NASCAR | Cup Series, Dover: Martin Truex Jr. torna a vincere in casa dopo un anno e mezzo

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Tempo di lettura: 10 minuti
di Francesco Gritti @franz_house_vg
2 Maggio 2023 - 14:00
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In quello che per il pilota del Joe Gibbs Racing è un vero e proprio “Motivation Monday”, Martin Truex Jr. vince la Wurth 400 al Dover Motor Speedway. Il quarantaduenne in forza a Toyota mancava in victory lane da fine 2021.

La vittoria dopo un periodo lunghissimo, fatto di sfortuna in pista e sofferenze nella vita privata, può permettere a Martin Truex Jr. di tirare un sospiro di sollievo. Ottenere un successo incerto fino alla fine di una gara calma ma non senza azione, per di più in una pista vicina a casa, può solo che essere positivo per il morale di pilota e squadra. A completare il weekend positivo è la prima vittoria, sabato sera in Xfinity, del fratello Ryan.

La NASCAR Cup Series giunge a Dover, Delaware, per l’undicesimo appuntamento stagionale. “The Monster Mile”, come viene soprannominato, è un ovale estremamente difficile e intenso, che spesso regala gare cariche di strategia.

Il Dover Motor Speedway, situato nei pressi dell’omonima cittadina, presenta una lunghezza di un miglio preciso. Da quando è stato aperto nel 1969, le uniche due modifiche degne di nota riguardano lo spostamento della linea del traguardo sull’attuale frontstretch (1970) e la sostituzione del materiale che compone la pista (1995). Ciò che rende “The Monster Mile” così particolare è, difatti, la superficie completamente cementificata, in grado di diminuire di molto l’aderenza degli pneumatici. Nonostante ciò, il tracciato è uno dei più veloci della stagione, grazie anche all’ampio banking presente in curve e rettilinei.

La Wurth 400 si è evoluta di pari passo con il tracciato che la ospita. La NASCAR Cup Series non ha mai saltato l’appuntamento primaverile nel Delaware fin dall’apertura dell’impianto. La lunghezza attuale, di 400 giri (400 miglia), è stata stabilita nel 1998. Nelle edizioni precedenti, ogni prova presentava una lunghezza di 500 tornate, 100 in più di quelle attuali.

Alla gara si iscrivono solo le 36 vetture canoniche munite di charter. Sono diversi, però, i cambiamenti in griglia. Un incidente durante una gara di Sprint Car ha causato una frattura ad una vertebra ad Alex Bowman. Il pilota della Chevy #48 sarà indisponibile per almeno 3 settimane. In questo lasso di tempo, il trentenne verrà sostituito da Josh Berry, pilota Xfinity con già 5 gare svolte al posto di Chase Elliott. Torna in Cup dopo 3 stagioni di assenza Brennan Poole. Il pilota, attualmente impegnato full time in Xfinity con JD, guiderà la Ford #15 di Rick Ware Racing. Gilliland riprende il suo posto sulla #38.

Il meteo avverso impedisce il regolare svolgimento della qualifica. Sarà il metric score, come da regolamento in questi casi, a stabilire le posizioni di partenza. Si affiancheranno, quindi, in prima fila gli ex compagni di squadra Kyle Busch, sulla Chevrolet #8 di Richard Childress Racing, e Christopher Bell, sulla Toyota #20 di Joe Gibbs Racing.

La gara

Prima di iniziare la cronaca, è necessario ricordare l’evoluzione del programma della prova odierna. Inizialmente, la bandiera verde era prevista per domenica 30 Aprile attorno alle 20.00 italiane. Il meteo incerto ha poi fatto anticipare alle 19.00 la partenza, il cui orario è stato nuovamente rettificato nel nostro primo pomeriggio: le vetture scenderanno in pista lunedì 1 Maggio alle 18.00.

Allo spegnimento dei semafori Busch sfrutta la corsia esterna e si porta davanti a Bell. L’assenza di qualifiche crea immensi cambi di posizione. Haley, Truex Jr., Gibbs, Allmendinger e Hamlin recuperano posizioni giro dopo giro, Briscoe, Cindric, Elliott e Almirola, invece, scendono prepotentemente nei bassifondi.

Al giro 20 viene predisposta, come da regolamento in assenza di qualifiche, la competition caution. Tutti i piloti rientrano in pit lane per un cambio gomme. Il dominio della #8 viene interrotto bruscamente dalla penalità per speeding, che porta il poleman in fondo al gruppo. Inoltre c’è un’incomprensione fra Berry e Byron appena terminata la sosta. L’ingresso nella corsia a bassa velocità della #48 dalla propria piazzola la porta al contatto con la #24, senza causare alcun danno.

Prima ripartenza, prima caution causata da un incidente. Noah Gragson perde il controllo della vettura sul backstretch e colpisce le barriere interne. Nonostante i danni prova brevemente a continuare.

Al successivo restart le cose non vanno diversamente. Suarez si gira in uscita da curva 4 e colpisce violentemente il muretto della pit lane. Dietro di lui si notano anche i testacoda di McLeod e Ty Dillon, con il secondo provocato da un contatto con Busch. La vettura #77 si ritira subito, mentre la #99 tenta di continuare, senza successo. Gragson sfrutta il lucky dog.

La terza ripartenza è quella buona. Byron sfrutta il banking all’esterno per prendere la testa della corsa, convincendo Hamlin a seguirlo. Diversi top driver recuperano dalle retrovie. Truex Jr., Larson e Busch superano le vetture degli avversari quasi come fossero birilli. Dopo una cinquantina di passaggi la direzione gara chiama Gragson ai box: la sua vettura è troppo danneggiata, e quindi troppo pericolosa per restare in pista.

Al giro 80 esce la quarta caution. Chastain, in fase di doppiaggio, colpisce Poole e lo spedisce contro le barriere esterne in curva 1. La Ford #15 incontra per la sua strada la Chevrolet #5 di Larson, danneggiandone in modo serio la carrozzeria. Il pilota Xfinity esce sconsolato dall’abitacolo, mentre il campione 2021 tira dritto nei box, da cui uscirà solo a fine stage. Tutte le vetture si trovano in pit lane per un rabbocco con cambio gomme annesso. Wallace ha diritto al lucky dog.

L’unico pilota a non optare per la sosta è Kyle Busch, che proverà a guidare lo schieramento alla ripartenza. L’azzardo si rivela ben presto infruttuoso: il due volte campione si trova fin da subito inghiottito dal gruppo, che lo trascina sempre più indietro. L’errore strategico clamoroso distrugge completamente la gara della #8, che dal giro 119 in avanti sarà sempre doppiata. Byron torna in testa e ci rimarrà fino al termine dello stage. Hamlin, nonostante i tentativi di attacco, non riesce ad essere abbastanza incisivo. Chastain, forte nelle prime fasi, crolla nel finale, perdendo diverse posizioni.

William Byron, a bordo della Chevrolet #24 di Hendrick Motorsports, si aggiudica la prima fase di gara. Hamlin, Blaney, Keselowski, Chastain, Buescher, Bell, Harvick, Truex Jr. e Stenhouse Jr. prendono punti supplementari grazie al buon piazzamento ottenuto sotto il passaggio della bandiera biancoverde. Oltre alla sosta generale e al lucky dog di Austin Dillon, bisogna citare un fatto abbastanza importante.

La pit crew di Keselowski non rimuove una gomma dalla piazzola di sosta, che si posiziona davanti alla Ford #6 e viene colpita all’avviamento della vettura. Nonostante si tratti di un uncontrolled tyre (con penalità annessa), questo momento è stato particolare, visto che la ruota ha terminato la sua corsa proprio dietro al muretto RFK dopo aver rimbalzato contro il muro divisore.

Il secondo stage è stato molto tranquillo. Al restart Byron scappa e non si fa riprendere fino all’arrivo dei doppiati, che tendono a ostacolarlo. La leadership cambia solo con l’inizio della finestra di sosta, aperta da Bell e Logano dopo 187 passaggi dalla partenza. Byron, prima di cambiare gomme, verrà superato da Chastain all’esterno di curva 2 durante il giro 194. C’è da notare, però, che il campione Xfinity 2017 stava già preparandosi all’ingresso in pit lane. La #1 sosterà al miglio successivo, lasciando Berry prima e Keselowski poi a capo del plotone di vetture.

L’overcut di Chastain ha funzionato e l’unica Chevy Trackhouse rimasta in gara si trova nella posizione migliore. Prima della fine della seconda fase di gara cade qualche goccia di pioggia, non in grado di impensierire la direzione gara. Nel frattempo Truex Jr. ha un passo incredibilmente rapido e comincia a superare uno a uno gli avversari che si trova davanti.

Ross Chastain si assicura il successo al termine dello stage 2. Byron, Blaney, Truex Jr., Hamlin, Gibbs, Buescher, Reddick, Elliott e Bell terminano in top 10. Oltre alla canonica sosta generale e al secondo lucky dog di Wallace, la neutralizzazione che separa la seconda e la terza fase regala scorci importanti. Briscoe ha danni e si rientra in pit lane più volte per cercare di sistemare la vettura. Anche Logano si colloca più volte nella sua piazzola dato che l’assetto completamente sbagliato sta distruggendo le sue gomme.

Lo stage 3 vede un William Byron in grande spolvero, ma solo nei primi secondi. Il pilota della #24 ha cominciato a rallentare e, dopo il sorpasso subito da Chastain in curva 4 al giro 286, continua a perdere sempre più terreno.

Dopo una quarantina di tornate abbastanza povere di azione si riapre il giro di soste, inaugurato da Keselowski. Qui Burton ha rischiato di causare la prima caution “artificiale” a distanza di oltre 2 ore dalla precedente. La #21 si è ritrovata in testacoda all’ingresso della pit lane, ma, grazie al ritorno in carreggiata avvenuto in un paio di secondi, è riuscito a non interrompere il ritmo gara.

Chastain, con la sua sosta al giro 330, lascia la testa della corsa a Berry per un paio di passaggi. A seguire la #48 nella colonna dei leader si trova la #19. Truex Jr. è stato autore di un undercut perfetto, che gli ha permesso di precedere il pilota della #1 una volta rientrato a pieno regime. Qua inizierà un duello destinato a durare tutta la gara fra i due. Nonostante sia un po’ più lento, l’agilità nei doppiaggi permette alla Toyota di restare sempre un passo avanti alla Chevy, ostacolata da diverse altre vetture (tra cui la #5 di Larson).

Tutto potrebbe cambiare al giro 386. Logano va in testacoda in curva 4 e la macchina si ferma. C’è il ritiro. Dopo la sosta generale e il lucky dog di Reddick, i piloti cominciano a dare il massimo nell’ultima decina di tornate rimasta. Truex Jr., nonostante diversi tentativi di attacco da parte di Chastain che a differenza di Martin aveva cambiato 4 gomme e non 2, riesce a difendersi perfettamente durante la fase più intensa della giornata.

Martin Truex Jr. porta la Toyota #19 di Joe Gibbs Racing in victory lane. Chastain, Blaney, Byron, Hamlin, Bell, Reddick, Keselowski, Buescher e Berry lo seguono, formando la top 10 della Wurth 400. La vittoria odierna si può definire quasi un miracolo, in quanto avvenuta in condizioni molto particolari.

Martin Truex Jr., in Cup Series, ha trionfato un totale di 32 volte, ma questa volta il sapore è diverso. Viene rotta una streak di 54 gare consecutive terminate fuori dalla victory lane. Questa striscia è uno dei motivi della sua assenza dai playoff nel 2022. Oltretutto, si tratta della prima volta in cui i fratelli Truex sono riusciti a ottenere un successo nello stesso weekend di gara.

I risultati odierni

La classifica della “Wurth 400”

La classifica generale

Così in campionato dopo 11 delle 36 della NASCAR Cup Series 2023

Martin Truex Jr. raggiunge Ricky Stenhouse Jr., Kyle Busch, William Byron, Joey Logano, Tyler Reddick, Kyle Larson e Christopher Bell ai playoff. A 15 gare dal termine della regular season sono già 8 i vincitori diversi.

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I prossimi appuntamenti

La NASCAR Cup Series torna, come di consuetudine, settimana prossima. Il circus si sposta al Kansas Speedway, sede della AdventHealth 400, dodicesima prova che prevede il compimento di 267 giri dello speedway dal nome omonimo allo stato in cui si trova. La bandiera verde verrà sventolata dopo le 21.00 di domenica 7 Maggio

A fare da supporto ci saranno la NASCAR Craftsman Truck Series, che correrà la Heart of America 200, round 8, di 134 giri, e la ARCA Menards Series, con la Dawn 150, dalla lunghezza di 100 passaggi netti.

Immagine: Media NASCAR

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