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NASCAR | Cup Series, Sonoma: Kyle Larson vince in rimonta tra caution e incidenti

di Francesco Gritti
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Pubblicato il 11 Giugno 2024 - 14:15
Tempo di lettura: 15 minuti
NASCAR | Cup Series, Sonoma: Kyle Larson vince in rimonta tra caution e incidenti

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Kyle Larson vince la Toyota/Save Mart 350 a Sonoma grazie ad un passo gara strepitoso nel finale. Tante caution e molti ritirati

La vittoria di Kyle Larson dimostra ancora una volta tutto il talento del trentunenne nato in California, come se ce ne fosse ancora bisogno. Successi come questo dimostrano che anche nella NASCAR moderna esista ancora il merito legato al singolo, alla sua velocità e, soprattutto, al grande lavoro strategico. Le caution sono un elemento che, oramai, non è possibile dividere dalla competizione, ma la prova di Sonoma ha dimostrato che, con lunghi periodi in bandiera verde, è davvero possibile assistere a delle gare molto avvincenti.

La NASCAR Cup Series fa scalo al Sonoma Raceway, situato in California, per il sedicesimo appuntamento stagionale. I piloti dovranno impegnarsi molto per domare questo difficile road course, caratterizzato da molti cambi altimetrici in sequenza e da più serie di curve lunghe e cieche.

Sonoma Raceway, conosciuto in passato anche come Sears Point o Infineon, è un road course dalla storia lunga e travagliata. Il tracciato, nato nel 1968, non ha mai rivoluzionato la propria forma, anche se nel tempo si sono aggiunte diverse varianti. Quella utilizzata dalle serie NASCAR, difatti, è più breve rispetto a quella principale e presenta una lunghezza di solo 1.99 miglia (3,203 km). Le curve ufficialmente segnate sono 10, 5 a sinistra e 5 destra. Il layout appena descritto, creato nel 1998 e modificato nel 2001, è solo uno dei molti presenti nell’impianto.

La Toyota/Save Mart 350 è una gara dalla grande importanza storica, sia perché presente in calendario da molto tempo, sia perché è stata una delle prime gare organizzate dalla NASCAR a tenersi su un road course. Dal 1989 in poi (2020 escluso per motivi legati al COVID) il circuito californiano ha sempre ospitato in calendario un round della Cup Series. La lunghezza, di circa 220 miglia (218.9 nella versione attuale) è rimasta sempre simile a partire dall’edizione 1998.

L’entry list è composta da 38 auto, due in più rispetto a quelle presenti a tempo pieno. Continua la girandola di piloti sulla #16 di Kaulig Racing. A. J. Allmendinger torna a bordo della vettura su cui ha corso a tempo pieno la scorsa stagione, prendendo il posto di Kraus presente a Gateway. Kaz Grala torna sulla #15 di Rick Ware Racing, lasciata la scorsa settimana a Cody Ware.

Richard Childress Racing e RFK Racing schierano la propria terza vettura. La Chevrolet #33 e la Ford #60 saranno guidate, rispettivamente, da Will Brown, leader del Supercars sulla Chevrolet di Triple Eight e impegnato a tempo pieno anche nel GT World Challenge Australia con Audi, e Cam Waters, quarto nel Supercars con la Ford di Tickford e con due gare all’attivo nella Truck Series svolte con ThorSport.

La qualifica si tiene con il format road course che vede i piloti affrontare il tracciato per 15 minuti divisi in due gruppi. I migliori 5 di ogni fase si giocheranno le prime posizioni sullo schieramento in un’ulteriore sessione da 10 minuti. Joey Logano, pilota della Ford #22 del Team Penske, conquista a sorpresa la pole position grazie a un 1’13.273″ (tempo di 1.1″ più lento rispetto al record, siglato da Rusty Wallace nel lontano 2000 ma comunque nettamente migliore ai tempi dell’anno scorso grazie al nuovo asfalto). 83 millesimi più indietro il secondo classificato, Tyler Reddick, che affiancherà al via il bicampione a bordo della Toyota #45 di 23XI Racing.

La gara

Logano scatta bene e si impone subito su Reddick che insegue a breve distanza. Le battaglie dei primi passaggi presto si esauriscono e il gruppo procede in fila indiana fino al momento in cui viene chiamata la prima caution.

Il motore della Toyota di Hamlin cede sulla linea di partenza dopo appena 4 miglia, spargendo olio e liquidi nel tratto che va dal rettilineo principale a curva 2. Nemechek scivola sul fluido e tocca le barriere di cemento poste a limitare la carreggiata, danneggiando la propria vettura.

La ripartenza è tutto tranne che calma. Logano mantiene il comando della gara. Blaney, partito al suo fianco, non riesce a difendersi dalla furia di Reddick che lo supera già nelle prime curve. La corsa procede regolarmente nonostante diversi piloti siano andati fuori pista.

Al giro 8 Truex Jr. viene mandato fuori dal tracciato in curva 2 da Brown che lo tampona leggermente in percorrenza. Il veterano di Toyota riparte dal fondo, ma senza danni. 6 passaggi più tardi Byron rallenta e svolge la prima sosta a causa di una foratura lenta dovuta a un’uscita di pista avvenuta in curva 1.

Al giro 16 la corsa viene neutralizzata per la seconda volta. Gibbs fora la gomma anteriore destra per via di un contatto con le nuove barriere di cemento poste all’interno di curva 11. Il giovane, a seguito di questo impedimento tecnico, urta poi contro il cemento che delimita la larghezza della carreggiata stradale sul rettilineo. I danni evidenti costringeranno al ritiro il nipote di Coach Gibbs.

Alcuni piloti decidono di sfruttare la caution per anticipare la propria prima sosta. Tra questi c’è Logano, che punta alla track position dopo il break a discapito dei punti al termine del primo stage. La strategia è rischiosa, ma chi è già nelle retrovie ha ben poco da perdere.

Reddick riesce a imporsi su Blaney al restart, anche se solo per pochi secondi. Difatti, la direzione gara di rimettere in pista la pace car quasi subito a causa di un incidente che ha coinvolto più vetture avvenuto proprio all’inizio del diciannovesimo passaggio.

In curva 3A Cindric tocca Briscoe che va in testacoda. Il caposquadra SHR resta in mezzo alla pista e, per evitare scontri, decide di togliersi virando verso l’esterno. Peccato che in quella posizione si trovi Logano contro cui va a sbattere il pilota dal futuro tutto da definire. Il bicampione, con una foratura alla gomma posteriore destra, decide di rallentare e aspettare che il gruppone passi. La scelta si rivela vincente fino all’arrivo di Burton che tampona il poleman. Coinvolto nella carambola anche Stenhouse Jr.

I danni sono evidenti. Il posteriore di Briscoe è dilaniato, mentre Logano, oltre alla già citata foratura, ha subito grossi “ritocchi estetici” su tutta la vettura. Meno grave la situazione per gli avversari a cui basta un controllo prima di tornare in azione. Diversi frontrunner, tra cui Buescher, Bell e Brown, decidono di rischiare svolgendo la prima sosta a pochissime miglia dalla fine del primo stage. Lucky dog per Nemechek.

La ripartenza non regala particolari sconvolgimenti in classifica. Reddick si impone nuovamente su Blaney e scappa dagli avversari. Il campione in carica, nonostante non sia riuscito a prendere la prima posizione, si difende bene dallo schieramento Hendrick quasi al completo che non riesce a sopravanzarlo.

Tyler Reddick vince lo stage 1 a Sonoma. L’alfiere della Toyota #45 di 23XI Racing è seguito sul traguardo da Blaney, Larson, Elliott, Bowman, McDowell, Chastain, Suarez (volata in casa Trackhouse in cui Ross batte un Daniel indispettito per 1 millesimo), LaJoie e Gilliland. Diversi piloti veloci ma non nelle posizioni principali, tra cui Truex Jr. e Busch, optano per una sosta durante la pausa tra la parte iniziale e centrale di gara a differenza dei leader che, a questo punto, cercano di chiudere la gara con soli due pit stop. Lucky dog per Nemechek che torna a pieni giri.

Il secondo stage si apre con un Blaney particolarmente aggressivo. Il campione in carica tenta con tutte le sue forze di mettere le ruote davanti a quelle di Reddick, ma, purtroppo per lui, la traiettoria gioca un ruolo completamente a favore del pilota di casa che in curva 2 riuscirà a consolidare, per l’ennesima volta, la sua predominanza.

Nonostante davanti lo spettacolo non manchi, gli occhi di tutti si concentrano nelle retrovie. Cindric va largo in curva 1 e pizzica la sabbia. La Ford #2 viene così risucchiata nella gravel trap, dove percorrerà molti metri e addirittura un salto prima di fermarsi. Il vincitore di Gateway tornerà in gara dal fondo.

Pochi minuti più tardi la gara viene nuovamente interrotta. Brown si parcheggia al largo di curva 11 per un problema elettrico, dopo averne avuto uno già in qualifica, che richiede del tempo prima di poter essere riparato. McDowell, LaJoie, Hocevar e Gragson sfruttano la caution chiamata al giro 32 per svolgere la prima sosta di giornata.

Le premesse del restart sono ottime: Blaney cerca di prendere la prima posizione grazie a una strategia molto aggressiva. Il campione in carica, però, non riesce a imporsi nemmeno ora su Reddick. Il californiano, difatti, sfrutta la traiettoria di curva 3A per mandare largo il rivale e riprendere in via definitiva la guida del gruppo. L’uscita in curva 10 di Wallace anticipa un vero e proprio big one.

Berry si muove leggermente verso l’interno in frenata di curva 11, andando a toccare Jones con il lato posteriore destro della sua Ford. Il rookie si ritrova così a perdere per qualche istante il controllo della propria auto che schizzerà contro quelle di Bell e Truex Jr. quando questi sono in procinto di affrontare il tornantino. Le due Toyota andranno a loro volta a toccare anche le vetture di Dillon, Byron e Waters. L’alfiere di RCR sarà l’unico a doversi ritirare. Gli altri torneranno in corsa dopo qualche controllo.

Durante la caution si assiste anche a un pit prolungato per riparazioni per Briscoe, la cui vettura porta ampi segni del contatto avvenuto nel primo stage, e Byron, che perde un giro. Brown deve tornare in pit lane spinto dai mezzi di soccorso. Svolge rifornimento e cambio gomme anche Gilliland che anticipa la tendenza di chi è ancora a zero soste.

La ripartenza regala un altro duello per la prima posizione. Questa volta i contendenti sono Reddick e Larson, con il vincitore del primo stage che si fa vedere combattivo fin da subito. Il campione 2021 lo seguirà fino al nuovo ingresso della pace car che viene chiamata in pista per la seconda volta consecutiva nel corso del giro della ripartenza.

Gragson tocca Cindric in percorrenza della curva 8A e lo manda contro le barriere. Le inchiodate nelle posizioni appena seguenti inducono McDowell all’errore. Il veterano, difatti, raggiungerà il compagno di marca nella gravel trap. Byron guadagna un giro grazie al lucky dog.

La ripartenza è, ancora una volta, nel segno di Tyler Reddick. Il ragazzo di 23XI scappa dalle grinfie di Larson e comincia a guadagnare tempo sui principali avversari, tutti in gestione carburante vista la mancanza di benzina nel serbatoio.

Blaney, Elliott e Suarez sono i primi a fermarsi al termine del giro 51. Li seguiranno un paio di miglia più tardi anche Bowman, Larson e Chastain. Reddick, unico a non aver sostato nemmeno una volta, vuole provare a terminare lo stage. Il californiano, però, si accorge presto del rischio derivante da questa strategia.

Il gioco non vale la candela. Reddick rientra in pit lane in solitaria al termine del giro 53, a solo due passaggi dal termine della fase centrale di gara per svolgere una sosta completa. Il problema per lui è che all’uscita dai box Larson gli è incollato e nello stesso giro lo attacca e sorpassa, con la #45 che blocca la gomma anteriore destra in frenata, e diventa leader virtuale della corsa. Buescher, secondo in quel frangente, sfrutta l’occasione appena servita su un piatto d’argento per prendere la testa della corsa.

Chris Buescher, pilota della Ford #17 di RFK Racing, vince così lo stage 2 a Sonoma. Preece, Truex Jr., Busch, Allmendinger, Keselowski, Jones, Gilliland, Logano e Burton formano una top 10 quasi completamente diversa rispetto a quella vista al primo passaggio sotto la bandiera a scacchi biancoverdi. Difatti, l’unico ad prendere punti in entrambi gli intermedi è stato il pilota della Ford #38 di Front Row Motorsports. Le vetture tornano a competere a pieno regime al termine del lucky dog di Brown.

La leadership di Buescher sembra intoccabile all’inizio dello stage 3. Il talento di Prosper si mette subito alle spalle Preece che prende moltissimi rischi solo per provare a restare alle spalle del compagno di marca. Sarà un testacoda in percorrenza di curva 7 durante il giro 61 a sentenziare la fine delle speranze di vittoria del trentatreenne nato in Connecticut.

Mancano 45 passaggi al termine della corsa quando inizia l’ultima serie di soste. A inaugurarla ci pensa Keselowski, seguito un minuto e mezzo più tardi da Cindric e Waters. Al giro 68 si fermano in pit lane molti dei piloti in alta classifica. Tra questi sono presenti Busch, McDowell, Truex Jr., Logano e, soprattutto, Buescher, che lascia la prima posizione ad Allmendinger.

Le soste proseguono. A un quarto di stage hanno compiuto il secondo pit programmato anche Jones, Gilliland, Haley, Bell, Berry e Chastain. Allmendinger opta per svolgere l’ultimo servizio completo al giro 71, lasciando a Larson la prima posizione.

Il passaggio numero 72, in cui si sono fermati Stenhouse Jr. e Smith, è l’ultimo della prima ondata di pit stop, compiuta principalmente da chi ha svolto la sosta inaugurale entro il termine dello stage 1. Waters e Briscoe lasciano la corsa prima dell’inizio della seconda serie di soste.

Larson è uno dei primi a effettuare il rabbocco. Il campione 2021, difatti, decide di fermarsi al giro 81, anticipando di un paio di tornate Blaney e di 3 Elliott e LaJoie. Il figlio d’arte, che ha superato il compagno di squadra nel corso del proprio pit stop, lascia la testa della corsa a Buescher al termine della seconda ondata di pit stop.

Il texano, però, non ha il passo dei principali inseguitori. Truex Jr., secondo, rosicchia qualcosina giro dopo giro, ma, nonostante ciò, non sembra essere il favorito alla vittoria. Il veterano, difatti, dovrà difendersi da un rimontante Larson, che sta facendo incetta di posizioni con gomme più fresche. Durante questa fase si ritirano Haley (servosterzo) e Berry (sospensione).

Al giro 100 i tre principali candidati per la vittoria sono vicinissimi, ma sembra che nessuno voglia prendersi la responsabilità di innescare la miccia che darà il via alla lotta per il calice di vino rosso, premio destinato al primo classificato.

Truex Jr. rompe gli indugi al giro 101 quando, in curva 11, cerca di superare all’interno Buescher. Il texano difende in modo fisico la posizione, sbracciandosi e toccando in modo vistoso la Toyota del rivale, già davanti alla sua Ford sulla linea del traguardo. L’aggressività, però, non paga e il pilota della #17 viene sfilato definitivamente da quello della #19 in curva 2. Oltre il danno, la beffa. La traiettoria particolarmente larga tenuta dal gioiello di Prosper permette anche a Larson di infilarsi e guadagnare la seconda posizione.

Con Buescher out, la lotta per la vittoria resta un affare a due tra Larson e Truex Jr. Dopo meno di mezzo miglio dal sorpasso sulla #17 il campione 2021 è già attaccato a quello 2017 verso cui tende un attacco di istinto. In curva 7 la Chevy #5 si porta all’interno e supera la Toyota #19, permettendo al pilota di casa di tornare in prima posizione.

I giochi per la vittoria sono oramai conclusi, ma l’azione in pista continua a resistere. Al giro 108 Cindric si gira in curva 7, mentre nel corso del 110, l’ultimo, si assiste a un contatto nella staccata della quarta piega tra Chastain e Busch che manda in testacoda il bicampione in forza a Richard Childress Racing.

Il finale di gara regala un altro, enorme, colpo di scena. Truex Jr. si sta avviando verso la linea del traguardo con un atteggiamento estremamente conservativo, dato che Larson non è più raggiungibile e un rimontante McDowell non lo può più sorpassare, quando la sua corsa viene stroncata da un piccolo imprevisto dalle conseguenze disastrose.

La vettura di Truex Jr. non accelera più una volta uscita da curva 11: è finito il carburante. Il veterano preme così la folle con tutte le sue forze per tentare di sfruttare la leggera discesa e passare sotto la bandiera a scacchi. L’esito è positivo, anche se passa da secondo a ventisettesimo nell’arco di pochi metri, concludendo il passaggio finale in 3.19.625″.

Truex Jr., però, non è l’unico a restare senza benzina nel finale. Anche Busch conclude la sua volata in folle. Le diverse posizioni perse gli verranno poi restituite a causa della necessità della direzione gara di chiamare la caution per i rischi dovuti a un duello fisico sul rettilineo di arrivo nei pressi di un Truex quasi fermo dietro la piega cieca.

Kyle Larson, pilota della Chevrolet #5 di Hendrick Motorsports, vince la Toyota/Save Mart 350 a Sonoma grazie alla velocità mostrata nello stint finale. McDowell, Buescher, Elliott, Chastain, Allmendinger, Blaney, Reddick, Bell e Gilliland chiudono la top 10.

Kyle Larson è stato autore di una performance da 10 e lode, muscolare e a prova di errore. Il campione 2021, che non è stato coinvolto in alcun incidente, ha saputo sfruttare ogni debolezza altrui per mettersi in mostra e superare senza porsi timori reverenziali o problemi di qualsiasi natura. Insomma, la ventiseiesima vittoria in Cup Series, terza in stagione, del trentunenne nato a Elk Grove, California, ha dimostrato che, ancora una volta, King Kyle non farà sconti a nessuno nella lotta per il titolo.

I risultati odierni

La classifica della “Toyota / Save Mart 350”

La classifica generale

Così in campionato a 10 gare dalla fine della regular season della NASCAR Cup Series 2024

Byron, Larson, Bell e Hamlin hanno già l’accesso sicuro ai playoff, visto che sono stati autori di due o più vittorie nel corso della stagione. Suarez, Elliott, Reddick, Keselowski e Cindric, a quota successo singolo, hanno un pass preferenziale, ma non è ancora matematica la loro ammissione alla lotta titolo.

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I prossimi appuntamenti

La NASCAR Cup Series si trasferirà all’Iowa Speedway per il round 17, la Iowa Corn 350 Powered by Ethanol, da tenersi nella serata di domenica 16 giugno (in Italia sarà nella notturna di lunedì 17). NASCAR Xfinity Series e ARCA Menards Series faranno da supporto alla classe regina nelle giornate precedenti.

Immagine: Media NASCAR

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