Sette mesi e 26 gare dopo la Daytona 500, la Monster Energy Nascar Cup Series entra nel vivo con i playoff che eleggeranno il campione della stagione 2017 a Homestead il 19 novembre. La selezione quest’anno è stata molto dura, dato che ci sono state vittorie a sorpresa che hanno premiato un paio di piloti, mentre altri hanno deluso le aspettative e ne sono rimasti fuori. Prima di trattare dei piloti però è necessario parlare di alcune regole che a suo tempo avevo deciso di rimandare a questo momento.
Il format dei playoff
Lo svolgimento dei playoff – già non semplice di suo – si è ulteriormente complicato quest’anno. Prima di tutto è utile far capire come siamo arrivati a questa classifica di partenza. Tutti i piloti che si sono qualificati partono da un punteggio base di 2000 punti più un bonus – i famosi “playoff points” – accumulato durante la stagione tramite la vittoria delle stage intermedie (valide 1 punto ciascuna), i successi in gara (5 punti a trionfo) e il posizionamento nella classifica finale della “regular season”. Come si può capire dalla tabella, Truex ha fatto la differenza su tutti gli altri proprio nelle stage intermedie vinte, vincendone ben 18 su 53.
I playoff constano in 10 gare, divise in 4 fasi. Dopo la terza, la sesta e la nona gara si eliminano i quattro piloti peggio piazzati in classifica; da sottolineare il fatto che chi vince una gara (ed è ancora in lizza per il titolo) è automaticamente qualificato al round successivo. Dopo aver ridotto il gruppo dei contendenti da 16 iniziali a 12 dopo la gara di Dover, a 8 dopo il Kansas e – infine – a 4 al termine di Phoenix, i cosiddetti “Championship Four” partiranno a Homestead nella gara decisiva alla pari e chi arriva primo fra questi conquista il titolo. Non è uno spareggio alla Cars dove Saetta McQueen, Strip “The King” Weathers e Chick Hicks sono soli in pista al “Los Angeles International Speedway”, ma tutti i 40 piloti sono in gara, perché ci si può ancora contendere i piazzamenti in classifica generale dal quinto in poi.
La principale modifica al regolamento dei playoff prevede un aiuto notevole a coloro che hanno reso al meglio nella “regular season”: da quest’anno ad ogni reset del punteggio (dopo il primo round i 12 superstiti ripartono da 3000 punti, dopo il secondo gli ultimi 8 piloti da 4000), i bonus conquistati fino a quel momento vengono aggiunti automaticamente. Per fare un esempio che chiarisca le idee definitivamente, nel caso in cui Truex si qualifichi al secondo round non partirà più da 3000 punti (come successo fino al 2016), ma da 3000 più i 53 “playoff points” conquistati finora più gli eventuali “playoff points” conquistati tra stage intermedie e vittorie nelle 3 gare del primo round.
Ed è proprio per questa novità nel regolamento che Truex è il favorito assoluto per il titolo.
I 16 piloti
Sono stati due i dominatori della stagione e verosimilmente saranno loro a giocarsi il titolo: Martin Truex Jr. e Kyle Larson. Entrambi hanno chiuso la “regular season” con 4 vittorie, ma se il pilota della #42 di Chip Ganassi ha vissuto un periodo in ombra questa estate, Truex ha regalato prestazioni eccezionali ogni domenica vincendo stage quasi ovunque. Con il vantaggio che ha, il pilota del Furniture Row ha già il biglietto in tasca per il secondo round, poi dovrà evitare di rompere il motore a Talladega, come successo l’anno scorso, per accedere al terzo round dove – per lui – si inizierà veramente a fare sul serio.
Dietro di lui il gruppo è invece più compatto, con Kyle Larson che a Richmond ha dissipato un po’ di dubbi sui suoi playoff. Finora infatti aveva vinto solo su ovali da due miglia (assenti nelle ultime 10 gare) e dopo aver dimostrato di saper andare molto forte a Homestead, il problema per Kyle è arrivare al gran finale tra i quattro eletti, a differenza di quanto successo nel 2016, quando fu eliminato a causa di un problema meccanico a Dover. Nel 2017 è arrivata la maturità per il pupillo di Chip Ganassi, il quale ora dovrà solo gestire la pressione.
A seguire tra i favoriti al titolo ci sono quattro piloti che hanno già vinto nel passato almeno un campionato. Quello che ha il trend positivo è sicuramente Kyle Busch; per il campione del 2015, a Pocono è terminato un anno di digiuno e da allora è entrato stabilmente nella parte alta della classifica. I malumori sembrano alle spalle ed ora il pilota della #18 è concentrato sulla possibilità di vincere il titolo e di ristabilire le gerarchie in Toyota, dove un team satellite sta prevalendo su quello principale.
Tra i big, i due grossi punti di domanda sono Brad Keselowski e Jimmie Johnson. Per il team Penske non è stata una buona stagione: il pilota della #2 ha vinto sì due gare, ma è stato protagonista di troppi alti e bassi che impediscono ogni pronostico sul suo finale di stagione. Ancora più impenetrabile il campionato della #48: in quasi 70 anni di storia, solo un pilota è stato in grado di completare una stagione con lo stesso numero di vittorie e di top5 (Derrike Cope nel 1990); Johnson dopo 26 gare può ancora farcela, dato che ha ottenuto solo tre top5 (minimo in carriera) e in occasione delle tre vittorie a Fort Worth, Bristol e Dover, per il resto ci sono state molte prestazioni non convincenti. Ogni anno il suo team segue questa tattica di agire nell’ombra per poi tornare ad alti livelli nei playoff; un anno fa la situazione era simile e a Homestead Johnson vinse il titolo. D’altronde bastano soltanto 4 vittorie, una per round, per entrare nella storia vincendo l’8° campionato, no?
A contendersi un posto al gran finale ci saranno sicuramente anche Kevin Harvick e Denny Hamlin, i quali sanno sia gestire i tre round, sia piazzare la stoccata vincente. Non avranno magari la velocità di Truex, Larson e Kyle Busch, ma per il quarto posto a Homestead i favoriti sono loro. E non si sa mai cosa può succedere in una gara secca.
Di rincorsa, come al Palio di Siena, partono invece Kurt Busch e Matt Kenseth, che in estate hanno fatto parlare di più per le loro vicende di mercato ma nelle ultime settimane sono tornati alla ribalta per i loro risultati in pista. Devono recuperare un po’ di punti sugli altri piloti, ma quello che hanno fatto vedere dalla pausa di agosto in poi li rimette nel novero dei favoriti per la gara singola e – quindi – per la promozione al round successivo.
Gli outsider sono da ricercarsi tra i giovani emergenti Ryan Blaney e Ricky Stenhouse Jr., i quali dovranno confermare le vittorie ottenute in stagione. Per il pilota del Wood Brothers ultimamente sono arrivati un paio di gare sfortunate e alcuni errori dovuti alla sicurezza di essere già ai playoff, mentre Stenhouse punterà tutto sul sopravvivere al primo round per poi ripetere a Talladega il successo della primavera, ribadito poi a luglio sull’altro superspeedway, ovvero Daytona.
Molti dubbi invece su Chase Elliott, che per il secondo anno consecutivo ha messo a rischio la qualificazione ai playoff non vincendo in stagione e terminando la “regular season” al terzultimo posto disponibile. Per l’erede designato di Jeff Gordon la prima vittoria in Cup Series ancora latita e il team Hendrick ha bisogno di una scossa che non può sempre arrivare da Johnson, dunque è necessario che Chase si sblocchi prima che il prossimo anno il rookie William Byron rubi la scena.
Infine, in cerca di un altro miracolo dopo quello ottenuto nella “regular season”, troviamo Ryan Newman, Austin Dillon e Kasey Kahne, i quali a prima vista sembrano destinati ad una immediata eliminazione ma proveranno a sfruttare al meglio ogni passo falso di vetture più veloci, mentre Jamie McMurray dovrà andare ben oltre la sua consueta regolarità per passare il primo round.
Cosa può succedere
L’incidente è dietro l’angolo in ogni gara – e ricordiamoci che Talladega è lo snodo di tutti i playoff – ma Truex e Larson sembrano delle scelte sicure per Homestead. A interferire con i 16 piloti e a togliere punti e successi ci saranno anche molti altri piloti desiderosi di rivincita come Bowyer, Logano, Dale Earnhardt Jr. alla ricerca dell’ultima vittoria in carriera, ma anche Erik Jones che, a detta di Dale Jarrett e Kyle Petty (ex piloti ed opinionisti per la NBC), potrebbe essere la sorpresa dei playoff pur non essendosi qualificato. Parlando di vetture, la Toyota ha preso decisamente il sopravvento dopo la gara in Kansas, la Ford conta sui suoi due team di punta, Penske e Stewart-Haas, mentre più in difficoltà all’apparenza è la Chevrolet, che riesce a vincere solo con Larson.
Per quanto possa contare, questo è il mio pronostico. Non ho messo il mio favorito per il titolo, ma solo perché non c’era posto nel fotomontaggio. Buon finale di campionato a tutti!
Immagini: Nascar.com/Getty Images, Wikipedia, Russell LaBounty/LAT Photo USA, twitter.com/NASCARonNBC (griglia playoff modificata personalmente)
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