462 giri in testa su 500 ed un dominio quasi imbarazzante quello di Larson a Bristol. Gibbs e Truex pagano due speeding e vengono eliminati dai playoff insieme a Keselowski e Burton
In molti si ricorderanno la 21esima notte di settembre, nel bene e nel male. Kyle Larson per un dominio al limite dell’imbarazzante (per gli altri, ovviamente) dati i 462 giri in testa sui 500 totali, alle due stage vinte, al successo a Bristol nella Night Race e al bottino di sette playoff point in più con cui inizierà il Round of 12. Poi Denny Hamlin per il salvataggio di una situazione iniziale difficile, ma anche il quartetto composto da Bowman, Cindric, Briscoe e Suárez, dato da molti come spacciato (non in blocco) nel primo turno e che ha visto invece tutti e quattro avanzare, dunque Gibbs e Truex che salutano la rincorsa al titolo (per Martin l’ultima) a causa di due penalità per speeding. Infine i tifosi che speravano in un replay dell’incredibile corsa primaverile e invece si sono visti Larson e gli altri completare gli ultimi 165 giri con lo stesso treno di gomme.
La gara
La NASCAR arriva a Bristol per la prima elimination race dei playoff. Ben tre big (Hamlin, Keselowski e Truex) sono sotto la linea rossa rispettivamente a -6, -12 e -14 e sono chiamati ad una buona prestazione per evitare una precoce eliminazione. Harrison Burton a -20 è invece praticamente out a meno di un miracolo. Possono invece affrontare la Night Race con spirito diverso outsider della vigilia come Cindric, Bowman e Suárez con un vantaggio di oltre 35 punti.
Bristol è stata anche la tappa della clamorosa gara primaverile dal degrado abnorme degli pneumatici e uno spettacolo fuori dal comune. La Goodyear riporta per questa gara la stessa mescola di gomme, tuttavia il clima è diverso, le temperature sono diverse e basta questo per non ripetere lo stesso esito. Ogni tanto con gli pneumatici viene bene il paragone con le torte: se seguendo una ricetta una volta ne esce un risultato clamoroso senza capire come ce l’hai fatta, la volta successiva provi a ripetere le stesse mosse anche se avevi seguito le indicazioni, ma non ripeti l’impresa.
Dalle prove libere, allungate ad un’unica sessione comunitaria da 45′, in cui viene concesso tempo ai team per comprendere meglio questa mescola ne esce una situazione praticamente opposta a quella della primavera. Praticamente tutti i piloti riescono a completare due maxi stint da 50 giri circa ciascuno senza finire sulle tele e con un degrado normale sulla media distanza (circa mezzo secondo). E l’ottimismo per la gara è già svanito. Ty Gibbs chiude al comando questa sessione.
In qualifica, un po’ a sorpresa, emergono i piloti che invece avevano i migliori risultati sul long run. La brutta notizia per gli altri 34 è a chi appartengono questi tre: Hendrick Motorsports, Hendrick Motorsports ed Hendrick Motorsports. Pole position per la sorpresa del Round of 16 Alex Bowman (prima pole per il pilota dell’Arizona su un ovale standard in sei anni) davanti a Larson e Byron, completano la top10 Truex, Briscoe, Bell, Hocevar, Hamlin, LaJoie ed Elliott.
LaJoie è anche uno dei piloti sotto osservazione per il weekend, infatti poche ore prima era stato annunciato un clamoroso movimento di mercato: già scaricato dal suo team in ottica futura, si arriva ad una accelerazione dei termini. Viene reso noto quindi uno scambio fra Spire Motorsports e Rick Ware Racing secondo il quale già dalla prossima gara in Kansas Corey LaJoie passerà sulla #51 e Justin Haley tornerà da Spire sulla #7. Tuttavia c’è un distinguo: se Haley viene confermato sulla #7 per il 2025 (ed è lui a vincere il mercato dato che il suo crew chief sarà Rodney Childers), per LaJoie viene detto che queste ultime sette gare saranno una valutazione per una eventuale assunzione per il prossimo anno.
Tornando alla griglia di partenza, fuori dalla top10 Gibbs (13°), Reddick (15°) e poi chi ha sbagliato completamente l’assetto pensando ad una gara dal degrado in stile primaverile: Logano (20°), Blaney (22°), Keselowski (23°), Cindric (27°), Burton (34°) e Suárez (35°).
Prima della gara, visto quanto successo nelle libere, viene una indetta una riunione congiunta fra NASCAR, Goodyear e piloti per trovare una quadra in vista della corsa. Vengono decisi due interventi: applicare sulla parte più interna della pista il famigerato PJ1 (sì, quello che si credeva sepolto in qualche deserto come le cartucce Atari di E.T.) preferito alla resina per l’assenza di pioggia mentre all’esterno viene fatta pulizia completa di qualsiasi detrito di gomma. Secondo il piano, dunque, la corsia interna sarà favorita all’inizio mentre l’esterno emergerà alla lunga distanza e non subito.
Alla bandiera verde Bowman rimane al comando dalla corsia di destra e Truex lo segue guadagnando così due posizioni, tuttavia bastano pochi giri a Larson per tornare al posto d’onore. L’inizio è molto pulito a parte un piccolo contatto Chastain-McDowell, ma poi al quarto giro arriva la ormai consueta caution per John Hunter Nemechek che perde il controllo all’interno di Suárez a causa di una foratura, viene sfiorato da Grala e tocca il muro. Dopo aver cambiato il tirante della convergenza tornerà in pista, chiuderà 33° staccato di nove giri.
La classifica alla ripartenza dei -115 nella prima stage (divisione matematica a Bristol in 125+125+250 giri) Bowman precede Larson, Truex, Byron, Bell, Briscoe, Hocevar, Hamlin, LaJoie e Wallace. Alex scatta bene e Larson lo segue dalla corsia interna e in top10 torna la calma. 10 dei piloti playoff sono nella top13, altri sono nel limbo come Blaney che cerca il recupero, difficile la situazione di Keselowski, Suárez e Burton che non recuperano e col passare dei giri la loro classifica si fa sempre più critica.
Al comando inizia una piccola fuga a due firmata Hendrick, tuttavia le radio bollono. Tutti lo sanno che la corsia esterna prima o poi diventerà la più veloce, resta solo da capire quando lo diventerà e chi saranno i primi a sfruttarla e quindi i piloti sono ancora di più in costante contatto con spotter e crew chief per rimanere informati. Il primo a provarci è Gibbs, ma non riesce a completare il sorpasso su LaJoie. Al giro 26 Bilicki sulla #66, di nuovo in difficoltà e poi con problemi al servosterzo, è il primo doppiato; dopo una riparazione ai box a metà corsa, Josh chiuderà 34° a -33.
Il secondo dei big a tentare l’esterno è Kyle Larson e la mossa funziona: dopo un paio di passaggi, al giro 33 la #5 aggira la #48 e passa al comando. Larson sarà primo in 462 dei 468 giri seguenti in una manifestazione di dominio più unica che rara. Kyle nei passaggi seguenti inizia ad affrontare il primo vero giro di doppiaggi. Grala è il primo, poi seguono Stenhouse e Gilliland non in giornata, il passaggio su un JHN che deve ancora capire come sia la vettura è un po’ rischioso.
Larson intanto ha fatto scuola: anche Bell inizia ad usare l’esterno e supera Briscoe. Lo stesso fa Gibbs poco più tardi su LaJoie entrando in top10, Hamlin avanza invece passando Wallace venendo seguito poi anche da Ty. La classifica si va assestando pian piano, LaJoie scivola indietro superato pure da Elliott. Hocevar poi perde tre posizioni di colpo e così la top8 è formata da piloti tutti dei playoff.
Dopo il doppiaggio di Haley, il pilota successivo nella lista è un Daniel Suárez che ha perso un paio di posizioni di colpo da Busch e Jones ed ora è 31°. Perdere un giro ora potrebbe essere molto rischioso e il vantaggio in classifica svanire in un attimo. Nemmeno il tempo di pensare tutto questo ed ai -60 la #99 è doppiata. Larson fatica un pochino di più con Jones (e perde mezzo secondo di vantaggio), poi ai -40 cade anche Kyle Busch e pochi istanti più tardi anche Burton. In meno di 100 giri già due piloti dei playoff sono ad un giro di ritardo.
Non c’è molto movimento nel gruppo, quindi si fatica a trovare qualcosa di cui parlare, il momento clou ai -30 con Blaney che non capisce perché il compagno di squadra Logano si difenda così ardentemente su di lui che ha bisogno di punti, poi Ryan passa, sale al 13° posto e tutto si risolve. Al giro 100/500 (dunque -25 nella prima stage) Larson ha 1.5″ di margine su Bowman, 2.7″ su Truex e 3″ su Bell che ha passato in maniera aggressiva Byron.
L’azione nei giri finali si sposta poco più dietro: Hamlin da qualche passaggio ha cercato di passare Briscoe ma senza successo e allora da dietro e di slancio arriva Gibbs che lo attacca e supera, seppur solo momentaneamente. Denny sfrutta l’esterno e rimane davanti al compagno di squadra.
Se Larson appare in totale controllo, Bell col sorpasso su Truex sembra entrare nel novero dei favoriti data la sua velocità sul long run. Ai -20 ha ancora “solo” 3″ di ritardo da Larson che sta faticando a doppiare Keselowski, ma alla fine pure Brad finisce a un giro di ritardo. E la brutta notizia per lui è che il lucky dog passa di mano poco più tardi.
Intanto il duello Hamlin-Gibbs prosegue fino ai -15, poi Danny si tiene dietro definitivamente Ty (che alza il piede per doppiare Bilicki, altrimenti si rischiava il 4-wide) scavalcando anche Briscoe al termine un 3-wide che è sicuramente l’highlight della prima stage.
Kyle Larson vince una tranquilla prima stage precedendo Bowman (+1.5″), Bell (+2.0″), Truex (+4.4″), Byron (+4.6″), Hamlin (+5.2″), Briscoe (+5.4″), Gibbs (+5.5″), Elliott (+6.0″) e Wallace (+6.4″); seguono Blaney, Hocevar, LaJoie, Logano, Gragson, Preece, Chastain, McDowell, Reddick e Buescher. Cindric 21°, Hemric 24° e lucky dog, Keselowski 27°, Burton 29°, Suárez 30°. Christopher Bell diventa il secondo pilota, lui però in base ai punti ottenuti, qualificato al Round of 12.
Ovviamente il break è l’occasione del primo giro di soste (pit lento per Hocevar) e c’è il primo colpo di scena: oltre all’interferenza di Zane Smith e agli speeding di Berry e Kyle Busch c’è quello cruciale di Ty Gibbs che lo relega in fondo al gruppo e, virtualmente, di nuovo in zona eliminazione.
Alla partenza della seconda stage Larson è rimasto al comando, però ora davanti a Bell, Bowman, Truex, Byron, Hamlin, Wallace (ancora unico pilota non dei playoff in top10), Briscoe, Elliott, Blaney e Logano. Gibbs scatta dal 24° posto.
Alla bandiera verde dei -115 Kyle tiene il primo posto su Bell che dall’interno ha resistito all’attacco di Truex, poi però Martin rischia grosso con Bowman e così deve alzare il piede. Un contatto fra Briscoe e Byron favorisce l’avanzata di Logano e Blaney. Joey poi tornerà leggermente più indietro, per Ryan c’è il proseguimento della risalita.
Chi inizia malissimo la stage è Suárez che scivola non inquadrato al 34° posto e nella classifica il +36 di inizio corsa è diventata una possibile e clamorosa eliminazione. A dargli un minimo di speranza ci pensa Gibbs che nel traffico fatica tanto e non recupera terreno. Poi però arriva Larson da dietro e Daniel torna a soffrire.
Bowman perde la quarta posizione a vantaggio di Hamlin che vede da vicino un Truex che ha un po’ di vibrazioni ai freni, ma sarà solo un malanno passeggero, però il sorpasso arriverà. Intanto Larson va e quando ai -85 raggiunge la coda del gruppo ha già 1″ di margine su Bell. Uno dei primi come detto è Suárez che viene doppiato subito, poi però approfitta delle difficoltà davanti alla #5, riesce momentaneamente a sdoppiarsi, poi però l’inevitabile arriva e la #99 scivola a -2. Gara praticamente finita, almeno in ottica recupero. E allora al muretto di Suárez si può solo sperare nei guai altrui.
Senza troppi avvenimenti (escluso il doppiaggio di Hemric e quelli ulteriori di Stenhouse e Berry tornati dietro a Suárez), al giro 200/500 e quindi ai -50 da fine stage Larson precede Bell di 0.8″, Hamlin di 1.2″, Truex di 2.4″ e Briscoe di 2.8″ (malgrado un po’ di fumo nell’abitacolo, poi ci saranno problemi allo specchietto elettronico che prima non funzionerà e poi penzolerà), poi Bowman, Wallace, Blaney, Elliott, Byron e Logano 11°; Gibbs ancora 23° mentre Reddick e Cindric galleggiano sempre fra 17° e 18° posto.
C’è calma piatta ed i giri scorrono veloci. Larson pian piano allunga e nemmeno Bell può farci qualcosa, dietro Gibbs supera prima Dillon e poi un Allmendinger ancora in difficoltà d’assetto. Burton dice addio alle residue speranze di qualificazione dato che rimane senza servosterzo e il suo ingresso nel garage ai -15 è la resa. Tornerà sì in gara per onor di firma, ma chiuderà 35° staccato di 78 giri.
Il finale si accende leggermente: Larson fatica nel doppiaggio (il secondo) di Gilliland e così Bell recupera seguito da Hamlin, Kyle poi passa Todd con una toccatina. Più dietro invece prosegue il recupero di Blaney che supera Blaney. Lo stesso fanno Elliott su Wallace e Preece su Logano.
Ai -8, subito dopo il sorpasso a sorpresa di Hamlin su Bell, però la caution: un rallentamento che coinvolge Preece e il pluridoppiato Bilicki in curva4 coglie di sorpresa Logano che deve frenare e sterzare bruscamente a sinistra e in questo viene toccato e mandato in testacoda da LaJoie che nel post gara si assumerà la colpa di un incidente sfortunato. Mentre Logano torna ai box con due ruote forate e il muso danneggiato, Hemric si prende un altro lucky dog.
Mancano pochissimi giri alla fine della stage eppure a rischiare tutto è solo Reddick il cui destino pare dunque segnato. Larson esce ancora davanti dai box e precede Hamlin, Truex, Bell e Wallace.
Si va ad uno sprint di appena due giri e Reddick viene bruciato nei primissimi metri da Larson che sfrutta le gomme fresche malgrado la corsia interna. Tyler perde il playoff point a vantaggio della #5 che vince la seconda stage davanti a Truex, Hamlin, lo stesso Reddick, Bell, Wallace, Bowman (terzo qualificato al Round of 12), Briscoe, Blaney ed Elliott. Byron 11°, Cindric 16°, Gibbs 19°, Keselowski 26° a -1 non avendo potuto sfruttare la wave around a causa di Reddick a differenza di Suárez che seppur 30° torna a -1. Logano la prende con filosofia ed è anche lui a un giro dopo le riparazioni. Haley è il lucky dog dal 24° posto.
Dopo la sosta solitaria di Reddick che lo riporta in basso, è chiara la situazione in classifica generale: nella graduatoria live alla bandiera verde dei -240 Cindric, Elliott, Blaney, Byron paiono al sicuro. Reddick invece si trova solo a +8, Hamlin a +4, Suárez a +1 sulla coppia Briscoe-Truex in bilico sul taglio. Gibbs invece a -15, Keselowski a -38, Burton a -56 con la coppia Ford che pare spacciata.
Larson non ha problemi a tenere a bada Truex, i due anche allungano su un duello fra Hamlin e Wallace in cui Bubba ancora una volta riesce a sfruttare meglio lo short run passando al terzo posto prima poi di scivolare indietro alla distanza. L’assestamento di bilancio (Logano su Suárez ancora in crisi alla ripartenza, Bell passato da Briscoe che raggiunge Hamlin, Gibbs che scavalca Cindric e Reddick) mette il messicano fuori dai playoff a vantaggio di Briscoe che ha cinque punti di margine su di lui.
Da notare intanto a causa dei fatti recenti un nuovo ingresso in top10, al posto di Preece infatti è arrivato Chastain che approfitta di un momento di difficoltà di Byron.
Al giro 300/500 Larson precede Truex (+0.3″), Wallace (+1.0″), Hamlin (+1.6″) e Briscoe (+2.1″), poi Bell, Elliott, Blaney, Bowman e Chastain, Byron 12°, Gibbs 17°, Cindric 19°, Reddick 21°, Keselowski 28°, Logano 30°, Suárez addirittura 33°, di nuovo doppiato e a due giri di ritardo, fatto che ha permesso a Truex di riprendere il leader. Grala intanto dopo Bilicki e Burton è il terzo pilota Ford ad avere guai al servosterzo; per Kaz sarà ritiro.
Gibbs procede metodicamente nel recupero e cerca di tornare in linea di galleggiamento, anche se sa che è difficile tornare su. Dal box di Hamlin sono convinti invece che Denny possa vincere e lo dimostra il sorpasso della #11 su Wallace ai -190; seguirà poi la manovra vincente anche di Briscoe su Bubba. Bowman molla leggermente a risultato conseguito e Chastain guadagna un’altra posizione. Bell a sorpresa invece rimbalza e viene infilato da Blaney ed Elliott che avanza convinto e approfitta pure lui del calo della #23.
I successivi doppiaggi non sono un problema per la #5, tuttavia la fuga di Larson è convalidata da un nuovo 3-wide che vede coinvolti Briscoe ed Hamlin, stavolta però con Truex e non Gibbs. Denny è quello che deve alzare il piede, Chase invece dal mezzo riesce a salire al terzo posto.
Ad interrompere questa fase però arriva una caution a 171 giri dalla fine: LaJoie si tocca col doppiato Berry e finisce a muro danneggiando la convergenza della sua vettura. Le riparazioni non si concludono in tempo e quindi l’esperienza di Corey con lo Spire Motorsports si conclude con un amaro ritiro in quella che era invece la terza gara positiva di fila. Tutto troppo tardi. Zane Smith è il lucky dog dal 24° posto.
La finestra per l’ultimo pieno si è aperta da pochissimo e quindi è scontata una sosta generale. Nessuno si può immaginare però che il pit stop a poco meno di 170 giri dalla fine sarà l’ultimo della corsa con le gomme che non batteranno ciglio (o quasi) nel reggere fino al traguardo.
E la corsa per il Round of 12 si decide in questo momento: mentre Larson esce dai box ancora al comando e mentre Briscoe probabilmente impreca per la sosta lenta (problemi alla anteriore destra), Martin Truex Jr. ha commesso un deleterio speeding in ingresso che gli fa perdere una ventina di posizioni e di punti.
La nuova classifica vede quindi Larson precedere Hamlin, Elliott, Blaney, Bowman, Wallace, Bell, Chastain, Byron e McDowell come new entry in top10; Briscoe 13°, Gibbs 15°, Cindric 16°, Reddick 19°, Keselowski 25° a pieni giri dopo la wave around che sa di all in, Truex 26°. Suárez 29° a -2, Logano 31° anch’egli a -2. Nella generale in diretta alla ripartenza, quindi, Reddick ed Hamlin sono all’improvviso al sicuro, Suárez torna dalla parte giusta della classifica a +11, Briscoe invece scende a +6, Gibbs primo dei virtualmente eliminati a -6 così come Truex a -19.
Alla bandiera verde mancano 163 giri a quella a scacchi. Ma si potrebbero riassumere in pochissime righe. Succede ben poco, c’è sì l’attenzione sulla corsa playoff ma in fretta (e poi anche alla fine dato che non ci saranno incidenti) si capisce come andrà a finire. Gibbs scatta magnificamente e torna in top10 ma poi si arenerà all’ottavo posto, anche Briscoe recupera terreno decisamente e approda in poco tempo addirittura in top5. Truex invece molla probabilmente anche psicologicamente (in linea con le dichiarazioni delle ultime settimane) e le posizioni recuperate si contano sulle dita di una mano. E così uno Suárez, che può solo recuperare terreno e non perderlo, si trova per tutti i giri seguenti a difendere quattro punti di margine su Gibbs per l’ultimo posto utile al Round of 12.
Intanto alla ripartenza Larson tiene la prima posizione su Elliott ed Hamlin che approfitta di una sbandata di Wallace per tornare al terzo posto, a seguire Bell, Blaney, Briscoe, Gibbs, Byron e Bowman con nove piloti dei playoff in top10. Truex bloccato al 24° posto. Bubba scivola più indietro ancora più in fretta dello stint precedente.
Mentre Blaney non conferma quanto dimostrato in precedenza e ai -155 viene superato da Briscoe, in coda c’è l’unico grande rischio dello stint finale: Jones in curva4 chiude la porta andando addosso a Suárez che non la prende per nulla bene vista la sua situazione di difficoltà. Daniel nel giro seguente si fa sentire col muso sulla #43, ma non passa e al termine delle scaramucce rimane 32° ma comunque a +3 su Gibbs.
A un quarto di gara dalla fine (-125) Larson precede di 1.6″ Elliott, Hamlin a 2.3″, Bell a 2.5″, Briscoe a 3.3″. Nei giri seguenti da notare che alla fine Suárez riesca a superare Jones e quindi passa a +4 sul taglio. Nei 25 giri seguenti da notare c’è solo il nuovo crollo di Byron che scende dal decimo al 13° posto. Intanto Larson ai -100 è ufficialmente andato in fuga: 3″ su Elliott, 4″ su Hamlin, Bell e Briscoe, 4.7″ su Blaney, 5.3″ su Wallace, 5.8″ su un Gibbs che si è arenato lì, 6.4″ su Bowman, 7.7″ su McDowell. Truex ancora drammaticamente 24° e raggiunto dal leader. Ai -85 arriva un clamoroso doppiaggio dopo una decina di giri di battaglia in cui il leader non perde terreno da Elliott.
I doppiaggi diventano ora una fase tattica: Suárez, infatti, è finito in zona terzo posto nel quale ora c’è Bell dopo il sorpasso su Hamlin. Sulle prime Daniel resiste duramente come sempre, poi però dai box gli dicono di mollare. Un suo rallentamento su questo gruppo, infatti, potrebbe portare ad un avanzamento di Gibbs, comunque più impegnato a difendersi da Bowman e non ad attaccare, con conseguente possibilità di recuperare posizioni e punti.
I successivi doppiaggi di Larson sono più complicati del previsto ed ai -75 Elliott torna a 2″ da Kyle. Gara riaperta? Solo un sogno di mezza nottata, nulla di più, infatti da qui in poi la #5 non verrà nemmeno più vista dagli inseguitori. Suárez intanto è stato raggiunto da Gibbs, ma la difesa di Daniel non sarà nemmeno delle più strenue, Ty ha finito l’abbrivio. Intanto le wave around, in assenza di caution, devono andare ai box, Keselowski e Stenhouse escono dai box davanti alla #99, Gilliland no e così Daniel recupera un altro punto su Gibbs.
In questi giri Larson intanto ha doppiato in fila Allmendinger, Haley, Hemric ed un Reddick che ha tirato i remi in barca, ma ai -50 ha comunque 2.1″ su Elliott, 3.0″ su Bell, 3.3″ su Hamlin e 5.3″ su Briscoe. Il degrado delle gomme inizia farsi sentire per molti ma non per il leader che dopo il doppiaggio di Hocevar passa a 3″.
Si cominciano a vedere le differenze nella gestione delle gomme: Preece quasi di colpo balza in top10 passando McDowell, Chastain e Bowman, ai -40 anche Gibbs deve cedere il passo e qui Ty alza bandiera bianca iniziando una discesa che significa resa. Resa anche per Truex che tocca il muro.
Ai -35 Larson doppia anche Dillon e Zane Smith, ma va a 3.5″ di vantaggio. Cindric resiste di più, ma ai -30 sono 3.7″ e ai -25 4.0″. Poi cedono anche Austin con Buescher e ai -20 sono 4.4″. I successivi sono Byron ed un Gibbs letteralmente crollato e ai -15 sono 4.5″. Dunque tocca a Gragson e ai -10 sono 5.5″. L’ultimo della lista è McDowell e ai -5 sono 6.3″. Il dominio di Larson in ogni fase della corsa è letteralmente imbarazzante, anche se questa Next Gen è complice di quanto successo a Bristol.
Kyle Larson vince, ma il termine è riduttivo visti i 462 giri in testa sui 500 totali, a Bristol precedendo Elliott di 7.088″ (maggior divario nella breve storia della Next Gen), Wallace di 9.7″ (quindi 2/3 di giro), Hamlin di 10.0″, Bell di 10.3″, Blaney di 11.9″, un ottimo Preece nel finale di 13.2″, Briscoe di 13.7″, Bowman di 14.0″ e Chastain di 14.7″.
Fuori dalla top10 tutti doppiati: McDowell, Gragson, Cindric, Buescher, Gibbs, Smith, Byron, Hocevar, Hemric e Reddick che chiude la top20. Truex è mestamente 24°, Keselowski 26° a -3, Logano 28° a -4, Suárez 31° a -4 ma salvo per il rotto della cuffia ringraziando gli speeding in casa Joe Gibbs Racing.
Mentre Larson festeggia col figlio Owen riscrivendo il libro dei record (è anche la gara più rapida nella storia di Bristol nonché uno della ventina di piloti ad aver guidato così tanti giri in una corsa, molti di questi in gare di almeno 45 anni fa), si fanno i conti. Detto di Elliott, Cindric, Blaney, Reddick e Byron che passano senza soffrire, Hamlin alla fine risale dal lato giusto e avanza per 15 punti, anche Suárez lo fa per 12 superando anche Briscoe (+11). Eliminati invece Gibbs (-11) e Truex (-21), staccati Keselowski e Burton.
Ora si va al turno successivo e dopo il reset del punteggio Larson torna al comando con ben sette playoff point in più di tre settimane fa. Ha 39 punti di margine sul taglio, lo spazio per un’altra Larsonata ci sarebbe. Chissà se con questa corsa Kyle si è messo in riga e abbia lanciato la sua candidatura definitiva al titolo ai danni di un Reddick apparso in ombra nelle ultime tre gare.
I risultati odierni
La classifica della “Bass Pro Shops Night Race”
La classifica generale
Così in campionato al termine del Round of 16 della NASCAR Cup Series 2024
La classifica all’inizio del Round of 12 dopo il reset del punteggio
Le altre categorie
Xfinity Series: rimonta vincente per Custer a Bristol!
Truck Series: Riggs concede il bis a Bristol!
I prossimi appuntamenti
La NASCAR nel prossimo weekend fa tappa in Kansas e sarà playoff per tutte e tre le categorie: venerdì notte la Truck Series chiuderà il Round of 10, sabato sera la Xfinity Series aprirà il Round of 12 così come domenica sera la Cup Series.
Immagine: Media NASCAR
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