NASCAR | Dover: Harvick risponde ad Hamlin in gara2

di Gabriele Dri
NascarLiveITA
Pubblicato il 24 Agosto 2020 - 12:00
Tempo di lettura: 13 minuti
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NASCAR | Dover: Harvick risponde ad Hamlin in gara2

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Cappotto anche per Kevin al Monster Mile che vince matematicamente la regular season con una gara di anticipo. A Daytona ancora tre posti in palio per i playoff


Vedendo il dominio di Kevin Harvick in gara2 verrebbe da pensare che l’unica differenza rispetto alla al sabato deludente in gara1 sia stata la rabbia scatenatasi vedendo il rivale per il titolo Denny Hamlin prendersi 60 punti su 60 e 7 playoff point su 7. E così il pilota dello Stewart-Haas Racing ha risposto pareggiando il risultato del rivale ad un livello ancora più alto, visto che nessuno è stato in grado di impensierirlo dall’inizio alla fine.

La gara

Con la bandiera a scacchi di sabato sera la Cup Series ha ufficialmente recuperato il ritardo causato dalle otto settimane di stop a causa della pandemia, ma gli strascichi sono ancora presenti, infatti il calendario compresso manda la bandiera verde di gara2 proprio mentre a Indianapolis è in pieno svolgimento la 500 miglia. A Dover intanto viene evitato un piccolo fronte temporalesco fra la corsa della Xfinity e la Cup Series e così la partenza arriva secondo il programma.

I temi della gara sono gli stessi del giorno precedente, con osservati speciali DiBenedetto, Johnson e Byron. Matt, grazie al non eccezionale 20° posto di sabato, ottiene la pole position mentre Kurt Busch e Bowman, a causa dell’incidente nei primi giri, sono costretti al muletto e a partire dal fondo. Harvick invece ha 100 punti di vantaggio su Hamlin e gli basta concludere a +61 per conquistare matematicamente la regular season e ulteriori 15 playoff point; in coda invece Almirola, i fratelli Busch e Bowyer possono matematicamente qualificarsi per i playoff anche senza vincere ma solo concludendo i 500 km con 56 punti di margine sul 16° nella griglia playoff.

Pronti via e la caution che sabato era arrivata dopo appena quattro minuti alla domenica avviene dopo soli 2’30”: mentre DiBenedetto rimane in testa davanti ad Almirola, al quinto giro un Logano in rimonta tocca Stenhouse in uscita di curva4 e lo manda a muro. Si crede che l’incidente sia isolato ma dietro succede di tutto. Jones tocca infatti lo stesso Logano e danneggia l’anteriore (il danno sembra minore di quello di sabato ma gli effetti saranno invece peggiori), poi Kyle Busch frena per evitare l’incidente ed Elliott lo tampona da dietro danneggiandogli il paraurti e anche mandandolo contro le barriere (e Rowdy esce subito dalla lotta per la vittoria) e per Chase la gara finisce qui, infine in coda Gase e Smithley si scontrano e per il primo arriva il ritiro.

Si riparte al giro 12 e Almirola dall’interno scatta bene ed in curva2 passa al comando seguito da Blaney che poi, alla caution per detriti di circa metà stage, è staccato di 1.5″, DiBenedetto rimane terzo ma a 3.5″; Reddick e Keselowski completano la top5 mentre Harvick chiude la top10 davanti ai rivali del sabato Truex ed Hamlin. La pit lane si apre e la classifica ne esce profondamente modificata: Blaney, Byron e Kurt Busch non si fermano, DiBenedetto, Keselowski, A.Dillon e Johnson cambiano due gomme ed escono davanti ad Almirola, Logano, Reddick, Custer, Harvick ed Hamlin.

La bandiera verde arriva ai -31 nella prima stage e Blaney rimane al comando davanti a Kurt Busch, il quale poi scivola dietro a Byron, DiBenedetto e Keselowski. Mentre Hamlin soffre nel traffico, Harvick invece vola come successo il giorno precedente nelle fasi iniziali, ai -10 è già quarto a 2.5″ da Blaney, poi scavalca Keselowski, recupera 1″ a Byron e lo passa di slancio, poi fa lo stesso con Blaney sorpassato ad appena due giri dal break. Harvick, con questi 10 punti (ottenuti davanti a Blaney, Byron, Almirola, Keselowski, Logano, DiBenedetto, Johnson, Ku.Busch e A.Dillon) contro gli zero di Hamlin, conquista matematicamente la regular season mentre Almirola diventa l’11° qualificato per i playoff.

Il giro di soste non cambia molto le prime posizioni; a pagare dazio in pit lane sono Almirola (penalità) ed Austin Dillon (doppia sosta). Poi però arriva una brutta sorpresa per tutti: fra sabato e domenica è stato necessario riparare il cemento in curva4 nella restart zone, messo a dura prova da quattro gare in due giorni, poi la Xfinity di poche ore prima ha mandato in crisi la riparazione e quindi è obbligatoria una bandiera rossa. Dopo 12′ in cui è stata messa una toppa alla toppa si può ripartire.

Alla ripartenza Harvick mantiene facilmente il comando davanti a Blaney, Logano, Byron ed Hamlin che a sorpresa torna nella top5 dopo una prima stage non semplice. Al giro 100 Ty Dillon tocca e spedisce in testacoda LaJoie provocando la caution che manda di nuovo tutti ai box perché da qui in poi si può arrivare in fondo alla stage. A sorpresa Logano passa in testa davanti ad Harvick mentre Johnson si prende una penalità che rischia di compromettere la sua gara. Le speranze di Joey durano appena 12 giri dopo la ripartenza ai -79, poi Harvick lo scavalca e va in fuga; Blaney, Hamlin e Truex completano la top5 mentre Byron sesto probabilmente sta disputando la gara migliore in carriera a 24h da quella peggiore.

Il long run mette in evidenza le difficoltà di Bell ma soprattutto di Keselowski e DiBenedetto, il quale esce dalla top10 e vede il suo margine in classifica ridursi giro dopo giro, infatti Almirola ma soprattutto Johnson stanno rimontando dopo le penalità. Negli ultimi giri cede anche Blaney, il quale ai -6 viene affiancato da Hamlin all’esterno e da Truex all’interno ed è costretto ad alzare il piede e farli passare. Harvick vince la seconda stage davanti a Logano (staccato di 8″), Hamlin, Truex, Blaney, Byron, Bowman, Custer, Johnson e Keselowski.

Il giro di soste non cambia le prime posizioni e dunque a tutti pare chiaro che battere Harvick sarà molto difficile e la ripartenza conferma ancora una volta che Kevin ha in mano il pallino della gara, Logano, Hamlin e Truex provano a rimanergli in scia ma la #4 in pochi giri mette fra sé e gli altri 1″ che poi diventano 2″ e così via. A 95 giri dalla fine (con Logano a 2.5″, Hamlin a 4″ e la coppia Truex-Byron a 5″) Houff finisce in testacoda e così la pit lane si riapre dato che le possibilità di andare fino in fondo alla gara ci sono per tutti. Stavolta Harvick non perde la prima posizione ai box e così alla bandiera verde dei -89 riprende da dove aveva lasciato.

A differenza della ripartenza precedente Hamlin dalla corsia interna scelta al choose cone riesce a prendersi la seconda posizione da Logano, ma le speranze di Denny durano una manciata di giri, poi una ruota mal fissata lo costringe ad una sosta sotto green; quando va ai box Joey torna secondo ma ovviamente già staccato da Harvick di 2″. La gara prosegue senza scossoni, movimentata soltanto da un Johnson combattivo che sgomita nel completare la sua rimonta dopo la penalità precedente; Blaney invece scivola in curva e perde posizioni su posizioni. Ai -30 Harvick ha 5″ su Logano e Truex, 6″ su un buon Bowman, 7.5″ su Byron, 9″ su Johnson che con Kevin è il più veloce in pista, 11″ su Almirola, 13″ su Bowyer e tutto sembra pronto per il suo successo, ma ai -22 LaJoie fora e finisce a muro per l’ultima caution di giornata.

Visto lo stint durato 70 giri si pensa che tutti cambino quattro gomme e che in caso a tentare la sorte con solo due pneumatici freschi sia qualcuno in difficoltà e in cerca di ribaltare la gara (non DiBenedetto che perde il lucky dog per poco e questo corona un weekend difficile). Di sicuro non ci si aspetta che a provare questa strategia sia Johnson, il quale così fa all in mettendo a rischio una gara molto positiva fino a quel momento.

La ripartenza arriva a 17 giri dalla fine ed Harvick, che sceglie l’interno, prova subito il sorpasso a Jimmie, il primo tentativo in curva2 non va, il secondo in curva4 sì. Truex invece non riesce ad imitarlo e così Harvick torna subito in fuga verso la vittoria. Martin infatti teme per una ruota mal fissata, poi invece prosegue e ai -13 scavalca Johnson. I due vanno e Johnson così si deve difendere da Byron e Bowman. Più passano i giri e più la #48 ha possibilità di resistere. Senza mettere in mezzo né evocare il dubbio di possibili giochi di squadra, troppo rischiosi da fare visti i precedenti degli anni scorsi duramente puniti dalla Nascar e anche perché non ci sono prove, è evidente a tutti che William non voglia azzardare il sorpasso al teammate che è in lotta con lui per un posto nei playoff, soprattutto sapendo che DiBenedetto è ampiamente fuori dalla top10. Byron tenta solo un timido attacco ai -2, ma Johnson non ha problemi a difendersi e così l’azzardo paga trasformando un probabile sesto posto in un terzo.

Harvick vince la settima gara stagionale, la 56esima in carriera (tante quante Kyle Busch), regala il 700esimo successo in Cup Series alla Ford e completa così il cappotto così come fatto da Hamlin 24h prima. Dietro a Kevin concludono Truex, Johnson, Byron, Bowman, Logano, Almirola, Keselowski, A.Dillon e Custer; Hamlin dopo la wave around all’ultima caution recupera solo fino alla 19esima posizione.

In campionato dunque Harvick distanzia ancora una volta Hamlin (ed i due insieme hanno vinto 13 delle prime 25 gare), Kyle e Kurt Busch staccano il 12° e 13° biglietto per i playoff mentre Bowyer manca il traguardo per appena tre punti, ma la sua qualificazione è certa al 99.999%. L’attenzione a Daytona sarà dunque tutta sugli ultimi due posti, con DiBenedetto che ha bruciato quasi tutto il tesoretto e a 400 miglia dal taglio ha 9 punti su Johnson mentre Byron, tornato davanti alla #48, ne ha solo 4. Tecnicamente Jones può ancora scavalcarli senza vincere ma è chiaro che Erik, come tutti gli altri che seguono, dovrà invece obbligatoriamente farlo. L’ansia da big one è già iniziata per tutti.

Le altre categorie

In gara2 della Xfinity Series a Dover sesta vittoria stagionale per Chase Briscoe, la prima nell’ultimo mese e mezzo in cui si era scatenato Cindric e ottenuta col muletto partendo dal fondo dopo l’incidente di sabato. Dopo l’inversione dei primi 15 di gara1 a scattare dalla pole è Brett Moffitt, il quale non si fa intimorire e guida i primi giri tenendo testa ad un Haley che nel weekend non è sembrato molto in forma. La prima caution arriva dopo 10 giri, quando Miller si gira sul muso di Jeffrey Earnhardt e finisce a muro. Pochissimi si fermano ai box e così Moffitt rimane in testa fino alla competition caution, seguito ora però da Chastain.

Anche in questo caso la pit lane si apre per pochi e così alla ripartenza dei -20 Chastain riesce a portarsi al comando con Moffitt che resiste a lungo in seconda posizione prima di dover alzare bandiera bianca. Chastain vince la prima stage davanti ad Allgaier, Moffitt, Herbst, Gragson, con Briscoe già sesto dopo essere partito ultimo e davanti ad un Cindric molto loose. Al primo vero giro di soste Jones, fermatosi in precedenza, ne approfitta per passare al comando, tuttavia dura poco davanti infatti alla bandiera verde in curva2 Allgaier, che ha scelto la corsia interna al choose cone, si porta in prima posizione. Moffitt e Jones escono dalle prime posizioni e così ed emergono i quattro che domineranno da qui al traguardo: Allgaier, Chastain, Briscoe e Cindric.

Poco più tardi una caution per Herbst che nella rimonta dopo una penalità spedisce a muro Jeffrey Earnhardt, le prime posizioni non cambiano, tuttavia Briscoe decide di attaccare e sfruttando la linea esterna passa prima Chastain e poi lo stesso Allgaier, lasciandolo incredulo, e portandosi al comando. Si forma una doppia coppia che non vede più attacchi al suo interno e Briscoe vince la seconda stage davanti ad Allgaier, Chastain, Cindric e Gragson; dietro battaglia vera con contatto fra H.Burton ed Haley con il figlio d’arte che prevale per il nono posto.

L’ultima stage non vede caution e quindi la sosta – inconsapevolmente – diventa decisiva per l’esito della gara: Allgaier dopo aver fallito i controlli tecnici due volte prima di gara1 non ha potuto scegliere lo stallo #1 in pit lane e quindi ha delle soste difficoltose. In questa occasione prima perde posizioni finendo ottavo e poi si prende anche una penalità causata dalla pit crew. Rimangono così davanti Briscoe, Cindric e Chastain, con Austin che sorpassa Ross in pit lane e quest’ultimo che ripassa alla ripartenza dei -103. Chastain per tutta l’ultima stage fa l’elastico con Briscoe mentre Cindric alla lunga perde terreno e deve anche guardarsi da Hemric che è quarto malgrado un contatto in pit lane.

A 45 giri dalla fine, prima dell’ultimo giro di soste sotto green, Briscoe ha 1″ su Chastain, 5″ su Cindric, 5.5″ su Hemric, 7″ su H.Burton, 10.5″ su Jones, 11.5″ su Gragson andato in difficoltà, 13.5″ su Annett e 15″ su Allgaier che ci ha messo nella rimonta oltre 30 giri per sorpassare Moffitt. Sieg ed Hemric aprono un giro di soste relativamente tranquillo, in cui Burton si prende una penalità (la seconda di giornata dopo una indecisione al choose cone), Jones tenta la carte delle due gomme fresche, Hemric perde tempo malgrado l’undercut e Gragson va lungo per tentare di ribaltare una gara non andata secondo le aspettative, ma l’assenza di caution annulla il suo tentativo.

Davanti intanto a sorpresa nel traffico Briscoe e Chastain dopo il pit stop sono molto vicini e c’è anche un sorpasso e controsorpasso con i due molto vicini, poi però Chase torna davanti e stacca di nuovo il rivale. Briscoe vince davanti a Chastain (+2.4″), Cindric (a soli +2.6″ dopo la rimonta finale), Jones (+9.8″), Hemric (+10.6″), Gragson (+17.4″) e Allgaier (+25″, settimo e ultimo a pieni giri); completano la top10 Annett, Herbst e l’ottimo Moffitt.

In campionato a cinque gare dai playoff Briscoe torna in vantaggio rispetto a Cindric (e come Harvick ed Hamlin i due hanno vinto la metà delle corse più una, visto il 6-5 in 21 gare), dietro di loro Chastain incredibilmente con la vittoria nella prima stage ha conquistato il primo playoff point del 2020 e in coda alla top12 weekend alla pari per Brown e Clements con il primo che mantiene 31 punti sul taglio.

I risultati odierni

La classifica della “Drydene 311 – gara2”

La classifica generale

Così il campionato a 1 gara dai playoff

I prossimi appuntamenti

Il prossimo weekend la Nascar si sdoppia. Da Daytona venerdì notte la Xfinity Series e poi sabato notte la Cup Series, sempre sull’ovale della Florida, concluderà la sua regular season decidendo i 16 piloti qualificati ai playoff. Infine i Truck torneranno domenica al World Wide Technology Raceway (ex Gateway Motorsports Park) di Madison-St.Louis.

Immagine: nascarmedia.com

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