Hamlin domina a Phoenix (208 giri in testa), ma l’incidente di Byron manda tutti all’overtime. Larson cambia due gomme, Hamlin quattro e nella ripartenza non trova il varco giusto perdendo il titolo, un’altra volta
Quanti sono due giri e mezzo a Phoenix? Poco più di un minuto. Tanto mancava a Denny Hamlin per diventare campione della NASCAR Cup Series per la prima volta dopo 20 anni di tentativi. A decidere diversamente è stato uno pneumatico di William Byron che, da principale avversario della #11 per tutta la gara, ha dato il 101% per cercare di inseguire la Toyota del Joe Gibbs Racing.
Non è stata una corsa semplice a Phoenix, con tante forature (Goodyear ha puntato il dito contro i team per le pressioni troppo basse degli pneumatici) nel corso dei 500 km previsti e poi prolungati da un overtime. Non sono rimasti immuni nemmeno i protagonisti della Championship 4. Il primo a rallentare con una foratura è stato Chase Briscoe ad un terzo di gara, fatto che lo ha relegato in fondo fra terribili vibrazioni anche dopo il cambio gomme. Ma il pilota dell’Indiana, sistemata la vettura, ha rimontato clamorosamente.
Nel frattempo, Hamlin era in controllo della corsa, rallentato solo sul long run dall’azione di Byron (vincitore della prima stage) e di Blaney e da una frizione capricciosa come nelle libere per un problema che sembrava risolto prima delle qualifiche. Nonostante ciò, soste e ripartenze sono state il punto di forza di Denny per tutta la gara. Sugli short run Hamlin costruiva fughe di 3″ fino alla bandiera gialla successiva.
Il punto di svolta la fine della seconda stage, quando dietro la pace car pure Hamlin ha forato e nella sosta lenta conseguente ha perso terreno finendo ai margini della top10. Nessun problema per Denny che, giro dopo giro, ha recuperato posizioni. L’ulteriore selezione a circa 95 giri dalla fine, quando nell’arco di un miglio hanno forato sia Larson, sia Briscoe per la seconda volta finendo fuori dalla top20.
Byron vs Hamlin dunque nelle ripartenze finali, anzi Hamlin vs Byron perché Denny è passato al comando alla bandiera verde a 50 giri dal traguardo e poi, dopo il recupero di Briscoe su strategia sfalsata, anche a quella dei -28. La fuga sembrava quella decisiva, sempre con 3″ di vantaggio sulla #24 quando a due giri e poco più dal traguardo anche Byron ha pagato dazio, forando e finendo a muro.
Byron con una sospensione ko, Briscoe senza gomme fresche, rimaneva solo Larson in top5 dopo aver tentato la carta delle due gomme alla bandiera gialla precedente. Un’ultima sosta in vista dell’overtime, poi solo un’ultima ripartenza da gestire. E invece il piano si complica, le Ford di RFK tirano dritto, Larson cambia ancora due gomme, Hamlin invece è prudente e, con una sosta completa, scende al decimo posto, cinque posizioni dietro alla #5.
Nove caution durante la gara, dieci ripartenze (contando anche la bandiera verde di inizio corsa), nove perfette, l’ultima no: Hamlin non trova il varco all’interno “alla Heim”, Larson all’esterno invece sì. Quando la strada si libera per Denny è troppo tardi.
A Larson non serve nemmeno vincere la corsa, Blaney supera Keselowski all’ultima curva e vince in volata (e chissà quanti rimpianti per Ryan dopo l’eliminazione di Martinsville), Kyle è terzo e tanto basta per il secondo titolo in NASCAR Cup Series dopo quello dominante del 2021. Hamlin è sesto dietro a Logano ed un Busch spuntato fuori pure lui come Brad. Briscoe alla fine è 18° e terzo in campionato, Byron 33° a due giri. Il titolo owner va, ovviamente, alla #5 mentre la Chevrolet è campione costruttori al momento del ritiro di Wallace (problemi di pescaggio), unico DNF insieme ad Allmendinger (due incidenti fotocopia in tre giorni).
Si dice che il tempo cura le ferite, ma da un cazzotto del genere sarà dura riprendersi per Denny Hamlin. Stavolta il sospirato titolo era davvero ad un passo a differenza di altri tentativi (sei o sette, ormai il conto si perde) in cui era in lotta fino all’ultima gara e lo avrebbe ampiamente meritato, non solo oggi. L’appuntamento per lui e per tutti alla caccia del titolo 2026 si riapre a Daytona il 15 febbraio con la Daytona 500.
I risultati odierni (in attesa dei controlli tecnici)

Seguirà nelle prossime ore la cronaca completa della gara della NASCAR Cup Series a Phoenix
Immagine: Media NASCAR
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