MXGP | L’Olanda domina il Motocross delle Nazioni casalingo

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
29 Settembre 2019 - 17:48
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Doveva essere il Motocross delle Nazioni dell’Olanda, in Olanda, e così è stato. La Nazionale Orange ha conquistato il primo successo assoluto della sua storia sul tracciato casalingo di Assen, in una giornata meteorologicamente terribile ma altrettanto dominata. Una superiorità che nemmeno la pioggia ha messo in discussione: il punteggio finale di appena 18 punti è un segno altamente tangibile della superiorità di Jeffrey Herlings, Calvin Vlaanderen e Glenn Coldenhoff.

In particolare, il ruolo da protagonista assoluto lo ha recitato Coldenhoff. Il pilota del team KTM Standing Construct ha replicato la doppietta dell’anno scorso a Red Bud conquistando nuovamente anche il trofeo della categoria Open. Coldenhoff ha dominato gara-2 e gara-3, dando solo una piccola speranza di rimonta a Tim Gajser nell’ultima manche; lo sloveno, una volta riavvicinatosi, è stato subito riportato all’ordine dall’olandese, che ha vinto con margine. Giornata abbastanza deludente per Herlings, partito male in entrambe le gare (esattamente come ieri) e “solo” secondo e quarto sotto il traguardo; Vlaanderen ha incassato due decimi posti concludendo secondo per quanto riguarda il trofeo MX2.

Nonostante il terreno pesante, le sorprese non sono state comunque molte. La prima manche, quella che vedeva in pista MXGP e MX2, è andata a Tim Gajser, capace di resistere al poderoso rientro finale di Herlings. Il campione del mondo della MXGP, secondo in gara-3 dopo una caduta, si è assicurato anche il trofeo della categoria regina concludendo al meglio un 2019 che lo ha visto tornare ai vertici di questa categoria, sia in fatto di condizione fisica che ovviamente di risultati. Nessuna pretesa di classifica assoluta per la sua Slovenia, che difatti ha concluso al 13° posto.

La lotta per il resto del podio ha coinvolto principalmente tre squadre e si è conclusa con un dramma. Gradino centrale per uno sfortunatissimo Belgio, autore della pole ieri ma decisamente “affondato” nel fango tra cadute e problemi meccanici. L’unico vero “sopravvissuto” della squadra belga è Jeremy van Horebeek, sesto in entrambe le manche corse, mentre Jago Geerts ha centrato un bel settimo posto in gara-2 (migliore tra le MX2) dopo il ritiro (poi scartato) di gara-1; Kevin Strijbos è caduto sia in gara-2 che in gara-3 portando comunque a casa un 17° e un 11° posto.

La Francia stava per abdicare con un buon podio dopo cinque trionfi ma durante l’ultimo giro di gara-3 la Yamaha di Gautier Paulin si è ammutolita mettendo il sigillo definitivo (in negativo) su un Nazioni che non era partito sotto i migliori auspici. Vanificata la rimonta di Jordi Tixier, partito oltre la 30esima posizione nell’ultima manche ma capace di rimontare fino al 16° posto. Terzo posto finale quindi, a conferma del risultato del 2018, per la Gran Bretagna: un risultato sicuramente inatteso dopo gli infortuni di Max Anstie e Ben Watson ma egualmente meritato grazie al sabbiaiolo Shaun Simpson, al combattivo Adam Sterry e alla sorpresa Nathan Watson, soluzione d’emergenza proveniente dal mondiale enduro e capace di centrare un nono posto in gara-3 dopo il ritiro di gara-1.

A beneficiare del crollo dei francesi, quinti, è stata anche l’Estonia, che ha mancato un clamoroso podio per sei punti. I baltici hanno eguagliato il loro migliore risultato, ottenuto già nel 2004 e nel 2015, grazie soprattutto ad una prova molto solida di Harri Kullas, quarto in gara-2 dopo l’holeshot e 12° in gara-3. Ennesimo premio alla carriera per Tanel Leok, giunto per due volte in top 15, mentre Priit Rätsep ha incassato un 21° posto in gara-1.

Sesta piazza per gli Stati Uniti. Una giornata cominciata nel peggior modo possibile, con l’incidente tra Jason Anderson e Justin Cooper nel primo giro di gara-1, e proseguita in modo abbastanza anonimo. Il miglior risultato è arrivato in gara-2 con Zach Osborne, quinto, mentre il campione del mondo 2018 del Supercross ha firmato un ottavo in gara-3. Dopo avere vinto la manche di qualifica della MX2 ieri, Cooper ha chiuso 25° e 29°. Settima la giovanissima Germania, poi la Lettonia (con un ottimo Pauls Jonass, secondo in gara-2 e terzo in gara-3), la Spagna (con Jorge Prado terzo e settimo al debutto sulla 450cc) e la Danimarca (vincitrice del trofeo MX2 con Thomas Kjer Olsen, due volte ottavo).

16° posto per l’Italia. Gli infortuni di Antonio Cairoli e Michele Cervellin, come noto, ci hanno precluso la possibilità di giocarci un risultato da podio, ma alla luce dei risultati di ieri un piazzamento in top ten era decisamente alla portata. Ci si è messa la sfortuna soprattutto in gara-3, conclusasi con il doppio ritiro di Ivo Monticelli e Alessandro Lupino; il pilota KTM si è distinto con due ottime partenze e il settimo posto di gara-1, mentre l’alfiere Kawasaki ha mostrato un ritardo di condizione fisica dovuto purtroppo ad una stagione terribile, segnata dal brutto incidente verificatosi in Russia. Alberto Forato ha concluso il suo primo Nazioni con un ritiro in gara-1 e un 20° posto in gara-2.

Conclusasi un’altra lunghissima stagione di motocross, ora è finalmente arrivato il momento del riposo per tutti i guerrieri del tassello. Il primo round del mondiale 2020 è previsto per il prossimo 23 febbraio, su una pista ancora da definire.

Classifica gara-1
Classifica gara-2
Classifica gara-3

Classifica finale:

Immagine copertina: MXGP Twitter

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