NASCAR

NASCAR | Cup Series, Watkins Glen 2025: Shane van Gisbergen conquista il quarto successo stagionale

Autore: Francesco Gritti
franz_house_vg franz_house_vg
Pubblicato il 11 Agosto 2025 - 09:00
Tempo di lettura: 8 minuti
NASCAR | Cup Series, Watkins Glen 2025: Shane van Gisbergen conquista il quarto successo stagionale
Home  »  NASCARTop

Shane van Gisbergen si aggiudica la Go Bowling at The Glen a Watkins Glen. Nessun rookie era mai riuscito a vincere 4 gare in una stagione

Shane van Gisbergen ha, di nuovo, annichilito la concorrenza sui road course. Il suo background velocistico, completamente diverso da quello degli avversari, lo rende, difatti, praticamente imbattibile su questo tipo di piste. L’affermazione al Glen è la quarta di “SVG”: mai nessun rookie era riuscito a fare così bene.

La NASCAR Cup Series fa tappa al Watkins Glen International per il suo ventiquattresimo appuntamento stagionale, la Go Bowling at The Glen. Il road course situato vicino alla East Coast rappresenta un pezzo importante della storia della classe regina delle stock car nonostante vada percorso in senso orario.

Il Watkins Glen International è nato nel 1956 e da allora ha subito numerose modifiche, che, comunque, non sono state in grado di rivoluzionarlo completamente. Il layout utilizzato dalla NASCAR, definito “Short Course with Inner Loop”, rimasto inalterato dal 1992, è formato da 11 curve, 7 a destra e 4 a sinistra, che confluiscono in un veloce road course in senso orario dalla lunghezza di 2.45 miglia (che corrispondono a 3,943km), la cui sinuosità è interrotta solo da una staccata posta prima del tornante outer loop, creata per motivi di sicurezza.

La Go Bowling at The Glen è una gara storica per la NASCAR Cup Series, dato che è considerata la prima svolta su un Road Course. La tappa nello stato di New York, difatti, si è tenuta per la prima volta addirittura nel 1957, anche se è diventata un appuntamento fisso del calendario della classe regina delle stock car solo nel 1986. Tra l’edizione inaugurale e quella appena menzionata, difatti, i migliori piloti d’America hanno raggiunto Watkins Glen solo nel 1964 e nel 1965. La lunghezza della gara è fissata a 90 giri fin dal suo ritorno a tempo pieno in calendario (da cui è mancata solo nel 2020 a causa della pandemia di COVID-19). Nonostante ciò, la distanza da percorrere è divenuta di 220.5 miglia solo nel 1992, anno in cui il layout è diventato quello attuale.

Sono ben 40 gli iscritti alla corsa. Trackhouse Racing schiera la sua quarta Chevrolet, la #87, per permettere a Connor Zilisch di accumulare esperienza in Cup Series. Live Fast Motorsports e NY Racing Team tornano in pista con la propria ZL1 dopo poche settimane di pausa grazie a Katherine Legge e J. J. Yeley. La Ford di Garage 66, affidata a Gase ad Iowa, torna nelle mani di Josh Bilicki al Glen.

Durante le qualifiche, i partecipanti, divisi in 2 gruppi, hanno 20 minuti di tempo per segnare il miglior giro cronometrato possibile. Le posizioni di partenza saranno poi decise dal giro migliore di ogni pilota senza tener conto della sua sessione di appartenenza. Ryan Blaney, pilota della Ford #12 del Team Penske, conquista a sorpresa la pole position grazie a un ottimo 1’11.960″. Il campione 2023 è seguito in classifica da Shane van Gisbergen, solo 33 millesimi più lento del rivale sulla Chevrolet #88 di Trackhouse Racing.

La gara

A seguito della rovinosa caduta dalla vettura durante l’esultanza al termine della gara di Xfinity Series, con conseguente rottura della clavicola, Zilisch non prende parte all’evento della domenica. Trackhouse Racing, data l’assenza del suo pilota, decide di non schierare la sua quarta Chevrolet.

La partenza sorride a Blaney che, grazie al sapiente utilizzo della linea interna, riesce a mettersi alle spalle van Gisbergen, anche se non senza difficoltà. Il neozelandese, difatti, si sottomette al campione 2023 solo dopo un tentativo di sorpasso fallito in curva 2.

I primi giri non regalano grosse emozioni. L’unico vero colpo di scena è il guasto ai freni che manda in testacoda Larson all’inizio del sesto giro. Il californiano, rientrato in pista in fondo al gruppo, fa una visita ai box per sistemare la sua Chevrolet.

La prima serie di soste viene aperta da Gibbs durante il sedicesimo giro. La strategia del giovane talento Toyota viene imitata un passaggio più tardi da molti piloti, tra cui Chastain, Briscoe, Bell, Byron, Cindric, Keselowski, Wallace e Jones.

Al giro 18 avviene il primo pit stop di giornata di McDowell, Busch, Berry, Gilliland, Herbst, Hocevar, Logano, Allmendinger, Hamlin e Ty Dillon. Gli ultimi a svolgere la sosta durante il primo stage sono Blaney e van Gisbergen, che decidono di fermarsi dai meccanici all’inizio del passaggio numero 19.

La sosta in questione permette a Chris Buescher, pilota della Ford #17 di RFK Racing alla caccia di punti per la qualificazione ai playoff, di vincere il primo stage a Watkins Glen. Bowman, Preece, Elliott, Nemechek, Stenhouse Jr., Blaney, van Gisbergen, Briscoe e Ware completano la top 10. Durante la caution si assiste al pit stop di Custer, Bowman, Nemechek e Stenhouse Jr. e al ritorno in pista di Larson.

Il restart sorride a Preece, che riesce a circumnavigare senza grosse difficoltà il compagno Buescher in curva 1. La differenza di velocità tra i piloti RFK (ed Elliott), ancora sulle gomme di inizio gara, e il resto del gruppo si sente molto, dato che la leadership della corsa da parte della Ford #60 dura solo fino a curva 10, punto in cui viene superata da van Gisbergen e (successivamente) Blaney. Il vincitore dello stage inaugurale, invece, conclude il primo giro in bandiera verde in sesta posizione, dietro anche a Briscoe e Chastain.

La quiete in pista, però, non è destinata a durare. Berry, a causa della spinta prima di Ty Dillon e poi di Smith, perde il controllo della sua Ford in uscita dall’Outer Loop e urta le barriere. Nonostante il pilota in questione sia riuscito a ripartire, la presenza di alcuni detriti in quel lembo di asfalto obbliga la direzione gara a chiamare la caution.

La scelta, criticata da alcuni perché avvenuta pochi secondi dopo il pit stop di Elliott che stava precipitando in classifica, permette a diversi piloti, tra cui Gibbs, Berry, Preece, Buescher, Gilliland e Custer, di svolgere una sosta alla metà del secondo stage. Larson guadagna un giro dei 16 persi nel garage.

La ripartenza non influenza la competitività di van Gisbergen. Il neozelandese, in grado di imporsi al termine del primo passaggio del secondo stage, sfrutta la linea interna di curva 1 per mettersi alle spalle Blaney e iniziare a fuggire dalla massa di piloti.

La seconda serie di soste viene inaugurata da McDowell e Haley al giro 36. I due alfieri Spire sono seguiti un passaggio più tardi da Busch, Logano e Cindric e due da van Gisbergen, Chastain, Briscoe e Wallace. La vista ai meccanici da parte del kiwi di Trackhouse permette a Blaney di tornare in cima alla classifica.

All’ultimo giro del secondo stage avvengono diversi fatti degni di nota. Già, perché in curva 2 si assiste ad un attrito in casa Legacy, dato che Jones perde diverse posizioni dopo essere stato mandato largo da Nemechek. Come direbbe qualcuno, però, “il karma punisce”, dato che all’Outer Loop il ragazzo della #42 è stato spinto da Gibbs, che lo ha spedito contro le barriere. “JHN” passerà poi senza problemi sotto la bandiera a scacchi biancoverdi.

Ryan Blaney, pilota della Ford #12 del Team Penske, vince così senza rivali lo stage 2 a Watkins Glen. Byron, Bell, Allmendinger, Keselowski, Herbst, Bowman, Stenhouse Jr., Gibbs e Preece seguono il campione 2023 sul traguardo. Diversi concorrenti, tra cui Allmendinger, Herbst e Keselowski, sfruttano l’ultima caution di giornata per compiere la seconda delle tre soste previste, mentre Berry recupera un giro e si accoda al gruppo.

Il terzo stage inizia sulla falsariga del finale del secondo. Blaney, difatti, brucia Byron alla ripartenza e guadagna la testa della corsa già sulla linea del traguardo. All’ultima curva del primo passaggio Chastain urta Hamlin che, a sua volta, tocca Busch, che perde il controllo della sua Chevrolet. Il bicampione, però, non perde troppo terreno, dato che il “Re senza Corona” riuscirà qualche decimo di secondo dopo a “raddrizzarlo”.

La rimonta di van Gisbergen viene completata al giro 54, in cui il neozelandese supera Blaney in curva 10. La manovra avviene poco dopo il testacoda di Hocevar alla prima staccata, toccato in frenata dal compagno di squadra McDowell, e poco prima dell’inizio dell’ultima serie di soste.

Già, perché al giro 55 Buescher, Preece, Reddick e Ty Dillon decidono di anticipare tutti e svolgere il proprio ultimo pit stop previsto non fermandosi ai box dalla fine del primo stage. Un passaggio più tardi è la volta, fra i tanti, di Byron, mentre a quello dopo ancora si fermano Blaney, Austin Dillon e Custer.

La serie di soste prosegue anche nelle tornate successive. Al giro 58 si ferma Elliott, al 59 è la volta di Bell, Bowman e Haley, mentre al 60 si assiste alla sosta di Herbst e Gibbs. Il cambio di ritmo avviene al passaggio numero 63, in cui van Gisbergen e Chastain fanno visita ai loro meccanici. Briscoe sale così in prima posizione.

I pit stop successivi sono quelli di Allmendinger (giro 65), Cindric (66), Logano e Hocevar (67). Un nuovo cambio di leadership avviene all’inizio della settantesima tornata, in cui si fermano Briscoe e McDowell. Keselowski, però, resta in prima posizione solo per una decina di miglia. Già, perché l’ultima sosta del veterano coincide con il ritorno in testa di van Gisbergen, avvenuto al giro 74.

La fase finale della corsa presenta altri eventi degni di nota. Durante il passaggio numero 82, lo stesso in cui Gibbs fa nuovamente visita ai suoi meccanici sperando di sfruttare una eventuale caution con fomme più fresche, Nemechek perde il controllo della sua Toyota dopo essere uscito largo da curva 4. “JHN”, però, riuscirà a tenere l’auto in pista, scongiurando un nuovo ingresso in pista della pace car.

L’ultimo evento da narrare riguarda Keselowski. Il campione 2012, difatti, perde numerose posizioni al giro 85 per via di una foratura alla gomma posteriore sinistra, la quale viene prontamente sostituita dai meccanici.

Shane van Gisbergen, pilota della Chevrolet #88 di Trackhouse Racing, vince la Go Bowling at The Glen al Watkins Glen International. Il neozelandese anticipa sul traguardo di oltre 11″ Bell, in grado di imporsi su Buescher all’ultimo giro. La top 10 viene completata da Byron, Briscoe, Blaney, Suarez, Wallace, Reddick e Chastain.

Shane van Gisbergen è oramai diventato una minaccia seria per i piloti di NASCAR Cup Series. Il rookie, nato ben 36 anni fa ad Auckland, Nuova Zelanda, ha conquistato a Watkins Glen la sua quarta vittoria stagionale (quinta contando anche la Xfinity Series), che corrisponde alla sua quinta nella classe regina delle stock car. Nonostante parlare di titolo sia un’utopia, “SVG” ha davvero tutte le carte giuste per essere il vero e proprio jolly dei playoff.

I risultati odierni

La classifica della “Go Bowling at The Glen 2025”

La classifica generale

Così in campionato dopo a 2 gare dalla fine della regular season della NASCAR Cup Series 2025

Tutti i piloti che hanno ottenuto almeno una vittoria in campionato, ossia Byron, Bell, Berry, Larson, Hamlin, Cindric, Logano, Chastain, Blaney, van Gisbergen, Briscoe, Elliott e Wallace, hanno già conquistato l’accesso sicuro ai playoff. Almeno uno dei contendenti al titolo, però, passerà alla seconda fase di campionato senza aver ottenuto nemmeno un’affermazione personale nel corso della regular season.

Le altre categorie

Truck Series, Watkins Glen 2025: Corey Heim ancora una volta imbattibile

Xfinity Series, Watkins Glen 2025: Zilisch domina una gara ricca di incidenti (e si frattura una clavicola in victory lane)

I prossimi appuntamenti

Nonostante il weekend a Watkins Glen si sia concluso, i fan non dovranno aspettare molto prima di assistere al prossimo round della NASCAR Cup Series. La venticinquesima gara stagionale, la Cook Out 400 al Richmond Raceway, si terrà nella serata americana di sabato 16 agosto (domenica notte in Italia). La classe regina delle stock car sarà supportata, nel corso del weekend, da NASCAR Craftsman Truck Series, NASCAR Whelen Modified Tour e NASCAR Youth Series.

Immagine: Media NASCAR

AVVISO: Se vuoi ricevere le notifiche dei nuovi articoli pubblicati, scegliendo tu per quali categorie abilitare gli avvisi, collegati al nostro NUOVO GRUPPO TELEGRAM

Stai visualizzando da visitatore. Accedi o registrati per navigare su P300.it con alcuni vantaggi

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

Condividi