Con due ori e un argento i transalpini dominano sulla pista di casa, Italia seconda nella classifica a squadre con poca fortuna
Sulla pista francese di Romagné si è svolta la 26esima edizione dei campionati mondiali juniores di motocross e il meteo ha rispecchiato esattamente ciò che si sta trovando per la maggiore nella serie iridata élite, ossia tanta pioggia. Nella giornata di domenica le gare sono state segnate da un terreno pesante e da rovesci forti e intermittenti che naturalmente hanno messo in seria difficoltà piloti e organizzatori, tanto che una delle sei manche in programma è stata cancellata.
La Francia è uscita come autentica trionfatrice dalla kermesse casalinga confermando di disporre di un ampio parterre di potenziali fuoriclasse, in chiave futura. Due medaglie d’oro e una d’argento a livello individuale sono valse la prima posizione nella classifica a squadre, davanti all’Italia.
65cc
A subire le peggiori conseguenze di una domenica da lupi è stata la classe più piccola, la 65cc. Il titolo mondiale di categoria è stato assegnato su una sola manche poiché nel corso del primo giro della seconda una ventina di piloti si sono letteralmente arenati su una delle lunghe rampe del tracciato. Dopo un iniziale rinvio si è deciso per la cancellazione, in quanto in nessun caso la pista si sarebbe rivelata praticabile per moto così piccole e poco potenti.
Non meno confusa, in ogni caso, è stata gara-1. Kannon Zabojnik (Stati Uniti) è finito a terra mentre occupava la prima posizione allo scadere del tempo lasciando strada spianata a Mathys Agullo (Francia), ma proprio all’ultimo giro è stata esposta la bandiera rossa per condizioni ritenute non più sicure. L’interruzione ha creato un totale scompiglio poiché pochissimi piloti avevano tagliato il traguardo dell’ultimo passaggio, dunque la classifica è stata riportata al quarto dei sei giri completati con Zabojnik vincitore davanti ad Agullo. In terza posizione un altro statunitense, Levi Geis, mentre l’Italia ha raccolto un sesto posto con Daniel Corda e un 23° con Riccardo Galia, mentre Brando Danesi non ha completato il primo giro.

85cc
La medaglia d’oro della classe 85cc è andata a Rafael Mennillo (Francia), molto regolare sul circuito appesantito dalla pioggia con due secondi posti di manche. Una vittoria importante anche perché si tratta della prima dei “Bleus” in questa categoria, attiva sin dalla prima edizione del 1999. Seconda posizione, esattamente come l’anno scorso, per Lucas Leok (Estonia), dominatore di gara-2 con un minuto di margine su Mennillo ma solo ottavo nel primo confronto.
Terzo posto per l’Australia grazie a Seth Thomas (3-6), per il quale è stata decisiva la difesa negli ultimi giri di gara-2 dagli assalti di Tim Lopes (Francia), che se fosse riuscito a scavalcarlo avrebbe consegnato il gradino più basso del podio a Pau Caudet (Spagna, 5-4). Un altro fantino della scuola francese, Enzo Herzogenrath, si è aggiudicato gara-1 ma in gara-2 è rimasto coinvolto in un incidente multiplo al via attestandosi solo 13°, quinto overall. L’Italia ha raccolto il settimo posto del campione europeo 65cc del 2023 Francesco Assini, 12° e terzo, con Tommaso d’Amico 16° (DNF-11) e Pietro Riganti 19° (13-25).

125cc
La categoria maggiore, dedicata alle ottavo di litro, ha rispecchiato il momento che sta attraversando la serie europea, con Mano Faure (Francia) capace di aggiudicarsi la vittoria assoluta grazie al totale dominio nella prima manche e al quarto posto (con un paio di cadute) nella seconda. A differenza della 85cc, in 125cc il palmarès della Francia è ben più corposo e il pilota ufficiale Yamaha si è aggiunto a nomi come Jordi Tixier, Maxime Renaux e Mathis Valin.
Se Faure ha incassato ancora una volta il bottino grosso, molto meno bene è andata al pilota che condivide con lui la leadership del campionato EMX125, Nicolò Alvisi (Italia). Per l’azzurro la giornata è iniziata con una pesante caduta al primo giro di gara-1 mentre inseguiva l’avversario e al traguardo è arrivato solo un sesto posto dopo un’ulteriore scivolata; la seconda manche ha invece portato una settima piazza, con altre due cadute lungo il percorso, ripetuta nella classifica dell’evento. L’unica medaglia individuale per la nostra spedizione è dunque arrivata da Filippo Mantovani, terzo e secondo di manche per il secondo posto overall: encomiabile soprattutto la seconda metà della prima frazione, nella quale è risalito in pochi giri dal sesto posto al gradino più basso del podio. Premiazione finale solo sfiorata per Niccolò Mannini, quarto per effetto di un quarto e un ottavo parziali.
Il bronzo è andato a Jekabs Kubulinš (Lettonia), sempre efficace quando il gioco si fa duro come in queste occasioni: ancora una volta, tuttavia, al baltico in forza al team umbro Yamaha JK Racing sono mancate le due manche, visto che la vittoria di gara-2 è arrivata solo il 12° posto racimolato in gara-1. In top 5 anche un’altra moto factory di Iwata, quella di Jarne Bervoets (Belgio, 10-4), mentre è da segnalare la piazza d’onore centrata in gara-1 dal britannico Charlie Richmond, poi solo 16° nell’atto finale e ottavo assoluto.

SQUADRE
Gli ori di Mennillo e Faure e l’argento di Agullo hanno portato la Francia all’invidiabile risultato di 4 punti, cifra pressoché impossibile da superare per la classifica a squadre. Secondo posto per l’Italia a quota 15 punti, competitiva ma non troppo fortunata, mentre la Gran Bretagna si è assicurata la terza posizione con 22 punti davanti agli Stati Uniti (fattore piuttosto marginale oltre alla rocambolesca vittoria nella 65cc) con 34.
La classe 125cc tornerà in pista per la serie europea questo weekend al Kymi Ring, per il Gran Premio di Finlandia, mentre 65cc e 85cc si giocheranno le rispettive finali continentali il 26 e 27 luglio a Loket.
Immagini: mxgp.com
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