NASCAR | Cup Series: Allmendinger si conferma asso dei road course a Charlotte Roval

NASCAR
Tempo di lettura: 12 minuti
di Simone Longo @_Long_hito
11 Ottobre 2023 - 08:30
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Ci si aspettava di vedere i piloti playoff tra i protagonisti, ma chi ha ottenuto le luci della ribalta è stato AJ Allmendinger che, grazie a numerose difese perfette, ottiene la sua terza vittoria in carriera.

In una gara spezzata in due tronconi, a farla da padrone sono state attesa e costanza nella prima metà mentre rapidità e scaltrezza nella seconda. Solo due caution sui finali di stage fino al raggiungimento dell’inizio della fase finale, da lì in poi tanto caos: contatti, ripartenze e duelli all’ultimo metro. Una prestazione sopraffina permette ad Allmendinger di tenere tutti a bada in questa caotica seconda metà di gara e non venire mai superato in maniera decisa.

La gara

Con la tappa di Charlotte si conclude il Round of 12. 8 qualificati e 4 eliminati, tutti ancora da decidere nei 109 giri di lunghezza. La Bank of America Roval 400 ha una distanza effettiva di 400 chilometri (nulla a che fare con le miglia a cui siamo abituati) suddivisi in tre stage ripristinate per l’occasione di 25, 25 e 59 giri. 7+1 i set di gomme a disposizione e una durata del pieno di carburante circa 35 giri.

Durante le libere picchiano a muro Ty Dillon e Kyle Larson: per entrambi c’è la necessità di ricorrere al muletto con conseguente partenza dal fondo. Dal campione 2021 ci si attende (e si otterrà) l’ennesima rimonta stagionale. La pole position la ottiene un super specialista dei road course: Tyler Reddick, impegnato nella qualificazione playoff insieme al compagno di prima fila Cristopher Bell. A differenza dello scorso anno è doveroso segnalare lo spostamento della restart zone, posizionata nell’ultima chicane del tracciato invece che sul banking dell’ovale per evitare contatti e assembramenti in curva 1.

Tutto è pronto, si parte. Bandiera verde a Charlotte. La nuova zona da cui è concesso accelerare ottiene subito gli effetti sperati e alla prima piega di gara si arriva abbastanza sgranati. Reddick può fare la sua linea senza difficoltà o difese obbligate. Chi si deve difendere è invece Bell, partito decisamente meno bene e attaccato immediatamente da Wallace. Il pilota della #23 necessita di una gran prestazione per accumulare un bottino di punti che gli permetta di passare al successivo round dei playoff, andando così a migliorare ulteriormente una stagione fin qui già ottima. Bubba però trova subito forte resistenza e deve riaccodarsi presto alla #20.

Dietro sorprendentemente non ci sono contatti tra vetture, se non quello di Stenhouse ma con il muro. La #47 rientra ai box per l’inizio di una giornata difficile per Ricky. Poi tutto tranquillo fino al 4° giro: primo testacoda di serata che si aggiudica Erik Jones intento in un sorpasso su Bilicki. Il pilota della #43 era stato autore di un inizio di playoff fantastico, salvo poi tornare nell’anonimato della media classifica e la giornata del Roval, con più stop&go per taglio delle chicane che inquadrature, lo dimostra. Davanti intanto Reddick allunga sugli inseguitori. 4° e 5° Suarez e Allmendinger fanno il primo dei numerosi elastici di serata staccandosi dalle Toyota al comando.

Il distacco di Bell torna ad affievolirsi e a scendere sotto il secondo solo al decimo giro. Dietro intanto gli occhi vanno a seguire ovviamente Larson: la rimonta è partita subito alla grande e in 10 giri le posizioni guadagnate sono 10. Il primo sorpasso in top 10 arriva solo al giro 14: Elliott passa Busch che lamenta problemi di assetto. Il pilota del RCR è ad un passo dal baratro dopo la sfortuna di Talladega e necessita più di chiunque di punti.

Primo giro di soste che potrebbe rappresentare un’insidia per Reddick, che però gestisce tutto senza patemi e rimane in controllo decidendo di non pittare andando a prendersi punti e preziosi. Dentro invece Bell, Suarez e AJ. AI -2 da fine stage chiude la pit lane e Reddick può andarsi a prendere i primi 10 punti in tranquillità. 2° Wallace, 3° Chastain e 4° Truex (tutti piloti playoff), poi troviamo già Bell, sinonimo del fatto che la stragrande maggioranza dello schieramento ha già effettuato il proprio pit stop. Poi nell’ordine della top 10 troviamo Suarez, Elliott, Busch, Gibbs e Allmendinger.

Reddick dopo il pit stop sotto regime di bandiera gialla si ritrova a partire addirittura 24°. Ripartenza e inizio della seconda stage ai -21. Bell sceglie l’esterno e rimane primo dopo un contatto con Suarez avvenuto nell’immediato spunto nella chicane, con Daniel che perde leggermente la vettura in accelerazione nella piega. Elliott ne approfitta e passa proprio il messicano. Busch rimane quarto su AJ e Hamlin va su Logano.

Bell – Elliott – Suarez hanno qualcosa in più degli altri. AJ supera Busch mentre più dietro Reddick vola e in 5 minuti è già 15°. Davanti si smuove qualcosa quando Chase comincia a fare la voce grossa: chiude il gap accumulato in ripartenza su Bell e al 36° giro lo attacca all’interno di curva 1, compiendo il soprasso e diventando il 3° nuovo leader di serata. Poco dietro autori di sorpassi anche Allmendinger, Busch e Gibbs, tutti su Suarez che viene tenuto largo all’rientro sull’ovale. Comincia inoltre il calo di Bell.

La #20 perde ritmo in maniera notevole e si ritrova presto alle spalle la #16 che, ai -8, sorpassa e Allmendinger diventa 2°. Nel mentre Blaney anticipa le soste addirittura ai -9 e dà il via al valzer. Seguono il ritmo del ballo anche Almirola, Burton, Suarez (con problemi alla posteriore destra e 10″ persi in una sosta eterna), Haley, Briscoe, Jones e molti altri. Brivido improvviso in casa 23XI dove entrambi i piloti, con tempistiche quasi identiche, lamentano un problema di pressione di benzina. Dai box riassicurano e la concentrazione si sposta su qualcos’altro: la prima caution non programmata di serata. Bilicki, fin lì autore di un’ottima prestazione, finisce a muro in curva 4, spedito da LaJoie con Josh che non la prende bene.

Il vincitore della seconda stage è quindi Chase Elliott (che per un soffio evita i box proprio mentre era stata appena esposta bandiera gialla). La classifica prosegue con Bell, Hamlin (che grazie a questi 8 punti si qualifica aritmeticamente al Round of 8), Reddick, Larson, Chastain, Wallace, Truex, McDowell e Busch (che ora si ritrova in una must-win situation).

Ecco, da qui in poi comincia il troncone di gara caotico. Come antipasto McDowell è costretto ai box col cofano alzato. Poi dopo tutti i pit stop, fra i quali quello di Elliott “fregato” dalla bandiera gialla, a ritrovarsi in testa è proprio il pilota obbligato alla vittoria: Kyle Busch. La ripartenza per la stage finale la guida lui. Numerosi dei suoi avversari diretti sono invece nei meandri del gruppo: sono ben 7 i piloti playoff che occupano in fila dalla 27^ alla 33^ posizione con Chastain e Wallace che sarebbero al momento eliminati insieme a Keselowski (11°) e Truex (se Busch dovesse vincere).

Bandiera verde al 56° giro. Busch si difende bene e riesce a farlo per due tornate, poi AJ passa e comincia a sgretolare il piccolo miracolo di Rowdy. -45 e AJ scappa a 2″. Dietro ad essere scappato dai compagni di strategia è Reddick già 15° mentre gli altri sono tutti imbottigliati nel traffico. Poi colpo di scena: Elliott (17°) fora ed è costretto ad una sosta anticipata.

https://twitter.com/NASCAR/status/1711113795936866368?s=20

Un giro più tardi, ai -42, Keselowski anticipa tutti ed entra ai box per sua volontà alla caccia di una strategia anomala e di un ribaltone in classifica. Poi c’è un fuggi fuggi generale in pit lane per un’improvvisa foratura di McDowell che spaventa chiunque per la possibilità di una caution. Gialla che qualche decina di secondi più tardi non viene esposta per questo motivo, bensì per un contatto a 3 fra Ty Dillon, Rockenfeller e Hamlin (costretto al ritiro dopo non essere riuscito a riparare la vettura per tempo) alla chicane finale.

https://twitter.com/NASCAR/status/1711121055098507373?s=20

Al giro 77 di 109 ci si può aspettare un gruppo spaccato a metà tra sosta sì e sosta no… e invece non rientra quasi nessuno, evidentemente la track position conta molto più delle gomme fresche. Per fare un po’ d’ordine: AJ ha mantenuto la prima posizione, Gibbs e Byron hanno passato Busch, 5° c’è un inaspettato Logano, poi il tandem RFK Racing, Bowman, Suarez e infine Reddick che è finalmente tornato in top 10. Bandiera verde ai -31: Ty Gibbs è interno e passa in Curva 1, Allmendinger risponde subito e riesce a tornare in testa uscendo sull’ovale e alla bus stop. Poi arriva un’immediata caution ad interrompere il duello: McDowell e Jones (toccato da Stenhouse) si prendono in Curva 2 e proseguono la loro corsa ricca di problemi. Truex rischia grosso ma si salva.

Allmendinger sceglie ancora l’esterno, ma questa volta dopo un buono spunto rimane primo. Busch torna terzo e Suarez è il protagonista di un three-wide. Le lotte non hanno tempo di svilupparsi: nuova interruzione. Lally ha qualche problema alla vettura e si ferma all’uscita dei box. Caution obbligatoria. Reddick è risalito fino in sesta posizione e sembra di nuovo il favorito assoluto per la corsa; non sarà così. Nuova opportunità per rientrare ai box che sfrutta solo Keselowski (nuovo all in e scommessa su una caution nel finale) per ribaltare una gara che ormai sembra aver preso la direzione non desiderata.

Green, -22 alla fine. AJ dall’esterno rimane al comando. I guai però non sono finiti: testacoda di Cindric, toccato da Suarez che sbaglia completamente tirando la frenata a Larson e Bell, e Wallace manca la chicane opposta, niente caution. Reddick va su Logano ed è in top5. Wallace rientra ai box tentando una mossa alla Keselowski.

Intanto siamo ai -20 e AJ allunga grazie alla lotta Gibbs/Busch. Ai -18 l’unico che sembra avere il passo di AJ è Reddick che però ha ancora 3.3″ da ricucire. Qui a sorpresa si esaurisce il momentum della #45 durato per l’intera gara: Tyler non guadagnerà più fino al traguardo. Dopo Wallace e Keselowski si autoelimina pure Chastain con uno stop&go. L’unico che sembra ancora in grado di scalzare il posto a Truex (ultimo dei qualificati) è Busch.

Il discorso si riapre, ma solo ipoteticamente, grazie ad una caution ai -15 causata dalla #99 di Suarez che finisce contro il muro al rientro sull’ovale spedita lì dalla #20 di Bell. Qualche finta di rientrare ai box, ma alla fine nessuno dei big lascia la pista.

Verde ai -13 con la stessa top 10 prima dell’interruzione. Altro giro altra emozione: AJ ancora all’esterno, ma stavolta parte bene pure Busch che passa Gibbs ed è secondo. Gibbs viene superato anche da un Byron che è sempre lì davanti. Un paio di metri più indietro Logano ruba la posizione a Reddick. Poi caution di nuovo: Stenhouse è finito a fuoco! La #47 si ferma tra le fiamme e Stenhouse deve uscirne velocemente, per fortuna senza ustioni.

Si riparte ai -10. Busch, aggressivo ma non disperato come dirà a fine corsa, tocca AJ leggermente che poi però allunga e va via. Byron approfitta di un Busch poco deciso e passa secondo. Reddick non parte bene e ora diventa quasi impossibile recuperare terreno.

Ai -8 Byron è a +0.6″, ai -6 dimezza lo svantaggio e sono +0.3″. Poi Allmendinger riesce a far riallungare e Byron torna a perdere e a guadagnare nell’elastico, ma non si riavvicina mai in maniera decisiva: +0.7″ ai -4. +0.4″ ai -3. Busch è ormai sopra ai 2″ e può quindi sperare solo in un contatto ormai. Contatto che non arriva: Byron non chiude il gap su Allmendinger in tempo. AJ taglia il traguardo da solo e ottiene la sua 3^ vittoria in carriera in NASCAR Cup Series.

Un Allmendinger quasi commosso si lascia andare, sciogliendo tutta la tensione di una stagione deludente, quella del calendario con ben cinque stradali ed un cittadino ed invece lo ha visto sempre sconfitto e quindi escluso dai playoff, al punto che AJ sembra già pentito a tempo pieno in Cup Series ed ora, a vittoria ottenuta, pare destinato al ritorno ad una più tranquilla Xfinity Series.

Dietro alla #16 chiudono Byron (che insieme alla vittoria in Texas ed il secondo posto di Talladega mette insieme il secondo miglior round nella storia dei playoff dietro al cappotto di Logano nel 2015), Busch (quindi eliminato), Gibbs, Logano, Reddick, Buescher, Bowman, Elliott e Chastain; Blaney è 12° dopo aver cercato pure lui strategie alternative, Larson 13°, Bell 15°, Wallace 16°, Keselowski 18°, Truex 20°.

Questi risultati portano ad una classifica finale del Round of 12 che, una volta esclusa la vittoria di Busch, è apparsa cristallizzata già ben prima della bandiera a scacchi. Truex, malgrado la settima gara di fila fuori dalla top 15 si qualifica salvando 12 punti su Chastain, che paga caro l’incidente di Talladega, 17 su Wallace, che ha perso chance importanti prima di Charlotte, 23 su Keselowski (idem come Ross) e ben 30 su Kyle Busch. I brutti risultati di Truex tuttavia hanno una conseguenza: la #19 è eliminata dall’owners championship mentre avanza ancora la #9 di Elliott.

4 eliminati ed 8 qualificati. Ora a Las Vegas inizia il Round of 8 e per tutti si deve fare sul serio senza poter gestire il bottino in playoff point guadagnato finora.

I risultati odierni

La classifica della “Bank of America ROVAL 400”

La classifica generale

Così in campionato al termine del Round of 12 della NASCAR Cup Series 2023

La classifica dopo il reset del punteggio all’inizio del Round of 8

La classifica completa

Le altre categorie

Xfinity Series: Sam Mayer strappa la qualificazione al Round of 8 a Charlotte Roval

I prossimi appuntamenti

Nel prossimo weekend la NASCAR va a Las Vegas per l’apertura di due Round of 8, quello della Xfinity Series (sabato alle 21:30) e quello della Cup Series, domenica alle 20:30 con diretta su Mola del sottoscritto insieme a Giovanni Esposito.

Immagine: Media NASCAR

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