NASCAR | Byron doma la tappa di Bristol ricca di incidenti

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di Gabriele Dri @NascarLiveITA
8 Aprile 2020 - 16:05
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La terza gara della “Pro Invitational Series” ha visto un brutto passo indietro nell’organizzazione di queste corse sostitutive mentre si cerca di capire quando e come si potrà riprendere con l’attività regolare. La prima gara su uno short track come Bristol era prevista come molto accesa ed animata ma i piloti sono andati oltre il segno, prendendosi tutte le libertà concesse dal regolamento oltre al fatto di essere dietro ad un simulatore e non al volante di una vettura reale.

Il cambio di format, separando le gare per i piloti della Cup Series da quella per quelli di ARCA, Truck e Xfinity Series per permettere a tutti di avere sufficiente visibilità e per avere un crescendo da short track d’America è stato azzeccato, ma tutto il resto è stato sbagliato ed in vista delle prossime settimane sarà necessario chiarire qualcosa. Alla fine a vincere meritatamente è stato William Byron, che da favorito assoluto doveva riscattare le sconfitte di Atlanta (nella gara non ufficiale), Miami e Texas.

Le batterie

In occasione di questa gara i 32 piloti della Cup Series presenti sono stati divisi dopo le qualifiche, conquistate da William Byron davanti a John Hunter Nemechek, in due gruppi da 16 che – in maniera simile ai Duel di Daytona – avrebbero disputato due batterie brevi per la definizione della griglia di partenza per il main event. Nelle heat da 50 giri non erano previste e quindi i due reset a disposizione erano praticamente inutilizzabili per poter lottare per le prime posizioni in caso di incidente.

La prima batteria vede il dominio di Byron, che gestisce al meglio e senza troppi problemi tutti gli avversari. Dietro di lui scattano Earnhardt e Bowman ma in pochi giri Bell comincia a rimontare e a diventare un contendente per la vittoria; in difficoltà invece Kligerman che non riesce a trovare gli spazi dopo una qualifica non esaltante.

La battaglia vera è attorno al quinto posto fra Bowman, Blaney, Elliott, un McDowell che rimonta di forza, Kligerman e DiBenedetto. I contatti reciproci e col muro non mancano – ma sono sempre nella normalità di Bristol – ed il primo a dover alzare il piede è Blaney dopo uno scontro con DiBenedetto seguito poi nei giri finali da Elliott. Davanti Bell riprende e sorpassa Earnhardt a due tornate dalla fine ma il tempo di raggiungere la #24 non c’è. Byron dunque vince la prima batteria e conquista la pole del main event davanti a Bell, Earnhardt, Bowman, McDowell, Kligerman, Logano, Ku.Busch e Blaney; da notare la penalità per Stenhouse per aver sfruttato troppo il muro dopo che DiBenedetto nelle libere aveva messo in luce un loophole, mentre Jones è vittima di problemi al pc e non riesce a prendere il via né ora né in seguito.

Se la prima batteria si è disputata regolarmente, la seconda invece è l’inizio della fine, almeno nel gruppo. Dalla pole Nemechek scatta subito bene davanti a Cassill, Preece, Hill, Smithley e Ky.Busch mentre Hamlin è il primo ad avere problemi. Come dicevamo iniziano i problemi e a causarli è soprattutto Bowyer che nel doppio ruolo di pilota (non ancora espertissimo su iRacing) e commentatore dagli studi della Fox, è protagonista di due incidenti con Bobby Labonte, poi uno con Cassill mentre sta per essere doppiato e che manda Landon a muro e infine un altro con Hill e Smithley che quasi manda in testacoda Garrett.

I più veloci nella seconda metà di gara sono Preece e Busch; negli ultimi giri Nemechek soffre il consumo delle gomme ed i doppiati ed in fretta la #37 si riporta su di lui. Ai -2 Preece trova un varco all’interno ma John resiste all’esterno rimanendogli affiancato. La volata è incredibile e Nemechek vince la batteria per soli 6 millesimi davanti a Preece, Ky.Busch, Larson, Hill, Cassill, Smithley, Wallace T.Dillon e Chastain.

La gara

La gara è prevista sulla distanza di 150 giri, con caution ma soprattutto con due reset a disposizione, e questo a posteriori sarà un errore fatale da parte della Nascar. Come detto nel format, la pole è andata a Byron e al suo fianco c’è Nemechek in quanto vincitore della seconda batteria e dietro di loro nella fila interna ci sono i piloti della prima manche e in quella esterna quelli della seconda.

Nelle prime fasi di gara ce n’è ben poca, è un continuo green e poi caution, alla fine le interruzioni saranno ben 12 per addirittura 74 giri complessivi, quasi metà gara. Il primo incidente arriva subito e vede Bell, in quel momento terzo, toccare leggermente Preece il quale si appoggia al muro e rimbalza contro Ky.Busch e da lì per evitare la #18 si innesca una serie di contatti che coinvolge anche Ku.Busch, T.Dillon, Logano e Bubba Wallace.

Si riprende (in assenza di note aggiuntive in testa c’è sempre Byron) e dopo pochi giri Bowyer, come in precedenza, esagera e stringe a muro Wallace non accorgendosi e non ammettendo le proprie colpe. Per la #43 sarebbe necessario già il secondo reset e a questo punto Bubba fa un rage quit degno di nota in diretta sul suo Twitch, un abbandono che avrà anche delle conseguenze non solo virtuali per quanto riguarda uno sponsor appena conquistato.

https://twitter.com/aaronbearden93/status/1246880843307548673?s=20

L’incidente, che coinvolge anche molti altri inclusi A.Dillon, Elliott, Buescher, Logano e Stenhouse, è già la goccia che fa traboccare il vaso anche ai tifosi a casa e alla ripartenza si è appena al giro 17, ma la tregua dura appena un giro e stavolta è Johnson a stringere a muro Kurt Busch. Pian piano si viene a sapere la verità: lo spotter automatico di iRacing in questi casi dà al pilota il “clear” anche se la vettura non è completamente davanti e da qui nascono molti incidenti. La quarta caution al giro 30 invece è diversa: Ty Dillon finisce a muro e rimbalza contro Elliott che nel trambusto che si genera finisce a ruote all’aria; impossibilitato a rimettersi sulle quattro ruote non può rientrare ai box per sfruttare il reset e quindi la sua gara finisce qui così come era finita quella di Jones sempre per problemi tecnologici.

Seguono poi gli incidenti (descritti in breve perché i piloti coinvolti sono molti di più) di Hill che tocca Larson e che li obbliga a frenare senza però finire in testacoda al giro 43, poi Bowman che stringe a muro Kligerman (come sopra) al giro 51 e infine la faida fra Larson e Suarez che porta alla fine alla squalifica di entrambi (e per Daniel sono due su due) al giro 72.

Si arriva così a metà gara con ancora troppe vetture in pista e tanti incidenti evitabili se ci fosse stata più prudenza e più intelligenza fra i piloti. Questa caution è il momento perfetto per le soste ed i leader ne approfittano; Byron lascia dunque la prima posizione a Cassill seguito da Buescher, DiBenedetto, A.Dillon, Bowman, Ku.Busch, Smithley e Hill, i quali si erano fermati in precedenza. Ma anche qui arriva subito una caution, con contatto proprio fra Cassill e Buescher sul rettilineo che manda Landon in testacoda, e a questo punto i commissari, per evitare ulteriori guai, ordinano che da qui in poi le ripartenze saranno su un’unica fila e non in doppia come al solito.

Gli effetti si vedono dato che le caution da qui in poi saranno solo quattro. Buescher resiste davanti con gomme più usurate per 30 giri e pure a numerose ripartenze ma alla fine sarà costretto ad arrendersi ad un Byron in totale controllo della situazione. Ai -50 Ky.Busch finisce in testacoda in curva4 e proprio in occasione della bandiera verde Byron ne approfitta per tornare in prima posizione sorpassando Chris.

Ai -31, dopo l’incidente di Earnhardt e Ku.Busch, Buescher è ancora secondo e la sua ripartenza non esaltante permette la fuga di William su Nemechek che torna secondo. Gli ultimi due incidenti della serata vedono Buscher travolgere Keselowski fermo in uscita di curva4 dopo un testacoda e lo scontro fra Preece e Ky.Busch fianco contro fianco in rettilineo, ma anche alla ripartenza finale ai -5 Byron gestisce tutto al meglio andando finalmente a vincere dopo tre settimane di sconfitte amare in quanto sempre favoritissimo.

William Byron conquista dunque Bristol davanti a Nemechek, Hill (ancora leader virtuale di un ipotetico campionato), Hamlin, DiBenedetto, Preece, Kligerman, Reddick, Smithley e McDowell.

A questo punto, dopo un notevole passo indietro nella qualità della gara dopo Miami e Texas, è necessario individuare le cause di questo degrado improvviso. Chiaramente la prima gara su uno short track ha innalzato la quantità di incidenti e questo era inevitabile, ma la concessione da parte della Nascar di due reset contro l’unico della gara precedente ha permesso ai piloti di avere più libertà che ovviamente questi si sono presi e fin troppo osando fin dal primo giro in un gruppo di ben 32 vetture. Ma le colpe oggettive sono anche dei piloti. Scene come quelle di Bowyer o anche quelle di Suarez e Larson necessitano di un time-out, con i piani alti che devono far capire loro che non stanno facendo una semplice diretta su Twitch davanti a qualche centinaia di loro tifosi, bensì una diretta nazionale in TV su Fox e FS1 la domenica all’ora di pranzo, un evento che ha attratto oltre un milione di telespettatori. Il rischio di brutte figure è dunque ben più alto e la Nascar, in questi anni già difficili, dubito che voglia dover affrontare pure questo.

Dopo un iniziale sondaggio riguardo ad una possibile gara a Daytona, la Nascar ha deciso di fare marcia indietro e osserverà il tradizionale riposo pasquale questa domenica. La “Pro Invitational Series” tornerà il 19 aprile da Richmond e si spera che in questi giorni i capi facciano qualche telefonata ai piloti per far capire come ci si dovrà comportare nelle prossime gare.

La classifica del “Food City Showdown”

Le altre categorie

Come detto, agli altri piloti è stato un riservato un loro evento sabato sera denominato “Saturday Night Thunder”, sempre a Bristol ma con le vetture della ARCA Series e anch’esso diviso fra batterie, ripescaggi e finale. A vincerlo è stato Logan Seavey davanti a Chase Cabre, Alex Labbé, Anthony Alfredo e Kyle Weatherman. Anche questo evento è stato caratterizzato da numerose caution ma nel complesso è stato migliore della gara della Cup Series del giorno seguente. Da notare il “boicottaggio” della gara da parte dei piloti Ford perché su iRacing non è presente un seppur vecchio modello dall’ovale blu della ARCA Series. Come potete capire, le corse virtuali stanno assumendo sempre più connotazioni nel mondo reale.

Da notare infine che anche molte altre categorie si stanno muovendo. Anche le Word of Outlaws sono andate in diretta sulla Fox e lo faranno anche questa settimana al mercoledì sera. Nel primo evento della scorsa settimana Christopher Bell ha vinto la gara delle Sprint Car mentre Trent Ivey quella delle Late Model. Anche la NBC non è stata a guardare e, oltre alla IndyCar, ha deciso di organizzare un piccolo campionato Nascar con gare solo sugli short track con diversi piloti coinvolti ma presenti solo a piccoli gruppi. I vincitori di ogni serata poi si qualificano per il gran finale. Le corse, registrate la scorsa settimana, vanno in onda invece in questi giorni. Il primo appuntamento al virtuale Rockingham è andato a William Byron (entrambe le batterie) mentre il secondo all’IRP di Indianapolis a Larson e Bell. Si proseguirà stasera con Myrtle Beach prima del gran finale di giovedì a Martinsville.

Immagine: nascarmedia.com


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