NASCAR | Cup Series: Kyle Larson conferma il suo dominio a North Wilkesboro dopo la vittoria della All-Star Race

NASCAR
Tempo di lettura: 9 minuti
di Francesco Gritti @franz_house_vg
22 Maggio 2023 - 13:50
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Kyle Larson vince la sua terza All-Star Race a North Wilkesboro. Il campione 2021, dopo il successo nella gara della NASCAR Truck Series, si è imposto sugli avversari, prima rimontando dall’ultima posizione e poi mantenendo un gap gigantesco sull’intero parco auto

Il regno di re Kyle Larson si fregia di un’altra conquista sul campo. La prima All-Star Race a North Wilkesboro, pista assente dai calendari dal 1996, è un pezzo pregiato che chiunque vorrebbe avere nel proprio palmares. Tra long run e gestione, nessuno è riuscito a impensierire il californiano, che ora, oltre al milione di dollari, avrà anche il sensazionale ricordo di un weekend dominato.

North Wilkesboro torna nel panorama NASCAR dopo una lunga assenza, e lo fa per la All-Star Race, seconda (e ultima) gara-esibizione di Cup Series nel 2023. La “Corsa Spettacolo” per eccellenza vedrà diversi piloti cercare di accaparrarsi la vittoria e il conseguente milione di dollari.

North Wilkesboro Speedway è il soggetto di una delle storie sportive più belle degli ultimi anni, così piena di aneddoti da aver bisogno di un articolo intero per essere raccontata senza omettere alcun dettaglio. Aperto nel 1946, lo short track è stato asfaltato nel 1957, e da allora non ha mai trasformato la sua identità. Dal 1996 in poi, escludendo qualche riapertura poco felice, il circuito è rimasto in stato di semiabbandono fino al 2022, quando è stato ristrutturato ed è tornato al suo antico splendore.

North Wilkesboro è stato fin dalle origini uno short track dalla lunghezza di un chilometro preciso (5/8 di miglio, per usare l’unità di misura più corretta), dal banking poco pronunciato e dalla velocità di punta decisamente inferiore rispetto alla media della categoria. La vera particolarità resta nel terreno su cui si snoda il tracciato. Difatti, visto che l’impianto è posto sul versante di una collina, i rettilinei sono leggermente in pendenza, in discesa quello principale e in salita il backstretch.

La NASCAR All-Star Race, gara non valida per i punti, ha cambiato più volte nella sua storia la pista su cui si è svolta. Nonostante la sede storica sia Charlotte (dove si è tenuta per la prima volta nel 1985 e, consecutivamente, dal 1987 al 2019), la gara-esibizione per eccellenza ha toccato, nel passato, anche Atlanta (1986), Bristol (2020) e Texas (2021 e 2022). North Wilkesboro ospita quindi la prima All-Star Race della sua storia.

Le vetture iscritte alla corsa di oggi sono 37. Chandler Smith riporta in pista la Chevy #13 di Kaulig Racing, unica auto part time in pista. Cambiano i piloti alla guida della #15 (Yeley riprende il posto di Poole) e della #78 (Bilicki lascia McLeod fuori dalla competizione). Josh Berry, ancora una volta, sostituisce l’infortunato Alex Bowman, che, però, dovrebbe ritornare a bordo della #48 già a Charlotte e dunque la vettura viene “retrocessa” alla qualificazione attraverso l’All-Star Open. Nota a margine, Kevin Harvick utilizza il #29 e non il canonico #4 per omaggiare la sua prima fase della carriera che sta per volgere al termine.

La qualifica segue un format decisamente particolare. A differenza di quanto accade di solito in ogni categoria del motorsport, le posizioni di partenza delle heat e dell’All-Star Open saranno definite dalla Pit Crew Challenge, ossia una sosta condita dal cambio di 4 gomme. Il miglior equipaggio, che, tra l’altro, ha ottenuto un cospicuo premio di 100.000 dollari, è stato quello di Ty Gibbs. I ragazzi sono riusciti a completare l’incarico in 13.012″.

I partecipanti, al termine della prima fase, vengono divisi in due gruppi. I campioni di Cup Series, i vincitori di almeno una gara tra il 2022 e il 2023 o di una All-Star Race, che hanno già il posto in griglia assicurato per il gran finale della domenica notte, si scontreranno il sabato per determinare la propria posizione sullo schieramento di partenza. Gli altri, invece, dovranno superare l’All-Star Open per guadagnare la possibilità di vincere il tanto agognato milioncino.

Le heat

I 21 già qualificati vengono divisi in 2 heat da 60 giri ciascuna. Le posizioni di partenza seguono i risultati della Pit Crew Challenge, mentre quelle di arrivo decideranno la fila nella quale il pilota inizierà la gara.

La Heat 1 è caratterizzata dal tracciato bagnato che va via via asciugandosi. Escludendo la competition caution, chiamata a metà sessione per la caduta di qualche goccia di pioggia e valutare un eventuale passaggio alle gomme da asciutto, non ci sono stati intoppi di alcun tipo. Daniel Suarez si porta a casa la partenza in prima fila (e tecnicamente la prima pole position nella storia del Trackhouse Racing). Logano, Briscoe, Bell e Hamlin si schiereranno alle sue spalle mentre Elliott, che aveva iniziato forte sorpassando la #99, crolla nella seconda metà di gara.

La Heat 2, invece, ha visto il meteo opposto. Sempre a metà, la direzione gara decide di chiamare la caution per permettere il passaggio agli pneumatici scanalati, questo a causa dell’arrivo di una lieve pioggia sul tracciato. Nonostante le condizioni improbabili (per la prima volta la NASCAR Cup Series ha corso una gara su un ovale nonostante stesse piovendo) Chris Buescher ha dominato l’intera sessione, seguito sul traguardo da Austin Dillon, Byron, Keselowski e Wallace.

All-Star Open

Prima della partenza dell’All-Star Race si tiene l’All-Star Open. I 16 piloti che non rispettano le condizioni descritte sopra dovranno affrontare una qualificazione all’evento finale decisamente corposa che consiste in una gara di 100 giri. Solo i primi due al traguardo e il vincitore del fan vote potranno partecipare alla fase più importante.

Gibbs dalla pole position parte benissimo e brucia Berry, in difficoltà allo stacco di frizione. Il primo evento degno di nota è il testacoda parziale di Burton dopo 26 passaggi, seguito, un paio di tornate più tardi, dal doppiaggio di Bilicki, uno dei pochi di giornata. Al giro 41 viene chiamata in pista la pace car. Come da programma, si entra in regime di competition caution che permette ai piloti di cambiare le gomme. Ty Dillon ne approfitta per sdoppiarsi.

La ripartenza è caotica. Appena terminato il primo passaggio, guidato da Berry che è passato davanti al pit stop, Gragson stringe contro il pit wall in ingresso di curva 1. La #42, senza controllo, rimbalza e porta contro le barriere anche la #38 di Gilliland e la #13 di Smith (entrambe costrette al ritiro). Anche Newman (con diversi danni) e Allmendinger (che, assieme a Gragson, uscirà indenne dai vari contatti) sono stati coinvolti nell’incidente. Bilicki sfrutta il lucky dog prima della ripartenza.

La pace car rientra in pista dopo nemmeno un giro. In curva 4, un’incomprensione tra Gibbs, McDowell e Haley genera un altro incidente. Haley è largo in percorrenza e, quando cerca di stringere in uscita, tocca McDowell, mandato esterno da Gibbs. Questa sfortunata coincidenza ha costretto al ritiro la #31 e ha danneggiato la #34.

Nonostante tutto questo Berry sta ancora guidando la gara. Gibbs, però, è scatenato e, dopo aver superato Almirola, è pronto a dare del filo da torcere al pilota Xfinity. Al giro 68 avviene l’attacco. Dopo diversi bump, il campione in carica della serie intermedia sfrutta l’esterno dell’ultima curva per portarsi davanti al rivale della #48 con una manovra decisamente notevole. La #54 è di nuovo in testa.

McDowell però non riesce a perdonare Gibbs. Il veterano, doppiato, ostacola il rookie al termine del giro 78, permettendo a Berry di ritornare in cima al gruppo. La situazione si ripete una dozzina di passaggi più tardi, senza però cambiare nulla a livello di classifica.

Josh Berry vince l’All-Star Open. Il secondo posto finale permette anche a Ty Gibbs di passare alla All-Star Race. L’ultimo ripescato, alias il vincitore del fan vote, è Noah Gragson, settimo al traguardo (condizione necessaria per usufruire del voto popolare) malgrado la vettura danneggiata nell’incidente. Il pilota della #42, aiutato da una voluminosa campagna social, è riuscito a conquistare fuori dalla pista la sua possibilità di giocare con i grandi.

La gara

Suarez scatta all’interno e conferma la prima posizione dalla quale è partito al termine del primo giro. Logano e Keselowski lo seguono. Buescher, in prima fila, scatta malissimo e conclude il primo passaggio addirittura in P6. Nei primi minuti si vedono diversi piloti scalare la classifica. Tra di loro si possono distinguere Gibbs, Elliott, Hamlin e Blaney. Altri, come ad esempio Bell, sono invece in caduta libera.

L’unica vera caution viene chiamata al giro 16. Stenhouse Jr., dopo essere entrato largo in curva 4, rientra verso l’interno, colpendo Jones e girandosi. Fortunatamente nessuno dei due ha ricevuto danni. La gara riparte dopo una sosta generale.

Suarez resta leader, ma stavolta a seguirlo è Hamlin, in grado di imporsi su Briscoe in curva 4 al termine del primo passaggio dalla ripartenza. Larson, ultimo a causa di uno speeding, risale nei minuti successivi la classifica. Al trentesimo giro ha già superato 10 avversari, mentre al cinquantacinquesimo si ritrova addirittura in prima posizione, grazie a un attacco alla prima staccata contro il quale il messicano non può nulla. Il campione 2021 è talmente in forma da girare mezzo secondo al giro più veloce dei suoi rivali.

La prima metà di gara si conclude con un pit in regime di green flag per Busch e con la rimonta di Wallace, secondo allo sventolare della bandiera gialla del giro 101, la competition caution già decisa dal programma. Qui tutti i piloti optano per la sosta. Truex Jr. sfrutta il lucky dog per sdoppiarsi.

La seconda metà di gara conferma il dominio di King Kyle e non vede scossoni di rilievo. Nessuna vettura può mettersi in competizione con la Chevy #5, che vince la NASCAR All-Star Race 2023. Wallace, Reddick, Briscoe, Elliott, Blaney, Suarez (molto in difficoltà nel finale), Jones, Gibbs e Logano chiudono la top 10.

Kyle Larson, 30 anni, ha aggiunto al suo palmares la terza All-Star Race. Quello odierno si aggiunge ai successi del 2019 (a Charlotte) e del 2021 (a Texas). Per il californiano, inoltre, si tratta della seconda vittoria sul neorinnovato ovale della North Carolina, visto che anche in Truck Series è riuscito a imporsi sulla concorrenza.

I risultati odierni

La classifica della North Wilkesboro All-Star Race

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NASCAR | TRUCK SERIES: LARSON DOMINA IL RITORNO DELLE STOCK CAR A NORTH WILKESBORO!

I prossimi appuntamenti

La NASCAR Cup Series, settimana prossima, sarà a Charlotte, sede della Coca-Cola 600, gara più lunga della stagione (e unica ad avere addirittura 4 stage). La partenza del quattordicesimo appuntamento valido per il campionato è prevista pochi minuti dopo la mezzanotte di lunedì 29 maggio (sera del 28 in America). A supporto della classe regina ci saranno la Craftsman Truck Series, che prosegue la stagione con la North Carolina Education Lottery 200, da disputarsi il venerdì sera (sabato già inoltrato in Italia), e la Xfinity Series, che occuperà la pista il sabato con la Alsco Uniforms 300.

Immagine: Media NASCAR

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