NASCAR | Chase Elliott concede il bis al Watkins Glen

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di Gabriele Dri @NascarLiveITA
5 Agosto 2019 - 14:30
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Al Watkins Glen non faceva tanto caldo però il clima è diventato infuocato dal giro numero due fino a ben oltre la bandiera a scacchi. Gli incidenti, le sportellate, le dichiarazioni al veleno, le rappresaglie non sono mancati e questo ha contribuito a rendere ancora più spettacolare una già buona gara sul secondo circuito stradale della stagione. Isolati da questo mondo – tranne per una lotta fianco a fianco all’ultima ripartenza – Chase Elliott e Martin Truex Jr. Sì, proprio loro esattamente come l’anno scorso. Stavolta entrambi avevano carburante a sufficienza per dare tutto fino alla bandiera a scacchi ma l’esito è rimasto lo stesso, con la #9 in victory lane – anche quest’anno rimanendo a secco nel giro di rientro seppur solo dopo i burnout – e la Toyota sconfitta.

La gara

Sul circuito dello stato di New York splende (per una volta si può dire anche purtroppo) il sole e incredibilmente fino al pomeriggio della domenica non ci sono problemi. Nessun incidente nelle libere, nessun problema in qualifica (esclusa una foratura per Jones che non gli impedisce di partire 14°) e neppure ai controlli tecnici. Chase Elliott conquista la pole position davanti al compagno di squadra Byron ed i due favoriti della gara Kyle Busch – ancora evidentemente col dente avvelenato dopo la gara della Xfinity Series – e Martin Truex Jr. Al via le posizioni restano invariate e i quattro subito allungano su Hamlin, Johnson, Larson e Keselowski.

Il primo colpo di scena arriva alla prima curva del secondo giro: Kyle Busch attacca Byron all’interno, William lascia lo spazio necessario ma non un millimetro di più, la #18 tocca la #24 e finisce in testacoda creando scompiglio nel gruppo. Truex è costretto a evitare la Toyota e scivola in sesta posizione mentre Busch precipita al 10° posto. Approfittando di questo Elliott allunga su Byron fino ad avere un vantaggio di 2.5″ sul compagno di squadra che pian piano viene raggiunto da Hamlin. A metà della prima stage Denny attacca William alla Bus Stop e dopo un paio di contatti il sorpasso riesce, ma facendo ciò hanno perso altri 2″ da Elliott che porta così il suo vantaggio a 5″.

Mentre Byron scende (passato anche da Truex), Ky.Busch invece risale in fretta finché ai -2 raggiunge di nuovo il rivale. E Rowdy, evidentemente ancora arrabbiato, lo passa con un bump&run che spedisce nell’erba (il grande tema del weekend dato che lo splitter diventa un tagliaerba che falciando il prato blocca la griglia del radiatore obbligando i piloti ad una sosta ai box) Byron e facendo ciò conquista la quarta posizione. Davanti intanto Elliott non ha problemi e vince la prima stage davanti a Hamlin, Truex, Ky.Busch e Byron.

Gli animi però sono ancora accesi: durante la caution Chad Knaus, crew chief di Byron, dice al suo pilota di farsi rispettare dopo quanto successo. Scatta quindi l’operazione vendetta, ma – per prima cosa – nella sua breve carriera (non ha nemmeno 22 anni) quasi sicuramente Byron non ha mai dovuto fare una cosa così e poi Busch sa cosa sta arrivando. E quindi il tentativo di spedire fuori pista Busch è fallimentare dato che William colpisce la #18 di piatto e non di taglio e inoltre – molto probabilmente – Kyle Busch fa un piccolo brake-test che lascia come unica vittima il muso della #24 che da qui in poi non sarà più in lotta per la vittoria.

Si apre la pit lane per tutti (o quasi) quelli che non si erano fermati nel finale della prima stage (fra i tanti Keselowski, e il trenino composto da Logano, Bowyer, Harvick e Bowman che era imbottigliato fuori dalla top10 dietro all’ottimo McDowell). Kyle Larson invece tira dritto ed è lui in testa alla bandiera verde davanti a Harvick, Bowman, Bowyer, Buescher ed Elliott; Kyle Busch invece si prende una penalità per eccesso di velocità in corsia box.

Alla bandiera verde Larson resta al comando della gara ma i più scatenati nella rimonta sono Elliott e Truex, il quale passa Keselowski con due ruote sull’erba. Nell’erba alla Bus Stop ci finisce anche Logano e rovina così lo splitter; da qui in poi la sua gara sarà un calvario che lo relegherà alla 23esima posizione finale. Al giro 29 (in leggero anticipo rispetto alla durata del pieno) Larson effettua la sua prima sosta e quindi Elliott ritorna in prima posizione davanti a Harvick, Bowyer, Bowman e Truex, ma quattro giri più tardi (alla caution per il motore ko di Sorenson) Martin è già terzo.

Mentre la seconda parte del gruppo va ai box, i leader proseguono e nello sprint di quattro giri Truex sorpassa Harvick e si porta in seconda posizione e si profila all’orizzonte il replay del duello dell’anno scorso fra Chase e Martin. Dietro di loro Kyle Busch sta rimontando di nuovo come una furia finché ai -2 trova davanti a sé Wallace. Secondo la versione di Bubba è Kyle che lo manda in testacoda e poi contro le barriere al Carousel, ma di immagini chiare non ce ne sono e – solo per ora – la vicenda si chiude qua con Elliott che vince la seconda stage sotto caution davanti a Truex, Harvick, Bowyer e Hamlin.

In pochissimi si fermano ai box durante questo break e quindi la classifica alla bandiera verde a 48 giri dalla fine (non siamo ancora a metà gara ma si può arrivare al traguardo con solo un’altra sosta) è invariata. Elliott e Truex dimostrano subito di essere di un altro livello, infatti mentre loro viaggiano separati da 4-8 decimi per tutto il resto della gara, Harvick prima (e Hamlin poi) perdono anche 1″ al giro dalla coppia di testa che quindi va subito in fuga.

La prima sorpresa della stage finale la regala Newman il quale fora ai -40, dunque fuori dalla finestra per l’ultima sosta, e in pit lane commette pure un’infrazione; dopo il drive through è addirittura doppiato e concluderà solo 25°. Il gruppo viaggia relativamente tranquillo in attesa dell’ultimo giro di soste e nella paura di una caution che scombini tutti i piani. Per poco non ci pensa Hemric che attacca Ty Dillon alla Bus Stop e manda la #13 per prati mentre lui va contro le barriere. Dopo il passaggio in pit lane Ty si ritrova davanti alla coppia di testa proprio mentre Truex si sta riavvicinando ad Elliott e per poco non si assiste ad una replica di Spa 2000 con Dillon nei panni di Ricardo Zonta. Chase respinge l’attacco e rimane in testa fino alla sua ultima sosta ai -31. Truex prova l’overcut di un giro ma non funziona e quindi la #9 resta in prima posizione virtuale.

In testa si porta Menard, ma la sua strategia viene vanificata al giro 62 da due incidenti. Al Carousel Blaney attacca Johnson (appena uscito dai box dove aveva fatto uno splash&go) che lo manda nelle gomme. Secondo Ryan è stato un normale incidente – per lui aveva già il muso all’interno – per Jimmie è stato un contatto deliberato e nel post-gara dirà parole che raramente si sono sentite nella sua carriera. Praticamente in contemporanea sul rettilineo principale Kyle Busch (che ha già effettuato l’ultima sosta a differenza del rivale) attacca Wallace all’interno, pare dopo altri piccoli contatti nelle curve precedenti. Wallace decide, memore di quanto successo qualche giro prima, di difendere strenuamente la sua posizione e si porta verso il muretto dei box, ma l’accelerazione di Busch è nettamente superiore e la #18 passa. A questo punto Kyle decide di rispondere per le rime e il duello si porta dall’altra parte della pista, ovvero verso l’erba. Busch rifila una sportellata che per poco non manda la #43 in testacoda, ma Bubba mantiene la rotta e, perse completamente le staffe, tampona la #18 in frenata mandando Busch in testacoda. E, come si dice in questi casi, “And the crowd goes wild”. Anche qui nel dopo gara parole di fuoco soltanto da un lato della barricata, mentre Kyle si trincera dietro ad un no comment.

Alla ripartenza dei -25 Elliott è sempre davanti a Truex ma stavolta in terza posizione c’è Hamlin davanti ad Harvick e Jones. E dopo il duello di ritmo, fra la #9 e la #19 inizia anche il duello fisico che dura dalla prima curva fino oltre le Esses ma alla fine Chase – dopo un rientrato allarme per una possibile foratura – prosegue in testa ed i due allungano di nuovo a suon di giri che gli altri piloti non possono neanche avvicinare. Truex ci vorrebbe anche provare ma il pacchetto aero di quest’anno crea danni anche qui e uscire di scia vuol dire scontrarsi contro un muro d’aria più grande dell’anno scorso e, a meno di grossi errori del pilota davanti, anche solo tentare il sorpasso è difficile. Dunque torna il duello di ritmo su giri che devono essere perfetti, Chase è più veloce dal traguardo alla Bus Stop passando per le Esses, Truex invece lo è proprio dalla frenata della Bus Stop, passando per la doppia chicane in cui attacca in maniera decisa i cordoli, fino al Carousel. Le ultime due curve sono alla pari e ciò crea un elastico che dura fino alla bandiera a scacchi. Il distacco fra i due è sempre attorno al mezzo secondo tuttavia né i doppiaggi, né un leggero riavvicinamento attorno ai -10 permettono a Truex di sferrare un singolo attacco.

Chase Elliott vince, anzi domina visti gli 80 giri in testa sui 90 totali con entrambe le stage portate a casa, dunque per la seconda volta consecutiva al Watkins Glen ed è per lui la quinta vittoria in carriera che chiude i decisamente brutti mesi di giugno e luglio (sette gare di fila senza top10). Dietro di lui conclude come l’anno scorso – senza tuttavia rimanere a secco – Truex il quale si conferma così uno dei maggiori interpreti degli stradali dato che nelle ultime sei gare è sempre stato in lotta per la vittoria fino all’ultimo giro portando a casa tre vittorie, due secondi posti e la tamponata da Johnson al Roval. Terzo – staccatissimo a 11″ – conclude Hamlin davanti a Jones, Blaney, l’ottimo DiBenedetto, Harvick (crollato nel finale), Larson, Keselowski e Kurt Busch.

In campionato – malgrado tutto quello che è successo – Kyle Busch ritorna in vetta alla classifica generale dopo sette gare di assenza grazie alla gara da dimenticare di Logano ma anche ad uno strabiliante recupero nel finale: alla ripartenza dei -25 era 35° e 11 giri dopo era già 15° e al traguardo è arrivato 11° a soli quattro decimi dalla top10. Ora il distacco fra la #18 e la #22 è di 13 punti. In coda invece Jones e Larson portano a casa ottimi risultati e sono più tranquilli; scivolano invece Bowyer (doppia sosta sotto caution e 20° posto) a +12 sul taglio ma soprattutto Newman, ora appaiato a Johnson per il 16° posto e virtualmente eliminato per il “peggior miglior piazzamento”. Suarez invece, malgrado i problemi ai freni e una toccata a Kligerman, recupera 8 punti ed è a -23 da una ancora possibile qualificazione.

Le altre categorie

Nella gara della Xfinity Series al Watkins Glen primo successo nella categoria per Austin Cindric, il quale riporta in victory lane il Team Penske dopo quasi un anno. La corsa vede il ritorno di Kyle Busch dopo oltre quattro mesi di assenza (ci sarà anche a Bristol e Indy per completare le sette gare a sua disposizione) e la sua presenza è travolgente: in qualifica rifila 670 millesimi ad un talento sugli stradali come Cindric e oltre un secondo a tutti gli altri a partire da Blaney e Bell. E la prima metà di gara è infatti nelle sue mani, al via Austin lo sorpassa all’esterno delle Esses ma Kyle restituisce subito il favore passando anch’egli all’esterno ma all’entrata della Bus Stop. Dietro di loro, leggermente staccato, si forma un terzetto formato da Bell, Blaney e Allmendinger mentre nel gruppo succede di tutto: Reddick finisce nell’erba prima della Bus Stop ed è costretto ad una rapida sosta in pit lane per pulire la griglia del radiatore ed evitare un surriscaldamento del motore; poco dopo Tyler viene imitato da Briscoe, Annett e Labbé, Bilicki va ai box, Miller non parte neanche dopo un problema tecnico con incidente in qualifica, Corcoran si avvia con sei giri di ritardo e Brandon Jones invece si ferma per una breve sosta perché per lui il surriscaldamento è già in essere. A metà della prima stage Blaney attacca a ruote fumanti Bell all’ultima curva e apre la porta ad Allmendinger che va 3-wide sul rettilineo del traguardo. Il risultato finale è che AJ guadagna due posizioni, Bell ne perde altrettante e Ryan rimane quarto.

La prima caution arriva al giro 12 per Joey Gase fermo in curva 1 e ciò permette di aprire il capitolo strategie. In molti (Blaney, Allgaier, Custer, Reddick, Briscoe e per ultimi Allmendinger e Cindric) si fermeranno da qui al giro 18 per partire il più avanti possibile nella seconda stage. Alla ripartenza Chastain tocca Allgaier mandandolo con il posteriore nelle gomme per una ulteriore caution che manda tutti ad uno sprint finale di quattro giri che Busch gestisce senza problemi. Gli ultimi metri sono percorsi però sotto caution perché Allgaier in rimonta trova sulla sua strada proprio Chastain e si vendica subito di quanto successo poco prima; per Ross la gara finisce qui.

Al break Bell decide di non fermarsi e così è in testa davanti a Blaney, Preece, Nemechek e Reddick mentre Busch è solo 15° dietro a Cindric. Ma Rowdy ha la vettura più veloce di tutte e inizia una rimonta incredibile che in appena una dozzina di giri lo riporta in testa alla gara. Il problema per Kyle è che ci rimane per nemmeno 300 metri, infatti nell’attaccare all’interno della Bus Stop Blaney (passato in testa dopo la sosta di Bell) affronta in maniera troppo decisa il cordolo e la sospensione anteriore sinistra si rompe. Non riuscendo più a sterzare, Busch tira dritto all’entrata del Carousel e solo il suo enorme talento lo fa fermare prima del guard rail. C’è ancora una speranza per ripartire per lui (come nel 2006 quando recuperò cinque giri grazie ad altrettanti lucky dog), ma il danno è troppo serio e la sua gara finisce al giro 36.

Senza più il favorito numero uno della gara la corsa si accende perché la speranza di conquistare una vittoria prestigiosa all’improvviso si è risvegliata. Intanto in un altro sprint di quattro giri Allmendinger passa subito Blaney e conquista la seconda stage; seguono Preece, Cindric e Briscoe. Dopo un’altra fase di strategie sfalsate Allmendinger inizia l’ultima stage in testa davanti a Blaney, Cindric, Allgaier ed Haley; alla bandiera verde Blaney scivola subito indietro e Cindric inizia a puntare AJ. Più indietro nella top10 Sieg tiene a bada piloti come Custer, Briscoe e Gragson finché Nemechek lo mette ko alla Bus Stop. Il primo ad andare ai box ai -34 è Blaney seguito due giri dopo dal compagno di squadra Cindric, visto che non riusciva a sorpassare Allmendinger. AJ si ferma alla tornata successiva, ma Austin gli finisce davanti. Chi invece prosegue a lungo è Allgaier, il quale prende la testa della gara e la molla solo ai -19 quando effettua la sua ultima sosta.

Dopo che tutti sono passati in pit lane Cindric è in testa con 1.7″ su Allmendinger, 4.3″ su Bell, 7″ su Blaney e Allgaier il quale ha le gomme più fresche di tutti e inizia così la sua rimonta. Ad aiutarlo (così come a Mid-Ohio l’anno scorso quando beffò sempre Cindric) è la caution ai -13 per la carcassa della gomma di Smithley e altri detriti in mezzo alla pista alla Bus Stop. A sorpresa Cindric si ferma ai box per cambiare gomme lasciando la prima posizione ad Allmendinger e riparte nono ad appena 10 giri dalla fine. Alla bandiera verde Briscoe finisce lungo alla prima curva e manda in testacoda Haley; dalla confusione e dalla nube di fumo si esce con una caution per Bilicki fermo senza una ruota e con Allmendinger in testa davanti davanti a Bell e Cindric già sesto.

L’ultima ripartenza arriva ai -7 e AJ scappa mentre alle Esses si presentano affiancati Reddick, Allgaier e Bell e ovviamente non si può passare in tre. A finire di traverso è Christopher, il quale evita il testacoda ed un big one immenso solo per il suo enorme talento. Il risultato è che Allmendinger è in fuga davanti a Cindric che ha evitato per miracolo l’incidente; con gomme fresche Austin recupera e raggiunge AJ ai -3. Tutto si decide negli ultimi due giri: Cindric fa un classico bump&run al Carousel ma Allmendinger non finisce largo e pochi metri dopo è di nuovo incollato alla #22 e alla penultima curva AJ restituisce il favore mandando Austin nella via di fuga asfaltata. Sembrerebbe fatta, ma Allmendinger finisce largo all’ultima curva e Cindric è di nuovo lì, lo attacca all’interno e lo passa all’inizio dell’ultimo giro involandosi verso il successo.

Cindric vince così la prima gara in Xfinity Series (a soli 20 anni e 11 mesi) davanti a Bell, Allgaier, Blaney e Reddick dato che Allmendinger, secondo sul traguardo, viene squalificato come a Daytona per irregolarità tecnica. Inoltre, grazie a questo successo il Team Penske ha ottenuto quest’anno almeno una vittoria in tutte le categorie in cui partecipa (Cup e Xfinity Series, IndyCar, IMSA e Supercars). In campionato cambia pochissimo, dato che Brandon Jones – 12° nella griglia playoff – evita il rischio di una vittoria di un pilota a sorpresa che è dietro di lui in classifica, ma dovrà tremare ancora a Mid-Ohio e a Road America.

Nella Truck Series a Eldora prima vittoria in carriera per Stewart Friesen che si rilancia così anche in campionato. Qui la cronaca dettagliata di tutto l’evento.

I risultati odierni

La classifica della “Go Bowling at the Glen”

La classifica generale

Così il campionato a 4 gare dai playoff

I prossimi appuntamenti

Anche il prossimo weekend la Nascar sarà attiva in due circuiti diversi. I Truck saranno sabato in Michigan (insieme alla Cup Series che correrà il giorno successivo) per l’ultima, decisiva gara della regular season mentre la Xfinity Series sarà a Mid-Ohio per il secondo degli stradali del mese di agosto.

Immagine: twitter.com/nascar

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