NASCAR | Busch Clash: Martin Truex Jr. riscatta il 2022 incantando il Coliseum

NASCAR
Tempo di lettura: 9 minuti
di Francesco Gritti @franz_house_vg
6 Febbraio 2023 - 13:45
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Martin Truex Jr. vince il Busch Light Clash per la prima volta in carriera. Il pilota Toyota, veloce per tutta la gara, riesce a spuntarla nel finale dopo le numerose caution. Austin Dillon e Kyle Busch lo seguono sull’inedito podio


Il Busch Clash è un appuntamento spesso sottovalutato. Una gara esibizione creata per allietare il pubblico e “generare hype” attorno alla stagione che verrà ha un peso enorme sulle spalle: essere piacevole per chi la guarda, sia da casa che nello stadio. Il ritrovo al Coliseum è stato azzeccato, così come gli show avvenuti prima e nel mezzo della gara. Unico problema le troppe auto in pista che hanno provocato moltissime caution.

Le batterie

La stagione 2023 di NASCAR Cup Series riparte, come da tradizione, dal Busch Clash. Dopo diversi aggiornamenti (tra cui spicca un retrotreno più ampio dovuto a motivi di sicurezza), le Gen 7, al secondo anno di vita, sono pronte a sondare le proprie potenzialità nella gara di esibizione pre-campionato del 5 febbraio (6 per noi in Europa).

Il Busch Clash, oramai giunto alla sua quarantacinquesima edizione (si tiene ininterrottamente dal 1979), viene ospitato, anche nel 2023, dal LA Memorial Coliseum. Lo storico stadio, che quest’anno festeggia il centenario dalla sua apertura, appare in calendario per la seconda volta. Difatti, nel 2022, l’interno dell’impianto californiano è stato asfaltato per permettere lo svolgimento di gare automobilistiche. Le dimensioni dell’ovale sono minime, dato si trova al posto della pista di atletica di cui mantiene la lunghezza di 400m, o 1/4 di miglio per gli appassionati oltreoceano.

Tutti e 36 i charter risultano iscritti, anche i due senza un pilota fisso. La Ford #15 di Rick Ware Racing è stata affidata a JJ Yeley, così come successo l’anno scorso per 17 volte, mentre la #78 di Live Fast Motorsport, Chevrolet a partire da questa stagione, avrà al volante il pilota-owner della squadra BJ McLeod.

In qualifica Justin Haley sigla il record della pista sulla Chevrolet #31 di Kaulig Racing. Il ventitreenne dell’Indiana, molto veloce anche l’anno scorso, ha fermato le lancette del cronometro a 13.413″, battendo di quasi un decimo e mezzo il neo compagno di marca Kyle Busch (nella sua prima uscita pubblica sulla Chevrolet #8 di Richard Childress Racing), Bell e Byron ottengono il terzo e il quarto tempo. Salta le prove ufficiali Ty Gibbs: paura per lui nelle libere quando la Toyota del giovane rookie ha preso fuoco a causa di uno scarico non montato correttamente.

Per ottenere la pole position, però, i partecipanti dovranno affrontare la fase delle batterie. 9 piloti si sfideranno per 25 giri (non contando quelli percorsi sotto caution) per cercare la qualificazione alla gara, garantita solo per i primi 5 di ogni sessione. Le posizioni di partenza sono determinate dal risultato ottenuto durante le qualifiche. Difatti, il primo, il quinto, il nono… della fase precedentemente citata saranno al via nella prima batteria in quest’ordine, così come il secondo, il sesto e il decimo nella seconda heat, il terzo, il settimo e l’undicesimo nella terza e il quarto, l’ottavo e il dodicesimo nella quarta.

Nella prima batteria Almirola e Bowman sorpassano Haley, partito al palo, e si prendono le prime due posizioni al traguardo. Anche Gragson e Logano prenderanno parte alla gara in via ufficiale. Nella heat 2 la battaglia tra gli ex compagni Truex Jr. e Busch vede il veterano della #19 imporsi sul due volte campione. Oltre a loro due Austin Dillon, Larson e Harvick riescono a prendersi il posto il griglia al primo tentativo con quest’ultimo che approfitta della battaglia fra Elliott e Stenhouse all’ultima curva.

La heat 3 ha avuto un unico dominatore: Denny Hamlin, in grado di guidare il plotone per 20 giri. Briscoe, Reddick, Blaney e Suarez (venuto al contatto più volte con Keselowski) lo seguono a ruota. Bell, tamponato mentre lottava per le prime posizioni, termina sesto (anche se ha concluso 5 giri in prima posizione). Anche nella quarta batteria non si assiste a un grosso spettacolo: Byron domina, mentre Wallace, Chastain, Preece e Jones tagliano la bandiera a scacchi nelle prime cinque posizioni.

I 16 piloti non qualificati partecipano al ripescaggio, divisi in due sessioni. Le prime 3 auto al traguardo di ogni batteria partiranno tra il ventunesimo e il ventiseiesimo posto nella gara principale. McDowell, Bell e Gilliland riescono a terminare i 50 giri della terza fase di qualificazione nelle prime posizioni. I loro omologhi, nella seconda gara, sono Elliott, Gibbs e Allmendinger.

Da regolamento, il miglior pilota nella stagione 2022 a non essersi ancora qualificato al Clash nelle sessioni precedenti partirà in ventisettesima e ultima posizione. Austin Cindric, dodicesimo la passata stagione, approfitta dell’opportunità e si schiera in griglia sulla Ford #2.

La gara

I 150 giri cominciano nel segno di Aric Almirola che dalla pole brucia Truex Jr., poi superato anche da Hamlin dopo una decina di tornate. La prima caution si verifica dopo il diciassettesimo passaggio sul traguardo: Un contatto in curva 4 fra McDowell e Jones manda il pilota del rinominato Legacy Motor Club in testacoda, complice anche una toccata di sponda con la vettura di Harvick. Per la Chevy #43 c’è il ritiro.

In ripartenza si assiste a un Hamlin carico come non mai. Dopo aver passato Almirola, il veterano Toyota comincia una cavalcata trionfale in solitaria. Il “Missile Cubano” verrà poi superato anche da Truex Jr., il quale lo manderà largo e gli farà perdere diverse posizioni.

Nuova caution al giro 24. Un tamponamento tra Briscoe e Blaney porta il figlio d’arte in testacoda. La vettura #12, ferma, verrà poi colpita anche da Elliott, Gibbs e Suarez. Dopo la ripartenza, la gara rimane poi stabile per una ventina di giri, tutti guidati da Denny Hamlin.

Giro 43: Blaney (girato nello scorso incidente) è questa volta l’artefice del testacoda della Chevy #16 guidata da AJ Allmendinger. Il rientro a fondo gruppo dell’ex pilota Xfinity e il lucky dog di Elliott riporta la gara in regime di bandiera verde.

Hamlin viene disarcionato da Wallace in modo sporco, con un contatto che lo manda largo in curva. Anche l’altro leader precedente della corsa, Almirola, non se la passa granchè bene, visto che è stato addirittura doppiato dopo una trentina di giri dal leader della corsa.

La rivalità fra Chastain e Hamlin rientra, dopo tutto quanto successo nel 2022, nel vivo al giro 74, quando “Watermelon Man” decide di sorpassare (fallendo) il pilota della #11. Il veterano si gira, permettendo alla vettura dal numero precedente al proprio – ovvero Almirola – di sdoppiarsi.

La prima metà di gara finisce dopo altri due giri poveri di contenuto. Bubba Wallace è primo alla “pausa concerto” di Wiz Khalifa, ma anche Truex Jr., Austin Dillon, Byron e Reddick hanno fatto del loro meglio per restare vicini al pilota dell’Alabama.

I primi 11 giri della seconda fase sono caratterizzati da 5 caution tutte molto simili: un tamponamento nel midfield che provoca un testacoda. Diversi piloti illustri, tra cui Harvick, Gilliland, Logano e Cindric sono coinvolti. Nel parapiglia generale Gibbs si ritira.

Nei 20 giri che separano la decima e l’undicesima caution il gruppo è guidato dal rientrante a tempo pieno Ryan Preece, pronto a sfoggiare il suo talento e la sua esperienza sugli short track sulla Ford #41 di Stewart Haas Racing. Alle sue spalle Truex Jr. e Bowman danno spettacolo, senza però mai riuscire a impensierire il trentaduenne in testa alla corsa.

Al giro 106 ricomincia la trafila di caution, 3 in meno di 10 giri. Tra i piloti coinvolti si trovano Reddick, Gragson, Haley, Briscoe e Blaney, oltre a Cindric, che opta per il ritiro. Al giro 114 si riparte, con Preece davanti al gruppo. Truex Jr., Dillon e Wallace sono molto veloci nel finale di gara, tanto da riuscire a infilare Bowman prima e il leader poi, al giro 125.

Le tensioni tornano ad acuirsi al giro 141. Michael McDowell rallenta vistosamente sul rettilineo principale, facendo sfilare tutti quanti. Anche se inizialmente si pensa che il tutto possa procedere senz problemi, bastano pochi secondi per ricredersi. Il pilota della #34 sbaglia la manovra di ingresso alla “zona box” a centro pista e si blocca sul tracciato. Pace car in pista e meccanici che aiutano il vincitore della Daytona 500 2021 a fare manovra. Quasi in contemporanea anche il compagno di squadra Gilliland opta per il ritiro.

Dopo qualche giro in bandiera verde, al giro 143 si entra, per l’ultima volta, in regime di caution. Dillon colpisce violentemente Wallace in curva 1, mandandolo in testacoda. Per l’afroamericano le possibilità di vincere il Clash sembrano essere terminate.

Nel finale non si assistono a scossoni clamorosi, anche se la battaglia fra i due RCR lascia gli spettatori con il fiato sospeso. Martin Truex Jr. vince il suo primo Busch Clash, un modo per riscattarsi dopo un 2022 di sfortuna a 360°. Sul podio (allestito per l’occasione non senza qualche polemica fra i tifosi duri e puri) lo affiancano Austin Dillon e Busch, neocompagni di squadra.

NASCAR Cup Series Busch Clash 2023 podio Truex Kyle Busch Austin Dillon

I risultati odierni

La classifica del “Busch Light Clash at The Coliseum”

I prossimi appuntamenti

Dopo la prima esibizione è il momento di fare sul serio. Il primo e più importante appuntamento della stagione, la Daytona 500, che già nel nome indica il luogo dove si terrà l’evento, si terrà fra due settimane, domenica 19 Febbraio alle nostre ore 20.30. Prima di essa, però, si tengono i Duels, nel nostro venerdì notte (il giovedì sera americano), quando si deciderà la griglia di partenza della gara principale, lunga, da programma, 200 giri.

Sempre a Daytona, fra due settimane, ci sarà anche la gara inaugurale delle altre due serie del circuito principale NASCAR. Venerdì 17 Febbraio (sabato 18 alle 1.30 in Italia) verrà esposta la prima bandiera verde dell’anno in campionato, con l’inizio della NextEra Energy 250 di NASCAR Craftsman Truck Series. A seguire, alle 23.00, verrà dato il via alla Beef. It’s What’s For Dinner. 300, primo appuntamento di NASCAR Xfinity Series.


Immagine: Media NASCAR

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