Brembo

NASCAR | Championship 4 – Phoenix 2024 | Anteprima

di Gabriele Dri
NascarLiveITA
Coautore: Francesco Gritti
Pubblicato il 7 Novembre 2024 - 21:45
Tempo di lettura: 24 minuti
NASCAR | Championship 4 – Phoenix 2024 | Anteprima
Home  »  AnteprimeNASCARTop

Pronostico incerto per il titolo 2024. Vincerà chi commetterà meno errori oppure il più forte? Reddick e Byron contro la coppia del Team Penske che mette paura a tutti visto il ripetersi dei copioni passati


Una stagione volata via sull’onda della Next Gen che per il terzo anno ha garantito spettacolarità e gare emozionanti fin dall’inizio. Sembrava ieri di vivere in diretta la volata a tre di Atlanta ed invece siamo già a novembre e a Phoenix per assegnare il titolo 2024 della NASCAR Cup Series insieme a quelli di Xfinity e Truck Series. Una stagione fra alti e bassi, specialmente fuori dalla pista ma anche dentro. Come sempre, più di sempre visto che si è arrivati anche alla causa contro la NASCAR da parte di due squadre.

In Arizona al Phoenix Raceway, lo storico ovale piatto da un miglio amato sì ma non da tutti come finale di stagione, si sfideranno domenica sera Ryan Blaney, Joey Logano, Tyler Reddick e William Byron in una corsa da 500 km che vede una situazione poco pronosticabile, ma non per questo equilibrata. Vincerà chi commetterà meno errori, in pista e ai box, e saprà sfruttare al meglio le carte che si presenteranno in quel momento.

Non ci sarà a lottare per il successo più importante Kyle Larson, dominatore della stagione con sei successi ma eliminato al Round of 8, né Christopher Bell, uno dei favoriti prima e durante i playoff ma anch’egli eliminato ad un passo da Phoenix in circostanze fonti di tante discussioni a tempo già scaduto a Martinsville.

Di seguito verranno presentati i quattro contendenti, rigorosamente in ordine di classifica generale dopo il reset conseguente alla fine del Round of 8.

Cup Series

Ryan Blaney (Ford #12 – Team Penske)

Tutto in 500 giri, oppure negli ultimi 25. Ryan Blaney potrebbe essersi preso il ruolo di favorito per la Championship4 di Phoenix nel finale di Martinsville, conquistando la vittoria, ripetendo in scena quanto fatto nel 2023 ed ora mettendosi sulla strada buona per un bis che nella storia dei playoff a eliminazione non è mai riuscito.

Anzi, la sensazione che le quote di Blaney passavano dalla parte di Ryan ad ogni minuto che passava mentre lui festeggiava sul tettuccio della sua Ford #12 e poi abbracciato alla pendola del nonno, il classico premio di Martinsville, e invece la NBC inquadrava impietosa – ma correttamente – Christopher Bell e William Byron in attesa sul verdetto su chi fosse fra i due il quarto e ultimo qualificato per Phoenix.

La prima annata da campione della NASCAR Cup Series per Ryan Blaney è iniziata col passo buono, ma non quello giusto. Il pilota della #12, infatti, è stato a lungo il frontrunner di una Ford Mustang Dark Horse che ha faticato ad essere sgrezzata in termini di velocità in pista. E così Blaney, pur essendo spesso davanti (tre top5 nelle prime quattro gare dopo il ritiro di Daytona), ha dovuto più di qualche volta masticare amaro, specialmente con degli improvvidi ko.

Ko a Daytona nel classico incidente, ko (con ultimo posto) a Darlington dopo un incidente con Truex e Byron, ko a Charlotte dopo nemmeno metà gara, poi a seguire nelle ultime settimane altri ritiri di nuovo a Daytona, di nuovo a Darlington (clamorosamente un nuovo ultimo posto dopo un contatto con Truex e Byron), l’ennesimo ultimo posto al Watkins Glen senza nemmeno un giro percorso e per finire un altro big one a Talladega. Mai un pilota era arrivato alla Championship4 con addirittura sette ritiri.

Prima e dopo questi passi falsi, quasi sempre con assenza di colpe da parte di Ryan, è arrivata anche la beffa più clamorosa a Gateway quando Blaney era al comando all’ultimo giro prima di rimanere a secco, chiudendo 24° e lasciando la vittoria – a sorpresa – al compagno di squadra Austin Cindric. Un colpo di sfortuna che avrebbe mandato al tappeto molti piloti, invece dopo appena due gare è arrivata la corsa che ha rimesso la #12 sui binari.

16 giugno, Iowa Speedway. Negli ultimi anni era stato Joey Logano ad inaugurare molti circuiti con una vittoria (Bristol Dirt, LA Coliseum, Gateway) e invece l’onore di vincere la prima gara della corsa sull’ovale in mezzo ai campi di grano è toccata a Blaney, una gara dominata totalmente senza spazio per eventuali ribaltoni. D’inerzia è arrivato poi anche il successo anche a Pocono poche settimane più tardi, là dove Ryan aveva conquistato nel 2017 il primo successo in Cup Series.

I tanti ritiri, tuttavia, avevano messo Blaney un po’ indietro in classifica generale e quindi i playoff point derivanti dalle vittorie non erano supportati abbastanza dal bonus dovuto al piazzamento. Ryan così ha dovuto mettersi d’impegno per andare avanti di turno in turno. I primi due Round sono stati come delle fotocopie: inizio molto buono (terzo ad Atlanta, quarto in Kansas), gara centrale col ritiro (i citati Watkins Glen e Talladega), finale col risultato positivo e in controllo (sesto a Bristol, decimo sul Roval).

Tutto però era in palio nel Round of 8 in cui la #12 partiva sotto la linea rossa per una manciata di punti. I segnali del destino non erano però favorevoli. Nella pazza gara di Las Vegas Blaney è stato messo ko nell’incidente del flip di Reddick quando è stato colpito da spettatore involontario del tutto, a Miami-Homestead era in testa a mezzo giro dalla fine quando non è riuscito a difendersi dall’attacco di uno straordinario Reddick, forse non scegliendo bene quale piano attuare e optando per la soluzione peggiore che ha messo Ryan da automaticamente a Phoenix ad obbligato a vincere a Martinsville.

In Virginia, come detto, è andato tutto alla perfezione come nel 2023 con una vittoria risolutiva quando Blaney era alle corde. Il finale di corsa è stato esaltate con i sorpassi su Larson ed Elliott, tuttavia è l’intera corsa da tenere in considerazione dato che in molti lo temevano e via radio il “la #12 è l’auto più veloce” attorno a metà gara dimostra che i rivali lo tenevano d’occhio ed avevano paura del suo long run. Dopo tanti incidenti beffardi, stavolta niente fregatura nel finale, niente caution a metterlo in difficoltà, nessun imprevisto e quindi Blaney è risalito in classifica e anche nei borsini degli scommettitori. Ora a Phoenix c’è da riprendere in mano il copione dell’anno scorso, senza però sedersi sugli allori perché il copia e incolla in NASCAR non esiste, basta una qualsiasi piccola variazione per avere un esito finale diverso.

– Gabriele Dri

NASCAR Anteprima Championship 4 Phoenix Blaney 2024

Joey Logano (Ford #22 – Team Penske)

Sembra di ripetere sempre la stessa trama con la #22, eppure è stato il grande tema delle ultime settimane: il Teorema di Logano è ancora valido, in maniera incredibile e impensabile. Fino ad agosto la stagione di Joey sembrava sottotono, sulla traccia del 2023 che lo aveva visto in victory lane appena una volta. La primavera non era stata esaltante, figlia anche di una Ford Mustang Dark Horse che faticava ad emergere mentre la Chevrolet spadroneggiava.

Si parla della primavera perché il tardo inverno era stato disastroso: ritiro a Daytona e Phoenix, fuori dalla top20 ad Atlanta e Bristol, un nono posto a Las Vegas che complessivamente dopo le prime cinque gare stagionali lo mettevano addirittura al 26° posto in classifica generale. Una piccola scossa (secondo a Richmond, sesto a Martinsville) ha rimesso Logano in linea di galleggiamento attorno al 15° posto che, basandosi solo sui punti, ha mantenuto fino ad ora.

Con quella posizione di classifica ed un numero di vincitori crescente, il posto ai playoff sembrava sempre più in bilico. Un Joey addirittura fuori dalla post season come nella stagione storta del 2017 sembrava improbabile, ma non impossibile. Maggio e giugno, pur non peggiorando la graduatoria, hanno confermato le enormi difficoltà di Logano che ha messo insieme appena due top10 in dieci gare. Serviva quindi una scossa.

30 giugno, Nashville. La stagione della #22 svolta a due giri dalla fine (prevista) della gara, Joey non è lontanamente vicino al successo quando il compagno di squadra Austin Cindric finisce in testacoda innescando l’overtime. Nell’ora seguente Iliade e Odissea vanno in scena per vari piloti arrivando fino al quinto supplementare in cui Logano si presenta al comando non essendosi mai fermato ai box nel frattempo per rabboccare. Incredibilmente Joey ha risparmiato abbastanza benzina ed ha sufficiente carburante per gli ultimi due giri, per respingere gli attacchi da dietro e pure per festeggiare con i burnout.

La stagione era al sicuro come la qualificazione ai playoff, ma la #22 faticava ancora ad ingranare. Oppure era solo la classica preparazione in stile Penske. Fatto sta che in molti davano Joey come eliminato al Round of 16, al massimo al R12. Ma, sotto sotto, tutti temevano il migliore interprete di questo format. Pronti, via e Logano vince la prima gara dei playoff ad Atlanta, una delle sue piste preferite, ancor di più da quando si è trasformata in un superspeedway.

Il Round of 12 sembrava la fine dei giochi, come da pronostico. Il big one di Talladega, quando ovviamente era nelle prime posizioni, pareva il segno del destino e, malgrado un Roval tutto all’attacco era arrivata l’eliminazione da primo degli esclusi. Poi il destino è intervenuto, come se il Teorema fosse un’entità ancora più superiore. L’auto di Bowman sottopeso e squalificata, la riammissione ai playoff, la vittoria di Las Vegas scommettendo ancora una volta sulla benzina e sul serbatoio pieno fino all’orlo.

E così, ancora una volta, tutto il mondo della NASCAR deve fare i conti con Joey Logano alla Championship4. Un Logano che non parte assolutamente favorito e che deve azzeccare tutto il weekend per essere là davanti, un Logano che deve fare i conti anche con un compagno di squadra che sembra più veloce. Eppure scommettere contro di lui pare difficile. Malgrado tutte le gare in ombra del 2024 ci sono qua e là dei segnali (Richmond inclusa prima dell’incidente con Dillon) che lo mettono nel pronostico non come ultima ruota del carro. Ma state tranquilli, secondo lo stesso Teorema la #22 arriva in fondo negli anni pari ma vince solo in quelli bisestili.

– Gabriele Dri

NASCAR Anteprima Championship 4 Phoenix Logano 2024

Tyler Reddick (Toyota #45 – 23XI Racing)

Da quasi escluso al termine del Round of 12 a contendente per il titolo. I playoff di Tyler Reddick non sarebbero potuti essere più caotici di così. La crescita del ventottenne nato a Corning, California, è culminata con una stagione in cui è stato un protagonista assoluto.

Il quinto anno nella classe regina per Tyler si può riassumere con una singola parola: costanza. Già, perché il pilota della Toyota #45 23XI Racing è riuscito a vincere la regular season proprio grazie ad una striscia di risultati positivi notevole. Peccato che i playoff non abbiano seguito questa linea generale.

Il Reddick di Talladega e Michigan, piste in cui è riuscito a vincere, non si è praticamente mai visto nelle prime 5 gare nei playoff. Già, perché al termine di una performance discreta ad Atlanta, che gli è valsa il salto di turno, Tyler si è spento, come se gli mancasse qualcosa.

La rimonta al Roval ha ricordato a tutti le sue abilità ma, nonostante ciò, il suo Round of 8 non è stato semplice. Senza il successo (arrivato all’ultima curva) a Homestead, il californiano non avrebbe mai potuto accedere al Championship 4, visto che sia a Las Vegas che a Martinsville si è dovuto ritirare.

Quante sono le sue possibilità di vincere il titolo? Guardando lo storico molto poche, visto che non è mai arrivato in una posizione migliore della diciannovesima nel finale di stagione. Nonostante Phoenix non sia nelle sue preferenze, il californiano dovrà dare il meglio di sé perché queste occasioni possono capitare una sola volta nella vita.

– Francesco Gritti

NASCAR Anteprima Championship 4 Phoenix Reddick 2024

William Byron (Chevrolet #24 – Hendrick Motorsports)

William Byron è sempre migliorato anno dopo anno. A dimostrazione di ciò ci sono i suoi risultati, sempre in crescita nel corso delle ultime sette stagioni. Il ventiseienne nativo di Charlotte, North Carolina, ha conquistato la sua seconda partecipazione consecutiva al Championship 4. Sarà il 2024 l’anno del campionato?

Il 2024 di “Willy B” è da incorniciare nonostante ci siano stati diversi momenti opachi, soprattutto verso la parte centrale della stagione. Difatti, la Chevrolet #24 di Hendrick Motorsports è apparsa l’ultima volta in victory lane a Martinsville nella regular season, nella quale è riuscita a imporsi anche a Daytona nella 500 miglia e Austin.

Dopodiché sono arrivate diverse top 5 e top 10, anche consecutive, ma Byron non è più tornato nella posizione più importante, quella che per qualcuno è necessaria per avanzare nei playoff. William, difatti, ha svolto una fase ad eliminazione dove la consistenza l’ha fatta da padrone.

Dal secondo posto a Kansas, che l’ha aiutato a passare al Round of 12, il nativo di Charlotte non ha più mancato la top 10, ottenendo un sesto posto a Homestead e Martinsville come peggior risultato. Byron ha il momentum dalla sua, ma questo potrebbe non bastargli.

William ha saputo più volte destreggiarsi a Phoenix (vittoria alla prima prova del 2023), anche se solo l’anno scorso è riuscito a centrare la sua prima top 5 nella tappa autunnale. Le sue possibilità di vincere il titolo dipenderanno molto dalla mentalità con cui entreranno in pista gli avversari. Nonostante ciò, è necessario ribadirlo, William Byron è la mina vagante della giornata, quel pilota che può ribaltare i pronostici. Per questo motivo gli andrebbero tenuti gli occhi addosso dall’inizio alla fine della corsa.

– Francesco Gritti

NASCAR Anteprima Championship 4 Phoenix Byron 2024

Le statistiche

Questi sono i dati che riassumono in breve il 2024 dei quattro piloti e anche qualche dato più comprensivo della loro carriera, incluso il loro palmares a Phoenix.

Mai si era arrivati a Phoenix con un equilibrio tale, anche se solo in tema di vittorie. Tre vittorie per ciascuno dei quattro contendenti, la metà di Kyle Larson però pur sempre il secondo dato più alto del 2024.

Blaney, #1 del seed dopo il reset del punteggio in base ai risultati del Round of 8, porta con sé i successi in Iowa, a Pocono e quello di pochi giorni fa a Martinsville, dunque ben due short track dal banking basso e questo sicuramente lancia in alto le sue quotazioni. Tre le vittorie anche per il compagno di squadra Logano ottenute a Nashville, Atlanta e Las Vegas, le ultime due nei playoff. Reddick ha vinto solo su piste dal banking elevato come Talladega, Michigan e Miami-Homestead. Lontane, infine, quelle di Byron che risalgono a inizio stagione con Daytona, Austin e Martinsville.

L’equilibrio viene rotto solo parzialmente dalle altre statistiche: il solo Logano si stacca, non-protagonista di una stagione iniziata con il freno a mano tirato ed esplosa solo nei playoff. Sei top5 e 12 top10 sono i dati peggiori per un pilota che è arrivato con questo format alla Championship4, tuttavia – come si sa in questi casi – conta solo vincere e le vittorie sono arrivate al momento giusto. Per gli altri invece ancora equilibrio con 11-12 top5 e 20 top10 sia per Reddick (gran costanza per lui che ha portato alla vittoria della regular season) e Byron mentre Blaney ha pagato molti ritiri (ben sette) arrivando però ugualmente a 17 top10.

Due invece le coppie se si analizzano i giri al comando, Reddick e Blaney hanno passato ampiamente quota 500 (per un confronto, Larson ne ha ottenuti addirittura 1686), Byron e Logano ne hanno poco più di 300 e, guardando sempre a Joey, è clamorosa l’efficacia della #22 nelle tre vittorie conquistate: soli nove giri in testa a Nashville (proprio gli ultimi nove), nove giri in testa ad Atlanta (nove degli ultimi dieci totali nel duello con Suárez), sei a Las Vegas (anche qui solo gli ultimi sei della corsa).

Scendendo più nel tecnico e guardando le tappe di Phoenix, Richmond (x2), Martinsville (x2), Bristol (x2), Iowa e New Hampshire e concedendo a tutti una gara bonus togliendo il peggior risultato ottenuto, questa è la graduatoria del piazzamento medio sugli short track:

  1. Ryan Blaney: 8.000 (vittoria in Iowa e Martinsville/2, quinto a Phoenix/1 e Martinsville/2)
  2. William Byron: 11.250 (vittoria a Martinsville/1, secondo in Iowa)
  3. Tyler Reddick: 13.500 (terzo a Richmond/2)
  4. Joey Logano: 15.625 (secondo a Richmond/1, ma anche la vittoria nella All-Star Race a North Wilkesboro)

Il favorito sulla carta sembra dunque essere Blaney, reduce anche da sei top5 di fila in Arizona, quindi dall’avvento della Next Gen (tre secondi posti, due quarti ed un quinto), e l’inerzia sembra essere dalla sua dopo la vittoria in rimonta a Martinsville. La #12, tuttavia, sembra avere bisogno soprattutto dei long run per ingranare, altrimenti si rischia una beffa in stile Miami. E chissà se a rubargli la vittoria in caso di caution nel finale potrebbe essere un Byron che sa dominare le corse ma soprattutto vincerle di rapina spuntando fuori quando meno te lo aspetti.

Non bisogna però sottovalutare Reddick, anche se reduce da una orribile prestazione a Martinsville in quello che è sembrato proprio un test dall’assetto sbagliato in ottica Phoenix, e Logano che è temuto da tutti, ha già vinto a Phoenix in occasione della Championship4 ma che deve azzeccare tutto il weekend. Qualora la #22 fosse in difficoltà già nelle libere, allora per Joey il terzo titolo sarebbe in salita.

In primavera a Phoenix la corsa fu dominata nel finale da Christopher Bell che prese la prima posizione dal compagno di squadra Truex ai -41 e poi si involò verso una clamorosa vittoria con oltre 5″ di vantaggio su Buescher, Gibbs e Keselowski. A chiudere la top5 Ryan Blaney pur senza giri in testa (tranne per il risultato finale la corsa fu un dominio Toyota a guidare 298 dei 312 giri con quattro piloti oltre quota 50). Reddick chiuse la top10 dopo aver vinto la prima stage e controllato gran parte della seconda. Byron appena 18esimo mentre Logano fu costretto al ritiro dopo essere stato travolto da Nemechek in una ripartenza.

– Gabriele Dri

Il regolamento

Come sempre, la gara di Phoenix verrà suddivisa in tre stage (rispettivamente da 60, 125 e 127 giri) con punti assegnati ai due traguardi intermedi, tuttavia ai quattro piloti in lizza per il titolo questo interessa relativamente poco se non per la strategia complessiva. Infatti, verrà eletto campione chi di questi sarà il meglio piazzato alla bandiera a scacchi, che sia o no il vincitore della gara.

Nei dieci casi precedenti con questo format chi ha conquistato il titolo ha sempre vinto anche la gara tranne nell’edizione del 2023 quando Ross Chastain conquistò la corsa precedendo sul traguardo il campione Ryan Blaney, costringendo gli organizzatori a qualche imbarazzo sul fatto di dover ignorare chi fosse arrivato primo sul traguardo per concentrarsi sul trionfatore del campionato. Tuttavia, visto quanto già successo domenica scorsa con Blaney a festeggiare e le telecamere sulla coppia Byron-Bell, le TV americane ci stanno facendo l’abitudine. Le stesse regole valgono anche per Xfinity e Truck Series, gare in cui non potranno partecipare piloti iscritti alle categorie superiori.

Gli altri piloti dunque saranno ancora in gara per il successo parziale e per conquistare punti (anche nelle stage) con l’obiettivo di migliorare la posizione in campionato. Per la lotta per il platonico quinto posto sono ancora in corsa due dei 12 piloti rimanenti che si erano qualificati per i playoff un paio di mesi fa. A partire in vantaggio, dopo gli ottimi playoff macchiati dalla prestazione di Martinsville (a prescindere dall’ “Hail Melon” penalizzato), è Christopher Bell che parte con 24 punti su Kyle Larson. Fuori gioco tutti gli altri.

In attesa degli appelli che vengono discusse in queste ore, dopo le discusse penalità sui team order di Martinsville, la lotta per un 17° posto difficile da digerire in quanto rappresentante del fatto di essere stato il migliore fra i non qualificati per i playoff si è praticamente annullata, infatti Chris Buescher ha ora ben lontani con 49 e 63 (dunque fuori dai giochi visti i 60 punti in palio) lunghezze di ritardo proprio due dei penalizzati, Bubba Wallace e Ross Chastain.

Già decisi gli altri due trofei: la Chevrolet, forte di 15 successi in 35 gare, ha già vinto il titolo costruttori a Martinsville ed ora guida in classifica con 40 punti di margine sulla Ford (11 vittorie) e 48 sulla Toyota (9). Sempre a Martinsville, ma già al termine della prima stage, Carson Hocevar è diventato il rookie dell’anno dato che è ormai irraggiungibile sia da Josh Berry che da Zane Smith.

Dopo aver tremato a lungo, visto che la questione Larson-Double Duty aveva creato una sfasamento fra le due classifiche, i titoli piloti ed owner coincideranno nella stagione 2024 dato che a Phoenix sono arrivate le stesse quattro coppie. A chiudere i giochi e riunire i percorsi paralleli è stato proprio il Round of 8 con la vittoria di Reddick a Miami e l’eliminazione sia di Larson che della #5 a Martinsville. E chissà se in Arizona a trionfare fosse proprio la #45 del 23XI Racing…

– Gabriele Dri

NASCAR Anteprima Championship 4 Phoenix Cup Series 2024

Xfinity Series

Oltre alla NASCAR Cup Series, a Phoenix ovviamente ci sarà anche l’epilogo della Xfinity Series con una doppia coppia a contendersi il titolo. Da una parte i duellanti della regular season, poi chiusa al primo e secondo posto, ma a secco nei playoff, dall’altra due piloti che avevano deluso nella stagione regolare per poi trovare al momento giusto il successo decisivo per eliminare la concorrenza.

Difficile trovare un favorito netto anche in Xfinity Series e quindi si preannuncia battaglia intensa fra Cole Custer e Justin Allgaier da una parte ed Austin Hill ed AJ Allmendinger dall’altra, dunque tre Chevrolet alla caccia del primo titolo in carriera ma anche del campione in carica che nel 2024 tornerà in Cup Series con il rinato Haas Factory Team sorto dalle ceneri di Stewart-Haas Racing.

Partendo proprio da Cole Custer, il pilota californiano della Ford arriva in Arizona con una stagione senza troppi acuti visto che dopo il titolo del 2023 ha faticato ad ottenere la prima vittoria in campionato, il tutto malgrado una buona serie di piazzamenti dopo due passi falsi iniziali. Il successo prestigioso di Pocono seguito subito dal secondo posto dietro al compagno di squadra Herbst a Indianapolis sembrava aver messo in cassaforte il titolo della regular season per la #00. Poi però quattro ko nelle seguenti cinque corse avevano permesso il sorpasso della #7.

E qui passiamo ad un Justin Allgaier che è stato il re delle stage durante questa stagione e proprio grazie agli stage point supportati da “sole” due vittorie a Darlington e in Michigan sembrava ad un passo da prendersi il bonus più importante in vista dei playoff. Ed invece il ko di Bristol unito alla vittoria di Custer hanno permesso il ribaltone in extremis, un ribaltone che avrebbe potuto essere cruciale in vista del Round of 8.

Invece i due, dopo un Round of 12 in gestione se si escludono gli incidenti di Talladega, si sono salvati a Martinsville quando, messi all’angolo dalle vittorie di Allmendinger ed Hill, non c’è stato un nuovo vincitore a scalzarli da Phoenix beffandoli dopo un Round of 8 di altissimo livello pur senza il risultato più importante (ottavo, secondo e quarto posto per Custer; terzo, ottavo e quinto per Allgaier).

A salire alla ribalta nel Round of 8 sono stati infatti due dei potenziali favoriti di inizio anno che, tuttavia, nel complesso avevano deluso. Il primo a vincere a Las Vegas e conquistare direttamente l’accesso per Phoenix è stato AJ Allmendinger, reduce da un 2024 senza successi di alcun tipo se si escludono appena due stage ed un confronto diretto col compagno di squadra Shane van Gisbergen fino a quel momento in perdita. Il successo del pilota di Kaulig Racing lo ha rilanciato e solo l’incidente di Martinsville proprio con Custer (dal quale AJ è uscito decisamente contrariato con Cole) ha abbassato le sue quotazioni anche se Allmendinger in qualche modo riuscirà a trovare un varco su uno short track come Phoenix.

Dopo la #16 a Las Vegas è arrivata la #21 a Miami-Homestead. Austin Hill in campionato aveva conquistato sì tre vittorie, ma tutte su superspeedway (Daytona e doppia Atlanta in casa), per il resto tanti piazzamenti soprattutto in primavera, poi una grande flessione estiva prima di una lenta risalita al momento buono. Il quarto posto in primavera in Arizona fa da contraltare ai due 14esimi posti impalpabili sugli ultimi due short track (Bristol e Martinsville). Difficile prevedere cosa potrà fare il pilota del Richard Childress Racing a Phoenix tuttavia, come AJ, anche Austin difficilmente non si farà notare in gara specialmente se sarà in rimonta.

Difficile dunque che la caccia al titolo sia un duello fra Custer ed Allgaier con Justin che al 14° tentativo è ancora alla caccia del primo titolo in carriera in Xfinity Series, Cole invece punta ad 1-2 che era mancato all’ultima curva a Cindric mentre era riuscito a Tyler Reddick però ad Homestead.

La notte di Phoenix rischia di vedere una sorpresa, almeno dal punto di vista del pronostico iniziale, alzare il trofeo al cielo e c’è il forte rischio che a festeggiare siano in due. Infatti, per l’owners’ championship il discorso è diverso. La #00 non si è qualificata per la gara decisiva mentre l’auto jolly di Joe Gibbs Racing è arrivata fino in fondo. Supportata in regular season da diversi piloti (Nemechek, Gibbs, Ryan Truex e Bell), nei playoff (dopo aver gareggiato anche in precedenza), la #20 è stata in mano solamente ad Aric Almirola che con le vittorie in Kansas e a Martinsville forse è davvero il favorito per la corsa e quindi per il titolo piloti potrebbe esserci solo una battaglia alle spalle della Toyota Camry.

– Gabriele Dri

NASCAR Anteprima Championship 4 Phoenix Xfinity Series 2024

Truck Series

L’epilogo della NASCAR Craftsman Truck Series ci presenta quattro piloti dalla carriera e dall’esperienza molto diversa. A Phoenix si sfideranno un pilota giovane quanto veloce, uno un po’ meno fresco ma in grado di crescere molto e in fretta, un mastino che aspetta il titolo e una leggenda.

Il più giovane di tutti, Corey Heim, nato a Marietta, Georgia, nel 2002, ha già un Championship 4 finito molto male alle spalle. Forse è questo il motivo per cui il pilota del Toyota #11 di Tricon Garage ha dato il meglio di sé nel corso di tutta la stagione, in cui ha ottenuto 6 vittorie (anche se solo una nei playoff, in Kansas). TRD crede molto in questo ragazzo che si è dimostrato estremamente competitivo fin dal 2022, in cui ha ottenuto il titolo di rookie dell’anno nonostante abbia corso solo metà delle gare. Il successo a Phoenix, però, non è una formalità. Corey dovrà impegnarsi molto per raggiungere l’obiettivo da lui desiderato.

Christian Eckes è un po’ meno giovane, ma, nonostante ciò, è ancora in grado di assimilare nozioni importantissime sulla guida in tempo record. Il ventitreenne nato a Middletown, New York, non si è distinto per il numero di vittorie, “solo” 4, di cui una nei playoff (Martinsville), quanto più per la sua incredibile costanza. Il pilota dello Chevrolet #19 di McAnally-Hilgemann Racing ha (finora) conquistato ben 20 top 10 consecutive che diventano 22 escludendo l’unico ritiro ad Atlanta. Il passaggio in Xfinity Series lo costringerà a dare il meglio di sé se vuole lasciare un segno indelebile sulle carte della classe inferiore.

La presenza di Ty Majeski ai playoff non è una sorpresa, ma, nonostante ciò, la voglia di arrivare al titolo è sempre molta. Il trentenne di Seymour, Wisconsin, ha vinto solo due gare (IRP e Richmond), peraltro entrambe ai playoff ma, nonostante ciò, le sue performance sono state tutto sommato positive. Il pilota del Ford #98 di Thorsport Racing è lo sleeper della situazione: nonostante sulla carta sia il meno quotato, Ty potrà stupire tutti.

Fra Heim ed Eckes potrebbe inserirsi, tuttavia, Grant Enfinger. Il quasi 40enne di Fairhope, Alabama ha iniziato la stagione con risultati non esaltanti, ma dalla gara di North Wilkesboro non è praticamente uscito più dalla top 10 conquistando una facile qualificazione ai playoff. In queste gare il pilota del CR7 Motorsports è esploso portando a casa nel Round of 8 due successi consecutivi a Talladega e Miami e quindi ora Enfinger arriva a Phoenix con un carica che si va a sommare alla voglia di rivincita per come ha perso il campionato l’anno scorso su questa pista in una corsa molto sporca.

– Francesco Gritti

NASCAR Anteprima Championship 4 Phoenix Truck Series 2024

Il programma del weekend di Phoenix

Nel weekend di Phoenix saranno quattro le categorie in pista. Oltre a Cup, Xfinity e Truck Series ci sarà anche la ARCA West Series, anch’essa giunta all’epilogo stagionale. A Sean Hingorani basterà un nono posto per vincere il secondo titolo consecutivo battendo Tyler Reif al termine di una annata ancora controversa per il giovane pilota di origini indiane.

Per quanto riguarda le categorie principali, le prove libere (una sessione da 50′ per ogni serie) e le qualifiche saranno trasmesse soltanto dalle reti americane. Come per tutta la stagione, la NASCAR Cup Series sarà in streaming su Mola con commento in italiano e per l’occasione anche uno studio pre-gara. La registrazione è possibile su Mola powered by Como TV (al prezzo di 2.99€ per l’abbonamento mensile con altri piani a scelta) e sulla app ufficiale.

Notte fra giovedì 7 e venerdì 8 novembre

1:00 Prove libere NASCAR Truck Series (-)

2:00 Prove libere ARCA West Series (-)

3:20 Qualifiche ARCA West Series (-)

Venerdì 8 novembre

19:30 Gara ARCA West Series (FloRacing, bandiera verde alle 19:45)

22:05 Qualifiche NASCAR Truck Series (FS2)

23:05 Prove libere NASCAR Xfinity Series (USA Network)

Notte fra venerdì 8 e sabato 9 novembre

0:05 Prove libere NASCAR Cup Series (USA Network)

2:00 Gara NASCAR Truck Series (FS1, bandiera verde alle 2:18)

Sabato 9 novembre

22:00 Qualifiche NASCAR Xfinity Series (USA Network)

23:05 Qualifiche NASCAR Cup Series (USA Network)

Notte fra sabato 9 e domenica 10 novembre

1:00 Gara NASCAR Xfinity Series (CW, bandiera verde alle 1:47)

Domenica 10 novembre

21:00 Gara NASCAR Cup Series (diretta su Mola powered by Como TV con commento di Matteo Senatore, Daniele La Spina e Simone Longo con pre-gara live dalle 20:45; diretta americana su NBC, bandiera verde alle 21:31)


Immagini: Media NASCAR


Condividi

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

RICEVI LA NEWSLETTER
Iscriviti per rimanere sempre aggiornato
(puoi sempre iscriverti in seguito)