NASCAR

NASCAR | Cup Series, Talladega #2 2025: Briscoe vola nell’overtime e si qualifica per Phoenix!

Autore: Gabriele Dri
NascarLiveITA
Pubblicato il 22 Ottobre 2025 - 08:30
Tempo di lettura: 22 minuti
NASCAR | Cup Series, Talladega #2 2025: Briscoe vola nell’overtime e si qualifica per Phoenix!
P300
Home  »  NASCARTop

Chase Briscoe approfitta delle debacle Penske nell’ultimo stint di gara e di quello Hendrick nell’overtime per conquistare a Talladega una vittoria fondamentale in ottica Championship 4


Prosegue il filotto delle Toyota e, dopo Denny Hamlin, ora per la Championship 4 di Phoenix si è qualificato anche Chase Briscoe. Dopo una gara coperto nel gruppo, il pilota del Joe Gibbs Racing è emerso nel finale approfittando, anche, del doppio harakiri degli altri due team presenti al Round of 8, Penske ed Hendrick. Logano e Blaney (o viceversa) erano in controllo nella stage finale prima di venire risucchiati anche a causa di una ripartenza non eccezionale, Larson e Byron erano primo e secondo alla bandiera verde dell’overtime e poi hanno concluso rispettivamente 26° e 25°, il primo a secco di benzina e il secondo mandato in testacoda sul trioval. Ed ora si va a Martinsville, una bollente Martinsville in cui i punti potrebbero contare molto marginalmente.

La gara

Talladega, la tappa più temuta di tutti i playoff, posta – controvoglia da parte di molti – al centro del Round of 8 a decidere potenzialmente un’intera stagione. Hamlin ci arriva tranquillo dopo il successo di Las Vegas, ma anche Larson e Bell hanno un margine di potenziale sicurezza, anche se tutti temono la coppia Penske, già quasi obbligata a vincere con Blaney o Logano.

Sabato è tempo di qualifiche per le 40 auto (presenti la #33 di RCR con Austin Hill, vincitore della gara della Xfinity Series, la #62 di Beard con Anthony Alfredo, la #66 di MBM con Casey Mears e la #78 di e con BJ McLeod) senza come ormai consuetudine. La pole position va a McDowell davanti al solito Briscoe, poi Busch, Cindric, Preece, Berry, Bell, Blaney, Herbst (che ha sgranato qualcosa nel secondo round) e Wallace; Byron 13°, Logano 16°, Hamlin 17°, Larson (alla gara numero 400 in NASCAR Cup Series) 19° ed Elliott solo 25°, ma si sa che su uno superspeedway il giro secco conta molto relativamente.

Nella notte a Talladega cade un po’ di pioggia prima delle 500 miglia in programma (188 giri divisi in 60, 60 e 68 con il pieno che non basta a completare le stage), tuttavia per la mattinata tutto è già svanito in cielo. Dunque, la preoccupazione non sono le circa 4h30′ a disposizione prima del tramonto, ma le chiazze di umido rimaste sull’apron mentre la pista è asciutta.

Dopo aver retrocesso in fondo Herbst (problemi al cambio) e la coppia Legacy di Nemechek e Jones, può avere inizio la corsa. Al via McDowell sceglie l’esterno e con la spinta di Cindric rimane al comando, anche se già dal primo giro si apre la terza corsia che si riempie con Wallace, Logano e poi Berry che si mette davanti a questa fila. McDowell al secondo giro prova a saltarci su, ma rischia parecchio con una manovra tardiva, così si rimette al centro mentre Josh passa al comando. Sarà il primo di 77 lead change (quarto dato di sempre in Cup Series) fra 27 piloti diversi (terzo all-time).

I movimenti nelle corsie iniziano subito, Briscoe si mette davanti a McDowell lasciando al vento alla corda Busch. Chi non se ne interessa è ovviamente Hamlin che si lascia sfilare, anche perché nella pancia del gruppo si è anche 4-wide con Keselowski che ci prova. Il testimone passa di corsia in corsia, il quarto giro va a Busch (prima volta al comando da maggio) con la corsia interna che avanza. In un paio di passaggi si torna, per fortuna, a “sole” tre corsie affiancate, ma nel frattempo anche Byron ha preferito evitare rischi nel 4-wide, Elliott invece fatica a recuperare. Difficoltà anche per Blaney (disturbi radio) e Larson (sente la vettura lenta).

Al quinto giro torna a spingere il centro e Briscoe si trova a bumpare Wallace che passa col muso davanti. Il tira e molla fra le corsie fa sbucare in top5 persino Shane van Gisbergen. Poi a tornare davanti è Berry con l’esterno e il gruppo si mette in diagonale, Busch molla l’interno (ormai sguarnito) e trova un varco nella fila centrale, la stessa fila in cui Josh cerca di portarsi davanti a Wallace. Poi però i pochi rimasti, guidati da Preece e Bell, tornano avanti e la #60 mette il muso in prima posizione.

I vari spostamenti, tuttavia, hanno messo Logano in scia a Berry e la coppia Penske-WBR avanza in alleanza al giro 14 a precedere il trio affiancato Preece-SVG-Haley. Si è già ampiamente in fuel saving ed ovviamente questo permette di mantenere il gruppo compatto. L’avanzamento di Preece a sinistra obbliga Josh e Joey a scendere nella fila centrale, ma non basta e la loro avanzata viene riassorbita con van Gisbergen in prima fila.

Bell spinge forte la #60 che torna davanti, ma non solo, procedono bene anche Bell e Busch ed i tre si spostano nella corsia di mezzo davanti a Berry, lasciano lungo la linea gialla appena una vettura. Busch, tuttavia, non si ferma qua, va all’esterno e sulla spinta di Shane si riporta davanti a tutti. Sembra che si sia completata la transizione dal 3-wide al 2-wide, così come si è formata la prima spaccatura nel plotone, con 23 auto davanti (chiuse da Larson) e a 0.6″ i 17 inseguitori guidati da Keselowski.

La sorpresa arriva al 18° giro quando si riapre la terza corsia nel secondo gruppo con Hamlin, ma tutto cambia al giro seguente: Preece si lascia sfilare, si mette in coda al gruppo di testa e, alzando un po’ il piede, permette il riaggancio della seconda metà comandata dal compagno di squadra sulla #6. Gruppo compatto ad un terzo di stage con la fila esterna che avanza al punto che Berry e Logano trovano di nuovo strada libera e scendono davanti a Briscoe e così la #21 torna in prima posizione.

Pian piano la terza corsia con Hamlin recupera, anzi si formano “due terze corsie”, una per ciascuna “ex-parte” del plotone e, con un paio di inserimenti fra Ware e Nemechek, prende forza. Si uniscono anche Byron, Custer e alla fine anche Briscoe che deve arrivare a bloccare il recupero. Inizia lo shuffle: Briscoe avanza e si mette davanti a Berry, lasciando il testimone a Ware (giro al comando anche per lui) che poi si sposta a destra lasciando la palla a Gragson e poi a JHN seguito da Hamlin. Questi attaccanti poi in blocco scendono e Berry torna a guidare l’esterno. A metà stage si è di nuovo 3-wide compatti con Nemechek, Gragson e Berry in prima fila.

Nuovo giro e nuovo cambio di inerzia: Busch torna ad avanzare trova un varco fra Berry e Logano, Joey si scompone in curva4 e perde abbrivio al centro della pista, la #22 arretra, ma in suo soccorso arriva dalla corsia interna Keselowski. Nemechek pure lui è andato da Berry e così Hamlin si trova davanti alla corda. La mossa di JHN non ha successo e Berry lo salta, Logano e Keselowski lo seguono con van Gisbergen ed i quattro si spostano all’interno.

Il rimescolamento prosegue: SVG si smarca e va al centro, Logano lo copre, ma la notizia più importante è che l’esterno ha ceduto e così il neozelandese si sposta davanti a Gragson per rilanciare questa corsia. E allora è Hamlin a mettersi davanti a Joey ed è lui il nuovo leader della corsa ai -26. Il tira e molla continua, Haley e Gibbs si mettono davanti alla #88 mentre Berry si infila fra Logano ed Hamlin. Ma il capolavoro è di Busch che da dietro Joey salta fuori, aggira tutti ed ha il muso davanti ai -23 facendo collassare la corsia centrale.

Di questo ne beneficia l’interno con Keselowski seguito a ruota da Briscoe, JHN e McDowell che si trovano a precedere il gruppo ancora in fila per tre, ma si torna ventaglio con la fila lungo il muro che arretra e Busch che torna al livello di Brad. Siamo ai -20 e inizia il nervosismo in vista del primo giro di soste. Haley trova un varco al centro lasciando al vento Gragson e comincia così la migrazione verso la linea gialla.

Il primo gruppo che va in pit lane si ferma ai -17 ed è composto da Briscoe, JHN, McDowell, Berry, Gibbs, Ware, SVG, Jones e McLeod; Chase ci arriva a ruote bloccate e in breve arriva la comunicazione dello speeding (idem McLeod), prima vera notizia in ottica playoff. Ai -16 la seconda ondata corposa con Busch (speeding in uscita), Hamlin (rischio con Elliott), Wallace, Bell, Haley, Hocevar, Alfredo, Stenhouse, Reddick, Mears, T.Dillon e Hill, dunque già metà gruppo è andato ai box.

La terza wave è quella delle Ford ed è ai -15 con Keselowski (lungo nello stallo), Logano, Gragson, Herbst, Preece e Buescher che lascia davanti 11 auto in fila indiana. Ai -13 è la volta delle Chevy di Byron, Bowman, Chastain (speeding), A.Dillon, Elliott, Suárez e Larson, poi al passaggio successivo delle ultime Ford (quinta wave) con Cindric, Blaney, Smith e Gilliland.

Il ricongiungimento è sempre il momento critico, Busch (che non ha ancora scontato la penalità) si sta un po’ sacrificando per le Chevy, ma le Ford arrivano di rincorsa con Gragson e Logano. L’ultimo ostacolo è il gruppetto di Blaney che prova, ormai conscio che verrà fagocitato, a rimanere nel mezzo per sparigliare le carte in maniera pericolosa. L’obiettivo riesce solo parzialmente, ad approfittarne è Allmendinger che affianca Gragson mentre paga Hocevar che, si pensa in un contatto, fora la posteriore destra e torna ai box.

Ai -10, quando Gragson e Allmendinger iniziano lo scambio della prima posizione, dunque sono rimaste 25 auto nel gruppo di testa, poi a 5″ la coppia Herbst-SVG, a 8″ il trio Keselowski-Hamlin-T.Dillon, a 10″ la coppia Custer-Preece, a 16″ il trio Alfredo-Hill-Mears, poi sparpagliati Chastain, Busch, Briscoe, Hocevar e McLeod. Il 2-wide regge poco, Stenhouse lancia la terza corsia con McDowell e Gibbs, ma Ty rinuncia subito.

Poi, all’improvviso, il big one: in curva3 ai -8 sulla fila esterna Jones spinge troppo Gragson che si intraversa, centra Allmendinger e innesca l’incidente. Per AJ c’è una brutta botta contro il muro esterno che lo lascia senza fiato (scenderà dalla vettura che sta iniziando a prendere fuoco al volo prima di distendersi a terra per riprendersi), ma anche gli altri non scherzano. Nel mucchio, oltre ai piloti citati, finiscono anche Haley, A.Dillon, Stenhouse, Cindric e soprattutto Chase Elliott.

La #9 torna ai box col muso distrutto ed è già chiaro che la situazione è seria, non tanto per la sospensione bensì per il radiatore. Dopo un breve passaggio nel garage, per Elliott arriva un clamoroso ritiro con annesso 40° e ultimo posto. DNF immediato anche per Haley, Stenhouse, Allmendinger ed un Gragson molto arrabbiato con Erik. A.Dillon perde un giro, Jones e Cindric passeranno nel garage per le riparazioni praticamente la successiva ora. Larson, invece, si ferma ai box per togliere un detrito dalla griglia.

Dopo il lucky dog di McLeod e le soste di metà gruppo (fra i big Berry che non era riuscito a fare il pieno in precedenza, Hamlin e chi era finito in coda), si riparte per uno sprint di soli due giri con Logano (risparmiato per poco dal botto) davanti a Gibbs, McDowell, JHN, Reddick, Bell, Blaney, Bowman, Wallace e Byron.

A spingere Logano c’è McDowell, ma il problema per loro è che all’esterno ci sono compatte le Toyota di Gibbs, Nemehcek e Reddick, inoltre Bell non aiuta la #22 e la #71. Le Toyota dunque volano e nell’ultimo giro si giocano i punti. Gibbs e Reddick scendono, ma Tyler inverte subito la rotta, affianca il compagno di livrea (tre auto Monster al via), ma non basta per appena 0.004″.

Gibbs vince la prima stage davanti a Reddick, Nemechek, Blaney, Wallace, Logano, Smith, McDowell, Hocevar e Bell, Byron 13°, Larson 14°, Briscoe 21°, Hamlin 28°, A.Dillon lucky dog a riportare 33 auto a pieni giri, benefit poi perso per rifornimento irregolare.

Nel break si fermano quasi tutti (Alfredo, toccato da dietro, lo fa al contrario; Byron deve aspettare perché si completi il pieno e finisce in coda) tranne Ty Dillon, poi seguono dopo i pit Buescher, Busch, Preece, Berry, Briscoe, Herbst, Custer, Ware ed Hamlin con la maggior parte dei piloti playoff a cavallo della 20esima posizione. Penalità per ruota fuori controllo per Keselowski, mentre inizia il tema Logano, con Joey preoccupato per l’innalzamento della temperatura dell’olio del cambio.

Bandiera verde ai -55 nella seconda stage con una corsia interna quasi piena perché molti piloti si sono fermati a rabboccare all’ultimo giro, incorrendo così nella penalità di non poter scegliere al choose cone. Berry spinge Dillon che finisce subito nel mezzo e precipita in classifica lasciando davanti i quasi omonimi Buescher e Busch, ma il gruppo è già 3-wide con Keselowski che cerca la rimonta ed Hamlin che salta su. McLeod va ai box, poi brevemente anche nel garage, e perderà diversi giri per due consecutive ruote mal fissate.

Alla fine la rimonta prende forza e Berry è costretto ad intervenire in prima persona, venendo sospinto al comando ai -51 da Hamlin che, secondo il box di Logano, sta tenendo giù il piede per sabotare il fuel saving degli altri piloti. Josh però non si fa spingere troppo e consolida il 3-wide. Ricomincia così il passaggio del testimone fra le corsie che, al giro successivo, va nelle mano di Busch al centro mentre Keselowski rischia grosso con il compagno di squadra Buescher che si infila davanti a lui. L’interno è scarno e vede qui Herbst, Alfredo e Ware, ma questi tre hanno voglia di un posto al sole.

Con il passare dei giri, mentre Logano e Blaney si trovano e vanno all’esterno, l’alternanza fra centro ed esterno di Busch e Berry vede prevalere la #8 che sale davanti alla #21 ai -44, ma il curare di Busch nei confronti delle Ford apre la porta ad Herbst che vola al comando seguito nello shuffle dal citato Alfredo. A contrastarli ci provano al centro Wallace a spingere Briscoe, ma la fila interna si è esaurita ai -40, si torna ai 2-wide con la #19 al comando.

Quanto dura la tregua? Un paio di miglia, poi Logano passa all’attacco, ma è più una necessità interna di Joey, infatti pensa che solo al vento potrà abbassare l’allarme relativo alla temperatura del cambio. A seguirlo c’è Blaney come un fido compagno. Busch tiene alto Alfredo che poi, nel cercare di coprire tre corsie, rischia molto con McDowell che deve mettere due ruote in bilico sull’apron in pieno banking e finisce per farsi passare dallo stesso Kyle.

Il centro perde terreno con Alfredo e così il quartetto McDowell-Logano-Blaney-Gilliland si mette davanti ad Anthony rimettendo al vento Ware che continua a spingere ed ai -35 è di nuovo davanti seguito da Custer, Wallace e T.Dillon a cui si unirà in seguito Z.Smith. L’inerzia però è finita e si torna 3-wide appaiati con il testimone che si alterna fra #51, #71 e #8. Nel gruppo di testa ci sono 30 vetture (Hamlin si è di nuovo sfilato) mentre staccato a 20″ c’è il terzetto di Mears, A.Dillon (ammaccato a -1) e McLeod (-5) che dopo i vari guai si è ritrovato e tirando a tutta gira anche leggermente meglio dei leader in fuel saving.

Dopo tanto tira e molla, ai -27 ha la meglio l’esterno e Busch inizia a coprire sia il centro di McDowell, sia la sua corsia di Berry mentre l’interno cede, uno alla volta gli attaccanti si sfilano, per ultimo Ware che deve andare in coda. L’assenza di una fila intera di side draft rilancia il centro (che non si abbassa) e quindi McDowell torna al livello della #8, ma anche questa corsia si sta svuotando, segno che è iniziata una transizione, in vista di un nuovo giro di soste, verso la fila indiana.

Berry, invece, va in controtendenza ed è lui a scendere, avanza coprendo McDowell, ma è tutto un bluff, infatti immediatamente Michael risale ma trova lì già Logano che lo fa saltare. Mentre la #71 viene salvata dall’ex compagno di squadra Gilliland, si forma così di nuovo la coppia Berry-Logano che si piazza davanti a Busch. Kyle reagisce, ma dietro ha il pericolo Blaney che sicuramente non lo aiuterà.

Giro dopo giro le due corsie si spostano verso sinistra, abbandonando il muro verso la linea gialla, segno ulteriori dei pit in avvicinamento. Ai -19 ad andare ai box sono Mears, A.Dillon e McLeod, ma il terzetto si sfalderà con gli speeding della #3 e della #78

Malgrado le soste vicine, c’è gente che ancora attacca, Briscoe rilancia la terza corsia e così, ormai a serbatoio vuoto, come reazione i leader non vanno più in fuel saving, ma ormai è tardi ed ai -15 Busch deve coprire la #19 aprendo la porta a Buescher. Ai -14 soste solo per T.Dillon e Alfredo.

Busch torna davanti a tutti, poi ai -13 è lui a guidare ai box anche Berry, Hill, McDowell e Ware; in uscita si forma la doppia coppia Berry-Busch e McDowell-Hill. Gli altri proseguono come nulla in 2-wide con Buescher e Briscoe al comando delle rispettive corsie, ma la vera sorpresa è che la coppia Penske si è smarrita ed ha perso molto terreno. Ai -10 compatto il trio RFK va ai box (speeding per Buescher), ma non le altre Ford.

Tutto il resto del gruppo infatti pitta ai -9, ma non due piloti, Reddick e Logano, con il secondo un po’ preso di sorpresa e tenuto all’improvviso all’esterno e quindi costretto a tirare dritto. E la coppia #45-#22 viene fregata: se vi ricordate delle chiazze d’umido sull’apron di inizio gara, beh van Gisbergen ha il pregio (sfortuna) ed il difetto (su circa 35×2 auto, dato che siamo al secondo giro di soste sotto green, è l’unico a farlo) di beccare la pozzanghera sulla linea gialla, perdere il controllo, fare un mezzo testacoda in cui si appoggia leggermente a Bell e Byron (proprio due piloti playoff) e poi piantarsi nell’erba bagnata. Caution e lucky dog per Mears.

Dopo ulteriori penalità (T.Dillon e Wallace per safety, McDowell per interferenza e Suárez per speeding) e le soste di Chastain e Logano che vengono “salvati” da molti che vanno al rabbocco, si riparte con Briscoe al comando davanti ad Hocevar, Larson, Bell, Byron, Blaney, Gibbs, Bowman, Hamlin e Gilliland con Logano 15°.

Emerge nel frattempo anche la gravità della penalità di Ty Dillon: è ripartito (o meglio, è stato fatto ripartire) dallo stallo mentre davanti a lui un meccanico stava lavorando nel passaruota della #21 di Berry, toccando la ruota appoggiata e spingendola verso l’ignaro meccanico. Una manovra decisamente deplorevole. Già, perché Berry è fermo nello stallo? La #21 sta accusando gli stessi problemi di temperature di Logano, solo che per Josh la situazione è già precipitata: dopo un passaggio nel garage ed un tentativo di tornare in pista, arriverà un altro amaro ritiro. E così la coppia Logano-Blaney perde un altro alleato.

Si riparte ai -4 e Briscoe viene spinto bene dal tandem Hendrick Larson-Byron, tuttavia Hocevar non molla al suo fianco. Keselowski e Logano ci provano con la terza corsia, ma non avranno mai successo. Briscoe avanza e ai -2.5 scende davanti alla #77 favorendo l’avanzamento di Larson seguito da Byron. Il ping pong fra le due corsie prosegue fino all’ultimo giro, poi Chase viene di nuovo mandato avanti, copre Kyle che con la spinta fa rischiare grosso la #19 che tiene però la barra dritta.

Briscoe vince la seconda stage davanti a Larson, Hocevar, Byron, Bell, Gibbs, Blaney, Gilliland, Nemechek e Bowman; Logano 18°, Hamlin 24°, van Gisbergen lucky dog che riporta 31 auto a pieni giri con A.Dillon (-2) e McLeod (-6) doppiati. Anzi no, dopo quasi un’ora nel garage, Jones torna in gara con 70 giri in ritardo, completa quattro passaggi senza mezza fiancata di destra giusto per passare i cinque ritirati e guadagnare un punticino in più.

Al break quasi tutti vanno ai box (Hocevar speeding) tranne Chastain, Hamlin, Suárez, JHN e Reddick poi arriva la consueta serie di rabbocchi e quindi la classifica alla ripartenza vede Nemechek al comando su Reddick, Busch, Logano, Alfredo, Preece, McDowell, Buescher, Ware e T.Dillon con gli altri piloti playoff fra 16° e 21° posto. Hamlin riparte a spinta con il motorino di avviamento ko.

Bandiera verde ai -62 ancora con un interno corposo in seguito alle penalità, ma in fretta la coda del gruppo si sposta lungo il muro. Avanza questa corsia di sinistra subito con JHN, Reddick e Logano, poi però si spostano anche loro lasciando letteralmente solo quattro auto in questa fila. Ma il ricompattamento del plotone da dietro innesca il nuovo 3-wide. Busch torna a livello Nemechek mentre Logano e Preece vanno all’esterno davanti a T.Dillon.

La sensazione generale in questa fase, tuttavia, è che nella logica del fuel saving ci sia un fantozziano “vadi lei” nei confronti di JHN, mandato a consumare più benzina degli altri. A prendere il testimone dalla #42 è la coppia Gibbs-Wallace che decide di attaccare e mettersi al comando. Si innesca un po’ di shuffle con il gruppetto Penske-RFK che scende all’interno a seguire Herbst che invece prosegue nel rimescolamento Toyota. Si trova davanti persino uno Suárez sbucato fuori non si sa come, ma dietro alla #99 ci sono Logano e Blaney che mettono fine ai -54 a questo giro di danze.

#22 e #12 di nuovo davanti in un gruppo tornato 2-wide, all’interno le Ford, all’esterno le Toyota (tutte tranne un Briscoe rimasto a centro gruppo) dato che il messicano è stato fatto saltare dalla prima fila. Si riapre la terza corsia a suon di Monster (Reddick ed Herbst) con Riley spinto forte da Busch dopo che la #35 è scesa cedendo il posto ad Alfredo. Alla fine l’idea di Herbst però è quella giusta e le tre auto bibitare si riuniscono nella fila di mezzo.

Lo status quo dura a lungo, dal giro 134 al 149: Logano guida la sua fila (e il gruppo intero) composta da Blaney, Keselowski, Buescher, Preece e Gilliland e poi Byron. Lo scompiglio arriva solo nelle altre due corsie: Herbst salta all’improvviso (e non è foratura, bensì motore rotto) e nell’equilibrio che si riforma il più lesto è Alfredo che scende al centro seguito da Reddick mentre McDowell e Chastain si trovano lungo il muro.

L’equilibrio citato viene rotto definitivamente proprio da Ross che sfrutta questa occasione per dare una spinta incredibile alla #71, mandarla al comando e permettere a McDowell di scendere davanti ad Alfredo. L’interno si sta invece svuotando con Gilliland e Byron passati nella fila centrale. La seconda spinta a McDowell viene data dallo stesso Alfredo, ma il risultato è il recupero di Chastain quando siamo ai -40. Ross avanza e al giro seguente scende su Michael lasciando all’esterno una fila JGR-Trackhouse con Bell, van Gisbergen, Suárez ed Hamlin.

Il centro cede leggermente e Logano si torna ad affacciare col muso davanti mentre Bell scende su Chastain e in coda alla #11 sono arrivati i già citati Byron e Gilliland. L’indecisione su quale corsia prevarrà prosegue anche nei giri successivi, ma nel complesso Logano gestisce la situazione fino al giro 156 quando lo shuffle fra le due corsie esterne prosegue con la rotazione SVG-Bell-Suárez-Hamlin-Byron fino a Gilliland che si porta al comando ai -31.

Anche Todd, tuttavia, viene costretto dall’inerzia a scendere al centro, anche perché ormai dietro di lui non c’è più nessuno. Al centro del gruppo Chastain si pianta e Briscoe arriva in suo soccorso prima di mollarlo al suo destino. Siamo ai -30 e si è tornati 2-wide con 26 auto nel gruppo di testa, staccati solo Ware e Bowman con un motore che ha iniziato a perdere colpi.

Il ping pong fra Logano e Gilliland dura fino ai -23 quando, mentre tutti iniziano a pensare alle soste, a saltare è un motore, ma quello di Ware che, già sull’apron, scivola sul suo stesso olio e finisce in testacoda. Nuovo lucky dog per Mears che aveva appena passato Bowman.

Si va dunque alla sosta decisiva con Logano al comando su Gilliland, Blaney, Hamlin (che ora ha pure problemi di acceleratore leggermente bloccato a causa di un problema al cavo), Keselowski, Byron, Buescher, Larson, Preece e Suárez. Cindric torna in corsa pure lui, con ben 115 giri di ritardo ma Austin chiuderà pure la corsa per onor di firma.

Dai box la situazione che esce è leggermente diversa: Blaney passa Logano e precede Gilliland, Larson, Keselowski, Suárez, Buescher, Byron, Preece, Bell, McDowell e Briscoe; leggero contatto fra Byron e Wallace, Hamlin perde un giro, penalità per Alfredo e Bowman. Però c’è già il grande dubbio: a che giro finirà l’accordo in casa Penske dato che praticamente entrambi “devono” vincere per qualificarsi a Phoenix?

Al choose cone Penske va interno, Gilliland sceglie la prima fila con Larson a seguirlo. Si riparte ai -17 e la prima parte della gara si decide qua: Todd scatta bene e Kyle spinge forte e in uscita di curva2 la #34 è davanti nonostante in aiuto degli ex compagni di squadra sia arrivato anche Keselowski. E Penske perde la corsa in questo esatto momento, o forse – come si scoprirà in seguito – l’ha già persa. Blaney e Logano perdono il controllo della situazione quando erano in una posizione molto favorevole, una situazione non da Penske.

Gilliland scende davanti a Ryan e inizia le schermaglie con Larson che prova a seguire la #34 ma deve tornare su da Suárez e Buescher. Blaney ci prova a sospingere l’altra Ford e così fino ai -13 Gilliland e Larson sono alla pari, ma l’esterno ormai ha preso inerzia. Ai -12 il messicano spinge il campione 2021 e lo manda davanti a tutti, Kyle scende e si innesca lo shuffle che fa arretrare ancora di più la coppia Penske.

Poi dal nulla spunta una terza corsia: a lanciarla è Zane Smith seguito da Chastain, Wallace, Hocevar, Hill e Mears, ai -11 la #38 è già davanti a tutti e Blaney-Logano sono ancora più sepolti nel plotone. Mentre Suárez viene fatto saltare, Zane scende al centro seguito da Chastain e i due allungano fin troppo mentre Larson deve controllare Gilliland e Buescher.

Ai -10 Chastain prova a smarcarsi, ma Smith copre, Gilliland avanza e si sposta davanti a Larson, la coppia funziona e si difende da Buescher-Wallace (che poi perde terreno). Funziona a tal punto che ai -8 Gilliland preferisce rimanere con Larson che scendere dal compagno di squadra Smith. Todd poi cede alla tentazione e rimette in moto lo shuffle, Byron spinge Larson, Gilliland prova a tornare da loro mentre Briscoe si mette davanti a Buescher e si torna così 3-wide compatti.

Ai -7 Chris inizia a spingere forte a tal punto che pure lui con Briscoe riesce a scendere davanti alla coppia Hendrick al centro, ma sta arrivando anche Wallace, allora Kyle decide di smarcarsi e di coprire la rimonta della #23. Gilliland è in una situazione delicata e il rischio in curva1 dove viene stretto alla corda ne è l’esempio. Larson viene sospinto da Wallace e Bell ed i tre ai -5 si spostano al centro lasciando al vento Hill ed Hocevar. Per Logano la situazione è talmente disperata che è finito in coda al gruppo dei 25 e non ha più spazio per rimontare.

Il rimescolamento al comando prosegue: Briscoe risale con Byron ed i due passano Larson che si infila davanti a Buescher il quale, a sua volta viene spinto da Hill che poi viene fatto saltare da Hocevar. Ai -4 Byron e Larson si ritrovano con Briscoe al loro fianco, ma Wallace approfitta di questa situazione di impedimento reciproco per infilare tutti in curva3 seguito proprio da Chase.

Ai -3, dunque, Wallace e Byron sono affiancati seguiti da Briscoe-Larson e Gilliland-Bell, poi il gruppo 3-wide se non 4-wide a centro gruppo con Buescher che sta recuperando di gran carriera seguito da Hocevar e Gibbs. Il 4-wide diventa anche 5-wide e ci si aspetta che un possibile incidente al penultimo giro possa arrivare qui, e invece arriva dalla testa: Buescher è sceso su Byron che lo spinge forte, ma la manovra non è centrata e la #17 parte – clamorosamente da sola senza coinvolgere nessun altro – verso il muro interno.

Caution (lucky dog per Hamlin) ed overtime come successo per Truck e Xfinity Series con Byron al comando su Larson, Wallace, Hocevar, Gibbs, Briscoe, Bell, Smith, Gilliland e Suárez, Blaney 12°, Logano 16°.

Si apre la corsia dei box e clamorosamente ai box, con McDowell, ci vanno proprio Blaney e Logano: i due, per uscire davanti a tutti dalla pit lane nella sosta precedente, infatti avevano imbarcato meno carburante del necessario per affrontare un overtime. Una debacle non indifferente.

Choose cone decisivo con la coppia Hendrick che si divide forse nell’illusione di poter coordinare una ripartenza così cruciale: Byron va interno con Hocevar, Bell, Gibbs e Suárez, Larson esterno con Wallace, Briscoe, Smith e Gilliland.

Bandiera verde e si formano in fretta due coppie incollate mentre Bell e Briscoe arrivano di rincorsa; più dietro Busch, Chastain e Nemechek tentano un 3-wide. Dopo curva2 regna ancora l’equilibrio, ma a fare la differenza è la terza riga: Bell è staccato di una lunghezza, forse anche tatticamente per aiutare le due Toyota alla sua destra, infatti Briscoe spinge forte Wallace verso curva3. Hocevar però reagisce e spedisce la #24 avanti in curva, ma è inutile.

L’inerzia sul trioval è ormai per l’esterno e alla bandiera bianca Larson è sceso davanti al compagno di squadra, ma Wallace per poco non completa pure lui il sorpasso. La terza corsia sembrava ben avviata, ma Busch è stato lasciato solo.

In curva1 Larson e Wallace sono di nuovo pari e tutto sembra ancora aperto. Nel giro di un paio di secondi invece tutto si decide: ad un miglio e mezzo dalla bandiera a scacchi Larson rimane clamorosamente a secco di benzina e, saggiamente, si sposta subito sull’apron, ma l’abbrivio è ormai perso per la corsia interna, Wallace ha campo libero e verso curva3 hanno spazio di manovra persino Briscoe, Gibbs e quasi Gilliland. Chase ne approfitta subito e lancia l’attacco all’interno seguito dal compagno di squadra.

Si torna 2-wide verso curva4 e il destino è ormai segnato: Gilliland avrebbe anche una poderosa spinta in arrivo sul paraurti della #23, ma alle loro spalle ci sono stati gli inevitabili attacchi in terza corsia da parte di Reddick e Chastain (con van Gisbergen che si pianta perdendo una potenziale top10) e poi addirittura in quarta con Keselowski e Logano.

L’epilogo è però sorprendente: ovviamente si spinge ancora e nella corsia interna si è compatti. Briscoe tiene il volante dritto come Gibbs, non ce la fa invece Byron sulla pressione di Hocevar, la #24 parte tutta sola verso l’erba mentre la #77 schizza verso l’esterno evitando non si sa come Bell e Keselowski.

Chase Briscoe vince a Talladega conquistando così il posto – meritato – a Phoenix raggiungendo il compagno di squadra Hamlin. Secondo sul traguardo a 0.145″ (nemmeno poco) è Gilliland al miglior piazzamento in carriera ad eguagliare papà David, poi Gibbs, Wallace, Custer, Hocevar, Reddick, Bell, Smith e Keselowski. A seguire il trio Trackhouse con SVG, Suárez e Chastain, Nemechek, Preece, Logano 16°, McDowell, Mears, Busch e T.Dillon, Blaney 23°, Hamlin 24°, la coppia Hendrick che era prima e seconda due giri prima, ora solo 25esima e 26esima.

Il pazzo ultimo giro crea una classifica spaccata: una voragine di addirittura 36 punti si è creata fra i qualificati (Briscoe ed Hamlin) e virtualmente qualificati (Bell a +37, Larson a +36) ed i quattro sotto la linea rossa. Ci sarebbero delle combinazioni di punti che rimetterebbero in gioco gli inseguitori, ma è chiara la situazione: a Martinsville ci saranno quattro pesi massimi come Byron, Logano, Blaney ed Elliott in must win. Il finale di gara in Virginia potrebbe essere esplosivo, anche perché se la gara prendesse una certa piega, fra Bell e Larson balla un solo punto prima della bandiera verde.

I risultati odierni

La classifica della “YellaWood 500”

La classifica generale

Così in campionato dopo la seconda gara del Round of 8 della NASCAR Cup Series 2025

La classifica completa

Le altre categorie

Xfinity Series: Hill bissa il successo in Alabama

Truck Series: Ruggiero conquista la prima vittoria in carriera!

I prossimi appuntamenti

La NASCAR nel prossimo weekend, chiusura del Round of 8, faranno tappa tutte e tre le categorie principali. Appuntamento fra venerdì e sabato (0:00) con i Truck, fra sabato e domenica (1:30) con la Xfinity e domenica alle 19:00 con la Cup Series. Tutte queste gare saranno in diretta su p300.it. Il tutto sarà però anticipato giovedì notte con la 16esima e ultima gara stagionale delle Modified con Austin Beers che arriva alla tappa decisiva a +14 su Justin Bonsignore.


Immagine: Media NASCAR

AVVISO: Se vuoi ricevere le notifiche dei nuovi articoli pubblicati, scegliendo tu per quali categorie abilitare gli avvisi, collegati al nostro NUOVO GRUPPO TELEGRAM

Stai visualizzando da visitatore. Accedi o registrati per navigare su P300.it con alcuni vantaggi

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

Condividi