MXGP | Intervista esclusiva a Thomas Traversini, direttore tecnico motocross FMI: “Al Nazioni si corre da squadra, eravamo tranquilli”

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Tempo di lettura: 12 minuti
di Federico Benedusi @federicob95
19 Dicembre 2023 - 09:00
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I successi del motocross italiano 2023 e le prospettive per il 2024 direttamente dalle parole del commissario tecnico FMI

Il 2023 è stato decisamente un anno di grazia per il motocross italiano. Il terzo posto nel Nazioni di Ernée è stato solo la punta di un iceberg che poggia su un titolo iridato MX2, su tre titoli europei (250cc, 85cc e 65cc) e su una medaglia d’oro a squadre nel mondiale junior con tanto di terzo posto nella classe 125cc, oltre ad altri successi singoli sparsi per tutta Europa.

I trionfi nostrani sono stati resi possibili, oltre che dalla classe dei piloti, anche da un’organizzazione ottimale in seno alla FMI, impegnatasi su ogni fronte delle ruote tassellate grazie al programma Pata Talenti Azzurri dedicato ai giovani e per il quale sono passati anche gli attuali protagonisti delle serie iridate.

Di questa stagione di grandi soddisfazioni, ma anche delle prospettive future del nostro motocross, abbiamo parlato insieme al direttore tecnico della FMI Thomas Traversini, che ringraziamo per avere concesso questa intervista esclusiva a P300.it.

Nella settimana antecedente il Nazioni, leggendo varie analisi qua e là, nessuno considerava l’Italia come candidata ad un risultato. Che evento è stato e che aria si respirava in squadra?
“Al Nazioni hanno corso bene tutti e tre. Una cosa che mi piaceva di questa formazione è che tutti fanno parte o hanno fatto parte del progetto Talenti Azzurri ed espongono il logo della Federazione. Li conoscevo tutti bene perché ci ho a che fare sin da quando erano bambini, l’atmosfera era super rilassata e loro si conoscono molto bene, pregi e difetti, e questo per un evento di un solo weekend è stato molto importante. Il Nazioni è l’unica gara in cui devi correre da squadra e la gestione di un gruppo in cui ci si conosceva tutti mi ha reso più tranquillo“.

Durante l’estate, quando il recupero di Mattia Guadagnini era ancora incerto, c’era già l’idea di portare Andrea Bonacorsi? Quanto ha avuto modo di allenarsi con la 450cc prima del Nazioni?
“Andrea, sistematicamente, una volta a settimana soprattutto d’inverno, ha sempre girato con la 450cc. Spesso anche durante i raduni dei Talenti Azzurri l’ha guidata. Quando eravamo a casa in inverno andavamo spesso a giocare con le 450cc, non era un ambito lavorativo ma ho visto che quella moto ce l’ha sempre avuta in mano e quindi sapevo che il problema non sarebbe stato tanto l’adattamento quanto più il correre, perché non ci aveva mai corso. Girare è un conto e correre è un altro: c’è uno stress diverso, dovuto anche alla cilindrata, devi gestirti in maniera differente. È stato anche più bravo di quanto pensassi. Fisicamente è fantastico, è un super professionista e la sua squadra negli ultimi anni lo ha seguito davvero bene.

Lui è stato da subito, e a sua insaputa, il mio piano B. Anche quando Guadagnini era ancora a posto. C’erano i tre piloti che volevo portarmi e poi c’era lui. E perché Bonacorsi? Perché è un polivalente, poteva correre sia con la 250cc che con la 450cc e io lo sapevo. Già prima dell’estate ho parlato con i vertici di Yamaha Europa e ho prospettato loro la mia idea, chiedendo di non farne parola con Andrea fino ad una eventuale decisione certa per non mettergli pressione. Era già tutto organizzato: maglie, caschi, adesivi, la trasferta del team in base alle loro esigenze… Poi è arrivata la notizia di Mattia ed è stato tutto facile, ho mandato un messaggio ad Andrea alle 11 di sera, lui mi ha richiamato la mattina dopo ma sapeva già di cosa si poteva trattare“.

Cosa pensi della stagione di Alberto Forato e come vedi il suo passaggio a Honda Standing Construct?
“Ha fatto una bella stagione, gli è mancata la ciliegina sulla torta con il podio. Ci è andato vicino un paio di volte e se lo sarebbe meritato. Ha avuto un momento di calo a metà, forse per qualche impegno di troppo con KTM e WP, ma alla fine si è ripreso ed è arrivato settimo in campionato. C’è chi farebbe carte false per correre anche solo una gara di quelle che ha fatto lui.

Il team Standing Construct è sulla breccia da tanti anni, c’è gente esperta che ci lavora da tempo e anche economicamente la loro situazione è buona. Passa da una KTM con base di serie ad una Honda altrettanto di serie, tra pregi e difetti le moto si equivalgono un po’ tutte. Se si troverà bene come ambiente non ci saranno problemi, poi tanti piloti italiani sono di base tra Belgio e Olanda e quindi ci sarà modo di allenarsi insieme e di confrontarsi”.

Al di là dell’aspetto puramente tecnico dovuto all’utilizzo di una moto ufficiale, quali ulteriori miglioramenti hai visto in Andrea Adamo da quando ha lasciato il programma federale per unirsi a KTM factory?
“Un cambiamento molto importante, sicuramente, riguarda il team. Joël Smets segue i suoi ragazzi come dei figli e avere una persona di esperienza e di livello che si occupa dei piloti ogni giorno e in ogni condizione è un valore aggiunto. È sempre stato un pilota veloce e quest’anno lo è stato anche di più, a livello di guida è diventato molto più elegante ed è migliorato sotto tanti aspetti anche grazie all’occhio esperto di Joël. Sono sicuro che quest’inverno, dopo il mondiale vinto, darà ancora di più a livello di preparazione perché sarà ancora più motivato del solito. Se lavorerà come ha lavorato nel 2023 e continuerà a metterci il solito impegno, farà un ulteriore step. Poi fa pochi errori e sa accontentarsi, dopo il Belgio tanti lo davano per spacciato…”.

Quali ritieni che siano le reali prospettive di risultato di Bonacorsi nella sua prima stagione iridata?
“Penso che faccia una sola annata in MX2 prima della MXGP ed è una cosa che condivido. In realtà avrei condiviso anche un passaggio diretto alla MXGP perché è più adatto alla moto più grande. Vuole farsi un altro anno sulla 250cc perché sa di essere veloce e anche su questo sono d’accordo. Se la preparazione va bene, con un anno di esperienza in più e senza pressione, senza l’obbligo di vincere, può stare tranquillamente tra il quinto e il decimo posto ma spesso anche nei primi cinque. Il fatto di dover correre tanti più Gran Premi non sarà un problema, negli ultimi anni è sempre stato abituato a correre molto”.

Il programma federale nella EMX250 2023 ha contato cinque vittorie e un totale di 13 podi. Che dovesse essere la stagione di Bonacorsi era risaputo, ma Ferruccio Zanchi e Valerio Lata hanno forse ecceduto le aspettative. Erano risultati attesi o ci si aspettava un processo più graduale?
“Da Lata probabilmente sì, perché ha qualche anno in più di Zanchi e quindi anche un’altra esperienza. Zanchi mi ha sorpreso: io gli avevo consigliato di fare un altro anno in 125cc. Speravo che questo salto non lo bruciasse e invece mi ha ampiamente smentito. Io lo avrei fatto sbagliare ma a volte anche sbagliare dà gusto, se è in positivo. Sono più contento di avere sbagliato di quanto non lo sarei stato se avessi avuto ragione. Ferruccio ora è uno dei ragazzi più ricercati nel paddock, ha avuto in mano tante possibilità per il 2024 e ha optato per uno dei team di riferimento del mondiale (HRC, in attesa di ufficialità, ndr).

Il passaggio di Bonacorsi e Zanchi al mondiale segnerà un ricambio generazionale anche per i Talenti Azzurri. Come si comporrà la 250cc l’anno prossimo?
“Mi auguro che tra i piloti che saliranno in 250cc ci siano quelli in grado di raccogliere la loro eredità ma dubito che avremo le stesse performance anche l’anno prossimo. Nicola Salvini e Alfio Pulvirenti passeranno in 250cc e credo che abbiano possibilità di fare bene. Lata punterà sicuramente al titolo, è uno dei candidati e avrà un supporto ufficiale da Gas Gas”.

A livello femminile non è stato un 2023 molto fortunato e l’annata si è conclusa con il ritiro dalle competizioni di entrambe le pilote, peraltro con toni un po’ polemici. Qual è il punto di vista della Federazione?
“La cosa mi è piaciuta davvero poco. Con loro ci ha parlato il presidente, ma altrimenti lo avrei fatto io. La coscienza mia e della Federazione è più che a posto. Alle ragazze abbiamo dato un contributo economico e tutti i tipi di servizio che la Federazione mette a disposizione per i vari progetti Talenti Azzurri, allo stesso livello dei maschi. Con Giorgia Blasigh eravamo d’accordo di metterci in contatto una volta che si sarebbe ripresa dall’infortunio, poi invece sono venuto a sapere che avrebbe smesso e ci sono rimasto un po’ male per le sue parole. Non è vero che non ci siamo fatti sentire, anzi, con Giorgia siamo stati in contatto più volte al giorno per alcune settimane a causa di un’altra situazione spiacevole venutasi a creare in Spagna.

La Federazione offre un contributo economico e un supporto tecnico-sportivo, comprensivo di gare e allenamenti. Il pilota “lavora” per la Federazione, se non è in grado di farlo lo comunica e a quel punto si chiede di dare avviso per quando sarà nuovamente in grado di correre. Se non mi si fa più sapere niente, io non sono la persona che spinge per accelerare il ritorno da un infortunio.

Anche Elisa Galvagno si è infortunata, ma forse pensava che il mondo del motocross femminile fosse più facile di quanto non lo sia in realtà. Nel motocross, tanto maschile quanto femminile, c’è da sputare sangue, sudare e passare giornate al caldo o al freddo ad allenarsi. E c’è da faticare alle gare. Ha deciso di fermarsi anche per una situazione familiare complicata, io non ho calcato la mano e le ho chiesto di avvisarci quando avrebbe avuto intenzione di ripartire. Dopo avere visto il ritiro di Giorgia ha smesso anche lei, rilasciando poi dichiarazioni simili. Poco stiloso come atteggiamento, ma ognuno fa ciò che vuole e ne subisce le conseguenze”.

Per la 125cc è stato un po’ un anno di transizione ma presumo che ci si aspettasse comunque una crescita da parte dei piloti impegnati. Qual è la prospettiva per il 2024?
“Le nostre annate 2007-2008-2009 sono molto ricche. Bisognerà naturalmente valutare in base ai loro impegni scolastici e in base ai team con cui correranno. Ad un livello più basso le squadre hanno meno esperienza e si può incappare in qualche errore, sia da parte dei piloti che dei team. Sono comunque fiducioso, ad esempio Simone Mancini sarà un pilota ufficiale Fantic. Bisogna sempre tenere in considerazione che parliamo di ragazzini che stanno con i genitori che ovviamente lavorano, non li puoi vedere sempre. Se fossero piloti a tempo pieno li avresti sott’occhio tutti i giorni e sarebbe più facile, ma non può essere così.

Per loro è una passione e bisogna fargliela svolgere nel modo migliore e più serio possibile. Un pilota contento è un pilota veloce, è una regola che vale sempre. Il risultato a questo livello, però, non ti garantisce una carriera. Un titolo europeo a suon di quinti posti non ti garantisce di vivere di motocross, paradossalmente se fai quinto in campionato ma hai dei guizzi, vinci delle manche o fai delle pole position è più probabile che una squadra ti venga a cercare e ti dia una chance”.

Nella categoria 85cc abbiamo visto salire alla ribalta due piloti di buona prospettiva come Riccardo Pini, che ha vinto il titolo regionale, e Nicolò Alvisi che ha invece conquistato l’europeo. Per chi li conosce meno, quali sono i loro punti di forza?
“Per quest’anno abbiamo deciso di inserire anche i due piloti più promettenti della 85cc con l’obiettivo di far capire loro cosa c’è dietro il nostro lavoro. Farli allenare con i piloti più grandi è servito a dare loro la mentalità e anche a far capire ai genitori cosa è importante per un pilota. Volevamo dare informazioni sulla preparazione che potessero essere utili in seguito. La scelta non è piaciuta tanto al gruppo di lavoro junior e dunque nel 2024 non riproporremo dei Talenti Azzurri per la 85cc.

Alvisi ha vinto il titolo italiano e l’europeo e Pini ha sfiorato il podio nell’europeo. Sono stati i più bravi a livello nazionale. Per un motivo o per l’altro hanno entrambi le carte in regola per fare bene anche in 125cc. A questo livello bisogna tenere conto anche delle risorse a disposizione delle famiglie: se riesci ad andare in moto quattro o cinque volte a settimana, a fare 15-20 giorni in Sardegna in questo periodo o ad andare in Belgio nel periodo estivo, ti fa crescere molto prima. L’Italia punta molto su entrambi”.

A livello tuo personale sappiamo che nel 2024 sarai impegnato anche con il programma junior KTM nella EMX125, con il team Racestore, e tra i piloti ci sarà proprio Alvisi. Come è nato questo nuovo progetto e con quali ambizioni vi presenterete al via della stagione?
“Era da tre anni che KTM, con la moto nuova, voleva allestire un programma 125cc. Da subito mi hanno detto che si sarebbero affidati a me, perché ho un reparto R&D e loro non hanno molta esperienza in campo 125cc. Ne abbiamo parlato tante volte, ma alla fine hanno sempre avuto altre priorità. Quest’anno siamo partiti già a metà gennaio per l’organizzazione del team factory 125cc. Hanno voluto me come team manager e il mio reparto a dare un supporto tecnico. Racestore è stata una conseguenza perché io ho chiesto una struttura che fosse vicina a me, non avrei mai accettato di lavorare con un team in Belgio ad esempio. Gestire una struttura vicina è importante, in caso di imprevisti.

In ogni caso, in ragione di questo mio impegno, per evitare conflitti di interessi lascerò la parte del programma Talenti Azzurri fino alla 125cc ad Andrea Bartolini. Sono sempre stato considerato una persona corretta e voglio che continui ad essere così. Conoscendomi so che non sarei stato comunque di parte, ma ho preferito così”.

A 20 anni da un progetto che tu sicuramente ricorderai bene, un’altra grande Casa italiana tornerà ad impegnarsi nel motocross: qual è la tua opinione sulla sfida Ducati?
Uh, Aprilia! (ride, ndr) Conosco le persone coinvolte nel progetto Ducati e ti dico che sicuramente hanno sale in zucca e un’esperienza tale da poter fare subito bene. Sono contento che una Casa così importante entri nel nostro Circus perché darà blasone anche agli altri. Tutti i costruttori dovranno alzare l’asticella e questo farà sicuramente bene al movimento.

Immagini: Talenti Azzurri FMI, Yamaha Media Center, KTM Media Center

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