NASCAR | A Kyle Busch basta la quarta marcia per vincere Gara 2 a Pocono!

NASCAR
Tempo di lettura: 13 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
28 Giugno 2021 - 07:45
Home  »  NASCARTop

La rottura del cambio salva Kyle Busch in un finale fuel mileage che ha reso ancora una volta entusiasmante la tappa di Pocono


Lo insegnano anche a scuola guida, per diminuire il consumo di carburante non bisogna tirare le marce basse e mantenere bassi regimi in quelle alte. Kyle Busch involontariamente ha messo i pratica questo nel finale fuel mileage che si è visto in gara2 a Pocono. Rimasto con solo la quarta marcia, la più alta a disposizione, Rowdy ha sfruttato l’ultimo disperato tentativo dei suoi meccanici per rabboccare il serbatoio fino all’orlo e prendersi un’incredibile vittoria.

La gara

Dopo la prima gara del sabato la griglia viene decisa tramite inversione dei primi 20; Chris Buescher nei giri finali aveva scavalcato Erik Jones e dunque si prende la pole position, tuttavia la griglia è da cambiare, visto che gara1 ha lasciato tracce notevoli sulle vetture. Larson, Newman, LaJoie, Preece, Alfredo, Custer e Chastain devono ricorrere al muletto dopo gli incidenti del sabato mentre Allgaier sostituisce al volo Haley dopo il brutto incidente (senza conseguenze) di quest’ultimo nella gara della Xfinity Series.

Gara2 è più lunga di 10 giri (25 miglia, per un totale di 350), ma la ripartizione è simile, infatti è 30+55+55 e dunque le strategie su preannunciano simili a meno di caution in momenti particolari. Alla bandiera verde Buescher mantiene il comando su McDowell, tuttavia già al secondo giro arriva una caution ed è proprio per il teammate di Michael, ovvero Alfredo che fora in curva2 e bacia il muro due volte; Anthony chiuderà la gara 34° a sei giri.

Dopo una lunga caution alla caccia di eventuali detriti si riparte ai -24 e Buescher scatta bene, tuttavia finisce loose e larghissimo in curva1 permettendo a McDowell di passare al comando seguito da Truex (invisibile al sabato) e Bell. Chi fatica è invece la coppia Hamlin-Larson, infatti alla ripartenza c’è stato un rallentamento in coda al gruppo e Kyle ha tamponato Denny danneggiando il muso della #5; pure Logano perde posizioni dopo un 3-wide con Harvick e Blaney finendo 14°. Bowman invece lamenta una vibrazione e rimane fuori dalla top20.

Nasce davanti una fuga a sei composta da McDowell, Truex, Bell, Almirola, Stenhouse e Keselowski, infatti Suárez – sesto – non ha la velocità del giorno prima e praticamente fa da tappo al resto del gruppo; il primo che riesce a scardinare il blocco è un Kyle Busch scatenato nella rimonta (11 posizioni guadagnate). Al giro 14, dopo un paio di attacchi falliti, Truex riesce a passare McDowell in curva2 e Bell lo segue; per Michael si innesca così la spirale negativa che lo porterà fuori dalla top5.

Nei giri finali della stage ci sono da curare la strategia e la rimonta di Kyle Busch che passa uno Stenhouse che segue McDowell nella discesa e poi raggiunge Keselowski nella top5. Hamlin va ai box ai -4 da solo, al giro successivo è la volta di Bell, lo stesso Kyle Busch, Byron ed Elliott, ai -2 Martin chiude la corsia dei box senza approfittarne e dunque rimangono cinque i piloti che hanno anticipato la sosta.

Senza avversari diretti Truex vince agilmente la prima stage davanti ad Almirola (a quasi 7″), Keselowski, Blaney, Wallace, McDowell (che paga 13″ in 16 giri), Stenhouse, Reddick, Suárez e Logano. Truex come detto vince la prima stage senza avversari diretti, ma deve lottare con un arrembante Byron, infatti al muretto #24 hanno sbagliato la sosta e così William è momentaneamente doppiato, ma Byron si sdoppia proprio all’ultima curva. Dietro la pace car, invece, Reddick manca un colpo e perde velocità; i commissari così lo spostano al break dall’ottavo al 16° posto.

Come il giorno precedente non tutti si fermano alla prima sosta, tuttavia a tirare dritto in questa occasione sono solo Keselowski, Blaney ed Austin Dillon oltre ai cinque citati in precedenza e dunque Bell riparte dalla quarta posizione, Truex è ovviamente nono e Larson è in coda a tutti dopo che i meccanici hanno cercato di rattoppare il muso, ma il troppo nastro adesivo farà alzare le temperature del motore.

Chi sembrava avviato verso una buona giornata, invece accusa dei problemi: Kyle Busch riferisce che la leva del cambio non vuole stare innestata in quarta marcia e quindi deve tenerla lui ferma con la mano. Rowdy deve però andare avanti in attesa in una caution, intanto deve correre e sperare. Si riparte ai -50 ed il tandem Keselowski-Blaney (A.Dillon si stacca subito) resiste all’attacco di Bell che è stato lasciato in prima fila al choose cone.

A Brad basta la pista libera per girare su tempi molto buoni e guadagnare terreno sugli avversari, cosa che non fa né Austin Dillon, in breve in fondo alla top10, né Suárez, che come nella prima stage affonda lentamente in classifica. Malgrado il problema al cambio Kyle Busch viaggia veloce, passa il compagno di squadra e raggiunge Blaney che ormai ha 3″ di ritardo dal leader Keselowski. Rowdy riesce ad aprire la porta su Ryan che in un attimo passa da secondo a quinto (dietro anche a Byron e Bell).

Ai -40 Dillon è il primo ad andare ai box e riesce ad evitare il doppiaggio, al giro successivo è la volta di Larson (due gomme e tanta voglia da parte del crew chief di toglierlo dal traffico per abbassare le temperature), Blaney (ormai rimasto a secco) e Keselowski. Kyle Busch passa così al comando con 1″ circa su Byron e Bell. Il trio si trasforma poco dopo in un quartetto perché la #18 raggiunge Dillon e, pur non doppiandolo, fa saltare la strategia di Byron alle sue spalle che avrebbe bisogno di un passo gara più rapido.

Mentre Kyle Busch addirittura canta via radio quando eredita la prima posizione, non ride Blaney, costretto ad una sosta fuori programma per una ruota mal fissata. Un Suárez in difficoltà a causa del sottosterzo e ormai in fondo alla top20 apre ai -23, in anticipo sul previsto, il giro di soste e finisce momentaneamente doppiato. A sorpresa a seguirlo ai -20 è Byron che decide di togliersi dalla scia di Kyle Busch ed avrà ragione. Harvick pitta ai -18 a causa di una vibrazione, Hamlin ai -16, ai -14 Bell, Truex ed Elliott e così via.

Kyle Busch si ferma ai -12 e la situazione meccanica per lui si aggrava, infatti il cambio che prima non voleva stare in quarta marcia, ora a forza di manovre nell’abitacolo si è bloccato in quarta marcia. E così Rowdy, che aveva già perso la prima posizione virtuale da Byron grazie ai giri veloci di William, riparte al rallentatore dai box – dopo aver anche evitato Bowman – in 13esima posizione ad oltre 20″ dalla #24.

Il giro di soste però non è ancora finito, Logano cede la prima posizione a Wallace, l’ultimo ad arrendersi ai -8. Byron eredita così la leadership davanti a Keselowski. Negli ultimi giri nella top10 ci sono vari movimenti, con Brad (perderà 3″ all’ultimo giro per paura di rimanere a secco) e Larson che devono risparmiare gomme e benzina mentre gli altri sono all’attacco. Byron vince così la seconda stage con 2.5″ su Hamlin, 5.8″ su Keselowski, 8″ su Bell, 13″ su Elliott, 16″ su Truex, 17″ su Kyle Busch, 18″ su Larson, 23″ su Almirola e 26″ su Chastain che beffa Dillon il quale rimane senza benzina all’ultimo giro.

Al break il gruppo si spacca ancora e la gara si decide parzialmente in questo momento: Byron ed Hamlin decidono di non fermarsi insieme ad altri 11 (fra cui Bell ed Elliott), seguono Logano e Suárez che decidono di cambiare solo due gomme, poi Keselowski, Larson e gli altri che invece fanno una sosta completa. Kyle Busch si ferma più volte per riparare il cambio, ma la situazione non muta e così Rowdy è ancora bloccato in quarta marcia; infine, ripartendo dai box brucia anche parzialmente la frizione.

Si riparte a 50 giri dalla fine e Byron, pur scattando bene, si perde sullo slancio e viene salvato solo dalla spinta di Hamlin, altrimenti Bell lo avrebbe passato, e invece Christopher finisce quarto dietro anche ad Elliott. Dietro invece ci sono diversi giri di puro caos: il primo a baciare il muro in curva1 è Jones in un rallentamento forse causato da Custer; la conseguente foratura di Erik con spargimento di detriti provoca la caution che deciderà la gara.

Mancano 47 giri alla fine e si stima che il pieno duri circa 42-44, la chance è troppo ghiotta per molti e infatti la pit lane si popola di piloti alla caccia dell’ultima sosta: Hamlin, Truex, Preece, Larson, Suárez, Wallace, Custer, Allgaier, Briscoe, Newman, Kurt Busch, Logano, Byron e LaJoie si fiondano ai box, Elliott invece ci rinuncia all’ultimo e questa indecisione gli costa anche la prima posizione in pista ai danni di Bell.

Tutti questi si fermano come detto ai -47, solo in due decidono di rabboccare al giro successivo e sono uno Suárez che in ogni caso era quasi in fondo al gruppo dopo una ripartenza disastrosa, e Kyle Busch che tenta l’ultimo disperato – e non riuscito – tentativo di sbloccare la leva del cambio. Si riparte così ai -44 con 14 piloti (guidati da Bell, Elliott, Almirola, Bowman, Keselowski, Chastain ed Harvick) che non si sono fermati e una gioia nelle loro orecchie, infatti a Larson dicono che nonostante tutto è quattro giri a corto col carburante.

La miccia innescata da Jones poco prima, esplode alla ripartenza: Bell, Elliott e Almirola scelgono tutti l’esterno e così Bowman dall’interno, esattamente come 24 ore prima stavolta col contributo propulsivo di Chastain, vola al comando. Bell, proprio per resistere a Ross, si tocca con la #42 in curva2 e si appoggia al muro ed i due vengono passati da Harvick.

Chastain è il primo a rallentare per una foratura, poi al successivo pure Elliott manda Bell a muro e stavolta, dopo un incredibile salvataggio, è Christopher a dover andare ai box con una gomma ko, infine al giro successivo anche Chase capitola per lo stesso motivo (e poco dopo forerà di nuovo). Ed Elliott paga a carissimo prezzo l’indecisione all’ingresso dei box che gli ha fatto perdere il controllo della ripartenza.

Ai -40 Bowman è dunque al comando, seguito ora da Harvick e Keselowski, Blaney e Reddick completano la top5; Hamlin invece è 10° con Byron già 11° anche se decisamente arrabbiato con Stenhouse (di lì a poco costretto al ritiro per rottura del motore) per aver aiutato Denny. Iniziano poco più tardi gli splash&go di chi è convinto che sarà impossibile arrivare in fondo e dunque vanno ai box per un rabbocco DiBenedetto, Logano, Dillon e Blaney.

Le strategie sono così diventate tre: in testa (ai -30 Bowman ed Harvick hanno 1″ su Keselowski) coloro che sono sicuri di dover pittare non avendolo fatto alla caution, segue poi il folto gruppo di chi cerca il colpaccio allungando il pieno di quel paio di giri (a Larson ora dicono che è a corto di tre tornate) e chi invece ha fatto già lo splash&go.

Pian piano si avvicendano le soste dei leader, Almirola va ai box ai -29, Harvick ai -28 con McDowell. Intanto i team radio sono sempre più intensi: Hamlin e Kyle Busch viaggiano in tandem e risparmiano, Kurt Busch invece è sicuro di portercela fare. Bowman viene raggiunto da Keselowski, poi ai -25 si ferma per il rabbocco cambiando anche due gomme ed esce staccato da Harvick che intanto deve recuperare circa 15″ al gruppo di Kurt Busch, Hamlin, Kyle Busch e Larson.

Ai -22 al box di Byron si arrendono e gli dicono di tirare a tutta, ai -19 dal muretto JGR si convincono di aver risparmiato abbastanza e dunque Hamlin e Kyle Busch possono alzare il ritmo. Ai -15 il panico pervade il muretto di Byron ed ora gli dicono di risparmiare il più possibile, e così William, che era a 3″ dal leader Keselowski, inizia a girare un paio di secondi al giro più lento di Brad.

Ai -10 Keselowski è quasi spacciato malgrado abbia 13″ su Byron, 23″ sul quartetto Kurt Busch-Hamlin-Larson-Kyle Busch, 24″ su Wallace, 28″ su Preece, 30″ su Newman e 31″ su Harvick che fatica tantissimo a sorpassare Ryan e probabilmente perde qui la possibilità di giocarsi la gara. Arriva in questo momento il via libera definitivo in casa Toyota e la coppia Hamlin-Rowdy passa all’attacco mettendosi al comando del quartetto.

Ai -8 Keselowski deve arrendersi, tuttavia la sua sosta rapidissima gli permette di restare nella top10. Il testimone passa così a Byron che è ancora in fuel saving estremo. William ha ormai Hamlin a meno di 3″ ed è costretto ad accelerare per restare primo. Le Toyota tirano il collo alla #24 che rimane sì al comando, ma ai -3 rimane anche a secco e così Byron deve fermarsi ai box.

Sembra così fatta per Hamlin, e invece a condannarlo saranno sia la rincorsa a Byron, sia il fatto di non aver rabboccato all’ultima caution: Denny rimane a secco a poco più di un giro dalla fine e quindi Hamlin inizia, così come Kurt Busch, l’ultima tornata in pit lane.

La gara di Pocono passerà alla storia come la leggenda del pilota che con solo la quarta marcia andò a trionfare in fuel mileage. sì, perché Kyle Busch riesce a gestire l’ultimo giro e vincere davanti a Larson (+8.6″ e a secco sul traguardo), Keselowski (+11.1″), Harvick (+11.8″ dopo aver perso troppo tempo dietro a Newman), Wallace (+14.4″, prima top5 e top10 stagionale), Blaney (+15.2″), Bowman (+16.0″), Preece (+17.7″), Reddick (+18.8″) e Logano (+22.5″).

I beffati del pazzo ma bellissimo finale sono Byron (12°), Hamlin (14°), Suárez, che rimane a secco all’ultimo miglio e perde, pur avendo la stessa identica strategia del vincitore, quattro posizioni finendo 15° e Kurt Busch che da tanto sicuro di farcela si ritrova invece 20°; gli incidentati invece chiudono 26° (Chastain), 27° (Elliott) e 32° (Bell).

Kyle Busch sembrava spacciato a metà gara, persino a 40 giri dalla fine, ed invece ritrova il sorriso in victory lane. Solo la sua esperienza non gli ha fatto perdere la calma. Sorrisi a metà invece per Hamlin, che riesce a mantenere due miseri punti su Larson in classifica generale, e Kurt Busch, ancora 16° a +3 sul taglio rappresentato da Buescher; stesso sorriso anche per Suárez che ora guida il secondo gruppo dietro a Chris ad appena 48 punti dalla qualificazione. Lo sprint finale inizia ora.

I risultati odierni

La classifica della “Explore the Pocono Mountains 350”

La classifica generale

Così in campionato a 7 gare dai playoff

Le altre categorie

Cup Series: Larson fora all’ultima curva, Bowman vince Gara 1 a Pocono!

Xfinity Series: Austin Cindric torna alla vittoria a Pocono

Truck Series: Nemechek cala il pokerissimo a Pocono

I prossimi appuntamenti

Il prossimo weekend la Nascar vedrà un’altra novità, almeno per la Cup Series, nel weekend del 4 luglio. Si farà tappa a Road America, sabato con la Xfinity Series (che in Wisconsin ci corre da anni) e domenica con la Cup Series che invece non ci corre da oltre 50 anni. La Truck Series tornerà fra 10 giorni sullo sterrato di Knoxville, altro debutto per la Nascar in questo 2021.


Immagine: media.nascar.com

Leggi anche

Tutte le ultime News di P300.it

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
Lascia un commento

Devi essere collegato per pubblicare un commento.

COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

MENU UTENTE

REGISTRATI

CONDIVIDI L'ARTICOLO