NASCAR | Cup Series, Kansas: Reddick beffa Hamlin all’overtime!

NASCAR
Tempo di lettura: 20 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
12 Settembre 2023 - 09:30
Home  »  NASCARTop

Gara ancora ricca di colpi di scena in Kansas, poi Hamlin e Reddick prendono il controllo. Buescher a muro nel finale ribalta la classifica


Basta una gomma sotto pressione a far esplodere i playoff. In Kansas le forature sono tornate ad un anno di distanza il tema principale della gara, ma senza troppe polemiche dato che secondo molti la vera causa sarebbero gli assetti audaci portati in pista da molti team, anche se da ammettere c’è anche il fatto che la pista per tutto il weekend si è presentata molto sporca.

A vincere dopo la confusione iniziale e la tregua della terza stage col brivido finale è stato Tyler Reddick, il favorito numero uno prima del via ma a sette giri dalla fine secondo e staccato da Hamlin che – come spesso accade – ci ha messo del suo per perdere una corsa che sembrava e poteva essere ancora sua. Ma se due, ok una e mezza perché Denny ha comunque vinto da team owner, Toyota sorridono, altre due piangono dopo gli incidenti di Truex e Wallace e una terza, quella di Bell, paga ormai dazio ad ogni sosta.

La gara

Si va in Kansas dopo i fatti di Darlington che hanno dato una prima scossa alla griglia playoff, tuttavia nel Midwest l’assestamento proseguirà. Il terremoto inizia fin dalle libere.

Nel Gruppo A, mentre Reddick sembra volare letteralmente, Byron si ferma quasi subito ai box con un problema all’avantreno. I meccanici alzano il cofano e l’indagine porta all’individuazione di un bullone rotto fra sospensione e telaio. Per William sembra inevitabile la partenza dal fondo, ma qualche ora più tardi la NASCAR lascia Byron nella posizione in cui si qualifica perché la rottura è di una componente standard e non colpa del team. E i tifosi si scatenano sul web per quello che percepiscono come ennesimo favoritismo ad Hendrick.

Il Gruppo B vede però l’arrivo del tema del weekend: prima Kyle Busch in curva3 e poi Gibbs in curva2 forano la posteriore destra, per Rowdy c’è il muro ad aspettarlo, per Ty pure ed entrambi saltano le qualifiche partendo dal fondo.

La pole va ovviamente ad una delle Toyota favorite, ma è quella di Bell (seconda partenza al palo di fila) davanti a Larson, Truex, Elliott, Reddick, Chastain, un ottimo McDowell, un sorprendente Austin Dillon, Byron e Wallace. Jones scatta 19° malgrado la sostituzione del gruppo cambio-differenziale a poche ore dalla gara e anche qui si sfrutta un cavillo del regolamento.

Alla bandiera verde stranamente, almeno secondo le prime impressioni, Bell sceglie l’interno tuttavia il fatto di rimanere al comando gli dà ragione. Larson resta secondo mentre Truex cerca di lottare con Kyle, tuttavia deve mollare la presa e al secondo giro Elliott lo passa lasciandolo sul posto.

Cosa sta succedendo a Martin? Approccia le curve molto largo, ma non pare per scelta, è pure tremendamente lento, soffre di tanto sottosterzo in quel terzo giro in cui precipita all’11° posto. Mezzo giro più tardi in curva3 è a muro.

Il responso è immediato: foratura della posteriore destra, ma a differenza dei casi del sabato con Busch e Gibbs qui la causa è proprio un buco lasciato, probabilmente da un bullone in pista, nel battistrada. Truex vorrebbe tornare ai box trainato dal carro attrezzi, ma viene portato direttamente nel garage per la rabbia del team perché questo vuol dire ritiro immediato. Tuttavia analizzando la sospensione anteriore destra si vedrà che era divelta ed il ritiro sarebbe stato comunque inevitabile. E Martin precipita subito nella classifica live.

Dopo alcune soste (Busch, Preece, Burton, Ty Dillon e Yeley) si riparte con 71 giri da disputare nella stage e Larson dall’esterno con la spinta di Elliott passa al comando; Chase paga la manovra e viene scavalcato da Chastain, Wallace, Byron e Reddick dopo essere scivolato. aver alzato il piede e sfiorato il muro in curva4. Austin Dillon recupera invece molto bene le posizioni perse al primo giro passando in un 3-wide Keselowski e Blaney.

Inizia così il primo long run che metterà subito in chiaro parecchi valori per la corsa. Ad esempio Buescher, qualificatosi 13°, risale in fretta scavalcando in sequenza Harvick (che scivola indietro), McDowell e Logano rimettendosi in corsa per le prime posizioni. Cala invece Chastain dopo la buona ripartenza e viene superato da Wallace per il terzo posto.

Al giro 25 Larson mette 1″ di margine su Bell che vede Bubba sempre più vicino alla #20. Già staccati ad oltre 3″ Byron, Chastain ed un Reddick che a differenza di quanto visto nelle libere non sembra capace di replicare lo stesso passo. Elliott è sceso settimo davanti a Blaney ed Hamlin. Tuttavia Denny ha iniziato la sua rimonta e Ryan è la sua prima vittima eccellente. Entra in top10 uno dei protagonisti della serata: Erik Jones. Clamorose le difficoltà invece di Harvick, raggiunto da uno scatenato Kyle Busch partito in fondo.

Wallace ci mette qualche giro a superare anche Bell, quando lo fa il ritardo da Larson è salito a 2.4″, tuttavia c’è curiosità per vedere cosa possa fare a pista libera. Il responso è chiaro: Kyle va. Chi non va invece è Blaney che viene superato anche Jones.

Iniziano già ora i doppiaggi ed il primo è Sheldon Creed al debutto in Cup Series sulla #78 e quindi Wallace riesce a recuperare qualche decimino approfittando del traffico incontrato dalla #5. I distacchi dietro a loro cominciano a farsi notevoli (Hamlin dopo il sorpasso su Elliott è sì settimo, ma a 10″) e quindi più di qualcuno inizia a tremare.

Qualcuno di disperato per l’assetto in gruppo sicuramente c’è. Certamente nessuno però si immagina un giro di soste che inizia ai -45 (quando metà dello stint dopo la caution sarebbe di 35 giri) da un Logano ancora una volta poco convincente e 14° in classifica. Joey ovviamente nel giro di poche tornate si trascina in pit lane gran parte dei leader, inclusi i Larson e Wallace ai -41.

A metà stage (giro 40) sono rimasti in pista pochi audaci, gran parte dei quali si erano fermati alla caution precedente, tuttavia non arriverà una bandiera gialla in loro aiuto e quindi Larson al giro 43 torna al comando con 2.5″ su Wallace (entrato ai box al limite a ruote quasi fumanti) e 7″ su Byron, Bell, Reddick, Chastain ed Hamlin. Kyle torna in pista ovviamente in mezzo al traffico dei doppiaggi e Bubba forza il ritmo.

Un Bell non al meglio sullo short run dopo il sorpasso subìto da Byron si vede avvicinato anche da Reddick ed Hamlin, dopo aver passato Ross, entra nella mischia. Harvick invece si riscatta parzialmente e torna almeno davanti a Stenhouse e McDowell; così i 15 “superstiti” dei playoff sono tutti nella top20. L’undercut di Logano non ha pagato, è stato ripassato da Allmendinger e Kyle Busch lo ha raggiunto e poco dopo lo passerà.

Ai -25 Wallace scende sotto il secondo di ritardo da Larson proprio mentre Bell viene superato anche da Reddick per il quarto posto. Anche Byron non convince in questa fare e poco dopo i -20 Tyler gli si mette davanti. Avanza ancora Jones che passa Elliott prima e Chastain poi.

L’attenzione però ora si sposta sulla coda del gruppo. Anche Wallace deve doppiare vetture e quindi Larson può gestire i sorpassi su piloti di rilievo come Gibbs e Briscoe. Ai -17 però un’altra caution a bloccare la fase critica e salvare molti: in meno di 30″ in curva2 prima Austin Dillon finisce a muro all’esterno di Buescher (che rischia molto nel pendolo della #3) e poi Byron in testacoda senza danni. Briscoe è il lucky dog.

Tutti tornano ai box e la pit crew migliore è quella di Wallace con Bubba che passa al comando. Meno bene invece Haley (speeding), Suárez (ruota fuori controllo), Bowman (sosta lenta), Byron (principio di incendio) e Buescher che non si ferma due volte per controllare eventuali danni, bensì per la anteriore sinistra mal fissata. In coda le molte wave around lasciano solo Gilliland, Yeley ed un ammaccato A.Dillon fra i doppiati.

Ripartenza ai -11 e Larson dall’interno balza di nuovo al comando davanti a Wallace malgrado la spinta di Bell su Bubba. Christopher poi in curva1 va 3-wide all’esterno e quindi la #23 rallenta. La vera sorpresa però è Harvick che dopo le difficoltà iniziali è ad un passo dalla top10. Bene invece Chastain e Blaney che entrano in top5 ai danni di Reddick. Jones scivola indietro finendo nel mezzo di un 3-wide con McDowell e Busch ma saprà recuperare.

Precipita invece Byron, che nel 360° aveva perso pochissime posizioni, ma ora senza grip si vede passato da Harvick e Busch uscendo da una top10 in cui praticamente non rientrerà più. Larson vince la prima stage davanti a Wallace, Bell, Chastain, Blaney, Reddick, Hamlin, Keselowski, Elliott ed Harvick; Busch è 12° davanti a Byron e McDowell, Logano 16°, Buescher 18°, Stenhouse 19°, Yeley lucky dog davanti ad un Gilliland che evidentemente ha qualche problema.

Altra caution ed altro giro di soste e per qualcuno è già il quarto set di gomme fresche quando a disposizione ce ne sono otto più quello ereditato dalle qualifiche. In sintesi, i conti cominciano a non tornare. Forse anche per questo, o per rischiare qualcosa, McDowell cambia solo due gomme. Blaney e Bell (ennesimi problemi per loro, per la #20 soprattutto dopo lo scambio delle pit crew) perdono per delle soste lente.

Alla green Larson rimane al comando seguito da Elliott che sfrutta al meglio la corsia interna dietro a Kyle, tuttavia Chase non ne ha abbastanza e, dopo una breve tregua nel duello, Wallace lo ripassa e torna al secondo posto. Dopo la sorpresa Harvick, ad approfittare dei guai altrui ed entrare in top10 è Logano; durerà poco. Intanto la strategia sulle due gomme non regge e McDowell torna a perdere. Byron è ormai in crisi, di sottosterzo ora, ai margini della top20.

Chi si fa vedere in questo inizio di stage è Keselowski che col sorpasso ad Hamlin è sesto, ma il loro duello alla fine vedrà Denny prevalere. Risale anche Reddick che torna davanti a Chastain ed è quarto. Piccolo colpo di scena al giro 98: Stenhouse, già non al meglio, si fa curva3 e 4 tutte sul muro, ma per sua fortuna non fora e perde solo tante posizioni.

Al giro 100 Larson ha 1.8″ su Wallace e 3″ su Elliott, dunque sembra essere un replay della prima stage; a completare la top5 ci sono Reddick ed Hamlin dopo il sorpasso di Denny sulla #1. Pochi minuti più tardi altro colpo di scena e altra caution, ma a provocarla non è un Logano che crolla e viene passato da Busch, Allmendinger e Jones, tuttavia Wallace che fora (ebbene sì) la posteriore destra e finisce a muro in curva2. Anche per lui lunghe riparazioni ai box e tanti punti persi se non una possibile vittoria.

Dopo il lucky dog di Gilliland c’è un altro giro di soste (e siamo a cinque set usati), Larson esce ancora al comando davanti ad Elliott, Keselowski, Reddick, Chastain ed Hamlin; Bell perde ancora posizioni mentre Logano ne recupera, Stenhouse si ferma per le riparazioni e speeding per Gibbs in una brutta gara (finora) per lui.

Si riparte con 52 giri da disputare nella seconda stage e quindi sulla carta tutti dovranno andare lunghi con le gomme, tuttavia a dare una mano dopo un giro e un quarto dalla ripartenza ci pensa Cindric che viene mandato in testacoda da McDowell. Altra caution e per Wallace c’è un inutile lucky dog dato che per un giro guadagnato ne riperde due ai box.

In questo giro però è successo molto: Larson non è scattato al meglio e nella sfida che nasce fra lui ed Elliott si lancia Reddick che riesce mettersi dietro entrambi, tuttavia Chase reagisce e alla moviola alla caution è al comando.

È la grande occasione per Chase? Pare di sì, in fondo è in lotta per i playoff dell’owners championship e quindi non può mollare. Nuova ripartenza ai -46, Larson spinge Elliott all’interno e così la coppia Hendrick passa al comando.

Chi emerge dietro di loro è Keselowski che dopo un’ottima ripartenza scavalca di slancio Reddick e tiene la scia di Larson; a completare la top5 è un rinvigorito Harvick dopo il sorpasso su Blaney. A chiudere la top10 Chastain, Hamlin, Bell e la new entry Allmendinger.

La tregua dura però poco e, mentre Larson punta Elliott, la #14 di Briscoe si ammutolisce in curva4 per un problema elettronico. Chase riesce d’inerzia ad arrivare fino al rettilineo opposto, poi si ferma e la NASCAR chiama la caution proprio mentre Briscoe riesce a completare il reset della centralina e ripartire (malizia o no? Stavolta pare non esserci dolo). Dato che la #14 nel frattempo era stata doppiata non c’è lucky dog.

Mancano 30 giri o poco più a fine stage ed il gruppo si spacca, solo in nove non si fermano (Elliott, Larson, Blaney, Chastain, Bell, Buescher, Busch, Bowman e Cindric), gli altri invece vanno ai box e qui qualcuno deve cedere all’evidenza e montare il set “usurato” delle qualifiche per non ricorrere già al terzultimo treno di gomme fresche. Ad uscire davanti dai box sono Keselowski, Harvick, Reddick ed Hamlin mentre McDowell si ferma per riparare il muso danneggiato.

Bandiera verde ai -33 e qui la gara svolta: Larson ci prova all’interno, ma perde la vettura in curva2, deve alzare il piede e precipita in classifica. L’inerzia persa è tale che finirà risucchiato e non risalirà più fino al break successivo. Peggio va ancor di più a Chastain che lo segue e frenando finisce in coda; per fortuna non ci sono incidenti.

Chi emerge meglio dalla ripartenza è Harvick, in un attimo al quarto posto dietro ai soli Elliott, Blaney e Buescher, tuttavia l’auto più veloce è quella di Keselowski che lo segue. In poco tempo Kevin supera Chris e Ryan mettendosi all’inseguimento di Chase a circa mezzo secondo di distacco.

Siamo ai -20 e Harvick, tuttavia, sembra aver dato il meglio della gomma ed Elliott pare poterlo controllare. Dietro di loro, intanto, la classifica va assestandosi anche se la strategia del non pittare sembra funzionare per qualcuno. Dopo 7-8 giri nel panino Harvick finisce loose e così Keselowski lo infila mettendosi ad 1″ dal leader; Allmendinger bacia il muro e con la sosta ai box rovina una buona gara.

Mentre Harvick viene passato anche da Hamlin, davanti a loro Brad si lancia e guadagna sempre di più fino all’attacco spietato e preciso fra -3 e -2 che non lascia via di scampo, Denny di avvicina ma riesce a conquistare solo la posizione d’onore. Keselowski vince la seconda stage davanti ad Hamlin, Elliott, Harvick, Reddick, Jones, Blaney, Logano, Buescher e Bell; Busch è 13° dietro ai già penalizzati Gibbs e Suárez, Byron è 18° su Larson, McDowell 23° su Chastain, Stenhouse 30° e ultimo a pieni giri davanti al lucky dog Cindric.

Altra caution e altro giro di soste, stavolta collettivo e quindi c’è chi monta il sesto, chi il settimo set di gomme fresche; in molti fra pista e muretto invocano per una stage finale tranquilla. Per loro fortuna – e forse sfortuna dei tifosi che vogliono il caos – sarà così. In pit lane Keselowski rimane al comando su Hamlin, Harvick e l’ottimo Jones, perde ancora terreno Bell (14°) ma anche Elliott (ottavo), Byron va in coda per rivoluzionare la vettura, penalità invece per Chastain per falsa partenza dei meccanici.

Si riparte con 96 giri da disputare ma, come in precedenza, la tregua dura l’arco di un giro o poco più. In curva2 Hocevar, molto convincente pure oggi, stinge involontariamente Burton a muro ed Harrison fora finendo contro le barriere anche in curva3. E così dopo la #18 (ARCA Series), #19 (Truck) e #20 (Xfinity), in Cup Series non vincerà la #21. Briscoe è il lucky dog.

Nel mentre Keselowski ed Hamlin (dopo aver rischiato di toccarsi scaldando le gomme) stavano affrontando un bellissimo duello con sorpasso e controsorpasso, con Jones e Reddick che avevano provato ad infilarsi prima di duellare pure loro. E così alla caution Brad è ancora al comando su Hamlin, Reddick, Jones ed Harvick.

Dopo poche soste, stavolta solo Larson, McDowell e Byron fra i big, si riparte ai -88 e arriva un vero long run. Keselowski ora non ha problemi a rimanere al comando, Reddick dall’esterno paga e viene scavalcato da Jones ed Harvick, tuttavia questo rappresenta la sveglia per Tyler. Ma non solo.

Le Toyota erano le nette favorite per la corsa, ma la confusione dei primi 180 giri ha mascherato tutto questo. Ora, a selezione fatta e senza incidenti, emerge questo predominio. Ai -80 Hamlin passa senza problemi Keselowski e a seguirlo di slancio c’è già Reddick che aveva superato in precedenza Erik e Kevin. E via radio Keselowski alza subito bandiera bianca dicendo che le Toyota sono più veloci.

La classifica si assesta e mentre Denny e Tyler inesorabilmente allungano su Brad, a chiudere la top5 ci sono Jones ed Elliott dato che Harvick è sì migliorato rispetto all’inizio ma non ha ancora il passo per vincere; a seguire Blaney, Buescher, un Bell in rimonta e Gibbs con Larson, Busch ed un Logano ancora in difficoltà ad un passo dalla top10. Sorprende per la differenza di danni negli incidenti subiti che Stenhouse sia davanti a McDowell.

Gli occhi di tutti però sono ora su Kyle Larson che inesorabilmente, dopo le scuse ricevute dal crew chief per gli errori strategici al choose cone che però il pilota compensa con le sue scuse per gli errori commessi in seguito, guadagna e sembra l’unico ad avere il passo di Hamlin e Reddick.

Ai -70 la #5 entra in top10 ai danni di Gibbs, ai -65 è nono su Buescher, poco dopo bacia il muro ma prosegue come se nulla fosse, raggiunge Bell e lo supera ai -57 dopo aver girato anche quasi mezzo secondo più veloce del leader. Tuttavia il suo ritardo dalla vetta è di 7.4″. Yeley tocca pure lui le barriere ma i danni sono tali da costringerlo ad una lunga sosta e così Wallace guadagna un altro prezioso punto.

Ai -55 Hamlin ha 1.5″ su Reddick, 4.2″ su Keselowski e Jones, 5.1″ su Elliott, 6.6″ su Harvick, 7.2″ su Blaney e Larson, 8.1″ su Bell, 9.7″ su Busch, Buescher è 12° a 11.9″, Logano 13° a 13.0″, Byron 16° a 14.9″, Chastain 18° a 17.2″.

Siamo a poco da metà stage e ai -54 con Jones e Blaney inizia già il giro di soste finale che si prolungherà notevolmente ma che non vedrà penalità, l’unico che paga leggermente è Harvick che si tuffa in pit lane temendo una foratura ovviamente alla posteriore destra.

Hamlin si ferma ai -51 coprendo la sosta di Reddick al giro precedente ed esce dai box con 1.1″ di vantaggio sul suo dipendente. Rimangono in pista solo pochi audaci, un Bell che forse osa troppo, Suárez, Byron, McDowell, Gilliland e Creed (purtroppo speeding per lui). William si ferma ai -46, al giro seguente Bell (ennesima sosta disastrosa) e così rimangono solo Daniel e la coppia FRM. Suárez si arrende ai -36 lasciando di nuovo la prima posizione ad Hamlin, Gilliland lo fa ai -26, McDowell in modalità disperazione addirittura ai -18.

Reddick, intanto, approfittando dei doppiaggi di Hamlin, guadagna e scende ad 1″ di ritardo da Denny ai -25, poi invece perde e quindi solo una caution sembra poter fermare la #11.

Ai -10 Hamlin ha 2.3″ su Reddick, 9.5″ su Elliott che approfitta del calo di Keselowski (+10.5″), 11.1″ su Larson, 11.7″ su Jones (che sta crollando all’improvviso), 12.3″ su Busch, 15.6″ su Blaney, 16.0″ su Bell, 16.7″ su Harvick, Buescher 12° a 23.3″, Chastain 14° a 24″, Logano 15° a 25″ ma Byron lo passerà di lì a pochi secondi con Joey in piena difficoltà.

Poi però la caution a sconvolgere il finale: Buescher fora la posteriore destra (che novità, vero?) ai -7 e finisce a muro; Briscoe è ancora il lucky dog dopo che Suárez si era sdoppiato con gomme fresche.

https://twitter.com/NASCARonNBC/status/1700999447474536518?s=20

E la pit lane si rianima. Mancano pochissimi giri alla fine, poi si scopre che si va dritti in overtime e quindi la chance per un ribaltone è ghiotta: Jones, Busch e Logano osano cambiando solo due gomme ed escono davanti ad Hamlin, Larson e Reddick, tuttavia il vero rischio è quello di Suárez che tira dritto e passa al comando.

Ma non è finita qui: uscendo dallo stallo Larson vede Keselowski fare lo stesso davanti a lui e si sposta a destra, ma tocca Elliott che non può spostarsi a destra perché lì c’è Reddick in quello che sta diventando un 4-wide. Finito qua? No, perché Chase dal nulla sull’apron rifila una mezza sportellata al compagno di squadra arrivando poi nel dopogara quasi a rinnegarla. Decisamente non l’azione migliore di un pilota già squalificato per una corsa quest’anno per una manovra volontaria contro un avversario.

https://twitter.com/NASCARonNBC/status/1701000283588002297?s=20

Si va al choose cone: Suárez sceglie l’interno con Logano, Reddick, Elliott, e Keselowski, all’esterno vanno Jones, Busch, Hamlin, Larson e Bell. E molto si decide nella restart zone con Hamlin che ne combina una delle sue.

La NASCAR qualche settimana fa dopo gli incidenti alle ripartenze aveva avvisato i piloti che avrebbe punito chi avrebbe alzato il piede per crearsi un varco per lanciarsi davanti a lui (ma in questa occasione i commissari non interverranno). Nella fila interna sembra farlo Elliott, tuttavia all’esterno Denny (e lo ammette, la lezione di Phoenix evidentemente non è servita) alza il piede per paura che Larson dietro di lui faccia altrettanto per passarlo.

Hamlin così nello scatto crea un varco davanti a lui e lì ci si infila Reddick. Sarà la prima manovra decisiva. Davanti intanto Suárez è scattato bene sulla spinta di Joey che poi va sull’apron e manda nel mezzo la #99. Logano può poco all’interno contro Jones all’esterno, tuttavia finché può resiste.

In curva3 dietro di loro Reddick si libera di Busch, poi in curva4 tiene giù il piede e dopo aver sfiorato il muro si tuffa all’interno a velocità doppia anticipando qualsiasi blocco da parte di Logano che probabilmente sta pensando più ad Erik alla sua destra. Il sorpasso è un capolavoro e Tyler si in vola, Hamlin nell’ultimo giro fa una clamorosa rimonta, ma non basta e la beffa è servita.

Reddick vince così in Kansas, prosegue la striscia positiva del 23XI Racing su questa pista e avanza al Round of 12 battendo Hamlin, Jones, Larson, Logano (+11 strategico e possibile svolta dei suoi playoff), Elliott, Busch. Bell, Keselowski e Bowman; Harvick è 11°, Blaney 12°, Chastain 13°, Byron 15°, Suárez 16° (comunque posizioni guadagnate senza sosta), Stenhouse 23°, McDowell 26°, Buescher 27°, Wallace 32°, Truex 36° e mestamente ultimo.

Mentre Hamlin ed Elliott continuano a parlare dei loro guai combinati, si va a Bristol con una classifica esplosa ed esplosiva. Mentre la top8 fino a Chastain sembra essere al sicuro ed il trio Wallace-Stenhouse-McDowell obbligato a vincere, in zona rossa ci sono oltre a Buescher piloti del calibro di Bell, Logano ed Harvick oltre ovviamente a Truex che due settimane fa era campione della regular season e leader della griglia playoff alla pari con Byron (pure lui poco convincente finora) ed ora è addirittura sette punti sotto il taglio.

I risultati odierni

La classifica della “Hollywood Casino 400”

La classifica generale

Così in campionato dopo la seconda gara del Round of 16 della NASCAR Cup Series 2023

La classifica completa

Le altre categorie

Xfinity Series: Nemechek tocca quota sei vittorie in Kansas

Truck Series: Christian Eckes vince di furbizia in Kansas

I prossimi appuntamenti

Il prossimo weekend sarà quello della tradizionale night race di Bristol. Giovedì notte (24:00) Jesse Love potrebbe diventare matematicamente campione della ARCA Series mentre tre ore più tardi (3:00) inizierà il Round of 8 della NASCAR Truck Series. Venerdì notte all’1:30 inizieranno i playoff della Xfinity Series ed infine nella notte fra sabato e domenica sempre all’1:30 (diretta su Mola con il commento di Matteo Senatore e del nostro Simone Longo) di chiuderà il Round of 16 della Cup Series.


Immagine: Media NASCAR

Leggi anche

Tutte le ultime News di P300.it

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
Lascia un commento

Devi essere collegato per pubblicare un commento.

COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

MENU UTENTE

REGISTRATI

CONDIVIDI L'ARTICOLO
RICEVI LA NEWSLETTER
Iscriviti per rimanere sempre aggiornato
(puoi sempre iscriverti in seguito)