Tyler Reddick vince l’EchoPark Automotive Grand Prix al Circuit of the Americas. Per il californiano si tratta del primo successo da quando è passato da Chevrolet a Toyota. Button e Raikkonen lontani, rispettivamente in P18 e P29
L’evento NASCAR dell’anno lascia tutti, addetti ai lavori, fan e spettatori occasionali, con l’amaro in bocca. Nonostante le molte battaglie e la loro qualità sopraffina, con sorpassi continui, si è assistito a un finale non degno della prima sessantina di tornate di gara. Tante late caution, ben 3 overtime e una lunghezza generale aumentata di oltre il 10% (da 68 a 75 giri), sommati alla durata di oltre 3 ore e mezza, hanno reso il finale dell’evento estremamente discutibile.
La NASCAR Cup Series torna al Circuit of the Americas per il sesto appuntamento del 2023, l’EchoPark Automotive Grand Prix. La prima prova su road course della stagione, che potrebbe permettere agli specialisti di uscire dal loro anonimato (o quasi), vede la sua griglia riempita da ospiti speciali, tanti e di conclamata qualità.
Il Circuit of the Americas è una delle aggiunte più recenti nei calendari NASCAR. Uscito dalla penna di Hermann Tilke e completato nel 2012, il COTA (come spesso viene abbreviato) si trova nella periferia di Austin, Texas. Nato con lo specifico presupposto di riportare la Formula 1 in America (con successo, vedendo la situazione attuale), il tracciato si presenta come il più lungo del calendario, con le sue 3,427 miglia, o 5,515 km. Oltretutto presenta anche un numero elevato di curve, 20, 11 a sinistra e 9 a destra.
L’EchoPark Automotive Grand Prix è una gara molto particolare, e ciò si nota già dal nome. Oltre ad essere quella con il numero di giri minore della classe regina, solo 68, è anche l’unica ad avere il titolo di Gran Premio, anche se non è considerato tale da nessuna autorità mondiale. L’appuntamento è stato aggiunto nel 2021, rendendo quella odierna la terza edizione della corsa.
Diverse le aggiunte interessanti al roster di piloti, come già annunciato in precedenza. Chase Elliott, assente per infortunio da un mese, non sarà sostituito da Josh Berry, come nelle gare precedenti, ma da Jordan Taylor. Per il trentunenne della Florida, al momento impiegato a tempo pieno in IMSA con Corvette, campionato di cui è 3 volte campione (2017 in DPi e 2020 e 2021 in GTLM), questo sarà il debutto in gara su una stock car.
La rotazione sulla Ford #15 premia il quarantetreenne inglese Jenson Button, anche lui al debutto assoluto nella categoria. Semiritirato dal 2019, l’inglese può aggiungere l’esperienza in NASCAR nel suo palmares chilometrico composto soprattutto da Formula 1 (di cui è stato campione nel 2009 sulla Brawn GP) e diverse altre categorie (tra cui il Super GT, vinto nel 2018).
3 le vetture part time in griglia. La più attesa è la Chevy #91, materializzazione del cosiddetto Project91 di TrackHouse Racing. Il team di Justin Marks riporta in griglia, come già successo al Glen l’anno scorso, Kimi Raikkonen, ex pilota di Formula 1 (di cui è stato campione nel 2007 con Ferrari). Piccola nota, la sua ultima vittoria nella categoria apice del motorsport mondiale risale proprio ad Austin, nel 2018.
Torna anche la terza vettura di Legacy Motor Club, la #84, affidata al pilota-owner, nonché 7 volte campione Cup Series, Jimmie Johnson, vista per la prima (ed ultima volta per ora) a Daytona. Riappare anche il The Money Team Racing, che affida la sua #50, ancora una volta, al pilota Indycar Conor Daly.
La griglia di partenza è stata definita grazie al metodo di qualifica road course. I piloti vengono divisi in 2 sessioni, ognuna dalla durata di 15 minuti. I migliori 5 piloti di ogni gruppo si giocheranno la top 10 in una seconda fase di qualifica da 10 minuti. Il miglior tempo è stato siglato da William Byron, sulla Chevrolet #24 di Hendrick Motorsports, che ferma il cronometro in 2’10.760″ (record della pista). Gli partirà a fianco Tyler Reddick, un decimo e mezzo più lento e non capace di ripetere il 2’10.305″. Sorprendente la P4 di Taylor, P22 e P24 per Raikkonen e Button.
La gara
Byron scatta bene all’interno e tiene la posizione di testa al termine della prima curva. Reddick, partito esterno, viene beffato da Cindric, interno in seconda fila. Il pilota Toyota riesce a farsi valere in curva 12, quando stacca tardi e si porta davanti alla Ford #2.
La prima caution esce al termine del primo giro. Keselowski si gira in curva 19, rimanendo in mezzo alla traiettoria. Ordinaria amministrazione fin qui. Ty Dillon, nell’evitare il veterano, tocca le vetture di Gilliland e Buescher e perde completamente il controllo, terminando la sua corsa nella fiancata di Johnson. Per entrambi c’è il ritiro. Blaney, McDowell, Daly e Keselowski si fermano per un rabbocco rapido.
Alla ripartenza dopo una lunga caution (Ty Dillon aveva perso olio in pit lane) Cindric, partito in seconda fila, beffa tutti. Il rookie dell’anno 2022 stacca tardi e tocca il posteriore di Byron che, di conseguenza, va largo, sfiorando anche Reddick. Paura poco più avanti in curva 11. Taylor blocca le gomme anteriori mentre cerca un attacco, ma fortunatamente non colpisce nessuno.
All’inizio del giro 7 si assiste all’ennesimo contatto. Haley tocca Briscoe in curva 1 e lo fa girare. Momenti di frustrazione per Logano: il campione in carica ha tagliato lo snake e ha dovuto scontare un drive through diventando il primo penalizzato della serata. Reddick avanza su Byron e, all’ottava tornata, cerca anche di portarsi davanti anche a Cindric. I due procedono appaiati per tutta la seconda parte del tracciato fino alla curva 19, punto in cui il californiano prende la testa della corsa.
La seconda caution viene chiamata al giro 11. In curva 12 la Toyota di Wallace sbaglia la staccata, colpendo in pieno la Chevy guidata da Kyle Larson. Proprio a causa di questo guasto la #5 ha problemi di trazione, si gira in uscita di curva 19 rimanendo bloccata davanti all’entrata della pit lane e taglia la strada alla vettura 23XI #23 che ha accusato una perdita d’olio che l’ha portata a rallentare drasticamente. Oltre a Larson anche un altro pilota va in testacoda quasi in contemporanea, Ware, in curva 16. Sia Wallace che Daly (rottura del semiasse senza contatti subiti) si ritirano.
Grazie alla sosta di Reddick, uno dei pochissimi nel gruppo di testa a farlo, Byron si ritrova in testa alla corsa. Lo stage termina in maniera inedita con il nuovo format che non prevede interruzioni programmate, con l’assegnazione dei punti che avviene allo sventolare della bandiera verde la top 10 composta da chi non ha sfruttato la neutralizzazione per fermarsi e con qualche modifica dovuta al choose cone ed alla prontezza nello scatto. Al termine della prima fase di gara prendono punti Byron, Cindric, Allmendinger, Bowman, Suarez, Busch, Chastain, Taylor, Bell e Gibbs.
Il secondo stage è nel segno di William Byron, almeno durante la prima fase. Cindric, nonostante l’attacco di Allmendinger in curva 1, resta dietro al poleman. Problemi al giro 18: Keselowski si gira in curva 12. 3 pieghe dopo è la volta di un contatto tra Larson e Blaney, che genera danni gravi alla #12.
Nella ventina abbondante di tornate in regime di bandiera verde si verifica una serie di soste che diventano il punto focale della corsa. Reddick, su una strategia diversa a 3 soste, sfrutta il pit di Byron (che invece come tutti gli altri big è solo su 2 pit stop programmati) per tornare in testa. Ci rimarrà fino al termine del secondo stage, seguito da Austin Dillon, McDowell, Harvick, Buescher, Stenhouse Jr., Larson, Jones, Briscoe e Gragson.
La fase finale di gara si apre con le soste di diversi piloti, tra cui Reddick, in grado di lasciare, grazie al suo pit, la testa della corsa a Buescher, anche se solo per un giro. Byron sfrutta rifornimenti e cambi gomme per ritornare in prima posizione. Tyler recupera terreno e, al giro 39, con gomme più fresche di otto giri è di nuovo nella posizione migliore. È questo il momento in cui si capisce definitivamente che la sua è la strategia potenzialmente vincente. A meno ovviamente di imprevisti.
Terza caution al giro 41. Della sabbia in curva 8, dovuta ai numerosi tagli al limite dello snake, sta causando diverse perdite di aderenza. I commissari decidono di neutralizzare la corsa per pulire il tratto. Blaney sfrutta il primo lucky dog di giornata. Sosta generale: sono pochissimi i piloti che non sfruttano l’occasione, anche se si dovrà fare lift and coast per terminare la gara.
Si riparte. Logano, con Joey su una strategia diversa da tutti gli altri dopo la penalità iniziale, e Burton (in prima fila senza sosta) vengono surclassati. Byron e Reddick duellano, tra sorpassi e controsorpassi, per diversi giri. Nonostante al termine del primo passaggio sia il pilota Chevy nella posizione migliore, è il pilota Toyota ad avercela vista, per ora. Larson si ritrova con una sospensione rotta durante il passaggio numero 49. I suoi meccanici riusciranno a riparare il danno, ma rientrerà in pista con un paio giri di ritardo.
Giro 53. Doppio testacoda in curva 11. Keselowski e Stenhouse Jr. si toccano, ripartendo attardati di qualche posizione. Passano altre 4 tornate prima dell’inizio di una serie infinita di caution. Per la quarta volta in giornata Keselowski è fermo, questa volta per un problema meccanico che lo costringe al ritiro. Lucky dog per LaJoie, attardato in precedenza per il diffusore danneggiato ed una penalità.
Tutti, tranne Bell, i piloti che non hanno fatto una sosta precauzionale per la benzina a metà stint si fermano. Questa strategia prudente premia anche Busch, Hamlin e (soprattutto) Kimi Raikkonen che dunque al restart a 10 giri dalla fine è addirittura quarto. La ripartenza regala un’altra neutralizzazione. In curva 1, dopo un big one, Chastain resta fermo con danni allo splitter, richiamando in pista la pace car. Nel frattempo è costretto al ritiro anche Allmendinger.
La ripartenza successiva premia invece William Byron che comincia la breve fase in bandiera verde davanti a tutti. Solo Reddick gli rimane dietro. Intanto, in curva 7, un contatto tra Suarez e Bell manda in testacoda quest’ultimo che toccherà Taylor al rientro in pista.
Passano un paio di giri e, finalmente, avviene il sorpasso decisivo. Tyler Reddick si affianca a William Byron e tiene l’interno in ingresso di curva 11. Il bicampione Xfinity stacca tardi e prende la prima posizione, che non lascerà più, nonostante le catastrofi che avverranno dopo. Difatti, già al passaggio sul traguardo successivo, viene richiamata in pista la pace car. Foratura e detriti sparsi ovunque per Austin Dillon, che si ritirerà immediatamente.
Primo overtime. La gara viene allungata di un giro (69 senza ulteriori caution). Reddick stacca tardi e si riconferma in cima al gruppo. Busch segue l’ex pilota della #8 e si porta davanti a Byron. Nello stesso punto avviene un big one. Raikkonen stacca tardissimo e gira Blaney che viene colpito da Bilicki. Nella confusione, anche Preece viene toccato mentre rientra in traiettoria e procede velocissimo contro le barriere. C’è il ritiro. Ufficialmente, è Blaney il colpevole della caution, visto che la sua vettura ha perso dei detriti in pista. Lucky dog per Larson.
Secondo overtime. Reddick e Busch mantengono le prime due posizioni, ma dietro la situazione è tutt’altro che stabile. Un contatto tra Bowman, spinto da Chastain, e Suarez causa danni per il messicano. Nella carambola viene coinvolto anche Truex Jr., che si gira. Altri testacoda per la troppa foga di diversi piloti. Anche Haley alla 11 e McDowell alla 15 trovano il loro muso in una direzione diversa da quella consigliata. Sul rettilineo si stacca lo pneumatico anteriore sinistro di Suarez: è caution, di nuovo.
Terzo overtime. Reddick stacca tardi, ma non genera caos. Bowman rimane in seconda posizione, Busch segue. In curva 7 altro incidente. Ancora una volta Bell resta coinvolto e viene gravemente danneggiato, dovendosi ritirare. Allo sventolare della bandiera bianca la #8 si porta di fianco alla #48 e attacca nella prima piega, prendendosi di fatto la P2. Da citare la penalità di 30 secondi presa all’ultimo giro da Kimi Raikkonen per aver tagliato lo snake che lo relega al 29° posto.
Dopo 7 giri aggiuntivi e tanto caos nel finale, Tyler Reddick vince l’EchoPark Automotive Grand Prix al Circuit of the Americas. Il pilota della #45 è seguito da Busch, Bowman, Chastain (rimonta poderosa dopo l’incidente), Byron, Cindric, Stenhouse Jr., Buescher, Gibbs (che a metà gara si era preso 2 penalità per taglio dello snake mentre viaggiava a 7 cilindri) e Gilliland. Larson è incredibilmente 14°, Button 18° dopo aver evitato guai negli overtime, Taylor 24° per la poca aggressività nelle fasi combattute.
Per il ventisettenne da Corning, California, è la quarta vittoria nella massima serie, la prima da quando è passato da Richard Childress Racing a 23XI Racing. Oltretutto, si tratta del suo primo successo su Toyota nelle 3 serie principali NASCAR, rendendolo di fatto uno dei pochi partecipanti ad aver trionfato per ognuno dei marchi principali dopo il debutto nei Truck con le Ford del Brad Keselowski Racing.
I risultati odierni
La classifica dell’ “EchoPark Automotive Grand Prix”
La classifica generale
Così in campionato dopo 6 delle 36 gare della NASCAR Cup Series 2023
Tyler Reddick è così il quinto pilota ad ottenere una vittoria in questo 2023. Il californiano raggiunge quindi Ricky Stenhouse Jr., Kyle Busch, William Byron e Joey Logano nella zona playoff.
Le altre categorie
Truck Series: Bis di Zane Smith ad Austin!
Xfinity Series: Allmendinger (sbagliando) si riprende di forza Austin
I prossimi appuntamenti
La NASCAR Cup Series torna, come di consueto, settimana prossima. Domenica 2 Aprile, alle ore 21.30 italiane, comincerà la procedura di partenza della Toyota Owners 400, prima delle due prove stagionali al Richmond Raceway. Nei 400 giri sullo short track ci si aspettano poche battaglie, ma tante strategie che renderanno il risultato in bilico fino alla fine.
Oltre alla classe regina, sabato 1 alle 19.00 si terrà il settimo appuntamento di NASCAR Xfinity Series, la ToyotaCare 250, sempre sull’ovale della Virginia. La NASCAR Truck Series, invece, sarà al Texas Motor Speedway con la SpeedyCash.com 250 sempre sabato ma alle 22.30.
Immagine: Media NASCAR
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