MXGP | Intervista a Olivier Bossard, proprietario del team Bos Racing

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Tempo di lettura: 4 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
1 Maggio 2018 - 12:30
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P300 ha avuto il piacere di intervistare Olivier Bossard, proprietario del team Bos Racing impegnato nella MXGP con Evgeny Bobryshev e Jordi Tixier, quest’ultimo attualmente infortunato e sostituito da Ken de Dycker. Si tratta di una scuderia olandese che all’interno del mondiale motocross si distingue principalmente per due fattori: il primo è che sta partecipando al campionato 2018 con due moto differenti, poiché Bobryshev guida una Suzuki e Tixier una KTM, il secondo riguarda le sospensioni con cui queste due moto sono equipaggiate, che sono progettate, costruite e sviluppate dalla squadra stessa.

Mr. Bossard, grazie per l’intervista. Siete soddisfatti di questo inizio di stagione nel mondiale MXGP?
“Sì e no. Ci sono sensazioni contrastanti, a dire la verità. Una preparazione invernale molto ridotta, l’inizio di stagione con Bobryshev senza test, la perdita per infortunio di Tixier, i problemi meccanici di Valkenswaard, tutte queste cose in un periodo così breve sono state difficili da affrontare. Ma oltre a questo, come si può non essere contenti di avere due piloti vincitori di Gran Premio con Bobryshev e de Dycker nella nostra stagione di esordio? Come non si può essere fieri di vedere Bobryshev che combatte contro gli ufficiali con la nostra moto? Servono anni per raggiungere la top 8 in MXGP, noi ce l’abbiamo fatta in meno di tre mesi!”.

Che influenza ha avuto l’infortunio di Tixier sullo sviluppo delle vostre sospensioni su una moto europea?
“Grazie alla nostra tecnologia, non ci sono grosse differenze tra una moto europea, una giapponese o una Alta (marchio di moto da cross elettriche, ndr). La maggior parte dello sviluppo si fa in officina. Poi confermiamo il tutto in pista. Regoliamo le forcelle di una moto a seconda del telaio e del peso. E si può passare molto facilmente da una moto all’altra. Questa è la ragione per cui Evgeny ha impiegato così poco per adattarsi alle nostre sospensioni. Per quanto riguarda Tixier, ha svolto praticamente tutto il lavoro prima di infortunarsi, quindi la moto è prontissima per il suo ritorno!”.

La Suzuki di Bobryshev vi ha sorpreso come prestazioni? Ci conferma che la moto si è adattata bene alle vostre sospensioni?
“Mi ha sorpreso, certo! Ci siamo concentrati molto sul telaio, quindi finora Bobryshev ha usato praticamente una moto del concessionario. Non dico una bugia, basta dare un’occhiata alle sue partenze dall’Argentina. Essere capaci di arrivare in top 8 con una moto standard è stato davvero uno shock per noi… Per l’ultima parte di stagione, ovviamente, ci concentreremo sul motore. E utilizzeremo la stessa tecnologia usata per gli sviluppi precedenti, quella derivata dalla nostra esperienza nel WRC (categoria in cui Bos Racing fornisce il team Toyota, ndr).

Che differenze ci sono tra la KTM di de Dycker e la Suzuki di Bobryshev?
“Ci sono molte differenze, ma sono le stesse che ci sarebbero se corressero con la stessa moto. Tanto deriva dalle caratteristiche di ciascun pilota. Inoltre, Ken pesa molto di più rispetto ad Evgeny”.

Come si sviluppano delle sospensioni come le vostre in un campionato così competitivo? A che livello credete di essere arrivati?
“Abbiamo avuto la possibilità di lavorare con un sacco di campioni in passato: Stéphane Peterhansel (sì, ancora ai tempi delle moto!), Thierry Béthys, Livia Lancelot e soprattutto Steven Lenoir. Quel ragazzo era un duro lavoratore, molto preciso. Abbiamo imparato tantissimo con lui. Poi, il lavoro in officina ci fa risparmiare molto sui test: quando conosci tutti i segreti cinematici della moto, puoi passare direttamente all’ultima fase dei test. Ovviamente abbiamo avuto delle sorprese, specialmente riguardo a come Bobryshev ha impostato ammortizzatori e forcelle, ma abbiamo capito in fretta come agire, senza perdere grip o comfort. In questo momento, se devo essere onesto, parlando di sospensioni le nostre moto sono a livello di KTM/Husqvarna. Ma è meglio avere anche il parere di un “esterno”, no? Dai un’occhiata alla moto di Bobryshev sulle sconnessioni, e poi guarda le altre: rimarrai sorpreso… pure de Dycker è rimasto impressionato!”.

Quali sono gli obiettivi di questo campionato? Pensate di poter salire sul podio?
“Non dipende da Bobryshev. Non del tutto. È in forma ed è veloce adesso. Tecnicamente è impressionante, è aggressivo e intelligente. Sicuramente è pronto per salire sul podio. Ora sta a noi. Ha bisogno di maggior potenza sulla sua RMZ, confidiamo di poterla raggiungere verso giugno. Suzuki apprezza molto il nostro investimento e i risultati che abbiamo raggiunto, inoltre siamo in relazione con ingegneri eccezionali che provengono dall’industria motociclistica e non solo. Spero che Evgeny possa avere ben presto una moto che gli permetta di esprimersi al massimo”.

Ringraziamo nuovamente Olivier Bossard per l’intervista e auguriamo un ottimo proseguimento di stagione al suo team.

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