NASCAR | Cup Series: Larson rischia un trionfo già scritto a Miami

NASCAR
Tempo di lettura: 17 minuti
di Simone Longo @_Long_hito
24 Ottobre 2022 - 20:55
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Dopo due stage dominate da parte di Larson, grande escluso di questo round playoff, una caution nel momento sbagliato e un incidente in pit lane con il rivale di serata Truex ribaltano la situazione, prima contro e poi a favore del vincitore


Sembrava di rivivere la stagione NASCAR 2021: Kyle Larson ha mostrato una netta superiorità nel passo gara rispetto a tutto lo schieramento, ha vinto senza intoppi le due stage iniziali di gara e si è reso protagonista di una bella rimonta, seppur sostenuta da fattori esterni in diversi momenti chiave della gara. In una serata senza scandali stile Las Vegas, si è deciso poco in pista e molto durante i pit stop, rendendo nel complesso lo spettacolo piacevole e alimentando nel cuore dei nostalgici la speranza di rivedere, prima o poi, Homestead al posto di Phoenix come palcoscenico del gran finale.

La gara

La NASCAR non ha esitato a prendere la sua decisione riguardante l’incidente fra Bubba Wallace e Kyle Larson la scorsa settimana a Las Vegas. Per aver intenzionalmente colpito e mandato a muro Larson, dopo il contatto tra i due in corsa per la posizione, Wallace è stato sospeso per una gara e oggi John Hunter Nemechek prenderà il suo posto sulla #45. Bubba è stato anche sanzionato ulteriormente dal suo team, 23XI Racing, ma i dettagli non sono stati resi noti. L’incidente, inoltre, è costato caro a Bell poiché è stato coinvolto nella collisione ed ha subito un DNF, gravando pesantemente sulla sua classifica.

Grazie alla buona qualifica, Byron parte dalla pole, Bell reagisce e si mette accanto a lui in prima fila. I team Penske e Trackhouse si ritrovano a faticare dopo la gara dominata di domenica scorsa, Ross Chastain inizia così al 20° posto, la posizione più bassa degli otto piloti rimanenti nei playoff. Penalizzati per modifiche in parco chiuso e partenti dal fondo LaJoie e Gilliland.

Occorrono 267 giri per comprendere la distanza di 400,5 miglia da percorrere oggi intorno alle 1,5 miglia di Homestead. Le stage sono di 80/85/102 giri, il pieno previsto dura per 60-65 tornate e non è prevista pioggia. Un ulteriore aspetto chiave della corsa è il posizionamento delle varie piazzole box: è proprio ai box che si decideranno molti momenti della Dixie Vodka 400.

È tutto pronto. Bandiera verde in Florida. Byron scatta nettamente meglio e si ritrova davanti a Bell già in curva 1. Dietro di loro viaggiano in coppia un sorprendente Nemechek (1° nelle libere e poi 4° in qualifica dopo un assenza di quasi due anni dalla Cup Series quando nel da fine 2019 e nel 2020 fece la stagione da rookie con il Front Row Motorsports) che ha passato Elliott. Segue il resto del gruppo dove ci si apre a ventaglio nel primo 4-wide della serata, guidato e vinto da un Kyle Larson già in rimonta.

Nel mentre Chastain risale alla grande: passa Hamlin, Logano e Briscoe mettendosi già alle spalle la brutta prestazione del giorno precedente. Il primo classico rischio di Miami se lo prende Reddick: toccata col muro al giro 4 ma testacoda e danni evitati. Larson nel mentre continua la scalata e supera in sequenza il compagno Elliott, i giovani Gibbs e Nemechek e anche la #20 di Bell, diventando dopo soli 6 giri il primo inseguitore di Byron con 1″ da colmare.

Mentre le battaglie continuano (Chastain-Logano-Hamlin per la top 10 ed Elliott-Bell-Allmendinger-Nemechek per la top 3), Byron non cede neanche un decimo. Il distacco tra William e Kyle diventa stagnante e lo rimarrà per un po’, ma il loro vantaggio sugli altri aumenta notevolmente. La novità viene da Reddick: Tyler, infatti, dopo aver rischiato di girarsi ha risalito il gruppo alla grande, si è liberato facilmente dei duelli sulla strada e al momento è l’unico in grado di tenere il passo del duo al comando. Passa la #45 ed è 3° a +5″: parte così il suo inseguimento.

Tutti e 3 paiono aver trovato una buona velocità attraverso la linea esterna. Stare fuori dal traffico, inoltre, permette di abbassare notevolmente i propri tempi sul giro. Tra i due leader il distacco si scongela e si assottiglia, al giro 27 Larson ha una buona run in uscita di curva 2 e si tuffa all’interno di curva 3. Il suo compagno non oppone resistenza e lascia il sipario aperto per l’assolo della #5.

L’assolo viene strozzato però dalla prima caution di serata: John Hunter Nemechek si rende colpevole e ricorda per primo la principale criticità di Miami. Siamo al giro 31 e John, alla sua prima gara sulla Next Gen ma che aveva svolto proprio qui i test un paio di settimane fa, manda in testacoda la #45 in curva 2. La bandiera gialla fa, come spesso accade, un favore a tutti. Ogni team richiama i propri membri ai box, la pit race è guidata da Larson, ma viene vinta da Byron in uscita.

Nessuna penalità, si può ripartire. Byron sfrutta bene l’esterno ed nuovamente il più veloce sullo stacco, chiudendo la pratica già in curva 1. Questa volta dietro la coppia Hendrick i movimenti sono più tranquilli: Reddick non viene attaccato e rimane terzo, mentre il migliore in questa fase sembra essere Truex, per la prima volta a ridosso della top 10.

Il vantaggio di Byron dura poco, al giro 38 (due dopo la ripartenza) Larson imita la sua mossa di prima e si prende interno e posizione in curva 3. Ora si che può iniziare l’assolo: la #5 vola in solitaria da qui a fine stage. Byron perde terreno, viene raggiunto e passato da Reddick. I due, pur con un buon ritmo, perdono inevitabilmente decimi su decimi e perdono anche di vista il leader.

Il distacco recita +3″ ai -30, +6″ ai -20 e +9″ ai -10. L’aggiornamento sugli altri piloti playoff riporta Elliott 6° in una buona stage a livello difensivo, Blaney e Logano in coppia a chiudere la top 10, Chastain, Hamlin e Bell in trio in fondo alla top 15 e Briscoe 6″ dietro a questi ultimi in 18° posizione.

Negli ultimi 9 giri si assiste al crollo improvviso di Reddick. il vantaggio guadagnato gli permette di evitare danni maggiori, ma la #8 perde metri velocemente così come le posizioni su Byron e Truex. Chi invece non perde, bensì vince è Larson. Taglia per primo il traguardo e conquista la prima stage. Il pilota Hendrick è seguito in ordine da Byron (staccato alla fine di +8″), Truex, Reddick, Austin DIllon, Allmendinger, Keselowski, Elliott, Blaney (con Chase che resiste rischiando all’attacco di Ryan) e Logano. Byron fa un balzo importante in ottica taglio grazie a questi punti stage.

Nessuna sorpresa ai box: Larson e Byron rimangono in testa e guidano la ripartenza fianco a fianco. William effettua di nuovo un buono scatto, ma questa volta Kyle non lo molla, mantiene una buona velocità e non lascia passare il compagno. La coppia lotta per un giro alla fine del quale la #5 prevale. Larson torna a imporre il suo ritmo al comando, guadagna due decimi in fretta e mantiene Byron a distanza di sicurezza.

La novità arriva da dietro: Hamlin sorprende in negativo, esce dalla top 10 e crolla in classifica. Denny si lamenta via radio del sottosterzo che sta rendendo la sua #11 inguidabile. Un simile crollo colpisce anche la #24. William perde di vista Larson e finisce nelle grinfie del – da qui in poi – più performante Truex. Sorpasso effettuato al giro 18 di stage, +1.3″ da recuperare e a disposizione il long run più duraturo della gara.

Il long run viene sfruttato al meglio solamente dallo stesso Larson: il californiano sale a 3.7″ di vantaggio a metà stage, appena prima dell’inizio delle soste. Logano apre le danze seguito da Briscoe, Buescher, Yeley, Burton, Almirola e l’inseguitore Truex. Alla tornata successiva il gruppetto tocca al leader Larson, seguito da Suarez, Harvick, Allmendinger, Reddick (sosta lentissima), Stenhouse, McDowell, Ty DIllon, Cassill e Hamlin.

Quest’ultimo evita un disastro: prima schiva lo stesso Cassill entrando nella sua piazzola e rischiando di investire tutta la crew, poco dopo sfiora Larson che sta ripartendo, fortunatamente evitando di girarlo. Nuovo giro, nuove soste; è il momento di Blaney, Elliott, Keselowski, Chastain, Austin Dillon (altra sosta lenta per un disastro in casa RCR), Haley, Busch, Jones, Gibbs, LaJoie, Gilliland, McLeod e Gragson (che tornerà in pit lane per una 2^ volta a causa di una penalità). La strategia alternativa viene tentata da Bell e Nemechek: entrambi decidono di allungare per cinque giri, salvo poi rientrare con un pit stop ritardato, perdendo così parecchi secondi.

Dal momento di fine soste ai 3/4 di stage il distacco di Larson su Truex aumenta da 4.4″ a 5.6″. Haley è l’unico pilota ad avere un problema meccanico in tutta la stage: la #31 è costretta ai box proprio ai -31, con l’anteriore destra della vettura che inizialmente appare mal fissata ma subito diventa forata. Per Haley arrivano una doppia sosta lunga e doppio doppiaggio a rovinare la sua finora bella gara.

Ci si avvia verso fine stage. Il finale appare inevitabilmente già scritto, ma nonostante ciò viene anticipato. La causa della caution questa volta è il neodoppiato Chase Briscoe: il pilota Stewart-Haas Racing prima si salva da un testacoda certo ai -8, ma poco dopo nulla può per rimediare ad un altro suo errore ai -5. La #14 si schianta a muro in curva 2, la botta è forte e dalla vettura esce tanto fumo.

Il danno alla sospensione è tanto grave da far rinunciare tutto il team a tentare una riparazione, salvo ripensarci in un secondo momento solo per confermare la loro prima impressione pessimista. Per Chase è un bruttissimo colpo, Briscoe non è matematicamente in una must-win situation ma lo è di fatto. La seconda stage termina sotto caution, Larson conquista anche questi punti e si tiene alle spalle tutti i contendenti playoff. Nella top 10 troviamo: Truex, Byron, Blaney, Keselowski, Elliott, Suarez, Chastain, Logano e Hamlin.

Con così pochi sorpassi in pista, molto si deciderà con la velocità ai box. Kyle si difende ancora una volta, Elliott torna in top 5, Hamlin guadagna tre posizioni ed è 7°. Entrambi però rimbalzano subito in ripartenza: Larson riesce a difendersi senza rogne, la top 5 subisce qualche rimescolamento con Blaney 2° e Truex 3°.

Siamo a -97 dal termine, e l’azione in pista durante i giri successivi è in fotocopia ai long run precedenti con Larson che prende e va. Denny Hamlin, invece, ha risolto i suoi problemi di assetto e riesce finalmente a farsi valere soprattutto con un’ottima velocità nello short run che gli permette di avanzare fino alla 4^ posizione. Truex perde il suo slancio e, dopo un litigio con Blaney, finisce 5° dietro al compagno al Joe Gibbs Racing.

Ai -70 Byron è scivolato fino in 8^ posizione, Logano è il pilota ad aver guadagnato più posizioni con un secco +6 e non accenna a fermarsi anche grazie a un generale rallentamento provocato da Hamlin. Denny tenta un sorpasso su Blaney all’assalto della seconda posizione, ma finisce per perdere il controllo della sua vettura. La #11 non finisce in testacoda solamente grazie al muro, tuttavia Hamlin rovina il lavoro fatto con fatica e ritorna 5° attaccato da Suarez e Logano.

Avendo tutti questi giri tranquilli a disposizione e vedendo Larson e Blaney primi due nasce un’ipotesi interessante. A causa della divisione tra classifica piloti e owner (a causa della #45 dentro ai playoff a spese della #12 pur senza il suo pilota Kurt Busch) assistiamo ad un unicum della storia playoff nella NASCAR. Larson, infatti, vincendo questa gara darebbe alla #5 una possibilità di giocarsi il titolo al Championship 4 nonostante la sua eliminazione dai playoff al Round of 12. Di conseguenza, anche se la gara di oggi (o di settimana prossima) venisse vinta da Blaney, la #12 non sarebbe eleggibile per il titolo owner.

Arrivati ai -60 è interessante vedere il dualismo delle strategie tra chi andrà su una sosta e chi su due. Scegliendo la strategie con due soste si concluderebbe la gara con una velocità nettamente maggiore rispetto ai colleghi su singola sosta. Byron apre le danze. La crew della #24 opta per una strategia a due soste che brucia in breve tempo a causa loro.

La pit crew infatti non fissa adeguatamente il dado di una ruota e fa perdere tempo prezioso e Byron deve inchiodare uscendo dalla piazzola box e tornare indietro in retro per permettere il corretto fissaggio ai meccanici. Seguono William ai box e hanno quasi tutti migliore fortuna Logano, Cindric, Burton, Jones, Blaney, Elliott e Almirola.

Chi si rovina la gara è invece Blaney. Ryan è nel suo massimo periodo di forma e firmerebbe per un secondo posto, dopo una buona sosta commette un errore grossolano e fa finire la #12 in testacoda.

Ryan scala la marcia al posto di inserirla e si gira in uscita della pit lane. Caution esposta immediatamente e con un’importanza fondamentale. Chastain e Truex stanno entrando ai box proprio in quel momento, Suarez non fa in tempo a battere la gialla sul tempo e si prende una penalità mentre Larson, Hamlin e Harvick sono ancora in pista. La griglia si mescola improvvisamente e in maniera importante.

Tutti i piloti nelle posizioni dalla 14^ in poi finiscono doppiati di un giro e dovranno utilizzare la wave around per tornare in gara. Il lucky dog viene dato a Logano. Truex e Chastain finiscono davanti a tutti, gli altri tre rimasti fuori possono ritenersi molto fortunati, Blaney riparte 16°: la vettura che ha oggi potrebbe permettergli di risalire, ma il traffico e il suo stato mentale non glielo permetteranno. Ryan non crede a sé stesso per aver commesso un errore così grave per un pilota del suo calibro, mentre crew chief e spotter fanno di tutto per calmarlo per concentrarsi sul finale di gara. Questione benzina senza problemi, questione gomme ancora discutibile. Si riparte ai -51.

Hamlin vince il 3-wide alla green, Truex e Chastain tengono bene il passo e Keselowski subentra nella lotta da 4°. -47 Truex attacca e sorpassa il compagno, lanciandosi verso una possibile vittoria che sarebbe la sua prima del 2022. Larson fatica più del solito a superare e deve tentare un rischioso ma efficace interno-esterno su Brad. La #6 occupa bene il centro pista e riesce a resistere per un po’. 1″ più avanti anche Chastain passa Hamlin.

Kyle riesce finalmente a sorpassare Brad, seppur con un rischio clamoroso. La #5 si tocca con la #6 e i due per poco non perdono trazione in entrata di curva 1. Keselowski dal sorpasso perde terreno e viene attaccato anche dalla new entry AJ Allmendinger. AJ, nonostante la veneranda età ed esperienza, non ha mai vinto una gara in Cup Series su un ovale: la sua prima in carriera arrivò in Xfinity Series ad Atlanta nel 2020, una pista con un asfalto molto abrasivo e quindi simile all’ovale di Miami.

Larson continua la sua risalita passando Hamlin e lasciandosi alle spalle la bagarre tra Hamlin, Keselowski e Allmendinger. Ora Kyle ha 4″ da Truex e 3″ da Chastain (su cui guadagna rispettivamente 2 e 3 decimi a giro) e una buona quantità di tempo per impostare la rimonta finale. Il pilota Trackhouse viene raggiunto, attaccato e superato ai -31. Il distacco da Truex passa da +2″ dei -30 a solo +1.5″ dei -25, al punto che Kyle comincia a dubitare dell’impresa.

L’impeto della rimonta viene interrotto, caution esposta ai -23. Reddick si è girato in uscita di curva 2 finendo contro il muro interno. Botta e danni sono ingenti, ritiro obbligatorio per Tyler dopo essersi perso durante la seconda metà di gara a causa della sosta disastrosa e del conseguente doppiaggio. Wave around di massa mentre i leader entrano ai box.

Qui accade il misfatto: Truex e Larson entrano in fila da 1° e 2°, Martin ha la piazzola diversi metri prima di Larson, durante la frenata per entrarci viene tamponato da Kyle e la #19 finisce in piazzola al contrario. La pit crew può operare anche con l’auto in testacoda, ma Martin perde tutte le posizioni guadagnate fino ad ora in pista. Le versioni sono ovviamente differenti: se nel team della #19 sono furiosi per aver perso una gara in questo modo, da Larson accusano Truex di aver frenato troppo forte avendo sbagliato i tempi di frenata ed entrata. Martin nel dopo gara ammetterà di essere stato accecato dal sole basso e che stava mancando lo stallo.

Dopo quanto accaduto, Larson e Hamlin finiscono a guidare il gruppo con gli ultimi 17 giri da percorrere. Hamlin blocca Austin Dillon per evitare un 3-wide difendendosi bene su Chastain concedendogli l’esterno di curva 3 e 4, ma lasciando scappare Larson già dal termine del giro. Il suo vantaggio schizza a mezzo secondo in due giri. La vera run che può mettere in difficoltà Kyle è quella di Chastain e di Allmendinger. AJ si prende due posizioni, è 2° e al momento il più veloce in pista, Chastain sfrutta la scia e lo segue a ruota. La distanza tra la coppia e il leader è di circa tre vetture.

Ai -11 Chastain si butta all’interno della #16, si prende la posizione in fretta e inizialmente pare poter chiudere il gap su Kyle con una buona velocità, se non fosse per AJ che non molla un metro e si rifà sotto. Il contrattacco arriva ai -9: Allmendinger si fa curva 2 all’interno, scivolando davanti a Ross restituendo il favore. La #1 non perde tempo e si getta di netto all’interno di curva 3, Dinger va troppo esterno per guadagnare velocità e striscia contro il muro perdendo velocità e posizione. Clamoroso come Chastain commetta lo stesso identico errore un rettilineo dopo pur non perdendo più la posizione.

Kyle non poteva sperare di meglio: il suo vantaggio ora rasenta il secondo ed il duo inseguitore continua ad essere battagliero e a non trovare collaborazione per guadagnare tempo. Con sei giri dal termine nessuno può più raggiungere Larson che, in mezzo al fumo di Ty Dillon in testacoda all’ultima curva, vince a Miami.

Prendendosi un gran rischio ma mostrando tanta superiorità; è così che Kyle si è guadagnato e meritato questo trionfo dopo anni di tentativi a Miami. Oggi in pista nessuno è stato più veloce di lui nel complesso e, seppur con un incidente sospetto, Larson è riuscito a lasciare il segno prendendosi una bella rivincita sul ritiro di settimana scorsa e sull’errore clamoroso a Charlotte di due settimane fa.

Sul traguardo Larson precede Chastain, seconda piazza d’onore consecutiva per lui, Allmendinger, Austin Dillon, Keselowski, Truex, Hamlin, Karvick, Kyle Busch e Suarez. Bell è 11° davanti a Byron, Elliott 14°, Blaney 17° e Logano 18°.

La Dixie Vodka 400 della NASCAR Cup Series all’Homestead-Miami Speedway, chiarisce lo stato dei sette piloti ancora alla ricerca di un posto nel Championship 4 tra due settimane a Phoenix. L’unica cosa certa a questo punto è che Joey Logano sarà il solo dei quattro ad avere un’ulteriore settimana di “riposo”. Quasi altrettanto certo è che Christopher Bell dovrà ripetere la sua magia di due settimane fa al Charlotte Roval e tirare fuori una vittoria per avanzare, così come Chase Briscoe necessiterà di tanta fortuna o abilità.

I risultati odierni

La classifica della “Dixie Vodka 400”

La classifica generale

Questa la griglia playoff dopo la seconda gara del “Round of 8”

NASCAR Cup Series classifica dopo Miami Homestead 2022

La classifica completa

Le altre categorie

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I prossimi appuntamenti

La stagione della NASCAR si avvia verso la conclusione dato che mancano soli due weekend. Nel prossimo si gareggerà a Martinsville, sabato con la Xfinity Series e domenica con la Cup Series. Per entrambe le categorie ci sarà l’ultima e decisiva gara del Round of 8. I Truck invece si rivedranno direttamente a Phoenix per la corsa decisiva della stagione.


Immagine: Media NASCAR

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