NASCAR | Cup Series: Blaney vince una gara mozzafiato a Talladega!

NASCAR
Tempo di lettura: 23 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
3 Ottobre 2023 - 09:00
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Terzo successo in volata per Blaney a Talladega al termine di una corsa tiratissima con addirittura 70 lead change. Harvick beffato prima per 0.012″, poi per la squalifica


0.026″, un margine esiguo vero? Eppure Ryan Blaney ha vinto tre volte a Talladega (due nei playoff artigliando di conseguenza il Round of 8) per un divario complessivo di appena 26 millesimi di secondo. Le prime due nel 2019 e nel 2020 sempre per 0.007″, stavolta addirittura – eufemismo – per 0.012″ beffando un Kevin Harvick che sognava di artigliare qui una probabile ultima vittoria in carriera prima del ritiro. E invece nella clamorosa battaglia durata 500 miglia in cui in pochi momenti si è potuto respirare (70 lead change, settima gara di sempre, fra 24 piloti diversi con appena 4 caution a rallentare la corsa) ad avere la meglio è stato ancora il pilota Penske. Dato poi vanificato dalla squalifica di Harvick per irregolarità tecnica.

La gara

A Talladega l’inizio dell’autunno è all’apparenza molto tranquillo, ma si sa che in realtà sotto sotto la tensione regna sovrana. Il risultato del Texas ha chiuso solo i giochi per Byron, per altri la situazione in vista di un possibile Round of 8 è ancora in bilico e all’orizzonte, dopo i timori per Talladega, c’è il Roval di Charlotte.

Il format è quello ormai consueto con sole qualifiche e gara. Le modifiche alle regole sulle sospensioni hanno ridotto lo skew (ovvero lo sfasamento fra anteriore e posteriore) hanno fatto tornare la Next Gen simmetrica come nelle intenzioni originali e non più una proto-Gen6, ma nonostante questo le Ford dominano ancora piazzando al secondo round sette auto su 10.

A conquistare la seconda pole stagionale, sesta in carriera, è un Aric Almirola che prima approfitta del vento che gira leggermente e poi in conferenza stampa, mentre praticamente tutti lo invitano a prendere la porta verso l’uscita, continua a dire che non ha preso una decisione sul 2024. A seguire dietro al pilota dello SHR si piazzano Logano (staccato di 0.004″), Briscoe, Larson, Keselowski, la sorpresa Herbst sulla terza vettura FRM, Cindric, Byron (con il muso nero per i sospetti dei tifosi su qualche magheggio dell’Hendrick Motorsports), Wallace e Blaney; Hamlin è 12°, Reddick 13°, Bell e Truex in ottava fila, Elliott e Buescher in dodicesima, Kyle Busch 25° e Chastain appena 32°.

La domenica è tiepida e non c’è rischio pioggia, nessun problema di rilievo ai controllo tecnici (Cindric, Gilliland e Preece li falliscono due volte e perdono car chief e scelta dello stallo in pit lane), dal fondo parte solo un Hocevar che era già ultimo perché nel giro lanciato un problema ad un sensore lo aveva costretto ad abortire il tentativo e quindi si può partire subito per la 500 miglia.

Alla bandiera verde si rimane subito 2-wide per tutto il gruppo, Almirola scatta fin troppo bene, l’esterno poi lo riprende e sul traguardo dopo il primo giro Logano è davanti ad Aric per 0.009″; sarà solo il primo di ben 70 lead change. Larson aiuta molto Joey con spinte continuative, Briscoe invece spinge il compagno di squadra solo quanto serve.

La tregua dura appena quattro giri, poi dal fondo della top15 Bowman apre subito la terza corsia seguito da un Buescher che cerca di recuperare posizioni, con loro poi anche Chastain e Suárez; Kyle Busch invece decide di essere prudente e si fa sfilare in coda. La terza fila inevitabilmente rallenta leggermente quella che è diventata la corsia centrale e così al sesto giro Almirola rimette il muso al comando.

La terza corsia aumenta di numero, salta su anche la coppia Kaulig di Chandler Smith ed Allmendinger, poi Hamlin decide di fare lui la locomotiva, infine ci si mette davanti pure Herbst. Ed il gruppo è così totalmente 3-wide. Larson con le sue spinte manda Logano davanti a controllare le tre corsie.

Poi all’improvviso l’esterno si spegne, sarà una costante di questa corsa il nascere e morire di iniziative anche importanti. La coppia Logano-Larson va davanti e scende all’interno lasciando Byron a comandare il centro, tuttavia la #24 avanza con la sua corsa e così la #22 deve spostarsi di nuovo. Alla fine oltre all’esterno ha perso anche l’interno e così la nuova top3 vede Logano davanti a Byron e Blaney.

Iniziano i primi veri rimescolamenti di corsie e gli scambi attorno al giro 10 vedono l’unione di Penske (Logano-Blaney) ed Hendrick (Byron-Larson) a guidare il plotone; all’esterno ora c’è Hamlin che ha fatto saltare Herbst. La tregua però non regge e in un gruppo ormai di nuovo 2-wide le due coppie si incrociano un’altra volta.

Al giro 15 Blaney, dopo essere tornato da Joey, si sposta a bloccare la seconda corsia in arrivo e così a spingere Logano arriva Austin Dillon. La situazione non sembra tuttavia pericolosa, ma Wallace, Reddick, Buescher ed Hamlin dopo il definitivo esaurimento della terza corsia decidono di ricominciare dal fondo.

Tutto tranquillo come detto? E invece all’improvviso Logano manca probabilmente un blocco e da un lato lo passa Austin Dillon, dall’altro Truex alla guida di una terza corsia nata non si sa come, ma si sa solo che l’ha lanciata Jones e al quale si sono uniti anche Preece e Wallace. Dura poco però, l’esterno rimbalza e Logano torna primo. Al giro successivo si è di nuovo 3-wide e Byron avanza.

Non c’è un attimo di vera tregua, malgrado tutto sia sotto controllo con le 38 vetture racchiuse in 1.5″ dopo 20 giri. La finestra per il pit stop è virtualmente aperta, tuttavia con un gruppo così compatto è impossibile formare le consuete alleanze. Logano continua a gestire dall’interno, Austin Dillon cede un po’ al centro, Jones invece spinge forte Truex all’esterno.

Alla fine Logano non riesce più nel coprire tutto da sinistra a destra ed una corsia lungo il muro sempre più veloce ha la meglio e passano Truex, Jones e Preece. Ryan, in livrea omaggio di Talladega Nights come il compagno di squadra Briscoe, di slancio in curva3 attacca ed ai -35 di una prima stage da 60 giri passa al comando seguito da Logano, Truex scende al centro e così la corsia esterna si deve riorganizzare. Lo fanno in fretta, Martin sale di nuovo e trova magicamente lì praticamente tutto il blocco Toyota.

Il trenino composto da Truex, Reddick, Wallace ed Hamlin avanza veloce… e poi invece implode all’improvviso; a metà stage Preece è al comando su Logano, A.Dillon ed uno Stenhouse che si è fatto strada mentre Truex è addirittura 24°.

Il protagonista della seconda metà di stage diventa proprio Stenhouse che dalla corsia centrale avanza fino a passare in prima posizione al giro 31 e la classifica in questo momento vede ai primi otto posti otto piloti non più in lotta per il titolo.

La terza corsia forse si esaurisce definitivamente, Stenhouse vuole guidare a tutti i costi, Logano cerca di tenere a galla Preece e così Ricky cerca di bloccare di continuamente le due file che compongono tutto il gruppo. Forse questo è il momento più critico perché sembra di tornare a vedere lo Stenhouse di 4-5 anni fa, velocissimo ma anche molto pericoloso nelle sue manovre.

I giri successivi trascorrono così fino a quando la corsia esterna avanza definitivamente, ma Stenhouse scende solo quando può farlo insieme a Jones lasciando al comando della seconda fila un sorprendente Ty Dillon. Ma all’esterno Herbst prova a rilanciare la terza fila mentre in basso è sceso Cindric in zona compagni di squadra.

La situazione si è finalmente calmata e così al giro 39 inizia il giro di soste, partono le Ford, poi quello successivo gran parte delle Chevy, al 41 T.Dillon, Yeley, Allmendinger e C.Smith. La giro 42 le Toyota e le altre cinque vetture che mancavano all’appello ovvero Hocevar, LaJoie ed il trio del Front Row Motorsports.

Il rimescolamento c’è perché qualcuno, ad esempio Logano, fa una sosta completa, altri invece cambiano soltanto due gomme o rabboccano. Mentre l’unica penalità è quella di un buon Jones (falsa partenza dei meccanici), Cindric di slancio passa Stenhouse e Kyle Busch in uscita dai box e passa al comando grazie anche all’aiuto di Blaney.

Il 2-wide poco ordinato dura poco, infatti le Toyota non si sono scomposte e attaccano subito in terza fila ma devono partire da dietro. Intanto Cindric e Blaney presidiano il centro e possono contare nei paraggi della coppia Keselowski-Buescher che finalmente si è unita.

Il gruppo deve ancora riorganizzarsi, l’esterno su cui sono saltati su Suárez ed Almirola non guadagna come sembrava in un primo momento, Busch al centro arretra con Haley, Harvick e Preece. Ci vuole in sintesi qualcuno che riprenda il controllo nell’attacco alla coppia Penske. E Stenhouse con l’aiuto di Rowdy al giro 49 fa proprio questo tornando davanti. Non si separeranno, fin troppo, fino all’ultimo giro.

Il gruppo torna 2-wide con Ricky ancora ad ondeggiare con le due file, una volta a bloccare Cindric, l’altra a trainare Busch. L’unico brivido è il doppiaggio di Jones ed in vista c’è anche Poole che si è staccato dal gruppo; analoga sorte anche per Hocevar mentre un terzetto composto da McLeod, Chandler Smith ed Austin Dillon cerca di non perdere la scia.

L’ultimo attacco ai -5 lo porta Gibbs che riapre la terza corsia, guadagnano qualcosa ma non troppo e così si arriva ad un finale sorprendentemente convulso.

Ai -3 vanno ai box sia Briscoe che McLeod, quest’ultimo sicuramente a secco. Sembra qualcosa di anomalo e invece è solo un antipasto. Ai -2 Blaney spinge davanti di nuovo Cindric, Stenhouse non riesce a coprire e così Austin passa. Le Toyota dietro a Gibbs ormai non recuperano.

Ultimo giro e tutto è tranquillo fino a curva3 quando Stenhouse rallenta, aveva appena detto di essere senza benzina. Busch forse riceve la notizia in ritardo e cerca ancora di spingere un Ricky che si è allargato andando 3-wide. La loro velocità però sta diminuendo così come si è spento Cindric che si era messo al centro per bloccare l’attacco di questa corsia aprendo la porta all’interno compatto guidato da Blaney.

In curva3 quindi sono 3-wide, poi però in contemporanea Busch decide di infilare Stenhouse e Chastain che li segue di andare alla sinistra di Busch. Il 3-wide ci sta, il 4-wide al pelo, il 5-wide è troppo anche per Talladega. Chastain tocca Busch e finisce a muro coinvolgendo anche Bell che non può evitare la #1.

Blaney dunque vince sotto caution la prima stage davanti a Byron, Larson, Elliott, Bowman, Cindric, Haley, Harvick, Logano e Preece. Busch è 14° e senza danni apparenti davanti a praticamente tutti gli altri dei playoff, ma i danni rilevanti sono per Bell e Chastain. La #20 ha il muso ammaccato, la #1 lo sterzo rotto e per Chastain c’è un clamoroso ritiro con Ross che si pente di non aver saputo aspettare, ma guardando il replay anche la sfortuna ha influito tanto. Jones è il lucky dog che lascia fra i doppiati Hocevar, McLeod e Poole.

Al break c’è un altro giro di soste, Burton manca lo stallo mentre Hamlin arriva lunghissimo e perde ulteriore terreno; in molti decidono di rabboccare (Briscoe, Stenhouse, Wallace, Keselowski, Buescher e Truex fa tutti), non Blaney che rimane al comando davanti ad Elliott, Larson, Byron e Bowman, Logano e Cindric. Alla green dei -55 è dunque duopolio Penske-Hendrick.

Hendrick però non collabora al 100% e forse è solo un anticipo di quello che accadrà alla fine. Infatti, mentre Larson spinge Elliott, Byron aiuta Blaney e così permane il 2-wide con il gruppo che si ricompatta dopo un inizio sfilacciato con Yeley che saluta tutti per un problema meccanico alla pompa della benzina.

2-wide? Ovviamente diventa subito 3-wide con Truex ed Hamlin che vogliono recuperare posizioni e Buescher decide di unirsi a loro. Alla fine davanti Elliott e Larson hanno la meglio sull’interno e scendono a coprire Blaney lasciando al vento Bowman che a sua a volta con la spinta di Cindric sale e passa davanti ai compagni di squadra. Ed è di nuovo 2-wide con la #48 e la #2.

2-wide? Ovviamente la terza corsia arriva su come un tornado. E il tornado ha un nome: Front Row Motorsports. McDowell infatti ha trovato Gilliland ed Herbst ed i tre stanno risalendo la fila in fretta. Jones e Stenhouse insieme al doppiato Hocevar sono costretti a saltare su per frenarli ma Erik viene sospinto in testa ai -30 con Bowman che cerca di controllarlo.

E così si torna di nuovo ad un gruppo in fila per tre dall’inizio alla fine. Passa appena un giro e l’esterno crolla con Jones che esce dalla top20, ne passa un altro e Jones è di nuovo al comando, stavolta però a gestirlo ci prova Cindric. Austin non ce la fa e così la #43 con Stenhouse si mette davanti alla #2. L’esterno tuttavia ha ancora molta inerzia e così il trio FRM passa in blocco al comando.

Ormai è partito lo shuffle e il rimescolamento prosegue. Purtroppo per il team il trenino si spezza, McDowell e Gilliland devono scendere lasciando Herbst in prima posizione; Riley al giro dopo fa lo stesso insieme a Wallace lasciando il testimone a Suárez, ma a questo punto la terza fila ha perso troppi vagoni e così perde slancio. Il controllo passa alle altre due corsie sempre con le tre vetture FRM seppur separate e Reddick in compagnia di Herbst. In questo momento ai -25 nella top15 ci sono solo due vetture dei playoff e sono le due del 23XI Racing.

Mentre nel gruppo Busch ha un detrito svolazzante, non si capisce se frutto del contatto con Chastain, che lo disturba, Reddick si è liberato di Herbst ed è lui in prima posizione.

Siamo al giro 100 di una gara tiratissima, Keselowski vuole lanciare una terza corsia mentre quasi tutti, presi dalla competizione, si sono dimenticati che è necessario un pit stop nei 20 giri finali della stage. Ma Brad la lancia lo stesso, Hamlin salta su subito davanti a lui, poi anche Preece, Busch, Briscoe, l’esterno recupera e così la coppia 23XI decide di coprire, McDowell e Gilliland rimangono al centro, Herbst sta basso e la sua corsia, non per colpa sua, crolla.

La situazione è ancora in evoluzione, la corsia esterna ha ancora velocità, la coppia Reddick-Wallace si spezza, Tyler resta al centro con Preece, Bubba in basso con McDowell. Si sono però disuniti ed una corsia esterna che non aveva mollato avanza con Hamlin andando al comando proprio quando ai -15 inizia il giro di soste.

Denny, che è sceso al centro con Busch e Stenhouse lasciando al vento Briscoe, va ai box con le altre Toyota e con McDowell e Gilliland, tuttavia Hamlin commette l’ennesimo speeding della sua carriera. Al giro successivo è la volta delle Ford (e stavolta lo speeding è di Cindric), poi ai -13 tutti gli altri.

Ancora una volta il ricongiungimento è il momento cruciale. A passare al comando è Keselowski che tiene a bada con l’aiuto di Logano ed Almirola il recupero di A.Dillon, Busch, LaJoie, Byron e Suárez. Cindric dopo un paio di giri con loro va a scontare la penalità ed è la manovra giusta perché all’uscita dalla pit lane ha un buon margine su Hamlin che rischia il doppiaggio.

L’assestamento definitivo vede Logano tornare al comando davanti all’ex compagno di squadra. Prosegue il giro in stile ciclistico, Joey cala di corsia e Almirola avanza, Byron poi fa lo stesso con Aric, ma Logano è sempre lì e approfitta di un piccolo mancamento per Busch, sempre per il detrito, per restare davanti con un Keselowski, incollato sì però al quale dicono di non spingere troppo perché la #22 è instabile.

Mentre Hamlin viene doppiato e cerca di creare scompiglio per essere il lucky dog, è forse proprio il connubio non non perfetto fra Joey e Brad che permette a Byron di passare al comando ai -2. All’ultimo giro però Keselowski trova il varco giusto sul rettilineo opposto e la spinta che riceve da Austin Dillon è sufficiente per stare davanti.

Keselowski vince quindi una tirata seconda stage davanti a Byron, Logano, Austin Dillon, Elliott, Suárez, Briscoe, Larson, Ty Dillon e Reddick. Ma la vera sorpresa è che il lucky dog non va ad Hamlin (impelagatosi al centro delle tre corsie formatesi), né a Cindric che è stato raggiunto pure lui, bensì ad Hocevar che dopo i problemi alla prima sosta è rimasto nel gruppo e nei metri finali ha trovato l’attacco buono all’esterno per fregare Denny.

Altro break, altro giro di soste movimentato. Mentre Logano esce davanti a Keselowski e torna al comando dopo le soste successive di Haley (mai insieme ai compagni di squadra che si erano sfilati), Herbst, Cindric e Allmendinger, Gibbs riparte dallo stallo con la tanica della benzina ancora incastrata e questa appena tocca l’asfalto, in un caso più unico che raro, prende fuoco venendo per fortuna evitata da tutti.

Dopo ulteriori rabbocchi in extremis si riparte ai -63 con Logano che precede Keselowski, Larson, Suárez, Byron, Elliott, Blaney, Busch, Reddick e Bowman. Il choose cone è quasi comico perché non si sa come ma due terzi del gruppo scelga l’esterno, così Logano rimane facilmente davanti mentre il plotone cerca di tornare 2-wide.

In prima fila ci sono Logano e Larson e Joey decide di adeguarsi al passo alto di Kyle (addirittura 50.6″), un passo che mantiene compatte le 18 file da due dei 36 superstiti. Si viaggia così per qualche tornata, poi la #22 avanza sempre di più con una top10 che si è rimpolpata di piloti dei playoff, infatti ben otto sono nelle prime 11 posizioni (gli intrusi sono Logano, Suárez ed un Elliott che in realtà è come ben noto in corsa per l’owners championship).

Il passo lento ovviamente ispira attacchi e ai -52 e a lanciare la terza corsia ci pensa Hamlin che, come Cindric, non ha preso la wave around e quindi vuole sdoppiarsi. Ovviamente Austin non si lascia sfuggire l’avversario e salta davanti a lui. A loro si uniscono Reddick, Jones e altri. La corsia avanza, ma in breve vengono avvisati di questo Larson e Logano che dunque alzano il ritmo e l’attacco si attenua.

Hamlin e Cindric desistono, solo che Denny è più rapido, Wallace gli lascia un buco nella corsia centrale, poi la #11 si rilancia avendo passato la #2 e così Hamlin si carica di nuovo. È una fase di transizione anche nelle altre corsie con Larson e Logano indecisi sul da farsi.

Alla fine le file esterno calano leggermente e Logano al centro è effettivamente al comando ai -45. Per quanto? Pochissimo: dietro di lui è emerso Buescher che si sposta all’esterno approfittando del buco lasciato da Hamlin, poi Denny gli dà una spinta incredibile e il tandem manda Chris in testa. E si torna così 3-wide. Il problema di Buescher è che Keselowski è ora dietro a Logano e lo aiuta a tornare al livello del compagno di squadra.

Ai -42 rischio con Wallace, ma la causa è un Hamlin che vuole andare nella corsia centrale; il 4-wide si risolve positivamente. Ai -40 il 3-wide è così composto: Logano all’interno spinto da Keselowski, Hamlin al centro con dietro Wallace, lungo il muro Buescher che ha nello specchietto Almirola.

Anche qui la finestra per l’ultima sosta è aperta, tuttavia tutti tirano dritto. Anzi, meglio dire che proseguono, infatti si apre una fase di numerosi cambi di corsia. Spuntano fuori all’improvviso nomi come Elliott, Larson, Suárez ed infine Byron (spinto da Blaney) che dall’interno mette il muso davanti a quello di Logano ed Hamlin. Joey vede le altre due file avanzare e così Hamlin si sposta davanti a lui lasciando Wallace al vento.

Bubba però ha slancio e, imitando il suo team owner, passa effettivamente al comando, tuttavia Byron reagisce e ci sono altri lead change fra i due con il contatore generale che sta schizzando in alto; Almirola alla guida della terza corsia sembra perdere, poi arriva Buescher ad aiutarlo e così si torna allo status quo, ovvero tre corsie alla pari.

Il rischio più grosso arriva in questo momento: Buescher si sposta al centro, Wallace vuole occupare lo stesso spazio e Bubba per poco non perde il controllo, però il suo rallentamento spezza la fila centrale in due corsie aprendo dunque un 4-wide che regge per quasi un giro. Ad approfittarne è Byron che è il nuovo leader.

Poi però arriva la caution ai -27: quando tutto sembra essersi risolto positivamente addirittura passando da 4- al 2-wide, Keselowski sta cercando di rilanciare la terza fila, sul trioval spinge troppo Hocevar davanti a lui e così #42 perde il controllo e nella carambola finiscono nel mucchio anche Gibbs ed un Austin Dillon che non avrà meglio da fare che puntare il dito contro Carson; è proprio vero che delle volte un silenzio è meglio di mille parole. Ammaccati invece Burton, (finirà a sei giri), Briscoe (tirante della convergenza rotto) ed Allmendinger.

Ad essere costretti al ritiro sono tutti e quattro e dunque fanno clamore la fine delle strisce positive di Hocevar ma soprattutto Keselowski (24 piazzamenti a giri pieni di fila) che perde punti pesanti in ottica playoff. Intanto, mentre Hamlin è ovviamente il lucky dog, al comando per la prima volta ci era finito che aveva passato da poco Almirola sospinto da Herbst.

Dopo una bandiera rossa di 10′ per pulire la pista e riparare il muro c’è la sosta decisiva per tutti e si capisce poco di quanto succede perché la classifica all’uscita dalla pit lane (Logano davanti a LaJoie, Almirola, Harvick e Bowman) non rispecchia quella alla ripartenza (Almirola davanti ad Harvick, Bowman, Blaney e Larson con Logano nono). Doppia sosta per Ty Dillon e seconda penalità per Jones, stavolta per interferenza, mentre Wallace e Stenhouse rischiano l’incidente in corsia box.

Bandiera verde ai -20 con la coppia SHR all’esterno e Blaney all’interno a spingere Bowman. Aric ed Alex per i due giri seguenti si scambiano la prima posizione, poi però arriva un’altra caution, stavolta per detriti (evidenti) sul rettilineo opposto; Cindric è il lucky dog.

Alla ripartenza dei -13 la classifica vede Bowman al comando su Blaney, Almirola, Herbst, Harvick, Elliott, Larson, Logano, Byron e LaJoie con le posizioni dalla 13 alla 19 piena di piloti playoff. Al choose cone Ryan va esterno con le Ford, Bowman sceglie l’interno e, a parte Harvick, trova compatto dietro di sé l’interno Hendrick Motorsports e quindi il peso del pronostico cambia decisamente.

Sullo scatto la #48 rimane davanti con la spinta di Harvick che è talmente poderosa che Kevin riesce a mettersi davanti a Blaney all’esterno, tuttavia così Bowman, Elliott, Larson e Byron si trovano a formare un trenino che sulla carta è imbattibile. E invece qualcosa andrà storto, oppure è solo questa clamorosa gara con continui cambi di leader che sfugge via loro per questioni infinitesimali che si sommano.

Ai -10 è Ford vs Hendrick e il pronostico va in direzione Chevy perché Stenhouse ha aperto una terza corsia che sulla carta dovrebbe rallentare Harvick, Blaney e gli altri. Infatti Bowman pian piano avanza, rimette il muso davanti a Kevin e persino Elliott è alla pari della #4.

Ai -9 l’alleanza in casa salta subito: Bowman decide di coprire Harvick forse sbagliando e così Elliott avanza al suo fianco. Intanto il 3-wide è morto, Kevin spinge la #48 di nuovo davanti, ai -7 Bowman scende di nuovo e Harvick di slancio è di nuovo davanti.

Ai -6 la spinta più forte è quella di Blaney su Harvick, Kevin però non scende e la loro inerzia scema, Bowman riemerge ma in un successivo scambio Alex manca un blocco e così precipita escludendosi dalla lotta per la vittoria; finirà 28° e ultimo dei piloti a pieni giri.

Rimangono dunque in tre i piloti Hendrick, ma ai -4 il tandem Harvick-Blaney viaggia ancora forte, forse fin troppo viste le spinte di Ryan. Le Chevy reagiscono, Byron spinge davanti Elliott, ce la fa, e poi fa il doppio salto, prima si mette all’esterno su Harvick, poi ricambia e passa Chase andando al comando restituendo però la corsia esterna alle Ford.

Siamo ai -2 e con queste manovre il trenino Hendrick ha perso velocità al punto che entra in scena una terza Ford. Quella, incredibilmente, di Riley Herbst che addirittura è a livello Byron. Harvick però è testardo ed ha ragione, vuole rimanere con Blaney e così una volte che si esaurisce l’inerzia Byron risale leggermente. Poteva mancare una terza corsia? Ovviamente no e a lanciarla sono Wallace ed Hamlin che era fuori dalla top25 alla ripartenza, poi però trovano il varco all’esterno.

Ultimo giro, alla fine Harvick ha dovuto coprire la rimonta di Byron lasciando Blaney con Herbst, Wallace ed Hamlin. L’inerzia è tutta dell’interno in curva1 e 2 e così Kevin avanza di una lunghezza. La spinta della #24 manda la #4 davanti a tutti e così tutti possono prendergli la scia sul rettilineo opposto. Harvick è praticamente una preda indifesa.

Chi può vincere la sfida? Il trio Hendrick oppure Blaney seguito da un quasi debuttante? La risposta è sorprendente: Herbst spinge la #12 davanti alla #24 al punto che Harvick nel mezzo deve buttarsi a destra per bloccare, Blaney incrocia e in curva3 è davanti. La fila esterna deve assestarsi e così per Blaney non c’è più problema, gli basta tenere d’occhio Harvick ed impedire che Byron gli esca di scia continuando però a spingerlo. La contesa si chiude dietro di loro con un altro big one, quando in un gruppo ormai sparpagliato ben oltre il 3-wide LaJoie travolge l’incolpevole Herbst.

Blaney conquista così la terza gara in carriera a Talladega battendo di 0.012″ Harvick, poi Byron, un clamoroso ma non sorprendente Hamlin in rimonta, e LaJoie, alla moviola nel mucchio Cindric, Haley, Elliott, Preece ed Herbst.

Nel dopo gara, infine, l’ultimo colpo di scena: Harvick viene squalificato perché il parabrezza non era fissato correttamente, la difesa del team è debole fin dal principio (Rodney Childers parlerà di viti avvitate e fissate col silicone che si sono smollate a 30 giri dalla fine, ma sembra una situazione in cui la toppa è peggio del buco, simbolo del 2023 dello Stewart-Haas Racing) e quindi Kevin viene retrocesso all’ultimo posto facendo guadagnare a tutti un punto, tranne a Chastain.

Dietro a Byron ed Hamlin in top3, Bell nonostante il muso danneggiato è 14°, Larson coinvolto nell’incidente finale 15° senza mai essere riuscito ad aiutare i compagni, Reddick 16°, Truex 18° (sesta gara di fila fuori dalla top15, mai così male da oltre un decennio), Buescher 19°, Wallace 23°, Busch 25°.

In campionato Blaney dunque ribalta alcuni pronostici negativi e torna al Round of 8 in cui ci sarà quasi sicuramente anche Hamlin. Fino a Larson in molti sembrano essere al sicuro, poi quattro piloti (Keselowski, Reddick, Wallace e Chastain) racchiusi in 10 punti e solo un posto disponibile a meno di un miracolo di Kyle Busch a Charlotte.

Ma ora un attimo di respiro in vista di domenica, c’è ancora da recuperare il fiato trattenuto per 3h07’25” con 70 lead change, il settimo dato di sempre ed il primo così alto dall’era dei tandem, fra 24 piloti diversi. Una gara incredibile, per fortuna pulita tranne due casi e che ha regalato spettacolo.

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Così in campionato dopo la seconda gara del Round of 12 della NASCAR Cup Series 2023

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Il Round of 12 della NASCAR si chiuderà il prossimo weekend a Charlotte sul Roval. Sabato sera sarà la volta della Xfinity Series mentre domenica alle 20:00 (diretta consueta su Mola) sarà la volta della Cup Series. La Truck Series tornerà il 21 ottobre a Miami-Homestead.


Immagine: Media NASCAR

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