NASCAR | Elliott vince al termine della tormentata serata di Nashville

NASCAR
Tempo di lettura: 20 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
29 Giugno 2022 - 09:00
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Pioggia e fulmini interrompono più volte la gara di apertura della seconda metà di stagione. Dopo quasi sette ore (3h35′ nette) Elliott conquista la seconda gara stagionale e si porta in vetta alla griglia playoff oltre ad allungare in classifica generale. Toyota beffate in una corsa dominata fino a 50 giri dalla fine.


Sembrava che le Toyota fossero destinate a dominare a Nashville e invece a vincere, non senza polemiche, è stato Chase Elliott. In casa Joe Gibbs Racing è mancata ancora la perfezione strategica, in quella 23XI Racing ancora disastri ai pit stop per Wallace e così Kurt Busch è rimasto da solo a combattere fino in fondo e avrebbe voluto un’altra chance negli ultimi giri per battere Elliott, tuttavia la NASCAR ha deciso di non chiamare una caution pur essendoci Keselowski che procedeva a rilento dopo un contatto con Custer ed il muro.

La gara

Il ritorno dalle ferie è bollente con temperature ben oltre i 30 °C e quelle percepite sfiorano i 40 °C. In molti sperano nell’arrivo dei temporali, ma questi arrivano nei momenti peggiori del weekend.

Il primo arriva sabato nel bel mezzo delle qualifiche fra primo e secondo round. Con Kyle Busch già fuori dai giochi a causa di un testacoda in qualifica con annesso bacio al muro e umore già nero, la pole position – in quanto più veloce dei 10 che si erano qualificati per il turno successivo – va a Denny Hamlin davanti a Joey Logano. Poi la seconda ondata di temporali arriva alla domenica.

Si sa che i temporali sono in arrivo e quindi la NASCAR opta per anticipare la partenza di una dozzina di minuti; basteranno per almeno iniziare la corsa. Con il solo Kyle Busch a partire dal fondo, sia per non aver segnato un tempo in qualifica, sia per le riparazioni al paraurti in regime di parco chiuso (il team non fa ricorso al muletto), la corsa può avere inizio nel tardo pomeriggio (stavolta polemiche in formato ridotto in quanto la NBC, al debutto stagionale, ha cercato di evitare la sovrapposizione con la 6h IMSA al Watkins Glen) di Nashville.

Hamlin mantiene la pole position e a seguirlo è Larson, il vincitore dell’edizione 2021, in quanto Logano fa capire fin da subito che la velocità in gara non è al livello dei leader, al punto che Suárez lo punta immediatamente inseguito da Chastain in quella che per il Trackhouse Racing oltre ad essere un’altra ottima prestazione finora è anche la gara di casa. Al terzo giro Elliott, settimo, rischia grosso in curva1 per superare Bell, ma riesce a difendersi da Harvick.

Davanti nel frattempo Hamlin scappa subito ed allunga su Larson mentre in coda pian piano Kyle Busch inizia la sua rimonta. Nel gruppo c’è battaglia, ma Rowdy riesce a divincolarsi superando LaJoie, Cindric, Ty Dillon, Wallace (il migliore nelle libere prima di un errore in qualifica) ed Harrison Burton. Nei primi giri, oltre a Logano, in difficoltà sembra esserci anche Truex (poco grip all’anteriore) che deve difendersi da Byron per restare nella top10, non riuscendoci, ma poco più tardi sarà proprio William ad avere grossi problemi.

Al nono giro Suárez riesce a scavalcare Logano e inizia qui il suo inseguimento seguito a distanza da Chastain. Passa un’altra decina di giri ed il messicano supera anche Larson (a sorpresa ancora un po’ spento), tuttavia il suo ritardo dal leader Hamlin è già diventato di 3″. Daniel sembra in grado di almeno mantenere il gap, tuttavia i primi doppiaggi favoriscono Denny e così il divario aumenta fino a toccare quasi i 5″.

Gli occhi dei crew chief tuttavia sono sempre di più rivolti al cielo ed al radar, dato che le nuvole si stanno avvicinando sempre più minacciose verso curva1-2. Ma non sarà la pioggia a rovinare la festa, bensì i fulmini che, proprio mentre Bilicki stava rallentando e perdendo detriti, cadendo a meno di otto miglia dalla pista innescano il protocollo di sicurezza e quindi si entra subito in un lightning hold (subito cauton più bandiera rossa) di almeno 30′.

Il maltempo ha interrotto la fuga di Hamlin che aveva 5″ su Suárez, 6.8″ su Chastain, 7.4″ su Bell, 7.8″ su Larson, 11.6″ su Blaney, 12.2″ su Truex, 12.9″ su Elliott, 14.7″ su un Kurt Busch in rimonta, 15.4″ su Harvick, 16.3″ su Byron che sta cercando di capire quale sia il problema che lo affligge, 17.0″ su Buescher, 17.3″ su Logano che è precipitato, 17.4″ su Reddick e 17.8″ su Kyle Busch entrato nella top15; il lucky dog è Custer (28°).

Durante la bandiera rossa Byron riferisce ai microfoni della NBC che crede di avere solo un problema ad una ruota legati solo al principio di long run, ma alla fine la strana vibrazione si rivelerà qualcosa di ben più grave. Dopo 1h00’28” di bandiera rossa la corsa può ripartire. Si apre anche la pit lane e praticamente tutti si fermano ovviamente ai box dato che siamo anche a metà stage; Hamlin rimane al comando davanti a Suárez, Blaney, Harvick, Larson, Elliott, Byron, Bell, Kurt Busch e Buescher.

La green sventola ai -43 nella prima stage e Denny mantiene senza problemi la prima posizione davanti a Suárez ed un combattivo Blaney che non riesce a trovare il varco buono. I giri successivi saranno un mezzo psicodramma in casa Hendrick. In curva4 in un 4-wide con Bell interno e Truex esterno, Elliott e Byron si toccano e William poi finisce largo in curva1 rallentando. Per la #24 non è una conseguenza del contatto bensì si rivelerà un problema allo sterzo già presente da prima.

Mentre Byron va ai box, Bowman finisce a muro dopo un contatto con LaJoie. Alex sul momento non è felice della manovra di Corey, LaJoie dirà che non si aspettava che la #48 avrebbe stretto così tanto in curva1, alla fine Bowman torna a casa con l’ultimo posto di giornata dicendo “non saremmo dovuti essere così giù in classifica al momento dell’incidente” dopo una sosta lenta. Anche per Byron la situazione non è migliore: la lunga sosta nel garage gli costerà una trentina di giri e William chiuderà penultimo.

Si riparte ai -35 con una classifica praticamente invariata. Non cambiano i fatti nemmeno alla ripartenza, solo che stavolta Blaney sceglie l’esterno e viene fregato da Harvick alla sua sinistra, ma a stupire tutti è Truex che ancora più esterno scavalca sia la #12 che la #4 poi puntando anche Suárez. Martin è scatenato e ai -32 è già secondo all’inseguimento del compagno di squadra. La tregua però dura ancora poco, infatti ai -29 in curva1, mentre lottano per la 19esima posizione, Briscoe tocca Ty Dillon dopo essere finito lungo per difendersi da un Chastain finito indietro per una sosta lenta; ad avere la peggio è proprio Chase pur riuscendo a proseguire.

La classifica ancora non cambia perché ad andare ai box sono praticamente solo Logano e Keselowski, tuttavia alla ripartenza dei -25 arriva il primo cambio in testa alla classifica: Truex ricomincia da dove aveva lasciato e dall’esterno (lasciatogli da Hamlin) scavalca Denny in pochi metri volando al comando; Blaney, Harvick e Bell completano la top5 davanti ad un gruppetto composto da Larson, Kurt Busch, Suárez (che perde terreno) ed Elliott che è in lotta e precede Wallace che è entrato nella top10 seguendo nella rimonta il compagno di squadra.

Gli ultimi giri della stage non vedono altri scossoni alla classifica se si esclude il fatto che Suárez esca dalla top10 a vantaggio di Kyle Busch e che Harvick cerchi in tutti i modi, non riuscendoci, di ripassare Blaney, anzi viene ripreso e passato da Bell. Davanti le due Toyota hanno allungato e, seppur Hamlin riesca a riprendere Truex, Denny non riesce a trovare il varco giusto negli ultimi giri. Truex vince la prima stage davanti ad Hamlin, Blaney (a oltre 4″), Bell, Harvick, Larson, Wallace, Elliott, Kyle e Kurt Busch; dopo i lucky dog in precedenza per Haley e LaJoie, ora è la volta di Ty Dillon.

Ai box la classifica cambia sensibilmente: Logano, sfruttando la sosta precedente, cambia solo due gomme e balza in testa davanti a Truex, Blaney, Harvick, Bell, Kyle Busch, Hamlin (piccolo intoppo nel pit stop), Wallace, Elliott e Kurt Busch con tutte e sei le Toyota ancora nella top10. La bandiera sventola con 89 giri da disputare nella seconda stage, ma sarà una stage tormentata.

Logano in testa dura pochi metri, poi Truex lo supera senza problemi malgrado Joey – involontariamente in quanto finisce loose – provi ad allargare la traiettoria in curva2; la #22 perde così velocità e viene superata anche da Blaney mentre Bell e Kyle Busch completano la top5 in battaglia reciproca. La temperatura si sta abbassando notevolmente (dai 34 °C della partenza ai 28 °C del giro 100) e Truex continua a guidare, ma stavolta non scappa dato che Ryan gli rimane relativamente vicino. Paga dazio, invece, Cindric che si deve fermare sotto green per quella che crede che sia una ruota mal fissata.

Mentre Logano perde posizioni, a recuperare in fretta è Chastain che torna in alto ed è 12° dietro al compagno di squadra Suárez e Kurt Busch; sparito dal radar invece Larson che è 16°. Chi non è sparito dal radar sono invece le nuvole che stanno tornando su Nashville. Le prime gocce arrivano circa ai -67, la caution pochi secondi più tardi ai -66. Il temporale sembra passeggero e si prova a girare dietro la pace car e infatti la NASCAR ha ragione.

La pit lane si riapre e, mentre Truex rimane al comando, a pagare un dazio enorme ai box sono Wallace (ennesima sosta disastrosa nel 2022 per la #23, la goccia che fa traboccare il vaso anche per i media), Elliott (doppia sosta dopo un problema alla anteriore destra), Suárez (anteriore destra mal fissata), Larson (eccesso di velocità) e Reddick, che tampona Wallace in uscita dai box dopo che Bubba aveva inchiodato (grave errore suo) probabilmente dopo essere stato avvisato del problema alla ruota mal fissata, e finiscono praticamente tutti in coda aprendo le porte nella top10 a Jones e Chastain.

Alla green dei -61 la battaglia fra Truex e Blaney è talmente intensa che ad approfittarne è Hamlin che, pur essendo ripartito quinto, prima sorpassa Harvick e Kyle Busch, poi anche i due leader che sono ancora affiancati ma entrambi larghi dopo uno slide job mancato da parte di Ryan in curva1. Regala spettacolo anche Chastain che è già settimo. Truex però non molla e, mentre Blaney perde posizioni, riaffianca Hamlin e prova a tornare al comando. Martin però non ce la fa ed ai -55 la #11 è definitivamente al comando.

La tregua però dura poco: ai -45 arriva un altro lightning hold e stavolta la bandiera rossa dura addirittura 2h08’35” (non siamo a metà gara per appena dieci giri) perché poi il temporale arriva per davvero e la pista diventa impraticabile. Per tutto questo tempo la classifica vede Hamlin al comando davanti a Truex, Kyle Busch (rimonta definitivamente completata a questo punto), Harvick, Bell, Blaney, Chastain, Kurt Busch, McDowell, Logano, Buescher, Allmendinger, Jones, Keselowski, Custer, Elliott, Haley, Stenhouse, LaJoie e Larson nella top20.

Quando ormai su Nashville è calata la sera, la gara può finalmente riprendere dato che lo scroscio è passato e la pista in cemento da 1.33 miglia si asciuga in fretta. Le nubi però sono ancora in zona quando si ritorna in regime di bandiera gialla e quindi il grande dilemma ai box è se pittare sperando che la gara riprenda (cambiando anche l’assetto su una pista tornata senza gommatura) oppure rimanere dietro la pace car per i pochi giri che mancano a metà gara sperando in un altro scroscio che mandi tutti a casa?

Dopo aver asciugato anche la pit lane (con le vetture ferme non lo si poteva fare prima) finalmente si apre la corsia dei box ed il gruppo si spacca dato che pittano Harvick, Bell (che si tocca con McLeod uscendo dallo stallo), Chastain e molti altri in coda come Elliott, Austin Dillon, Stenhouse e Cindric. Si riparte a metà gara esatta (-35 nella seconda stage) e alla conta definitiva non hanno pittato solo in dieci e sono Hamlin, Truex, Kyle Busch, Blaney, Kurt Busch, McDowell, Logano, Buescher, Jones e Burton. Wallace invece torna a pieni giri col lucky dog.

La battaglia in casa JGR stavolta dura solo un paio di giri, poi Hamlin riesce a mettersi dietro Truex tenendo l’esterno; Kyle Busch, Blaney e Kurt Busch completano la top5, tuttavia poco più tardi la #45 si metterà davanti alla #12 per un poker Toyota. Il migliore con gomme fresche è Chastain che è subito settimo (ma poi alzerà il piede temendo una foratura), poi ben si comportano anche Elliott ed Harvick ma anche Allmendinger che si è ripreso dal gran caldo del giorno precedente in Xfinity Series.

Hamlin in testa non riesce ad allungare e Truex inizia a puntarlo all’esterno; il sorpasso arriva senza nemmeno troppa fatica ai -14 e Martin come in precedenza nel finale deve solo gestire il compagno di squadra, solo che stavolta è lui ad avere l’auto migliore malgrado Denny non molli un metro. Truex, dunque, vince anche la seconda stage davanti ad Hamlin, Kyle Busch, Elliott (in rimonta con gomme fresche), Kurt Busch, Larson (in lieve ripresa), Chastain, Harvick, Blaney (crollato per il sottosterzo) ed un convincente McDowell, seguono Buescher, Allmendinger, Logano, Burton, Haley, Keselowski, Custer, Bell, Wallace e Jones mentre Ware è il lucky dog.

Per Truex la gara sembra in discesa, corre a mente libera infatti pochi giorni prima ha annunciato a tutti con poche parole (“I’m coming back”) il suo ritorno in squadra per il 2023 dopo molte riflessioni su un suo possibile ritiro che avrebbero creato molti grattacapi a Joe Gibbs riguardo chi mettere sulla #19 in attesa della promozione del nipote Ty. Purtroppo per Martin il finale non sarà quello atteso.

Al break tutti vanno ai box e Truex mantiene il comando davanti a Kyle Busch, Elliott, Chastain, Harvick, Kurt Busch, Larson, Hamlin (altra sosta non eccezionale per la #11 con la pit crew che perde 3″ netti da quella di Truex), McDowell e Buescher. La bandiera verde sventola a 108 giri dalla fine e le speranze di vittoria di Truex si spengono praticamente subito, infatti scegliendo l’esterno apre la porta a Kyle Busch che lo passa in curva3 dopo un giro e mezzo affiancati; Elliott è spettatore interessato dopo aver mantenuto la terza posizione.

La battaglia nel gruppo è molto intensa dato che la classifica ancora non si è assestata, ci sono almeno due 3-wide nella top10, poi a lottare sono McDowell, Buescher e Bell ma anche Allmendinger nella top10, Hamlin che cerca di passare Kurt Busch ed anche Blaney che ha perso terreno ulteriore per sistemare il sottosterzo ai box. Ed è proprio Ryan a provocare la successiva caution ai -95 quando finisce in testacoda da solo baciando leggermente il muro in curva4 quando era appena 20° e cercava di passare in qualche modo Burton.

Il secondo di Kyle Busch su Truex ed il 1.8″ su Elliott (Chastain era già a 3.5″) vengono così annullati e si apre il libro delle strategie. La coppia JGR non si ferma e sarà la mossa decisiva, per loro in negativo. Ai box ci vanno molti altri fra cui Elliott, Kurt Busch, Hamlin e Logano; Jones, invece, lascia i box lasciando una scia di fuoco dopo che le scintille generate dalla pistola pneumatica – che ha spanato leggermente il dado – hanno incrociato la loro traiettoria con la benzina.

La green arriva ai -91 con sole 12 auto che non si sono fermate ai box (Kyle Busch, Truex, Chastain, Harvick, Larson, Bell, Buescher, Almirola, Burton, Suárez, Keselowski e LaJoie) mentre McDowell con due gomme precede Elliott, Hamlin, Logano, Kurt Busch, Allmendinger, Wallace ed un Austin Dillon finora invisibile così come Reddick. Alla ripartenza Rowdy mantiene senza problemi la prima posizione mentre Truex scivola in curva2 e finisce nel mezzo fra Harvick e Chastain. Il 3-wide viene vinto dopo tre giri da Kevin, ma questo ha mandato in fuga la #18 che ha 2.5″ di vantaggio.

Il sovrasterzo di Truex gli impone prudenza, ma riesce a tenersi dietro Chastain che viene scavalcato anche da un Elliott in rimonta dopo i problemi alla sosta ed è stato protagonista della ripartenza della giornata e (a posteriori) forse decisiva per l’esito della corsa; Hamlin, Bell, Larson, Almirola e Buescher completano la top10. Martin però si vede che ha un altro piglio rispetto alle settimane scorse e, pur avendo una vettura ancora indecifrabile, ai -74 torna secondo davanti ad Harvick e viene seguito da Elliott, seppur a 3.5″ da Kyle Busch. Si fa vedere di nuovo anche Hamlin che rientra nella top5 ai danni di Chastain, ma il suo ritardo è di 7.5″.

È in questa fase che si apre la finestra per l’ultima sosta, ma quando questa verrà effettuata sarà decisivo. Chi si fa notare in questo momento è Wallace che, probabilmente anche di rabbia, col sorpasso ad Almirola ai -66 torna nella top10 e dietro di sé ha il compagno di squadra Kurt Busch. In vetta, intanto, Truex ed Elliott stanno andando a riprendere Kyle Busch ed il loro ritardo ai -64 è sceso sotto ai 2″ anche perché la #18 è finita loose in curva4. Ai -60, invece, Hamlin sorpassa Harvick ed è quarto, ma la vera notizia è il sorpasso praticamente in contemporanea di Chase nei confronti di Martin per il secondo posto.

Il calo di Kyle Busch è talmente rapido che ai -56 Elliott lo riprende e lo scavalca immediatamente andando al comando con una manovra all’interno di curva4 poi completata in curva1; Truex lo imita al giro successivo. Tuttavia la classifica cambia ancora nello stesso giro perché sia Martin che Kyle, che hanno le gomme più usurate fra i leader, vanno ai box per la loro ultima sosta e a loro si unisce anche Harvick. Elliott è costretto a coprire al giro successivo, ma una sosta più lenta di 1.1″ rispetto alla #18 unita all’undercut mette Kyle Busch come leader virtuale.

Nel frattempo il giro di soste prosegue ed uno degli ultimi ad arrendersi ai -46 è Hamlin che lascia la testa della corsa a Kurt Busch. Purtroppo per Denny mentre lui è in pit lane Buescher è appena uscito dai box e in curva4 ha perso la ruota posteriore destra – ovviamente mal fissata – che sta proseguendo da sola la sua corsa. E così anche il crew chief, oltre a due meccanici, della #17 avranno le prossime quattro settimane libere.

La classifica sotto la caution vede dunque Kurt Busch al comando davanti a Blaney, Logano, Austin Dillon, McDowell, Keselowski, Custer, Suárez, Stenhouse, Cindric, Haley, Reddick, Gilliland, Kyle Busch, Elliott, Truex ed Hamlin, ma il giro di soste si deve ancora completare; Bell è il lucky dog, tuttavia a differenza di altre caution durante un giro di soste sotto green sono rimasti in molti a pieni giri.

Alla ripartenza, dunque, Kyle Busch è di nuovo il leader davanti ad Elliott, Truex, Hamlin, Chastain ed Harvick, Kurt Busch ringrazia l’audacia del suo crew chief ed è settimo, seguono Logano, Blaney ed Austin Dillon, paga caro invece come detto Bell che scivola fuori dalla top20 come Larson. La green sventola ai -39 e la lotta fra la #18 e la #9 dura un giro, poi Chase si riprende la prima posizione con Hamlin e Truex che vorrebbero seguirlo, ma solo Denny ne approfitta e si porta secondo. Rowdy ha una reazione di orgoglio e, rischiando tanto, ai -35 riattacca Hamlin.

Busch si riporta vicino a Chase, ma si vede che sta osando troppo in ingresso di curva per rimanergli attaccato e così Elliott mantiene il comando mentre Hamlin si stacca e Chastain non è troppo distante da Truex sullo short run. Questa situazione molto appassionante, pur senza sorpassi o tentativi, dura fino ai -27 quando un errorino della #18 permette alla #9 di iniziare ad allungare pian piano. Nel frattempo Kurt Busch, Harvick, McDowell, Blaney e Cindric completano la top10.

La gara sembra sempre più nelle mani di Elliott, tuttavia arriva un ultimo imprevisto: la lista delle caution quasi sette ore prima era iniziata (anche) con Bilicki e termina con Bilicki che ai -9 termina in fumo la sua corsa.

Pittare o non pittare, questo è il dilemma in vista di uno sprint finale che poi sarà di quattro giri. Fermarsi ai box con ben 26 auto a pieni giri (incluso il lucky dog LaJoie) sembra un suicidio e infatti (in un bis di Sonoma in casa JGR), Kyle Busch, Truex ed Hamlin (ma anche parecchi altri) cambiano gomme.

La classifica alla ripartenza è un mix di strategie: non si sono fermati in dieci e sono Elliott, Kurt Busch, Blaney, Larson, Cindric, Logano, Keselowski, Bell, Custer e Wallace (penalizzato dalla caution alla sosta precedente), seguono Kyle Busch (due gomme), Hamlin, Chastain, Truex, Harvick, McDowell, Suárez ed Austin Dillon (quattro).

Alla bandiera verde Elliott scatta bene sulla spinta di Blaney, ma Kurt Busch reagisce, in curva1 ha una chance che però non riesce a sfruttare e così la #9 rimane al comando. Dopo le prime cinque vetture in fila indiana (Blaney, Larson e Cindric le altre tre), il gruppo è praticamente tutto 3-wide ed ovviamente non tutto può andare liscio, infatti in curva3 Custer perde il controllo, travolge Keselowski ed i due si appoggiano al muro.

Arriva la caution? No. Keselowski sbanda vistosamente in curva4. Arriva la caution? No. La #6 procede lentamente sul traguardo. Arriva la caution? No. Il gruppo lanciato arriva per il penultimo giro e Brad sta scendendo sull’apron solo ora in curva1 ancora a passo d’uomo. Arriva la caution? No. Cosa arriva invece? Lo avrete capito, arrivano le polemiche perché – ovviamente – a beneficiare dell’ennesima mancanza di uniformità da parte della NASCAR è il figlio prediletto Chase Elliott.

Il pilota dell’Hendrick Motorsports conquista dunque la seconda gara stagionale (facendo cappotto sul cemento dopo Dover) davanti a Kurt Busch, Blaney, Larson, Chastain (il migliore di quelli che hanno pittato), Hamlin, Cindric, Bell, Logano ed Harvick, poi Jones, Wallace (altra rimonta grintosa), McDowell, Austin Dillon, Suárez, Stenhouse, Almirola, Reddick, Allmendinger e LaJoie. E la coppia JGR? Persa nella confusione finale, Kyle Busch è 21°, Truex 22°.

In campionato Elliott raggiunge a quota due successi Chastain, Byron, Logano ed Hamlin ma, essendo già il leader della classifica generale, balza anche in vetta alla griglia playoff mettendo sul tavolo la candidatura per ulteriori 15 playoff point di bonus. In coda alla top16 un Harvick finalmente convincente scavalca un anonimo Almirola e rientra fra i virtualmente qualificati, seppur di soli nove punti. Ma Road America potrebbe ribaltare tutto di nuovo fra pochissimi giorni.

I risultati odierni

La classifica della “Ally 400”

La classifica generale

La griglia playoff a 9 gare dalla fine della regular season della NASCAR Cup Series 2022

Le altre categorie

Xfinity Series: Allgaier impressiona Nashville con una gara dominata

Truck Series: Ryan Preece si ripete a Nashville

I prossimi appuntamenti

Il weekend del 4 luglio per la NASCAR sarà ancora a Road America: sabato correrà la Xfinity Series, domenica invece la Cup Series. La Truck Series, invece, si prende finalmente un turno di riposo e tornerà il 9 luglio a Mid-Ohio.


Immagine: media.nascar.com

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