Gianmarco Ercoli fa doppietta nella categoria PRO a Brands Hatch in un weekend ricco di pioggia ed incidenti. De Groot (sotto il nubifragio) e Doubek a segno nella OPEN
Pioggia, incidenti, bandiere rosse e tanti tanti duelli intensi: Brands Hatch non delude mai, ma nell’edizione 2025 dell’American SpeedFest si andati anche oltre. Ad uscire trionfatore dalla trasferta inglese è stato Gianmarco Ercoli, tornato al successo con una doppietta che lo rilancia in classifica generale dopo un inizio di rincorsa con il nuovo team italocanadese Alumitec Racing. Rimanendo in terra canadese, sorride anche Vittorio Ghirelli che, uscendo da Brands Hatch in testa alla categoria PRO, vince un viaggio premio per agosto nella NASCAR Canada. Un fatto inimmaginabile pensando al botto subito dalla sua #24 (e dal compagno di squadra Dombrowski) nelle libere del venerdì.
Nella categoria OPEN il consueto movimento, fin troppo movimento anche se stavolta i piloti non c’entrano: in gara1 si è corso sotto un autentico diluvio da cui è emerso Melvin De Groot (ora anche leader della generale), mentre in gara2 (prima della bandiera rossa per l’olio sparso in pista alla Paddock Hill) c’è stata la masterclass difensiva di Martin Doubek su Thomas Krasonis.
Prove libere
La NASCAR Euro Series arriva a Brands Hatch con ancora addosso le scorie del mese di maggio. L’incidente in gara1 della categoria OPEN a Vallelunga infatti non si è esaurito nel GP italiano, ma ha avuto delle conseguenze anche sulla tappa inglese: la vettura #14 del team Speedhouse è “sotto i ferri” e la sua riparazione sarà portata avanti per tutta l’estate. Sotto i ferri non è finita Arianna Casoli, tuttavia la frattura al polso necessiterà ancora di qualche giorno di gesso e poi di un po’ di riabilitazione. La speranza, ovviamente, è rivedere sia Arianna che la #14 di nuovo in forma nella prossima tappa.

Per Ulysse Delsaux, pilota della stessa auto nella categoria PRO, arriva il salvagente di salvataggio: Speedhouse e Club Competition uniscono le forze per Brands Hatch schierando la #22 in PRO appunto per Delsaux e in OPEN per l’americano Jordan O’Brien.
La decisione di Speedhouse e Casoli di non forzare i tempi è dovuta anche all’altra grande notizia di fine maggio: a causa della mancata omologazione in tempo da parte della FIA, l’organizzazione ha dovuto cancellare il previsto weekend sull’ovale di Venray in programma per fine giugno. Un grande dispiacere per tutti visto l’entusiasmo in seguito al ritorno in calendario lo scorso anno, tuttavia questo concede ai team e ai piloti più respiro dato che da Brands Hatch si andrà a Most a fine agosto con la tappa olandese che non verrà recuperata. E quindi, all’improvviso, si è giunti al giro di boa del campionato, col terzo impegno sui sei totali.
22 le auto iscritte per Brands Hatch con tutti i top team che confermano la propria lineup, ma da notare anche delle importanti modifiche. Gil Linster, già non al meglio (eufemismo) a Vallelunga, è ancora ko e dunque si innesca un domino notevole: al suo posto sulla #30 del Rette Jones Racing viene chiamato Michael Bleekemolen dal team alleato tecnicamente, il quale lascia la “sua” #72 al giovane Mulders (che è balzato nell’inverno direttamente dai kart alla NASCAR) che viene schierato in entrambe le categorie. Il team schiera anche una terza auto (la #25) per la coppia americana Jordan Wallace-Mike Wise già vista su questi schermi.
Sulla #21 di Lux Motorsport al posto di Mario Ercoli c’è il pilota di casa Matthew Ellis, Yvan Muller rinuncia al weekend inglese e lascia campo libero in PRO ed OPEN ad un Thomas Toffel chiamato a farsi perdonare Vallelunga, infine Club Motorsports sulla #55 schiera in OPEN Gordon Barnes al posto di Valerio Marzi.
Il venerdì potenzialmente potrebbe decidere il weekend intero perché i colpi di scena colpiscono due delle vetture di primissimo livello. In assenza del Rookie Challenge, ad aprire il weekend è la categoria PRO per la mezz’ora di libere sul layout Indy di Brands Hatch. Liam Hezemans ottiene il miglior tempo (49.048″) davanti a Ercoli e Ghirelli, ma la notizia più importante è il 16° posto di Paul Jouffreau dato che sulla #3 dopo sei giri si rompe il motore. I lavori sulla vettura durano per tutto il pomeriggio e quindi il francese arriva al sabato con 7.25 miglia all’attivo, il compagno di team Patrick Schober in Open con zero.
Nella FP1 della categoria OPEN a seguire, a parte la #9 del team georgiano che salta la sessione, fila tutto liscio fino a quasi alla fine, poi il botto: sulla #24 di Thomas Dombrowski alla prima curva, la Paddock Hill, si rompe qualcosa sulla anteriore destra e la vettura finisce nella ghiaia e poi nelle gomme. L’impatto, avvenuto a 128 km/h secondo l’on board camera, fa ribaltare l’auto che compie due flip e mezzo fino ad atterrare sul tetto, praticamente distrutta. L’istinto di sopravvivenza, visto il piccolo principio d’incendio, fa uscire il francese dalla vettura, poi Dombrowski è costretto a ricorrere alle cure dei sanitari.
Thomas, dopo un passaggio al centro medico ed in ospedale, ne esce solo un una botta al ginocchio, ben peggio è messa la #24 che torna ai box praticamente senza carrozzeria e col telaio danneggiato. Questo non scoraggia il PK Carsport che si mette all’opera immediatamente, anche se in pista la giornata è finita. Nel frattempo, miglior tempo per Doubek (49.265″) su Toffel e Cappelli.
La giornata va avanti con le FP2 della PRO senza dunque il primo e il secondo della classifica generale (Jouffreau e Ghirelli) data l’indisponibilità delle vetture e quando il gatto non c’è, i topi ballano col miglior tempo di Hezemans (48.901″) davanti ad Ercoli e Krasonis. Le FP2 danno anche la classifica combinata del venerdì ed in top10 ci sono anche Sebastiaan Bleekemolen, Armetta, Davidson, Doubek, Mulders, Lanza e Cappelli.
Anche nella OPEN le FP2 e la classifica di giornata sostanzialmente coincidono e il miglior tempo è di Krasonis (49.030″) davanti a Doubek, Mulders, Toffel, De Groot, O’Brien, Cappelli, Ellis, Gambarotto e Benedetti.
Qualifiche
Sabato mattina è già di conta dei danni, ma clamorosamente tutti sono in pit lane alla chiamata: il motore della #3 si avvia ma, soprattutto, la #24 è pronta per le qualifiche dopo 11 ore di lavoro notturno ininterrotto del PK Carsport che ha praticamente ricostruito la vettura da zero. Giù il cappello davvero.
Per la categoria PRO il format è diverso, anche legato alla lunghezza della pista, ma è anche un ritorno al passato: un primo turno da 20′ con cinque giri lanciati a disposizione, poi una Superpole per i migliori dieci con due tentativi filati. Nella notte è caduta un po’ di pioggia e quindi, dopo la bandiera verde, si fatica a trovare un volenteroso. Il primo a scendere in pista è Federico Monti che, quando chiude i suoi giri con un miglior tempo di 55.731″ a 12′ dallo scadere, è ancora l’unico ad essere uscito dai box.
Il secondo coraggioso è Garrett Lowe e da qui in poi pian piano arrivano tutti, Marzorati, Wallace, Doubek, Rehberg e Lanza in successione. È proprio il giovane americano ad abbassare il limite a 52.888″ e poi a 51.034″, poi iniziano i problemi di traffico prima un rischio Tziortzis-Lowe e poi Jouffreau che, scaldando le gomme sul Cooper Straight, sbanda, non si accorge dell’arrivo sempre della #99 e arriva un contatto fiancata contro fiancata; in seguito a questo incidente, la #99 deve sostituire uno pneumatico e, secondo regolamento, montarne uno usato, in questo caso nel weekend di Vallelunga, compromettendo tutto il weekend.
A togliere Lowe dalla prima posizione a 4’30” dallo scadere è Hezemans (50.801″), poi il passaggio del testimone è continuo, da Liam a Jouffreau (50.786″), Ercoli (50.437″), di nuovo Jouffreau (50.061″), un clamoroso Ghirelli con la vettura ricostruita (49.938″), ancora Jouffreau (49.735″), dunque in rapida successione Ercoli, Ghirelli, Hezemans ed infine Krasonis che con il suo 49.353″ stacca di 0.161″ Hezemans, a seguire Ghirelli, Jouffreau, Ercoli, S.Bleekemolen (malgrado un ultimo tentativo quasi nella ghiaia), Mulders, Davidson, Armetta e Cappelli; Toffel primo escluso per 0.034″, Tziortzis 13°, Lowe 17°, Doubek appena 18°.
Nella Superpole si esce, leggermente sgranati, in ordine di classifica della Q1. Nel primo giro Gianmarco Ercoli stacca subito tutti di quasi tre decimi, poi nel secondo giro lanciato si migliora di ulteriori 0.3″ e quindi alla fine la sua pole position è di livello clamoroso. Il campione 2023 torna davanti a tutti in qualifica per la prima volta in due anni (48.528″) staccando un incredibile Ghirelli (+0.419″ su una pista da 1.20 miglia), a seguire Hezemans (+0.468″), Davidson (+0.535″), Mulders (+0.598″), Jouffreau (+0.617″, poi penalizzato di cinque posizioni in griglia, forse per l’incidente con Lowe), Krasonis (+0.679″), S.Bleekemolen (+0.716″), Armetta (+0.821″) e Cappelli (+1.525″).
A seguire ci sono le qualifiche della OPEN con sessione comunitaria da 20′ e anche in questo caso cinque giri lanciati a disposizione. Anche qui breve attesa, poi Sven Van Laere si fa volontario e apre la pista agli altri. A rovinare questi volenterosi è Racing Happinessa che, dopo un largo innocuo di Wise alla Paddock Hill, nella stessa curva finisce nella ghiaia e deve essere esposta la bandiera rossa che rovina gli ultimi tentativi di Mulders (comunque in pole provvisoria in 50.460″) e Dombrowski.
Alla ripresa Doubek scende subito a 49.809″ e, dopo un testacoda di Michael Bleekemolen alla Druids, a 49.217″. Dal nulla alle sue spalle sale O’Brien prima di un largo anche per lui alla Paddock Hill. In mezzo ai due si infila Toffel malgrado sia stato ostacolato da Krasonis nell’out lap del greco alla Surtees. Lo svizzero non demorde e al giro successivo balza davanti a tutti. Si aspetta Krasonis, ultimo big in pista, Thomas sale al quarto posto prima dell’ultimo giro, ma il miglioramento per la #13 non è sufficiente.
Thomas Toffel si fa perdonare (in parte) i guai di Vallelunga conquistando la pole a Brands Hatch (49.155″) staccando di 0.062″ Doubek e di 0.070″ Krasonis, a seguire De Groot (+0.169″), O’Brien (+0.273″), Cappelli (+0.322″), un buon Gambarotto (+0.396″), Ellis (+0.522″), Schober (+0.762″) e Dombrowski (+0.982″); Mulders 12° dopo la sfortuna precedente.

Gara1 EuroNASCAR PRO
38 giri in programma per la categoria PRO, ma questo è sicuramente quello che fa meno paura ai piloti. Il meteo, infatti, è puramente inglese: vento, sprazzi di sole, gocce di pioggia a 10′ dall’accensione dei motori che ai -5′ diventano goccioloni e poi invece nulla. A tutto questo si aggiunge un sacco di filler in pista messo dopo l’olio sparso in una delle gare di contorno e che è in traiettoria verso la prima curva. Ma alla fine si parte regolarmente con gomme slick.
Alla bandiera verde Ercoli mantiene la prima posizione mentre alle sue spalle Hezemans ci prova su Ghirelli, l’olandese non passa e quindi dall’esterno si lancia Davidson che supera la #30 e poi alla Druids, sempre sulla traiettoria meno favorevole, aggira anche Ghirelli. In molti scivolano sul filler e quindi ci sono tante posizioni che cambiano, Hezemans ad esempio perde terreno e con lui i connazionali Mulders e Bleekemolen mentre salgono Krasonis, il quale punta anche Ghirelli ma poi deve concedere strada ad un Armetta sempre combattivo. Perde terreno anche Lowe mentre Doubek recupera poco.
Ercoli e Davidson tentano la fuga mentre Ghirelli deve ancora trovare, giustamente, il feeling con la vettura aggiustata. Nel gruppo in fila indiana è già tempo di elastico a seconda delle curve: Krasonis è un po’ in difficoltà alla Surtees ed Hezemans gli è incollato, poi però fra Paddock Hill e Druids il greco si avvicina ad Armetta con Liam che si deve guardarsi da Mulders e Bleekemolen. Rehberg supera Tziortzis e guadagna il tredicesimo posto.
Mentre Gianmarco guadagna centesimi su Jack, Ghirelli ha davanti a sé qualche metro libero e quindi firma il primo “vero” giro più veloce della corsa e poi, approfittando di un Davidson di traverso nelle Esses, raggiunge al quinto giro il britannico che si stacca di 0.7″ dal leader. Non solo nelle prime posizioni c’è battaglia, infatti fuori dalla top10 c’è un gruppetto in cui Doubek fatica a scavalcare Kajaia.
Ercoli approfitta delle relative difficoltà di Davidson per scappare via, anche perché Ghirelli preme sulla #21 senza riuscire a passarlo. E così, dietro a Jack, si inizia a formare un gruppo che diventa da cinque auto con anche Armetta, Krasonis ed Hezemans (GPV per riagganciarsi), mentre a qualche decimo c’è Sebastiaan Bleekemolen che ha scavalcato il compagno di squadra Mulders. E qui arriva un nuovo colpo di scena: altro problema meccanico per la #3 di Jouffreau (partito 11° dopo la penalità e ancora 11°) che rallenta alla Druids e torna ai box a passo d’uomo, venendo costretto al ritiro dopo un breve rientro in pista.
Torna il sole su Brands Hatch e questo probabilmente accende la lotta per il secondo posto: Hezemans ci prova all’esterno di Krasonis alla Druids, ma non va, al giro successivo lo stesso greco si fa vedere sul traguardo nei confronti di Armetta, Ghirelli prova a tuffarsi alla Druids tuttavia Davidson resiste e così il gruppetto non solo si spezza e si riunisce, ma vede il ricongiungimento della coppia Bleekemolen-Mulders. Circa 3″ più indietro, Toffel scavalca Cappelli per la nona posizione.
Al 14° giro, finalmente, Ghirelli riesce ad infilarsi all’ultima curva e a completare sul traguardo il sorpasso su Davidson. Il divario da Ercoli, tuttavia, è diventato addirittura di 4.8″. Jack si stacca subito e viene lasciato a lottare con gli altri. Hezemans ci riprova due giri più tardi all’esterno della Druids su Krasonis, ma non passa anche in questo caso. Thomas si rilancia e alla Surtees prova il sorpasso di forza su Davidson, ma così facendo apre la porta allo stesso Liam che si infila all’ultima curva. I problemi accusati in sequenza da Toffel e Cappelli lasciano intuire un contatto fra i due che apre le porte della top10 a Maggi e Rehberg.
Ghirelli intanto ci sta provando malgrado le gomme non siano più fresche, a metà gara Ercoli ha 3.6″ su Vittorio, 6.2″ su Davidson, 7.3″ su Armetta, 7.7″ su Hezemans, 8.1″ su Krasonis, 8.6″ su Bleekemolen, 9.0″ su Mulders, 13.7″ su Maggi e 15.4″ su Rehberg che precede un gruppetto compatto con Tziortzis, Doubek e Cappelli.
Pian piano le perdite di Ercoli vengono limitate a 3-3.5″ e Gianmarco può sentirsi relativamente al sicuro. Può farlo anche Hezemans perché davanti a lui Armetta riceve 10″ di penalità per track limits. Krasonis ne approfitta, stacca la coppia del team Bleekemolen (con Mulders che rischia alla Paddock Hill e perde ulteriore terreno) e riprende Liam. Dalla direzione gara arrivano però gli ultimi avvertimenti sempre per track limits per Cappelli, Kajaia, Marzorati e proprio Hezemans. Il primo a pagare dazio è Marzorati con un +10″.
Solo un leggero largo di Ercoli permette a Ghirelli di sognare ancora dato che ai -8 è a 2.6″ dal connazionale. Più dietro ricomincia la battaglia con Hezemans che vive un attimo di difficoltà e così Krasonis lo punta in sequenza all’esterno della Druids e della Hill, poi anche alla Surtees, alla fine però non riesce ad approfittare di un leggero largo della #30 alla Paddock Hill e alla Druids. Cappelli riceve i 10″ di penalità, poi però è lui stesso a cambiare le sorti della corsa.
A cinque giri dalla fine, quando la questione vittoria sembrava risolta, Cappelli finisce fuori pista alla Paddock Hill e si appoggia alle gomme insabbiandosi. La FCY è inevitabile e, mentre Marzorati si prende altri 10″ di penalità, Ercoli forse riceve in ritardo il messaggio visto che guadagna molto terreno sugli inseguitori. Forse questo, unito all’uscita della gru che non mette la #5 dietro le barriere ma solo in una posizione relativamente (molto relativamente) più sicura si passa dalla FCY alla VSC che ricompatta il gruppo.

Il fatto che manchi poco al finale (teorico) della corsa, complica la procedura. A complicarla inoltre c’è la #1 di Monti che, doppiato, è fra Ercoli e Ghirelli. I messaggi della direzione gara sono in rapida successione e, probabilmente non recepiti da tutti. Prima si annuncia l’allungamento della corsa di tre giri per chiudere sotto green, poi si dice che Monti può sdoppiarsi ed infine si dichiara la bandiera verde ai (nuovi) -4.
Questo però non viene capito bene, Monti non riesce a sdoppiarsi (anzi, finisce fagocitato dal gruppo prima di ritirarsi), Ercoli e Ghirelli scappano via, Davidson, Armetta ed Hezemans partono a rilento mentre ad approfittarne sono Krasonis e Mulders che, tuttavia, si beccano 3″ in un giro dagli italiani. La confusione prosegue nei giri seguenti: ai -3 Mulders attacca e supera a sorpresa Krasonis alla Surtees, Hezemans è messo sotto pressione da Bleekemolen, ai -2 Davidson passa il greco alla Druids ed è qui che probabilmente che la #13 subisce una toccata che diventa foratura alla posteriore sinistra che fa perdere parecchie posizioni a Krasonis.

Davanti invece Ghirelli non riesce ad approfittare della situazione e così Gianmarco Ercoli torna alla vittoria regalando anche il primo successo al team Alumitec. Sul traguardo Ercoli precede Ghirelli (+0.7″), Mulders (+5.3″), Davidson (+7.8″), Hezemans (+10.0″), S.Bleekemolen (+10.4″), Maggi (+10.9″), Rehberg (+11.7″), Tziortzis (+12.1″) e Doubek (+12.3″), a seguire Kajaia, Delsaux, Lowe, Lanza, Krasonis e i penalizzati Armetta e Marzorati.
La cerimonia del podio si fa attendere, infatti arriva in maniera ufficiale il “restart under investigation” da parte della direzione gara visto che la procedura è stata parecchio convulsa e c’è il dubbio che i due italiani abbiano commesso qualche irregolarità nello scatto. Invece vengono ufficializzati la vittoria di Ercoli ed il secondo posto di Ghirelli, chi subisce una penalità è invece è Mulders (+4 posizioni) per aver sorpassato prima della linea del traguardo; viene accolto anche il ricorso di Armetta che si vede tolta la penalità per track limits ma ne riceve un’altra (+1 posizione) per lo stesso motivo della #72.
Cambia dunque la top10 che vede Davidson sul podio di casa davanti ad Armetta, Hezemans, Bleekemolen, Mulders (comunque ottimo al terzo weekend di gare su una auto), Maggi, Rehberg e Tziortzis.

Gara1 EuroNASCAR OPEN
NB: la cronaca di questa corsa risulterà frammentaria a causa dei blackout che hanno interrotto a ripetizione la diretta streaming della corsa. La NASCAR Euro Series ha promesso che, appena possibile, gara1 della categoria OPEN sarà resa disponibile in formato integrale.
Per la categoria OPEN ci sono 31 giri in programma nel tardo pomeriggio inglese. Una combinazione esplosiva. In griglia ancora vento ed un sole che in fretta scompare dietro le nuvole. I team aspettano fino all’ultimo istante per decidere quali gomme montare ma (quasi) tutti montano le slick. Basta il tempo di accendere i motori e inizia a gocciolare. Ci sono due giri di formazione e le gocce diventano intense e vengono attivati i tergicristalli. Dopo il primo miglio Ellis torna subito ai box mentre gli altri proseguono. La direzione gara rinvia la partenza dopo ulteriori due giri di formazione e dopo il secondo quasi tutti entrano ai box perché è arrivato il diluvio.
Il regolamento tuttavia prevede che questa sia gara live e quindi ogni posizione (e anche giro) perso in questa operazione improvvisata si pagheranno. Dopo il terzo giro di formazione (e ulteriori soste) e ancora molte auto in pit lane, dietro alla safety car ci sono in vista della partenza soltanto (non si sa su quali gomme) Schaak, Beers, Richard, Van Laere e Happinessa, dietro di loro si accoda Ellis e poi arrivano alla spicciolata anche gli altri piloti.
Sotto un autentico nubifragio, al momento della bandiera verde ci sono ancora parecchie auto ai box che si trovano il semaforo rosso in uscita. Schaak parte, ma viene infilato subito da uno scatenato Beers che prova la fuga sulla #99, ma prima finisce largo alla Graham Hill, poi parte in testacoda alla Surtees proprio mentre su Brands Hatch cala il buio per un blackout che interrompe anche la diretta YouTube.
Poco male, perché la direzione gara espone la bandiera rossa con appena un giro completato (nemmeno da tutti) viste le condizioni generali. Si aspetta per circa mezz’ora che o piova di meno, o che torni la corrente, ma poi la rossa viene ritirata e si torna dietro SC con la classifica acquisita nella follia precedente: Schaak al comando su Richard, Toffel, Ellis, Beers, De Groot, Krasonis, Dombrowski, Happinessa, Gambarotto, Van Laere, Mulders, Doubek, Tavartkiladze, Barnes, Cappelli, Schober, Benedetti, e Bleekemolen con questi quattro nemmeno transitati sul traguardo perché alla partenza erano ancora impegnati nel pit stop e non usciti dalla pit lane col semaforo verde.
Si riparte sì dietro la SC per una corsa accorciata a 25 giri, ma il diluvio prosegue. E la situazione in pista non migliora dato che il feed internazionale va e viene e poi non andrà più fino ai -8. Alla fine, tuttavia, si decide di ripartire, dopo le soste di O’Brien, Happinessa e Cappelli, con la gara vera dopo sette giri completati.
Il primo giro è già movimentato dato che Schaak precipita dal primo al decimo posto, Ellis balza in testa davanti a Toffel, Richard, Dombrowski, De Groot, Mulders, Beers, Doubek, Tavartkiladze e lo stesso Schaak mentre vanno ai box, evidentemente con danni, Krasonis e Gambarotto.
L’inglese di casa ha azzeccato la tattica fin dai giri di formazione e, con pista libera, si scatena. Già al giro 9 è il primo a segnare ad un giro sotto il minuto (59.443″) mentre il migliore degli altri è Dombrowski che, dopo il sorpasso su Richard (quattro posizioni perse) ha girato in 1’00.745″.
Passa un altro miglio e quindi siamo già ai -15 con Ellis che è in fuga con 4.3″ su Toffel, 7.0″ su Dombrowski, 7.5″ su De Groot, 10.1″ su Doubek, 11.2″ su Mulders, 11.4″ su Tavartkiladze, 13.0″ su Richard, 14.1″ su Schober e 22.4″ su Beers, appena 15 auto a pieni giri.
La pioggia inizia probabilmente a scemare leggermente, oppure sono i piloti ad adattarsi meglio alla situazione natatoria. Infatti, mentre Ellis gira ancora sul 59″, dietro i tempi iniziano ad abbassarsi e la fuga non si amplia. Da notare al giro 11 il sorpasso di Schober su Richard e quello di Benedetti su Schaak per la dodicesima posizione.
Nel passaggio successivo inizia la favola di De Groot che supera Dombrowski ed è terzo a 6.7″ da Ellis e 3.3″ da Toffel. Il francese nel giro successivo perde un’altra posizione a vantaggio di Doubek mentre il georgiano Tavartkiladze sale al sesto posto davanti a Mulders. Non notato, O’Brien sta intanto andando come un aliscafo e, dopo aver perso un giro nella confusione iniziale, sta passando auto a destra e sinistra, al giro 11 è addirittura 2.4″ più veloce di Ellis, al 12° di “solo” 1.4″, al 13° di 1.1″, al 14° recupera ancora 1.4″ e al 15° passaggio riesce a sdoppiarsi.

Anche Ellis ha cambiato passo ed ora gira in 57″ come De Groot mentre Toffel fatica leggermente. Ai -10 il leader ha così riguadagnato ed ha 4.4″ su Toffel, 4.6″ su De Groot, 5.4″ su Doubek, 9.2″ su Dombrowski, 9.8″ su Tavartkiladze e Mulders, 11.0″ su Schober, 28.3″ su Richard, 35.7″ su Beers.
Oltre a De Groot e O’Brien (GPV in 56.299″) si scatena al 16° giro anche Mulders che scavalca in un sol colpo la #24 e la #9 entrando in top5; Bleekemolen va ai box con la #30.
Ellis però sta crollando e ai -8 lascia sul terreno, complice anche il doppiaggio di Schaak, 2″ netti al terzetto sgranato di Toffel, De Groot e Doubek. Le immagini tornano in maniera continuativa proprio in questo giro mentre Ellis è alla Surtees e Toffel deve doppiare Schaak. Grazie a questo l’inglese riesce a guadagnare terreno e sul traguardo dei -7 ha 2.4″ di margine. Tutti sono al limite, De Groot sbanda alla Paddock Hill, si stacca dalla #34 e viene ripreso da Doubek, ma appena mezzo giro più tardi è Thomas a sbandare alla Surtees e così si riforma il terzetto.

E qui, ai -6, la corsa cambia padrone perché Ellis finisce largo nella ghiaia alla Paddock Hill e così Toffel passa al comando con la #21 che scende al terzo posto fra De Groot e Doubek. Lo svizzero prova l’allungo, ma alla Surtees tira dritto e taglia la curva a destra passando sull’erba, poco più dietro Ellis completa l’opera finendo in testacoda, chiudendo un 360° ma poi accelerando anch’egli sull’erba deve fare un ulteriore 270°.

Chi ne approfitta al meglio è De Groot che affianca sul traguardo Toffel. Sulla linea dei -5 lo svizzero è davanti per 0.027″, ma ormai l’inerzia è cambiata. Happinessa sembra molto peggio di Zonta vista la differenza di velocità, la #69 passa all’interno, la #34 all’esterno e De Groot vola al comando forzando il doppiaggio all’esterno di uno Schaak letteralmente crollato ed il sorpasso su Toffel alla Paddock Hill. Per la cronaca, a questo punto Doubek è terzo a 1.9″ seguito da Mulders a 6.5″, Dombrowski a 11.5″, Tavartkiladze a 12.9″, Schober a 14.7″ (con il report ufficiale dei commissari che lo rileva a un giro dopo il caos iniziale, ma non il live timing), Ellis precipitato all’ottavo posto a 15.2″, Richard nono ma a 44.0″ e O’Brien entrato in top10 a 49.0″.
Il motoscafo con la #69 non deve solo affrontare la pioggia, non solo guardarsi da Toffel che però perde metri da subito, ma affrontare numerosi doppiaggi negli ultimi tre giri. Benedetti viene aggirato alla Paddock Hill con due ruote sulla riga bianca, Gambarotto infilato alla Druids, Cappelli ripreso alla Surtees e passato all’ultima curva. Tutto liscio per l’olandese che si invola e anche la coppia belga di Beers e Van Laere è solo un ricordo. O’Brien continua nella sua rimonta affondando l’attacco alla Druids su Richard.
Da qui è solo celebrazione per Melvin De Groot che a Brands Hatch, in condizioni impossibili visto il diluvio dall’inizio alla fine, vince la prima gara in carriera nella NASCAR Euro Series precedendo Toffel (+2.7″), Doubek (+8.1″), Mulders (+8.2″), Dombrowski (+14.6″), Tavartkiladze (+17.0″), Schober (+18.2″), Ellis (+21.7″) ed O’Brien (+45.5″). Doppiati Richard, Beers, Benedetti, Frulio, Wise, Barnes, a due giri Cappelli e Schaak, a -3 Van Laere e Gambarotto.
Ma la gara non è finita, la direzione gara interviene a più riprese: prima di tutto Mulders viene penalizzato di 10″ con Doubek che sale sul podio e Bruno che scende al settimo posto per appena 0.021″ dietro a Schober. Poi, si ribalta tutto nuovamente: la penalità a Mulders viene tolta mentre ne vengono assegnate a Toffel (+5″ per falsa partenza, idem Benedetti), Doubek (+10″ per un contatto con Beers alla Druids, ecco il motivo del muso danneggiato) e O’Brien (+10″ per contatto con Mulders). Dunque la classifica ufficiale vede De Groot vincitore con 7.7″ su Toffel, 8.2″ su Mulders, 14.6″ su Dombrowski, 17.0″ su Tavartkiladze, 18.1″ su Doubek, 18.2″ su Schober, 21.7″ su Ellis e 55.5″ su O’Brien.
In chiusura c’è tempo per un ultimo show di De Groot. All’arrivo in victory lane, André Wiegold gli annuncia: “Ora sei anche leader del campionato!”, al che Melvin risponde “Delle Legend?”, “No, del campionato assoluto!” “Ah, ancora meglio!”.
In sintesi, una gara da “one for the ages”
Gara2 EuroNASCAR PRO
Domenica il meteo sembra dare una tregua, dunque il consueto rapido warmup è la solita prova tecnica in base ai danni del sabato. Miglior tempo per la #11 di Alumitec Racing (con Ercoli o Gambarotto al volante) in 48.649″ davanti alla #13 di PK Carsport di Krasonis e alla #24 dello stesso team con Ghirelli/Dombrowski. Ancora tante incognite per la #3 di RDV Competition, 21esima e ultima (non gira la #5 di Cappelli) a 3.5″ dalla vetta, soprattutto per il rodaggio del motore nuovo e non completato visto il ritiro in gara1.
La mattina è tempo anche per un annuncio ufficiale di rettifica: nelle settimane scorse era stato reso noto lo scambio con la NASCAR Canada secondo il quale il leader della Euro Series alla pausa estiva avrebbe corso sul circuito cittadino di Trois-Rivières il 10-11 agosto mentre Raphaël Lessard, canadese già vincitore nella Truck Series di una corsa a Talladega, sarebbe stato presente sull’ovale di Venray. Con la cancellazione della tappa olandese tutto sembrava saltato, e invece tutto viene confermato: Lessard ci sarà, ma ad Oschersleben mentre il leader europeo alla pausa è stato confermato a Trois-Rivières. Solo che, a questo punto, la pausa estiva arriva… dopo gara2 a Brands Hatch. E quindi Vittorio Ghirelli arriva in circuito con un biglietto in mano da difendere con 11 punti di margine su Ercoli, 15 su Krasonis e 17 su Jouffreau.
La griglia di partenza per gara2, sotto un insolito sole, stilata in base ai giri veloci di gara1, vede Hezemans in pole su Jouffreau, Ercoli, Ghirelli, Krasonis, S.Bleekemolen, Davidson, Armetta, Mulders e Toffel. Alla bandiera verde Liam scatta bene, alle sue spalle Ercoli attacca subito all’esterno della Druids e supera Jouffreau, a seguire Ghirelli e poi Krasonis in lotta con Bleekemolen. Thomas finisce largo sull’erba alla Surtees e così perde due posizioni a vantaggio della coppia olandese.
Non passa un giro che arriva un nuovo violento incidente: in coda al gruppo in uscita dall’ultima curva si toccano Delsaux e Lanza, la vettura dell’italiano scarta verso sinistra, travolge l’incolpevole Marzorati ed i due finiscono duramente nelle gomme. I piloti escono autonomamente dalle vetture e viene esposta subito la FCY che diventa poi safety car. Dopo quattro giri a velocità ridotta, ci si accorge che la riparazione delle barriere sarà decisamente lunga e quindi viene esposta la bandiera rossa con sei giri completati.
Dopo circa 30′ di interruzione, si riparte dietro alla safety car con Hezemans al comando su Ercoli, Jouffreau, Ghirelli, Bleekemolen, Mulders, Krasonis, Davidson, Toffel ed Armetta. Due giri ancora a velocità ridotta, poi di nuovo bandiera verde con 31 tornate da disputare (vista la perdita di tempo non si procede al recupero di quanto passato dietro SC).

Ripartenza in fila indiana e i più lesti sono Davidson e Mulders che saltano fuori dalla scia, ma non ottengono molto. Jouffreu punta fin da subito Ercoli, tuttavia si deve riaccordare. Dietro di loro a perdere terreno sono Krasonis e proprio Mulders (scivolata sull’erba) e così avanzano Davidson e Toffel. Dopo il primo giro lanciato, top5 invariata poi Davidson, Toffel, Mulders, Krasonis e Maggi. Nel giro successivo un Doubek, in un fine settimana storto nella PRO, finisce in testacoda alla Druids.
Hezemans ed Ercoli sono qualche metro davanti a Jouffreau che, su gomme più fresche, forza la mano fino ad intraversarsi alla Surtees, ma il suo obiettivo di riagganciare la coppia al comando va in porto. Gianmarco lo sa e allora inizia a farsi vedere sul leader, pure lui sbanda alla Surtees ma non perde terreno. Ghirelli approfitta di questo ricongiungimento per recuperare centesimi e staccare Bleekemolen mentre Krasonis si incolla a Mulders, Lowe supera Kajaia ed entra in top15.
Ghirelli poco prima di metà gara arriva sui leader e quindi si forma un quartetto interessante, poi segue Bleekemolen, dunque un altro quartetto che si sta creando. Ercoli se ne accorge al giro 13 tenta di nuovo l’attacco senza successo, perde qualche centimetro e sul rettilineo opposto Jouffreau si fa vedere, poi però ricomincia il piccolo elastico del francese che cerca di rimanere attaccato con le unghie e con i denti mentre Ghirelli sembra rimanere alla finestra, conscio di non poter rischiare troppo visto il vantaggio in campionato in ottica canadese.
Il secondo quartetto vede l’inizio ora dei movimenti: Davidson allunga leggermente, Mulders si incolla a Toffel e alla Druids arriva un piccolo bump. Dopo il sorpasso di Cappelli su Rehberg e quello di Doubek su Kajaia, ai -20 Mulders supera proprio lo svizzero al tornantino, Toffel riesce a chiudere sul momento la porta a Krasonis, poi però al giro successivo sbanda leggermente all’ultima curva ed il greco si infila sul traguardo.
A metà corsa Hezemans ha 0.4″ su Ercoli, 0.85″ su Jouffreau, 1.5″ su Ghirelli, 4.3″ su Bleekemolen, 5.0″ su Davidson, 5.5″ su Mulders, 6.8″ su Krasonis, 6.9″ su Toffel e 7.7″ su Maggi. Al giro successivo alla Druids contatto Armetta-Cappelli per la undicesima posizione con il primo che finisce in testacoda e perde tre posizioni (da Rehberg, Tziortzis e, dopo un po’ di lotta, Lowe) ed il secondo che riceve una penalità di 10″ per contatto evitabile. Altro giro e Mulders rallenta improvvisamente venendo scavalcato da Krasonis, poi un altro miglio e perde la posizione anche da Toffel e Maggi. La terza tornata almeno un paio di secondi più lento degli altri segna il rientro ai box ed il ritiro di Bruno, evidentemente per un problema tecnico che permette l’entrata in top10 di Rehberg.
Dopo una piccola fase di respiro, Jouffreu torna sotto ad Ercoli e Ghirelli fa lo stesso, Gianmarco reagisce segnando il proprio giro più veloce e torna all’attacco di Hezemans. Al giro 24 arriva il giro più veloce in assoluto di Krasonis che va a riprendere Davidson. Più dietro Doubek, col muso danneggiato, riprende e supera Armetta in difficoltà dopo il contatto subito.
Ai -11 si entra nella fase finale: i leader vedono poco distante Monti da doppiare e quindi ci si prepara di conseguenza. L’attenzione si sposta dunque su Krasonis che supera Davidson alla Paddock Hill, ma il britannico riesce a incrociare e a ripassare alla Druids, poi la telecamera stacca improvvisamente sulla Graham Hill dove Hezemans è finito leggermente largo ed Ercoli si sta infilando al suo interno col muso danneggiato. Nemmeno il tempo di capire se ci sia stato un incidente fra i due che l’olandese viene infilato non da Jouffreau e Ghirelli, bensì da Ghirelli e Jouffreau dato che Vittorio ha approfittato al meglio della situazione. Passa un giro e la #30 rallenta ulteriormente e si ferma nell’erba all’uscita della Druids per un altro amaro ko.

Mancano otto giri alla fine e la situazione cambia volto, Ghirelli riprende subito il connazionale mentre Paul deve recuperare di nuovo qualche metro. Al passaggio successivo Krasonis ci riprova nello stesso punto, ma stavolta non si allarga in uscita e quindi guadagna la top5. Thomas può iniziare a sognare perché Bleekemolen finisce largo poco più tardi sul rettilineo opposto e perde sette decimi in un sol colpo. Un altro passaggio e il ricongiungimento è completato.
La gara si decide praticamente ai -2: dopo un leggero largo della #11 ai -4 alla Druids, Ghirelli è di nuovo vicinissimo al leader, tuttavia in vista c’è un nuovo doppiaggio, stavolta quello di Wallace. Ercoli riesce a doppiare la #22 a metà del Cooper Straight, Ghirelli e Jouffreau invece riescono a scavalcarla solo in approccio alla Surtees ed entrambi perdono quei due decimi che permettono a Gianmarco di affrontare l’ultimo passaggio con relativa calma.
Gianmarco Ercoli diventa re di Brands Hatch con la doppietta dell’edizione 2025 (quinta vittoria complessiva nel Kent, tante quante Vilarino e Day, inoltre diventa terzo all-time in EuroNASCAR affiancando Gabillon). Dietro alla #11 del team italocanadese chiude Vittorio Ghirelli (+0.7″) che con questo risultato conferma la leadership in campionato e il volo per il Canada di agosto, Jouffreu completa il podio (+1.1″) in un weekend difficile per il suo team. Sebastiaan Bleekemolen (+9.4″) riesce a difendersi da Krasonis (+9.5″). In top10 anche Davidson (+12.8″), Toffel (+16.7″), Maggi (+17.0″), Rehberg (+21.0″) e Tziortzis (+21.3″), a seguire Doubek, Lowe, il penalizzato Cappelli, Kajaia, Wallace, Delsaux, Monti ed Armetta.

Vittorio Ghirelli chiude dunque in testa al campionato la prima metà di campionato con sei punti su Ercoli, a seguire Jouffreau e Krasonis (-18), Bleekemolen (-28), Hezemans e Lowe (-46), Tziortzis (-48), Armetta (-55) e Rehberg (-57) con molti piloti che recupereranno punti dopo Most per il regolamento che prevede uno scarto in regular season.
Gara2 EuroNASCAR OPEN
Splende il sole anche per gara2 della OPEN, stavolta nessun rischio pioggia. Pioggia che, però, ovviamente ha scombinato la griglia di partenza. Pole position per Jordan O’Brien (alla seconda gara in carriera al punto che non conosceva il format e quindi partenza “a sorpresa”; prima pole anche per Club Competition) davanti a Doubek, De Groot, Mulders, Toffel, Ellis, Schober, Tavartkiladze, Dombrowski e Krasonis. Nella fila esterna mancano, tuttavia, ben tre auto: la #9 del georgiano (si schiererà a fondo griglia) ed ovviamente la #88 di Benedetti e la #89 di Frulio coinvolte nell’incidente della PRO.
Alla bandiera verde O’Brien (campione del mondo delle Legends) scatta bene mentre alle sue spalle De Groot attacca subito Doubek, l’olandese passa, ma nel corso del primo giro ci sarà il controsorpasso alla Surtees. Alle loro spalle ci sono Toffel e Mulders affiancati fino alla Graham Hill dove c’è il contatto che fa finire entrambi sull’erba e poi entrambi ko. Per Bruno ci sarà post ritiro una penalità di 30″ per contatto evitabile. E così, dopo il primo giro, dietro a O’Brien, Doubek e De Groot ci sono Ellis, Krasonis, Schober, Gambarotto, Dombrowski, Cappelli e Beers.
Malgrado un po’ di detriti si prosegue e Krasonis preme subito subito su Ellis alla Druids, anche perché vede i primi due allungare su un De Groot non partito al meglio. Ma il più attivo è sicuramente Doubek, sa che la #22 non ha il passo per restare lì ed è conscio che con un sorpasso potrebbe andare in fuga. Ci prova all’esterno di Paddock Hill e Druids, ma non passa, nemmeno con un largo del leader all’ultima curva al quarto giro la cui unica conseguenza è il ricompattamento del gruppo di testa. Il ceco non passa nemmeno con una sbandata dell’americano alla Surtees al giro successivo
E allora Krasonis torna all’attacco di Ellis, soprattutto nelle prime due curve. Intanto è evidente che O’Brien sia in difficoltà, praticamente è costretto a difendersi ad ogni curva e alla fine il muro crolla al sesto giro quando Doubek si infila all’ultima curva e sulla linea del traguardo è già davanti. Ora l’americano deve vedersela con De Groot, anzi no perché a sorpresa Ellis attacca l’olandese all’esterno della Druids, tiene a livello l’avversario e si trova all’interno della Graham Hill completando la manovra. Dietro di loro Schober riprende Krasonis che dal giro successivo inizia a puntare la #69 pur dovendosi guardare dalla #3.
In questo momento doppio ko, separato ma nello stesso punto: sia Cappelli che Toffel (che quindi si incontrano nuovamente alla stessa curva) parcheggiano per problemi meccanici all’esterno della Druids. In questo momento Krasonis infila De Groot alla Paddock Hill, Schober non ne approfitta all’ultima curva e poi, con dieci giri completati, viene esposta la FCY perché le due vetture sull’erba non ripartono.
Sono necessari ben due carri attrezzi per spostare la #5 e la #34 e quindi si passa alla SC per ricompattare il gruppo con Doubek al comando su O’Brien, Ellis, Krasonis, De Groot, Schober, Dombrowski, Gambarotto, Beers ed un clamoroso Tavartkiladze che dal fondo è già in top10.
Riportate le macchine in pit lane, si riparte ai -18 (poi la gara verrà allungata di due giri) con Doubek che scatta all’ultimo, Krasonis che balza all’esterno prima della Paddock Hill ma non supera un Ellis che, anzi, a sua volta attacca all’esterno della Druids O’Brien. Alla fine l’unico sorpasso in top10 è quello di Gambarotto su Dombrowski che porta anche in OPEN la #11 davanti alla #24.
Doubek prova a riprendere la fuga, ma non guadagna molto perché O’Brien non molla, Krasonis al giro successivo ci riprova alla Druids, non va tuttavia si tuffa alla Graham Hill e si prende la terza posizione completando il sorpasso alla Surtees. Dietro di loro Schober inizia a farsi vedere su De Groot. Passa giusto un giro (e siamo al giro di boa) e Krasonis si ripete: esterno alla Druids e poi sorpasso su O’Brien completato all’interno della Graham Hill. Doubek ovviamente ha guadagnato, ma un Krasonis che ha gomme più fresche dopo i guai del sabato si lancia subito all’inseguimento del leader a suon di record della pista. Michael Bleekemolen, intanto, conferma la domenica no della #30 perché anche lui si ferma a bordo pista con un problema meccanico, solo che lo fa sul Cooper Straight e la caution non esce.
A metà gara Doubek ha 0.9″ su Krasonis, 1.5″ su O’Brien, 2.0″ su Ellis, 2.8″ su De Groot, 3.2″ su Schober, 4.3″ su Gambarotto, 4.7″ su Dombrowski, 5.2″ su Beers e 6.0″ su Tavartkiladze con Valentino che ha un trenino combattivo alle sue spalle, visto che Dombrowski inizia a puntarlo alla Druids. Anche Ellis è sotto pressione, arriva alla Druids a gomme bloccate, ma riesce a tenere la vettura in pista. Tutto inutile però: l’inglese riceve 10″ di penalità per falsa partenza.
Nonostante questo, Ellis prosegue a tirare – ovviamente – a tutta e riprende O’Brien, dietro di loro la coppia De Groot – Schober, davanti a loro l’altra coppia Doubek-Krasonis con il ceco chiamato a 12 giri di difesa monumentale. Il primo doppiaggio della #25 non sconvolge la situazione, ma poi arriva anche quello di Happinessa. Ai -11 incidente nel gruppo: in frenata alla Druids Beers perde il controllo, travolge Dombrowski che finisce addosso a Gambarotto. La #11 e la #24 si fermano per qualche secondo, poi però, quando i leader arrivano sul posto, incredibilmente non ci sono né auto in pista, né troppi detriti e quindi si prosegue. Beers si prenderà sacrosanti 30″ di penalità.
Doubek si deve difendersi in ogni curva, soprattutto alla Druids dove si piazza in mezzo alla pista e Krasonis finta prima interno e poi esterno, persino sul traguardo per evitare attacchi alla Paddock Hill, ma la #7 resiste anche malgrado un piccolo largo alla Graham Hill. Tuttavia il greco gli è incollato. Più dietro, al lordo della penalità, Ellis supera O’Brien e lo stacca.
Ai -8 Tavartkiladze, salito al settimo posto, finisce largo alla Paddock Hill, ma galleggia nella ghiaia e rientra in pista perdendo solo tre posto. Mentre Doubek è ancora in modalità difesa assoluta, nuovo contatto alla Druids con un duello di frustrazione fra gli incidentati Gambarotto e Dombrowski, ma proseguono.
Ad ogni giro le scene sono sempre le stesse con una vettura arancione che cerca ogni varco per passare, ai -5 sembra esserci il momento con Doubek che oltre che alla Druids si deve difendere anche alla Graham Hill, qui Thomas riesce a tenere l’esterno della #7 che maliziosamente lascia libero alla sua destra lo spazio per quasi una vettura, Krasonis prova lo stesso ad infilarsi e pizzica l’erba dovendosi riaccodare alla Surtees. Al passaggio successivo, non inquadrati, per il podio c’è il ribaltone con De Groot che rimane quarto, Schober che fa +2 e O’Brien -2 e che al giro successivo viene nettamente staccato. Ma non è problema di gomme, bensì meccanico e la #22 sparisce dalla scena sul più bello.
Ai -3 c’è forse l’unico attimo di respiro del finale per Doubek con Krasonis quasi sull’erba alla Druids, poi però il patatrac ai -2. Viene inquadrata la #9 di Tavartkiladze ferma in uscita dalla Paddock Hill sul lato interno, quindi relativamente fuori pericolo. Dietro di lui arrivano Doubek e Krasonis per il penultimo giro. E poi non passa più nessuno. Tutti stanno andando nella via di fuga della prima curva. Qualcosa è sicuramente successo per far finire Schober, Ellis, Richard, Armetta, Beers e Schaak nella ghiaia e nelle gomme, anche uno contro l’altro.
Subito viene esposta la bandiera rossa che ferma il gruppo e, mentre ancora si cerca di capire chi ha evidentemente perso olio (si pensa ovviamente alla #9, ma si parla solo di problemi all’acceleratore, poi guardando il testacoda della #21 una dinamica strana e fluidi persi che però non motiverebbero il fuoripista di Schober davanti a lui, quindi è tutto da verificare), arriva rapidissima la decisione – corretta – della direzione gara di dichiarare conclusa la corsa riportando i risultati al giro 30.
Martin Doubek vince, dopo Vallelunga, ancora una gara dal finale pazzo. Secondo il cronometraggio, il ceco (al terzo successo stagionale in OPEN), precede di 0.4″ Krasonis, di 7.4″ Schober, di 7.8″ De Groot, di 15.4″ il penalizzato Ellis, di 23.8″ Schaak, di 25.3″ Richard, di 26.0″ Tavartkiladze, di 30.9″ Barnes e di 33.8″ Dombrowski, a seguire Gambarotto, Beers, Van Laere, doppiati O’Brien e tutti gli altri.

Melvin De Groot lascia Brands Hatch a sorpresa in testa al campionato con sette lunghezze sulla coppia Schober-Doubek, a seguire Dombrowski (-11), Krasonis (-16), Tavartkiladze (-19), Mulders (-28), Richard (-37), Schaak (-46) e Benedetti (-51) per una classifica che sì, si è allungata all’improvviso, ma che vedrà molti piloti scartare un risultato della trasferta inglese prima dei playoff.
I prossimi appuntamenti
Dopo la cancellazione della tappa sull’ovale di Venray in quanto la pista olandese non ha ricevuto in tempo l’omologazione da parte della FIA, la NASCAR Euro Series entra così nella sua pausa estiva e tornerà il 30-31 agosto a Most (Repubblica Ceca) per il weekend che chiuderà la regular season. Per l’occasione tornerà anche il Rookie Challenge.
Immagine: Media NASCAR Euro Series
---
Stai visualizzando da visitatore. Accedi o registrati per navigare su P300.it con alcuni vantaggi
È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.