NASCAR | Cup Series: Buescher fa l’impresa a Richmond e conquista i playoff

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Tempo di lettura: 23 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
1 Agosto 2023 - 09:00
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Gara dominata prima dal 23XI Racing e poi dal RFK Racing con i loro quattro piloti. Sulla lunga distanza, in una gara pulita, emerge Chris Buescher che con il successo mette al sicuro i playoff che parevano già in tasca dato il vantaggio che aveva sul taglio


Chris Buescher è un pilota per tutte le stagioni. Sette anni fa vinceva a sorpresa la sua prima gara in NASCAR Cup Series, ma quel 1° agosto a Pocono sembrava più il 1° novembre per la quantità di nebbia che fermò la corsa. A Richmond domenica invece era piena estate come da calendario del 30 luglio. Il caldo torrido non ha fermato né lui né Keselowski con la coppia RFK Racing che sembrava lanciata addirittura verso la doppietta prima di un errore decisivo di Brad ad un pit stop. E così, seppur con il brivido per l’unica “vera” caution a 10 giri dalla fine, Buescher ha potuto festeggiare una meritata vittoria.

La gara

Il weekend di Richmond è caldo, molto caldo. E non lo è soltanto per i residui di Pocono e delle discussioni ancora aperte fra Hamlin e Larson, fra Reddick ed Austin Dillon e fra Preece e LaJoie, ma anche per la temperatura in sé in Virginia, praticamente attorno ai 35 °C.

Verso Richmond però si aggiunge un altro tema di discussione: stupisce, infatti, la presenza di AJ Allmendinger fra gli iscritti della gara della NASCAR Xfinity Series a Road America per sabato a fare il tappabuchi sulla #10 del Kaulig Racing. Questo ovviamente gli impone di saltare la giornata a Richmond dove viene sulla #16 viene chiamato Derek Kraus, pilota nella Truck Series e del simulatore Kaulig.

Stupisce questa decisione perché AJ è a pochi punti dai playoff e rinunciare ad una giornata, seppur breve visti i 20′ di libere, in pista non è l’ideale. Questo sembra tanto come un all-in del Kaulig Racing sui due stradali – da vincere – delle prossime settimane ad Indianapolis ed al Watkins Glen. Inoltre far partire Allmendinger all’ultimo posto a Richmond, una pista molto critica per i doppiaggi repentini, sembra anche poco intelligente, ma il team minimizza e garantisce l’impegno al completo.

Il sabato è giornata di prove libere e qualifiche, ma non inizia per il meglio per Haley, Chastain e soprattutto Elliott (ancora alla caccia di punti per i playoff o forse solamente una vittoria) che falliscono i controlli tecnici per due volte e quindi devono rinunciare alla scelta dello stallo in pit lane e soprattutto al car chief.

Le sessioni sono pesantemente condizionate come regolarità dal caldo (asfalto a 55 °C) che toglie grip alla pista. Gli unici incidenti degni di nota, se si possono definire così, però sono un detrito in pista preso da Harvick che quasi finisce a muro in curva3 e Reddick che tocca leggermente il muro nel primo round.

Nelle prove libere si capisce che la situazione è strana: il gruppo A scende in pista e va veloce, poi la pista col passaggio delle vetture si scalda ulteriormente e il gruppo B scivola da ogni parte al punto che il più veloce di questa parte (Reddick) è addirittura 14° nella classifica combinata dietro a 13 vetture del primo gruppo incluso JJ Yeley.

Nelle qualifiche la situazione si inverte invece ed il gruppo B è più veloce dell’A. Alla fine a conquistare la pole è proprio Tyler Reddick davanti a Kyle Busch, Hamlin, Elliott (buon viatico verso qualcosa che non arriverà), Wallace, Byron, Gibbs, Harvick e Stenhouse. Di questa anomalia fra i gruppi ne beneficiano piloti come Preece (11°), Gragson (12°), Gilliland (16°) e McLeod (addirittura 21°), mentre pagano Penske (tutti e tre fuori dalla top20), Bell (29°), e Suárez (33° e in crisi per tutto il weekend).

https://twitter.com/NASCARonNBC/status/1685361975713222656?s=20

Dopo aver mandato in fondo Allmendinger per il cambio pilota (ma Kraus aveva qualificato la #16 già all’ultimo posto), la corsa può avere inizio. Reddick scatta subito bene e rimane al comando davanti ad Hamlin, Kyle Busch, Elliott e Wallace. Fra i più aggressivi al via c’è Logano, partito 23°, che va addirittura 4-wide e costringe un altro aggressivo come Chastain ad alzare il piede. In curva3 Stenhouse tocca leggermente Truex che va largo e precipita fuori dalla top20; sarà una giornata di team radio roventi per Martin.

Nei primi giri c’è movimento nella top5 con Byron che ci prova su Wallace il quale però si difende bene e al decimo giro supera Elliott con un piccolo bump. Basta poco tempo e le discussioni tecniche sono già frenetiche: scalare marcia in curva sì o no? Chase lo fa mentre Hamlin no e in molti si informano su cosa stiano facendo gli avversari. A Byron, ad esempio, poco dopo riferiscono che nella top10 solo Harvick e Preece scalano e quindi le informazioni sono pure contrastanti.

Kyle Busch dopo i primi giri prudenti inizia a recuperare qualcosa sulla coppia di testa, tuttavia non li raggiungerà mai. Dopo 15 giri la coda del gruppo, invece, diventa già rovente dato che diventa chiaro chi sarà a rischio doppiaggio e fra di questi ci sono sicuramente LaJoie (giornata nera per Spire Motorsports con Corey addirittura alla pari con Ty Dillon), Cindric, Haley e ovviamente Suárez mentre Allmendinger ha guadagnato 10 posizioni ed è 26°.

Dopo i discorsi sul cambio, inizia la lunga parentesi di Truex che prima si lamenta delle toccate subite, poi della spiattellata del primo giro alla posteriore sinistra, poi dell’assetto nel gruppo, poi del fatto che non capisce quanto gli viene detto dal crew chief, infine borbotterà sulle strategie che non comprende per rimontare. In sintesi una giornata un po’ pesante per chi deve ascoltarlo per lavoro. E facendo così, intanto, perde ancora posizioni.

Dopo 20 giri la rincorsa di Kyle Busch è già finita e ricomincia la fuga di Reddick ed Hamlin (le cui temperature nell’abitacolo stanno raggiungendo i 55 °C, ma è una costante per tutti); Rowdy inizia così una lenta ma inesorabile discesa nella prima stage. Si fa avanti invece Harvick che supera Gibbs per il settimo posto e poco più tardi anche Byron.

A metà della prima stage (giro 35/70) Reddick raggiunge la coda del gruppo rappresentata da McLeod, Hamlin si era avvicinato a Tyler ma la #45 reagisce al team owner e non ci saranno chance di sorpasso.

Qualcuno è già in netta difficoltà, ad esempio per evitare il doppiaggio piloti come Burton, T.Dillon e Yeley cercano traiettorie larghissime per trovare spunto in uscita (lo stesso che manca a Logano, stallato al 17° posto nella rimonta) ed evitare l’arrivo di Reddick. L’unico che applicherà con costanza linee del genere per tutta la corsa sarà Larson, con Kyle pure lui progressivamente sempre più in difficoltà.

Siamo ormai nel long run e le difficoltà di assetto vengono esaltate. Kyle Busch viene raggiunto e passato in un attimo al giro 44 da Wallace (e così è 1-2-3 Toyota), Harvick invece si “scontra” con l’ostacolo Elliott e non riuscirà mai a scavalcarlo. Bubba va veloce ed approfittando dei primi “veri” doppiaggi di Reddick guadagna terreno.

Ai -20 il leader trova sulla sua strada la #51 da doppiare e persino su una auto del Rick Ware Racing Newman è difficile da doppiare. Ma Kyle Busch anziché guadagnare pure lui perde ancora e viene scavalcato da Elliott. E poi da Harvick. E poi da Byron. In sintesi avete capito l’andazzo. Anche Gibbs inizia a soffrire ancora e scivola in fondo alla top10 passato da Keselowski. Cede anche Gragson dopo l’ottima qualifica.

Hamlin non approfitta di Newman e perde terreno scivolando a 2″ dal leader e Wallace gli è sempre più vicino. E pure un ottimo Preece passa Kyle Busch. E poi anche Keselowski. Ormai Rowdy nemmeno oppone resistenza.

Ai -10 il trio Cindric-Suárez-Haley per un attimo viaggia quasi 3-wide, stanno ovviamente lottando fra di loro ma la sensazione è quella che vogliano quasi bloccare la pista a Newman dietro di loro e poi ovviamente a Reddick per impedire il sorpasso ed il doppiaggio.

Hamlin a sorpresa è il più in difficoltà dei leader e Wallace gli è vicino. A non aiutare Denny ci pensa Tyler che apre la porta su Haley ed attacca Suárez per gli ultimi giri che i due percorrono praticamente affiancati in uno spunto d’orgoglio del messicano.

Reddick vince in totale controllo la prima stage con 2.6″ su Wallace (passato al penultimo giro all’esterno e quindi è 1-2 23XI Racing), 2.8″ su Hamlin, 3.8″ su Elliott, 4.1″ su Harvick, 5.2″ su Preece, 6.6″ su Byron, 6.9″ su un ottimo Almirola pure lui in recupero dal 24° posto, 7.1″ su Keselowski e 8.6″ su Gibbs; a seguire McDowell, Kyle Busch, Bowman, Logano e Stenhouse, bene anche Buescher nell’ombra (da 26° a 17°), Larson 18° su Bell, Chastain 21°, Blaney 23°, Truex 24°, Gragson 26°, Suárez 29° e ultimo a pieni giri per un pelo. E il lucky dog va a un Newman da applausi.

Il primo giro di soste cambia poco la classifica e Reddick rimane davanti a Wallace, Hamlin, Elliott ed Harvick con Brad che recupera tre posizioni mentre Byron e Preece ne perdono tante per due quasi incidenti separati in pit lane.

Si parte così per la lunga seconda stage (160 giri lordi, 151 netti) in cui il tema sarà un classico di Richmond degli ultimi anni: una o due soste?

Intanto però alla ripartenza c’è il passaggio del testimone e dopo un paio di giri di lotta Wallace aggira il compagno di squadra Reddick e si prende la prima posizione. Un altro che attacca all’esterno, ma in un 3-wide, è McDowell che passa ed entra in top10. Dopo un paio di giri anche Keselowski si muove e scavalca Elliott al terzo posto mentre Hamlin è sceso al quinto. Kyle Busch esce di nuovo dalla top10 e qui ci entra un nome nuovo: Logano.

Wallace mette subito 1″ di vantaggio su Reddick che viene pressato da vicino da Keselowski, Hamlin invece cerca di tornare davanti ad Elliott. Per piloti che vanno bene, altri invece soffrono. McDowell sta già rimbalzando indietro, Kyle Busch paga ancora e viene superato da Buescher, Gragson ha rischiato l’incidente con LaJoie mentre Truex è addirittura 27°.

Al giro 100 (un quarto di gara e -130 nella seconda stage) Wallace precede di 1.5″ Reddick, a seguire Keselowski, Hamlin, Elliott (unica Chevy in alto), Harvick, Almirola, Gibbs, Logano e Buescher entrato in top10 e che punta più ancora più su dopo il buon passo gara dimostrato nelle libere.

I giri successivi sono di transizione e da notare c’è praticamente solo la rimonta di Preece verso di nuovo le prime posizioni. Tutti stanno aspettando di capire le mosse strategiche. L’unico che pare non voler attendere è Almirola che ai -115 apre i razzi e nel giro di un paio di giri scavalca sia Harvick che Elliott ed entra in top5.

Ai -110 si entra nel vivo: Preece e Gilliland vanno ai box e quindi loro due sono sulla strategia a due soste. Ryan si trascina in pit lane nell’arco di poche tornate gran parte dei leader fra cui Reddick subito e al giro 123 anche Wallace. Chi paga carissimo è Almirola che sbaglia l’entrata in pit lane, tocca il cono virtuale (ovvero il quadrato arancione) e quindi si prende una penalità. Larson invece ha una sosta lenta.

Dopo 10 giri di pit stop è chiaro che gli audaci che puntano sull’unica sosta sono solo tre: un buon McDowell però calato e uscito dalla top10 e due già disperati, Truex e Suárez (ci sarebbero anche LaJoie e Ty Dillon ma erano già doppiati) che erano fuori dalla top25. Intanto Wallace è ancora leader virtuale e in pista ha circa 7.5″ di ritardo dalla #34. Uno degli ultimi ad andare ai box è stato Bell e lo speeding lo caccia ancora più indietro. Qualche rallentamento invece per Harvick che sfiora Logano in uscita e Cindric che deve fare manovra per evitare Aric.

I tre devono proseguire ancora per 10-15 giri prima della loro sosta, ma intanto al giro 138 Wallace con gomme fresche (il degrado è notevole con questo gran caldo) riprende e ripassa Truex e McDowell (Suárez era già più indietro) mantenendo circa 1″ di vantaggio su Reddick. Chi ha fatto invece un’ottima sosta è Buescher che è balzato al quarto posto virtuale (senza undercut dato che si è fermato con Bubba), poi però per superare McDowell si fa fregare da Hamlin.

Le soste di McDowell, Truex e Suárez arrivano rispettivamente ai giri 145, 147 e 152 quando la metà della stage è passata da due tornate e Daniel è già stato doppiato in pista e quindi la sua strategia è destinata a fallire. E Chastain non è messo meglio dato che è l’ultimo a pieni giri.

Al piccolo giro di boa Wallace ha 1″ su Reddick e Keselowski, Hamlin invece è a ben 6″, Buescher a 8″, Preece in rimonta ed Elliott a 9.6″, Kyle Busch a 10″ davanti a Logano, poi Gibbs ed Harvick, gli altri a oltre mezzo giro.

Ed è qui che la corsa inizia a cambiare leggermente perché Wallace fatica un po’ a doppiare il penalizzato Bell e così Reddick e Brad si avvicinano alla #23. Chi sparisce dalla scena è Elliott, che ha persino paura di dare suggerimenti per l’assetto perché teme stravolgimenti negativi, il quale viene passato anche da Busch e Logano e poco più tardi incrocia la traiettoria con Gibbs ed i due entrano in leggero contatto all’ultima curva. Ad approfittarne è Harvick e così Elliott esce dalla top10.

Tutti si aspettano ormai il secondo giro di pit stop, ma la sorpresa è invece il sorpasso di Keselowski all’esterno di Reddick per il secondo posto. E Tyler cede di schianto. Pochi minuti più tardi Gilliland ai -61 va ai box inaugurando la sequenza facendo pure uno speeding.

Il momento clou è fra i giri 173 e 174: Keselowski anticipa Bubba e pitta, Wallace copre al giro successivo ma la #23 cade dal sollevatore e così la sosta è molto lenta. Reddick forse sbaglia aspettando ulteriori due giri e così perde ancora terreno, ma esce dai box davanti al compagno di squadra. Ad andare leggermente lunghi sono Hamlin e Logano, tuttavia anche loro si fermano rispettivamente a -51 e -50.

Non c’è nemmeno il tempo di capire dove sia invece Truex che ha tirato dritto sulla sua unica sosta: ai -48 Keselowski lo ha già ripreso e superato e così Brad è al comando della gara. Non solo, è in fuga perché (a parte Martin che ovviamente cede), Reddick è a 4″, Buescher a 4.4″, Wallace a 5.2″ dopo aver accusato il colpo ed essere stato superato da Chris.

La classifica si assesta attorno ai -35 con due team a monopolizzare la top4: RFK Racing al primo e terzo posto, 23XI Racing al secondo e quarto con Hamlin (il team owner) al quinto. Le varie strategie hanno fatto entrare intanto un nuovo pilota nella top10 a sorpresa: Austin Dillon.

Il finale di stage è segnato come da pronostico dalla differenza sulle gomme, ma a stupire è Truex che regge bene malgrado pneumatici più usurati di una ventina di giri. Intanto Keselowski a pista libera va e guadagna. Gli unici problemi per lui sono i doppiati e che doppiati: cadono Blaney e Chastain e Larson è l’ultimo a pieni giri sulla sua traiettoria strana.

A metà gara (-30 nella seconda stage) Keselowski ha 5.4″ su Reddick, 6.0″ su Buescher, 6.4″ su Wallace, 6.7″ su Hamlin, 10.5″ su Truex, 11.1″ su un Kyle Busch in ripresa, 11.5″ su Preece, 13.3″ su Gibbs e 15.2″ su A.Dillon, gli altri dieci a pieni giri sono Harvick, McDowell, Logano, Bowman, Elliott (crollato), Stenhouse, Byron (che non ha recuperato dopo il problema in pit lane), Almirola (malgrado la penalità), Briscoe e Larson.

Mentre Brad è scatenato e Truex deve cedere alla coppia Busch-Preece, Wallace prosegue nel momento no, forse penalizzato dalle turbolenze, e viene passato anche da Hamlin. Logano invece rientra nella top10 favorito da un pit arrivato in coda alla sequenza.

Keselowski perde alla lunga solo perché non sa dove passare Larson, poi però la sua vettura è tanto più forte e quindi gli scappano quasi i doppiaggi su Kyle e Bowman mentre Blaney reagisce e passa Brad. Ad un certo punto Keselowski si trova persino davanti in curva4 affiancati dall’interno all’esterno Byron, Blaney, Larson e McDowell e per essere Richmond è un fatto notevole.

L’ultimo scossone lo regala ai -5 Buescher che supera Reddick ed allora è un piccolo trionfo RFK. Keselowski controlla e vince la seconda stage davanti a Buescher (+3.8″), Reddick (+4.7″), Wallace (+4.8″, controsorpasso all’ultimo giro all’esterno), Hamlin (+5.0″), Busch (+7.6″), Preece (+8.3″), un ottimo Truex che ha ribaltato la sua gara (+12.7″), Gibbs (+13.4″) e Logano (+13.8″); a pieni giri anche A.Dillon, Harvick, Almirola, Elliott, Stenhouse, Briscoe e Blaney con Bowman (18°) lucky dog ai danni dei compagni di squadra Larson (con rischio contatto) e Byron per un disastro Hendrick.

Al break nuovo giro di soste Keselowski esce dalla pit lane ancora davanti a Buescher, poi Reddick, Wallace e Kyle Busch che passa Hamlin; da segnalare una pazza wave around di Bell e la penalità di McDowell (già doppiato) che riapre il discorso playoff a vantaggio di un Gibbs che è settimo.

Si riparte per un’ultima stage da 161 giri e dunque solo di poco più lunga della precedente, quindi le tematiche sono le stesse. La coppia RFK scatta bene e la classifica torna quella di fine seconda stage con Hamlin davanti a Busch che aveva provato il 3-wide all’interno. Bene anche Logano sullo scatto che torna in top10 ai danni di Gibbs che invece riparte male anch’egli nel 3-wide.

Il fatto notevole è però un altro: se tutti gli altri 34 piloti (ancora in gara) hanno fatto il proprio giro veloce al secondo o terzo giro di gara, sia Keselowski che Buescher lo fanno ora su una pista ancor più calda e senza grip a dimostrazione della superiorità in questo momento del RFK Racing. E per loro è minifuga.

Dietro di loro c’è movimento: Hamlin torna davanti a Wallace per il quarto posto (e Bubba non molla), Elliott ha un sussulto d’orgoglio ed è nono davanti ad Austin Dillon dopo una buona ripartenza, Truex avanza ancora e torna in top10 davanti ad Harvick e Gibbs, Jones invece stringe a muro Cindric in coda.

Mentre la strategia di Bell salta per l’assenza di caution, si procede senza ulteriori sussulti in attesa di un nuovo giro di soste che dovrebbe arrivare attorno ai -110 per chi farà anche ora due soste. Una delusione in questa fase, dopo l’ottima prestazione in seguito alla penalità, è forse Almirola che ha retto benissimo a pieni giri ma ora non recupera dal 14° posto.

Ai -125 dunque Keselowski precede di un paio di decimi Buescher, a 2.2″ Reddick, a 3.5″ Hamlin, a 4.7″ Wallace, ad oltre 6″ gli altri con nell’ordine Busch, Preece, Logano, Truex ed Elliott. Ma anche nella calma succede sempre qualcosa, forse non balza all’occhio ma c’è. E sono l’ottima prestazione di Preece (si vede che la rabbia delle ultime due gare è venuta fuori in pista) che supera Busch, mentre Elliott torna a fare il gambero con Harvick che torna in top10.

La sorpresa di questa fase è che uno dei più veloci in pista, proprio Preece, sia il primo fermarsi e lo faccia pure in anticipo sui tempi, a 118 giri dalla fine. E Ryan ovviamente si trascina dietro tutti gli altri, Logano (a caccia di track position) per primo ai -117 ma soprattutto Buescher, Wallace e Kyle Busch ai -116. Decisivo però non è l’undercut di un giro di Chris su Keselowski, bensì il fatto che Brad entri malissimo nello stallo e si fermi tutto storto.

La gara si è appena decisa in pratica, all’uscita dai box Buescher è il leader virtuale ed ha addirittura oltre 5″ su Keselowski con Reddick, Wallace e Preece che si sono infilati nel mezzo ma a 2.5″ dalla #17.

Alla fine del giro di soste stavolta gli audaci su una sola sosta sono appena due, il solito Truex e Bowman. Ma se per Alex è una mossa disperata, per Martin può essere una chance di vittoria visto quanto fatto nel finale di seconda stage con gomme usurate.

A 100 giri dalla fine, dunque, Truex è al comando con 4.9″ su Buescher, 7.9″ su Reddick, 10.1″ su Bowman, 11.2″ su Wallace e Preece, 11.9″ su Keselowski, 12.6″ su Busch, 13.6″ su Logano, 15.7″ su Hamlin che ha pagato per ora l’overcut della sosta ai -107. Intanto Larson a forza di girare larghissimo ha pure toccato il muro.

Ovviamente Buescher ne ha di più di un Truex che ha pure sovrasterzo (e forse questo sarà uno dei problemi decisivi) ed ai -95 torna effettivamente primo, ma allunga pure su Reddick. Keselowski invece, come Wallace in precedenza, dopo il problema si perde nel traffico e cede. Chi invece è scatenato è Preece che attacca anche Wallace ma non riesce a passare.

Dopo un’altra fase di calma, in cui da notare ci sono le due posizioni perse da Gibbs a favore di Almirola e Briscoe e il sorpasso di Hamlin su Logano con i due ai capi opposti della strategia su due pit, ai -88 (dunque anche lui un po’ in anticipo sulla divisione matematica) si ferma ai box Truex ed è un altro momento potenzialmente decisivo proprio mentre Preece svernicia Wallace per il terzo posto seppur a quasi 10″ da Buescher.

Truex torna in pista al 18° posto, doppiato e ad un passo dal lucky dog virtuale di Bell ed inizia la sua rincorsa con gomme fresche. Ai -75 Buescher mantiene 4.2″ su Reddick, gli altri distantissimi con Preece ed Hamlin a 8″, Keselowski a 11.5″, Busch a 12″, un Wallace in crisi a 13″ insieme a Logano, Harvick a 16.5″, Dillon a 17″. Truex ha passato Bell ma non si è sdoppiato e quindi il pronostico non pende a suo favore, neanche mentre Buescher fatica a doppiare Stenhouse. Poi Chris si libera di Ricky e torna a guadagnare.

L’attesa per l’ultimo giro di soste vede due momenti importanti, il sorpasso di Logano su Wallace e quello di Hamlin su Preece malgrado Denny sia stato toccato (ma sono solo opinioni citando il pilota della #11) e mandato largo dal doppiato Kyle Larson. Ogni riferimento a Pocono è puramente casuale.

Ai -65 ci si aspetta che sia Preece ad aprire di nuovo il giro di soste di lì a poco e invece Keselowski, Logano e Briscoe lo iniziano in netto anticipo. Ovviamente tutti vanno dietro a ruota, incluso Hamlin ai -63 che avrebbe potuto sfruttare ancora molto il set di gomme. Buescher può permettersi di aspettare e si ferma ai -61.

La curiosità è ovviamente su dove Chris rientrerà in pista e quanto dietro a Truex. La cosa più sorprendente non è però il fatto che il ritardo della #17 dalla #19 sia di 5″ (e al comando c’è ancora Blaney), bensì la deleteria penalità che si prende Reddick per aver mancato l’ingresso corretto in pit lane.

Ci sono 26 giri di differenza fra le gomme di Truex e quelle di Buescher e lo si vede benissimo nei minuti seguenti: ai -53 Chris è già tornato al comando con la vittoria quasi in pugno.

Truex ovviamente come prima regge bene malgrado tutto, ma la vittoria è andata e pian piano perde terreno. La classifica ai -50 vede Buescher al comando con 2.2″ su Truex, 6.0″ su Hamlin, 6.8″ su Preece, 10.5″ su Keselowski, 11.9″ su Busch, 13.0″ su Logano, 15.8″ su Wallace, 16.2″ su Harvick e 17.0″ su Almirola con i soli Bowman, A.Dillon, Briscoe, Reddick, Elliott e Gibbs (crollato pure lui) a pieni giri seppur ancora per poco. Blaney si è fermato ai box, ma la sua sosta è stata lenta.

Si aspetta ormai solo il finale, Truex come detto scivola indietro e Buescher guadagna tirandosi dietro Preece. Chris rallenta solo per non rischiare nel doppiaggio di Elliott che viene dunque graziato. Wallace invece non riesce a reagire e viene passato anche da Harvick. Idem per Keselowski che esce dalla top5 a favore di Kyle Busch.

Una delle ultime soste ai box ai -30 è quella del doppiato Gragson, sembra un dettaglio inutile ma servirà fra poco. Intanto Elliott ha un ultimo sussulto d’orgoglio e supera un Reddick andato in difficoltà e poco dopo anche doppiato.

Ai -10 la classifica vede un Buescher in controllo con 5.8″ su Hamlin, 6.8″ su Preece, 8.1″ su un Kyle Busch in recupero, a circa 15″ a scalare Truex, Keselowski, Logano ed Harvick, ad oltre 22″ Almirola, Wallace, A.Dillon, Briscoe ed Elliott. Sono solo in 13 a pieni giri quando arriva la prima vera caution della corsa: in curva3 in un maldestro tentativo di attacco per la 28esima posizione Gragson tampona Suárez mandandolo in testacoda. Blaney è il lucky dog.

Il sapore della beffa per Buescher è forte, ma non tutto è perduto infatti in pit lane (mentre c’è una wave around di massa) tutti cambiano quattro ruote ed il vantaggio accumulato in pista gli permette di uscire ancora al comando davanti ad Hamlin, Busch, Preece e Truex.

Al choose cone ovviamente Buescher deve scegliere l’interno, altrimenti Hamlin avrebbe fatto un bis di Pocono. La seconda fila è Preece-Busch, poi Truex-Keselowski ed Harvick-Logano.

Si va ad uno sprint di soli tre giri. Buescher scatta all’ultimo ma lo fa bene, Preece si fa vedere all’interno ma si riaccoda. Hamlin intanto ha reagito e Chris deve un po’ farsi largo in curva2 per tenersi dietro la #11. Intanto Logano è andato 3-wide all’esterno e sta guadagnando posizioni.

Hamlin non molla, però ai -2 in curva1 spreca tutto andando largo. Buescher così si può involare, Denny invece finisce all’esterno di un 3-wide con Logano e Preece con Joey che, non volendo, è finito nel mezzo e perde lo spunto buono dovendo poi lottare con Kyle Busch. Per fortuna fra i due non ci sono contatti come temuto all’ultimo giro e Joey lascia sfilare Rowdy. L’incidente c’è invece in curva4 in coda al gruppo a bandiera a scacchi già esposta e capire solamente chi ha innescato il tutto e quanti sono rimasti coinvolti è difficile.

Buescher vince così la terza gara in carriera davanti ad Hamlin, Kyle Busch, Logano, Preece, Keselowski, Truex, Almirola, Austin Dillon ed Harvick, a seguire Briscoe, Wallace, Elliott, Blaney, Gibbs (che perde così un’ottima chance ma si consola con la sosta più veloce della storia, sotto i 9″), Reddick, Stenhouse, Bowman e Larson, Bell 20° e primo dei doppiati, Byron 21°, McDowell 22°, Chastain 24°, Allmendinger 28°, Suárez 33°, McLeod 36° a cinque giri di ritardo nella gara con distacco primo-ultimo minore nella storia della Cup Series.

Buescher, che risolleva le sorti della Ford proprio nel 160° compleanno del fondatore, solidifica un posto ai playoff che sembrava già quasi certo a meno di brutte sorprese ad agosto lasciando ancora Harvick e Keselowski nella zona del limbo. Wallace, malgrado il calo finale, può stare abbastanza tranquillo a +54, McDowell invece rimane a +18 sul 17° che ora è Gibbs, Suárez perde ancora terreno mentre Elliott è a -40, ancora indeciso se andare per i punti o per la vittoria. Per Chase domenica arriva il primo di quattro match point a suo favore, ma non sarà per nulla semplice.

I risultati odierni

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Così in campionato a 4 gare dalla fine della regular season della NASCAR Cup Series 2023

Le altre categorie

 Xfinity Series, Road America: Allgaier domina ma scivola, Mayer vince in un pazzo overtime

Truck Series: Carson Hocevar rimonta dal fondo e vince a Richmond

I prossimi appuntamenti

Nel prossimo weekend la NASCAR andrà in Michigan dove sabato correrà la Xfinity Series e domenica la Cup Series. La Truck Series, invece, farà un turno di riposo prima di iniziare i propri playoff all’Indianapolis Raceway Park l’11 agosto.


Immagine: Media NASCAR

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