NASCAR | Cup Series: Joey Logano domina una gara tranquilla ad Atlanta

NASCAR
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di Francesco Gritti @franz_house_vg
20 Marzo 2023 - 14:15
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Joey Logano vince la Ambetter Health 400 ad Atlanta. Il campione in carica della serie è riuscito a guidare il plotone di vetture per la maggior parte dei giri percorsi rimontando e beffando nell’ultimo giro l’ex compagno di squadra Keselowski


Nonostante le preoccupazioni del pubblico, vista una gara di Xfinity Series dimenticabile, la prova odierna di Cup Series ha dimostrato che il movimento delle stock car sta producendo piloti sempre migliori e che la promozione nella massima serie è, nella maggior parte dei casi, meritata. Pochissimi incidenti e tante battaglie hanno animato una gara quasi tutta percorsa regime di green flag. Diversi i ritiri, ma relativamente pochi: de facto, Atlanta è diventato un superspeedway, non ci si può aspettare che tutti arrivino interi alla bandiera a scacchi.

La NASCAR Cup Series torna sulla costa est, più precisamente in Georgia, per il quinto round del 2023. Il circuito di Atlanta, uno speedway particolarmente veloce anche per via dell’ampio banking, ospita il primo dei due appuntamenti stagionali, la Ambetter Health 400.

L’Atlanta Motor Speedway nasce come semplice ovale da 1.5 miglia nel 1960 e viene fin da subito utilizzato nelle massime competizioni di stock car. Tralasciando l’aggiunta del road course (nel 1992), si assiste all’unica grande modifica nel 1997. Lo storico ed amato speedway diventa un quad oval, con un rettilineo di partenza spezzato in 3 fasi (tra l’altro spostato su quello che prima era il backstretch). Questo cambiamento aumenta la lunghezza, ora di 1.54 miglia. Nel 2022 viene aumentato il banking nelle curve, rendendo il circuito simile a un superspeedway per le velocità di punta che si possono raggiungere.

La Ambetter Health 400, prima prova ad Atlanta, ha una storia lunghissima, che supera il legame tra le due ere della NASCAR Cup. Difatti, già dal 1960 si corre annualmente sullo speedway una prova da 500 miglia, tradizionalmente nella fase finale della stagione. A partire dal 2015 se n’è aggiunta una seconda, da 400, che permette agli organizzatori di programmare la gara più importante nella fase iniziale della stagione. A partire dal 2023, in entrambe le occasioni in cui si correrà ad Atlanta, verrà adottata la lunghezza ridotta che corrisponde a un totale di 260 giri.

Non ci sono vetture part time iscritte all’evento. Da prassi, come su tutti gli superspeedway, le qualifiche si disputano su due round, il primo con tutti i piloti che hanno un giro veloce a disposizione, il secondo a cui accedono i primi 10. Partirà al palo Joey Logano, sulla Ford #22 del Team Penske, con un tempo di 31.256″ (ben lontano dal 28.074″, record della pista, siglato da Geoff Bodine nel 1997). A seguire il compagno di squadra Austin Cindric, sulla #2.

Blaney (che aveva ottenuto il miglior tempo nella prima fase) partirà in terza posizione. I Penske Boys hanno dominato la qualifica, ma in generale è tutta Ford ad essere in un momento di forma. Un 1-8 (seguono Keselowski, Almirola, Harvick, Buescher e Briscoe) in qualifica della casa di Detroit non è mai verificato dal 1965 a questa parte. Da citare i testacoda in qualifica di Bell (durante il secondo tentativo) e di McLeod (che scatterà dall’ultima posizione) in una pista che dopo la pioggia del venerdì si presenta molto sporca all’esterno.

La gara

I 60 giri che compongono il primo stage sono molto tranquilli. Già in partenza Joey Logano sembra avere una marcia in più e rimane davanti a tutti, inseguito dai compagni di squadra che possono proteggerlo da eventuali attacchi da dietro. L’unico intoppo a questa cavalcata trionfale è la caution uscita al giro 10 per il testacoda di Wallace in curva 2 con Bubba che semplicemente perde il controllo della vettura appoggiandosi al muro interno. Non ci sono soste perché il pieno basta e quindi non ci sono nemmeno grossi sconvolgimenti alla classifica.

Joey Logano si porta a casa lo stage 1 rimanendo tutto il tempo in prima posizione. Cindric, Blaney (con Austin che passa Ryan sul traguardo), Keselowski, Hamlin, Bell (malgrado la partenza dal fondo per modifiche in parco chiuso dopo il testacoda in qualifica), Busch, Buescher, Suarez e Truex Jr. compongono la top 10 al termine della prima fase di gara. Dopo il pit generale e il lucky dog di Wallace, già staccato però di un paio di giri, la gara prosegue, con altri 100 giri di assoluta tranquillità con l’attesa però per i giri di soste in arrivo.

Busch, in testa dopo un ottimo pit, scatta meglio di Keselowski, partito interno allo sventolare della bandiera verde. Il due volte campione guida il gruppo per diverse tornate, finché, al giro 70, non è Blaney a fare la sua mossa e prendere la testa della corsa. Busch si porta subito all’interno e cerca di attaccare il pilota Penske senza successo.

Logano, in rimonta dopo la ripartenza a causa di un pit per il rifornimento più lungo, aiuta Kyle a riprendere la prima posizione al giro 75 grazie a una spinta sul backstretch che permette al pilota RCR a superare la Ford #12. Due tornate dopo è lo stesso poleman ad attuare la stessa strategia per tornare nella posizione di fine stage 1.

Si torna dunque più o meno allo status quo iniziale. I piloti procedono per moltissimi giri in single file senza nessuna azione degna di nota e si attende il momento dei pit stop, stavolta necessari e tutti guardano con attenzione alla aggiornata e decisamente allungata pit lane. Austin Dillon inaugura una serie di soste in bandiera verde al giro 124. Tutti lo seguiranno nel corso dei giri, senza però formare alleanze, come succede ad esempio a Daytona a Talladega, probabilmente per evitare guai in una pit entry rischiosa se presa in gruppo.

Il turno di Logano arriva al termine della tornata numero 132. Buescher prima e Bell poi (che per un giro si troverà dietro tutti gli avversari doppiati) ruberanno lo scettro al campione in carica per qualche giro andando lunghi, poi Joey lo riprenderà al termine della finestra di sosta e lo manterrà fino all’ultimo giro, quando verrà beffato dalla #2 sul traguardo.

Joey, infatti, dopo la sosta si trova davanti un terzetto di piloti staccati, Blaney che ha perso due giri perché commesso uno speeding al pit stop precedente ed ha dovuto scontare la penalità sotto green, Burton ed Austin Dillon la cui strategia non ha pagato.

La volontà di non correre rischi nei sorpassi, e probabilmente la bontà di non doppiare due potenziali alleati in casa Ford, tengono Joey per molti giri dietro ai tre, ma nell’ultimo giro i vari attacchi da dietro portano Cindric ad aggirare un timido Logano in curva 4 passandolo sul traguardo.

Austin Cindric vince lo stage 2 di pochi centimetri. Logano, nonostante abbia mantenuto la prima posizione per un lunghissimo periodo, si deve accontentare del secondo piazzamento. Dietro al duo Penske, concludono in zona punti anche Bowman, Reddick (con la #48 e la #45 a pari distacco ma non pari piazzamento), Byron, Buescher, Truex Jr., Hamlin, Keselowski e LaJoie. Dopo la sosta generale e il lucky dog di McLeod comincia il terzo stage.

Almirola (che non ha cambiato gli pneumatici) si fa beffare al restart da Stenhouse Jr. e Byron, risaliti pure loro osando nella strategia in pit lane, che lo superano nel backstretch e si portano a capo della corsia esterna. Il già vincitore a Daytona, però, non ha vita facile. Hamlin e l’inner lane stanno salendo a velocità vertiginosa. Per la Chevy #47 questa è una minaccia e il pilota comincia a zigazagare, salvo doversi arrendere al giro 176, quando il veterano Toyota lo supera definitivamente in uscita di curva 2.

Nei giri successivi si assiste al rapido tracollo della #47, dovuto a un errore nell’inserimento in scia, e a un contatto in curva 1 tra LaJoie e Gragson. Il rookie striscia la #42 contro le barriere esterne senza, però, provocare disordini. Fortunatamente la gara resta in regime di bandiera verde. Hamlin rimane in testa alla corsa per una dozzina di tornate, prima di essere sopravanzato da Harvick la cui gioia dura l’arco di pochi secondi.

Big one al giro 190! Harvick, in testa da pochissimi metri, viene spinto in curva 2 da Chastain. “The Closer” perde il controllo della sua Ford e urta violentemente contro Buescher, che a sua volta colpisce Berry e Byron. Più indietro, rimangono coinvolti in modo più o meno grave anche Busch, Reddick, Wallace, Briscoe, Austin Dillon, Burton e McLeod. Il bilancio è catastrofico: sono ben 5 le vetture a lasciare la gara. Le Ford #4, #17 e #21 e le Chevrolet #24 e #78 sono costrette al ritiro per i gravi danni subiti nell’impatto.

La lunga caution per pulire la pista permette l’analisi alla moviola: Chastain non ha toccato Harvick, ma la spinta che la #4, già non del tutto a posto con l’assetto come ammette lo stesso pilota, subisce e che porta alla perdita di controllo è solamente aerodinamica, in gergo in sintesi aero loose. Nell’intervista lo stesso Kevin non addossa colpe a Chastain la cui aggressività, comunque, continua a far discutere.

Durante l’ultima sosta prevista si assiste a qualche fatto insolito lungo la pit lane. Hamlin e Ty Dillon vengono al contatto durante il parcheggio sulla piazzola, mentre Chastain percorre diversi metri sull’erba per evitare altre vetture. Blaney torna a pieni giri con il lucky dog e quindi il pilota della Ford #12 è pronto di nuovo a combattere per la vittoria.

Almirola e Keselowski partono in prima fila al restart. Il pilota di origine cubana, grazie alla spinta di Larson, si impone sul campione 2012 e rimarrà in testa fino all’ultima chiamata in pista della pace car, datata giro 209.

È proprio il pilota della #10 a perdere il controllo del mezzo in curva 4. La Ford, imbizzarrita a causa di una foratura alla posteriore destra (e bisogna ricordare che Aric non aveva cambiato gomme alla precedente sosta), colpisce la Chevy di Kyle Larson, causando danni notevolissimi anche alla vettura del californiano. Entrambi sono costretti al ritiro, ma non sono gli unici. Suarez non ha potuto evitare la #5 davanti a lui, finendo per colpirlo danneggiando la sospensione anteriore destra in modo irreparabile. Anche il messicano è fuori dai giochi. Lucky dog per un Briscoe ancora una volta in difficoltà tecnica.

Keselowski ha ereditato il primo posto al restart. Bowman, partito al suo interno, sprofonda, mentre risalgono i 3 moschettieri Penske. I cambi di corsia favoriscono Logano che al giro 227 riesce a portarsi davanti al pilota-owner. I 4 piloti Penske 2021 (Cindric era in Xfinity) rimangono in fila per qualche tornata, finchè Keselowski non si dimostra determinato a riprendersi la posizione più importante.

Seguono 10 giri di sorpassi e controsorpassi tra i due ex compagni di squadra, ma è Keselowski a imporsi definitivamente, nonostante un duello ad altissima densità. Brad rimarrà ancora davanti a tutti per diverso tempo, ma difendersi non sarà una passeggiata, infatti alle sue spalle all’interno c’è il citato terzetto Penske con Logano, Blaney e Cindric in ordine, all’esterno invece un terzetto di Toyota composto da Reddick (là davanti malgrado problemi di stomaco che avevano messo in dubbio la sua presenza con Nemechek pronto a sostituirlo), Bell ed Hamlin ed entrambi i trenini sono pronti ad attaccare in blocco.

5 giri al termine. Keselowski si muove tra le due corsie, zigzagando per rimuovere possibilità di venire infilato. Logano sta recuperando dall’interno, dopo aver perso metri nelle tornate precedenti e, grazie a Bell, buttatosi in inner lane, rimonta rapidamente.

Ultimo giro. Brad Keselowski si trova stabilmente alla guida della corsia più interna nel momento sbagliato. Infatti Joey ha trovato il varco buono all’esterno di curva 1 superando la Toyota #20 ed affiancando la Ford #6. Bell spinge Logano sul backstrech, aiutando il pilota della #22 a liberarsi di qualsiasi ostacolo posto ai lati. Manca meno di un miglio al traguardo, e il campione in carica non vuole cedere nulla a nessuno, ma sul traguardo non ci sono attacchi.

Joey Logano vince così la Ambetter Health 400 ad Atlanta. Dopo un dominio sugli avversari, con oltre metà dei giri in testa a suo nome, il trentatreenne di Middletown, Connecticut, riesce a ottenere la sua prima vittoria stagionale. Terminano in top 10 anche Keselowski, Bell, LaJoie (ancora un risultato straordinario per Corey nel 2023), Reddick, Hamlin, Blaney, Jones (clamorosa rimonta per lui nell’ultimo giro), Gibbs e Busch.

Nonostante una qualifica sorprendente, Ford non è stata così dominante in gara se si esclude Penske, anche se è stata una vettura di Detroit a portarsi a casa la vittoria che rompe l’egemonia Chevy di inizio stagione. Dimostrando grande velocità durante l’intero corso della prova, Joey Logano guadagna la sua trentaduesima vittoria nella massima serie, eguagliando così il numero di successi conquistati da Dale Jarrett nella sua carriera in Cup Series.

I risultati odierni

La classifica della “Ambetter Health 400”

La classifica generale

Così in campionato dopo 5 delle 36 gare della NASCAR Cup Series 2023

Joey Logano, con questa vittoria, ha raggiunto Stenhouse Jr., Busch e Byron nella zona di qualificazione ai playoff e si prende anche la prima posizione in classifica generale con un punto di margine su Bell.

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Xfinity Series: Austin Hill si riconferma re di Atlanta

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I prossimi appuntamenti

Il weekend di Atlanta è terminato e l’intero circuito NASCAR si sposta al Circuit of the Americas per la prima prova su road course della stagione. Domenica 26 Marzo, alle ore 21.30, scenderanno in pista le vetture di NASCAR Cup Series per la EchoPark Automotive Grand Prix, gara che consiste in 68 giri lungo il percorso texano. In pista al sabato anche Truck e Xfinity Series.


Immagine: Media NASCAR

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