Si chiama Bailey Malkiewicz, viene dall’Australia, ha compiuto 18 anni lo scorso 9 ottobre e nel 2020 sarà uno dei volti nuovi del mondiale motocross, classe MX2. Proveniente dallo stato del Victoria, Malkiewicz si è già fatto notare in patria per avere bruciato diverse tappe dopo avere invece vinto di tutto nelle categorie junior. Pur arrivando tra i “grandi” solo da settimo classificato nell’ultimo campionato australiano della MX2, nel palmarès di Malkiewicz risplende già un titolo mondiale, quello della classe 125cc vinto in prova unica nella sua Australia, a Horsham, nel 2018.
Ad ingaggiare Malkiewicz è stata nientemeno che Honda, tramite il team 114 Motorsports di Livia Lancelot. Dopo il riuscito esperimento di Mitchell Evans, che nel 2020 correrà in MXGP sulla CRF450 ufficiale al fianco di Tim Gajser, la Casa nipponica ha deciso di puntare nuovamente sulla scuola australiana affiancando a Malkiewicz il connazionale Nathan Crawford.
P300.it ha avuto il piacere di intervistare Bailey Malkiewicz in vista del campionato 2020. Andiamo a conoscere quindi il nuovo talento venuto da lontano, ringraziandolo anticipatamente per il tempo concessoci.
Bailey, sappiamo già che sei un pilota vincente e molto veloce. Per i fans italiani che non ti conoscono, come ti definiresti?
“Nonostante io sia giovane e stia ancora imparando tanto, mi considero un pilota intelligente e tecnico e allo stesso tempo una persona affabile”.
Come si è presentata la possibilità di correre per il team 114 Motorsports?
“Negli ultimi due anni io, la mia famiglia e il mio manager abbiamo lavorato per costruirci un’opportunità con il team giusto, in modo che potessi dimostrare le mie abilità. Il mio manager ha sempre insistito sul fatto che il modo migliore per avere successo fosse pianificare una strategia, trovarsi nel posto giusto al momento giusto ed essere parte del team giusto. Correre per un team che non ha chance di essere vincente non ha senso. Quando si è presentata l’opportunità di correre per Honda 114 Motorsports, un team fantastico, non abbiamo potuto dire di no perché loro hanno un pacchetto completo di esperienza, con Livia e la sua affiatata crew, e una moto veloce e affidabile. Il mio manager inoltre conosce il team e i suoi valori morali, quindi so di essere davvero parte di un team e questo per me è davvero importante!”.
Che sensazioni ti ha dato la Honda MX2 e quali sono le sue caratteristiche.
“Prima di arrivare in Europa non avevo mai guidato una Honda. Pensavo di potermi adattare a qualsiasi moto e infatti devo dire che le mie prime sensazioni sulla Honda del team 114 Motorsports sono state ottime. Sono incredibilmente felice di correre per un costruttore del genere, con così tanti successi alle spalle”.
Come è stato l’approccio con il team, con Livia e anche con Giacomo Gariboldi?
“Il mio primo incontro con Livia è stato molto bello, specialmente perché parla molto bene l’inglese e ora sta imparando anche l’accento australiano, a prima impressione si è rivelata essere una persona fantastica e molto gentile. Devo ancora incontrare Giacomo di persona ma stando a quanto mi hanno detto di lui è un ottimo professionista, sono felice di poter lavorare con lui. Chiaramente, sia Livia che Giacomo hanno lavorato duramente negli anni per trovare piloti di talento e per dare loro il meglio, rendendoli allo stesso tempo parte di un vero team”.
Quali obiettivi ti sei dato per il 2020 e che stagione pensi possa essere per te?
“Il mio obiettivo principale per il 2020 è quello di restare in salute per tutto l’anno. Io e il team abbiamo sviluppato una strategia che non pone obiettivi basati sui risultati, permettendomi invece di dimostrare di essere veloce e consistente giro dopo giro, come fanno i grandi piloti tipo Cairoli, Gajser e Herlings, e continuando nel frattempo a migliorare come pilota. Ad ogni modo io punto sempre ad essere il migliore, quindi sono qui per vincere il titolo mondiale MX2”.
Hai un idolo o un pilota che ti ha particolarmente ispirato?
“Antonio Cairoli per me è un idolo, per quanto è dominante e per quanto lo è stato nel corso della sua carriera. Lui è il perfetto esempio di come si debba pensare sempre all’obiettivo finale, raggiungendolo tramite la costanza. Mi piacerebbe avere l’opportunità di allenarmi con lui e di imparare da lui. Sapendo quanta passione dimostrano i fans italiani verso i loro idoli, come Cairoli, spero che mi adottino come secondo pilota preferito”.
Quali sono i tuoi hobby e quanto è importante il motocross nella tua vita.
“Sono cresciuto con il motocross, è nel mio sangue. Amo il mio sport e il mio lavoro. Essere capace di fare come lavoro ciò che amo di più mi fa sentire come se non lavorassi nemmeno, il poter girare con la mia dirt bike ogni giorno è una benedizione. Il privilegio di alzarsi la mattina per allenarsi con una moto da cross è qualcosa di irreale, non riesco ad esprimere quanto mi senta fortunato. I miei hobby, oltre agli allenamenti, sono stare con i miei amici a parlare del più e del meno, giocare con i videogiochi e svolgere alcune attività all’aperto come la pesca e il golf”.
Segui il Supercross USA? Ti piacerebbe correre negli Stati Uniti in futuro?
“Correre per un team dell’AMA Supercross sarebbe un’altra parte del sogno che diventa realtà. Ad ogni modo, al momento, non è nei nostri piani a lungo termine perché prima ho un paio di cose da fare nel mondiale. Vedremo cosa ci porterà il futuro e da lì sapremo come muoverci”.
Ringraziamo nuovamente Bailey Malkiewicz per l’intervista e gli auguriamo buona fortuna per il 2020, così come a tutto il team Honda 114 Motorsports!
Immagine copertina: Arryn Minerds
È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.