno della penultima e ultima curva, rimane alla pari della #13 per tutto questo tratto e in accelerazione guadagna centimetri tali per cui anche in curva1, pur essendo all’esterno, tiene botta fino al cambio di direzione in cui si riprende il podio. Il gruppone ne approfitta e si rifà sotto a loro. Davidson di slancio ci prova su Bleekemolen alla penultima curva, ma la manovra non riesce e così lo scozzese deve chiudere su Jouffreau all’ultima piega.

Poco prima del giro di boa (giro 8/17) Ercoli guida con 1.7″ su Doubek, 7.0″ su Lowe, 7.7″ su Krasonis, 8.2″ su Armetta, 8.9″ su Bleekemolen, 9.6″ su Davidson, 9.9″ su Jouffreau, 10.1″ su Maggi e 11.0″ su Hezemans.

Alla staccata successiva, Jouffreau si tuffa in curva1 e sale al settimo posto malgrado esca largo e alla seconda staccata si debba difendere. Lowe intanto ha allungato sul terzetto composto da #13, #55 e #69 mentre segue il quartetto a cui si è riagganciato Hezemans; fuori dalla top10 Mulders supera il compagno di squadra Makes. Il francese ne ha, stacca la coppia Davidson-Maggi e vede davanti a sé Bleekemolen.

Chi sembra non averne più (e la causa, come si scoprirà dopo, è un surriscaldamento prima della vettura e poi del pilota) è Krasonis che deve guardarsi negli specchietti da Armetta a partire dai -8. Mentre Ercoli va in progressione, chi crolla è Hezemans che con due passaggi lenti si stacca da Maggi. Ghirelli intanto ha ricevuto le riparazioni del caso e torna in pista con un solo obiettivo: il giro più veloce in ottica gara2. E la missione va a segno: il suo 1’41.133″ migliora il 1’41.445″ di Lowe e vale la pole provvisoria; nel finale Ercoli ci prova, ma il 1’41.206″ varrà solo la prima fila al fianco della #24.

Ai -4 Jouffreau supera Bleekemolen alla penultima curva, poi si difende vista la traiettoria non ottimale. Sebastiaan ci prova nel giro successivo a riprendersi la posizione, tuttavia sbaglia nel secondo settore e viene ripreso da Davidson. Krasonis ha un ultimo scatto d’orgoglio e recupera qualche decimo pur portandosi dietro ancora Armetta.

Ai -3 Hezemans getta la spugna e va ai box, evidentemente con danni meccanici. Pure Jouffreau non è al meglio e blocca in qualche frenata, seppur senza perdere tempo. Al penultimo giro, nelle chicane del settore centrale, Tziortzis finisce nella ghiaia mentre era in battaglia con Cappelli e Rehberg. Poi non succede più nulla di rilevante ed Ercoli può gestire il margine che ha raggiunto ormai i 5″.

Gianmarco Ercoli vince gara1 (terzo successo di fila dopo la doppietta di Brands Hatch) davanti a Doubek (+4.4″ e un po’ provato fisicamente), Lowe (al primo podio assoluto in carriera, +10.2″), Krasonis (+11.6″), Armetta (+13.0″), Jouffreau (+13.0″), Bleekemolen (+14.4″), Davidson (+14.7″), Maggi (+17.5″) e Mulders (+23.8″); a seguire Makes, Cappelli, Rehberg, Delsaux, Tziortzis e Lanza, doppiato Monti, ritirati nel finale Toffel, Hezemans, Kajaia e Ghirelli.

Nel post gara arrivano le ulteriori decisioni della direzione gara: se i 10″ comminati a Rehberg gli fanno perdere una sola posizione, quelli affibbiati a Jouffreau per il contatto con Hezemans lo fanno retrocedere dal sesto al nono posto.

Gara1 EuroNASCAR OPEN

Nemmeno iniziano i 14 giri della categoria OPEN per gara1 che arriva il primo colpo di scena: la vettura del leader del campionato De Groot non è in griglia di partenza per un problema meccanico e sarà costretta a scattare dalla pit lane. In griglia, invece, si ferma la #77 di Racing Happinessa e la vettura deve essere spinta a mano. Questo costringe la direzione gara ad aggiungere un giro di formazione e toglierne uno dalla competizione.

Al via Doubek scatta male, la fila esterna con Krasonis e Linster in tandem va forte e passa davanti, chi sbaglia tutto è invece Gambarotto il quale, persi i riferimenti senza De Groot davanti a lui, arriva lungo in frenata e innesca il caos. Doubek finisce nella ghiaia, ci sono auto sparse e chi emerge al comando clamorosamente è O’Brien che, dalla fila interna, ha approfittato dell’assenza di De Groot e delle escursioni di Gambarotto e Doubek per balzare dal nono al primo posto. A seguirlo è Mulders, mentre Cappelli è più staccato con Tavartkiladze e Marzi e a seguire i big. La loro fuga viene annullata perché Richard si è fermato all’uscita della prima chicane. Arriva la FCY che poi diventa VSC che ricompatta il gruppo.

La nuova classifica vede dunque, in attesa di capire eventuali infrazioni (ci sono dubbi sulla #11 e sulla #24), O’Brien davanti a Mulders, Cappelli, Tavartkiladze, Marzi, Doubek, Linster, Schober, Krasonis, Toffel, Schaak, Gambarotto, De Groot, Dombrowski e M.Bleekemolen in top15.

Si riparte in fila singola ai -10 e l’americano al comando (come al debutto a Brands Hatch) scatta benissimo (forse troppo), chi invece parte ancora male è Doubek, Linster preme sul suo paraurti ma non passa. Nuova fuga a tre con il georgiano che fa da tappo al resto del gruppo. Gruppo che perde Toffel, finito in testacoda nel settore centrale.

Se alla ripartenza Doubek si era salvato, nel corso del giro no: viene infatti passato clamorosamente in sequenza da Linster ed attaccato da Schober che, non completando il sorpasso, viene attaccato da Krasonis. Al comando, intanto, Mulders ci prova all’esterno di O’Brien in curva1, ma si deve riaccodare con Jordan che deve andare ancora più in difesa, Cappelli ringrazia e riaggancia la coppia di testa.

La classifica inevitabilmente si va assestando ed il primo a perdere è Marzi, superato da Linster e Doubek. Al giro successivo altro attacco di Mulders e stavolta i due leader si toccano, anche se non in maniera grave. Bruno deve alzare il piede e l’americano guadagna metri. Cappelli ci prova sull’olandese alla seconda chicane, ma anche lui non completa il sorpasso. Intanto Tavartkiladze è solo ad un paio di secondi dalla vetta, ma viene comunque ripreso da Linster (col passaruota ammaccato) mentre Marzi ha resistito un interno giro a Krasonis.

Anche il georgiano resiste molto bene al primo attacco del lussemburghese, ma la sintesi è il nuovo allungo del terzetto di testa con Cappelli però al gancio. Linster cerca ogni varco e ci prova in tuffo alla penultima curva, la sortita non riesce e allora Doubek lo attacca alla penultima curva affiancandolo.

Al giro di boa di metà gara (giro 7/13) O’Brien ha 0.6″ su Mulders, 1.6″ su Cappelli, 3.1″ su Tavartkiladze, 3.6″ su Linster e Doubek, 4.7″ su Krasonis (settimo in questo momento), 6.1″ su Marzi, 6.5″ su Schober e 7.0″ su Gambarotto, poi Dombrowski, De Groot, Beers, Schaak, M.Bleekemolen, Frulio e Van Laere.

Doubek ha trovato il varco giusto e in curva1 completa il sorpasso su Linster, potrebbe anche approfittare subito di un errore della #9, ma il georgiano è bravo a mantenere il controllo. Poco male, perché perché il ceco completa il sorpasso, con tanto di finta, alla penultima curva con Tavartkiladze che arriva a ruote fumanti. I leader ringraziano ed ai -5 Doubek ha 5″ di ritardo da O’Brien che è stato nuovamente raggiunto da Mulders.

In questo momento arriva il momento decisivo della corsa: Linster riceve 30″ di penalità per aver tagliato la chicane senza fermarsi. Marzi, intanto, è stato passato anche da Schober e Gambarotto. Ai -3 si inizia a vedere del fumo uscire dalla #72 di Mulders, soprattutto in accelerazione. Non passa neanche un minuto in cui ci si chiede se sia motore o tire rub, che la anteriore destra cede di netto (un po’ come in qualifica) alla terzultima curva e Bruno si insabbia.

La classifica aggiornata ai -4 vede O’Brien dunque tranquillo al comando con 2.7″ su Cappelli, 4.8″ su Doubek in rimonta sulla #5 in difficoltà, 5.4″ su Linster, 5.7″ su Krasonis, 6.8″ su Tavartkiladze che ha alzato bandiera bianca, 9.2″ su Gambarotto, 9.6″ su uno Schober non al meglio, 11.6″ su Marzi, 12.3″ su Dombrowski e 13.2″ su De Groot ancora fuori dalla top10.

Mentre Mulders scende dalla vettura arrabbiatissimo. Per fortuna non sa che ha firmato lo stesso giro più veloce al millesimo con Doubek, ma con il suo ritiro la pole position per gara2 è di Martin. E che la direzione gara gli ha pure comminato 30+30″ di penalità per l’incidente al primo giro. Linster fatica a tenersi dietro Krasonis. ma gli occhi di tutti sono sul ceco che ai -3 recupera un secondo netto a Cappelli arrivando a 1.1″ sull’italiano.

Krasonis sta forzando, in uscita dalla prima chicane finisce largo e perde terreno da Linster che virtualmente sarebbe comunque dietro di lui. Saluta la compagnia anche Gambarotto che si era ben difeso dal contrattacco di Schober, ma poi la #11 va in fumo.

All’inizio dei -2 Doubek riesce a superare Cappelli alla staccata di curva1 mentre Dombrowski va in crisi e, dopo il sorpasso su Marzi, viene ripassato dall’italiano e scavalcato da De Groot. O’Brien al comando deve gestire 3″ in due giri. Cappelli col riferimento davanti tiene il passo di Doubek, ma Linster ne ha e li ha ripresi. E inizia così l’ultimo giro con Jordan che ha 3.1″ su Doubek, 3.5″ su Cappelli, 3.7″ su Linster e 4.6″ su Krasonis. E qui succede il patatrac.

Cappelli non avrebbe motivo di difendersi così duramente su Linster che lo sta attaccando, la #30 ha una penalità, poi attaccare in staccata Martin è molto difficile. E invece Claudio insiste, sbaglia i riferimenti in frenata e travolge l’incolpevole Doubek che finisce nella ghiaia. Mentre Cappelli si insabbia, Krasonis ringrazia e passa.

Jordan O’Brien taglia per primo il traguardo di gara1 a Most ed è una vittoria storica, la prima per il Club Competition e la prima per un americano nella NASCAR Euro Series in una gara valida (Ben Kennedy vinse a Tours 13 anni fa, ma non contava per il campionato). La #22 chiude davanti a Linster (+4.5″), Krasonis (+4.987″), Tavartkiladze (+9.5″), Doubek (+10.4″), Schober (+15.5″), Marzi (+17.7″), De Groot (+18.1″), Beers (+18.4″) e Dombrowski (+18.9″); a seguire Schaak, Bleekemolen, Frulio, Van Laese e Pantani.

Ovviamente la penalità di Linster fa scendere la #30 fuori dalla top10 e così ad accompagnare O’Brien sul podio sono Krasonis (arrabbiatissimo in victory lane per i fatti del primo giro) e clamorosamente Tavartkiladze.

Ma la direzione gara non ha finito la sua attività. È ormai sera quando esce la classifica ufficiale: se i 30″ di penalità a Cappelli erano inevitabili, sono un fulmine a ciel sereno i 5″ quelli comminati a O’Brien per falsa partenza (ricordate quello scatto dopo la VSC?). E la beffa per Jordan è di quelle che fanno male, perché la vittoria passa a Krasonis per appena 0.013″, a seguire Tavartkiladze, Doubek, Schober, Marzi, De Groot, Beers, Dombrowski, Schaak, Linster e via via gli altri.

Gara2 EuroNASCAR OPEN

Dopo un breve warmup mattutino con il miglior tempo della #30 di Rette Jones Racing (1’40.703″) davanti alla #3 di RDV Competition, alla #11 di Alumitec Racing, la #24 di PK Carsport e la #55 di Club Competition, ricomincia la competizione con gara2 della categoria OPEN e ancora il timore di cosa potrà succedere in curva1.

Come detto, la pole position è di Martin Doubek “alla pari” con Mulders, tuttavia per la #72 in griglia sono attimi frenetici perché a 10′ dall’accensione ufficiale dei motori, la vettura di Bruno non vuole proprio saperne di partire e quindi l’auto viene spostata a spinta dalla piazzola numero due. Passano nemmeno tre minuti e la #72 viene rimessa al suo posto. Trascorrono altri tre minuti e addirittura la #72 viene portata via dai commissari col cavo di traino. E allora viene confermata la partenza dal fondo per Mulders su decisione dei commissari per motivazioni di sicurezza per il disappunto del team. Ringrazia così Krasonis che avrà pista libera davanti a sé.

Bandiera verde per i 14 giri in programma e Doubek ancora una volta parte male, al punto che Cappelli alle sue spalle lo scarta subito ed apre un 3-wide in cui sta arrivando anche Krasonis spinto da Linster. Dietro di loro all’interno O’Brien con Gambarotto attaccato da Dombrowski. Alla fine, tuttavia, Doubek riesce lo stesso a rimanere al comando davanti ad O’Brien che riesce a seguire il ceco e superare sia Cappelli, sia Krasonis. Verso la seconda chicane Linster rischia grosso finendo sull’erba tenendo però la barra dritta che viene invece persa in frenata da Marzi e soprattutto Schober che finiscono nella ghiaia. L’italiano si insabbia e ritira, l’austriaco prosegue però con la vettura danneggiata.

Doubek cerca l’allungo sull’americano, poi invece Cappelli è subito pressato da Krasonis mentre Gambarotto e Dombrowski aspettano in attesa dei fatti. Valentino arriva un po’ impiccato alla penultima curva e il francese si infila, ma entrambi devono evitare Cappelli che è finito con due ruote sulla ghiaia all’uscita della piega che riporta sul traguardo, ma a salvare il veterano italiano è la FCY (che poi diventa SC) che congela le posizioni per recuperare la #55. La beffa è tripla per Marzi perché arrivano anche due penalità da 5″, una per falsa partenza ed una per incidente evitabile (si presume con Linster).

Durante la SC Schober torna ai box, praticamente senza mezza fiancata di destra, poi si riparte (con 10 giri più recupero alla fine) con in fila singola Doubek al comando su O’Brien, Krasonis, Cappelli, Dombrowski, Gambarotto, Tavartkiladze, Toffel, De Groot, Beers, Frulio, Bleekemolen, Mulders, Linster e Richard.

Lo scatto di Martin è ancora non dei migliori (a questo punto forse è una scelta relativa ai rapporti del cambio) e deve chiudere a destra per evitare l’attacco di O’Brien, ma questo apre la porta all’esterno al tandem Krasonis-Cappelli con il greco che avanza e in staccata è al livello del leader che viene aggirato in curva1 e infilato in curva2. Doubek salva il secondo posto davanti a O’Brien, Cappelli e, più staccato, Dombrowski.

Krasonis non riesce a staccare il gruppo e così nasce una fuga a quattro in cui O’Brien si dimostra ancora combattivo, anche se Cappelli prova l’attacco sulla #22 alla penultima curva. Alle loro spalle, Dombrowski si mette nel limbo staccando Gambarotto, Tavartkiladze e tutti gli altri.

La gara sembra scorrere via tranquilla e nei giri successivi da notare ci sono Gambarotto che riprende Dombrowski, il sorpasso di Toffel su Tavartkiladze e quello di Mulders su Beers che vale la top10. Col passare delle curve Cappelli si stacca dalla #22 e così il gruppo di testa (molto racchiuso) si riduce a tre auto, ma l’italiano sfrutta al meglio le frenate per tornare sotto. Krasonis non ne ha più degli altri e al settimo giro si deve difendere in curva1.

A metà corsa Krasonis guida con 0.2″ su Doubek, 0.6″ su O’Brien, 1.0″ su Cappelli, 3.5″ su Dombrowski, 4.5″ su Gambarotto, 4.7″ su Toffel, 5.7″ su Tavartkiladze, 6.0″ su De Groot e 6.1″ su Mulders con Linster 12° dietro a Beers ma staccato di 2.4″ e che ha appena ricevuto una penalità di 5″ raddoppiata per guida aggressiva.

Nel corso dell’ottavo giro il quartetto si divide in una doppia coppia, O’Brien perde qualche metro (e anche qualche pezzo) ed ha Cappelli molto vicino mentre Doubek si è incollato al paraurti del leader, al punto che Krasonis deve andare in difesa alla penultima curva, ma l’elastico prosegue. Anche in curva1 Thomas deve chiudere la porta, tuttavia Martin non riesce a trovare il sorpasso all’esterno. E così il gruppo si ricompatta. Il decimo giro sarà decisamente movimentato.

Forse vedendo quanto sta succedendo, nel giro successivo Krasonis inizia a forzare il ritmo e stacca di qualche metro Doubek e gli altri respirando leggermente; sul traguardo il margine diventa di mezzo secondo. Cappelli in curva1 prova il divebomb su O’Brien, l’americano rimbalza un po’ troppo sul cordolo di curva2 e così la #5 passa dall’esterno al terzo posto seppur perdendo secondi dai leader (addirittura 3.2″ sul traguardo). Nel frattempo in coda Wise si prende una penalità mentre Gambarotto, attaccato da Toffel, riceve una penalità di 5″ per violazione della FCY.

Passano pochi secondi e Schober tenta di riprendere la corsa, ma si capisce che non ne ha e finisce lungo in curva1 (e per lui sarà ritiro), ma ben peggio va a Toffel, fermo nella ghiaia col muso molto danneggiato e la #34 finisce ko. A chiudere la tornata ci pensa Mulders che supera il teammate De Groot all’ultima curva, Melvin mette due ruote nella ghiaia e viene passato anche da Linster.

Se il decimo passaggio si è chiuso così (anche con Krasonis che sta allungando su Doubek), l’undicesimo inizia col testacoda di O’Brien in curva1, evidentemente nel tentativo di ripassare Cappelli, ma un passaruota anteriore destro completamente assente sulla #22 indica anche un contatto probabile fra i due. Jordan scende al quinto posto dietro ad un Dombrowski che si è avvicinato a Cappelli e davanti ad un Gambarotto che si è preso subito 30″ di penalità per contatto evitabile ed è inevitabile pensare che in curva1 sia successo qualcosa con Toffel. Nel settore centrale, intanto, Beers (che aveva evidentemente approfittato della lotta in casa Bleekemolen) viene ripassato da Mulders.

Mancano tre giri alla fine e la situazione è tutt’altro che stabilizzata, al limite del potenzialmente esplosiva. Certo, non ci si aspetta che ad andare a fuoco sia la la #77 di Racing Happinessa, in testacoda in curva1 con parecchie fiamme che escono per qualche istante dagli scarichi. La direzione gara, fin troppo prudentemente, espone direttamente la bandiera rossa dato che appena arrivano da lei i commissari con gli estintori, riparte come se nulla fosse successo. Da regolamento, Happinessa verrà retrocessa all’ultimo posto fra coloro a pieni giri per aver provocato una bandiera rossa.

Le auto si fermano sul traguardo con ancora due giri da disputare. La pausa permette anche il replay di quanto successo a Toffel: lo svizzero in curva2 è stato toccato da Gambarotto e si è fermato girato di 180°, venendo centrato dall’incolpevole Tavartkiladze che, tuttavia, incredibilmente è riuscito a proseguire perdendo la posizione solo dagli olandesi.

Dopo circa 8′ di interruzione e pulizia della pista, si torna dietro la SC, tuttavia il tempo (i 40’+1L a disposizione) sta per scadere e quindi purtroppo per lo spettacolo c’è tempo solo per un giro dietro alla pace car prima della bandiera a scacchi.

Krasonis fa doppietta a Most nella OPEN precedendo sul traguardo Doubek, Cappelli, Dombrowski, O’Brien, Mulders, De Groot, Tavartkiladze, Schaak e Richard, fuori dalla top10 Beers (che aveva avuto un problema non specificato proprio nel giro della bandiera rossa) ed i penalizzati Linster e Gambarotto.

Dopo il reset del punteggio, Thomas Krasonis si presenta dunque come leader del campionato, però con appena 5 punti su Doubek, a seguire De Groot (-17), Schober (-22), Dombrowski (-24), Tavartkiladze (-31), Mulders (-42), Richard (-53), Schaak (-58) e Beers (-69).

Gara2 EuroNASCAR PRO

I 17 giri in programma per la categoria PRO chiudono il programma di Most ed è il momento di prendere in mano le calcolatrici per capire chi scarterà cosa. Dopo il ko di Ghirelli in gara1 (e che scatta dalla pole con gomme più fresche), praticamente rimane solo Ercoli a dover lasciare per strada punti molto pesanti. I due scattano, come detto, in prima fila davanti ad Hezemans, Jouffreau (vettura riparata dopo l’incidente in OPEN), Lowe, Maggi, Doubek, Krasonis, Davidson, S.Bleekemolen, Rehberg e Armetta. Ancora una volta problemi tecnici per la #9 e Kajaia viene spinto fuori dalla griglia partendo dai box.

Alla bandiera verde Hezemans spinge bene Ghirelli che rimane al comando, tuttavia stavolta curva1 non fila via liscia. Anzi, curva1 è ok, è curva2 il problema con Armetta che tampona e manda in testacoda Krasonis e pure Doubek finisce nella ghiaia e in fondo al gruppo; Maggi invece rimedia un danno al passaruota posteriore sinistro. I due italiani passano indenni e precedono Hezemans, Jouffreau e Lowe. Vittorio ne approfitta subito per allungare di un paio di metri

Se il primo giro (e anche il secondo) ha visto tutte e 21 le auto transitare sul traguardo, da qui in poi inizia una clamorosa selezione dal punto di vista meccanico, segno che il weekend è stato pesante per le auto. Ercoli prova a rimanere con Ghirelli e mantiene 6-7 decimi di ritardo malgrado qualche piccolo bloccaggio, dietro di loro a circa 2″ il citato terzetto che rappresenta il podio della categoria Junior. E quindi la battaglia inizia: Jouffreau si fa vedere in curva1 su Hezemans, tuttavia il capolavoro è ancora di Lowe che dall’esterno nella stessa curva aggira Paul e lo passa al cambio di direzione. L’accelerazione dell’americano, tuttavia, non è delle migliori e la #3 torna al quarto posto alla seconda chicane. Liam allunga e il francese tenta il riaggancio a ruote bloccate.

Il muso danneggiato della #55 inizia a farsi sentire e Armetta in pochi giri viene passato da Mulders, Bleekemolen e Cappelli. Maggi, invece, torna ai box. Passa un giro e Fabrizio precipita, anche con problemi di trasponder, al 12° posto; poco più tardi arriverà per lui anche la penalità di 30+30″ per l’incidente al primo giro. Non è finita perché di colpo è Davidson a rallentare e tornare ai box a passo d’uomo. Doubek approfitta di questo e, con il sorpasso su Rehberg, torna in top10. Krasonis, invece, evidentemente ha l’auto danneggiata e gira 3-4″ più lento dei leader.

Mentre Ghirelli allunga in progressione fino a poco più di un secondo di margine (a lungo stabile a 1.2-1.3″), Lowe si avvicina di nuovo a Jouffreau, ma non arriva un nuovo attacco, anche perché ai -10 pure la sua vettura cede all’improvviso e Garrett si ferma a bordo pista sull’erba in uscita dalla prima chicane. La direzione gara, malgrado la posizione della #99, lascia proseguire la corsa che vede i sorpassi di Doubek e Rehberg su Makes. Martin all’ottavo giro supera in curva1 anche Cappelli che pochi metri più tardi tira dritto, accosta “in zona Lowe”, ma vicino al guard rail e si ritira con la anteriore destra forata. Anche Kajaia prende la via dei box a rilento.

A sette giri dalla fine, dunque dopo il giro di boa, Ghirelli guida con 0.9″ su un Ercoli che sta cercando un forcing per capire le chance di recupero, poi Hezemans a 2.5″, Jouffreau a 6.8″ e che sta letteralmente crollando sul passo, Mulders a 10.8″, Bleekemolen a 16.6″, Doubek a 17.6″, Rehberg a 21.5″, Makes a 25.1″ e Armetta (virtualmente) in top10 a 26.0″. A seguire Tziortzis, Toffel, Delsaux, Lanza, Krasonis e Monti.

La rimonta di Doubek lo porta a raggiungere Bleekemolen. Il ceco si difende in curva1 ai -6, più indietro stessa scena fra Tziortzis e Toffel. Martin ci riprova, stavolta alla penultima curva ai -5 e poi di nuovo alla prima staccata, ma si deve ancora riaccodare. Ghirelli intanto ha piazzato il break e rimette Ercoli a 1.2″ mentre Hezemans prova il tutto e per tutto (il team ha fatto un assetto con pressioni delle gomme diverse) e si porta a soli sei decimi da Gianmarco, ai -4 addirittura a soli 0.47″, ma sul più bello rimbalzerà indietro.

Il finale non vede colpi di scena in vetta, Liam perde decimi mentre Ercoli torna a 1.0″ ai -3 ed ai -2. Nel gruppo però si alzano tante bandiere bianche: Rehberg accosta pure lui a sinistra sull’erba in curva2. Doubek intanto ci riprova in curva1 su Bleekemolen, ma non riesce ad affiancare l’olandese, fatto che invece gli riesce ai -3 quando completa il sorpasso anche prima della frenata.

Se curva2 è stato l’epicentro dei ritiri a metà corsa, nel finale è l’uscita dei box il buco nero: si fermano qui infatti in giri consecutivi prima Toffel e poi Tziortzis.

Vittorio Ghirelli vince dunque senza problemi, sfruttando al meglio la sfortuna del sabato, gara2 a Most precedendo Ercoli (+1.5″), Hezemans (+3.2″), Jouffreau (+13.2″), Mulders (+15.6″), Doubek (+21.3″), Bleekemolen (+24.5″), Makes (+31.6″), Delsaux (+45.9″) e Lanza (+48.9″); a pieni giri dopo soltanto Krasonis (+1’13”) ed il penalizzato Armetta (+1’32”), Monti doppiato per 13 auto classificate e addirittura otto ritirate senza alcun vero incidente.

Già in victory lane Ghirelli anticipa quello che gli statistici stanno calcolando, evidentemente il team era a conoscenza di questa eventualità: dopo il reset del punteggio in vista dei playoff, la classifica recita primo Gianmarco Ercoli con 252 punti, secondo Vittorio Ghirelli con 252 punti e il tiebreaker sono le tre vittorie della #11 contro le due della #24. A seguire in classifica Jouffreau (-12), Krasonis (-19), Bleekemolen (-33), Doubek (-48), Hezemans (-51), Lowe (-52), Armetta (-56) e Rehberg (-61).

Ora i playoff e punteggi raddoppiati nelle ultime quattro gare stagionali. Sbagliare da qui in poi sarà impossibile. La sfida in casa Italia sarà ancora una volta avvincente.

I prossimi appuntamenti

I playoff della NASCAR Euro Series inizieranno fra tre settimane ad Oschersleben nel weekend del 20-21 settembre; in pista anche il Rookie Challenge. L’epilogo stagionale sarà poi a Zolder l’11-12 ottobre.


Immagine: Media NASCAR Euro Series

AVVISO: Se vuoi ricevere le notifiche dei nuovi articoli pubblicati, scegliendo tu per quali categorie abilitare gli avvisi, collegati al nostro NUOVO GRUPPO TELEGRAM

Stai visualizzando da visitatore. Accedi o registrati per navigare su P300.it con alcuni vantaggi

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

Condividi