NASCAR | Anteprima playoff Cup Series 2024

Autore: Gabriele Dri
NascarLiveITA
Pubblicato il 7 Settembre 2024 - 09:00
Tempo di lettura: 30 minuti
NASCAR | Anteprima playoff Cup Series 2024
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Playoff dal pronostico aperto con la conferma Larson, la rivelazione Reddick e la costante Bell. In coda sarà battaglia fin da Atlanta per evitare una precoce eliminazione


Una regular season sempre più sorprendente man mano che passavano le settimane. Da un iniziale dominio di Hendrick Motorsports e Joe Gibbs Racing si è arrivati a 15 vincitori diversi (14 quelli ammessi ai playoff) e tanti big del calibro di Chris Buescher, Kyle Busch, Ross Chastain e Bubba Wallace rimasti esclusi. Un cambio di valori in campo che rende il pronostico dei playoff 2024 della NASCAR Cup Series possibilmente ancora più indecifrabile delle stagioni passate che erano già equilibrate. Chi avrà la meglio a Phoenix il 10 novembre?

I 16 piloti

In occasione del decennale del format dei playoff a eliminazione e del ventennale dei playoff non c’è stato alcun cambiamento nel regolamento sportivo, né nella regular season, né nelle 10 gare decisive che assegneranno il titolo. Dopo ogni tre gare ci sarà l’eliminazione dei quattro piloti in fondo alla classifica con la consueta clausola che in caso di vittoria si avanza direttamente al turno successivo. Tutto questo fino all’epilogo di Phoenix in cui i quattro superstiti si giocheranno il titolo partendo alla pari.

16 i piloti qualificati al termine della selezione durata 26 gare partendo da Daytona fino a Darlington. Incredibile è stato il ricambio dall’edizione 2023 dato che appena in nove si sono riconfermati in questa stagione. Hanno mancato l’accesso ai playoff piloti come Chris Buescher, Kyle Busch, Ross Chastain e Bubba Wallace ma anche vincitori a sorpresa come Michael McDowell e Ricky Stenhouse Jr. oltre ovviamente a Kevin Harvick che si è ritirato. Al loro posto, in ordine di graduatoria, Chase Elliott, Austin Cindric, Daniel Suárez, Alex Bowman, Chase Briscoe, Harrison Burton e Ty Gibbs con il duo dell’Hendrick Motorsports che l’anno scorso era stato frenato dagli infortuni.

La Next Gen colpisce dunque ancora una volta dato che in victory lane si sono presentati ben 15 piloti diversi ed esattamente come l’anno scorso i piloti qualificatisi ai playoff in base ai successi ottenuti sono però 14. Se l’anno scorso a rimanere fuori fu Shane van Gisbergen, pilota part time, quest’anno l’amara sorte è capitata ad Austin Dillon, vincitore a Richmond ma in maniera talmente discussa e discutibile, visti i contatti nell’ultimo mezzo giro con Joey Logano e Denny Hamlin, che la NASCAR – con una decisione che è rimasta in piedi passando attraverso due gradi di giudizio sportivo con i ricorsi del RCR respinti – ha deciso di non reputare il successo valido ai fini della qualificazione ai playoff in quanto il limite della sportività e competitività era stato superato.

Otto i team che hanno portato piloti ai playoff. Da notare l’en plein di Hendrick Motorsports con Larson, Byron, Elliott e Bowman (tutti e quattro vincitori di almeno una corsa), Joe Gibbs Racing (Bell, Hamlin, Gibbs e Truex ma questi ultimi due sono gli unici fra i 16 senza successi di tappa) e Team Penske con il campione in carica Blaney, Logano e Cindric. Gli altri cinque posti sono andati a cinque scuderie diverse: 23XI Racing (Reddick), RFK Racing (Keselowski), Trackhouse Racing (Suárez), Stewart-Haas Racing (Briscoe) e Wood Brothers Racing (Burton).

Chiudendo come di consueto con i costruttori, la grande Ford unita ad un digiuno di parecchi mesi ha portato invece ad un sorprendente ribaltone dato che la casa dell’ovale blu ha portato sei piloti ai playoff (il trio Penske più Keselowski, Briscoe e Burton) mentre Chevrolet e Toyota si sono ritrovate a sorpresa “sconfitte” con cinque rappresentanti ciascuna. Da notare soprattutto la crisi Chevy nascosta dai successi iniziali dell’Hendrick Motorsports al quale si è unito Suárez con la vittoria in volata ad Atlanta alla seconda corsa stagionale. Idem anche Toyota che non ha beneficiato dall’ingresso di Legacy MC nel roster e così ha visto il solo Reddick unirsi alla pattuglia JGR. Parlando di vittorie parziali, Chevrolet comunque comanda con 11 tappe seguita dalle otto di Toyota e le sette di Ford.

Questo il dettaglio di come i 16 piloti hanno ottenuto i playoff point nella regular season della NASCAR Cup Series 2024. Sono rimasti in gioco appena 220 dei 244 playoff point assegnati in quanto sono andati “persi” i 10 della penalità di Hamlin, i 5 della vittoria di Austin Dillon a Richmond e ben 9 per le stage vinte da Chris Buescher (Kansas e Sonoma), Bubba Wallace (Indianapolis), Ross Chastain (Texas), Kyle Busch (Michigan), Michael McDowell (Atlanta), Josh Berry (Daytona/2), Joey Hand (Chicago) e Shane van Gisbergen (Chicago)

Di seguito verranno presentati uno per uno i piloti qualificati in ordine di classifica dopo il reset del punteggio. Le monografie sono a cura di Gabriele Dri e Francesco Gritti.

Kyle Larson (2040)

Cosa è mancato a Kyle Larson per diventare campione della regular season? Probabilmente la sua presenza fisica a Charlotte. Ad ogni modo, il trentaduenne nato a Elk Grove, California, partirà con un cospicuo bottino di 40 playoff point, più di ognuno dei suoi avversari. Direi che è comunque un bel modo per cominciare la fase finale del campionato.

La regular season di Kyle Larson è stata esplosiva a dir poco. Il californiano, difatti, si è portato a casa 4 vittorie, a Las Vegas, Kansas, Sonoma e Indianapolis (senza contare Austin in Xfinity Series), 10 top 5 e 13 top 10 in 26 gare. Certo, i numeri non sono i migliori mai visti (soprattutto tenendo conto del personaggio in questione), ma le doti velocistiche che il pilota della Chevrolet #5 di Hendrick Motorports ha dimostrato nel corso di questa prima parte di stagione davvero sono state esplosive. Completo e duttile: queste sono le parole d’ordine di chi, quest’anno, sa di poter ambire a raddoppiare un titolo vinto in modo dominante nel 2021.

– Francesco Gritti

NASCAR Cup Series anteprima playoff 2024 Larson

Christopher Bell (2032)

Il talento di Christopher Bell è giunto alla sua maturazione. Il ventinovenne originario di Norman, Oklahoma, sa che questo è l’anno del giudizio, quello in cui dovrà mettere a punto ogni suo punto di forza per poter arrivare al Championship 4 da favorito. Il pilota della Toyota #20 di Joe Gibbs Racing, nonostante i numerosi ritiri, ha saputo durante questa stagione essere competitivo su più fronti.

Christopher ha ottenuto 3 vittorie, a Phoenix, Charlotte e New Hampshire (e 2 in Xfinity Series in altrettante gare, a New Hampshire e Darlington), 9 top 5 e 15 top 10, risultati di grande peso, che danno la dimostrazione della sua capacità di esprimere al meglio il proprio talento in condizioni favorevoli. Purtroppo, però, sono state moltissime anche le performance sottotono, che, comunque, non incidono molto in ottica playoff. Il titolo è alla sua portata? Sì. Sarà complesso arrivare al Championship 4? Pure. Solo il tempo potrà dirci quale sarà la posizione finale in campionato di Christopher Bell.

– Francesco Gritti

NASCAR Cup Series anteprima playoff 2024 Bell

Tyler Reddick (2028)

Tyler Reddick ha vinto la regular season in modo calcolato. Il ventottenne nato a Corning, California, ha saputo sfidare gli avversari grazie alla sua costanza e alla sua intelligenza tattica, battendoli tutti a livello di punteggio. Peccato che, in un campionato come la NASCAR, questa capacità conti relativamente. Difatti, ai playoff, partirà con 12 punti di ritardo da Larson, non molti, ma nemmeno pochissimi.

Il pilota della Toyota #45 di 23XI Racing ha collezionato “solo” 2 vittorie, tra l’altro arrivate entrambe in tracciati veloci, ossia Talladega e Michigan. Nonostante ciò, questi successi sono solo la punta dell’iceberg di una stagione estremamente positiva, che, finora, lo ha visto concludere 11 volte in top 5 e ben 18 volte in top 10. Tyler può tentare il colpaccio in caso la sua abilità riesca a permettergli di arrivare indenne al Championship 4. Anche se è un ossimoro dirlo, gli servirà fortuna per portarlo là dove il suo talento può esprimersi completamente.

– Francesco Gritti

NASCAR Cup Series anteprima playoff 2024 Reddick

William Byron (2022)

A Pasqua sembrava una stagione destinata ad essere dominata da William Byron, a Ferragosto il pronostico si era decisamente ribaltato. Nelle prime otto gare il pilota della #24 dell’Hendrick Motorsports aveva conquistato già 15 dei 22 playoff point messi ad ora in cassaforte grazie a ben tre vittorie (la prestigiosa Daytona 500, Austin e Martinsville), ma da allora è arrivata appena una stage a Charlotte e poco altro.

Difficile da capire se Byron abbia imparato l’arte dei playoff da Logano che, una volta messa al sicuro la qualificazione, tirava i remi in barca, anche perché nelle ultime settimane l’inerzia non si è rimessa in moto e dopo la pausa olimpica è arrivato solo il secondo posto di Richmond a dare morale e gli ultimi playoff point grazie alla classifica generale chiusa al quinto posto. Le tre vittorie ottenute su tre piste da caratteristiche agli antipodi sono un buon viatico per il morale, tuttavia serve un cambio di passo per tornare a Phoenix convincendo tutti di essere materiale da titolo.

– Gabriele Dri

NASCAR Cup Series anteprima playoff 2024 Byron

Ryan Blaney (2018)

Sembrava quasi una maledizione quella del campione in carica ad inizio stagione. Dopo la solita Daytona 500 finita male, il secondo posto in volata ad Atlanta dalla parte sbagliata della storia rispetto a Suárez, altre due top5 nelle gare successive, Ryan Blaney sembrava iniziare a soffrire il peso di tenere in alto da solo una Ford in difficoltà. Il colpo di grazia sembrava essere a metà regular season a Gateway con il primo posto alla bandiera bianca e il 24° a quella a scacchi perché rimasto clamorosamente a secco. E invece il pilota della #12 ha tenuto la testa alta facendo capire che il titolo di campione non è derivato solo dal fatto di aver vinto il titolo a Phoenix lo scorso novembre.

Due successi in estate, quello che passerà alla storia nel debutto della Cup Series in Iowa e poi quello a Pocono sul luogo della prima vittoria in carriera, gli hanno permesso di risalire la classifica generale fino a quota 18 playoff point. E sarebbero potuti essere stati di più se Truex non lo avesse eliminato in entrambe le gare di Darlington costringendolo a due ultimi posti. La calma è la virtù dei forti e Blaney sembra avere questa dote. Non parte forse in prima fascia, ma potrebbe conquistarsela con i risultati sul campo per poi difendere fino in fondo il titolo.

– Gabriele Dri

NASCAR Cup Series anteprima playoff 2024 Blaney

Denny Hamlin (2015)

Gallina vecchia fa buon brodo o, almeno in questo caso, ottimo. Denny Hamlin, nonostante i suoi 43 anni, ha raggiunto i playoff senza problemi. Il nativo di Tampa, Florida, ha saputo sfruttare la sua esperienza in molteplici campi per poter raggiungere grandi risultati. Peccato che, nella seconda metà della regular season, ci sia stata una vera e propria flessione in quanto a punti conquistati, che non gli hanno permesso di iniziare i playoff con molto vantaggio sugli avversari.

Già, perché il pilota cresciuto in Virginia partirà con soli 15 playoff point, ottenuti grazie alle vittorie a Bristol, Richmond e Dover, ma anche per una penalità da -10. Certo, la stagione non è da buttare, visto che comunque ha tagliato il traguardo 9 volte in top 5 e 12 in top 10, ma c’é qualcosa che, specialmente, nell’ultimo paio di mesi, è mancato. Denny Hamlin, il villain del momento, è una leggenda della NASCAR ancora in attività, ma, nonostante ciò, manca ancora la cosa più importante: il titolo. Vedendo l’età che avanza e l’arrivo di una nuova generazione, l’ennesima, di piloti fortissimi, il pilota della Toyota #11 di Joe Gibbs Racing non avrà tante altre opportunità. Insomma, o la va o la spacca. Riuscirà l’eterno secondo a diventare campione della Cup Series? Solo il tempo potrà rispondere a questo quesito.

– Francesco Gritti

NASCAR Cup Series anteprima playoff 2024 Hamlin

Chase Elliott (2014)

Quale è il vero Chase Elliott? Quello della fase primaverile (sette top5 in 11 gare, incluso il ritorno alla vittoria di Fort Worth dopo il digiuno del 2023, anche causa infortunio), oppure quello di inizio e fine regular season, sotto tono, spesso fuori dalla top10 con rari sprazzi ma tanta costanza (solo un ritiro nella recente di gara di Daytona ed un altro piazzamento fuori dalla top20 a Chicago causa scontro all’ultimo giro con Suárez)? Ai posteri l’ardua sentenza, perché all’apparenza questa stagione è la rappresentazione perfetta del carattere di Chase Elliott, personaggio schivo che si tiene fuori dal palcoscenico, ma che comunque riesce a vincere il premio di Most Popular Driver.

14 playoff point per partire nei playoff, ma otto di questi sono frutto del terzo posto in classifica generale in regular season, gli altri sei sono dovuti alla citata vittoria in Texas e alla prima stage dell’anno nella Daytona 500. Per il resto piazzamenti, piazzamenti e ancora piazzamenti, sempre lì anche se spesso in fondo alla top10 o anche fuori. Basterà questo per avanzare mentre attorno a lui imperversa il caos? Per i primi due turni potrebbe essere sufficiente questa strategia (se è una strategia), ma nel Round of 8 potrebbe servire altro con le vittorie che conteranno ancora di più.

– Gabriele Dri

NASCAR Cup Series anteprima playoff 2024 Elliott

Brad Keselowski (2008)

Caro Brad, quanto tempo è ormai passato dal lontano 2021? Molto. Nel frattempo è cambiata una generazione di vetture, sei diventato team owner e hai concluso una partnership lunghissima con Penske che ti ha permesso di diventare addirittura campione della serie. Insomma, ne è passato di tempo dall’ultima vittoria del quarantenne nato a Rochester Hills, Michigan.

Il trionfo a Darlington ha permesso a Brad di entrare nei playoff con largo anticipo, fatto che non è accaduto per diverso tempo. Ad ogni modo, nemmeno le statistiche sono male: 8 top 5 e 12 top 10 per uno che potrebbe già sfruttare la sua posizione nel team per mettersi giacca e cravatta non sono risultati da poco, anzi. Certo, magari ambire al titolo mi sembra abbastanza irrealistico, ma non si vede il motivo per il quale il pilota della Ford #6 di RFK Racing sia tra i candidati ad uscire dai playoff al primo turno. Ad ogni modo nulla è impossibile e la NASCAR lo ha dimostrato molte volte.

– Francesco Gritti

NASCAR Cup Series anteprima playoff 2024 Keselowski

Joey Logano (2007)

Siamo in un anno pari, ma in questa stagione nemmeno la cabala sembra risollevare il pronostico per Joey Logano. Arrivato o quasi ai playoff solo grazie alla rocambolesca vittoria di Nashville (a rompere un digiuno di oltre un anno) al quinto overtime e gestendo il pieno di benzina in maniera completamente inaspettata, secondo la storia recente in questa edizione il pilota del Team Penske dovrebbe arrivare alla Championship 4 uscendone però sconfitto come successo nel 2016 e 2020 (mentre nel 2018 e 2022 tornò a casa col trofeo del campione).

Logano e il suo team possono far leva solo su una Ford in ripresa e su una serie di piste in cui potrebbero avere dalla loro il pronostico. I risultati recenti probabilmente sono bugiardi perché a Indianapolis, a in Michigan e a Daytona avrebbe potuto conquistare altrettante top10, ma è finito in incidenti altrui o big one, tuttavia avrebbero arricchito un ruolino di marcia abbastanza piatto e non da Joey. Il rimpianto rimane quello di Richmond quando era in testa all’ultima curva prima di essere tamponato da Austin Dillon. Quei cinque punti in più avrebbero fatto decisamente comodo alla #22.

– Gabriele Dri

NASCAR Cup Series anteprima playoff 2024 Logano

Austin Cindric (2007)

Austin Cindric, per il terzo anno di fila, è il finalino di coda di Penske. Tutto ciò è un problema? A quanto pare no, visto che è riuscito ad aggiudicarsi i playoff. Certo, del rookie meraviglia che ha incantato tutti nel 2022 con quella vittoria a Daytona (e che fu campione di Xfinity Series nel 2020) continua a non esserci traccia, ma se non altro, il ventiseienne di Columbus, Ohio, sta crescendo a livello di performance e ha diminuito di molto il gap fra sé e i compagni Logano e Blaney in un anno tutt’altro che semplice per Ford.

Austin, senza la vittoria di Gateway, sicuramente non sarebbe ai playoff. Difatti, nel suo palmarès stagionale figurano solo 2 top 5 e 3 top 10. Certo, i risultati non dicono molto, ma la sua crescita è innegabile, visto che le top 20 sono comunque molte, e i ritiri si contano sulle dita di una mano (sono appena 2). Difficilmente il pilota della Ford #2 del Team Penske passerà oltre il Round of 16, ma bisogna comunque ricordare il suo punto di forza: se la macchina è perfetta, lui è in grado di portarla al limite meglio di chiunque altro.

– Francesco Gritti

NASCAR Cup Series anteprima playoff 2024 Cindric

Daniel Suárez (2006)

Malgrado la vittoria non è stata la stagione statisticamente per migliore per Daniel Suárez che, come Ross Chastain, sembra essere stato penalizzato da una regular season sottotono per tutto il Trackhouse Racing. E anche se come scusa per il messicano ci potrebbe essere il fatto di aver ottenuto il biglietto per i playoff già alla seconda gara stagionale, le prestazioni complessive non destano ottimismo in vista dei playoff. Si ricorda infatti la #99 più spesso in lotta per il lucky dog che per una top10.

Probabilmente nel complesso è stato uno degli anni più belli per Suárez che, oltre al matrimonio con Julia Piquet, ha ottenuto degli storici successi nella NASCAR Mexico Series al LA Coliseum (anche se gara fuori campionato) e nella NASCAR Brasil Series a Interlagos (durante il viaggio di nozze) oltre a quello in Cup Series ad Atlanta in una storica volata a tre battendo Ryan Blaney di 0.003″ e Kyle Busch di 0.008″. Ora si torna ad Atlanta per l’inizio dei playoff, tuttavia serve un altro miracolo come quello di qualche mese fa per avanzare di un round, anche se altri piloti sono nella sua stessa situazione e quindi uno fra questi potrebbe passare.

– Gabriele Dri

NASCAR Cup Series anteprima playoff 2024 Suarez

Alex Bowman (2005)

14 giri in testa in tutto il campionato. Appena 14 giri di cui tre a Las Vegas, tre a Bristol e otto a Chicago, però questi otto sono stati decisivi in quanto gli ultimi della corsa e quindi Alex Bowman col ritorno al successo dopo due anni sulle strade dell’Illinois è tornato anche ai playoff dopo il 2023 in cui era stato rallentato da un infortunio alla schiena. Dopo la vittoria è arrivato subito un terzo posto a Pocono, poi però il ritorno nelle posizioni – ahi lui – fin troppo consuete.

Segnali positivi ce ne sono stati, però è come se avesse seguito pari pari la stagione del compagno di squadra Elliott un passo più indietro. Un buon inizio, una primavera incoraggiante, una estate non al livello di un pilota che avrebbe le possibilità di passare uno o più turni. La sua fortuna è quella di Suárez: avere vicino in classifica altri piloti nelle sue stesse condizioni o anche peggio.

– Gabriele Dri

NASCAR Cup Series anteprima playoff 2024 Bowman

Chase Briscoe (2005)

L’ultimo arrivato ai playoff, ma non l’ultimo in classifica dopo il reset del punteggio: Chase Briscoe ha regalato una Last Dance allo Stewart-Haas Racing che a fine anno chiuderà, quasi totalmente, i battenti. Ed è quasi simbolico che a dare una delle ultime vetture al team a cui Tony Stewart ha dato vita ma anche staccato la spina (come si capisce da tutti gli indizi) sia proprio un pupillo del tre volte campione Cup Series, ovvero Chase Briscoe, l’ennesimo pilota che nel 2024 ha interrotto una striscia negativa lunga oltre 40 gare.

Il successo di Darlington è stato di quelli magici per Briscoe, ma non casuale visto che Chase era rimasto nelle prime posizioni per tutte le 500 miglia prima di tirare fuori il coniglio del cilindro. E, visto quanto fatto quest’anno, è quasi un peccato che questo team sia al passo d’addio. L’annus horribilis per questa squadra a conti fatti non è stato il temuto 2024 bensì il 2023. Briscoe ed i compagni di squadra hanno lottato con risultati onorevoli a rotazione fra i quattro piloti. Ora a lottare sarà Chase con il sostegno tecnico di Gragson (i due seguiranno le stesse direttive tecniche nell’arco dei playoff per avere un benchmark) nella speranza che quella della Southern 500 non sia stata l’ultima vittoria di sempre dello SHR.

– Gabriele Dri

NASCAR Cup Series anteprima playoff 2024 Briscoe

Harrison Burton (2005)

Se la vittoria di Austin Dillon a Richmond sembrava un ribaltone incredibile in ottica playoff partendo dalla 32esima posizione in classifica generale, poi tutto annullato dai commissari di gara come citato in apertura, due settimane più tardi a Daytona Harrison Burton ha migliorato ulteriormente questo record passando alla fase a eliminazione da 34° (e ultimo fra i piloti a tempo pieno) in graduatoria. Una vittoria che ovviamente ha fatto discutere, ma sono sempre chiacchiericci che trovano ampio più sui social che nella vita reale. Le regole sono chiare per tutti fin da febbraio e il fatto che Burton abbia vinto sullo superspeedway della Florida non toglie alcun valore al suo successo.

Chiaramente il pilota del Wood Brothers (che col figlio d’arte ha conquistato la centesima vittoria della sua storia) è il favorito per chiudere al 16° posto questi playoff, tuttavia Burton si è sempre destreggiato bene questa tipologia di piste. Nel Round of 16 c’è Atlanta, nel Round of 12 c’è Talladega, quindi mai dire mai a possibili risultati ancora sorprendenti ma non inaspettati. Tentar non nuoce, d’altronde il più è stato fatto ed ora per Harrison l’unico obiettivo ulteriore è quello di mettersi ancora più in vista dato che non ha ancora un sedile per il 2025 dopo l’annunciata sua sostituzione con Josh Berry.

– Gabriele Dri

NASCAR Cup Series anteprima playoff 2024 Burton

Ty Gibbs (2004)

Il talento di Ty Gibbs si sta materializzando tramite i suoi risultati in Cup Series. Nonostante ciò, la sua partecipazione ai playoff è stata confermata solamente al termine della gara di Darlington, in cui, tra l’altro, è stato coinvolto in un incidente. In questo caso, fortunatamente, la beffa di Daytona non si è ripetuta, e il ventunenne nativo di Charlotte, North Carolina, può davvero lottare con i più grandi.

Ty ha ottenuto ben 7 top 5 e 11 top 10 in quella che è la sua seconda stagione completa nella classe regina. L’unica cosa che gli manca è la vittoria, unica conquista che finora gli manca. Il pilota della Toyota #54 di Joe Gibbs Racing è indubbiamente uno dei talenti più importanti che la NASCAR abbia mai prodotto. Una volta raggiunta la conquista definitiva nessuno potrà più fermarlo. Ha ancora tanti anni davanti, ma nessuno si stupirebbe di vederlo lottare con le unghie e con i denti per le posizioni migliori. La costanza è stata il suo punto forte finora, ma è necessario cambiare passo per poter arrivare in fondo nella mischia che sono i playoff.

– Francesco Gritti

NASCAR Cup Series anteprima playoff 2024 Gibbs

Martin Truex Jr. (2004)

Martin Truex Jr. conquista l’accesso ai playoff per l’ultima volta. Scrivere questa frase lascia un misto di tristezza e sgomento perché, come tutti, anche il quarantaquattrenne di Mayetta, New Jersey, invecchia con il passare del tempo. Riuscirà la saggezza accumulata in 19 anni di classe regina a portarlo fino alla conquista di un secondo ed ultimo, memorabile, titolo? Non è così facile a dirsi.

Già, perché si è assistito a una flessione dei risultati importante. Martin, nelle prime 26 gare dell’anno, ha ottenuto solo 4 top 5 e 9 top 10, numeri molto bassi in confronto a quanto ha abituato il pubblico. La flessione in negativo dei risultati verso la parte finale della regular season non aiuta, almeno a livello morale, il veterano della Toyota #19 di Joe Gibbs Racing, che quest’anno può lasciare il suo ultimo, inesorabile, segno. Insomma, i pronostici non sono dalla sua, ma bisogna rendersi conto di quanto l’esperienza sia importante in situazioni stressanti come quelle che i piloti affrontano nei playoff. Per rispondere alla domanda di prima, probabilmente no, ma qualsiasi risultato, vista la sua situazione, potrà essere appoggiato da tutti, fan e team inclusi. Goditi tutto Martin!

– Francesco Gritti

NASCAR Cup Series anteprima playoff 2024 Truex

Cosa può succedere

Come detto in apertura, il format dei playoff della NASCAR Cup Series 2024 non è cambiato, dunque i 16 piloti partono con 2000 punti più i playoff point accumulati nel corso della regular season tramite vittorie di gara, di stage e del piazzamento in classifica generale. Tre gare per ogni round, chi vince avanza direttamente, altrimenti si guarda ai punti accumulati e i peggiori quattro vengono eliminati. Ad ogni taglio c’è un reset del punteggio e si riparte “da zero” con i playoff point accumulati fino a quel momento, playoff inclusi.

Il calendario, tuttavia, è decisamente cambiato, specialmente nel Round of 16 che sarà uno dei più imprevedibili di sempre. Si inizia questa domenica ad Atlanta, un cookie cutter trasformato in “minisuperspeedway” che promette tensione alle stelle. Sette giorni più tardi uno stradale, ma non il Roval (confermato come taglio del Round of 12) bensì lo storico Watkins Glen in cui potrebbero venire alla luce specialisti inaspettati. In chiusura di primo turno la classica Night Race di Bristol in cui le scintille dovrebbero essere le protagoniste.

Da qui in poi un calendario identico al 2023 con l’unica differenza che anziché il Texas ci sarà un altro ovale da 1.5 miglia, quello del Kansas. Dunque nel Round of 12 il superspeedway per eccellenza di Talladega ed infine il citato Roval che qualche colpo di scena lo regala sempre.

I quattro che si contenderanno a Phoenix il 10 novembre il titolo 2024 saranno decisi sul cookie cutter di Las Vegas, sull’ovale perfetto di Miami-Homestead e nell’arena di Martinsville. Attenzione poi al fatto che sugli ovali di Martinsville e Phoenix (oltre ovviamente a Watkins Glen e Roval) si potranno usare le gomme da umido mentre è da valutare se per gli short track (Bristol, Martinsville e Phoenix) sarà ripetuto l’esperimento di Richmond con l’introduzione di un paio di set dalla mescola morbida in affiancamento a quelli tradizionali.

È venuta dunque l’ora dei temuti pronostici. Temuti perché ovviamente in NASCAR tutto può ribaltarsi all’improvviso con un contatto, un incidente, un big one o una penalità. Chiaramente c’è un gruppo di favoriti che ha preso un buon margine in classifica; tuttavia, in coda c’è una situazione molto equilibrata, non in senso buono ad essere onesti, in cui anche solo un episodio potrebbe cambiare le sorti fra una prematura uscita oppure una sorprendente qualificazione.

Kyle Larson al comando della classifica generale parte da +35 sul taglio, un margine che equivale ad un bonus da giocarsi. Ovvero, una “Larsonata” come è stata ormai definita ufficialmente dai telecronisti di Mola e non solo. Il talento del pilota della #5 è innegabile (questo non è il momento per tornare sulla discussione Larson vs Verstappen, anche perché a mio avviso nella discussione dovrebbero entrare anche altri piloti come Shane van Gisbergen e Scott McLaughlin, nda), ma una volta ogni tanto Kyle commette qualche errore clamoroso che fa da contraltare alle vittorie da copertina come quella alla Brickyard 400.

E chissà se Kyle Larson in testa avrà il tarlo di quel punto per cui ha perso la regular season da Tyler Reddick. In fondo, fra i tanti motivi di questa “sconfitta”, quello più evidente è la Coca-Cola 600 saltata per la sfortuna incontrata con il meteo e con la decisione di disputare la Indianapolis 500 in cui alla fine ha chiuso al 18° posto e col titolo di Rookie dell’anno dopo essersi qualificato al quinto posto ed essere rimasto in top10 per tutta la corsa prima di una Larsonata: uno speeding in pit lane.

Aver saltato la partenza della gara di Charlotte (e poi la corsa in toto perché, quando era pronto per salire in vettura, è arrivata la pioggia pure a Concord e quindi non si è più ripresa la competizione) gli ha impedito di poter prendere punti nell’occasione in cui ce n’erano in palio di più in tutto il campionato, 70 anziché 60 data la presenza di una stage in più. E, dunque, perdere la regular season (e cinque playoff point nei confronti di Reddick per uno swing complessivo di 10) per appena lunghezza sicuramente avrà bruciato, ma di rimpianti sembrano non esserci.

La Coca-Cola 600 ha generato tuttavia uno scisma fra classifica piloti e quella owner. Infatti, se Tyler Reddick ha battuto di un punto Kyle Larson (860 contro 859) nella classifica individuale, in quella per auto la #5 ha preceduto la #45 perché la prestazione di Justin Allgaier a Charlotte è stata ampiamente sufficiente per regalare la regular season a Rick Hendrick e non a Denny Hamlin e Michael Jordan, 883 punti contro 860. Quindi, mentre dopo il reset Larson ha 2040 punti e Reddick 2028, nell’owners’ championship la #5 inizia da quota 2045 mentre la #45 sempre al terzo posto ma a 2023. Vedremo se queste differenze arriveranno fino a Phoenix dove, comunque, qualsiasi scarto verrà annullato prima della bandiera verde.

Tornando al pronostico, proprio Tyler Reddick è uno dei favoriti assoluti per il titolo visto il momentum con cui arriva alla fase decisiva per il titolo: da Charlotte in poi il pilota del 23XI Racing ha messo insieme una vittoria in Michigan, sette top5 e 11 top10 in 13 gare con un piazzamento medio di 7.62, un ruolino di marcia da titolo visto che i risultati sono arrivati su ogni tipologia di pista possibile.

Reddick ha davvero la chance per conquistare il titolo perché molti degli avversari sembrano in fase calante: il resto dell’Hendrick Motorsports con William Byron, Chase Elliott ed Alex Bowman sembra stia ripartendo in quarta dopo i fasti di inizio stagione e davvero non si capisce cosa sia cambiato da allora se si esclude il fatto che inevitabilmente gli altri piloti hanno sistemato le mancanze della primavera ed ora sono più o meno in forma. Byron ed Elliott sicuramente hanno l’esperienza per poter riprendere il filo, William poi deve riscattarsi dalla parziale delusione di Phoenix dell’anno scorso dove sembrava essere favorito in partenza. Per Bowman invece si va alla ricerca di un miracolo per andare oltre Bristol.

Se la situazione in casa Chevrolet, escluso Larson visto che l’unico altro rappresentante è un Suárez non nella fase statisticamente migliore della carriera e che punterà su un primo round a lui potenzialmente favorevole per una qualificazione a sorpresa, non è rosea come sembri, il clima in casa Toyota non è che sia migliore.

Se Reddick, da rappresentante di un team “clienti”, è il favorito del costruttore giapponese allora vuol dire che in casa Joe Gibbs Racing c’è qualche problemino. Christopher Bell inizia sì i playoff da secondo in classifica e il suo obiettivo è quello di conquistare finalmente il titolo a Phoenix dopo due occasioni mancate in maniera beffarda (2022 con pit stop lento al momento decisivo e 2023 con i freni ko), per gli altri tre piloti ci sono dei grattacapi. Ty Gibbs, che non ha ancora fatto il salto di qualità decisivo e la prima vittoria in Cup Series ancora latita, e Martin Truex Jr., piazzamento medio da Darlington in poi di 23.93 con zero top5 e due top10, scattano dalle ultime due posizioni della griglia playoff. Per il veterano, giunto all’ultima stagione a tempo pieno, la soddisfazione più grande sarebbe cogliere un ultimo successo per salutare col sorriso.

La questione Denny Hamlin invece è più complessa da analizzare: fino ad appena un mese fa la sua situazione sembrava rosea con il suo consueto ottimismo, carica e autoconvincimento che questo possa essere l’anno buono. Poi invece una incredibile (nel senso letterale del termine) penalità che potrebbe essere già il motivo perfetto per dire “appuntamento al 2025”.

75 punti di penalità in classifica generale che lo hanno fatto scivolare dal quarto al settimo posto uniti ai 10 playoff point decurtati lo faranno partire 13 lunghezze più in basso rispetto alle previsioni, dunque a 2015 anziché a quota 2028, dunque alla pari con Reddick. Il motore illegalmente revisionato dal TRD, dunque non dal team bensì dal motorista, dopo la vittoria di Bristol e prima che venisse ispezionato dalla NASCAR a fine ciclo di vita è stato un grave errore, una sbadataggine non da persone che stanno lottando per il titolo. Questi 13 playoff point potrebbero costituire un grosso rimorso per Hamlin, soprattutto al Round of 8 dove chi vince passa e potrebbe esserci un solo biglietto per Phoenix da assegnare in base ai punti ottenuti.

E sono proprio i motori Toyota il grande enigma di questi playoff: l’estate in casa TRD è stata disastrosa dato che in poche settimane sono arrivate la valvola rotta per Bell a Gateway quando era vicino alla vittoria, l’esplosione scenografica al secondo giro di Sonoma per Hamlin, l’implosione del propulsore di Gibbs a Pocono con fluidi persi per mezza pista e infine il motore ko per Truex a Richmond. Un problema per ogni pilota, il tutto senza contare i guai che si contano sulla dita di una mano in Xfinity Series e la citata penalità per Hamlin. Guai che, bisogna dire, hanno riguardato solo il Joe Gibbs Racing e non gli altri team del costruttore giapponese ovvero Legacy MC e, soprattutto, 23XI Racing. Un mistero davvero che meriterebbe un’indagine più approfondita.

Chi parte con più tranquillità interna probabilmente, e paradossalmente, potrebbe essere la Ford che ha iniziato di rincorsa il 2024 con la nuova Mustang Dark Horse che ha faticato ad ingranare per tre mesi e poi invece ha piazzato le sue pedine più importanti. Prima un Brad Keselowski che col successo di Darlington si è regalato la prima gioia da team owner, poi la sorpresa Austin Cindric (che ha ringraziato i guai del compagno di squadra Blaney), dunque il colpaccio di Logano al quinto OT a Nashville, la doppietta di Blaney fra Iowa e Pocono ed infine i ribaltoni in chiusura di Burton e Briscoe che hanno sì eliminato dai playoff avversari pericolosi come Busch, Wallace e Chastain, ma anche un proprio rappresentante come Buescher.

I piloti Ford non sono comunque favoriti. Burton e Briscoe cercheranno di sfruttare rispettivamente Atlanta e Bristol per avanzare sorprendentemente di un altro turno, Cindric invece punterà su road course e superspeedway e quindi avrà una carta fino al Round of 12, Keselowski sembra mezzo passo indietro rispetto al 2023 tuttavia ha l’esperienza dalla sua malgrado siano passati 12 anni dal titolo conquistato. Logano e Blaney sono i due piloti che hanno vinto un titolo con la vettura Next Gen, ma la sensazione è che sarà soprattutto Ryan a doversi impegnare fino all’ultimo per mantenere l’imbattibilità in casa Ford.

Atlanta fornirà già una risposta alla classifica di ingresso dei playoff: sette piloti nel gruppo allungato di testa fra i 2040 punti di Larson ed i 2014 di Elliott, in coda nove piloti in quattro punti fra il +3 ed il -1 rispetto al taglio. Gli stage point potrebbero essere decisivi per la qualificazione in extremis alla bandiera a scacchi di Bristol, da lì in poi conteranno ancor di più le vittorie conquistate nel presente e quelle del recente passato.

Per quanto riguarda gli altri discorsi aperti, mercato escluso, detto dell’owners’ championship con la differenza in vetta, da assegnare rimangono ancora titolo costruttori e quello di rookie dell’anno. Chevrolet arriva ad Atlanta con 945 punti, Toyota è a -16 e Ford più indietro a -33. In questa classifica si tiene conto solo del miglior risultato per vettura per gara, senza discorsi playoff ma sommando tutti i risultati fino a Phoenix. L’ovale blu sembra staccato definitivamente mentre i giapponesi possono ancora sperare, anche se in media devono piazzare la migliore auto 1-2 auto posti davanti alla Chevy per ciascuna delle 10 corse finali.

La battaglia per il rookie dell’anno invece è nel vivo ed appassionante. Staccati praticamente in maniera consolidata Zane Smith e Kaz Grala, la sfida è un duello fra Carson Hocevar e Josh Berry, con i due che a gare alterne battono l’avversario e quindi nessuno riesce a staccare nettamente l’altro. Ad oggi Hocevar è 22° in classifica generale con 471 punti (che sarebbero stati 486 senza la penalità rifilata a Carson per la tamponata sotto caution a Burton a Nashville), Berry è 24° a 460 punti. La disfida potrebbe essere viva fino all’epilogo di Phoenix.

Saranno dieci gare di passione, dieci gare di fuoco. Chi avrà la meglio fra due mesi a Phoenix potrà davvero dire di aver conquistato uno dei titoli più combattuti nella storia della NASCAR Cup Series.

– Gabriele Dri

Il programma del weekend ad Atlanta

Sabato 7 settembre:

17:00 Qualifiche Xfinity Series (USA Network)

18:30 Qualifiche Cup Series (USA Network)

21:00 Gara Xfinity Series (USA Network)

Domenica 8 settembre:

21:00 Gara Cup Series (diretta su Mola con il commento di Daniele La Spina e Gualtiero Lasala ed il coordinamento di Gabriele Dri; USA)


Immagini: Media NASCAR

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