Chase Elliott vince la Hollywood Casino 400 presented by ESPN BET al Kansas Speedway grazie ad un sorpasso all’ultimo giro
Chase Elliott si aggiudica con un sorpasso all’ultima curva la Hollywood Casino 400 presented by ESPN BET al Kansas Speedway. Il nativo della Georgia, sempre davanti ma mai davvero nella contesa per la vittoria, ha sfruttato un varco lasciato aperto da Hamlin, alle prese con dei seri problemi al servosterzo durante lo stage finale, per guadagnare la prima posizione e tenerla fino alla bandiera a scacchi. Nonostante finora non sia mai apparso come un vero pretendente al titolo, Chase potrà affrontare il Roval a mente libera. Che sia iniziato il percorso verso il secondo titolo?
La seconda gara del Round of 12 di NASCAR Cup Series, trentunesima della stagione, è la Hollywood Casino 400 presented by ESPN BET al Kansas Speedway. La corsa in questione è l’unica che si tiene su un cookie cutter tra quelle che compongono la fase centrale dei playoff.
Il Kansas Speedway (che, come indica anche il nome, si trova nello stato omonimo) è un classico ovale della generazione ’00 (è stato costruito nel 2001 e da allora mai modificato). La lunghezza di 1.5 miglia e il banking contenuto sono elementi in grado di permettere sorpassi spettacolari quanto complessi da realizzare. La forma tondeggiante lo rende, inoltre, uno dei tracciati più difficili in cui effettuare un long run, visto che il degrado elevato a cui sono sottoposte le gomme può portare i piloti a rallentare di molto il proprio la propria velocità sul giro secco.
La Hollywood Casino 400 presented by ESPN BET è oramai un classico della NASCAR moderna. Difatti, la gara autunnale a Kansas si è tenuta ogni anno a partire dal 2001, anno di inaugurazione dell’autodromo. Anche la lunghezza, fissata a 267 giri, è rimasta inalterata da allora.
Sono 37 le auto presenti in griglia. Oltre ai partecipanti a tempo pieno, è presente a questo evento anche la Chevrolet del NY Racing Team, con alla guida J. J. Yeley. La ZL1 non ha preso parte all’evento di settimana scorsa.
La Qualifica è composta da un giro singolo svolto da ogni pilota a pista libera. La pole position viene conquistata dal pilota della Toyota #19 di Joe Gibbs Racing, Chase Briscoe, autore di uno straordinario 29.987″. Il nativo dell’Indiana è l’unico dei 37 partecipanti ad abbattere la barriera dei 30 secondi nel corso di questa sessione.
Briscoe è in grado di battere di ben 101 millesimi il suo diretto inseguitore, nonché compagno di squadra, Denny Hamlin, alla guida della #11. Anche Larson, Elliott e Bell, terzo, quarto e quinto, distano poco più di un decimo dal poleman.
La situazione cambia per alcuni altri piloti qualificati ai playoff, che partiranno un po’ più indietro. Wallace (settimo), Chastain (nono), Byron (undicesimo) e Reddick (dodicesimo), difatti, pagano un ritardo di circa 3 decimi da Briscoe.
Giornata nerissima per le Penske: tutte e 3 le Ford, difatti, sono autrici di una qualifica disastrosa. Cindric è ventiseiesimo (a 6 decimi dalla pole), mentre Logano, trentacinquesimo, paga addirittura un secondo e mezzo dalla Toyota #19. Blaney, invece, non scende nemmeno in pista durante l’ultimo turno del sabato a causa di un incidente per una foratura alla posteriore destra nelle libere, stessa sorte capitata alla Ford #22 ma senza impatto con le barriere.
La gara
La partenza non regala molte sorprese. Briscoe, interno, prende il comando della corsa già dopo pochi metri. Hamlin, esterno, si ritrova così a seguire, anche se a breve distanza, il compagno di squadra scattato dalla pole position.
Al termine del primo giro van Gisbergen e McDowell, reduci da una serie di inadempienze tecniche da parte della propria equipe, che ha svolto delle modifiche non regolamentari alla vettura portata in pista, passano in pit lane per svolgere uno stop and go. Entrambi rientrano in pista con un giro di ritardo rispetto agli avversari.
Il primo cambio di leadership avviene al giro 20. Hamlin esce bene da curva 2 e, dopo essersi spostato all’interno, azzanna con successo Briscoe alla 3. Il poleman non si difende dal compagno di squadra, che allunga immediatamente sul resto dello schieramento.
La prima serie di soste viene inaugurata da Wallace al giro 33. Il nativo dell’Alabama viene seguito da Cindric e Allmendinger alla tornata successiva e da Logano, Haley e Stenhouse Jr. al passaggio numero 35.
Al giro 36 e 37 si fermano quasi tutti i piloti in gara. Al primo dei due passaggi menzionati è la volta, fra i tanti, di Elliott, Reddick, Bell e Hocevar, mentre a quello successo, invece, sono Briscoe, Larson, Preece, Smith e Ty Dillon (e non solo) ad animare la pit lane.
Hamlin si ferma leggermente più tardi degli avversari, al giro 38. Berry eredita così la prima posizione, che manterrà fino al quarantesimo passaggio, in cui il suo pit stop fa sì che sia Blaney a prendere le redini della corsa, anche se solo per una tornata. Keselowski, complice il fatto di essere uno dei pochissimi rimasti in pista su gomme usate, prende così la prima posizione.
Al giro 43 si verifica il fatto più importante di tutto il primo stage. Larson, divenuto “leader virtuale” della corsa grazie ad un undercut, viene superato da Hamlin in curva 4. Il veterano guadagnerà la prima posizione al passaggio numero 45, quello in cui Keselowski si ferma dai meccanici.
La prima caution di giornata avviene al giro 55. Ware fora la gomma anteriore destra in curva 4 e urta violentemente le barriere esterne. Il pilota di Rick Ware Racing riporta la sua Ford nei box, dove, data l’entità del danno, si deve ritirare. Lo schieramento sfrutta il momento di pausa per svolgere la seconda sosta di giornata. Un errore durante il pit stop costringe Reddick a passare due volte dai meccanici. Questo problema obbligherà il californiano a ricostruire la sua gara. Busch, ancora in giornata no, lucky dog.
La ripartenza non regala sogni, ma solide realtà. Hamlin, interno, mette immediatamente la quinta e si impone fisicamente su Larson, esterno. Il “Re Senza Corona” costruisce così fin dai primi metri un muro invalicabile fra sé e gli avversari, che lo condurrà alla prima posizione sotto la bandiera a scacchi biancoverdi.
Denny Hamlin vince così il primo stage a Kansas. Il nativo di Tampa, Florida, viene seguito sul traguardo da Larson, Elliott, Bell, Chastain, Briscoe, Logano, Buescher, Smith e Hocevar. Al termine della sosta generale, condita dal pass through di McDowell, si torna a competere.
Bell, interno, scatta bene si impone subito su Larson, esterno. Il campione 2021, però, non ha timore dell’alfiere Toyota, che prova ad attaccare (invano) sfruttando il banking di curva 3. Il periodo di bandiera verde dura pochissimi secondi.
Già alla fine del giro 90, difatti, Preece allarga in uscita di curva 4 e, per un errore di calcolo, tocca la parte posteriore sinistra della Toyota di Nemechek. Il contatto causa un testacoda per entrambe le vetture, le quali si fermeranno senza grossi danni nel manto erboso interno al frontstretch. Van Gisbergen lucky dog.
La ripartenza non modifica la gerarchia che si è creata all’inizio del secondo stage. Anche questa volta, difatti, Bell scatta bene dall’interno. Lo stacco di frizione del pilota di Joe Gibbs Racing è così efficace da permettergli di imporsi fisicamente su Larson in uscita di curva 2.
Blaney inaugura la quarta serie di soste al giro 120. L’alfiere Penske, autore fino a questo momento di una grande rimonta, viene seguito a ruota da Wallace, Byron, Cindric, Hocevar ed Herbst al passaggio successivo.
Al giro 122 è la volta del pit stop di Busch, Keselowski, Elliott, Larson, Briscoe, Bowman, Smith, Gilliland e dei fratelli Dillon. Anche Bell, Hamlin, Chastain, Buescher e Allmendinger si fermano dai meccanici, anche se un passaggio più tardi.
Nemechek guadagna così la testa della corsa, che cederà a Suarez dopo appena un giro a causa della propria quarta sosta di giornata, che svolgerà nello stesso miglio di Reddick, il quale ha superato diverse vetture nel corso di questo stint.
Wallace, divenuto nel frattempo leader “virtuale” della gara, viene attaccato con successo da Hamlin al giro 128, più precisamente in curva 4. Il veterano, esattamente come avvenuto nel primo stage, guadagnerà poi la prima posizione successivamente, precisamente un miglio e mezzo più tardi, a seguito del pit stop di Suarez.
Da qui in poi nessuno è in grado di fermare Denny Hamlin, che si aggiudica anche il secondo stage a Kansas. Bell, Larson, Elliott, Briscoe, Wallace (in calo negli ultimi giri del secondo stage), Logano, Chastain, Blaney e Bowman completano la zona punti. Al termine della quinta sosta di giornata, condita dal lucky dog di Keselowski, la competizione torna a svolgere il ruolo di protagonista.
Hamlin scatta bene dall’interno, ma qualcosa non gli permette di terminare il primo giro in testa. Il vincitore dei primi due stage, difatti, viene rapidamente recuperato e attaccato da Elliott, il quale, dopo essersi riaffiancato al rivale in curva 3, gli strappa la testa della corsa alla 4 grazie al sapiente utilizzo del banking.
Hamlin, nonostante ciò, non si dà per vinto e, sempre all’altezza di curva 4, mette le ruote davanti ad Elliott, guadagnando così per l’ennesima volta durante questa gara la prima posizione. Il veterano resterà davanti a tutti per molte miglia.
Al giro 211, Yeley, a seguito di una spinta di Hocevar in uscita di curva 4, perde il controllo della su Chevrolet. Il veterano urta le barriere esterne prima di dirigersi verso il manto erboso presente all’interno del frontstretch, dove fermerà la corsa della sua auto. La caution, chiamata dai commissari nonostante la #44 non abbia subito grossi danni, permette a tutti di sostare per la sesta volta. Gibbs lucky dog.
La ripartenza, in cui ci sarebbe dovuta essere una sfida tra Hamlin e Bell, viene caratterizzata da un nuovo incidente. Gragson si sposta verso l’esterno, andando a toccare la fiancata sinistra di Logano e Stenhouse Jr., rispettivamente, con il proprio cofano e con la parte posteriore.
La Ford #4 vira poi verso l’interno e tocca lo spigolo posteriore sinistro della Mustang di Cindric, che, di conseguenza, schizza senza controllo verso l’esterno, andando a centrare la fiancata di Logano. Da qui scaturisce una vera e propria carambola, che coinvolge anche Chastain, Austin Dillon, Busch, Allmendinger, Gibbs e Hocevar.
Molte auto, tra cui quelle di Cindric, Austin Dillon e Logano, subiscono gravi danni e devono essere riparate sulla piazzola di sosta. Altre, ossia quelle di Allmendinger e Stenhouse Jr., vengono immediatamente riportate nei box. Il veterano conclude la sua corsa in anticipo, mentre l’avversario di Hyak riesce a tornare in pista, anche se dopo un quarto d’ora di sosta obbligata.
La ripartenza regala spettacolo. Hamlin non è così brillante allo stacco di frizione e, forse a causa dei problemi al servosterzo che lo stanno affliggendo da qualche giro, viene passato da Bell, esterno, in curva 2. Il veterano, però, non si arrende: alla 4 allarga la traiettoria e chiede “gentilmente” al compagno di squadra di lasciargli la testa della corsa a seguito di una bussata. La #20, “educatamente”, accetta l’offerta e scende così in seconda posizione.
Durante il periodo di bandiera verde, il pubblico assiste a diversi fatti, tra cui spiccano la spinta di van Gisbergen su Bowman, che urta contro le barriere di curva 4, e la perdita di posizioni di Larson, avvenuta a seguito di una lunga strisciata contro le protezioni esterne della seconda piega.
La corsa, però, viene messa in pausa al giro 253. Busch, dopo aver toccato le barriere di curva 2, subisce la foratura della gomma posteriore destra. La carcassa dello pneumatico si deposita nel bel mezzo della carreggiata della quarta piega, costringendo la direzione gara a riportare in pista la pace car. Tutti sfruttano il momento propizio per svolgere l’ultima sosta di giornata. Gilliland lucky dog.
La ripartenza vede opporsi Bell e Wallace. Il pilota della #20, interno, scatta bene, ma il rivale sfrutta al meglio il banking dato dalla linea esterna per imporsi in curva 2. Il nativo dell’Oklahoma, però, prova a tornare davanti alla 4, salvo ricevere una risposta negativa da parte dell’avversario.
Bell tornerà all’attacco al giro 260, più precisamente in curva 2, ma Wallace riesce a difendersi grazie allo sfruttamento del banking esterno, che gli permette di uscire più rapido dalla piega in questione. Le carte vengono rimescolate pochi secondi più tardi.
Al giro 260, tra l’altro proprio in curva 2, Hocevar, che ha rallentato leggermente la propria corsa a seguito di un contattino contro le barriere, viene spinto da Buescher e perde il controllo della propria Chevrolet, la quale si fermerà nell’inner (fortunatamente quasi priva di danni). Busch sfrutta la ghiotta occasione per tornare in coda al gruppo.
Si giunge quindi all’overtime. Bell scatta bene, ma Wallace, spinto dal compagno Reddick, riesce a dire la sua attaccando il compagno di marca in curva 1 e 3. La lotta per la leadership viene interrotta da un pauroso incidente avvenuto nelle retrovie.
Nemechek allarga la traiettoria in curva 3 e va a stringere Smith contro le barriere della 4. La Ford in questione, dopo qualche decimo di secondo, si inclina sulla fiancata sinistra a seguito della contrapposizione di forze e percorre sul lato in questione tutta la piega prima di cappottarsi per ben due volte, atterrando sulle quattro ruote solo una volta raggiunto il frontstretch. Il californiano esce miracolosamente illeso da questo impatto.
A seguito della carambola generata, anche Gibbs e Berry vengono coinvolti, con il pilota Wood Brothers che è costretto al ritiro, così come Smith e Nemechek. Per “rimettere a nuovo” la pista la direzione gara sospende ogni attività per circa 8 minuti, al termine dei quali i motori tornano ad accendersi per il secondo overtime.
Wallace, interno, scatta bene, ma Bell esce allo scoperto sul backstretch. Il nativo dell’Alabama, però, non vuole seccatori e spinge l’avversario largo in curva 4. Il pilota della #23 dovrà affrontare un altro rivale nel corso dell’ultimo giro.
Già, perché Hamlin passa all’attacco al secondo giro e, sempre in curva 3, allarga la propria linea per “mettere a tacere” Wallace. La manovra riesce, ma il veterano, prima di completare la manovra, non ha tenuto in considerazione una possibilità che si rivelerà decisiva per decretare la vittoria.
Elliott, interno, trova difatti la “porta spalancata” e non ci pensa due volte a sfruttare l’occasione capitatagli. Il campione 2020 supera così Hamlin, che nonostante sia più veloce sul rettilineo, non riesce a recuperare la testa della corsa.
Chase Elliott, pilota della Chevrolet #9 di Hendrick Motorsports, vince la Hollywood Casino 400 presented by ESPN BET al Kansas Speedway. Hamlin, Bell, Briscoe, Wallace, Larson, Reddick, Keselowski, Byron (in rimonta nel finale) e van Gisbergen completano la top 10.
Chase Elliott, nato 29 anni fa a Dawsonville, Georgia, ha ottenuto una vittoria importante, che dimostra ancora una volta la sua abilità di uscire trionfante da situazioni spinose e tese. Il figlio d’arte ha conquistato a Kansas la sua seconda affermazione personale, ventunesima in carriera. Il potenziale c’è, ma siamo sicuri che, almeno quest’anno, Elliott sia uno da tenere in considerazione per il titolo? Staremo a vedere, solo il tempo potrà rispondere a questa domanda.
I risultati odierni
La classifica della “Hollywood Casino 400 presented by ESPN BET”
La classifica generale
Così la griglia playoff dopo la seconda del Round of 12
I due vincitori del Round of 12, ossia Blaney ed Elliott, hanno già ottenuto l’accesso diretto al Round of 8. I 4 piloti che, attualmente, si trovano sotto la cutline a una gara dal termine della seconda fase dei playoff sono Chastain (-13), Wallace (-26), Reddick (-29) e Cindric (-48).

Le altre categorie
Xfinity Series: Brandon Jones vince ancora una volta in Kansas
I prossimi appuntamenti
La prossima gara di NASCAR Cup Series, la trentunesima di campionato e terza del Round of 12, è la Bank of America Roval 400 al Charlotte Motor Speedway, da tenersi domenica 5 ottobre. Oltre alla classe regina delle stock car, scenderanno in pista sull’interno dell’ovale anche durante quel weekend anche NASCAR Xfinity Series, NASCAR Craftsman Truck Series, NASCAR Youth Series, NASCAR Classic e Mustang Challenge Series.
Immagine: Media NASCAR
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