MXGP | Intervista a Simone Furlotti, in rampa di lancio

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
18 Maggio 2020 - 11:00
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Nelle ultime stagioni, il motocross italiano ha iniziato gradualmente la sua preparazione a quello che sarà il post-Antonio Cairoli, con risultati più che discreti.

Un movimento che tra i più giovani è sicuramente capeggiato da Mattia Guadagnini e Alberto Forato, già capaci di imporsi a livello continentale e, nel primo caso, anche internazionale. Alle loro spalle, tuttavia, troviamo un nugolo di piloti che stanno cercando a loro volta di ritagliarsi uno spazio in ottica futura.

Tra questi c’è Simone Furlotti. 25enne di Parma, Furlotti ha già avuto occasione di disputare un’intera stagione nel mondiale MX2, nel 2018, decidendo successivamente di passare alle 450cc. Correre nel mondiale MXGP non è facile, perché servono anche risorse economiche non indifferenti, ma nel frattempo Furlotti si è già tolto la soddisfazione di partecipare come wildcard al Gran Premio della Repubblica Ceca del 2019. Quest’anno è salito per la prima volta su una Suzuki, gestita sempre dal team Furlotti Moto, con l’obiettivo di disputare il campionato italiano e qualche altra gara nel mondiale.

P300.it ha avuto il piacere di intervistare Simone Furlotti e questo è ciò che ci ha raccontato.

Simone, è da poco passato il lockdown causato dal Covid, come stai e com’è ripresa la tua preparazione?
“Finalmente ho ripreso a girare in moto, purtroppo stando fermo due mesi è un po’ come ricominciare daccapo, non si può subito partire con manche da 30 minuti. Nel frattempo ho fatto otto uscite e iniziamo a ritornare in forma”.

Quanto credi possa cambiare il mondo del motocross dopo questa crisi?
“Sicuramente cambia, com’è già cambiata la nostra vita di tutti i giorni, basta pensare a tutte le misure che bisogna rispettare quando ci si allena in pista. E poi con la crisi temo che sarà ancora più difficile trovare un supporto economico”.

Che sensazioni ti ha dato la Suzuki?
“Come ogni moto ha i suoi pro e contro. Mi sono subito trovato bene con la ciclistica e dopo qualche uscita siamo riusciti a trovare il setting giusto. Invece sul motore abbiamo lavorato un po’ di più perché a me piace avere più forza ai bassi regimi. Comunque mi trovo bene”.

Quanto tempo serve per essere al 100% della condizione?
“Anche nel periodo di stop forzato mi sono allenato in casa sei giorni su sette, cercando di mantenere una buona forma fisica. Ovviamente girare in moto è un altro discorso e dopo solo due settimane non sono ancora al top. Secondo me ci vuole almeno un mese”.

Che idea ti sei fatto del mondiale MXGP, per le gare che abbiamo visto?
“Il livello nella classe MXGP è altissimo, ci sono 12-15 piloti che possono andare a podio. Non è per niente facile arrivare nella zona punti. Sarà interessante vedere se cambiano i valori in campo dopo questa lunga pausa inaspettata ma sicuramente davanti ci saranno i soliti: Gajser, Herlings, Cairoli, Coldenhoff…”.

Al netto delle restrizioni che ci sono ancora e del fatto che ovviamente non c’è nulla di definitivo ci puoi dire i tuoi programmi del 2020?
“Quest’anno il focus era l’Italiano Prestige, poi avevo in programma le gare di mondiale in Italia. Oltre ai continui cambiamenti del calendario, bisognerà anche capire se i nostri sponsor riusciranno a darci ancora una bella mano perché senza di loro non sarebbe possibile”.

Credi che ci sia qualcosa in cui il mondiale o anche altri campionati legati al cross possono prendere come esempio da altre realtà per ripartire?
“È complicato perché il mondiale di motocross, a differenza della MotoGP, non penso che si possa fare a porte chiuse perché per l’organizzatore non sarebbe sostenibile dal punto di vista economico. Bisognerà avere un po’ di pazienza ma spero che almeno i campionati nazionali possano ripartire d’estate”.

Domanda da “tempo libero”: con la console F1, MotoGP, MXGP oppure Supercross?
“Devo ammettere che ce li ho tutti a causa del lockdown… Mi diverto tanto in Formula 1 ma dato che è l’ultimo arrivato gioco spesso a MotoGP. Sono da poco passato in Moto2 però ho dovuto abbassare il livello perché sono troppo scarso (ride, ndr).

Ringraziamo Simone Furlotti per l’intervista e gli auguriamo buona fortuna per la stagione 2020.

Immagini: Simone Furlotti Instagram, Foto Cucchi

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