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NASCAR | Cup Series, Chicago: Alex Bowman torna al successo al termine di una gara estremamente caotica

di Francesco Gritti
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Pubblicato il 8 Luglio 2024 - 21:00
Tempo di lettura: 15 minuti
NASCAR | Cup Series, Chicago: Alex Bowman torna al successo al termine di una gara estremamente caotica

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Alex Bowman vince la Grant Park 165 a Chicago. L’unica gara cittadina della stagione è stata caratterizzata da incidenti, cambi meteorologici e tante strategie diverse che hanno reso imprevedibile il risultato fino alla fine

Oramai è appurato, Chicago è una pista che regala spettacolo in qualsiasi condizione. Gli scettici si devono finalmente ricredere: non è solo la pioggia a rendere particolare la gara, non è solo il caos a permettere il divertimento del pubblico. Una pista dal layout così semplice ma, allo stesso tempo, ricco di sfaccettature e la capacità della Gen 7 di fornire grandi battaglie sugli stradali sono elementi che, finora, hanno permesso a questa corsa di avere il successo che merita.

La NASCAR Cup Series torna al Chicago Street Course per l’unico appuntamento cittadino del 2024, la Grant Park 165, round 20 del calendario. Il massimo campionato riservato alle stock car si prepara ad affrontare una gara ricca di insidie, in cui ogni minimo errore può influenzare l’esito della gara. Muri a distanza estremamente ravvicinata alla traiettoria e tante curve ad angolo retto sono caratteristiche uniche che solo i migliori ringer possono domare.

Come già scritto nel paragrafo precedente, il Chicago Street Course non è un normale circuito, bensì è un vero e proprio cittadino ricavato dalla chiusura al pubblico di alcune strade del downtown della città più importante dell’Illinois. Presentato durante la iRacing Pro Invitational Series (campionato corso da piloti NASCAR durante la pandemia) nel 2021 e sviluppato proprio su iRacing, il tracciato lungo 2.2 miglia è formato da 12 curve, 9 a destra e 3 a sinistra. L’assenza di vie di fuga rende questo impianto unico, soprattutto perché non permette ai piloti di commettere errori senza terminare nelle barriere.

La gara, denominata Grant Park 165, si tiene su una lunghezza di 75 giri, gli stessi percorsi dai piloti nel corso della prima edizione, tenutasi l’anno scorso. Nella passata edizione, però, dovevano essere percorse ben 100 lunghezze, poi ridotte a sessione in corso a causa dell’arrivo del tramonto.

Sono ben 40 gli iscritti all’evento. Questa è solo la quinta occasione, prima su un tracciato non ovale, in cui si tiene una gara di Cup Series a griglia piena dall’arrivo della Gen 7. Inoltre, sono diversi i cambi nella entry list. A. J. Allmendinger passa sulla terza Chevrolet portata in pista da Kaulig Racing, la #13, e lascia la #16 in mano a Shane van Gisbergen, vincitore della gara nella scorsa edizione. Anche Richard Childress Racing schiera una vettura in più per l’occasione, affidandola a Austin Hill.

Anche un altro team espande la propria lineup per la gara di Chicago. Si tratta di RFK Racing, che porta in pista sulla #60 Joey Hand, 45 anni, pilota ufficiale Ford in IMSA, campionato in cui, al momento, occupa la decima posizione in classe GTD. Per il veterano si tratta della prima apparizione in Cup Series della stagione.

La #15 di Rick Ware Racing torna nelle mani di Kaz Grala dopo essere stata affidata a Herbst nello scorso appuntamento a Nashville. La #66 di MBM Motorsports, invece, vede Josh Bilicki, quest’anno impegnato part time in Xfinity Series con DGM e Joe Gibbs Racing, prendere il posto di Finchum. 23XI Racing torna alla formazione titolare, non schierando Heim.

Prima della qualifica i piloti vengono divisi in due gruppi, ognuno dei quali avrà 15 minuti di utilizzo della pista. I 5 più veloci di ogni fase del primo turno avranno la possibilità di comporre la top 10 dello schieramento di partenza grazie a un turno supplementare dalla durata di 10 minuti. Kyle Larson, pilota della Chevrolet #5 di Hendrick Motorsports, ottiene la pole position e il nuovo record del tracciato grazie a uno straordinario 1.27.836″. Solo un centesimo più lento Ty Gibbs, che gli scatterà di fianco al via a bordo della Toyota #54 di Joe Gibbs Racing.

La gara

L’arrivo di una pioggerella passeggera costringe la direzione gara a rimandare la partenza di 20 minuti. Al termine delle precipitazioni il tracciato è umido e i piloti sono davanti alla scelta di tenere la gomma da bagnato o di montare quella da asciutto. Molti optano per la seconda ipotesi: solo Dillon, LaJoie, Smith, Logano, Blaney, Cindric, Burton e Truex Jr. iniziano la corsa sugli pneumatici tassellati.

Larson scatta male al via, venendo subito superato da Gibbs e Reddick situati sulla linea esterna nel momento in cui viene sventolata la bandiera verde. I piloti su gomma da bagnato, tutti partiti nelle retrovie, compiono una rimonta che si esaurisce nell’arco di pochi giri. Degno di nota lo spunto iniziale di van Gisbergen. Il neozelandese è il più veloce sul tracciato umido e riesce facilmente a recuperare terreno sui primi.

Il tracciato si asciuga in fretta, causando un crollo nelle performance delle vettura su gomma wet già dal giro 5. In questo momento, difatti, l’unico tratto in cui i piloti che hanno scelto la strategia alternativa recuperano è curva 11, dove l’asfalto è ancora bagnato a causa di leggere precipitazioni isolate. In questo contesto si assiste alle prime soste di giornata. Burton monta le slick, mentre McDowell, curiosamente, decide di utilizzare le gomme da pioggia basandosi sul radar che il suo crew chief vede al muretto. Ovviamente la scelta si rivela errata e il veterano scivola a fondo classifica.

Al giro 8 c’è un crollo prestazionale di Reddick che viene superato da van Gisbergen, Larson, Bell, Briscoe e Bowman nell’arco di poche curve. Contemporaneamente LaJoie passa alle gomme da asciutto. Le condizioni del tracciato migliorano a vista d’occhio, tanto da convincere anche Truex Jr. a fermarsi nel corso del passaggio successivo.

Al giro 12 cominciano i doppiaggi. Gibbs vede il suo gap da van Gisbergen annullato proprio a causa delle vetture più lente. Il neozelandese sfrutta così l’esperienza accumulata nel Supercars per volgere a suo favore le carte in tavola. SVG stacca tardi all’ultima curva e cerca l’interno sull’alfiere JGR, ma trova invece il retro della Ford di Preece. Il kiwi spinge così la vettura di SHR all’ingresso di South Columbus Drive, facendola muovere verso l’esterno. La #41 tappa così la #54 in pieno rettilineo, favorendo il sorpasso della #16 e della #20.

Più indietro non mancano i colpi di scena. Al giro 13 Stenhouse Jr. perde il controllo del mezzo alla staccata di curva 6 e rimbalza contro le barriere di gomme non riportando danni. Al termine del passaggio successivo montano le slick anche Cindric e McDowell.

La lotta per la testa si riaccende al termine del giro 15, con Bell che supera van Gisbergen. Il neozelandese non aspetta a rispondere e, dopo essersi spostato verso l’interno, supera in staccata il rivale di Toyota, riprendendosi la prima posizione.

Al giro 17 esce la prima caution di giornata. LaJoie perde il controllo della vettura in curva 4 e si gira, fermandosi contro un muretto pochi metri prima dell’ingresso della piega successiva. Visto che la carreggiata è stretta e si tratta di un punto cieco, la direzione gara decide di neutralizzare posizioni e distacchi, sancendo di fatto la fine dello stage.

Shane van Gisbergen, pilota della Chevrolet #16 di Kaulig Racing, vince il suo primo stage in Cup Series. Bell, Gibbs, Briscoe, Larson, Bowman, Wallace, Gilliland, Reddick e Suarez completano la top 10. Durante il periodo di caution comincia a diluviare e quasi tutti i piloti si fermano per montare gomme da bagnato.

Bilicki, autore del lucky dog, recupera un giro assieme a tutti i piloti, ad eccezione di Logano. Questo wave around è stato aiutato dai pick up con air dryer, posti proprio in uscita dalla pit lane per asciugare la traiettoria di gara e che hanno causato una vera e propria coda autostradale con tanto di tamponamento di Reddick su Wallace all’uscita della pit lane.

Lo stage 2 si apre all’insegna del caos. Smith, unico pilota a non aver effettuato nemmeno un cambio gomme in tutta la gara, si ritrova immediatamente superato da Gibbs, partito al suo fianco in prima fila. Il rookie verrà superato entro curva 6 anche da Bell e Larson.

Leggermente più indietro avviene un contatto all’ingresso di South Lakeshore Drive. Bowman tocca il retro di Wallace in uscita di curva, mandandolo in testacoda. La Toyota, in virata verso il muretto interno, incrocia la traiettoria di Suarez, che è costretto a inchiodare per evitare il contatto. I due ripartiranno senza danni in coda al gruppo.

In curva 6 avviene un altro incidente. Briscoe perde il controllo della vettura in frenata e urta violentemente contro le barriere di gomme, obbligando i commissari a chiamare la caution. Il ragazzo di SHR riesce a tornare in gara senza troppi danni. Lucky dog per Logano.

Va peggio a van Gisbergen. Il neozelandese, toccato appena, ma quel tanto che basta dalla vettura pilotata da Briscoe, tocca le barriere di cemento poste all’ingresso di East Balbo Drive, danneggiando in modo vistoso la sospensione anteriore destra. Il vincitore del primo stage si trova così costretto a uscire dall’abitacolo, diventando il primo ritirato di giornata.

I piloti compiono un paio di passaggi dietro la pace car prima che venga dato loro ordine di riportare le vetture in pit lane. La pioggia sta continuando ad aumentare generando diverse pozzanghere e, di conseguenza, il rischio di aquaplaning. Si entra così in regime di bandiera rossa al termine del giro 26.

Dopo quasi due ore ed una falsa partenza in occasione di un nuovo scroscio, le vetture tornano in pista dietro la pace car. Nonostante la pioggia sia scemata, il tracciato è ancora bagnatissimo e questo obbliga i piloti ad utilizzare ancora le gomme da bagnato. Durante i giri di formazione diversi piloti, tra cui Byron, Berry, Burton, Preece, Briscoe, LaJoie, Suarez e Logano, decidono di fermarsi per un rabbocco, spesso con cambio gomme annesso. Problemi tecnici costringono Jones a restare fermo sulla piazzola per diversi minuti.

Per motivi di sicurezza, tutti i restart saranno fatti in single file, quindi senza le vetture disposte in coppie parallele. Gibbs parte bene, ma viene pressato fin da subito da Bell. I due compagni di squadra hanno un ritmo migliore rispetto agli avversari e scappano, ma questo non placa la furia del pilota della #20 che supera il giovanissimo alfiere della #54 alla settima curva del giro 31, prendendo la testa della corsa.

Nel frattempo, più indietro, si assiste in curva 6 a un incidente. Hamlin manca il punto di frenata e colpisce Stenhouse Jr. prima di tuffarsi nelle barriere di gomme. I due restano fermi per diverso tempo prima di riuscire a ripartire in coda al gruppo. La direzione gara non ritiene necessaria la caution, lasciando tutti liberi di agire.

La corsa verrà neutralizzata poco dopo, al giro 35. Larson, in quel momento terzo, va dritto contro le barriere di curva 6, generando un urto violentissimo che farà incastrare sotto le gomme la vettura #5. Il campione 2021, con l’aiuto dei commissari, prova a rientrare in gara, ma i danni sulla sua Chevrolet sono troppo elevati e decide di ritirarsi. Lucky dog per Jones. I primi due della gara della Xfinity Series del giorno precedente sono, dunque, anche i primi due ritirati della giornata.

Bell resta davanti anche al restart successivo in cui l’azione sembra essere quasi annullata. Nei primi passaggi, difatti, sono i piloti Stewart-Haas ad essere protagonisti di diversi errori. Berry va dritto nelle barriere all’imbocco di East Roosevelt Road. Anche Briscoe sbaglia il punto di frenata, ma riesce ad andare lungo e a non danneggiare la propria Ford. Nel passaggio successivo, in curva 6, Preece è autore di un bump and run contro le gomme protettive che non gli provoca danni.

A partire dal giro 43 molti piloti decidono di sostare per montare gomme da asciutto. Dillon, Busch, Elliott, Hill, Blaney, Smith, Logano, LaJoie e McDowell sono alcuni dei pionieri di questa strategia. Saranno seguiti al termine del passaggio successivo da diversi avversari, anche di alta classifica, tra cui Bell, Gibbs e Berry. Hand guadagna così la testa della corsa.

Il tracciato è ancora molto umido al termine del secondo stage e questo causa diversi incidenti dovuti all’adattamento dei piloti con la nuova copertura. Alcuni esempi sono il testacoda di Berry appena fuori dalla pit lane o il leggero rimbalzo di Dillon contro le barriere di gomma di curva 6.

Hand, in prima posizione, non ha assolutamente vita facile. Il pilota ufficiale Ford, alla prima presenza stagionale in NASCAR, ha un ottimo passo, ma, nonostante ciò, è più lento di Bowman, che si trova alle sue calcagna. L’ospite di RFK continua a spingere e a bloccare ogni attacco nella speranza di passare per primo sotto la bandiera a scacchi biancoverdi.

Joey Hand, pilota della Ford #60 di RFK Racing, vince lo stage 2 a Chicago. Il part timer è seguito in classifica da Bowman, Keselowski, Hocevar, Truex Jr., Gragson, Hemric, Stenhouse Jr., Burton e Hamlin. Gli unici a sfruttare il passaggio alla fase finale di gara per montare gomme slick sono Wallace e Chastain. Jones finalmente torna a pieni giri.

Sono ben 26 i piloti a iniziare il finale di gara su gomme da asciutto. Il tracciato è ancora umido, ma le condizioni stanno migliorando molto rapidamente. Per quale motivo allora i primi 12 al via (la top 10 di fine stage 2 più Preece e Bilicki) stanno utilizzando le coperture da bagnato? La risposta è semplice. Mancano meno di 20 minuti prima del tramonto che, vista l’assenza di illuminazione, sancisce la conclusione dell’evento indipendentemente dal numero di giri percorsi. Chi è davanti dovrà sperare in molte caution, chi è dietro, invece, dovrà capire quando poter spingere per recuperare terreno sugli avversari. Insomma, il vincitore è tutt’altro che definito.

Hand scatta bene e, assieme a Bowman, scappa dal gruppone guidato da Keselowski. Più indietro Bell comincia, anche se molto a fatica, a recuperare posizioni su alcuni piloti su gomma wet. Il primo incidente dello stage è a opera di Allmendinger che va dritto contro le barriere di gomme di curva 12. Il veterano, alla ricerca di un posto nei playoff in Xfinity Series, lascia scorrere il gruppo prima di rientrare in pit lane e ritirarsi.

Al giro 51 colpo di scena. Dopo diversi tentativi Bowman riesce ad affondare l’attacco decisivo su Hand. Il trentunenne originario dell’Arizona si porta all’interno e supera di forza il pilota GT all’ingresso di curva 4, prendendosi la prima posizione che verrà consacrata appena pochi secondi più tardi.

Berry, su gomme slick, perde il controllo della sua Ford e urta contro le barriere di curva 2, restando incastrato. La direzione gara decide di imporre la caution per la quinta e ultima volta di giornata. La Ford #4, aiutata dai commissari, si schiera in fondo al gruppo nonostante abbia danni estetici evidenti.

Al restart appare lapalissiana la superiorità dei piloti su gomma slick. Nonostante ciò, è ancora difficile avere a che fare con un asfalto ancora umidiccio. Ne fanno le spese Briscoe, dritto contro le barriere alla prima staccata, Nemechek e Preece, con la Ford che utilizza la Toyota come “freno addizionale” in curva 12. Il figlio d’arte si renderà autore di una manovra pericolosa, visto che taglia la strada alle vetture che seguono nel momento in cui rientra in traiettoria.

Bowman è ampiamente leader, ma sta venendo rapidamente recuperato da Bell, salito da nono a quinto in appena un giro. La rimonta furiosa del campione 2017, però, termina in modo inglorioso. Truex Jr., esterno in curva 2, tocca Stenhouse Jr., posto al suo interno, in accelerazione. Il pilota della #47, di conseguenza all’urto, si muove leggermente verso destra, toccando la parte posteriore della fiancata della Toyota #20, la quale vira violentemente verso sinistra, venendo centrata dalla Chevrolet di Hocevar. I danni sono elevati e il ventinovenne originario dell’Oklahoma decide di ritirarsi nei box.

I colpi di scena, però, non sono ancora terminati. Al giro 56 si assiste a un altro incidente in curva 1 che questa volta coinvolge Hamlin e Hill. Inoltre, Reddick sta recuperando moltissimo. Il pilota 23XI, nel corso del penultimo passaggio, è stato ben 3 secondi più veloce rispetto a Bowman. La vittoria oramai è una questione a due e sarà decisa al primo errore.

Ultimo giro. Reddick è una furia in grado di recuperare metri su Bowman in ogni parte del tracciato. Il californiano, però, compie un errore, una leggerezza, che rende vani tutti i suoi sforzi. La #45 tocca le barriere di cemento in curva 5, perdendo quasi un secondo. Normalmente è un errore da nulla, ma in questo caso, in queste condizioni, riesce a danneggiare la sospensione anteriore destra e modificare completamente il ritmo di Tyler nel finale.

Alex Bowman, pilota della Chevrolet #48 di Hendrick Motorsports, vince al tramonto la Grant Park 165 al Chicago Street Course. Reddick, Gibbs, Hand, McDowell, Stenhouse Jr., Gilliland, Byron, Busch e Blaney completano la top 10 sotto la bandiera a scacchi.

Alex Bowman, nato 31 anni fa a Tucson, Arizona, torna al successo dopo oltre due anni. Il pilota Hendrick, alla nona stagione a tempo pieno in Cup Series, ha appena raggiunto la sua ottava vittoria in carriera. Il risultato gli è servito per rendere chiaro a tutti il suo stato di forma.

I risultati odierni

La classifica della “Grant Park 165”

La classifica generale

Così in campionato a 6 gare dalla fine della regular season della NASCAR Cup Series 2024

Alex Bowman, a quota successo singolo, ha una corsia preferenziale per i playoff, ma non è ancora certo di potervi partecipare. Difatti, solo Byron, Larson, Bell e Hamlin, a quota 3 vittorie, hanno la matematica certezza di essere parte della lotta titolo. Il trionfatore di giornata si trova quindi nella stessa situazione di Suarez, Elliott, Reddick, Keselowski, Cindric, Blaney e Logano.

Le altre categorie

Xfinity Series: inesorabile vittoria per Shane van Gisbergen a Chicago!

I prossimi appuntamenti

La NASCAR Cup Series tornerà in pista, come di consueto, domenica prossima. Il 14 luglio si terrà il round 21 di campionato, la “The Great American Getaway 400 presented by VISITPA” al Pocono Raceway. NASCAR Xfinity Series e NASCAR Craftsman Truck Series saranno di contorno alla classe regina durante il weekend che si terrà sull’ovale a tre curve.

Immagine: Media NASCAR

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