NASCAR | Anteprima Xfinity Series 2024

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Tempo di lettura: 13 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
15 Febbraio 2024 - 11:00
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Il mercato ha rivoluzionato in gran parte i top team. I problemi di adattamento delle novità potrebbero lanciare i veterani all’inseguimento del campione Cole Custer


Sarà una stagione frizzante, ancor più del solito quella della NASCAR Xfinity Series e questo è dovuto ad un mercato fatto di passaggi di squadra sorprendenti e non, ma anche dal fatto che la lotta per i playoff sarà particolarmente intensa dato che sulla carta (almeno) uno dei big sulla carta rimarrà fuori dalla fase finale. E non è detto che alcuni attriti del passato possano portare ad altri momenti tesi anche in questo 2024.

I piloti ed i team

Custer, Allgaier, Mayer, Austin Hill, Sammy Smith, Creed, Chandler Smith, Herbst, Brandon Jones, Williams, Allmendinger, Love, van Gisbergen. I nomi sono 13 e messi in ordine di piazzamento in classifica generale dell’anno scorso. I posti ai playoff sono sempre 12, il format non è cambiato e quindi uno di loro sarà escluso dai playoff. Almeno uno, perché le insidie sulla strada possono esserci. Il lotto delle possibili tappe-sorpresa si è ridotto però a tre, ovvero le due Daytona e Talladega perché sulla carta gli stradali sono già prenotati.

Gli abbinamenti piloti-squadre però non sono gli stessi del 2023, non per tutti almeno, e questo è il risultato di una bollente (ma non sorprendente una volta iniziato il domino) silly season iniziata già nel finale della scorsa stagione quando degli attriti furono il preludio a certi divorzi.

Partendo con ordine per ricostruire tutto, il team campione in carica è l’unico fra i migliori a presentare una lineup invariata con il campione Cole Custer, che ha ottenuto il titolo pur in una stagione non esaltante dal punto di vista statistico (specialmente se si pensa alla prima fase di carriera in Xfinity Series) ed un Riley Herbst che, si spera, con la vittoria di Las Vegas nei playoff (a cui non si era qualificato) si sia finalmente sbloccato e possa dimostrare il suo talento.

Stewart-Haas Racing, in crisi in Cup Series ma che resiste nella categoria cadetta, sarà anche nel 2024 l’unico team di punta di Ford che presenterà la stessa vettura degli anni scorsi ma con la livrea Dark Horse come nella top class. La scuderia di Ryan Sieg, il RSS Racing, porterà ancora tre auto a tempo pieno, due per i fratelli Sieg ed una per Blaine Perkins, ed una part time per CJ McLaughlin (nella scorsa stagione coinvolto in un paio di incidenti di troppo nelle libere).

La lineup dell’ovale blu si chiude con la #35 del team di Joey Gase (senza più Patrick Emerling come partner) che a Daytona schiererà Frankie Muniz al debutto in NASCAR dopo la positiva stagione in ARCA Series e la #15 (ex #25) dell’AM Racing che non vedrà più Brett Moffitt (ancora a piedi al momento) bensì Hailie Deegan, promossa dalla Truck Series e già alla stagione da dentro o fuori visti i campionati non proprio positivi disputati con i pick up malgrado l’hype.

Ancor meno nutrita la presenza delle Toyota con appena due team e cinque vetture. Detto del Sam Hunt Racing che, perso Kaz Grala, torna ad una sola vettura a rotazione fra Sage Karam, Jeffrey Earnhardt, Corey Heim ed altri piloti, la parte del leone la farà ovviamente il Joe Gibbs Racing con un roster completamente rivoluzionato. Tornano quattro le auto a tempo pieno, tuttavia i piloti a lottare per il titolo saranno solo due ed entrambi saranno new entry.

La sorpresa principale è il ritorno – sulla rinumerata #81 – di Chandler Smith nell’orbita Toyota (ha fatto “le giovanili” con il Kyle Busch Motorsports) dopo un anno di Kaulig Racing, squadra sulla quale seguirà un approfondimento in seguito. Ad affiancarlo sulla #18 sarà Sheldon Creed, scappato dal Richard Childress Racing dopo essere stato, a suo dire, messo nelle scelte interne dietro ad Austin Hill. La bomba è esplosa come noto a Martinsville negli scorsi playoff quando il duello interno ha causato indirettamente l’eliminazione di entrambi dal gran finale di Phoenix ed una gran brutta figura mediatica per il RCR che palesò praticamente quanto sostenuto dallo stesso Creed. In squadra è ovviamente rimasto Hill che quel giorno a caldo spoilerò il passaggio, poi confermato settimane dopo, di Creed al JGR.

Sulle altre due vetture si alterneranno diversi piloti. L’auto di punta sarà sicuramente la #20 che vedrà per ben 23 gare Aric Almirola (che rimanda ancora il ritiro) e John Hunter Nemechek (che dunque non taglia il cordone ombelicale) per le altre 10; sulla #19, invece, ci saranno ben quattro piloti: Ryan Truex, Joe Graf Jr. (quando i soldi valgono più del talento) ed i giovani Taylor Gray e William Sawalich (quest’ultimo quando sarà maggiorenne), espressione del Toyota Racing Development.

Chevrolet ancora una volta sarà la componente dominante, almeno numericamente, della Xfinity Series con almeno metà delle vetture iscritte per ogni gara. Il team di punta rimane JR Motorsports, con tre piloti confermati su quattro. Al posto del promosso, ma anche a secco di vittorie, Josh Berry è arrivato in squadra direttamente dal Joe Gibbs Racing Sammy Smith che affiancherà dunque Justin Allgaier (14esima stagione e zero titoli), Sam Mayer e Brandon Jones.

Il secondo team sulla carta sarà il Richard Childress che ha ottenuto quello che voleva, ovvero liberarsi di Sheldon Creed e tenere come primo pilota Austin Hill. Intanto che i vertici della squadra ricostruiranno la credibilità perduta negli ultimi mesi del 2023, i tifosi guarderanno attentamente il candidato numero uno al titolo di rookie dell’anno, ovvero Jesse Love. Il campione della ARCA Series è stato “rubato” a Toyota, ha saltato a piè pari la Truck Series ed ora debutta direttamente in Xfinity, pronto a dimostrare tutto il suo talento. Anche Jesse sotto sotto però ha un caratterino non semplice (che a volte non è piaciuto ai tifosi) e quindi se Austin Hill crede di essersi tolto un cliente scomodo in squadra come Creed, allora forse ha sbagliato i conti ed il vantaggio iniziale su Love potrebbe anche esaurirsi in fretta. E con Jesse sul paraurti non è detto che finisca a tarallucci e vino ancora una volta.

Arriviamo ora all’ultimo top team in casa Chevy. E, come in Cup Series, la situazione in casa Kaulig Racing è molto confusa, poco convincente e parecchio fumosa. Promosso – più per necessità che per convinzione – Daniel Hemric al posto di Justin Haley (e un giovane perso), sfuggito Chandler Smith dopo appena un anno (e due giovani persi), con una terza auto già a rotazione dopo aver dovuto rinunciare a Landon Cassill lo scorso inverno, la lineup si presentava a fine 2023 completamente vuota. Come colmare i buchi rimasti?

La logica più sensata, anche per far fronte alla mancanza di vittorie nei momenti importanti (quelli di cui Matt Kaulig e Chris Rice amano parlare come obiettivo ad ogni stagione, ma che non sono mai arrivate) sarebbe stata quella di ridimensionarsi leggermente, ammettere i propri errori nella fase di espansione troppo rapida e tornare a due auto a tempo pieno. E invece come sarà il 2024 di Kaulig? Tre auto a tempo pieno più una part time che a Daytona diventeranno due (quest’ultima schierata per Suárez in collaborazione con SS-Green Light Racing). Una decisione che appare folle e dispersiva.

Al volante della #16 torna AJ Allmendinger. AJ lo aveva detto anni fa: “Mai più a tempo pieno in Cup Series.” E invece si era lasciato convincere dal team, sulla scia dei buoni risultati in Xfinity nel biennio 2021-22, di tornare nella top class. Il 21esimo posto in classifica finale con la vittoria ottenuta a tempo scaduto al Roval lo ha convinto, dopo un lungo tira e molla nel prendere la decisione, di fare marcia indietro e tornare in Xfinity Series. E così l’esperimento è fallito malgrado ieri AJ abbia detto: “Avrei preferito rimanere a tempo pieno in Cup Series.” Caos totale, come potete capire.

Sulla seconda vettura ci sarà Josh Williams. Il 30enne della Florida è reduce anch’egli da un 21esimo posto in classifica generale con la #92 del DGM Racing, team con cui era tornato dopo un’esperienza deludente con la squadra di BJ McLeod. Nelle 182 gare in carriera, in larga maggioranza proprio con il DGM Racing, Williams ha raccolto 11 top10. Valutare Josh dal punto di vista del talento è molto difficile viste le vetture che ha guidato, tuttavia la scelta di Kaulig appare decisamente audace. Josh, che di suo è una persona straordinaria vista l’attività a favore dei bambini in ospedale, è infatti salito alla ribalta lo scorso anno quando ad Atlanta, in polemica con i commissari, anziché tornare ai box fermò l’auto sul traguardo, scese e tornò in pit lane a piedi. E solo in America un pilota che fa questo e poi riceve una gara di squalifica diventa un idolo dei tifosi ed – evidentemente – attira pure sponsor (di cui Kaulig aveva necessità). Ora però per Williams dovrà parlare inesorabilmente la pista, senza fermarsi in sosta vietata.

La terza auto quest’anno avrà il #97 e a guidarla in prestito secco da Trackhouse sarà niente meno che Shane van Gisbergen. Per il neozelandese, sensazione del 2023 con la vittoria di Chicago, la Xfinity Series sarà il punto più alto e continuativo nel suo percorso di formazione americano. Visto gli inaspettati e crescenti rapporti fra le due squadre, Justin Marks – data la mancanza di spazio nel proprio team – ha deciso di “cedere” SVG in modo che possa crescere e capire se anche sugli ovali potrà andare forte come sugli stradali. Stradali che saranno sicuramente il bottino di caccia per van Gisbergen e che dovrà però spartirsi con Allmendinger. A prima vista sembra proprio SVG il candidato ad essere il 13° uomo data l’inesperienza, però il format del campionato che permette l’accesso ai playoff con almeno una vittoria potrebbe ribaltare tutto.

L’auto part time (la #10) sarà schierata per ben 10 gare con il giovane Daniel Dye al volante. Kaulig, dunque, si presenta così al 2024, con una lineup decisamente audace, da tutto o niente, solo che il tutto (ovvero il titolo) non è per nulla facile da ottenere vista la situazione interna e anche la concorrenza. Da chiarire, inoltre, quanto profondo sia questo legame nato con Trackhouse che ha visto uno scambio di crew chief a livello di Cup Series, il prestito di SVG e anche l’utilizzo di pit crew con uomini Trackhouse.

In seconda fascia ci saranno due team che sono arrivati ai playoff lo scorso anno a discapito di un paio di big. Riconfermati nel team di Jordan Anderson sia Jeb Burton (che arrivò alla top12 con la vittoria di Talladega, ma protagonista nel complesso di una stagione positiva) e il giovane Parker Retzlaff. Torna anche Parker Kligerman sulla #48 del Big Machine Racing, tuttavia il pilota-giornalista si concentrerà solo sulla Xfinity Series lasciando i Truck.

All’inseguimento di tutti questi una selva di piccoli team che vogliono sempre crescere come l’Alpha Prime Racing (loro sì intelligenti a tornare a due auto a tempo pieno con Ryan Ellis e Brennan Poole più una part time), l’Our Motorsports che vuole ripartire da Anthony Alfredo, la scuderia di e con Jeremy Clements così come quella di e con BJ McLeod (ma anche altri al volante), il DGM Racing che avrà Kyle Weatherman per tutto il campionato sulla #91 e la #92 part time ed il debuttante (nella categoria cadetta) Young’s Motorsports che schiererà Leland Honeyman.

Il format ed il calendario

Per il 13esimo campionato di fila la NASCAR Xfinity Series vedrà 33 gare in programma, di queste 27 saranno sugli ovali e sei sugli stradali (Austin, Portland, Sonoma, Chicago, Watkins Glen e il Roval nei playoff), una notevole riduzione rispetto agli otto dell’anno scorso data la mancanza in calendario dello stradale di Indianapolis (col ritorno sull’ovale) e – grave perdita – di Road America.

Mancherà in calendario anche Fontana, in corso di profonda ristrutturazione, che verrà sostituito anche nella categoria cadetta dall’Iowa che torna per la prima volta dal 2019, ovvero da prima del Covid.

Le modifiche al programma dovute alle Olimpiadi di Parigi hanno ripercussioni anche sulla Xfinity Series, con lo scambio fra Bristol e Kansas che rende The Last Great Colosseum la gara del taglio prima dei playoff, il ritorno di Talladega nel Round of 12 prima del secondo taglio al Roval. La fase decisiva in vista di Phoenix vedrà come tappe ancora Las Vegas, Miami e Martinsville.

Confermato anche il Dash4Cash, le gare che mettono in palio 100’000$ di bonus per i piloti della Xfinity Series (gli unici che potranno partecipare) selezionati fra i migliori della gara precedente e che si piazzerà meglio in quella successiva; cambiano però le tappe, confermate Martinsville, Talladega e Dover mentre esce Richmond a favore del Texas.

I regolamenti tecnico e sportivo sono praticamente invariati, tuttavia ci sono alcune modifiche da far notare. La prima su tutte è la riduzione della tanica di benzina al rifornimento da 11 a 9 galloni (da 41 a 34 litri). Questo permetterà ai gas men di muoversi più agilmente, tuttavia il loro intervento dovrà essere perfetto. Infatti, il serbatoio sulle vetture è da 18 galloni (una volta era da 22, dunque sempre due volte la tanica, quindi il cambiamento attuale rispecchia la situazione proporzionale del passato) e quindi per fare il pieno dovranno rabboccare il 100% della benzina presente nella tanica e non ci sarà più quel volume di tolleranza. Sempre in tema di soste, nelle gare stand alone (in pratica la sola Portland) i pit stop saranno live e non più congelati.

Cambiate anche le regole per i muletti: i team che hanno iscritto una o due vetture potranno portare in pista un’auto di scorta, quelli con tre o più iscritti potranno avere due muletti, in alcune gare designate anche con un motore già montato a bordo. In ogni caso tutti i Championship 4 a Phoenix avranno un muletto ciascuno.

Cosa aspettarsi dal 2024

Le novità in parecchi team, specialmente in casa Chevrolet e Toyota, potrebbero vedere una partenza lanciata di chi invece non ha cambiato nulla in squadra. E dunque un Cole Custer, forse trascinandosi dietro anche un Riley Herbst reduce dalla prima vittoria in carriera, potrebbe iniziare la stagione in modo opposto allo scorso anno quando ha subito il contraccolpo della retrocessione. E chissà se, in questa ottica, Justin Allgaier non possa finalmente vincere l’ambito titolo.

Tutti da valutare i nuovi legami come Sammy Smith-JRM, Creed-JGR e Chandler Smith-JGR, sulla carta molto buoni ma che avranno ovviamente bisogno di essere oliati per bene. La NASCAR Xfinity Series non permette passi falsi, infatti come detto i top driver sulla carta sono in 13 per 12 posti. Uno dei big potrebbe arrivare molto triste a fine estate e dover rivalutare quanto fatto nelle prime 26 gare stagionali. Anzi, almeno un dato che non si sa mai cosa può succedere a Daytona e Talladega.

La lotta per il rookie dell’anno ha unico favorito Jesse Love, sia per l’esperienza con le stock car, sia perché il RCR è un team di primo livello. Il rendimento di Shane van Gisbergen è tutto da valutare sull’arco delle 33 gare di cui ben 27 su ovale. Sulla carta solo un ribaltone favorito dal format dei playoff potrebbe sovvertire il pronostico. Iscritti a questa classifica anche Hailie Deegan e Leland Honeyman.

Come seguire la NASCAR Xfinity Series in Italia

Al momento, in Italia, non esiste un modo legale per vedere la NASCAR Xfinity Series e la NASCAR Truck Series. Mola Tv ha riconfermato la categoria principale che porterà in diretta per tutta la stagione ma, per le categorie inferiori, è ormai improbabile che qualcuno le trasmetta nella nostra nazione.

Il programma della NASCAR Xfinity Series a Daytona

Venerdì 16 febbraio:

22:35 Prove Libere

Sabato 17 febbraio:

17:30 Qualifiche

23:00 Gara


Immagine: Media NASCAR

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