NASCAR | Cup Series, Busch Clash 2024: Denny Hamlin conquista il quarto Clash al LA Coliseum

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Tempo di lettura: 9 minuti
di Francesco Gritti @franz_house_vg
4 Febbraio 2024 - 14:30
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Denny Hamlin conquista il Busch Light Clash at The Coliseum per la quarta volta in carriera, la prima nello stadio losangelino.

Denny Hamlin è (finalmente) partito con il piede giusto. Pole, vittoria e gara in cui è sempre stato in battaglia per le prime posizioni. Cosa si può chiedere di più? Il villain numero uno in griglia deve sfruttare questo start decisamente positivo per tentare, una volta per tutte, l’assalto al titolo. Che il veterano continui ad essere uno dei migliori piloti del mondo stock car è risaputo, ma bisogna anche considerare che il tempo scorre e che le occasioni di agguantare l’ambitissima coppa sono sempre più risicate.

La stagione di NASCAR Cup Series, come di consueto, inizia con una gara esibizione. Il Busch Light Clash at The Coliseum riaccende i motori della categoria più importante del mondo delle stock car portando i migliori piloti al Los Angeles Memorial Coliseum, impianto sportivo centenario in grado di ospitare anche un piccolo ovale.

Il Busch Clash, oramai giunto alla sua quarantaseiesima edizione (si tiene ininterrottamente dal 1979), torna al LA Memorial Coliseum. L’impianto polivalente, costruito nel 1923, è stato asfaltato per la prima volta solo nel 2022, anno in cui ospitò il Clash. Le dimensioni dello short track sono minime, dato si trova al posto della pista di atletica di cui mantiene la lunghezza di 400m, o 1/4 di miglio per gli appassionati oltreoceano.

Risultano iscritti solo i 36 charter. Le due vetture senza pilota fisso saranno guidate da Josh Williams (già confermato sulla #16 di Kaulig anche ad Atlanta fra poche settimane) e Kaz Grala (che sarà al volante della #51 per altre 25 volte nel corso del 2024).

Il format della gara risulta atipico per motivi legati al tempo meteorologico. Il main event si sarebbe dovuto disputare nella domenica sera americana (lunedì notte italiano), ma, a causa di un forte temporale – a livello quasi torrenziale e con allerta meteo di livello rosso – destinato a durare diversi giorni, si è scelto di anticipare straordinariamente l’evento che, tra l’altro, diventa il primo gratuito mai ospitato dalla NASCAR in America.

Al termine delle due veloci sessioni di prove libere, i piloti dovranno affrontare un’altra sessione da 4′ per determinare la propria posizione di partenza. I primi 22 avranno l’accesso diretto all’evento principale. Il ventitreesimo (e ultimo) partente, invece, sarà il non qualificato che ha terminato il 2023 nella posizione più alta in classifica.

Denny Hamlin, pilota storico della Toyota #11 di Joe Gibbs Racing, agguanta la pole position grazie a uno straordinario 13.139″. “L’eterno secondo” sarà affiancato al via da Joey Logano, fisso sulla Ford #22 del Team Penske, oltre un decimo più lento. Ryan Blaney, campione 2023, è il ripescato e partirà dall’ultima posizione dopo aver ottenuto solo il ventiseiesimo tempo in qualifica. Risultano esclusi (in ordine di tempo) Williams, Hocevar, Berry, Suarez, Dillon, Jones, Buescher, Cindric, Hemric, Bell, Grala, Burton e Zane Smith.

La gara

Logano parte molto bene dall’esterno e prende immediatamente la P1. Hamlin, però, non ha intenzione di mollare la presa, tanto da recuperare facilmente il bicampione e superarlo al termine del terzo giro sfruttando un bump abbastanza aggressivo in un inizio di gara molto combattuto.

Il veterano di Toyota prende il largo sugli avversari, tanto da cominciare a doppiarne alcuni. Il primo pilota a trovarsi un giro indietro rispetto al leader è Gragson, che si trova un quarto di miglio indietro rispetto al leader dopo soli 29 passaggi; Noah, bravo a qualificarsi al ritorno in Cup Series, sarà in crisi per tutta la corsa chiudendola staccato di 4 giri.

Gibbs è veloce nella prima fase di gara, tanto da riuscire ad acciuffare e poi superare Hamlin nel corso del cinquantesimo giro. Il rookie dell’anno 2023 ha saputo sfruttare a suo vantaggio la mole di doppiati capitati davanti al ben più stagionato avversario per coglierlo di sorpresa e guadagnare così la P1. Ty poi va subito in fuga accumulando addirittura fino a 3″ di vantaggio su un Logano che ha approfittato della manovra di Gibbs per superare anch’egli Hamlin.

Al giro 70 viene chiamata in pista per la prima volta la pace car. Gilliland sbaglia la staccata di curva 1 e va in testacoda. La Ford di Front Row impatta a moderata velocità contro le barriere protettive. Il ventitreenne originario della North Carolina opta così per il ritiro. Keselowski può tornare dietro al leader grazie al lucky dog.

Il restart a cinque giri dal break di metà gara è abbastanza caotico. Gibbs stalla al via venendo sopravanzato facilmente da Logano e Busch, quest’ultimo partito alle sue spalle. La situazione non resta stabile per molto tempo. Nemechek perde il controllo della sua Toyota in curva 4 andando in testacoda al termine del passaggio numero 74. LaJoie (nella versione di Legacy colpevole dell’incidente) può tornare a pieni giri.

Le vetture sono libere di scorrazzare lungo lo short track per un ultimo quarto di miglio prima della pausa programmata. Logano, cha ha scelto di utilizzare la traiettoria interna, scatta benissimo e si distanzia immediatamente da tutti gli avversari. Busch, esterno, viene invece risucchiato dagli avversari partiti nelle file alle sue spalle, perdendo terreno nei confronti dei rivali diretti.

Joey Logano, pilota della Ford #22 del Team Penske, termina davanti a tutti la prima porzione di gara. Larson, Gibbs, Byron, Busch, Hamlin, Wallace, Bowman, Reddick e Chastain completano la top 10 provvisoria. Stenhouse Jr., impegnato a tirarsi sportellate con McDowell, riguadagna un giro.

Dopo il mancato concerto di Machine Gun Kelly, l’inizio della seconda parte risulta essere decisamente caotico. Passano pochi secondi prima che un incidente richiami in pista la pace car. Dopo appena un quarto di miglio in regime di bandiera verde, si assiste a una prima frenata decisamente attardata da parte di Bowman. L’alfiere Hendrick colpisce molto forte Reddick, che, a sua volta, tocca il compagno Wallace mentre quest’ultimo è già in curva. La #23 si gira, restando ferma in mezzo alla pista. Questo pasticcio permette a Nemechek di accorciare il ritardo sui principali avversari ad appena un giro.

Non c’è nemmeno il tempo di sventolare la bandiera verde prima che i pannelli si ricolorino di giallo. McDowell, forse per farsi ancora valere, attacca in modo aggressivo Stenhouse Jr. che a sua volta si fa sponda con Chastain. Il vicecampione 2022 perde il controllo della sua Chevy, causando la neutralizzazione immediata dell’evento. Nemechek ringrazia: finalmente è tornato in lotta per le posizioni che contano.

La ripartenza successiva, forse visti anche i numerosi problemi avvenuti nei minuti precedenti, non vede nessun tipo di azzardo. Logano è lento ad ingranare e, per questo motivo, Gibbs riesce a sfruttare il piazzamento favorevole per imporsi sull’alfiere Penske.

Il più giovane tra i prospetti di Toyota nella massima serie comincia ad allungare di nuovo tantissimo sugli avversari, tanto da risultare presto invisibile perfino agli occhi di Logano. in questo lungo stint senza interruzioni si assiste alla risalita mostruosa di Hamlin e Blaney, al crollo di Larson, passato da molte vetture nell’arco di pochi secondi, e al ritiro per noie meccaniche da parte di Elliott (sterzo) e un ottimo Haley (motore) che al debutto con il Rick Ware Racing era ad un passo dalla top10.

Bisogna aspettare il giro 141 per rivedere in pista la pace car. McDowell viene spinto da Chastain in curva 3 e perde il controllo della sua Ford che finisce di forza contro le barriere. Nonostante i danni estetici, il nativo dell’Arizona può continuare la sua corsa. Watermelon Man si ritrova completamente beffato da questo inconveniente: era proprio lui il primo dei doppiati e, se non fosse stato coinvolto nel sinistro, sarebbe tornato a pieni giri.

Gibbs è nervoso al restart e pecca di concentrazione. Il giovanissimo manda subito larghissimo Logano, che dovrà alzare il piede per rientrare in corsa a centro gruppo; i due dopo la corsa avranno una divergenza di vedute molto animata. Così facendo Ty lascia la porta spalancata al compagno Hamlin che sorpassa senza ringraziare.

La #54 si ritrova poi sulla traiettoria esterna e, per questo motivo, perde molto terreno nei confronti degli avversari. Nel corso del giro 149, la sorte avversa colpisce ancora il campione Xfinity 2022. Larson, difatti, lo colpisce in curva 4, mandandolo in testacoda. Preece si accoda al gruppo.

Si andrà quindi in overtime. Hamlin mantiene, grazie alla traiettoria interna al via, la posizione su Blaney, al suo fianco all’uscita di scena della pace car. Il campione in carica, però, non ha perso solo la testa della corsa. Busch attacca in modo aggressivo e supera proprio il pilota della #12. Il veterano della #8 si lancerà poi all’inseguimento dell’ex compagno di squadra, anche se non riuscirà nell’intento di mettergli pressione.

Denny Hamlin, a bordo della Toyota #11 di Joe Gibbs Racing, vince il Busch Light Clash at The Coliseum. Il veterano è seguito sotto la bandiera a scacchi da Busch, Blaney (da 23° a 3°), Logano, Larson, Bowman, Briscoe, Keselowski, Truex Jr. e Byron.

NASCAR Cup Series Hamlin podio Clash 2024

Per Denny Hamlin quello odierno è il quarto Clash in cui ha trionfato in carriera. Il palmares del quasi quarantatreenne nato a Tampa, Florida, è tutto tranne che vuoto: 71 vittorie nelle tre classi, tra cui 3 Daytona 500, 3 Southern 500, una Coke 600 sono davvero moltissime. Che sia la partenza giusta per ambire al titolo?

I risultati odierni

La classifica del “Busch Light Clash at the Coliseum”

Le altre categorie

Mancato l’appuntamento con il double duty causa mancata qualificazione per il Busch Clash, Daniel Suárez non ha deluso poi nella gara di esibizione della NASCAR Mexico Series, ospitata per la prima volta in terra americana per dare anche lustro a questa categoria che è riuscita comunque a correre seppur anch’essa anticipando il programma al sabato. Il pilota di Trackhouse non correva nella serie di provenienza dal 2014 ed ha faticato a prendere il ritmo, a metà classifica nelle due prove libere e sesto in qualifica.

Il messicano, nella gara lunga 150 giri, ha gestito al meglio la vettura, rimontando passo a passo fino alla decisione di dare il 100% solo negli ultimi 30 giri, quando ha superato per la prima posizione Ruben Garcia Jr.; decisiva la ripartenza ai -7 in cui si è imposto sugli avversari. Dietro a Suárez hanno concluso gli outsider Santiago Tovar, Alex de Alba, Rogelio Lopez e Jake Cosio con molti big invece relegati più indietro.

– Gabriele Dri

NASCAR Mexico Series Suarez Coliseum 2024

I prossimi appuntamenti

Ora i team di Cup Series caricheranno tutti i materiali necessari per affrontare il primo vero appuntamento del 2024, la Daytona 500, che si terrà il 18 Febbraio. L’evento più importante dell’anno sarà anticipato, il 14 dalle prove cronometrate e il 15 dai Bluegreen Vacation Duels, gare di qualificazione in grado di scremare i partecipanti che affronteranno il superspeedway della Florida.

Immagine: Media NASCAR

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