NASCAR | Cup Series: Larson interrompe il digiuno trionfando in maniera decisa a Richmond

NASCAR
Tempo di lettura: 17 minuti
di Simone Longo @_Long_hito
3 Aprile 2023 - 14:15
Home  »  NASCARTop

Il modo migliore per risollevarsi da un relativo momento no: Kyle Larson passa la settimana a guardarsi vecchi video della sua gloriosa stagione 2021, torna in pista e ritrova subito la strada per la vittoria a Richmond


La 20^ vittoria in carriera in Cup Series è arrivata non senza patemi: in 400 giri Larson si è ritrovato la vettura danneggiata, compagni di squadra agguerriti fino all’ultimo, numerosi incidenti da evitare e una ripartenza finale con l’arrembante Josh Berry da domare. Ma alla fine Kyle è tornato ad essere Kyle, a tratti quello del 2021 da cui ha preso ispirazione in settimana per caricarsi di nuovo.

L’avvicinamento a Richmond

La scorsa settimana la NASCAR Cup Series ha corso la sua prima gara su uno stradale della stagione. Questa settimana la categoria ha fatto tappa al primo di tre short track consecutivi. L’evento odierno al Richmond Raceway sarà seguito da gare che, infatti, si correranno tutte su tracciati storici lunghi meno di un chilometro. 9 aprile a Bristol (on the dirt) e 16 aprile a Martinsville.

Oggi i piloti percorreranno 400 giri sulla pista di Richmond, con interruzioni di stage (che tornano dopo la settimana scorsa ad Austin) fissate per 70/160/170 giri in aggiunta ad una competiton caution. La bandiera gialla aggiuntiva è stata resa d’obbligo dopo l’annullamento di prove libere e qualifiche causa del maltempo, quindi la griglia è stata impostata secondo il regolamento NASCAR e l’utilizzo dell’algoritmo.

Alex Bowman parte dalla pole, con Kyle Busch accanto a lui in prima fila. William Byron e Ross Chastain partono dalla seconda fila. Il vincitore della scorsa settimana al Circuit of the Americas, Tyler Reddick, scatta quinto.

Questo inizio di stagione ha visto una serrata concorrenza: il margine medio di vittoria di 1.111 secondi in sei gare, con tre weekend che si sono conclusi con un distacco inferiore al secondo. Inoltre, quattro delle prime sei gare della NASCAR Cup Series di questa stagione si sono prolungate all’overtime (Daytona, Las Vegas, Phoenix e COTA).

Nel primo short track ci si aspetta una gara ad altissima tensione, che rispetti gli standard di inizio stagione e che coroni una settimana non immune dalle polemiche. Mercoledì il fatto scatenante: la NASCAR ha riferito che il National Motorsports Appeals Panel (indipendente dalla NASCAR stessa) ha stabilito di modificare le sanzioni di livello L2 emesse a Hendrick Motorsports per modifiche di parti non approvate durante il fine settimana del 12 marzo al Phoenix Raceway.

La decisione conferma le multe di 100.000 dollari inflitte rispettivamente ai team n. 5, 9, 24 e 48 della NASCAR Cup Series, nonché le sospensioni per quattro gare assegnate ai quattro crew chief. Tuttavia, a ciascuna squadra sono stati riaccreditati i 100 punti e i 10 punti playoff sia ai piloti che alle vetture che sono stati detratti quando sono state annunciate le penalità.

“Siamo lieti che il National Motorsports Appeals Panel abbia concordato sul fatto che Hendrick Motorsports abbia violato il regolamento”, ha dichiarato NASCAR in una nota. “Tuttavia, siamo delusi dal fatto che l’intera sanzione non sia stata confermata. Una penalità di punti è un forte deterrente necessario per governare il garage a seguito di violazioni del regolamento, e crediamo che sia stata una parte importante della penalità in questo caso. Continueremo a ispezionare e ad arbitrare il garage della NASCAR al più alto livello di controllo per garantire condizioni eque e paritarie per i nostri fan e l’intero garage.”

Ovviamente la risposta di Hendrick è stata di caratura opposta: “Siamo grati al National Motorsports Appeals Panel per il loro tempo e la loro attenzione”, ha dichiarato il proprietario del team Rick Hendrick in un comunicato stampa. “Il risultato di oggi riflette i fatti e siamo lieti che la giuria abbia fatto la cosa giusta annullando i punti di penalità. Ha convalidato le nostre preoccupazioni per quanto riguarda la comunicazione poco chiara e altre questioni che abbiamo sollevato. Non vediamo l’ora di concentrarci sul resto della nostra stagione, a partire dalla gara di questo fine settimana a Richmond”.

Dunque, i crew chief dei team #5 Cliff Daniels, #9 Alan Gustafson, #24 Rudy Fugle e #48 Blake Harris potranno tornare ai rispettivi box per il fine settimana di Martinsville.

La gara

Con le polemiche alle spalle e la testa concentrata solo sulla corsa si può partire. Bandiera verde in Virginia. Alex Bowman non sbaglia il stacco, sfrutta la linea interna, e tiene a bada la veemenza di Kyle Busch per un intero giro fino a mettersi davanti. Byron non perde tempo e si lancia subito all’interno prendendosi la seconda posizione a inizio terzo giro.

Kyle continua ad essere attaccato (non sarà mai veramente in gara per la vittoria) e questa volta è il turno di Ross Chastain: in uscita di curva 4 la #18 guadagna metri in altezza e tocca la #1 scomponendosi, Busch rischia grosso, ma se la cava limitandosi a perdere terreno e posizioni. Non si riprenderà in breve tempo e continuerà a lamentare l’essere troppo loose.

Si forma la fila indiana, famosa a Richmond che è da molto tempo una delle piste in cui più si fatica a superare e a guadagnare terreno in maniera inversamente proporzionale alla propria posizione in pista. Byron è secondo e quindi non è totalmente ingabbiato in questa equazione: tallona il proprio compagno e lo attacca al giro 11. Sorpasso all’esterno e leadership scippata al compagno Bowman.

Scendendo la china saltano all’occhio le audaci manovre di Stenhouse: la #47 scala le posizioni per 20 giri e, dal nono posto della partenza, si ritrova al quinto al momento della competition caution. Tutto sorprendente direte voi. Lo pensavamo anche noi, fino alla scoperta del misfatto: Ricky non aveva freni. Dopo una lunga riparazione concluderà la corsa 35° staccato di 16 giri.

Tutti ai box come da previsione, e migliore pit crew in casa Trackhouse: Chastain esce per primo e può guidare la ripartenza. Da segnalare le prima penalità, speeding ad Hamlin (ovviamente) e infrazione dei meccanici di Gilliland. Si riparte al 38° giro: Chastain mantiene il primo posto, Bowman dopo aver montato solo due gomme nuove perde posizioni importanti.

Il buon Denny, obbligato a ripartire dal fondo, deve trovare necessariamente un modo rapido per rimontare. Ci pensa un attimo e lo trova: tamponare Yeley! Proprio nel momento in cui le immagini riprendono il suo onboard Hamlin centra la #15 spedendola a muro e facendo uscire una bandiera gialla più che utile. Seconda caution al 44° giro.

-20 a fine stage, una sprint race in cui, tutto sommato, i piloti non rischiano come ci si potrebbe aspettare, mantenendo attivo il regime di bandiera verde. Chastain questa volta sbaglia lo stacco, Larson lo attacca all’interno, Byron all’esterno con annessa sportellata. I due compagni di squadra, che anche oggi sembrano i più in forma, proseguono con un giro pieno di testa a testa. Byron vince il duello e si rimette davanti a guidare la corsa.

Alle loro spalle il traffico della ripartenza si dissipa e la fila singola la fa da padrona. Gli ultimi a duellare rimangono Bowman e Keselowski per la 7^ posizione e Bell con Blaney e Briscoe per la 9^. Hamlin sfrutta la ripartenza che si è procurato tornando in top 20 in 7 giri e chiudendo in 17^ la prima stage. La frazione viene vinta da Byron con +1.2″ su Larson e +1.9″ su Chastain. Il 4° è Harvick, poi Logano con un bel sorpasso al penultimo giro su Reddick (6°). Bowman e Bell scesi fino al 7° e 8° posto. Keselowski (9°) e Briscoe (10°) che sigillano la top 10.

Dando un’occhiata all’usura si conferma la forte aggressività qui presente a Richmond, con Bowman che ha già fatto da cavia per tutti; da qui in poi scarteranno a priori l’opzione due gomme. Durante il valzer dei box davanti nessuno si scambia di posizione nella top 5, dietro doppia penalità per speeding ad Allmendinger e Blaney. Non si perde tempo e si riparte. Byron appare fin da subito con una netta superiorità, riparte forte e approfitta della lotta tra i due rivali principali Larson e Chastain. In contemporanea balza all’attenzione anche un’altra lotta: le Toyota di Reddick, Truex e Gibbs triellano a ridosso della top 10, con Hamlin che si è riportato subito dietro a loro.

Fa impressione la durata del duello per il ruolo di primo inseguitore. La #5 e la #1 rimangono attaccate e a tratti lottano fino al giro 95, dove vengono interrotti dalla 4^ caution di giornata. Blaney tampona Berry, in maniera simile ma all’apparenza meno intenzionale rispetto al caso precedente di Hamlin. Pochi danni per entrambi e solo un innocuo testacoda della #9 evitata dal resto del gruppo. Nonostante i soli 15 giri di usura la precauzione prevale, si torna tutti ai box.

Dietro al solito Byron, Larson prevale su Chastain, Bowman si riporta quarto posto grazie ad un +3 e Logano è il 5°. Joey si ritrova in quella posizione solo per un attimo, ruota posteriore destra mal fissata e seconda sosta obbligatoria. Ad Harvick capita lo stesso ma con lui si accorgono prima di rispedirlo in pista e si limitano i danni con una 15^ posizione alla ripartenza. Altri problemi nel Team Penske, con Cindric che perde olio a causa di una presunta valvola rotta.

Si riparte al giro 102 e il copione è il solito. Nulla si smuove in top 5 e Byron prova ad allungare. Inizialmente pare riuscirci, ma intorno al giro 111 il distacco nei confronti del compagno Larson si stabilizza, poi addirittura comincia a diminuire dalla 114^ tornata. Chastain non ne ha abbastanza e finisce ad oltre 3″. Larson punta Byron e lo aggancia 124° giro, si sposta all’esterno, e toglie la leadership a William dopo 98 tornate di fila. Kyle al momento è il più veloce in pista e, non appena guadagna la migliore posizione dove stare a Richmond, incrementa la velocità e comincia scavare il solco.

Nel primo long run di gara avvengono i primi doppiaggi (Ware e Jones con Erik sorprendentemente indietro) e anche i primi pit stop sotto regime di bandiera verde. Apre le danze Chris Buescher che opta per anticipare notevolmente e rientrare al giro 134. Strategia a due soste per lui, seguita inizialmente da nessuno e poi dal solo Berry. Per tutti gli altri la stage viene divisa a metà con una sola sosta.

Dal giro 80 e 90 della stage entrano a rotazione Larson (contatto con Suarez ma 1^ posizione mantenuta mentre Daniel finisce momentaneamente doppiato per il tempo perso),

Byron, Bell, Bowman e Chastain. Esilarante – loro malgrado – la pit crew di Ryan Blaney: durante il pit al giro 95 la chiave del lunotto posteriore rimane incastrata mentre Ryan riparte, due meccanici si librano in aria con delle splendide acrobazie (fortunatamente nessuno si fa male) per cercare di afferrarla e Blaney viene penalizzato per removing equipment con una sosta aggiuntiva.

La botta di Larson sul lato destro del muso in pit lane comincia a farsi sentire e la vettura diventa meno manovrabile, inizia il momento no per la #5. Perde tutto il vantaggio accumulato così come lo smacco di qualche minuto prima. Viene raggiunto sa Byron che restituisce il favore con 70 giri dopo a -34 da fine stage. Si legge in top 10 prima e top 5 poi il nome di Martin Truex Jr. Il pilota Toyota è considerato un asso sugli short track e Richmond è uno dei suoi territori di caccia preferiti; la #19 è da tenere d’occhio.

Negli ultimi 50 giri la situazione cambia di continuo. Inizialmente Byron sembra involato verso l’ennesima vittoria di stage targata Hendrick, poi però appena raggiunge i doppiati comincia a faticare. Fatica che non fa Bell, che ha scartato senza fatica Larson e ora fa slalom tra le vetture sotto di un giro per riportarsi sul paraurti di Byron. A -24 ulteriore salto e infilata tra Byron e il doppiato Burton, ottima manovra e nuovo leader.

Si accendono le Toyota: Truex e Hamlin superano un Larson in crisi ed uno sbiadito Byron. Denny scatenato risale ad alta velocità e supera in successione il compagno Martin e William a -10. Negli ultimi giri ha tutto il tempo per chiudere il gap su Bell, lo raggiunge a -2 e lo sorpassa senza difficoltà andando a prendersi la bandiera biancoverde. Denny Hamlin vince in maniera impressionante la seconda stage e sigla la prima vittoria parziale per un pilota Joe Gibbs Racing in questa stagione. Top 10 con Hamlin, Bell, Byron, Truex, Chastain, Keselowski, Bowman, Larson, Harvick e Gibbs.

La stage finale si prospetta bella lunga, con possibili tre soste e lo spettro di bandiere gialle sempre dietro l’angolo. Dal giro 230 di fine stage 2 si passa al 237 della ripartenza, con 7 giri di soste in cui non succede sostanzialmente nulla da segnalare. Si può già ricominciare e lo stacco, così come il giro di soste, è senza criticità. Hamlin è il più veloce, mentre Byron viene, come prevedibile, attaccato da Truex. William resiste bene alla prima stoccata ma non alla seconda, a cui arriviamo tra poco.

Prima c’è da segnalare un insolito problema: Keselowski ripartito 6° lamenta difficoltà al cambio. Il problema è insolito poiché da quando si è passati al cambio sequenziale con le Next Gen a inizio 2022 non si presentano quasi mai penurie dei piloti a riguardo. Brad perde un paio di posizioni a favore di Harvick e di Larson (che si è ripreso con la sosta ai box), poi ritrova il ritmo.

Torniamo alla seconda stoccata di Truex: -145 e sorpasso esterno ai danni di Byron, questa volta andato a buon fine. Lo stesso Truex è colui che apre il giro di soste a -115 e si scatena il putiferio tra chi decide di seguirlo e chi no. Va molto male al leader Hamlin: sosta lunghissima a causa di difficoltà nel fissare la anteriore destra (con anche indecisione del meccanico) e ritorno in pista addirittura a 16.5″ di distacco dal compagno Truex che gli ha rubato il posto come leader. la #19 guida la corsa davanti al trio Hendrick Larson – Byron – Bowman.

Nel mentre viene assegnata una penalità a Wallace per safety violation durante il suo pit stop. Pit stop che vengono interrotti improvvisamente da una nuova bandiera gialla. -95, Gragson a muro in curva 2. Boccata d’ossigeno per tutti, soprattutto per Hamlin che si salva e può tornare al pari degli altri. Pronti a tornare green ai -85 con la situazione che si presenta in maniera ben delineata.

La cautela convenzionale impone alle squadre di fermarsi a circa 50 giri dalla fine per le gomme nuove. Tuttavia, si è ipotizzato che alcuni team potessero scegliere di scommettere e provare a finire la corsa senza fermarsi. Entrambe le strategie dipendono dal fatto che la gara rimanga verde fino alla bandiera a scacchi o meno. Il risparmio di carburante non è un problema. L’usura delle gomme lo sarà, poiché il calo tra gomme fresche e gomme da 50 giri è compreso tra uno e due secondi al giro.

Dopo la sosta ai box generale si torna alla gara con bandiera verde a 85 giri dalla fine e con 21 vetture che sono nel giro di testa. Truex, Byron, Laron, Bowman e Chastain i primi cinque. Hamlin è risalito al 10° posto. No caution e no contatti in ripartenza, Truex sfrutta la corsia migliore e mantiene il suo primo posto.

La bandiera verde rimane e ai box cominciano a tornarci praticamente tutti. Byron rompe gli indugi a -49, Truex non perde tempo e lo segue ai -48, più gente entra più piloti sono invogliati ad entrare. Vanno a cambiare tutti, con la leadership che passa nelle mani di Bell, Hamlin e Keselowski. Logano e i primi due dei tre precitati la tirano per altri 5 giri. Tutti i big sono entrati e sono stati seguiti dalla quasi totalità della griglia: Berry, McDowell Gilliland sono gli unici tre audaci a rimanere fuori.

I 3 vengono raggiunti uno ad uno e Byron (il primo del gruppone) riprende e supera Berry a -33. Proprio nel momento in cui la battaglia finale sta per cominciare a scaldarsi una caution interrompe il tutto. Si tratta di Tyler Reddick che, dopo una prima parte di gara convincente, al momento della caution (-29) è crollato ed è il primo dei doppiati. La cosa non gli sta bene e finisce in testacoda in curva 2 mentre si trova affiancato ad Harvick.

Box per tutti i leader, la strategia di Berry si rivela vincente e la sua crew fa ancora meglio con la ciliegina sulla torta. La #9 è seconda dietro al solo Larson, i cui meccanici ripetono la magia di Phoenix 2021, in uscita della pit road. Truex è terzo, Byron perde tre posizioni e si ritrova quarto, poi i soliti Harvick, Bell, Bowman e Chastain. McDowell (anche lui qui grazie alla strategia) e Almirola a fine top 10. Clamoroso Hamlin che si becca il secondo speeding di giornata, dopo aver chiesto ai meccanici in precedenza un pit stop perfetto per rimetterlo in corsa, e si taglia fuori dai giochi per la vittoria finale.

Ora la tensione sì che si fa sentire e difatti arrivano anche i primi errori e contatti. Green ai -21, tempo una curva e Bell sbaglia le misure toccando lo spigolo posteriore sinistro di Byron ripartito davanti a lui. #24 in testacoda ed a muro. William è fuori dalla lotta. Christopher invece nell’intervista post gara ha optato per scaricare la colpa contro un Chastain selvatico ed incolpevole (visto che va di moda), salvo poi assumersi la responsabilità in un tweet dopo aver revisionato il video, scusandosi con Byron (ma non con Chastain).

Ai -14 avviene la ripartenza decisiva. Il duo Hendrick Larson – Berry scatta bene e riesce ad allontanarsi da Truex che lamenta di gomme più consumate. Il suo crew chief, infatti, incredibilmente ha gestito male i set di gomme a disposizione dei team a inizio gara e, mentre tutti gli altri hanno pneumatici freschi, sulla #19 ci sono gomme rodate per appena 6 giri in un precedente stint. Ma questo Martin non lo sa e via radio dopo il traguardo si arrabbierà molto.

Dietro nessuno ha magicamente il ritmo di Larson e l’unico che prima poteva fare qualcosa ora sta precipitando. Truex viene attaccato e superato a rotazione, scivolando addirittura fuori dalla top 10.

Il discorso vittoria a questo punto si chiude con 10 giri d’anticipo: Berry ha un’ottima macchina con cui è andato in crescendo fin da inizio gara, ma Larson è campione di categoria e ha nel suo bagaglio un’esperienza decisamente superiore rispetto al comunque ottimo sostituto che sta affrontando in questo momento. 1 decimo di guadagno a giro, 1° posto mai messo in discussione e Kyle Larson vince la Toyota Owners 400.

Applausi personali e non solo per il secondo classificato Berry, avrà ancora qualche occasione e se correrà ancora così potrebbe anche giocarsi qualcosa di veramente importante. Terzo Chastain, dimostrazione di costanza impressionante e sorprendente quasi inaspettata dopo la dirompente annata 2022. Bell è quarto ed è anche la migliore Toyota (di nuovo). Dalla quinta alla decima posizione si sono piazzati in ordine Harvick, McDowell, Logano, Bowman, Gibbs e Keselowski.

Seconda vittoria della carriera per Kyle a Richmond, dopo quella ottenuta con Chip Ganassi nel 2017. Questa, secondo lui, ha retrogusto di rilancio, anche se probabilmente non ce n’era davvero bisogno. Larson si riconferma uno dei migliori piloti di categoria, pronto a lottare anche quest’anno per il titolo, supportato da quella che, al momento, è l’organizzazione più forte, dentro e fuori dalla pista, presente in NASCAR. Per il team sono 294 vittorie in Cup Series; il traguardo delle 300 è sempre più vicino.

I risultati odierni

La classifica della “Toyota Owners 400”

La classifica generale

Così in campionato dopo 7 delle 36 gare della NASCAR Cup Series 2023

Le altre categorie

Xfinity Series: Chandler Smith ottiene la prima vittoria di classe in “Richmond Style”

Truck Series, Texas: prima vittoria di Hocevar dopo un caotico finale

I prossimi appuntamenti

A Pasqua la NASCAR non si fermerà: in scena sullo sterrato di Bristol la ormai tradizionale gara evento, unica sulla terra in calendario. Nella notte fra sabato e domenica correranno i Truck, la notte successiva, fra Pasqua e Pasquetta la Cup Series. Turno di riposo della Xfinity che tornerà il weekend successivo a Martinsville.


Immagine: Media NASCAR

Leggi anche

Tutte le ultime News di P300.it

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
Lascia un commento

Devi essere collegato per pubblicare un commento.

COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

MENU UTENTE

REGISTRATI

CONDIVIDI L'ARTICOLO
RICEVI LA NEWSLETTER
Iscriviti per rimanere sempre aggiornato
(puoi sempre iscriverti in seguito)