Ryan Blaney vince la Cracker Barrel 400 a Nashville grazie alla strategia e alla sua capacità di gestire l’usura degli pneumatici
Ryan Blaney mette un piede nei playoff grazie alla vittoria della Cracker Barrel 400 al Nashville Superspeedway. Il figlio d’arte, mattatore della seconda fase della gara (e protagonista indiscusso della prima) ha mostrato a tutti di che pasta è fatto. Ottimo lavoro per Hocevar, secondo al termine di una rimonta che lo ha visto partire dalla bassa classifica.
La NASCAR Cup Series fa tappa al Nashville Superspeedway per la quattordicesima gara stagionale, la Cracker Barrel 400. L’ovale del Tennessee, caratterizzato da una superficie cementata, è famoso per l’alto degrado a cui sottopone gli pneumatici.
Il Nashville Superspeedway, a dispetto del nome (nato per evitare confusioni con un altro ovale, il Fairgrounds Speedway), è un prodotto della “1.5 invasion”, anche se presenta dei tratti peculiari. Si tratta difatti di uno speedway da 1.33 miglia con fondo cementato, caratterizzato da un banking non particolarmente ampio. Non è quindi un tracciato veloce, e, a confermare questo fatto, ci pensa anche la bassa aderenza dovuta al materiale che compone il fondo, che tende a far scivolare le auto, soprattutto in presenza di alte temperature. Inaugurato nel 2001, il complesso (che comprende anche un roval) non ha mai subito modifiche nel corso della sua breve vita.
La Cracker Barrel 400 è una gara dalla storia molto breve. Nashville ha ospitato, difatti, solo diverse gare del circuito minore NASCAR prima del 2021, anno di arrivo in pompa magna della Cup Series. La lunghezza della prova odierna è di 300 giri, che equivalgono a 400 miglia precise.
Sono ben 39 i partecipanti a questa corsa. NY Racing Team e Garage 66 decidono di cambiare il pilota a bordo della propria vettura. La squadra su Chevrolet sostituisce Kraus con J. J. Yeley, mentre quella che utilizza la Ford sceglie di far correre Chad Finchum al posto di Bilicki. 23XI Racing schiera una terza Toyota per Corey Heim. Trackhouse Racing e Legacy Motor Club decidono di non iscrivere la loro auto aggiuntiva, utilizzata a Charlotte, rispettivamente, da Zilisch e Johnson.
La qualifica è composta da un giro secco che viene svolto a pista libera da ogni pilota. Chase Briscoe, pilota della Toyota #19 di Joe Gibbs Racing, conquista la pole position grazie a uno straordinario 29.125″, tempo che gli vale il nuovo record del tracciato. L’ultimo arrivato alla corte del Coach viene affiancato al via dal compagno Denny Hamlin, portacolori della #11, più lento del polesitter di appena 49 millesimi.
La gara
La Ford di Yeley si spegne prima del giro di formazione. La vettura del veterano riuscirà poi a tornare in moto prima dell’inizio della corsa, seppur staccata di un giro. Al via Briscoe sfrutta la linea interna per imporsi immediatamente sul compagno Hamlin.
Alla fine del primo giro Allmendinger sconta lo stop and go dato per le infrazioni tecniche e rientra in pista già doppiato. Al terzo giro Larson. già qualificatosi nelle retrovie, tampona Gibbs in curva 2, perdendo così momentaneamente il controllo della propria Chevrolet. Il campione 2021 riuscirà poi a rientrare in carreggiata senza danni, anche se si ritrova per un momento in fondo allo schieramento.
Nel corso del primo stint Briscoe e Hamlin guadagnano un bel gap su tutti gli inseguitori. Questa primissima fase di gara termina al giro 40. Larson, primo pilota a svolgere il pit stop, sarà seguito appena un passaggio più tardi da alcuni piloti di grande importanza.
Già, perché Briscoe compie la sua prima sosta al termine della quarantunesima tornata assieme a Gragson e van Gisbergen, lasciando lo scettro della competizione nelle mani di Hamlin. Il veterano, però, non sa che farsene di un ruolo così importante in un momento simile e, per questo motivo, fa visita ai meccanici appena 1.33 miglia più tardi. Anche Byron e Austin Dillon si fermano al giro 42.
Sarà un’altra Toyota a prendere le redini della competizione, quella di Reddick. Al quarantatreesimo passaggio è la volta del pit stop per Stenhouse Jr. e Busch, seguiti poco dopo da Wallace e Buescher. Uno speeding obbliga il ragazzo dell’Alabama a svolgere un drive through.
Al giro 45 sostano anche Logano e Chastain, seguiti un passaggio più tardi da Elliott e McDowell e due da Bell. Il primo pit stop di giornata di Reddick avviene al termine della quarantottesima tornata. Blaney guida così il gruppo.
La condotta di gara del portacolori Penske è stupefacente, e non solo per gli addetti ai lavori. I tempi sul giro fatti da Blaney su una gomma usata sono solo leggermente più lenti degli avversari su gomma nuova. Questo permette al campione 2023 di guidare il gruppo fino al momento in cui il serbatoio si svuota del tutto.
La sosta di Blaney e dei piloti che hanno seguito la sua strategia, ovvero Cindric, Haley, Allmendinger e Nemechek, avviene addirittura al giro 71. In questo frangente Briscoe, anche in precedenza leader delle vetture con gomme nuove, torna al comando della classifica.
La situazione di calma, però, non è destinata a durare per molto. Hamlin mostra i denti al compagno di squadra al giro 83, in cui si butta sulla linea interna in curva 2 prima di azzardare il sorpasso alla 4. La manovra riesce e il veterano si invola in solitaria verso la bandiera a scacchi biancoverdi.
Denny Hamlin si aggiudica il primo stage della sua settecentesima gara in Cup Series. Reddick, Briscoe, Byron, Bell, Elliott, Blaney, McDowell, Logano e Chastain completano la top ten della porzione inaugurale della corsa a Nashville. Moltissimi piloti sfruttano il momento di pausa per compiere la seconda sosta in programma. Lucky dog per Herbst.
Un primo stage caratterizzato da un ritmo calmo ed “europeo” lascia presto posto ad una fase centrale di gara decisamente diversa. Anche i piloti in prima linea sono diversi, dato che, al via, è Blaney, interno, ad imporsi su Cindric dopo aver cambiato appena due gomme.
Già al giro 106, però, entra in pista la pace car. Stenhouse Jr. viene tamponato da Hocevar in curva 3 e, a seguito di questo contatto, perde il controllo della sua Chevrolet che va ad impattare con il posteriore contro le barriere. I danni ingenti obbligano il pilota di Hyak al ritiro, non senza, però, aver provato a sistemare la macchina in corsa. Tutti i piloti sfruttano la caution per riempire il serbatoio. Wallace lucky dog.
Le gerarchie cambiano ancora una volta, dato che è Hamlin a guidare il gruppo al termine della terza sosta di giornata. Il veterano, scattando dalla linea interna, si impone senza alcun tipo di difficoltà su Cindric, che mantiene la seconda posizione.
Al giro 113, però, un altro incidente rimette in discussione le gerarchie già costituite. Bowman sbaglia la traiettoria in curva 3 e, allargando, tocca Gragson. A seguito del contatto i due verranno sbalzati contro le barriere. Anche Larson resta coinvolto nella vicenda, anche se in modo marginale, dato che sfiora una delle auto senza controllo. Il pilota FRM si deve ritirare, mentre quello Hendrick no. Alex, difatti, sceglie di tornare dopo lunghissime riparazioni che lo terranno fermo nei box per circa un’ora.
Nuova ripartenza, stessa storia. Il pilota della pace car non ha nemmeno il tempo di riposarsi perché già in curva 1, la stessa in cui Hamlin riesce a mettere il muso davanti a Cindric, Bell stringe su Jones. Il pilota della #20, come di consuetudine in questi casi, urta, anche se in modo lieve, le barriere. Il più fortunato, in questa situazione particolare, è Yeley, che riesce a recuperare due passaggi quasi senza sforzo.
La quarta ripartenza nell’arco di poche miglia sembra lasciare spazio ad un periodo sotto bandiera verde abbastanza lungo. Hamlin, interno, ha uno stacco di frizione decisamente migliore rispetto a quello di Cindric che viene addirittura superato da Blaney, partito in seconda fila, in uscita di curva 4.
Due dei protagonisti dello stage precedente, Larson e Reddick, si ritrovano in situazioni molto complesse subito dopo il restart. Entrambi, difatti, accusano una foratura lenta allo pneumatico anteriore destro che li costringerà a un cambio gomme rispettivamente al giro 123 e 129.
La manovra non si rivelerà vincente, anche perché, già pochi secondi dopo, la corsa torna in regime di caution. Heim (buon 13° in quel momento) chiude troppo tardi su Keselowski all’imbocco del frontstretch e, a seguito di un contatto con il veterano, finisce contro le barriere ad alta velocità. L’impatto costringe il giovane leader della Truck Series al ritiro durante il giro 131. Reddick si accoda al gruppo.
La seconda metà dello stage centrale non regalerà incidenti. La ripartenza è, ancora una volta, il punto forte di Hamlin che sfrutta la linea interna per mettersi alle spalle Blaney. Il pilota Penske, però, resta incollato alla Toyota del rivale e, a quanto pare, non è nemmeno l’unico in grado di riuscirci.
Al giro 167, difatti, Byron mostra tutto il suo talento in una manovra di rara fattura. Il ragazzo di Hendrick si butta all’interno e supera prima Blaney in curva 2 e poi Hamlin sul frontstretch. Il veterano, però, non può accettare un affronto di questo genere e sfrutta il banking per provare a rimettere le ruote davanti a quelle del rivale, riuscendoci al passaggio sopra la linea del traguardo.
Il vecchio detto “tra i due litiganti, il terzo gode” ha molto senso anche se inquadrato in ambito NASCAR. Blaney si lancia nella mischia, prendendo l’interno in curva 1 e lasciando la parte centrale della carreggiata a Byron e quella esterna a Hamlin.

Le tre vetture percorrono affiancate curva 2, ma non possono proseguire oltre in questo modo. Hamlin, vista la vicinanza alle barriere è costretto ad alzare il piede dall’acceleratore all’imbocco del backstretch. Byron, invece, non riesce a sfruttare al meglio il banking all’ingresso della piega successiva, lasciando così lo scettro della competizione nelle mani del campione 2023 al termine del giro 169.
Ryan Blaney, pilota della Ford #12 del Team Penske, vince lo stage 2 a Nashville. La “zona punti” viene completata da Byron, Hamlin, Logano, Jones, Cindric, Hocevar, Smith, Berry e Bell. Al termine della quarta sosta di giornata, condita dal terzo lucky dog di Yeley, si torna a correre a pieno regime.
Lo stage 3 si apre nel segno di Logano. Il campione in carica, che è riuscito a schierarsi all’interno, ha uno scatto migliore rispetto a quello del compagno Blaney. Il mattatore della fase centrale di gara è così costretto a cedere la prima posizione.
Gli errori, però, sono dietro l’angolo. Preece, infatti, sbaglia la traiettoria di percorrenza di curva 2 e, a causa della presenza di aria sporca, perde il controllo della sua Ford, sfiorando le barriere con il retro della sua Mustang. La direzione gara decide così di chiamare la settima (e ultima) caution di giornata. Finchum lucky dog.
La ripartenza si rivela fondamentale per determinare i valori in campo. Logano, ancora interno, sbaglia lo stacco di frizione e viene superato in curva 2 da Blaney. Il veterano di Penske, inoltre, viene affiancato alla fine del giro da Jones, anch’egli partito esterno. Questa volta, però, Joey sa come difendersi e rispedisce al mittente l’attacco.
La fuga di Blaney procede indisturbata fino al giro 243, quello in cui inizia l’ultima serie di soste, inaugurata da Jones. La scelta del ragazzo di Legacy verrà replicata appena un passaggio più tardi da Hocevar e due da McDowell e Chastain. Logano e Larson compiono il pit stop al temine della tornata numero 246, mentre Wallace e Ty Dillon in quella successiva.
Al giro 248 avviene la sosta di Blaney, Elliott, Buescher e Herbst. Hamlin torna così in testa. Anche Briscoe, Allmendinger, Nemechek (249), Busch, Bell, Reddick, Smith (250), Byron, Custer, Suarez e Gilliland (251) si fermano nel corso della fase centrale del terzo stage.
Hamlin mantiene lo scettro della gara fino al giro 256 in cui, assieme a Preece e Finchum, decide di cambiare le gomme. Cindric, passato in prima posizione a seguito dei fatti appena descritti, manterrà la corona in testa solo per 4 miglia. La sosta dell’alfiere Penske avviene contemporaneamente a quella di van Gisbergen.
Austin Dillon guadagna così la prima posizione. Il pilota di RCR resta in pista fino all’esaurimento della benzina, che avviene al giro 267. Berry e Keselowski (nuovo leader), unici rimasti in pista con le gomme usate, faranno una visita ai meccanici, rispettivamente, al termine della tornata numero 269 e 270.
Blaney, già staccato di diversi secondi dagli avversari diretti, si ritrova così a guidare il gruppo anche all’atto pratico. Il portacolori Penske allunga su Hocevar che, grazie ad un pit stop anticipato, è riuscito a recuperare numerose posizioni.
Ryan Blaney vince la Cracker Barrel 400 al Nashville Superspeedway. Il ragazzo di Penske, dominante nella seconda metà di questa gara, anticipa sul traguardo Hocevar, Hamlin, Logano, Byron, Wallace, Jones, Larson, Reddick e Bell.
Ryan Blaney, nato 31 anni fa ad Hartford Township, Ohio, ha conquistato una vittoria “di sicurezza”. Già, perché questo è il primo successo stagionale, quattordicesimo in Cup Series, per il figlio d’arte, che, così facendo, ha messo un piede nei playoff.
I risultati odierni
La classifica della “Cracker Barrel 400”
La classifica generale
Così in campionato a 12 gare dalla fine della regular season della NASCAR Cup Series 2025
Le tre vittorie di Bell e Larson e le due di Hamlin hanno già garantito loro un posto sicuro nei playoff. La stessa cosa non si può dire ancora per Byron, Berry, Cindric, Logano, Chastain e Blaney che, attualmente, hanno conquistato un solo successo a testa. Almeno due di loro, comunque, passeranno sicuramente alla fase di lotta per il titolo. Van Gisbergen, Custer, Herbst e Ware sono i 4 piloti che non parteciperanno alla NASCAR In-Season Challenge che prenderà il via fra qualche settimana in quanto out dalla top32.
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I prossimi appuntamenti
La NASCAR Cup Series tornerà a solcare gli ovali più grandi dell’America domenica 8 giugno, data in cui si terrà la FireKeepers Casino 400 al Michigan International Speedway, quindicesima gara stagionale. La classe regina delle stock car sarà supportata nel corso del weekend da NASCAR Craftsman Truck Series e ARCA Menards Series.
Immagine: Media NASCAR
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