Chase Elliott batte il rimontante Blaney e vince il Cook Out Clash at Bowman Gray Stadium
L’atteso ritorno del Bowman Gray Stadium in NASCAR ha ripagato le altissime aspettative. Nonostante i numerosi incidenti, l’evento è stato decisamente divertente e non ha fatto rimpiangere il suggestivo LA Memorial Coliseum, sede della corsa negli ultimi 3 anni. Insomma, il Clash ha regalato spettacolo anche su un ovale che rappresenta la storia di questo sport.
La prima uscita stagionale della NASCAR Cup Series è, come di consueto, il Cook Out Clash at Bowman Gray Stadium, una gara-esibizione in cui i piloti della classe regina delle stock car si sfidano su un tracciato che promette grande spettacolo. Per il Bowman Gray Stadium, la sede dell’edizione 2025, si tratta di un ritorno nel calendario della massima serie dopo un’assenza durata oltre 50 anni.
Il Bowman Gray Stadium è un impianto sportivo decisamente atipico, visto che è formato da uno stadio di football circondato da un ovale dalla lunghezza di 1/4 di miglio. La superficie asfaltata, che corrisponde per lunghezza e dimensioni a una pista di atletica, non presenta alcun tipo di banking. Di conseguenza è fondamentale cercare di tenere la traiettoria per cercare di recuperare terreno nei confronti degli avversari.
Il Clash è un evento che, oramai, fa parte della storia della NASCAR. La gara-esibizione di inizio anno, difatti, si tiene ininterrottamente dal 1979. Nonostante ciò, la prova odierna non si è mai svolta al Bowman Gray Stadium, che sostituisce dopo 3 stagioni il LA Memorial Coliseum. Il tracciato situato in North Carolina torna ad ospitare una gara di NASCAR Cup Series per la prima volta dal 1971, anno in cui Bobby Allison trionfò nonostante la sua vittoria sia stata ufficialmente riconosciuta solo a ottobre 2024.
Sono 39 gli iscritti all’evento. Oltre alle 36 vetture a tempo pieno, tutte guidate dai piloti titolari, saranno presenti in griglia anche gli eroi locali Tim Brown e Burt Myers, rispettivamente schierati da Rick Ware Racing e Team AmeriVet, e Garrett Smithley, che porterà al debutto la Ford del ribrandizzato Garage 66.

Le qualifiche
Il battesimo del fuoco del 2025 viene vinto da Chase Elliott. Il pilota della Chevrolet #9 di Hendrick Motorsports riesce a completare un passaggio nel quarto di miglio in appena 14.115″, un tempo di appena 31 millesimi più rapido rispetto a quello siglato da Chris Buescher, alfiere della Ford #17 di RFK Racing. Denny Hamlin e Tyler Reddick, entrambi distanti meno di mezzo decimo dal più veloce della sessione, partiranno dalla prima posizione nelle altre due batterie.
Le batterie
La prima Heat (25 giri netti in programma) è nel segno di Chase Elliott. Il campione 2020 è autore di una partenza micidiale, che gli permette immediatamente di mettersi davanti a Keselowski, situato nella corsia esterna. A centro gruppo la situazione si infiamma già dalle prime battute.
Al quarto giro, difatti, esce la prima caution dell’anno a causa di un errore di Austin Dillon, che tocca l’erba in uscita di curva 2 e va in testacoda, restando fermo per qualche secondo. La corsa riparte nel momento in cui il gruppo riesce a ricompattarsi.
Il restart prema ancora una volta Elliott che, grazie anche alla sapiente scelta della traiettoria interna, mette immediatamente le ruote davanti a Keselowski che è costretto ad accodarsi. La situazione nella parte centrale della classifica degenera in pochi metri.
Al sesto giro, in curva 2, si assiste al primo contatto del 2025: Busch stacca tardi in curva 1 per provare a superare in percorrenza Haley. Il pilota di Spire, però, decide di chiudere il bicampione che, nonostante tutto, non molla. L’alfiere della #7 è costretto ad allargare e tocca la parte posteriore della fiancata sinistra della vettura di Gragson che va in testacoda. Caution.
Per la terza volta Elliott mantiene la leadership della corsa nel momento in cui viene sventolata la bandiera verde. Questa volta, però, il ragazzo della Georgia non è così brillante allo stacco di frizione, visto che ha rischiato di essere attaccato da Keselowski.
Passano pochi secondi e si torna in regime di caution. Berry tocca l’erba in uscita da curva 2 e va in testacoda, fermandosi in un punto pericoloso. La direzione gara decide quindi di neutralizzare la corsa per la terza volta nel corso del settimo giro.
Nuova ripartenza, stessa storia. Elliott è semplicemente imprendibile e recupera subito la testa della corsa. Keselowski, Blaney e gli altri inseguitori possono solo vedere il retro della Camaro #9 allontanarsi giro dopo giro.
Un ultimo lampo scuote il folto pubblico presente sugli spalti del Bowman Gray. Al giro 19 Blaney perde il controllo in uscita da curva 2 toccato da Ty Dillon, andando in testacoda. Il campione 2023 riparte subito, ma la sua performance è stata compromessa: il pilota Penske, difatti, si trova in ultima posizione.
Chase Elliott vince così la prima batteria del Cook Out Clash at Bowman Gray Stadium. Anche Keselowski, Gragson, Busch e Chastain si qualificano per direttissima al Main Event. Ty e Austin Dillon, Haley, Berry e Blaney, invece, dovranno affrontare la LCQ.
La Heat 2, invece, è molto tranquilla. Buescher scatta bene e sfrutta la traiettoria interna per imporsi subito su Briscoe che, rimasto attardato, è costretto a passare fin da subito in difensiva. Solo nei primi giri avviene qualche scambio di posizione. Chris Buescher vince di misura la seconda batteria del Cook Out Clash at Bowman Gray Stadium. Anche Briscoe, van Gisbergen, Wallace e Suarez riescono a qualificarsi alla gara principale. Smith, Jones, Larson, Ware e Smithley, invece, dovranno affrontare il ripescaggio.
La Heat 3 è ancora meno spettacolare della precedente. Denny Hamlin, partito in pole position, è autore di un brillante stacco di frizione che gli permette immediatamente di imporsi su Logano, situato in corsia esterna. Il campione in carica deve lasciare scappare il “Re Senza Corona” per utilizzare una tattiva difensiva. Byron, difatti, inizia già dalle prime fasi a mettere pressione al tre volte campione che, nonostante ciò, non cadrà mai vittima dei tranelli imposti dal pilota della #24. Brown viene doppiato dal leader indiscusso della corsa nel momento in cui inizia l’ultimo giro.
Denny Hamlin si aggiudica senza alcun tipo di difficoltà la terza batteria del Cook Out Clash at Bowman Gray Stadium. Logano, Byron, Hocevar e Bowman completano la top 5 che permette loro l’aritmetica qualificazione alla gara principale della domenica notte. Gibbs, Herbst, Stenhouse Jr., Myers e Brown dovranno invece partecipare alla LCQ.
La situazione al momento sorride a Ryan Blaney: il vicecampione in carica, che ha concluso in ultima posizione la prima batteria, ha conquistato la qualificazione matematica al Main Event grazie al passaggio del turno di Logano. Il regolamento, difatti, permette al miglior pilota nella classifica finale del campionato precedente che non si è qualificato né tramite le batterie, né dopo il ripescaggio di partire dall’ultima posizione nella gara principale.
La quarta Heat si apre nel segno di Reddick. Il pilota di 23XI scatta bene e si impone immediatamente su Bell grazie all’ottimo utilizzo della traiettoria interna. Il ragazzo di JGR riesce a difendersi senza problemi dagli avversari a centro gruppo, che sono autori di grandi battaglie.
Al sesto giro avviene il primo incidente dell’ultima sessione del sabato. Allmendinger si allarga in uscita di curva 4 con l’obiettivo di far decelerare Custer e prendere definitivamente la sua posizione. L’alfiere Haas, al ritorno in Cup Series, però, non molla e decide di continuare a premere l’acceleratore nonostante sia oramai arrivato contro le barriere.
Allmendinger, impossibilitato a muoversi diversamente, perde il controllo della propria Camaro nel momento in cui la Ford avversaria tocca il muro, facendo un frontale contro le barriere. Il veterano, anch’egli al ritorno a tempo pieno in Cup Series dopo una stagione, non danneggia troppo la propria vettura.
La ripartenza è nel segno di Reddick, che riesce immediatamente a imporsi a Bell, situato sulla outside lane. Il californiano, quarto al termine dello scorso campionato, resta stabilmente in testa fino alla seconda caution della sessione. In curva 3 Preece stacca tardissimo e colpisce il retro della vettura di Nemechek che urta violentemente contro le barriere con lo spigolo posteriore destro. La Toyota del figlio d’arte non subisce particolari danni nonostante l’urto sia avvenuto a velocità abbastanza sostenuta. Caution al giro 7.
Dalla seconda ripartenza in poi l’azione in pista non prende pieghe sorprendenti. Reddick mantiene la testa della competizione mentre Bell, ancora una volta vittima della corsia esterna, non riesce in alcun modo a scalfire le difese del compagno di marca.
Tyler Reddick si aggiudica così la quarta batteria del Cook Out Clash at Bowman Gray Stadium. Il californiano passa il turno assieme a Bell, Preece, Cindric e Gilliland. McDowell, Allmendinger, Nemechek e Custer, invece, dovranno affrontare il LCQ.
I ripescaggi
Con la gara di ripescaggio (75 giri) si apre la serata della domenica, in palio per il Main Event ulteriori due posti. Ty Dillon non è brillante al via. Il nuovo acquisto di Kaulig non riesce a mantenere stabilmente la leadership della corsa nonostante si trovi nella corsia interna. Smith, esterno, riesce a mettere le ruote davanti a tutti per la prima volta all’inizio del secondo giro, ma la sua posizione non gli permette di compiere il salto di qualità. La presenza della Chevy #10 all’interno, difatti, non permette alla Ford #38 di spiccare il volo in solitaria.
Questa situazione di stallo si sblocca in uscita dalla seconda curva del sesto giro. In quest’occasione Smith allarga leggermente la traiettoria, lasciando il via libera a Ty Dillon che torna stabilmente in prima posizione. Anche Gibbs ringrazia il rivale per l’errore, visto che conclude il passaggio alle spalle del fratello di Austin.
Piccoli brividi al nono giro. Herbst, nuovo acquisto di 23XI Racing, perde potenza sul rettilineo e si ritrova rapidamente in fondo al gruppo. Il rookie è costretto a rientrare nel garage per svolgere delle riparazioni, che, fortunatamente, gli permetteranno di rientrare nella partita.
Nuovo cambio di leadership nel corso del quattordicesimo passaggio. Gibbs sfrutta un’apertura lasciata da Ty Dillon per prendere la prima posizione in uscita da curva 2. Il rientrante nella classe regina viene sfilato anche da Smith e dal fratello Austin con cui inizia una battaglia molto fisica che farà cadere entrambi rapidamente in mezzo al gruppo.
Al giro 16 la direzione gara chiama per la prima volta la caution. Ty Dillon urta la zona posteriore del lato sinistro della vettura di Jones in curva 2, facendogli perdere trazione. Il pilota Toyota, però, riesce a restare in pista e, forse per vendetta, si porta verso l’interno per tappare l’avanzata della Chevrolet del rivale. L’esito della manovra è decisamente a sfavore di Dillon che perde il controllo della propria Camaro e urta contro le barriere poste all’esterno del backstretch, rovinando la parte frontale della vettura. Il nativo della North Carolina riuscirà comunque a proseguire la sua corsa.
La ripartenza è nel segno di Gibbs. Il giovane alfiere Toyota scatta divinamente e riesce subito a imporsi su Larson, esterno. Il campione 2021 viene, almeno inizialmente, insidiato anche da Smith che fa di tutto per rubargli la seconda posizione.
La situazione del nuovo arrivato in casa Front Row Motorsports si complica al giro 24. Zane, difatti, viene colpito da Austin Dillon e Jones in uscita in curva 2 e va in testacoda, provocando una caution. Durante la neutralizzazione si assiste al rientro in pista di Herbst e al ritiro di Blaney che, oramai sicuro di partecipare al Clash, preferisce preservare forze fisiche e la vettura per l’evento principale della giornata.
Gibbs si impone senza problemi alla ripartenza visto che Austin Dillon, esterno al via, non riesce nemmeno ad affiancarsi al rivale. In questa fase si assiste anche alla rimonta di Larson che è pronto a rubare la leadership della corsa al giovane rivale.
Il momento decisivo della fase centrale della corsa avviene nel corso del trentesimo giro. Larson tampona in curva 3 Gibbs e riesce così a superarlo. Il ventiduenne non riesce a mantenere la calma e comincia a perdere terreno e posizioni sugli inseguitori.
Non avvengono colpi di scena fino al passaggio numero 44, in cui rientra in pista la pace car. A causare ciò è una staccata tardiva di Ware. Il rientrante a tempo pieno, difatti, colpisce il retro della Ford di Smithley che si gira all’altezza di curva 3. Herbst recupera un quarto di miglio grazie al lucky dog.
La ripartenza non modifica le gerarchie in alta classifica. Larson sfrutta la traiettoria interna per continuare a guidare il gruppo. Austin Dillon, esterno, è invece attardato allo stacco di frizione e viene così superato da Jones.
Nuova caution al giro 57. La causa della neutralizzazione è un testacoda di Gibbs in curva 3, che è scaturito a seguito di un bump decisamente troppo aggressivo da parte di Berry. Smithley sfrutta il momento favorevole per tornare a pieni giri.
Larson non accusa la stanchezza e non commette errori di alcun tipo nella ripartenza in cui riesce a imporsi senza alcun tipo di difficoltà su Austin Dillon, situato nella outside lane. La corsa viene però neutralizzata pochi secondi più tardi.
Al giro 59 Berry viene tamponato da Nemechek in curva 3. La forza dell’urto porta la Ford di Wood Brothers contro la Chevrolet di Spire guidata da Haley che va in testacoda. Per evitare la vettura del compagno, anche McDowell perde il controllo della propria Camaro e si gira. Caution. Herbst lucky dog.
Al restart Larson la fa ancora una volta da padrone. Austin Dillon, invece, pecca di concentrazione e compie una leggera sbandata in curva 4 che lo porta ad essere superato da Jones, Allmendinger e Berry. Il fratello di Ty comincia a perdere posizioni.
Pochi secondi più tardi il pubblico assiste all’incidente più grave della sessione. In curva 1 Stenhouse Jr. sbaglia la staccata e colpisce con forza la vettura di Myers, che taglia nell’erba prima di colpire con forza le barriere poste ai limiti dell’ovale. I danni sono consistenti, visto che la Chevrolet perde liquidi, e ciò obbliga l’eroe locale al ritiro. La direzione gara fa fermare le vetture al giro 62 per permettere ai commissari di spargere il filler.
La ripartenza seguente fa emozionare il pubblico sulle tribune. Larson, a differenza di quanto avvenuto in precedenza, non è precisissimo allo stacco di frizione e Jones, posizionato all’esterno, riesce a restargli affiancato. I due si scambiano la leadership più volte nel corso del miglio scarso che i due passano affiancati.
Già al giro 65, difatti, la direzione gara è costretta a neutralizzare le posizioni. Haley tocca lo spigolo posteriore sinistro della Toyota di Gibbs in curva 2 facendogli perdere il controllo della vettura. Il giovanissimo prova a tenere in pista la propria Toyota ma, dopo aver toccato la Chevy #7, si ritrova passeggero della fisica e termina la propria corsa nel prato posto in mezzo alla pista.
Gibbs, oggi vittima di diverse circostanza sfortunate, non ci sta. Il ventiduenne è su tutte le furie e, prima di rientrare nei box per un controllo rapido sulla propria Camry, urta con violenza la Camaro di Haley. L’esito di questa manovra è decisamente inaspettato, visto che si può notare chiaramente come Ty prenda il volo per qualche istante prima di tornare a terra sulle quattro ruote.
Jones, in testa alla corsa nel momento in cui viene esposta la bandiera gialla, decide di partire all’interno. La scelta, come prevedibile, si rivela azzeccata, visto che il ragazzo di Legacy riesce a primeggiare su Berry, esterno, già in uscita da curva 2.
Larson, scattato in seconda fila, capisce di non aver più tempo da perdere e, già al termine del giro 66, compie una manovra decisamente aggressiva. Il campione 2021 si butta all’interno in curva 3 e tocca Berry, che, a sua volta, va a colpire Jones.
L’angolo di impatto tra la #43 e la #21 è il peggiore possibile per il leader della corsa. Già, perché la Ford tocca la parte posteriore del lato sinistro della Camry del primo classificato quando quest’ultimo sta accelerando in uscita di curva. L’esito di questo scontro è semplice quanto scontato: Jones non può fare nulla per tenere la vettura in traiettoria e si ferma nel bel mezzo del backstretch.
Oltre il danno, la beffa. La Toyota Camry viene colpita anche dai sopraggiungenti Allmendinger, Custer e Austin Dillon. I danni sono pesanti e, nel corso del periodo di caution, Jones è costretto a ritirarsi nei box, chiudendo così in anticipo una gara in cui ha saputo dimostrare tutto il suo talento. Lucky dog per Herbst.
Berry riesce a mettere immediatamente le ruote davanti a Custer, partito in outside lane, nell’ultima ripartenza della Last Chance Qualifying. Il pilota Haas, tornato in Cup Series dopo due anni nella classe intermedia, è molto timido e viene superato facilmente da Larson già in curva 4.
Al giro 69 avviene un altro colpo di scena. Allmendinger, da tutta la gara in alta classifica, rallenta vistosamente dopo aver strisciato contro le barriere del backstretch. Il veterano, che ha perso molto terreno, è costretto a ritirarsi quando manca poco più di un miglio al termine della corsa.
Berry e Larson prendono in pochi secondi un gap abbastanza ampio sugli avversari. Il leader, però, capisce che passare il turno non è abbastanza per il campione 2021 che lo tallona con fare feroce. Il nuovo arrivato in Wood Brothers Racing, allora, decide di alzare il piede prima di curva 3. Larson passa così in prima posizione al termine del settantaduesimo passaggio.
Le posizioni finali vengono definite con qualche secondo di anticipo per via di una caution, provocata da un testacoda di Gibbs avvenuto in curva 4 durante il suo penultimo giro. La decisione della direzione gara non causa alcun tipo di proteste, visto che i due qualificati alla gara principale si trovavano a diversi metri di distanza da Austin Dillon, terzo sul traguardo.
Kyle Larson, pilota della Chevrolet #5 di Hendrick Motorsports, vince la Last Chance Qualifying Race del Cook Out Clash at Bowman Gray Stadium. Il campione 2021 si qualifica così all’evento principale della serata assieme a Berry, secondo sul traguardo. Austin Dillon, Nemechek, McDowell, Smith, Stenhouse Jr., Ty Dillon, Haley e Brown completano la top 10.
Ryan Blaney, come già scritto in precedenza, conquista l’ultimo slot disponibile per il Clash. Il campione 2023, difatti, è il pilota che ha terminato nella posizione migliore il campionato 2024 (seconda) a non essersi qualificato né nelle batterie, né al ripescaggio. Ciò gli permetterà di partire dalla ventitreesima e ultima posizione nella sessione prevista per le 2.40 italiane.
La gara
Elliott sfrutta la traiettoria interna per imporsi immediatamente su Buescher che resta a guardare senza cercare alcun tipo di attacco. Il vincitore della seconda batteria non sembra essere in formissima e, nelle primissime fasi, arranca un po’.
L’azione viene sospesa nel corso del giro 21 a causa di un contatto in curva 3 fra Gragson e Busch, in cui il bicampione ha la peggio. L’alfiere di RCR decide di rientrare nei box per verificare che la vettura non abbia danni.
Il restart è ancora nel segno di “Georgia Boy”, il quale si mette alle spalle senza grande sforzo Buescher. “La Stella di Prosper”, inoltre, non riesce a tenere il ritmo del campione 2020 e viene superato nel corso del lungo periodo senza interruzioni da Hamlin.
La pace car torna a guidare il gruppo al giro 79. Gilliland si affianca a Byron in uscita da curva 4 e allarga la traiettoria. Il rivale non molla e si ritrova a sfregare contro le barriere prima e a perdere il controllo della propria Chevrolet poi. “Willy B” si fermerà poi nel bel mezzo del rettilineo di partenza. Gragson sfrutta il momento propizio per tornare in coda al gruppo principale.
Elliott mantiene la leadership alla ripartenza, anche se a fatica. Il polesitter, difatti, deve fare i conti con un arrembante Hamlin che, nonostante sia partito in corsia esterna, non è disposto a lasciare strada libera all’avversario. Chase arriva addirittura largo per cercare, invano, di mettersi alle spalle Denny e ripristinare la gerarchia.
Hamlin si accoderà a Elliott solamente dopo oltre un miglio in bandiera verde. “Il Re Senza Corona” tallonerà comunque il rivale di Hendrick Motorsports assieme a Reddick per il resto della prima parte di gara. Nel frattempo si assiste anche alla rimonta incredibile di Blaney e Larson che, dal fondo della classifica, si ritrovano vicini alla top 10 nei minuti precedenti all’interruzione programmata di metà corsa (200 giri totali).
La lotta per la prima posizione si fa serrata negli ultimissimi passaggi. Hamlin si fa vedere negli specchietti di Elliott, che cerca di difendere invano la prima posizione. Nel corso del giro 97, il veterano prende l’interno dell’oramai quasi trentenne in curva 2 e conquista la testa della corsa alla 3. Anche Reddick riesce a superare il polesitter che conclude la prima metà di gara in una posizione ben diversa rispetto a quella che ha tenuto nelle prime 24 miglia.
Denny Hamlin conclude la prima parte di gara in cima al gruppo. Reddick, Elliott, Buescher, Keselowski, Bell, Hocevar, Logano, Wallace e Blaney completano la top 10. Al termine della pausa Byron si sdoppia e torna a pieni giri.
L’inizio del “secondo tempo” premia, come ampiamente prevedibile, il pilota situato sulla linea interna. Hamlin, in questo caso, riesce facilmente ad imporsi su Reddick che, complice anche uno stacco di frizione tutt’altro che perfetto, è costretto ad accodarsi al compagno di marca.
L’azione viene interrotta dopo poco più di mezzo miglio. Larson si lancia all’interno di van Gisbergen in curva 1, ma l’attacco non ha successo. Il vincitore del LCQ, difatti, viene toccato da Cindric e, a causa dell’impossibilità di controllare la propria Chevrolet, va in testacoda. Anche Briscoe di gira nello stesso istante. Lucky dog per Busch.
La ripartenza di Hamlin non è brillante. Il veterano, difatti, riesce a mantenere a fatica la prima posizione guadagnata una manciata di minuti. Reddick si accoderà al “datore di lavoro” pochi secondi prima della quinta interruzione di giornata.
Al giro 107, infatti, Logano sbaglia la staccata di curva 3 e colpisce con forza Bell che, a sua volta, tampona Hocevar mentre quest’ultimo sta impostando l’uscita. La Chevrolet del giovane termina così contro le barriere dopo aver completato un’inversione a 180°. I controlli non segnalano anomalie e Carson può tornare in pista. Busch, unico doppiato, si accoda al gruppo. In questo momento tutti sono a pieni giri.
Nuova ripartenza, stesso avvicendarsi nella lotta per la corona della gara. Hamlin non scatta benissimo e Reddick ne vuole approfittare. Il californiano mette addirittura le ruote davanti al pilota in inner lane in percorrenza di curva 4. La traiettoria ideale, però, permette al veterano di mantenere la prima posizione nonostante l’avversario sia stato autore di uno stacco di frizione decisamente migliore.
Bastano pochi secondi per far tornare la pace car in testa al gruppo. Al giro 114 Briscoe spinge Hocevar, il quale, a sua volta, tocca Larson. Il campione 2021 che sta impostando curva 2, tenta di tenere il controllo della propria Camaro con un controsterzo ma, così facendo, tira una fiancata al compagno Byron. Il risultato di questa manovra è un doppio testacoda.
Il restart regala emozioni nonostante sia una fotocopia del precedente. Reddick scatta meglio di Hamlin e prova a guadagnare la leadership dall’esterno. Il veterano, però, sfrutta la traiettoria ideale per restare a fianco del rivale. Hamlin, difatti, sfrutta la linea interna all’inizio del giro 117 per costringere Reddick ad arretrare. Il pilota della #45, spedito largo dal compagno di marca, perde numerose posizioni prima di tornare sul corretto tracciato.
L’ultima caution avviene al giro 121. Wallace si lancia all’interno di Keselowski in curva 1. Il patron di RFK, però, non si accorge della manovra del ragazzo dell’Alabama e chiude la traiettoria. Brad prova a controsterzare per restare in pista, ma è troppo tardi per tentare un salvataggio in extremis e si gira.
Nelle retrovie avviene una serie di tamponamenti di massa in cui hanno la peggio Hocevar e Bowman che vanno in testacoda in mezzo alla pista. Briscoe sfrutta il momento di pausa per ritirarsi a causa di problemi allo sterzo.
La lotta per la leadership si riaccende durante la ripartenza finale. Hamlin tiene l’interno e Buescher, esterno, non può fare altro se non accodarsi. Il texano, però, sfrutta la sua astuzia per studiare i movimenti del pilota Toyota.
Elliott, in seconda fila, decide di sfoderare uno dei suoi cavalli di battaglia per risolvere la situazione a suo favore: l’aggressività nel momento del bisogno. “Georgia Boy”, difatti, si infila all’interno di Hamlin all’ultima curva del giro 122 e prova così a insidiare il “Re Senza Corona”.
La #11, però, resiste agli attacchi della #9, che arriva addirittura a mandarlo larghissimo in ingresso di curva. Il figlio d’arte completa la manovra al termine del centoventiseiesimo passaggio, nel corso del quale Hamlin è costretto a guardare il paraurti posteriore della Chevrolet sponsorizzata da NAPA.
La fase finale della gara è caratterizzata dalla rimonta di Blaney, l’unico in grado di mettere sotto pressione Elliott. Il vicecampione in carica, però, un po’ per i doppiati, un po’ per via di qualche errore nel finale, non riesce mai a tentare alcun tipo di attacco nei confronti del polesitter.
Chase Elliott vince il Cook Out Clash at Bowman Gray Stadium. Blaney, Hamlin, Logano, Wallace, Chastain, Cindric, Reddick, van Gisbergen e Buescher completano la top 10 della prima gara extra-campionato della stagione 2025.
Chase Elliott, nato a Dawsonville, Georgia, 29 anni fa, è riuscito a vincere per la prima volta in carriera il Clash. La stagione inizierà ufficialmente a Daytona, ma, se le premesse sono queste, nulla potrà fermare la furia del campione 2020, che, sicuramente, avrà voglia di raddoppiare il numero di titoli vinti.
I risultati odierni
La classifica del “Cook Out Clash”
I prossimi appuntamenti
La stagione di NASCAR Cup Series inizierà ufficialmente nel weekend del 16 febbraio, data in cui si terrà la Daytona 500, la gara più importante e prestigiosa del calendario. Nel corso del fine settimana si terrà anche il round inaugurale di NASCAR Xfinity Series, NASCAR Craftsman Truck Series e ARCA Menards Series.
Immagine: Media NASCAR
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