NASCAR | Elliott conquista Martinsville, Harvick clamorosamente eliminato

di Gabriele Dri
NascarLiveITA
Pubblicato il 2 Novembre 2020 - 17:30
Tempo di lettura: 20 minuti
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NASCAR | Elliott conquista Martinsville, Harvick clamorosamente eliminato

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Tutti i big incappano in un errore, Harvick in giornata no a Martinsville perde la “Championship 4” in un finale Nascar ad alto tasso di tensione


Il weekend di Halloween non poteva non regalare un finale degno di un thriller. La tensione negli ultimi giri, come si suol dire, si tagliava con il coltello, con tre piloti in lotta per gli ultimi due posti per Phoenix ma in tre punti diversi della pista, ognuno impegnato in lotte varie e a guadagnare anche solo un punto che poteva risultare fondamentale per il proprio destino.

I tre erano nell’ordine di classifica Keselowski, Harvick ed Hamlin, sì perché questa gara ha dovuto sancire alla fine quale dei due dominatori del 2020 sarebbe stato eliminato dalla lotta per il titolo, e a pagare la gara storta al momento sbagliato è stato Harvick mentre là davanti Elliott ha dominato in rimonta ancora una volta, ribaltando la griglia playoff.

La gara

A differenza di domenica scorsa la pioggia cade con ampio anticipo fra notte e mattinata, poi il cielo si apre e per la bandiera verde la pista è asciutta e non ci sono rischi ulteriori. La tensione è già alta perché, a parte Logano, tutti gli altri sette piloti sono ancora matematicamente in corsa e soprattutto due dei favoriti a Martinsville, Truex ed Elliott, sono al di sotto della linea rossa rispettivamente di 36 e 25 punti e dunque sono chiamati ad una prestazione incredibile oppure, compito relativamente più semplice, a vincere. Da non sottovalutare nemmeno Bowman, anch’egli a -25, e Kurt Busch che invece parte addirittura da -81.

Qualora uno di questi quattro compisse l’impresa, allora la situazione davanti sarebbe molto critica, infatti dopo i problemi del Texas Harvick è solo a +15 su Hamlin e +17 su Keselowski, ma con una gara regolare potrebbe lo stesso gestire la situazione, tuttavia Martinsville non gli è stata amica negli ultimi anni ed il team è preoccupato per questo ed ha concentrato già da settimane tutta la preparazione su questa giornata.

Lo short track della Virginia ha sempre regalato motivo di discussione e contatti, non solo in pista: nel 2015 ci fu Kenseth che eliminò da doppiato Logano che era in testa come vendetta per il Kansas, nel 2016 una caution di 28 giri necessaria per ricostruire la classifica regalò a Johnson la chance per vincere, nel 2017 il primo atto di Hamlin vs Elliott che dopo Phoenix costò il posto a Miami ad entrambi, nel 2018 la battaglia fra Truex e Logano all’ultima curva e infine l’anno scorso la discussione fra Hamlin e Logano.

Come potete notare Joey era quasi sempre presente, tuttavia in questa occasione può sedersi e guardare quello che succede visto che lui è già fra i “Championship 4”. E, come nota finale, Martinsville in quelle occasioni era sempre la gara di apertura del “Round of 8”, non in chiusura.

Dalla gara movimentata del Texas ad uscirne con la pole in tasca è Brad Keselowski affiancato da Truex (vincitore delle ultime due gare qui), mentre a seguire ci sono Bowman, Hamlin, Kurt Busch, Harvick, Logano ed Elliott.

Nessuno stavolta deve andare in fondo al gruppo, tuttavia c’è subito il primo errore: i meccanici di Hamlin hanno lasciato un packer (un elemento rigido che si inserisce fra le spire della molla della sospensione) nella posteriore sinistra dopo i controlli tecnici e non lo hanno rimosso prima di portare l’auto in griglia e così il crew chief ha un grande dilemma, lasciarlo lì e correre fino alla competition caution del giro 60 con l’assetto sballato oppure rimuoverlo e partire dal fondo per modifiche in parco chiuso e rischiare grosso fra incidenti o doppiaggi? Alla fine prevale la prima opzione.

Alla bandiera verde Keselowski parte bene e rimane al comando, tuttavia già al quarto giro Truex lo scavalca ed è in testa. Si fanno notare subito Hamlin ed Elliott che fra toccatine e piccoli bump&run si fanno strada recuperando posizioni. Sette dei playoff occupano le prime sette posizioni, con Truex davanti al compagno di squadra Hamlin, mentre il primo in difficoltà, alle prese con mancanza di grip in uscita di curva e sottosterzo alla corda, è Harvick che scende in decima posizione. Nessuno immagina ora come peggiorerà la serata di Kevin.

Non si bada tanto a questo perché intanto va in scena la brutta domenica di McDowell: prima Johnson lo tocca in un attacco in curva1 e la #34 ne esce con un enorme tire rub, poi il suo crew chief decide di non farlo fermare e dunque dopo un paio di giri Michael fora e si appoggia al muro in curva2, la macchina è talmente ingovernabile che non riesce ad entrare ai box in tempo e taglia sul birillo virtuale (è solo dipinto) di ingresso in pit lane e si prende una penalità, infine scontando questa se ne prende un’altra per eccesso di velocità.

In sintesi dopo appena 20 giri McDowell è già staccato di cinque tornate, per sua fortuna gli altri 480 non sono così grammatici, anzi ne recupererà due con la strategia e concluderà addirittura 28°.

A metà strada verso la competition caution Truex ha 1.5″ su Hamlin e Kurt Busch, che si è appoggiato leggermente al muro, seguono un aggressivo Elliott, Keselowski, Bowman e Logano, Harvick è 9° in lotta con Kyle Busch dietro a Blaney. Mentre Truex allunga, è proprio Blaney quello più in forma e recupera verso la top5 mentre il fatto che Bowman venga passato da Logano non è un buon segnale.

Dopo un attimo di pausa ricomincia anche il recupero di Elliott che ancora una volta sgomita e dopo una toccatina passa Hamlin e si porta in seconda posizione; Chase inizia pure a guadagnare su Truex ma la competition caution blocca l’attacco sul nascere.

Dietro ai due ci sono ora Hamlin, Ku.Busch, Keselowski, Blaney, Logano, Ky.Busch, Harvick e Bowman; il lucky dog va invece al neopapà Ty Dillon, il cui primogenito è nato per fortuna giovedì, appena in tempo per permettere a Ty di tornare a casa dal Texas. I paraurti e le fiancate di molti big sono già segnate, via radio ci sono le prime lamentele e sembra che verso il finale ci sarà una resa dei conti più fisica, invece sarà molto mentale.

Il primo giro di soste premia, dietro a Truex ed Elliott, Logano che in un attimo sale in terza posizione davanti a Keselowski e Bowman. Al primo choose cone di giornata Truex sceglie l’interno e così Elliott va all’esterno, ma alla bandiera verde dei -71 non riesce a sfruttare la traiettoria poco gommata e così si riaccoda alla #19 dovendosi difendere anche da Logano con cui c’è anche un contatto che fa arrabbiare molto Chase.

La green dura poco, infatti Almirola decide di attaccare in maniera azzardata il compagno Bowyer in curva1 e lo tocca mandandolo in testacoda. Per fortuna non ci sono danni, anche per A.Dillon che si ferma in tempo, e Clint sul momento è molto arrabbiato, poi ci ride su conscio che in fondo visto che il ritiro è vicino è meglio non avere rancori.

L’allineamento alla ripartenza è lo stesso di prima, solo che stavolta mancano 51 giri alla fine della stage, Elliott riparte meglio ma non basta e così Truex rimane al comando; dietro di loro in terza posizione si è riportato Hamlin dopo aver passato Logano e Keselowski completa la top5. La #19 allunga come prima, tuttavia Elliott lo riprende e al giro 89 lo sorpassa andando al comando e ribaltando la griglia playoff di nuovo.

Già perché fino a questo momento i quattro virtualmente qualificati erano Logano, Harvick, Hamlin e Truex in quanto leader, invece ora Chase prende semplicemente il posto di Martin perché la loro situazione di partenza era in sintesi uguale.

Con un quinto di gara in archivio (e dunque 400 giri da completare, 30 nella stage) tutto sembra in discesa per Elliott che precede Truex, Hamlin ed il trio Penske di Logano, Blaney e Keselowski, tuttavia ad interrompere tutto arrivano le caution. La prima è per Smithley che si ferma con la macchina ammutolita in pista (già aveva fatto fatica ad avviarsi ad inizio gara) ed il gruppo si spacca con le strategie: Elliott, Truex ed Hamlin non si fermano – insieme ad Almirola, Custer e Stenhouse – a differenza di tutti gli altri, e fra questi Blaney si prende una penalità.

Harvick si ferma ai box, è 11° prima della sosta, e il crew chief Rodney Childers dice via radio un “We’re in trouble” che non ispira niente di buono ma dall’esterno sembra che sembra solo un piccolo problema risolvibile. E invece la situazione non migliorerà. Si riparte ai -21 ed Elliott rimane primo, dietro di loro invece Bowyer restituisce il favore ad Almirola, Aric finisce largo ed incredibilmente il 4-wide si risolve senza ulteriori danni. Dalla confusione ne emerge Hamlin che con gomme fresche è già terzo, poi secondo e infine primo ai -17, giusto prima della caution causata da Houff che manda in testacoda Gase.

La pit lane si riapre ma i leader non ne approfittato – a sorpresa per quanto riguarda soprattutto Elliott e Truex – e così si riparte ai -10 ed Hamlin scatta senza problemi. Lo sprint finale è contraddistinto dalla rimonta di quelli che hanno gomme meno usurate e la difesa strenua (come quella di Chase su Brad) di chi ha deciso di non fermarsi: Hamlin vince la prima stage davanti a Bowman, Keselowski, Elliott, Logano, Truex, Ky.Busch, Byron, Ku.Busch e Johnson. E la situazione generale torna virtualmente come quella del via.

Quasi tutti vanno (o tornano ai box) e così Ky.Busch si trova al comando davanti al fratello Kurt, Elliott esce davanti ad Hamlin dalla pit lane ed è settimo alla bandiera verde. I fratelli lottano a lungo e alla fine a prevalere è Kurt, il quale così è virtualmente qualificato riaprendo la questione playoff, anche perché Harvick ha fatto una lunga sosta per cambiamenti radicali di assetto ed è fuori dalla top20.

Subito arriva una caution: in curva2 c’è un tamponamento a catena che coinvolge Reddick, Suarez e Buescher, con Chris che è l’ultimo della catena e finisce con il radiatore ko spargendo fluidi in pista.

Nessuno si ferma e quindi si riparte a posizioni invariate ai -102 ed Elliott sfrutta subito la ripartenza passando da terzo a primo e ristabilendo le gerarchie. Keselowski invece si è trovato intrappolato in 17esima posizione dopo aver subito un duro attacco da Newman e fatica a recuperare, rimettendo in gioco per ora Harvick ancora 24°.

Mentre Chase allunga su Hamlin, Ku.Busch, Truex e Logano, dietro si lotta ancora e a pagare è Harvick, infatti nel duello ravvicinatissimo con Kenseth – che non guarda in faccia a nessuno – rimedia una foratura anche perché il passaruota di Matt è già danneggiato.

Harvick è costretto ad una sosta fuori sequenza e, essendo già in coda al gruppo dei leader, perde addirittura due giri da Elliott e la virtuale qualificazione. A salvarlo subito ci pensa Poole che provoca una caution, Kevin potrebbe essere addirittura il lucky dog dato che è il primo dei doppiati, ma Poole nel suo tragitto verso il muro è stato passato da Chase e quindi per regolamento il bonus non va a nessuno ed Harvick si deve accontentare della wave around dato che tutti vanno ai box.

Dopo le penalità per Jones, Johnson e Kenseth, Elliott riparte ancora al comando ai -68 davanti ad Hamlin e Truex. Chase riallunga subito mettendo subito 1″ fra sé e gli avversari, ma tutti gli occhi sono su Harvick che nel traffico fatica ancora tantissimo. Deve sperare in una caution rapida per tornare a pieni giri, ma il problema che il pilota davanti a lui è Timmy Hill, il quale perde mezzo secondo al giro da Elliott e quindi Chase lo raggiunge in fretta. Il doppiaggio di Timmy arriva giusto pochi secondi prima che Nemechek mandi in testacoda Preece e quindi Hill rimane a pieni giri ed Harvick doppiato.

Il gruppo si divide ancora, addirittura in 15 non si fermano (fra di essi Hamlin, Logano, Blaney, Keselowski e Bowman) mentre Elliott e Truex decidono di pittare finendo nel gruppo. La bandiera verde arriva ai -39 e all’inseguimento di Hamlin c’è ancora il trio del Team Penske mentre Elliott rimonta come una furia, al punto che ai -20 è di nuovo al comando.

Nel frattempo il “duello” Hill-Harvick si ripete come in precedenza e la caution non arriva, e il lucky dog sfugge ancora una volta alla #4. Elliott vince la seconda stage davanti a Truex, Hamlin, Blaney, Ku.Busch, Ky.Busch, Keselowski, Logano e Bowman; Harvick è addirittura 31°.

Non considerando la situazione in diretta Hamlin avrebbe ancora 28 punti di margine sul taglio, Harvick 25 e Keselowski 20, dunque a meno di grossi incidenti tutti gli altri quattro sono praticamente obbligati a vincere. Nella realtà però Kevin è già virtualmente eliminato perché Elliott è in testa e i 5 punti di margine su Brad sono in realtà al momento un incredibile -19.

Ma i colpi di scena non sono ancora finiti: a pagare infatti è Hamlin che in una sosta complicata vede la vettura venire abbassata dal meccanico troppo in fretta dato che la anteriore sinistra deve essere ancora fissata bene e dunque per Denny è necessaria una seconda sosta che lo relega in fondo al gruppo ridando speranze ad Harvick. Si riparte con ancora 234 giri da completare ed Elliott si difende ancora una volta da Truex – con il quale praticamente duella sempre per un posto a Phoenix.

Harvick è invece invischiato nella terza lotta a distanza con Hill e la sua vettura non è ancora a posto, almeno sullo short run, infatti in poco tempo Elliott raggiunge in fretta la coda del gruppo e la sorpassa condannando la #4 ad essere ancora a lungo a un giro.

E’ il long run più duraturo della corsa (85 giri) e Chase stavolta non allunga, Truex e Blaney sono con lui e pian piano si avvicinano anche Logano e Kurt Busch, Keselowski è poco più in là, Bowman è 8° mentre Hamlin fatica anche lui a rimontare ed è appena 17°, Harvick è solo 29° dato che ha passato Yeley e Johnson che ha forato.

Truex tenta solo una volta l’attacco, poi nel traffico dei doppiati si stacca, ha dato tutto con le gomme ed infatti Elliott riallunga. A salvarlo prima che Logano lo passi seguito da tutti gli altri arriva una caution (foratura per Timmy Hill) a 150 giri dalla fine; in coda Harvick è ancora in fondo alla top30 ma per lui ci sono anche buone notizie. Sul long run infatti il ritmo è stato decisamente superiore ed Elliott non l’ha raggiunto, inoltre Chase ha doppiato molte vetture che ora Kevin potrà sorpassare guadagnando punti preziosi.

Tutti vanno ai box e c’è un altro colpo di scena: la sosta di Elliott è lenta ed esce dai box in quarta posizione mentre in testa ci è andato Logano. Pochi secondi dopo arriva anche la comunicazione di una penalità per Chase che lo manderebbe in coda al gruppo e lo costringerebbe ad una furiosa rimonta.

Poi però i commissari tornano indietro sulla loro decisione e iniziano già le polemiche via social per la terza grazia ad Elliott in poche settimane dopo il taglio sull’apron di Talladega e la radio del Kansas. Ma in questo caso la decisione è corretta.

Cosa è successo? Il jackman è sceso dal muretto troppo in anticipo valutando male la distanza e la velocità di Chase (lo stallo è in curva), ma il meccanico si è accorto in tempo e sapendo la regola (è il comma g per far capire quanto particolare è il caso) è tornato verso il muretto stesso, ci ha messo un piede sopra e così ha annullato l’azione precedente. Per il meccanico è una mossa di estrema lucidità, intelligenza e bravura e alla fine l’unica penalità è il fatto di aver perso tre posizioni in questo piccolo girotondo.

Si riparte ai -142 e Logano resta al comando davanti a Blaney e Truex e così facendo esclude sia Martin che Chase dai playoff rimettendo in corsa Harvick. A un quarto di gara dalla fine Joey preferisce non resistere ad un Blaney arrembante e lo fa passare, ci si aspetta che anche Elliott lo faccia dato che ormai è già lì con loro e invece Chase si stacca, al punto che ai -100 Keselowski lo riattacca.

Dietro intanto Harvick ha guadagnato posizioni e dopo un duro duello con Wallace è virtualmente lucky dog. Stavolta il rischio è che Blaney doppi Ty Dillon e questo fatto sta per diventare realtà quando a pochi giri dall’inevitabile Davison si ferma in pista e fa tornare Harvick a pieni giri dopo un inseguimento durato metà gara.

Tutti vanno ai box e per Elliott c’è un’altra sosta lenta e così il trio Penske di Logano, Blaney e Keselowski passa davanti, seppur per pochi secondi, infatti arriva un altro colpo di scena: penalità per Brad per eccesso di velocità. Tutti si riapre ancora: Hamlin è ancora 12° e non rimonta, Harvick è 22° giusto dietro a Brad.

Al choose cone Logano e Blaney scelgono l’interno, ma Truex prende l’esterno prima e poi alla bandiera verde dei -92 passa addirittura in testa riprendendosi il posto a Phoenix ai danni di Keselowski, infatti Harvick sarebbe di nuovo dentro per appena sei punti. Brad però sorpasso dopo sorpasso recupera punti su punti.

Ai -60, mentre Truex ha 1.5″ su Blaney e 2.7″ su Elliott e Logano, Hamlin è tornato nella top10 ma Keselowski è 13° ed Harvick 18°, i due sarebbero a pari punti tuttavia il tiebreaker sarebbe a favore di Kevin.

E’ in questo momento che Byron finisce a muro senza freni ed è l’ultima caution di serata. Tutti vanno ai box e Blaney e Logano si invertono lasciando Elliott nel mezzo. Per i big è l’ultimo set di gomme nuove a disposizione, ma LaJoie nella lotta che ha dovuto fare per rimanere a pieni giri li aveva già usati tutti e quindi non si ferma e riparte davanti a tutti creando un po’ di apprensione.

La bandiera verde viene sventolata a 51 giri dalla fine e LaJoie non rappresenta un problema, soprattutto perché commette una falsa partenza e quindi sgrana il gruppo che riesce a passarlo ordinatamente. Truex così torna al comando seguito da Elliott, Logano e Bowman; Hamlin è 9°, Keselowski 12° e Harvick 15°, dunque dentro di nuovo per due punti.

Altro stint, altro colpo di scena: Truex è uscito dai box con una ruota mal fissata e dunque la vibrazione si sente subito sempre più forte. Alza il ritmo ma non arriva nulla in suo aiuto, Elliott lo scavalca ai -43, poi cerca di resistere in seconda posizione ma infine deve alzare bandiera bianca ai -25 fermandosi ai box; i suoi playoff sono finiti qua.

Dietro intanto Keselowski si rende protagonista di un’altra rimonta che ai -35 lo riporta nella top10 ma non ancora fra i qualificati. A dargli una mano ci pensa stavolta Hamlin che per motivi non ancora chiariti va in difficoltà seria in questa fase di gara: il sorpasso di Brad a Denny in pista vale anche il nuovo aggancio a Kevin in classifica.

Ai -25, quando Truex va ai box, Keselowski è addirittura 6° mentre Hamlin è 11° appena davanti ad Harvick, dunque in generale Denny avrebbe solo 4 punti da gestire mentre Brad sarebbe dentro per un punto ai danni di Kevin. Ai -20 doppio sorpasso, Keselowski passa davanti a Kurt Busch mentre Harvick scavalca un Hamlin sempre più in crisi e che scivola dunque ad appena +2 sulla zona calda.

Mentre Elliott è ormai involato verso la vittoria visti i 5″ di vantaggio su Blaney, dietro c’è un attimo di tempo per analizzare la situazione. Keselowski è quinto, è vicino a Bowman ma c’ha ancora attaccato Ku.Busch, Harvick è invece 11° ed ha nel mirino DiBenedetto, inoltre poco più avanti ci sono Bowyer e Almirola.

Tuttavia i giochi di squadra sono vietati esplicitamente e dunque è difficile aiutare Kevin, infine Hamlin è 12° e distante oltre 1.5″ dalla #4 e per sua fortuna alle sue spalle c’ha il compagno di squadra Jones che, malgrado sia sulla porta di uscita dal JGR, fa il suo lavoro di gregario e pure con la bella figura per non evitare guai con i commissari, facendosi vedere ogni tanto ma non affondando mai l’attacco.

Ai -9 dopo un paio di toccatine sul paraurti Keselowski riesce a scavalcare Bowman e dunque non solo è a +2 su Harvick così come Hamlin, ma ha il tiebreaker a suo vantaggio con Denny e dunque è la #11 quella più a rischio. E infatti a 6 giri dalla fine Harvick sorpassa DiBenedetto e il divario fra i tre è di solo un punto. A Kevin basterebbe solo un sorpasso per mandare tutti e tre alla pari e in quel caso l’eliminato – la discriminante sono i migliori piazzamento in questo round – sarebbe Hamlin.

Davanti Keselowski non riesce a raggiungere in tempo Logano tuttavia stacca Bowman (passato all’ultimo giro da Ku.Busch) e quindi il suo quarto posto è al sicuro, dietro Hamlin è stabile al 12° posto, è lontano da DiBenedetto e Jones non lo attacca, dunque Harvick non può fare affidamento su errori altrui, il punto decisivo deve conquistarselo da solo sorpassando Kyle Busch.

Kevin non riesce a piazzare l’attacco nei giri finali e dunque gli rimane solo l’ultima curva. Harvick ci prova all’interno ma è ancora troppo indietro, almeno mezza macchina, dall’onboard sembra solo che voglia accelerare molto prima di Rowdy partendo così per la tangente, dall’alto invece si vede che Kevin sterzi a destra verso Busch.

Per sua sfortuna Kyle è un maestro del controllo della vettura e fa un 360° completo perdendo neanche 2.5″ e quando torna dritto deve solo riaccelerare e completare gli ultimi metri senza nemmeno perdere una posizione. Harvick invece non riesce ad evitare l’incidente e finisce contro il muro interno perdendo ulteriori punti ma soprattutto la Final 4.

Davanti intanto Elliott aveva già tagliato il traguardo con 6.5″ si margine su Blaney e 8″ su Logano, completano la top10 Keselowski, Ku.Busch, Bowman, Almirola, Bowyer, Ky.Busch e DiBenedetto; Hamlin è 11°, Harvick 17° e Truex 22°.

Chase si porta così a casa la prima pendola del nonno in carriera (incredibilmente non c’era mai riuscito papà Bill) e ribalta la griglia playoff vincendo addirittura il “Round of 8”, Logano gli farà compagnia a Phoenix con la vittoria del Kansas mentre gli ultimi due qualificati sono Hamlin e Keselowski (Denny ha guadagnato un punto con l’incidente finale).

Harvick è invece delusissimo ed eliminato per appena 8 punti effettivi (Bowman, Truex e Kurt Busch invece salutano semplicemente perché non hanno vinto) e paga più che il risultato odierno l’incidente del Texas quando finì a muro con la pioggia che già cadeva.

E’ inevitabile dopo questo esito la marea di polemiche e opinioni sul format attuale, in fondo Harvick ha dominato la stagione, ha portato a casa nove vittorie in 35 gare e invece dovrà vedere un altro pilota alzare il trofeo finale.

Giusto o sbagliato che sia, l’opinione varia ovviamente anche in base alle simpatie, però come dicono gli americani, in questo caso si deve “play the system”, ovvero sfruttare a proprio favore il regolamento, altri hanno vinto, Harvick – e il discorso sarebbe valso anche per Hamlin in caso di sorpasso riuscito di Kevin – hanno fatto le ultime due gare sottotono (anzi, tutte e tre per la #11) e altri invece sono saliti di livello mettendoli in difficoltà.

Eventuali discussioni ulteriori potrebbero essere sostituite da altre nuove o rinvigorite domenica prossima a seconda dell’esito della gara decisiva.

I risultati odierni

La classifica della “Xfinity 500”

La classifica generale

Così la griglia playoff al termine del “Round of 8”

La classifica completa

I prossimi appuntamenti

Il prossimo weekend a Phoenix si assegneranno i tre titoli della stagione 2020: venerdì notte inizieranno i Truck, sabato a tarda sera sarà la volta della Xfinity Series e infine domenica in prima serata andrà in scena la Cup Series.

Immagine: nascarmedia.com

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