NASCAR | Cup Series, Dover: Denny Hamlin fa tris di successi stagionali sul Monster Mile

NASCAR
Tempo di lettura: 9 minuti
di Francesco Gritti @franz_house_vg
29 Aprile 2024 - 20:05
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Denny Hamlin vince la Wurth 400 a Dover difendendosi dagli attacchi di Larson nel finale di gara

Denny Hamlin, si sa, è il villain della NASCAR Cup Series attuale. Gli americani non esultano quando vince e questo sembra dargli ancora più voglia di dare il meglio di sé in pista. Ma c’è un altro elemento che sembra stia influenzando le sue performance: l’età. Oramai Denny ha 43 anni e il tempo avanza. Che sia questa l’ultima occasione per puntare al tanto agognato titolo? Solo il tempo potrà rispondere a questa domanda importante. La risposta fra circa 6 mesi.

La NASCAR Cup Series fa scalo a Dover, Delaware, per l’undicesima tappa del suo lunghissimo viaggio quasi senza sosta in territorio statunitense. Qui i piloti avranno davanti un ovale ricco di sfaccettature: Dover è corto, veloce e non garantisce quasi alcun grip, vista la sua superficie in cemento. Ogni pilota dovrà restare sempre concentrato se vuole evitare di commettere errori.

Il Dover Motor Speedway, situato nei pressi dell’omonima cittadina, presenta una lunghezza di un miglio preciso. Da quando è stato aperto nel 1969, le uniche due modifiche degne di nota riguardano lo spostamento della linea del traguardo sull’attuale frontstretch (1970) e la sostituzione del materiale che compone la pista (1995). Ciò che rende “The Monster Mile” così particolare è, difatti, la superficie completamente cementificata, in grado di diminuire di molto l’aderenza degli pneumatici. Nonostante ciò, il tracciato è uno dei più veloci della stagione, grazie anche all’ampio banking presente in curve e rettilinei.

La Wurth 400 si è evoluta di pari passo con il tracciato che la ospita. La NASCAR Cup Series non ha mai saltato l’appuntamento primaverile nel Delaware fin dall’apertura dell’impianto. La lunghezza attuale, di 400 giri (400 miglia), è stata stabilita nel 1998. Nelle edizioni precedenti, ogni prova presentava una lunghezza di 500 tornate, 100 in più di quelle attuali.

Sono 37 gli iscritti all’evento di oggi. La Chevrolet #16 di Kaulig Racing, come di consueto, cambia proprietario. Van Gisbergen lascia il posto ad A. J. Allmendinger, giunto alla terza apparizione stagionale. Anche la Ford #51 di Rick Ware Racing subisce la medesima sorte, visto che oggi sarà Kaz Grala ad essere nell’abitacolo della Mustang. Il venticinquenne di Boston eredita il sedile da Cody Ware, schierato dal team di famiglia a Talladega.

L’infortunio patito nella scorsa gara (frattura da compressione ad una vertebra) obbliga Erik Jones a un periodo di riposo. Legacy Motor Club lo sostituisce con Corey Heim, terzo pilota ufficiale Toyota al momento impegnato a tempo pieno in Truck Series con TRICON Garage, campionato nel quale si è già qualificato ai playoff. Il team, inoltre, schiera una terza vettura per Jimmie Johnson, il re di Dover con le sue 11 vittorie. Non si presentano Beard Motorsports e Live Fast Motorsports.

I piloti affrontano la qualifica divisi in due gruppi. La prima fase si compone di due giri lanciati effettuati da ognuno di essi. I migliori 5 di ogni schieramento determineranno la propria posizione al via con un altro tentativo dalla medesima lunghezza. Kyle Busch, a bordo della Chevrolet #8 di Richard Childress Racing, ottiene la pole position grazie a un ottimo 22.196″, circa 6 decimi più lento del record assoluto. Lo affiancherà al via, abbastanza a sorpresa, Ryan Blaney, campione in carica. L’alfiere della Ford #12 del Team Penske è stato appena 33 millesimi più lento del due volte campione.

La gara

La partenza premia lo scatto di Busch. Il poleman riesce a sfruttare l’ampio banking per mettersi davanti a Blaney, che rimane subito indietro. Il campione in carica, però, non cede posizioni e, con l’arrivo dei doppiati, riesce ad avvicinarsi molto al rivale del Richard Childress Racing, tanto da sorpassarlo in uscita da curva 4 al giro 34.

Caution al giro 41: la gomma posteriore destra della Ford di Gilliland si affloscia mentre il giovane affronta curva 4. Di conseguenza la #38 va in testacoda, finendo nell’apron. Il pilota Front Row perderà molto tempo per l’impossibilità di tornare in pista senza l’aiuto dei marshall. Al termine della sosta generale, con annesso il lucky dog di Zane Smith, partito in fondo dopo un incidente nelle libere così come Bell e Grala, si può tornare a pieno regime.

Blaney resta in testa al gruppo. Il campione in carica, che ha scelto di partire dalla corsia esterna, brucia Byron al restart, avanzato dopo la prima sosta generale. L’alfiere Hendrick, però, vuole la posizione di testa e, al giro 79, se la prende di forza con un attacco all’interno in curva 4.

Mentre si svolge l’inseguimento appena citato, si assiste al primo ritiro di giornata. Preece rientra nei box a causa di fumo nell’abitacolo, sta andando a fuoco infatti la schiuma di protezione della portiera di destra, e deve concludere anzitempo la sua gara a Dover. Un quarto d’ora più tardi anche Dillon rientra in pit lane, ma per una foratura. Per lui è necessario ricorrere ad una strategia alternativa.

Nuovo cambio di leadership al giro 115. Truex Jr. è molto veloce sul long run, tanto da riuscire a superare tutte le varie vetture che lo separano dalla prima posizione. Il veterano raggiunge e supera Byron con una manovra lunga e realizzata con estrema pazienza, terminata con la #19 davanti alla #24 in curva 1 dopo diverse miglia trascorse sulla linea interna.

Il primo stage termina leggermente in anticipo. Keselowski si gira alla seconda curva del giro 118 e fora la gomma posteriore destra, restando fermo in mezzo alla pista. La caution neutralizza le posizioni fino al passaggio sotto la bandiera a scacchi biancoverdi.

Martin Truex Jr., pilota della Toyota #19 di Joe Gibbs Racing, vince lo stage 1 a Dover. Byron, Reddick, Blaney, Larson, Hamlin, Busch, Bowman, Elliott e Stenhouse Jr. prendono punti supplementari grazie alla top 10 ottenuta al termine del primo terzo di gara. Dopo la sosta generale e il lucky dog di Suarez si torna a correre a pieno regime.

Truex Jr. si impone a fatica su Byron alla ripartenza. Le posizioni restano stabili fino alla terza sosta del giorno, inaugurata da Allmendinger, Larson, Byron e Bell al giro 183. Il leader della corsa si ferma al miglio successivo, lasciando la leadership, anche se per un solo passaggio, a Blaney. LaJoie conquista così la prima posizione.

Solo LaJoie e Dillon decidono di aspettare una caution prima di effettuare il pit stop. Sfortunatamente, la pace car non entrerà in pista nel corso di questo stage, rendendo i due facili prede degli avversari. Larson, protagonista di una sosta più veloce di Truex Jr., difatti ruberà la testa della corsa al pilota di Spire al giro 219 senza alcun tipo di resistenza. L’ultimo fatto degno di nota riguarda un contatto con una barriera di Keselowski che obbliga Brad a un controllo in pit lane.

Kyle Larson, pilota della Chevrolet #5 di Hendrick Motorsports, vince lo stage 2. Bowman, Hamlin, Truex Jr., Elliott, Busch, Reddick, Blaney, Stenhouse Jr. e Wallace conquistano la top 10 nella fase centrale di gara. Si torna in bandiera verde al termine della sosta generale. Lucky dog per Hemric.

Hamlin dopo i pit stop guida senza rivali l’ultimo terzo della prova odierna. Il veterano di JGR riesce a imporsi su Larson al via e, da allora, nessuno è in grado di riprenderlo fino alla sosta di metà stage. Prima di essa si assiste al ritiro di McDowell nei box.

Il valzer dei pit stop viene inaugurato da Larson, Truex Jr. e Bowman al giro 318. Li seguirà dopo pochi secondi anche Hamlin, il quale lascerà la testa della corsa a Busch per un miglio. Il poleman, a sua volta, si ferma per effettuare una sosta, lasciando l’onere di guidare il gruppo a Wallace che sarà leader per appena un passaggio.

Hemric, con la sua strategia alla caccia di una caution, è leader della corsa quando la direzione gara richiama in pista la pace car. Al giro 321 Berry e Stenhouse Jr. si toccano in curva 2 quasi sull’apron. Il pilota di JTG viene così spinto contro le barriere, danneggiando la sospensione anteriore sinistra; per lui c’è il ritiro immediato. Hemric approfitta di questa occasione d’oro per recuperare posizioni nonostante il pit stop. Si fermano anche Busch e Bowman. Lucky dog per Blaney e wave around per tutti gli altri big.

La gara si decide però in questo momento: la pit crew di Larson aveva rimesso Kyle davanti ad Hamlin, tuttavia lo scatto di Denny è bruciante e la #11 torna subito al comando, giusto in tempo visto che la corsa viene neutralizzata di nuovo dopo pochi secondi dall’ingresso in pit lane della pace car. Reddick si tuffa in curva1, Zane Smith si allarga leggermente scivolando e spinge Wallace in uscita da curva 2, facendogli perdere il controllo del mezzo. La Toyota #23 sfila verso l’interno, collezionando nella sua traiettoria anche Bell e Byron. L’urto è violento e costringe al ritiro tutti e tre i piloti coinvolti nello scontro. Dopo il lucky dog di Suarez si torna in bandiera verde.

Hamlin parte bene dalla corsia esterna e immediatamente si mette alle spalle Larson. Denny allunga leggermente, poi Kyle recupera e il campione 2021 cerca per oltre 60 giri di dare fastidio al veterano, che non è mai vittima di disattenzioni. Tutti i tentativi del californiano di iniziare una battaglia svaniscono nel nulla.

Denny Hamlin, pilota della Toyota #11 di Joe Gibbs Racing, vince la Wurth 400 a Dover. Larson, Truex Jr., Busch, Elliott, Gragson, Blaney, Bowman, Hemric e Gibbs chiudono in top 10 una gara povera di spettacolo in pista, ma ricca di sconvolgimenti di classifica.

Denny Hamlin, nato a Tampa, Florida, 43 anni fa, è il vincitore della Wurth 400 2024. Il veterano oramai sembra infermabile. Manca solamente un titolo nella sua illustre carriera, in cui ha ottenuto ben 54 vittorie nella NASCAR Cup Series, la massima serie di stock car, di cui ben 3 solo quest’anno. Insomma, il tempo scorre e l’età avanza. Denny ha capito che, se vuole puntare al bersaglio grosso, questa potrebbe essere la sua ultima opportunità.

I risultati odierni

La classifica della “Würth 400”

La classifica generale

Così in campionato dopo 11 gare su 36 della NASCAR Cup Series 2024

La terza vittoria garantisce a Denny Hamlin la certezza assoluta di un posto ai playoff in cui sono sicuramente inclusi anche Byron e momentaneamente Suarez, Larson, Bell, Elliott e Reddick. Mancano ancora 9 posti da assegnare e le gare restanti prima del taglio sono solo 15.

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I prossimi appuntamenti

Anche se l’azione a Dover è terminata, le vetture di NASCAR Cup Series torneranno in pista molto presto. Settimana prossima, domenica 5 maggio, si terrà la AdventHealth 400 al Kansas Speedway, round 12 del massimo campionato stock car, a cui saranno di supporto NASCAR Craftsman Truck Series e ARCA Menards Series.

Immagine: Media NASCAR

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