NASCAR | Anteprima playoff Cup Series 2022

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Tempo di lettura: 25 minuti
di Redazione P300.it @p300it
2 Settembre 2022 - 08:30
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Chase Elliott parte da favorito e con un discreto margine sugli avversari, ma questa stagione della NASCAR Cup Series è chiaramente un simbolo di equilibrio e possibili sorprese ad ogni gara. La classifica compatta renderà le 10 gare dei playoff avvincenti e da seguire metro per metro, punto per punto


Chase Elliott contro tutti oppure playoff equilibratissimi e ricchi di colpi di scena? La fase decisiva della stagione 2022 della NASCAR Cup Series entra nel vivo e l’attenzione è altissima perché ogni pronostico di essere smentito settimana dopo settimana. Le consuete 26 gare della regular season hanno restituito alla fine ben 16 vincitori diversi (record con questo format), ma di questi solo 15 si sono qualificati ed il motivo purtroppo è l’infortunio di Kurt Busch (trauma cranico) che lo ha costretto ad alzare bandiera bianca e cedere il posto ad un altro pilota.

Prima delle 10 gare decisive tutti si ritrovano ad inseguire Chase Elliott che, grazie ad una estate di assoluto livello, ha preso un po’ di margine che – secondo il regolamento – potrà mantenere all’inizio di ciascun round tranne ovviamente l’epilogo di Phoenix dove come sempre i quattro contendenti partiranno alla pari. Capire chi saranno i tre (a meno di clamorose sorprese) a sfidarlo al momento tuttavia è quasi impossibile, quindi sarà interessantissimo seguire ognuna delle gare dei playoff.

I 16 piloti

Dei 16 piloti qualificatisi per i playoff ben quattro sono al loro debutto nella fase decisiva della stagione e questi sono, in ordine di punteggio, Ross Chastain, Chase Briscoe, Daniel Suárez (secondo non americano dopo Montoya a raggiungere questo traguardo) ed Austin Cindric. Il pilota del Team Penske, inoltre, grazie alla vittoria alla Daytona 500 e alla qualificazione ai danni di Harrison Burton e Todd Gilliland ha vinto già matematicamente il premio di rookie dell’anno.

Ricambio notevole anche fra gli altri piloti: addirittura cinque i piloti che rispetto al 2021 hanno mancato la top16 e tutti in pratica perché incapaci ad ottenere finora un successo di tappa. Se gli arrivederci di Michael McDowell, Aric Almirola e Brad Keselowski erano eventualmente pronosticabili, decisamente meno lo era quello di Martin Truex Jr., beffato nel finale dal numero di vincitori e da Ryan Blaney per soli tre punti. Lo stesso Ryan, in sintesi, si è qualificato grazie al forfait di Kurt Busch che altrimenti sarebbe avanzato pure quest’anno.

In loto sostituzione, oltre ai quattro debuttanti, c’è anche Austin Dillon che torna ai playoff dopo un digiuno di una stagione in cui in extremis era stato battuto per l’ultimo utile proprio dal compagno di squadra Tyler Reddick.

Analizzando invece i team, l’Hendrick Motorsports è l’unico che ha portato tutti i propri quattro piloti (Chase Elliott, Kyle Larson, William Byron ed Alex Bowman) nella top16. 100% in squadra anche per il Team Penske (Joey Logano, Ryan Blaney ed Austin Cindric), Trackhouse Racing (Ross Chastain e Daniel Suárez) e Richard Childress Racing (Tyler Reddick ed Austin Dillon). Hanno perso delle vetture per strada invece Joe Gibbs Racing (con Denny Hamlin, Christopher Bell e Kyle Busch ma non Martin Truex Jr.) e Stewart Haas Racing (con i soli Kevin Harvick e Chase Briscoe ma non Aric Almirola e Cole Custer).

Parlando invece di costruttori, la parte del leone la recita la Chevrolet con otto vetture su 16 (quelle di Hendrick, Trackhouse e RCR) per 15 vittorie complessive, cinque invece per Ford (Penske e SHR) con sei successi, solo tre infine (tutte del JGR) per la Toyota con quattro vittorie (più quella di Kurt Busch).

NASCAR Cup Series Classifica inizio playoff 2022
Questo il dettaglio di come i 16 piloti hanno ottenuto i playoff point nella regular season della NASCAR Cup Series 2022. Sono rimasti in gioco 222 dei 244 playoff assegnati in quanto sono andati “persi” i 14 virtualmente conquistati da Martin Truex Jr. (sette per il quarto posto in classifica generale e sette per le altrettante stage vinte), i sette di Kurt Busch (cinque per la vittoria in Kansas, due per le stage vinte sempre in Kansas e a Gateway) ed uno di Bubba Wallace (una stage vinta a Talladega)

Di seguito verranno presentati uno per uno i piloti qualificati in ordine di classifica dopo il reset del punteggio. Le monografie sono a cura di Gabriele Dri, Francesco Gritti e Simone Longo.

Chase Elliott (2040)

Si può arrivare al paradosso che in una stagione così equilibrata Chase Elliott sia l’unico favorito per il titolo? Sicuramente è presto per dirlo visto che in passato ci sono stati piloti che sono partiti con anche più punti del campione 2020 e poi non sono nemmeno arrivati all’epilogo. Tuttavia l’Elliott visto questa estate sembra totalmente in controllo della situazione e le cinque top2 consecutive fra Nashville e Pocono con tre vittorie e 17 playoff point conquistati sui 40 totali hanno chiuso rapidamente il discorso regular season fino a quel momento abbastanza combattuto.

In NASCAR ovviamente può succedere di tutti in ogni gara, ma Elliott potrà partire in ognuno dei primi tre round con almeno 40 punti e un vantaggio sugli avversari di 10-20 punti che potrebbe giocarsi come bonus in caso di guai. Chase, inoltre, potrebbe ovviamente aumentare il suo bottino e arrivare ancora più tranquillo nel delicato “Round of 8”. In ogni caso sarà difficile scalfire il ruolo di favorito della #9, anche perché difficilmente si notano piste su cui Elliott potrebbe andare male.

– Gabriele Dri

NASCAR Cup Series Anteprima Playoff 2022 Chase Elliott

Joey Logano (2025)

La stagione di Logano è stata tipicamente da Joey. Una vittoria in primavera (a Darlington con un discusso bump&run su Byron al penultimo giro), costanza di rendimento ad alti livelli, il bis a sorpresa a Gateway e poi il consueto calo di rendimento in estate alla caccia di assetti da playoff, prove e test vari senza l’assillo della classifica. Dunque, verso la fine della regular season, il ritorno in forma nelle prime posizioni. Il piano stavolta è riuscito anche meglio del previsto, infatti, grazie a quattro top10 di fila ed una buona prestazione a Daytona unita ai guai dei rivali diretti, Logano è balzato al secondo posto sia un regular season che nella griglia playoff.

Il risultato forse è sia insperato che oltre le reali potenzialità della #22 (con Joey ora anche sicuro di un altro rinnovo pluriennale) ed il vantaggio sugli avversari alle spalle è relativamente tanto (cinque punti sul terzo), ma allo stesso tempo pochissimo dato che è solo a +18 sulla zona eliminazione. Forse per la prima volta Joey rischia qualcosa al “Round of 12” (mai stato eliminato così presto) dato che per lui Talladega e Roval saranno da testa o croce. Due gare storte potrebbero far deragliare una stagione che, dall’alto ormai di esperienza e solita aggressività, potrebbero portarlo al gran finale come sempre successo finora negli anni pari.

– Gabriele Dri

NASCAR Cup Series Anteprima Playoff 2022 Joey Logano

Ross Chastain (2020)

Sul 2022 di Ross Chastain si potrebbe scrivere un libro, ma bisogna limitarsi a due paragrafi. L’assoluta sorpresa di questa stagione non solo si è qualificata ai playoff, ma lo fa partendo addirittura al terzo posto in classifica. Il pilota del Trackhouse Racing ha regalato al team al secondo anno in NASCAR la sua prima vittoria nella storia ad Austin quando, pressato da vicino da Allmendinger, ha restituito il bump&run ad AJ facendo una bocciata perfetta togliendo dalla lotta anche Bowman che si era infilato nel mezzo tentando il classico “fra i due litiganti il terzo gode”.

A Talladega è arrivato il bis quando probabilmente non ci credeva che davanti a lui a pochi metri dal traguardo tutto si sono tolti davanti a lui e Ross ha ringraziato gettando l’anguria per terra come è solito festeggiare. Chastain, tuttavia, oltre a tanta velocità sua e della squadra (e le prestazioni del compagno di squadra Suárez lo confermano) ha dimostrato tanta – fin troppa – aggressività che ha fatto arrabbiare molti. Addirittura sette gli incidenti (non sempre colpa sua) in sette gare di fila hanno rallentato il suo ritmo in estate, ora però deve riprendersi e sperare che i veterani nei playoff non si coalizzino contro la #1.

– Gabriele Dri

NASCAR Cup Series Anteprima Playoff 2022 Ross Chastain

Kyle Larson (2019)

Si può parlare di stagione deludente per Kyle Larson? Il campione in carica ci aveva abituati fin troppo bene nel 2021 con addirittura 10 vittorie, quindi arrivare ai playoff con “soli” due successi sembra relativamente poco. Ma, come detto, la Next Gen ha reso tutto più equilibrato e quindi più che di risultati bisogna parlare di prestazioni. Tuttavia pure analizzando le gare singole appare un Larson non pienamente convincente. Due le vittorie appunto e perfettamente simmetriche, la prima alla seconda gara in casa a Fontana, l’altra alla penultima della regular season al Watkins Glen. Da notare – inoltre – che in entrambe le occasioni nel finale di corsa si è toccato con il teammate Chase Elliott poi decisamente contrariato.

Nel mezzo tante settimane in cui, a parte problemi meccanici (tanti) e ritiri (troppi, ben sei), gli è sempre mancato qualcosa. Spesso costretto a rimontare dopo una qualifica ai margini della top10, un errore, un testacoda o una penalità, Larson è quasi sempre riuscito a recuperare fino alla top5, ma poi – come si suol dire – gli è mancato il centesimo per fare una lira (o un euro, o un dollaro, la sostanza non cambia). Quasi come se avesse chiesto troppo alla vettura nella rimonta, Kyle si spegneva e anziché chiudere la pratica rimbalzava indietro. Succederà lo stesso nel cercare di recuperare il -21 da Elliott?

– Gabriele Dri

NASCAR Cup Series Anteprima Playoff 2022 Kyle Larson

William Byron (2014)

La stagione di Byron è una delle più criptiche tra tutte quelle dei 16. Se guardassimo esclusivamente come si è comportato nelle prime otto gare, dovremmo ritenerlo uno dei favoriti per il titolo: doppiamente vincitore, entrambe le volte in maniera dominante, ad Atlanta e a Martinsville. Per molti tifosi sembrava essere finalmente arrivato l’anno della consacrazione totale a campione dopo cinque annate. Tuttavia le successive diciotto prestazioni sono state condite da risultati molto diversi tra loro. Sicuramente sfortuna e guasti meccanici hanno fatto il loro, ma correre diciotto gare senza mai essere in top 5 con la velocità che ti permette di avere Hendrick Motorsports non è esattamente promettente.

– Simone Longo

NASCAR Cup Series Anteprima Playoff 2022 William Byron

Denny Hamlin (2013)

Anno nuovo, vita nuova. Forse. La stagione di Hamlin è stata finora atipica, addirittura in netta contrapposizione con quella passata, in cui è stato l’unico a tenere il passo di Kyle Larson grazie a un numero impareggiabile di buoni risultati, anche se sono mancate vittorie nelle prime 26 gare. Il veterano, prossimo ai 42 anni, ha ribaltato le carte in tavola. Ha terminato undicesimo in rimonta nella regular season, con 2 successi e una crescita costante, ma anche tanti buchi nell’acqua e troppi errori, segni di come l’età ha influenzato il suo adattamento alle nuove vetture.

Richmond 1 e Charlotte (si potrebbe aggiungere anche Pocono, dove è stato squalificato post gara) sono gare importanti, sia per la loro difficoltà che per la storia che si portano dietro. Con questo morale James Dennis Alan (nome completo di Denny) potrà avanzare nei playoff, sempre se non regredisce il suo apprendimento con le vetture e tiene a bada il suo carattere vendicativo. Con le sue 48 vittorie, è il pilota con più successi in Cup Series senza titolo. L’esperienza non manca (16 apparizioni ai playoff su 17 stagioni a tempo pieno), ora serve concretizzare anni di tentativi mancati, anche se le nuove leve non renderanno per nulla facile l’impresa di una vita.

– Francesco Gritti

NASCAR Cup Series Anteprima Playoff 2022 Denny Hamlin

Ryan Blaney (2013)

Quanto a costanza, stiamo parlando del pilota più solido di tutta la categoria. Per gran parte della stagione è rimasto in lotta per il titolo a punti della stagione regolare e personalmente, senza l’ansia dei playoff sempre più incombenti, avrebbe anche potuto vincerla (escludendo ovviamente la All-Star Race che non conta per i playoff). Ovviamente la qualificazione è meritata e se non fosse avvenuta le polemiche, che pur ci sono state, sarebbero diventate l’ennesima prova dello squilibrio dato dal sistema playoff. Nonostante tutto, la sfortuna per Ryan potrebbe essere terminata e i suoi numerosi fan potrebbero vederlo arrivare molto avanti nella lotta al titolo.

Il calendario di certo aiuta: Kansas, Bristol, Texas, Talladega, Charlotte Roval, Martinsville e Phoenix sono tutti circuiti su cui Blaney è sempre andato forte. Ipoteticamente potrebbe vincere ogni settimana ma, probabilmente, ciò non accadrà. Il grossissimo problema per la #12 in stagione è stato proprio questo: la vittoria mai arrivata. Penske è un ottimo team e la costanza di Blaney gli permette di essere considerato un serio contendente al titolo ma la loro velocità non è mai stata paragonabile né a Hendrick né quantomeno a Trackhouse. Insomma, a Blaney non basterà la costanza: dovrà vincere.

– Simone Longo

NASCAR Cup Series Anteprima Playoff 2022 Ryan Blaney

Tyler Reddick (2012)

Al terzo anno in Cup Series Tyler George Reddick ha dimostrato che i risultati possono arrivare in top class anche senza il miglior equipaggiamento. In fondo, dopo la partecipazione poco redditizia ai playoff della scorsa stagione, questa è la prima volta che ci arriva da contendente vero per il titolo. Le 2 vittorie a Road America e Indianapolis non mentono: il ragazzo nei road course è il fenomeno che chi ha seguito le stagioni 2018 e 2019 di NASCAR Xfinity ricorda vivamente, ma non solo. Reddick è uno dei pochi a riuscire a essere veloce in ogni terreno, mantenendo costanza e velocità soprattutto quando le cose sembrano farsi più difficili.

Che questo sia l’inizio di una nuova era RCR? Per ora non si può dire, si sa solo che il ventiseienne da Corning, California, ha lottato come un leone, e dovrà continuare a lottare se vuole ottenere il tanto agognato titolo di campione Cup Series.

– Francesco Gritti

NASCAR Cup Series Anteprima Playoff 2022 Tyler Reddick

Kevin Harvick (2012)

Escludere Harvick da un’ulteriore qualificazione ai playoff sembrava essere il motto preferito di metà stagione. I fan davano Kevin per finito, mentre sul team Stewart-Haas Racing si avvicinavano sempre più le ombre del baratro. Eppure, proprio come negli ultimi nove anni, pilota e team hanno dimostrato a tutti di sbagliarsi. La vittoria in Michigan è riuscita a dare uno scossone in casa Ford, oltre che a interrompere una striscia di non successi per la #4 che durava da mesi. Subito dopo l’altro successo, questa volta a Richmond, ha ridimensionato una stagione che rischiava di alimentare le voci su un possibile ritiro di Harvick.

La velocità rimane comunque tutt’altro che una costante, ma nessuno si sorprenderebbe se Kevin superasse quantomeno i primi due turni senza problemi. Per colmare il gap di velocità coi favoritissimi Elliott e Larson, i fan potranno certamente contare sui più ammirevoli tratti di personalità che il loro beniamino ha sempre avuto: astuzia e determinazione.

– Simone Longo

NASCAR Cup Series Anteprima Playoff 2022 Kevin Harvick

Christopher Bell (2011)

Per il secondo anno di fila Bell riesce a vincere sulla Toyota #20. La storica “ultima ruota del carro” del Joe Gibbs Racing ha dimostrato una certa stabilità nella parte centrale della stagione, toccando anche la vittoria nella storica prova di New Hampshire, pista dove il ventisettenne dell’Oklahoma è sempre risultato straordinariamente veloce. Il campione Truck 2017 sta ancora crescendo e, nonostante non sia il più giovane tra i piloti in griglia, sta tirando fuori piano piano un ottimo potenziale.

Vedendo le difficoltà in casa Toyota in fatto di piloti giovani, Christopher dovrà dimostrare più di tutti di non essere solo uno specialista di short track e ovali da un miglio, ma di poter rivaleggiare con gli altri top driver anche in circostanze sfavorevoli, soprattutto nei road course. Passare il taglio dei playoff non sarà facile, ma in caso arrivi a Phoenix (mai dire mai) una possibilità di puntare al titolo non mancherebbe. Serve però concretezza e fiducia, fattori che non sempre riceve e soprattutto che non sempre riesce a riferire, essenziali per poter diventare un punto di riferimento in un top team.

– Francesco Gritti

NASCAR Cup Series Anteprima Playoff 2022 Christopher Bell

Kyle Busch (2010)

Il pilota più vincente della storia NASCAR è ancora ai playoff. Il problema è il come. Una sola vittoria a Bristol Dirt arrivata in circostanze fortuite è la punta di diamante di una stagione sottotono. I risultati assoluti non mancano, ma purtroppo pende una striscia negativa nelle ultime gare della regular season, tra errori, assetti sbagliati e sfortune di vario genere, oltre che un contratto in forse che non aiuta la crescita di un pilota che non ha ancora dato tutto nonostante, a 37 anni, non sia più il giovincello senza peli sulla lingua di 15 stagioni fa, in cui era al debutto sulla #18 che lo ha reso famoso come Candy Man.

2 titoli, uno nel 2015 (vinto con 11 gare saltate per infortunio) e l’altro nel 2019, oltre che 60 vittorie in top class, lo renderebbero uno dei candidati principali al titolo, ma purtroppo il talento non basta quando un matrimonio come quello con Joe Gibbs non nuota nel mare più calmo. Bisognerà stare a vedere gli interessi in campo: è impossibile capire quanto arriverà avanti KFB e molto dipenderà dall’esito del mercato, che a quanto pare “Non ha ancora annunci”.

– Francesco Gritti

NASCAR Cup Series Anteprima Playoff 2022 Kyle Busch

Chase Briscoe (2009)

La stagione di Chase Briscoe è decisamente in calando e questo pregiudica il suo pronostico in vista dei playoff. L’inizio è stato stellare e l’unico punto positivo in questo momento in relazione alle prossime gare è che a Phoenix ha conquistato la sua prima vittoria in carriera e quindi in caso di remota qualificazione al gran finale bisognerebbe tenere molto d’occhio la #14. Per una volta però forse è giusto cercare il favorito per il titolo tra gli altri che hanno fatto bene in primavera.

Se si esclude un quarto posto a Charlotte in una gara molto selettiva, la regular season positiva per il pupillo di Tony Stewart si è chiusa in pratica sullo sterrato di Bristol quando in un disperato – e ovviamente fallito – attacco all’ultima curva a Tyler Reddick di cui ha beneficiato Kyle Busch è finito in testacoda coinvolgendo la #8 e la propria intera stagione. Da lì in poi Briscoe è sparito dal radar, portato giù da uno Stewart-Haas Racing che non è più il team di qualche anno fa e le vittorie in extremis di Harvick e le mancate qualificazioni di Almirola e Custer lo confermano.

– Gabriele Dri

NASCAR Cup Series Anteprima Playoff 2022 Chase Briscoe

Daniel Suárez (2007)

La vera sorpresa della stagione è stato il team Trackhouse Racing: auto costantemente veloci in pista per tutta la stagione, e qui è la velocità a contare più di ogni altra cosa. Alla sua prima apparizione ai playoff, Daniel non entra di certo come contendente al titolo. Ma, dopo l’estensione contrattuale per un altro anno e la fine di questo fardello dell’entrata ai playoff che pareva non spezzarsi mai, i numerosissimi amigos sparsi per il mondo possono finalmente tirare un sospiro di sollievo. La prima vittoria in carriera in Cup Series a Sonoma è la meritata conclusione di un digiuno lunghissimo e la luce in fondo ad un tunnel troppo buio per un ragazzo come Daniel.

Qualsiasi sarà il risultato, i fan saranno fieri di lui. Anche se manca ancora la prima vittoria su un ovale, superare il primo turno non sarà impossibile, con la speranza poi di gettarsi a capofitto su Talladega, dove Suárez si è sempre comportato bene. La fortuna di essere finalmente in un team che lo valorizza potrebbe fare miracoli, e se Trackhouse riuscisse ad appiattire il gap di velocità che persiste tra la #99 e la #1 chissà fino a dove potrà arrivare il messicano.

– Simone Longo

NASCAR Cup Series Anteprima Playoff 2022 Daniel Suárez

Austin Cindric (2006)

Il rookie dell’anno con ben 10 gare di anticipo (in quanto unico classificato ai playoff) continua a stupire. Penske è l’unico team Ford ad aver portato tutte le vetture ai playoff, non si discute della competitività del mezzo, ma in quanto erede della #2 da Brad Keselowski (con cui ha corso 12 stagioni) non si poteva chiedere di meglio. Il campione Xfinity Series 2020 ha debuttato a tempo pieno col botto, vincendo la Daytona 500, primo appuntamento della stagione. Lo stangone (alto 1.93m) dell’Ohio, ad appena 23 anni si è guadagnato un posto tra i più prestigiosi del mondo motoristico, oltre ad aver battuto diversi record di precocità.

Austin è stato l’unico rookie in grado di guidare il campionato per più gare consecutive, oltre che essere, assieme a Jimmie Johnson, l’unico rookie ad essere primo in graduatoria piloti. Le abilità da ringer sono venute fuori con tante top 5, ma senza vittorie, tuttavia anche negli altri tracciati si è fatto valere. Vincere un titolo da rookie è un’impresa pressoché impossibile, ma vedendo le speranze che tutta l’America ripone su un ragazzo in grado di essere forte ovunque (tanto da essere definito da Jade Buford il pilota più talentuoso al mondo) non si può non ammettere che il suo nome sia uno tra quelli che rappresentano il futuro della categoria.

– Francesco Gritti

NASCAR Cup Series Anteprima Playoff 2022 Austin Cindric

Alex Bowman (2006)

Guidare per Hendrick Motorsports significa una sola cosa: avere la concreta e maggiore possibilità di aggiudicarsi il titolo. Nessuno quanto il team più vittorioso nella storia della NASCAR ha saputo capire davvero la vettura Next Gen, aggiudicandosi in totale nove vittorie. In queste nove Bowman ha contribuito con una sull’ovale di Las Vegas. Il tracciato sarà nuovamente presente nei playoff ed al momento, nonostante il team, le piste pare siano l’unica cosa su cui Alex potrà fare affidamento.

Infatti, per sua fortuna, ci sono diversi dei suoi circuiti preferiti (Kansas, Charlotte Roval e Martinsville) anche se difficilmente basteranno a risollevare le recenti prestazioni. Proprio come per il suo compagno Byron, la seconda metà di stagione non è stata semplice: la #48 era in perenne lotta e vagava come costante presenza nelle retrovie. Il dato più importante sono le 16 gare dalla sua ultima top 5: non dovrebbe essere la normalità per qualcuno che guida nel miglior team della NASCAR.

– Simone Longo

NASCAR Cup Series Anteprima Playoff 2022 Alex Bowman

Austin Dillon (2005)

Appena si è placato il polverone in seguito alla gara di domenica a Daytona, in molti si sono chiesti: davvero Austin Dillon non meritava i playoff? Analizzando i numeri si può dire che no, il pilota della #3 non ha demeritato, tuttavia certamente molti altri li avrebbero meritati più di lui a partire da Martin Truex Jr., quarto in classifica generale ma senza vittorie, o anche lo sfortunato Kurt Busch che aveva vinto in Kansas. Dillon comunque ha concluso la stagione regolare al 19° posto, il peggiore dei 16 in ogni caso, ma a soli 12 punti da Chase Briscoe.

Il modo con cui ha vinto in Florida ovviamente farà discutere, ma di tempo ce ne sarà poco: Austin ha solo tre settimane di tempo per ribaltare una situazione deficitaria sia nel punteggio che nelle prestazioni per puntare alla sorpresa di una qualificazione al secondo round. L’obiettivo per lui sembra più che altro sfruttare – ancora una volta – i guai altrui oppure forzare la mano sulla strategia – idem – e beffare piloti decisamente più favoriti.

– Gabriele Dri

NASCAR Cup Series Anteprima Playoff 2022 Austin Dillon

Cosa può succedere

Rispetto alla scorsa stagione il calendario dei playoff vede solo un nuovo ingresso ed un scambio di posizione. Detto che lo switch nell’ordine fra Kansas (anticipato al “Round of 16”), Texas (ora nel “Round of 12”) e Las Vegas in qualità di rappresentanti dei cookie cutter cambia relativamente poco, decisamente più interessante è il rientro nei playoff di Homestead che sì è sempre un ovale da 1.5 miglia come i precedenti, però simmetrico e sempre interessante da guardare al punto che in molti lo rivorrebbero per la sua unicità come gran finale al posto di Phoenix.

Invariati invece gli snodi fondamentali dei playoff. Si comincia domenica notte a Darlington per la tradizionale e impegnativa Southern 500 e, dopo la citata tappa in Kansas, si andrà per il primo taglio in notturna a Bristol ovviamente sul cemento e non sulla terra. Il “Round of 12” sarà il più nervoso in quanto un imprevedibile Texas, una nevrotica Talladega (autentico snodo delle ultime 10 gare, sperando che la Next Gen non provochi ulteriori conseguenze fisiche sui piloti nei big one, tema critico nelle ultime settimane) ed un convulso Roval a Charlotte potrebbero escludere dalla lotta per il titolo anche parecchi big.

Il “Round of 8” sarà tradizionale come tipologia, meno come piste affrontate infatti ci saranno da affrontare Las Vegas e Miami, il tutto prima della bolgia (si spera visto che la gara primaverile è stata piuttosto piatta e l’unico accorgimento trovato dopo tante discussioni è stata modificare la mescola degli pneumatici di sinistra) di Martinsville. L’epilogo sui 500 km di Phoenix infine dovrà dimostrare di essere all’altezza dell’hype creatosi finora, altrimenti i grattacapi saranno ancora di più per i vertici della NASCAR.

NASCAR Cup Series calendario playoff 2022

Fare pronostici fin da ora è praticamente impossibile: a parte Chase Elliott in vantaggio e Joey Logano leggermente più avanti ci sono addirittura 14 piloti racchiusi in soli 15 punti, punti ottenibili in teoria in appena due stage subito a Darlington. 15 punti sui 180 ottenibili in ciascun round sono un divario mai visto con questo format e forse qualcosa di irripetibile in futuro vista l’esperienza che i team accumuleranno con la Next Gen. Per fortuna i team in ogni gara potranno sfruttare prove libere (tranne a Talladega) e qualifiche per migliorare la posizione in griglia rispetto all’algoritmo come successo negli ultimi due anni.

Il regolamento sportivo non è invariato, dunque i playoff point acquisiti finora verranno riaggiunti al punteggio di ogni pilota dopo il reset di ogni Round, anzi in ciascuna delle tre gare del Round potranno essere accumulati ulteriori punti bonus. Quindi, a titolo di esempio, in caso di qualificazione al “Round of 12” Chase Elliott inizierà il secondo blocco dei playoff con almeno 3040 punti all’attivo e al “Round of 8” con almeno 4040. Poi a Phoenix, come da tradizione, i quattro piloti partiranno alla pari e per loro conterà solo il piazzamento alla bandiera a scacchi senza considerare le stage.

Chase Elliott, se manterrà questo ritmo e queste prestazioni, ha la strada in discesa verso almeno il “Round of 8” e forse persino verso Phoenix, ma capire chi potrà accompagnarlo in ciascuno dei round è quasi impossibile. Anche solo capire i nomi dei quattro eliminati al primo round è difficile. Austin Dillon, Chase Briscoe ed Alex Bowman sono dei probabili candidati, ma sia il pilota della #48 potrebbe trovare la riscossa, sia trovare un quarto nome (Suárez, Byron o Cindric?) è arduo da pronosticare dato che potrebbe bastare un solo ko meccanico o per incidente per far andare in rosso l’intera stagione di un big.

Allo stesso modo dire quali saranno gli otto piloti ancora in corsa per il titolo dopo il Roval (occhio come sempre a curva1 ma anche ai favoriti sugli stradali dominati quest’anno dalle Chevrolet ed in particolare da Trackhouse, RCR ed Hendrick). Quella di Charlotte subito dopo Talaldega potrebbe regalare un posto al sole a piloti come Reddick, Chastain, lo stesso Suárez o anche Cindric ovviamente che altrimenti sarebbero destinati all’eliminazione in una gara “normale”.

In ogni caso l’Hendrick Motorsports sembra il team più strutturato per la lotta per il titolo quindi, oltre ai favoriti Elliott e Larson anche Byron e Bowman possono ritrovare in un giorno lo smalto perso negli ultimi mesi. Contro di loro occhio in casa Chevrolet alla sorpresa Trackhouse Racing che in soli due anni ha piazzato già entrambe le vetture ai playoff. Solo l’inesperienza in queste situazioni di Suárez (anche se fece dei playoff perfetti in Xfinity Series nel 2016) e le rivalità di Chastain (ogni riferimento ad Hamlin è voluto) potrebbero mettere i bastoni fra le ruote al team di Justin Marks e Pitbull.

In casa Ford sembra che solo l’esperienza di Harvick possa salvare lo SHR, altrimenti tutte le carte sono in casa Penske, ovviamente meno con Cindric e più sulla coppia Logano-Blaney con il primo abilissimo a lottare in questo contesto (settima qualificazione su otto edizioni ed è sempre arrivato almeno al “Round of 8”) ed il secondo invece alla caccia della prima vittoria – e lui spera subito decisiva – in stagione.

Le Toyota, infine, devono far fronte al cronico deficit di vetture. Sei quelle al via ad inizio di stagione ed ora, per diversi motivi, ne sono rimaste solo tre. Gli alti e bassi di Hamlin, i problemi contrattuali di Kyle Busch e la mancata consacrazione di Christopher Bell devono fare i conti con il digiuno e la mancata qualificazione di Truex, le occasioni mancate da Wallace anche a causa di una pit crew disastrosa ed infine l’infortunio di Kurt Busch che aveva il biglietto in tasca per i playoff.

Ed è proprio Kurt Busch che – purtroppo per lui – ha regalato una anomalia a questi playoff. In una situazione che invece in Xfinity e Truck Series è comune, in Cup Series per il primo anno la lotta per il titolo piloti sarà diversa da quella per team, il cosiddetto owners championship.

Infatti, il forfait di Kurt Busch a causa del trauma cranico subito a Pocono lo ha escluso solo dal drivers championship, ma la #45 ha ovviamente continuato a correre con il sostituto Ty Gibbs e quindi il successo di tale vettura è rimasto valido per l’owners championship per il quale dunque invece non è in lotta la #12 di Blaney.

In una notizia dell’ultima ora c’è un ulteriore plot twist: per tenere la #45 in lotta il più possibile per questo campionato, il 23XI Racing ha deciso che su tale vettura per tutti i playoff al volante ci sarà il più esperto Bubba Wallace mentre sulla #23 ci sarà Ty Gibbs, un altro sostituto in caso di necessità (Ty dovrà impegnarsi dal Texas anche nei playoff della Xfinity Series) oppure lo stesso Kurt Busch quando avrà l’ok da parte dei medici per rientrare in gara.

16 piloti in lotta per nove gare per decidere chi a Phoenix lotterà per il titolo. In palio nel frattempo ci sono ancora 540 punti e 42 playoff point (quelli del “Round of 8” sono inutili perché al gran finale si parte alla pari senza bonus accumulati nelle prime 35 gare). Ognuno di questi potrebbe essere fondamentale per l’esito della stagione 2022 della NASCAR Cup Series. Una delle stagioni più belle ed interessanti nell’era moderna sta entrando nel vivo.

Il programma del weekend a Darlington

Sabato 3 settembre:

16:05 Prove libere Xfinity Series

16:35 Qualifiche Xfinity Series

18:05 Prove libere Cup Series

18:50 Qualifiche Cup Series

21:00 Gara Xfinity Series (diretta su NASCAR Trackpass)

Domenica 4 settembre:

24:00 Gara Cup Series (diretta su Mola TV e NASCAR Trackpass)


Immagini: Media NASCAR

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