Larson domina fino ad una caution che cambia tutto, poi finisce a muro riaprendo i giochi. Byron passa di forza Wallace e regala a Rick Hendrick la 300esima vittoria in Cup Series
Per fare un paragone fin troppo banale – per non usare il solito “Dr. Jekyll e Mr. Hyde” – e probabilmente fuori luogo, vista la domenica della F1 a Suzuka, Kyle Larson è stato prima un Verstappen e poi un Perez. Il campione del 2021, infatti, stava dominando in lungo ed in largo una gara bollente in Texas, poi però una caution ai -25 lo ha fatto deragliare, resistendo all’attacco di Wallace alla ripartenza anziché accodarsi e riattaccarlo. Larson è così finito a muro tutto da solo ed ha riaperto i giochi. E nel convulso finale chi è spuntato fuori dal nulla? Ovviamente William Byron che con la sesta vittoria stagionale ha fatto pure un bel dono a Rick Hendrick, ovvero il 300esimo successo del team nella NASCAR Cup Series.
La gara
Il weekend in Texas arriva dopo il primo taglio a Bristol con due big come Harvick e Logano eliminati ed un altro come Truex che invece ha tirato un sospirone di sollievo dato che si è salvato per un pelo e con il reset del punteggio è tornato in vetta alla classifica generale insieme a Byron, un altro un po’ appannato all’inizio di questi playoff.
Non sorride invece Wallace che vede spegnersi l’inerzia positiva tornando a quota 0 punti bonus in classifica, tuttavia Bubba sa riscattarsi, conferma la velocità del 23XI Racing sui cookie cutter e conquista la seconda pole in carriera davanti a Buescher, Keselowski (ancora ottimo RFK), Gibbs e Chastain che si riscatta dopo settimane in ombra.
Tanti sono i possibili favoriti, fra di essi Hamlin e Larson a cavallo della decima posizione, Truex ancora male invece e solo 16° una fila davanti a Byron, disastro invece per Blaney – alla 300esima gara in carriera in Cup Series – appena 24°, Elliott (ancora in corsa per l’owners championship) addirittura 29°. Gli unici a rimediare danni in qualifica (dopo un testacoda di Bell nelle libere) sono Almirola (piccolo contatto con il muro) e Stenhouse che finisce in testacoda nel giro di lancio e al quale viene concesso un secondo tentativo.
La domenica a Fort Worth è bollente, sembra di essere in piena estate. Il termometro secondo le rilevazioni ufficiali al via segna 36 °C, l’asfalto poco dopo è già a 60 °C: è la gara più calda nella storia della pista e una delle più cocenti dell’ultimo decennio. Il caldo fa calare il grip e la pista texana con la sua asimmetria, la curva2 insidiosa ed i residui di PJ1 (per il secondo anno di fila non viene applicata alcuna resina) fanno preoccupare molti.
Dopo aver mandato in fondo McLeod (modifiche in parco chiuso; BJ farà poi praticamente tutta la corsa senza giubbotto refrigerante che si rompe al giro 8 ma concluderà 22° insieme ai leader) e dato un occhio al radar che prevede solo temporali pomeridiani, può avere inizio una insolita – ma attesa – 400 miglia in Texas dopo il taglio di 100 miglia avvenuto durante l’inverno.
Alla bandiera verde Wallace sceglie prudentemente l’interno e rimane al comando davanti a Buescher (che ci prova ma si deve accodare), Keselowski, Chastain, Gibbs, Allmendinger, Busch, Suárez, Bell e Larson con Hamlin 11°, Reddick 13°, Byron e Truex 17° e 18° e Blaney sceso addirittura in 25esima posizione.
Il primo stint vede i piloti rimanere molto prudenti e l’azione in pista lo dimostra con pochi sorpassi e quindi si notano solo le cose evidenti tipo Reddick che nei giri iniziali soffre e viene passato da Jones e Bowman e anche le difficoltà di Bell (le Toyota non erano andate bene nelle libere) che prima viene scavalcato da Larson e poi anche da Hamlin.
Davanti intanto Wallace ha messo 1″ su Buescher e, allungando qualche centesimo alla volta, si tiene al sicuro. Bisogna ancora valutare bene i valori in campo, tuttavia è interessante la rimonta di Jones, uno dei più in forma in questo periodo e più in generale su questa pista, che supera anche Austin Dillon. Busch invece preme su Allmendinger senza riuscire a passarlo. Reddick infine si riprende e torna davanti a Bowman.
Dopo una decina di giri di calma piatta, ai -55 (prima stage da 80) si muove la top5 e un Chastain tornato in forma si mette dietro Keselowski per il terzo posto. puntando poi Buescher che soffre un po’ di sovrasterzo ed ora è a 2″ da Wallace. Più dietro, mentre Jones supera anche Bell, sembra poco rilevante il sorpasso di Truex su Byron.
Ai -50 si sveglia Kyle Busch che in sequenza scavalca prima Allmendinger, poi anche Gibbs, infine anche un Keselowski in difficoltà portandosi dietro pure Ty. Tuttavia c’è già aria di prima sosta ed è prevedibile che il primo ad andare in pit lane (al giro 37) sia un Bell non al meglio con l’assetto. E ancora una volta la sosta della #20 è tutt’altro che perfetta (posteriore sinistra che fatica ad essere cambiata).
In fretta praticamente tutti vanno a cambiare gomme e poco prima dell’ingresso in pit lane Allmendinger e Larson sfruttano ogni istante buono per passare rispettivamente Keselowski e Suárez mentre Jones ingaggia un duello con Hamlin. Anche la sosta di Buescher non è eccezionale dato che Chris stalla ripartendo.
Ci sono come sempre degli audaci che stanno tirando dritto e sono esattamente in sette: un clamoroso Ty Dillon che è davanti ad Elliott, Blaney, Briscoe, LaJoie, Burton e Cindric. Questi non si sono ancora fermati quando arriva la prima caution: in curva3 Austin Dillon, appena uscito dai box, perde la posteriore destra evidentemente mal fissata col cerchione che cede e la #3 finisce a muro. Gara finita per lui. Tutti i big dei playoff erano a pieni giri e il lucky dog va ad Haley.
Dietro la pace car si completa il giro di soste e la nuova classifica vede Wallace al comando davanti a Chastain, Busch, Buescher, Larson, Reddick, Hamlin, Keselowski e Truex che ha recuperato tanto con il pit; Byron è 12°, Bell 16°, Blaney 21° dopo aver guadagnato di strategia qualche posto.
Si riparte ai -32 della prima stage, ma Austin Dillon senza saperlo ha acceso la miccia. La caution arriva subito in curva2: un Hocevar ancora ai piani alti in top15 cerca di approfittare di un Larson non scattato al meglio qualche fila più avanti, piazza la sua canonica manovra andando 3-wide alla corda cercando di forzare la mano, Bowman finisce nel mezzo fra le corsie, perde il controllo e nel testacoda si appoggia ad Almirola. Per fortuna non ci sono danni rilevanti per nessuno; Yeley è il lucky dog.
La classifica è praticamente rimasta invariata (Byron e Bell +1, Blaney +2), green ai -27 e caution ai -27: stavolta a perdere una gomma, anche se è passato un po’ di tempo dalla sua sosta, è Todd Gilliland il quale rallenta in curva2 e viene aiutato nell’inevitabile testacoda da McLeod. La #51 – Todd è alla penultima gara lontano dal FRM che ha messo sulla #38 un Zane Smith che non è riuscito a trattenere in ottica mercato – non sarebbe nemmeno danneggiata, tuttavia è spiaggiata e per Gilliland arriva un amaro ritiro che deve far riflettere la NASCAR.
Nella brevissima fase di green c’è stato ancora qualche assestamento: Busch è stato passato da Buescher e Larson, Hamlin ha scavalcato Reddick, Truex fa lo stesso su Keselowski e Byron è entrato in top10 ai danni di Suárez e dunque la top10 è monopolizzata da piloti playoff con Bell (16°) e Blaney (20°) unici esclusi. Non ci sono lucky dog anche perché a forza di bandiere gialle sono finiti i doppiati.
Dopo le soste multiple di Logano (riparazioni al passaruota dopo un piccolo-grande fail dei meccanici nel sollevare la vettura) si riparte ai -22 e Wallace resta ancora al comando davanti a Chastain, Buescher e Larson, Hamlin entra in top5 ai danni di Busch mentre Jones si fa ancora vedere escludendo Truex dalla top10. Bell si deve muovere e sale 13° approfittando anche del fatto che Suárez perde qualcosa.
Chi si fa vedere in questa fase è Busch che, dopo aver perso un paio di posti alla ripartenza precedente ha cercato di recuperarli subito, ma dal potenziale terzo posto è rimbalzato al settimo di colpo e subito via radio dice che qualcosa alla anteriore destra non lo convince. Rowdy però non torna ai box, accusa una vibrazione o del chattering, però i suoi tempi tornano come quelli degli altri e prosegue.
La situazione sembra essere tornata calma ai -15, Chastain davanti resta vicino a Wallace, tuttavia gli occhi e le orecchie sono su Busch. Dal box gli dicono di resistere, viene passato da Byron ed è comunque ottavo con Keselowski che lo segue. Ed è proprio durante un on board sul muso di Brad che si vede ai -6 la #8 scivolare in curva1 e finire a muro.
Non si capisce nemmeno se sia stata una ruota forata, mal fissata oppure altro. Poco importa, si capisce subito che la gara di Kyle Busch è finita qui ed il suo Round of 8 è tutto in salita. A renderlo meno amaro forse è solo lo spettacolare rientro in pit lane facendosi un giro in retro sull’apron inseguito dal inutilmente dal carro attrezzi (almeno così non viene trainato rovinando ulteriormente la vettura) alla Tim Richmond, alla Giorni di Tuono o alla Cars fino ai box e poi al garage.
Busch ha acceso un’altra miccia, infatti malgrado manchi poco a fine stage si apre la pit lane ed il gruppo si spacca. Wallace, Chastain e molti altri pittano; rimangono fuori in otto e sono Buescher, Reddick, Byron, Bell, McDowell, Elliott, Briscoe e Blaney, Truex cambia solo due gomme ed è nono davanti in teoria a Gibbs, ma qui c’è un altro mezzo patatrac.
Ty ha fatto ovviamente una sosta più rapida e finisce nel gruppo dei migliori in pit lane. Qui Hamlin uscendo dallo stallo scarta molto a destra per evitare Cindric fermo davanti a lui, Gibbs ha tempi di reazione molto lenti (avrebbe un po’ di spazio alla sua destra prima di trovare Chastain) e così la #54 centra nella fiancata il compagno di squadra. Per Ty c’è il ritiro, per Denny un “taglio alla Fontana” (Lucio, non la pista californiana) sulla portiera che incredibilmente non influirà molto sulle prestazioni.
Dopo il lucky dog per McLeod si riparte per uno sprint di solo un giro in cui Reddick, in ombra fino ad ora, beffa Chris andando a prendersi la prima stage davanti a Buescher, Bell, Byron, McDowell, Elliott, Blaney, Briscoe, Hamlin e Wallace (con Bubba che dunque ha perso la leadership virtuale sulla sua strategia); seguono Larson, Truex, Chastain e Keselowski.
Ma la prima stage non è finita qui, c’è tempo per un altro colpo di scena: subito dopo il traguardo i piloti rallentano, qualcuno forse troppo e si innesca un tamponamento a catena in curva1 in cui Jones tocca Keselowski che manda in testacoda Truex. Martin rimedia solo la foratura della posteriore destra e riesce a ripartire, tuttavia questo non è l’ideale per la sua corsa e nemmeno per i suoi playoff.
La sorpresa al break è che ai box ci vanno solo Byron e Bell, gli altri sei a partire da Reddick non si fermano e quindi punteranno a resistere con gomme più usurate degli avversari.
Alla ripartenza mancano 78 giri nella seconda stage e per fortuna torna la calma. Reddick dall’interno rimane primo davanti a McDowell che lo segue e così Buescher perde un’altra posizione. Elliott e Blaney chiudono la top5, ma sono seguiti già da Hamlin e Larson mentre Wallace è rimasto nel traffico dietro anche a Chastain (Ross lo passa al pelo) e, come si vedrà in seguito, esce dalla lotta per la vittoria almeno fino al pazzo finale.
In coda da tenere d’occhio le – eventuali – rimonte di Byron, Truex e Bell che dopo le soste sono fuori dalla top25. Dei tre quello messo meglio, a sorpresa, è Martin che recupera posizioni a differenza degli altri due, ancora più spenti di quanto non lo fossero nella prima stage.
Davanti intanto, nonostante le gomme usurate da 38 giri in più rispetto ai principali rivali, Reddick allunga su un comunque buon McDowell, ma da dietro stanno arrivando gli altri. Hamlin dimostra di non aver subito danni rilevanti con il sorpasso su Blaney e Larson lo segue. Chastain è un pochino più indietro ma anche lui recupera a differenza di Wallace.
Siamo al giro 100, dunque ne mancano 65 a fine seconda stage, e per Reddick l’obiettivo pit stop è a poche miglia di distanza. Intanto dietro di lui Hamlin apre la porta su Elliott e anche qui Larson lo segue, stessa scena nei giri seguenti con Buescher e McDowell; al giro 107 Hamlin è quindi secondo ma a 3.5″ dal leader. Dietro altre sorprese: Wallace ha sì passato Briscoe seguendo Chastain, tuttavia Jones è più veloce di lui e supera Bubba.
Al giro 110 Reddick sta proseguendo ancora con un buon ritmo dato che ha 2.9″ su Hamlin quando la sua gara svolta definitivamente con l’arrivo di una caution per il testacoda di LaJoie in curva2 con la #7 che tocca il muro esterno e perdere un paio di giri per le riparazioni a sospensioni e passaruota divelto dalla foratura della posteriore destra.
La pit lane si apre e ovviamente ora tutti vanno ai box, anche se le strategie sono ancora variegate. Wallace vuole pista libera e cambiando due gomme (come Blaney, Keselowski e Suárez) torna al comando. Hamlin è quinto ed ha messo fra sé e Larson un buon Hocevar anche lui su due gomme. Truex sempre con questa strategia rientra in top10 davanti a Buescher; sosta disastrosa invece per Chastain e Reddick che escono dalla top15. Speeding per Zane Smith.
Bandiera verde ai -47 e Wallace resta al comando, ma la manovra decisiva è il sorpasso di Larson su Hamlin per il quinto posto. Inizia in questo momento la cavalcata della #5. Reddick invece precipita al 26° posto dopo essere finito larghissimo in curva1 e il colpaccio strategico è stato buttato al vento in due semplici mosse.
Larson, dopo aver faticato un po’ con Suárez, inizia a sfruttare l’esterno che pian piano si sta gommando e dopo il sorpasso ai -34 su Daniel non si ferma più. Al giro di boa di metà gara (e quindi non c’è più paura per il meteo), la classifica va assestandosi, Hamlin segue Larson, Jones è ancora in formissima e dopo essersi tenuto dietro Truex passa anche Buescher con Martin che perde la posizione anche da Chastain uscendo dalla top10.
Sono due i piloti che hanno acceso i razzi, il primo è Larson che in sequenza passa Keselowski e Blaney, l’altro è Jones che supera di slancio Elliott e Suárez e sale al sesto posto.
Ai -31 Larson è ancora quarto a 2.5″ dalla vetta, ai -22 è già al comando in un crescendo inesorabile che lascia tutti distanti decimi su decimi. E Kyle non si ferma qui allungando. Il bello è che Jones non è da meno, anche se non scende sotto il 30″ al giro come Larson, perché sale al quarto posto andando a prendere pure Hamlin. Chi ha gomme usurate inizia a cedere e quello che soffre di più è forse Keselowski.
Ai -16 Hamlin e Jones superano in blocco Wallace, ma ormai il ritardo da Larson è di addirittura 3.8″, ai -14 Larson gira ancora in 29.8″ con gli inseguitori in 30.1″, non ci sono parole per descrivere lo stato della #5 in questo momento. Gli ultimi giri vedono ancora movimento: Elliott, a parità di strategia, supera un Bubba che cede all’improvviso, Truex non è al meglio e McDowell lo supera, ma soprattutto Jones si prende la seconda posizione da Hamlin.
Larson domina così la seconda metà di seconda stage vincendola davanti a Jones (+6.1″), Hamlin (+6.4″), Blaney (+12.4″), Buescher (+12.6″), Elliott (+13.5″), Keselowski (+14.9″), Chastain (+15.0″), Wallace (+15.8 dopo il crollo) e Suárez (+16.1″); Truex è 12° davanti ad Hocevar, Byron 15° dopo aver staccato Bell (20°) e Reddick (21°); il lucky dog è ancora McLeod e quindi l’unico doppiato rimane l’ammaccato LaJoie a -3 che diventerà -2 dopo la wave around che fallirà miseramente.
Tutti vanno ai box e Larson rimane al comando su Jones, Hamlin, Blaney, Buescher, Keselowski e Wallace; Byron, Truex, Bell e Reddick sono tutti fra il 14° e 19° posto mentre Chastain rischia di perdere tutto a causa del sensore dell’acceleratore mal funzionante che lo fa stallare ripartendo e così Ross finisce in coda insieme ad Haley (ruota vagante in pit lane).
Si riparte con 96 giri da disputare e la curiosità c’è nel vedere se Jones possa restare vicino a Larson. La risposta in una decina di tornate è inesorabilmente no. Già dai -80 pare davvero che solo un imprevisto possa togliere il successo a Kyle e quindi si inizia a pensare al fatto che Larson possa regalare all’Hendrick Motorsports la 300esima vittoria in Cup Series.
Dietro a Larson e Jones ci sono Hamlin, Blaney e Wallace che con un’ottima ripartenza rientra in top5 davanti a Keselowski, Buescher, Elliott, McDowell e Byron che pian piano sta migliorando anche se non convince ancora del tutto. Reddick, Truex e Bell sono in coda alla top20, Chastain cerca il recupero ma pure lui (come Tyler in precedenza) manca curva1 e scivola di nuovo in fondo.
La situazione rimane stabile fino appunto ai -80 quando, mentre Larson ha già 2.8″ su Jones che ha staccato Hamlin, Keselowski supera Wallace per la quinta posizione e poco più dietro McDowell fa lo stesso su Elliott imitato qualche secondo più tardi da Byron. Ancora bene Hocevar che col sorpasso su Bowman è 12°. Fatica tantissimo invece Bell che rimane 21° dietro a Preece.
Le Toyota non sembrano in gran forma: Wallace perde la posizione anche da Buescher dopo aver rischiato nel doppiaggio di LaJoie, Truex soffre con l’anteriore (e via radio dirà un secco “siamo patetici”) ed è 18° dietro a Reddick che, almeno lui, ha passato Allmendinger ed è 16°. Ma la situazione non migliora per Martin e così Preece, dopo aver tenuto a testa a Bell, supera la #19.
Mancano 65 giri alla fine e c’è sentore di ultimo giro (teorico) di soste, Larson ha 4.6″ su Jones (che ai -60 diventeranno addirittura 6.6″), 6.9″ su Hamlin, tutti gli altri a 10″ o anche più con Byron ora ottavo dopo il sorpasso su McDowell.
Il giro di soste sotto green inizia proprio ai -60 con un Reddick in difficoltà, tuttavia durerà ben poco. Infatti il secondo ad andare ai box al giro successivo è Suárez, in quel momento 15°, però Daniel sbaglia l’ingresso in pit lane e finisce in testacoda all’ingresso dei box. La caution è obbligatoria (Cindric lucky dog), per quasi 30 piloti non cambia nulla, ma sia Reddick che Suárez (pure speeding con la beffa del giro perso) sono doppiati con Tyler costretto alla wave around.
Il giro di soste potenzialmente decisivo avviene dunque con tutti i piloti insieme e Larson rimane al comando davanti a Jones, Keselowski, Hamlin, Wallace, Buescher, Byron, Briscoe (ottima sosta e recupero), Elliott ed Harvick. E Blaney? Ha buttato moltissimo con uno speeding che lo spedisce in coda, più sfortunato invece McDowell col tubo della pistola pneumatica che si incastra sotto il muso. Chastain invece si gioca tutto cambiando due gomme e risalendo al 12° posto.
Bandiera verde ai -53 e Larson mantiene ancora la prima posizione su Jones mentre Hamlin si riprende il terzo posto da Brad, Wallace resiste a Buescher e rimane in top5. Dietro Reddick sembra essersi svegliato e dopo il sorpasso su Truex è 18° inseguendo Bell che ha avuto una buona sosta ed è rientrato in top15.
Larson però intanto è scappato via di nuovo (3″ di margine) e le speranze di rivederlo prima del traguardo si affievoliscono. Questo Kyle forse è ancora meglio del precedente dato che alla bandiera verde ha fatto il giro più veloce della gara in 28.832″. Allo stesso passaggio Jones ed Hamlin hanno fatto rispettivamente i propri migliori parziali in 29.292″ e 29.251″, dunque oltre quattro decimi più lenti della #5 e gli altri ovviamente sono ancora più staccati.
Fra questi c’è un Byron in costante progressione ed ora è sesto davanti a Buescher; meno bene invece Elliott che viene scavalcato da un Harvick rimasto nell’ombra fino ad ora. Sbaglia invece Hocevar (forse al primo errore in Cup Series) che bacia il muro in curva4 e salta il tirante della convergenza.
Dopo un’altra fase tranquilla, ai -25 Larson (che gira ancora in 29.6″) ha 5.1″ su Jones, 5.9″ su Hamlin, 7.9″ su Keselowski, 8.1″ su Wallace, 8.5″ su Byron, 9.0″ su Buescher e Briscoe, 9.7″ su Harvick e 11.5″ su Elliott, Chastain è 11° e resiste bene su due gomme, Bell e Reddick sono 14° e 15°, Truex 17°, Blaney 23°. Ed è qui che la gara svolta. E non solo, forse anche gli interi playoff. Yeley infatti finisce in testacoda e a muro in curva2. Chi festeggia, probabilmente, è Trackhouse perché l’azzardo di Chastain ha funzionato e Suárez è il lucky dog.
La corsa esplode ancora in pit lane: Larson fa la finta, poi tira dritto insieme a molti altri (incluso Chastain!) ma non Jones, Hamlin, Keselowski, Buescher, Truex, Blaney e poche vetture. Erik cambia addirittura quattro gomme e perde ulteriori posizioni a vantaggio di big come Hamlin, Keselowski e Buescher.
Alla green mancano 20 giri alla fine e non è facile capire quale sia la strategia vincente, se quella di Larson, Wallace e Byron e altre 11 vetture (comprese quelle di Chastain, Bell e Reddick) o quella di Hamlin, che dunque scatta 15°, Keselowski, Buescher, Blaney e Jones. La risposta sarà sorprendente.
Larson al choose cone sceglie ancora l’interno, tuttavia Wallace al suo fianco resiste bene per tutto il primo giro, poi si torna in curva1 ancora 2-wide. E qui probabilmente Kyle sbaglia clamorosamente.
È il più forte, ha la macchina più forte, ha ancora 18 giri e tre quarti a disposizione eppure decide di resistere alla #23 anziché accodarsi e tentare un sorpasso in seguito. E così la #5 viene risucchiata dall’aerodinamica, Larson perde il controllo e finisce duramente a muro. Una potenziale vittoria con annesso biglietto al Round of 8 senza dover temere Talladega e il Roval si trasforma incredibilmente in un 31° posto finale.
La nuova classifica vede Wallace al comando davanti a Byron, Briscoe, Elliott, Preece, Harvick, Bowman, Chastain, Reddick e Bell con Hamlin già 11° e che si è scrollato di dosso il trio composto da Buescher, Jones e Keselowski.
Nuova ripartenza ai -13 e molti giri sono già passati. Wallace decide di rimanere lasciando l’interno a Byron. Bubba parte bene con la spinta di Briscoe mentre William fatica e innesca dietro di lui dei 3-wide e quindi si crea ancora confusione. Tutto regge per quasi due giri, poi in curva4 in sequenza Reddick e Jones scivolano, baciano il muro ed innescano quasi un big one (11esima e ultima caution) in cui finiscono nel mucchio Blaney, Allmendinger, Cindric e Zane Smith, Truex evita tutto con qualche piccola toccata invece. Per Ryan e Tyler sono punti persi pesantissimi.
Dopo un’altra lunga pulizia della pista si arriva ad uno sprint di sei giri in cui Wallace ha una clamorosa occasione dato che ora precede Briscoe, Elliott, Byron, Chastain, Harvick, Hamlin, Bowman, Bell e Stenhouse. Bubba però alla bandiera verde sbaglia lo scatto e dopo il traguardo dirà chiaramente: “Ho cannato tutto.”
Wallace infatti scatta male dall’esterno e Briscoe alla sua sinistra ci prova in curva2, i due si ostacolano e quasi si toccano, di sicuro si rallentano e chi spunta dietro a loro come un falco? Proprio Byron che aveva sbagliato in precedenza. William li affianca sul rettilineo opposto e con l’affondo in curva3 passa al comando per la prima volta nella corsa.
Wallace potrebbe anche riprenderlo dato che alla fine si è liberato di Briscoe, ma il suo problema è che Chastain e Bell hanno seguito Byron e prima di riprendere velocità ce ne vuole. Ross perde quel mezzo secondo subito dalla #24 che non riuscirà più a recuperare.
Un’opportunista Byron, che fino a metà terza stage aveva deluso come finora nei playoff, conquista una fondamentale vittoria (sesta stagionale) che lo lancia al Round of 8, ma soprattutto è la 300esima dell’Hendrick Motorsports in Cup Series, dunque William firma un pezzo di storia.
Byron sul traguardo precede Chastain, Wallace (che manca un clamoroso ribaltone dal 12° posto in griglia playoff), Bell, Hamlin, Harvick, Keselowski, Suárez (incredibile come ai -50 la coppia Trackhouse fosse praticamente fuori dalla top30 ed ora invece ottiene una doppia top10), Stenhouse e Briscoe; Elliott è 11°, Buescher 14° e mastica amaro, Truex 17° (peggior striscia di risultati nell’ultimo decennio), Reddick 25°, Blaney 28°, Larson 31°, Busch 34°.
In classifica dietro a Byron c’è ora Hamlin che ottiene un altro piazzamento di peso. Poi inizia già la zona che deve temere Talladega e/o il Roval visto un margine di 20 punti o meno sul taglio. Larson dalle ferie anticipate si trova solo a +2 su Wallace (ancora vicini dunque), Reddick galleggia nonostante tutto a -3, Blaney boccheggia a -11, Busch deve diventare Rowdy da -17. Ma la piega del destino potrebbe aver preso la direzione della #24.
I risultati odierni
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La classifica generale
Così in campionato dopo la prima gara del Round of 12 della NASCAR Cup Series 2023
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I prossimi appuntamenti
Nel prossimo weekend la NASCAR andrà a Talladega per il giro di boa e snodo cruciale dei playoff. Sabato sera alle 19:00 la Truck Series vedrà la gara centrale del Round of 8, domenica alle 20:00 (come sempre in diretta su Mola) la Cup Series la seconda corsa del Round of 12. La Xfinity Series avrà il suo ultimo turno di riposo e tornerà sul Roval di Charlotte sabato 7 ottobre.
Immagine: Media NASCAR
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