Chris Buescher vince la FireKeepers Casino 400 a Michigan. Il pilota RFK raddoppia con un back to back i successi stagionali.
Quella a Michigan è stata una gara completamente distorta. Ai primi due stage caotici, ricchi di caution e incidenti di ogni sorta, è seguita un’ultima fase senza interruzioni, in cui la strategia, il passo gara e la capacità di sopperire all’usura delle gomme senza commettere errori sono stati elementi fondamentali. Certo, è facile pensare che la vittoria di Buescher sia dovuta al caos, ma non è così. La costanza, la velocità e la capacità di trovarsi al posto giusto nel momento giusto sono fondamentali in prove così stressanti per piloti e team.
Uno degli appuntamenti più importanti della regular season è quello che si tiene al Michigan International Speedway. Difatti, il round 23 previsto dal calendario è l’ultimo su un ovale tradizionale prima di due road course e il finale a Daytona, ultima chance di qualificazione ai playoff. Se un pilota è costretto a vincere per poter passare alla seconda fase di campionato, quella di oggi è la sua occasione più ghiotta, a meno che non si tratti un ringer.
Il Michigan International Speedway, come dice il nome, è un ovale tradizionale dalla lunghezza di 2 miglia, caratterizzato da un banking poco elevato e da curve molto scorrevoli nelle fasi di immissione dai rettilinei e di percorrenza. Costruito nel 1968 e modificato solo nel road course che si estende dentro e fuori dal tracciato dello speedway in cui corre la massima categoria delle stock car, l’impianto è uno dei grandi classici della NASCAR moderna, in cui si corre da oltre 50 anni senza pause o interruzioni di alcun genere.
La FireKeepers Casino 400, prova di agosto da 200 giri, si tiene ogni anno dal 1969 (1973 escluso). Nonostante lo scorrere del tempo, le modifiche al format di quella che, per molto tempo, è stata la seconda prova in Michigan (si è corso a giugno ininterrottamente dal 1969 al 2019 e due volte ad agosto nel 2020), sono praticamente nulle dall’edizione inaugurale.
Sono 37 le vetture iscritte alla gara. Il cambio più importante riportato nell’entry list rispetto agli scorsi eventi riguarda la Chevrolet #42. Legacy Motor Club prima e NASCAR poi hanno deciso di sospendere a tempo indeterminato il suo pilota Noah Gragson a causa di “scarsa sensibilità a temi socialmente impegnati” per un like messo su Instagram ad un post di dubbio gusto. Al suo posto viene chiamato Josh Berry, attualmente in Xfinity Series con JR Motorsports e pronto al passaggio nella classe maggiore con Stewart Haas Racing nel 2024. Non sono noti i piani per il resto del 2023 del rookie incriminato.
Bilicki prende il posto di McLeod sulla #78. Stessa cosa avviene sulla #51, con Custer che succede al volante lasciato libero da Newman. Oltretutto Beard Motorsports torna a iscrivere Austin Hill sulla Chevrolet #62. Quella odierna è la quarta delle 6 prove previste in Cup Series per il pilota Xfinity, serie in cui attualmente corre a tempo pieno con Richard Childress Racing.
La qualifica, come da regolamento è caratterizzata da più fasi. Le vetture, divise in due gruppi, affrontano un giro lanciato per definire la posizione di partenza. I migliori 5 di ogni sessione avranno a disposizione la possibilità di decidere la top 10 con un altro crono. Partirà al palo Christopher Bell, sulla Toyota #20 di Joe Gibbs Racing, capace di chiudere in 37.232″ il suo ultimo tentativo. Di fianco ci sarà, a bordo della Chevrolet #1 di Trackhouse Racing, Ross Chastain, appena 27 millesimi più lento. Il distacco di 2.4 secondi tra il tempo di Bell e il record di Gordon del 2014 fa capire quanto le vetture attuali siano più lente rispetto a quelle del passato.
La gara
La sessione, iniziata un’ora e mezza più tardi del previsto a causa di un’acquazzone, vede Chastain, spinto da Gibbs, imporsi su Bell all’esterno. Sarà un altro pilota Toyota, Truex Jr., ad essere il più rapido nei primissimi giri, tanto da riuscire a raggiungere Watermelon Man e attaccarlo sul backstretch del quattordicesimo passaggio. Il pilota Trackhouse risponde immediatamente riacquistando la testa della corsa appena in tempo.
Giro 15, caution. Busch allarga troppo mentre attacca Blaney in curva 2 e lo tocca, finendo in testacoda contro le barriere. La Chevy #8 è danneggiata e il due volte campione si ritira nei box. Viene anticipata la competition caution prevista per il giro 20 e molti piloti ne approfittano per una sosta al volo.
La fase in bandiera verde che segue, guidata da Truex Jr. e Gibbs, dura molto poco. pure Elliott si gira in curva 2 nel corso del trentacinquesimo passaggio e colpisce con violenza la barriera. Nonostante si noti una foratura alla gomma posteriore destra, Goodyear sostiene che non sia quella l’origine dell’incidente che comunque causa il ritiro immediato del figlio d’arte. Molti piloti optano per una sosta prima del termine dello stage. Tra questi c’è anche McDowell, che si manterrà fermo in piazzola per un po’ a causa di un detrito incastrato nello splitter.
La ripartenza vede Martin Truex Jr., sulla Toyota #19 di Joe Gibbs Racing, volare fino alla bandiera a scacchi biancoverdi in prima posizione. Wallace, Gibbs, Keselowski, Larson, Suarez, Bowman, Hamlin, Jones e LaJoie concludono il primo stage in top 10. Molti tra questi piloti si fermano durante la neutralizzazione che precede l’inizio della seconda fase di gara. Anche Byron si trova sulla piazzola, ma con il cofano aperto. William è finito a muro proprio nel corso dell’ultimo giro e si deve ritirare per un altro colpo di scena.
Lo stage centrale si apre con un nuovo innesto in pista della pace car. Berry perde il controllo della vettura in curva 4, probabilmente a causa dello spostamento di masse d’aria, e si avvia verso le barriere, dove rimbalza e viene buttato nell’erba. Ritiro immediato per lui. Truex Jr. sfrutta la situazione per uno splash.
Bowman guida la ripartenza, seguito da Bell e Jones. Il poleman, in P2 al termine del primo passaggio in green, è più veloce del leader della corsa. L’attacco avvenuto nel corso del sessantacinquesimo giro gli è fatale. In curva 1 la #20 ha due ruote davanti alla #48, che si trova all’esterno. La Chevy vira verso l’interno e colpisce leggermente la Toyota, che viene sbalzata contro le barriere. Caution e sosta generale. Al passaggio successivo si fermano di nuovo Bilicki, Hill e Logano, quest’ultimo con evidenti problemi di assetto. Yeley, attardato per problemi al motore, guadagna un lucky dog.
Reddick supera Bowman all’interno durante la sesta ripartenza del giorno, ma non riesce a creare gap. Poco dopo inizia a piovere e la direzione gara, che inizialmente aveva mandato in pista la pace car, decide di far entrare i piloti in pit lane. Al giro 75 viene sventolata la bandiera rossa e dopo poca attesa si decide per il rinvio.
I motori si riaccendono alle 18.30 italiane di lunedì. Dopo qualche giro dietro la pace car (e una sosta generale) le vetture tornano a sfrecciare lungo l’ovale del Michigan. Truex Jr. sfrutta la corsia esterna e resta di fianco a Cindric, partito al suo fianco. Wallace, in seconda fila, sfrutta i giochi di scia per attaccare in curva 3 e porsi a capo dell’intero plotone di auto.
Presto si capisce come siano tre i piloti in grado di staccarsi dal gruppo. Wallace, Truex Jr. e Jones, che ha scartato diverse vetture senza problemi, hanno diversi secondi di vantaggio sugli altri. La situazione si sblocca solo al centesimo passaggio, momento nel quale la #19 porta le sue ruote davanti a quelle della #23.
Al giro 103 torna in pista la pace car. Preece fora in uscita da curva 2 e rientra in pit lane limitando i danni. Quasi tutti sfruttano l’occasione per rifornire e, eventualmente, cambiare le gomme esterne. Tra questi piloti c’è anche Hamlin che, però, spegne la vettura sulla piazzola. Dopo qualche secondo di tensione, la Toyota #11 si rimette in moto. Dopo il lucky dog di Yeley (che porta tutti a pieni giri) si riparte.
Suarez stacca bene nel momento in cui viene sventolata la bandiera verde e si impone su Wallace in curva 3 dopo averlo affiancato per numerosi metri. In questo momento si assiste anche a un errore di Austin Dillon che perde il controllo per colpa dell’aria sporca e deve rientrare in fondo al gruppo.
Truex Jr. vola sulla sua Toyota, tanto che, a 6 miglia dal termine dello stage, è davanti a Wallace. Durante l’ultimo giro, Martin riesce a superare sul backstretch Keselowski e in volata sul traguardo Suarez. Al termine del passaggio, la #19 è di pochi centimetri (0.015″) davanti alla #99.
Martin Truex Jr. vince anche il secondo stage. Suarez, Keselowski, Wallace, Bowman, Larson, Logano, Allmendinger, Cindric e Buescher, che concludono la top 10, guadagnano punti supplementari grazie all’ottimo risultato. La sosta sotto caution viene disertata da diversi piloti.
L’inizio del terzo stage è molto caotico. L’ottimo spunto di Buescher viene tappato da quella che è la decima caution della gara. McDowell spinge il compagno Gilliland, provocandone il rallentamento in pieno traffico. Bowman, in posizione arretrata, vira così verso sinistra per evitare la Ford #38. Il 7 volte vincitore, però, non prende bene le misure e tocca la vettura di Briscoe. La #48, in questa situazione incerta, perde il controllo e colpisce la fiancata dell’auto più lenta prima di arenarsi nell’inner. I meccanici lavorano per molto tempo sulla vettura, che, però, sarà costretta al ritiro.
Al termine delle soste di Wallace, Larson e Briscoe la gara riparte per l’ultima volta. Buescher sfrutta il banking e resta davanti a Reddick. I due scappano e si separano di diversi secondi dal gruppo. Truex Jr., terzo al termine di una lunga quanto facile rimonta, stavolta non riesce nemmeno a vedere la Ford #17 e la Toyota #45 a causa del grande distacco di circa 5″.
La #19 torna in prima posizione all’inizio del giro 157: Buescher, Reddick (per lui un’altra ruota mal fissata come a Nashville e risultato buttato al vento) e Harvick inaugurano il giro di soste in bandiera verde. Blaney, sempre per il motivo sopracitato, diventa leader dopo 3 passaggi e ci rimarrà per 4 giri prima di lasciare lo scettro a Keselowski. In questa fase è tanta la tensione dietro le quinte. Qualche goccia potrebbe interrompere la corsa in via definitiva e consegnare alla storia un vincitore magari inaspettato.
Al giro 177 Larson passa in testa, ma la sua sosta avvenuta un paio di miglia più tardi permette a Ty Dillon di muoversi verso la prima posizione che manterrà per 3 passaggi prima di passarla al fratello Austin. La Chevy #3 pitterà poco dopo.
Giro 183: tutti hanno sostato, Buescher è, ora, fisicamente in testa, ma il secondo è tutto tranne che distante. Truex Jr., difatti, sfruttando al meglio alla sosta ha clamorosamente annullato il distacco e gli è attaccato. A 13 passaggi dal termine inizia una manovra che avrebbe dovuto scalzare la Ford dalla testa. La Toyota sfrutta l’interno per affiancarsi, ma in curva 1, la vettura ha un sobbalzo e il pilota è costretto a controsterzare per mantenerla in pista.
La foratura alla gomma posteriore sinistra di Gilliland avvenuta al giro 193 potrebbe cambiare la situazione, ma il giovane in forza a Front Row riesce a rientrare in pit lane senza causare ulteriori neutralizzazioni. Truex Jr. si avvicina, ma Buescher non molla e, addirittura, zigzaga durante tutto l’ultimo miglio da percorrere. Il texano è disposto a tutto pur di evitare un sorpasso proprio in questo momento.
Chris Buescher, a bordo della Ford #17 di RFK Racing, vince così la FireKeepers Casino 400 a Michigan. Martin Truex Jr. deve accontentarsi di un secondo posto nonostante fosse, senza alcun dubbio, il pilota dal passo gara migliore. Hamlin, Keselowski, Larson, Suarez, Chastain, Harvick, Blaney e Jones concludono nelle prime dieci posizioni.
Chris Buescher è in un momento di grazia. Il texano, non abituato a restare sotto ai riflettori, è giunto alla sua seconda vittoria consecutiva, quarta in carriera dal 2016, anno di debutto a tempo pieno in Cup Series. Il trentenne ha trovato il suo spazio dopo anni di anonimato grazie a RFK, team in continuo miglioramento.
I risultati odierni
La classifica della “FireKeepers Casino 400”
La classifica generale
Così in campionato a 3 gare dalla fine della regular season della NASCAR Cup Series 2023
A 3 gare dalla fine sono 12 i piloti già qualificati ai playoff per vittoria. Essi sono Ricky Stenhouse Jr., Kyle Busch, William Byron, Joey Logano, Tyler Reddick, Kyle Larson, Christopher Bell, Martin Truex Jr., Denny Hamlin, Ryan Blaney, Ross Chastain e Chris Buescher. Kevin Harvick e Brad Keselowski, con molti punti nonostante la mancanza di successi, hanno la possibilità di qualificarsi alla fase di lotta titolo già durante il prossimo appuntamento a Indianapolis.
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I prossimi appuntamenti
La NASCAR Cup Series si sposta dal Michigan all’Indiana. Il round 24 della stagione si terrà a Indianapolis, che, vista la condivisione con altre serie a ruote scoperte, si percorrerà nella variante roval. La Verizon 200 at the Brickyard partirà domenica 13 Agosto alle 20.30. A supporto della massima serie NASCAR ci saranno Xfinity Series, IndyCar, Indy NXT e USF2000.
Immagine: Media NASCAR
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